Patto per il Biellese

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1 Patto per il Biellese INTEGRAZIONE TRA I PIANI DI SVILUPPO SOCIO ECONOMICO DELLE COMUNITA MONTANE DOCUMENTO REDATTO DAL GRUPPO DI LAVORO INTEGRAZIONE TRA I PSSE DELLE COMUNITÀ MONTANE (Approvato dal Tavolo di Concertazione nella seduta del 31 ottobre 2001) Sede del coordinamento: Provincia di Biella Via Quintino Sella, 12 - Biella Tel. 015/ /764 ptp@provincia.biella.it

2 Gruppo di Lavoro Integrazione tra i PSSE delle Comunità Montane: capogruppo Paolo Simone Comunità Montana Alta Valle Cervo - Giovanni Machetti Comunità Montana Bassa Valle Elvo - Paolo Simone Comunità Montana Valle di Mosso - Orazio Garbella 2

3 Le Comunità Montane, redigendo il Loro P.S.S.E., hanno avvertito l esigenza di cogliere fino in fondo l opportunità di una rinnovata stagione di collaborazione e programmazione, per migliorare significativamente e sensibilmente gli strumenti con i quali contribuire allo sviluppo ed al successo dei sistemi locali e delle reti istituzionali che esse esprimono. I requisiti di qualità che i Piani propongono, sono le molteplici dimensioni di una attenzione tecnica ed istituzionale, in cui si è cercato di costruire un vademecum da attuare (e perfezionare) in un percorso che, seppur non breve, può contribuire da subito ad un rilancio delle capacità propositive del territorio montano, nei vari negoziati per lo sviluppo che si andranno ad aprire. La sostenibilità dello sviluppo sarà figlia della qualità sociale, del processo decisionale e della capacità di interpretare ed animare le realtà locali e della consapevolezza delle condizioni ambientali, culturali e naturali che ospiteranno le azioni e le politiche prefigurate. I requisiti che tutti i Piani contengono possono essere riassunti in quattro punti: Strategico, Concertato, Partecipato ed Operativo. Piano Strategico, per cogliere ed interpretare le opportunità di sviluppo che si offrono in un quadro di integrazione ampia. Piano Concertato, per costruire e favorire il consenso e la corresponsabilizzazione di tutti gli attori operanti sul territorio. Piano Partecipato, per sviluppare percorsi che animino il sistema, per condividere le problematiche emergenti e gli obbiettivi da assumere. Piano Operativo, per organizzare l attuazione degli obbiettivi, attraverso azioni definite in termini di fattibilità e sostenibilità, e dare concretezza alla programmazione finanziaria delle risorse. Ambiti: Agricolo - Pastorale In ambito agricolo i progetti che rendono unanimi gli indirizzi delle COMUNITA MONTANE sono la caratterizzazione e la valorizzazione dei prodotti tipici, tenendo in considerazione le peculiarità e le diversità territoriali che spaziano su tutto il settore, dalla produzione di formaggi, alla salvaguardia della razza bovina Pezzata Rossa dalle produzioni biologiche, alla viticoltura, dalle produzioni florovivaistiche, alla produzione micologica. Tutti questi progetti partono dagli studi di settore, per arrivare agli adeguamenti igienico-sanitari degli alpeggi, degli impianti e dei locali adibiti a trasformazione, guardando ai progetti integrati come soluzione migliore per ottenere i risultati prefissi. In ambito forestale le COMUNITA MONTANE hanno come indirizzo comune la ricomposizione e la riqualificazione delle proprietà forestali. 3

4 Con la possibilità di creare dei consorzi che gestiscano lo sfruttamento del bosco e il nuovo indirizzo energetico dato dalla produzione di calore delle biomasse forestali. Questo indirizzo delle C.M. è volto anche ad una maggiore cura nella prevenzione e la lotta degli incendi boschivi. Assetto Del Territorio Nell ambito dell Assetto del Territorio l aspetto predominante è l Assetto Idrogeologico, che vista la conformazione del nostro territorio montano riveste un aspetto predominante per tutte le C.M. Tutti gli indirizzi sono volti alla salvaguardia dei centri urbani con la realizzazione di interventi per la messa in sicurezza degli argini delle aste torrentizie, interventi di difficile realizzazione senza interventi di Enti Superiori. Un indirizzo non compreso da tutte le C.M., ma di sicura possibilità di realizzazione è: l Osservatorio Territoriale degli Eventi e la Pianificazione Territoriale, tramite una banca dati e uno studio geologico aggiornati costantemente. Assetto Insediativo L obbiettivo comune in questo ambito è la riqualificazione urbanistica ed il recupero del patrimonio edilizio ai fini abitativi dei centri urbani. Una particolare attenzione va ai nuclei montani e storici, attraverso programmi integrati che uniformino le norme e che abbiano come obiettivo la salvaguardia ed il sostegno della piccola distribuzione, condizione imprescindibile al mantenimento delle persone soprattutto anziane nei borghi antiche delle nostre valli. Attivita Produttive Questo ambito, visto la diversità delle varie C.M., individua l obbiettivo comune nel sostegno all imprenditoria giovanile ed allo sviluppo della realtà artigianale edile, legata al punto precedente di recupero edilizio. Ogni C.M., nella sua diversità, promuove il suo indirizzo che sia agricolo, industriale o commerciale con programmi specifici del settore o mirati a particolari esigenze del territorio. Cultura Nell ambito culturale anche se non specificato chiaramente per tutte le C.M., perché per alcune è già esistente l obiettivo comune è la catalogazione dei beni culturali ed architettonici del territorio. Al fine di creare un percorso culturale proprio, ma più in generale per essere inseriti in un circuito di valorizzazione del territorio che abbia una valenza più vasta ed abbia la capacità di attrarre il visitatore ed il turista, che magari non è incentivato a partecipare ad un unico evento, ma a fronte di varie possibilità culturali e paesaggistiche si sente maggiormente attratto. 4

5 Turismo In questo ambito il comune denominatore è essenzialmente lo sviluppo del turismo di breve periodo, attraverso la predisposizione di progetti mirati ai Bed & Breakfast, o di più ampio respiro come l Euro Villane che si sta avviando in Alta Valle Elvo. Altro progetto condiviso è la creazione, nei luoghi di più grande presenza turistica, di aree attrezzate per pic-nic, la sosta Campers o piccoli Camping. Questo indirizzo di programma è considerato lo sbocco naturale alla fruibilità dei nostri luoghi, che per ubicazione ed interesse non necessitano di elevate capacità alberghiere, ma mirano ad un miglioramento delle capacità attrattive anche attraverso la formazione degli operatori. Viabilità Questo ambito, se si parla di viabilità maggiore, non è un ambito prettamente di competenza delle C.M., ma non può certamente prescindere da una concertazione condivisa dal territorio, alla quale bisogna guardare con consapevole senso pratico nelle scelte, dettate dalle necessità e dai bisogni dei luoghi. La Viabilità minore invece è la base su cui le C.M. devono porre l attenzione maggiore quando guardano alla capacità di fruizione del territorio montano. E per questo che i progetti sono essenzialmente dettati dalla valorizzazione dei sentieri, delle piste ciclabili e dei percorsi che abbiano valenze paesaggistiche e culturali. Tutto senza perdere di vista quelle che sono le peculiarità della Montagna,al fine di agevolare i nostri Margari nel loro lavoro, con ripristino e creazione di nuovi accessi agli alpeggi. Servizi Pubblici In questo ambito, per cinque C.M. su sette, riveste un importanza di assoluto valore la voce riguardante i Servizi Sociali, voce che di fatto assorbe gran parte delle risorse disponibili. Questa voce, in alcuni casi, è il vero servizio associato a cui tutti gli indirizzi programmatici delle C.M. volgono le maggiori attenzioni. Come per alcuni punti precedenti, la diversità di indirizzo dei vari territori, fa sì che esistano progetti diversi, mirati alla creazione di sportelli specifici, ma la necessità che viene condivisa è l esigenza di dotarsi di strutture informatiche e tecnologiche, al fine di condividere con le varie realtà sia provinciali che regionali o statali la messa in rete di tutte le varie gestioni demandate alle C.M. 5

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