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- Irene Pinto
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1 Analisi dei recenti contributi realizzati & Posizionamento della ricerca Research Draft, 1, febbraio 2013 RICERCA SUL TEMA DELL'INTERNAZIONALIZZAZIONE D'IMPRESA PROMOSSA DA
2 BECOMING INTERNATIONAL è una ricerca sul tema dell'internazionalizzazione d'impresa promossa da CUOA Esploratorio Studio Legale Tonucci&Partners Bonucchi e associati srl Il progetto di ricerca ha lo scopo di studiare gli approcci e le strategie di internazionalizzazione adottate dalle aziende manifatturiere italiane di dimensione media. Le ricerche dicono che le imprese che presidiano i mercati internazionali hanno retto durante la crisi del , e solo queste hanno saputo cogliere i segnali di ripresa che ne sono seguiti anche migliorando le posizioni di mercato e le performance economico-finanziarie. La situazione economica generale degli ultimi anni ha contribuito a fare selezione tra chi si è attrezzato per tempo sui mercati internazionali ed è stato in grado di cogliere questi segnali di ripresa e chi, purtroppo, non li ha interpretati correttamente o non ha saputo agire di conseguenza sui mercati esteri. È altresì vero che la propensione internazionale non si improvvisa, ma è il frutto di un percorso di sviluppo organizzativo, a volte faticoso. Intraprendere un percorso di internazionalizzazione è in primo luogo una scelta strategica di investimento di risorse e come tale va adeguatamente ponderata sotto il profilo delle ragioni, dei tempi, della scelta dei mercati e delle modalità di ingresso. dall organizzazione delle attività estere e dall efficacia dei meccanismi di coordinamento per la gestione delle relazioni tra le attività/risorse estere e la casa madre. Si tratta di aspetti di complessità crescente in misura più che proporzionale rispetto al numero di paesi esteri nei quali l impresa è presente. È verosimile che un percorso di internazionalizzazione sarà tanto più efficace nella capacità di cogliere le opportunità dei mercati esteri, se sarà ispirato all idea di essere percepiti come operatori domestici nei mercati stranieri. Per procedere in modo efficace in questa direzione è necessario sviluppare sia competenze specifiche sia pratiche di gestione specifiche. La nostra ricerca si propone di individuare anche le soluzioni organizzative (strutture, processi e persone) al servizio dell internazionalizzazione e quindi della competitività delle imprese. Il risultato di un percorso di sviluppo internazionale è fortemente condizionato
3 Research Draft, 1, febbraio 2013 ANALISI DEI RECENTI CONTRIBUTI REALIZZATI & POSIZIONAMENTO DELLA RICERCA Diego Campagnolo, (Responsabile Scientifico) Nicola Cenedese (Junior Researcher) Saverio Dave Favaron (Junior Researcher) 1. Introduzione Ricerche considerate e metodo di analisi Sintesi dei contributi analizzati Focus della ricerca Becoming International... 9 Tabella 1 Fasi e contenuti della ricerca... 2 Tabella 2 Fonti analizzate... 5 Tabella 3 Matrice di classificazione degli studi considerati... 6 Figura 1 Posizionamento delle ricerche considerate... 11
4 1. Introduzione Il tema dell internazionalizzazione è tornato prepotentemente nelle prime pagine dei quotidiani economici e ha dato vita, negli ultimi tempi, a numerosi convegni, dibattiti e ricerche. L accresciuto interesse per l internazionalizzazione è senza dubbio collegato alla congiuntura economica, che ha portato una forte contrazione del mercato interno in molti settori a partire dal 2009, provocando difficoltà soprattutto per le imprese locali, prive di sbocchi commerciali fuori dai confini nazionali. Molti rapporti e studi recenti ci dicono infatti che le imprese esportatrici e internazionali, secondo la classificazione operata dal centro studi CNA (CNA, 2012), sono riuscite a limitare l impatto del calo nel mercato interno e nel corso del 2012, in molti casi, sono risalite ai livelli pre-crisi proprio grazie alla domanda estera. Diventa dunque utile per il management dell impresa, e per i policy-makers, comprendere le dinamiche e le strategie di un internazionalizzazione di successo. Affacciarsi su nuovi mercati è un opzione che può rivelarsi fondamentale per sviluppare una maggiore resilienza agli shock e a periodi di recessione prolungati. 2 Non si può dimenticare, però, che il processo di internazionalizzazione presenta numerosi elementi di complessità e richiede grande capacità di adattamento da parte dell impresa, con un forte impatto a livello organizzativo. Il primo step di ricerca (Tabella 1) si è concentrato sull analisi delle principali ricerche in tema di internazionalizzazione focalizzate sul Veneto e sul Nordest. Tale analisi è servita per definire il focus di Becoming International. Tabella 1 Fasi e contenuti della ricerca CONTENUTO Ricognizione teorica e analisi delle ricerche svolte sulla realtà del Veneto e del Nordest Definizione del focus della ricerca empirica Indagine empirica Elaborazione dei dati (quantitativi e qualitativi) Stesura report di ricerca Diffusione risultati Febbraio 2013 CONSEGNA
5 2. Ricerche considerate e metodo di analisi L obiettivo di questa prima fase del progetto è mappare i principali contributi esistenti sull internazionalizzazione d impresa, compresi quelli con focus su Nordest e Veneto, per meglio valutare il posizionamento del progetto di ricerca Becoming International. I documenti e le ricerche considerati sono indicati nella Tabella 2. Si è poi proceduto a inquadrare il contenuto dei principali documenti e ricerche secondo uno schema che considerasse i maggiori temi di studio e driver dei processi di internazionalizzazione. In particolare: Mercati di destinazione; Modalità di entrata; Ragioni alla base della scelta di internazionalizzarsi; Focus su variabili organizzative; Tipologie di prodotti/servizi esportati; Effetti dell internazionalizzazione e impatto della crisi; Linee guida per policy-makers o altri attori economici; Dinamiche e dati di ordine macro-economico. La tabella 2 riassume le aree di indagine sopra esposte e colloca i vari contributi in una o varie aree, fornendo peraltro un informazione sul focus geografico: Mondo, Italia, Nord Est e Veneto Sintesi dei contributi analizzati Da una lettura trasversale della Tabella 3 è possibile identificare alcuni aspetti rilevanti sulla concentrazione delle ricerche e dei contributi esistenti. Considerando la tabella verticalmente, si nota una frequenza superiore in corrispondenza delle dimensioni mercati, modalità di entrata, prodotti e servizi esportati e soprattutto dinamiche macro-economiche. Orizzontalmente invece, i documenti analizzati contengono dati ed elaborazioni a livello principalmente italiano. Ciononostante, esistono anche delle ricerche focalizzate sul Nord Est e sul Veneto. In quest ultimo caso, l oggetto principale rimangono comunque aspetti di carattere macro-economico. Esistono tre aree scarsamente presidiate: la dimensione organizzativa, le linee guida per policy-makers o altri attori economici e le ragioni d entrata.
6 4 Nello specifico, il rapporto Veneto internazionale di Unioncamere del Veneto (2012) è piuttosto ricco di informazioni diversificate. Oltre ad una panoramica macroeconomica sia a livello italiano che a livello regionale, contiene i dettagli sui prodotti e servizi esportati ed importati e sui principali mercati di destinazione delle esportazioni (e di provenienza delle importazioni). Inoltre, tratta gli investimenti diretti all estero ed esteri in Italia, aggiungendo un approfondimento sulle partecipazioni venete internazionali. Sempre a livello di modalità di entrata, nel report si evidenzia la mancanza di confronti statisticamente fondati sulle forme di internazionalizzazione diverse dagli investimenti diretti (come ad esempio accordi di produzione o commerciali). Ciononostante, dall approfondimento citato emerge come l area di investimento principale sia il commercio all ingrosso, specialmente mediante apertura o partecipazione di società estere commerciali, seguita dalla manifattura. Il controllo delle fasi a valle della catena del valore appare dunque essere cruciale nelle dinamiche di investimento internazionali. A livello organizzativo, il report considera il ruolo delle risorse umane nei processi di internazionalizzazione, appoggiandosi ai dati del rapporto Excelsior di Unioncamere. In particolare, vengono trattati il dimensionamento medio degli operatori veneti all estero e le principali competenze e skills che contribuiscono alla performance delle imprese venete internazionalizzate. Il documento contiene infine un interessante approfondimento sul ruolo dei KIBS quali accumulatori e diffusori di conoscenza al fine di promuovere attività di innovazione presso i clienti internazionali (ruolo di knowledge gatekeeper). Vengono poi esposti i caratteri chiave dei KIBS che hanno intrapreso un percorso di internazionalizzazione, sia a livello organizzativo interno che esterno. Gli altri contributi di Unioncamere del Veneto (Veneto congiuntura trimestrale e Relazione sulla situazione economica del Veneto) riportano invece informazioni di carattere maggiormente macro-economico come esportazioni,importazioni, saldi commerciali e interscambio di servizi. Lo stesso vale per il report Congiuntura export artigianato veneto di Confartigianato Imprese Veneto.
7 Tabella 2 Fonti analizzate ID EDITORE ANNO ULTIMA PUBBL. TITOLO PERIODICITÀ 1 Unioncamere Veneto 2012 Veneto internazionale. Rapporto sull internazionalizzazione del sistema economico regionale annuale 2 Unioncamere Veneto 2012 Veneto congiuntura trimestrale trim. 3 Unioncamere Veneto 2012 Relazione sulla situazione economica del Veneto 4 Confartigianato imprese Veneto annuale 2010 Congiuntura Export artigianato Veneto annuale 5 Fondazione Nord-Est 2012 L'italia delle imprese - Rapporto annuale 6 Serv. Studi e Ricerche Intesa San Paolo 7 Min. Sviluppo Economico + Istat 8 Min. Sviluppo Economico + Istat 9 Min. Sviluppo Economico + Prometeia 2010 I paesi del sud del mediterraneo: crescita e opportunità di business nel contesto delle relazioni con l'unione europea Singola pubblicazione 2012 Commercio estero e attività internazionali delle imprese annuale 2012 L Italia nell'economia internazionale annuale 2012 Evoluzione del commercio con l'estero per aree e settori 10 ISTAT 1 SEM Performance delle imprese manifatturiere all'estero 11 ISTAT 2012 Dati e serie storiche su esportazioni ed importazioni UE ed extra-ue 12 ISTAT 2010 Multinazionali italiane all'estero - situazione e programmi investimento 13 Fond. Nord-Est + Friuladria 14 Fond. Nord-Est + Unicredit 2012 Innovazione e internazionalizzazione del comparto agroalim. Nordestino 2009 Ricerche su internazionalizzazione - specifici settori/aree/mercati 15 Fondazione Edison 2012 Indice delle eccellenze competitive italiane all'estero - Indice Fortis-Corradini 16 Fondazione Edison 2012 Approfondimenti statistici: mercati, settori e prodotti 17 Banca dati Reprint - Politecnico + ICE 18 GEA - Fondazione Edison - Dati macro, info demografiche, info su mercati di destinazione, partecipazioni, IDE annnuale Singola pubblicazione - Singola pubblicazione Singola pubblicazione Singole pubblicazioni Aggiornamenti continui Singole pubblicazioni Osservatorio GEA - Fondazione Edison da 2012 annuale 19 Centro Studi CNA 2012 Le PMI e la sfida dell'internazionalizzazione Singola pubblicazione Fonte: nostra elaborazione 5 5
8 Tabella 3 Matrice di classificazione degli studi considerati CONTENUTI DELLA RICERCA FOCUS GEOGRAFICO MONDO ITALIA NORDEST VENETO Mercati 6 5, 15, 16, 18, 1, 13, 14 1, 8 10, 12, 17 Modalità entrata 6 5, 19, 1, 12, Ragioni entrata 6 5, 12 Dimensione Organizzativa 10, Prodotti/servizi 15, 16, 18, , 8 Esportati Effetti internazionalizzazione e 5, impatto crisi Guidelines policy-makers 6 19 Dinamiche macroeconomiche 7, 1, 6 9, 7, 1, 8, 11, , 2, 3, 4, 8, 11 Fonte: nostra elaborazione Un maggiore livello di approfondimento sui mercati di destinazione dell export veneto, sui prodotti e servizi esportati e sull impatto dell internazionalizzazione sulla casa madre è riscontrabile nel contributo congiunto di Ministero dello Sviluppo Economico e ISTAT (2012). Tuttavia, dopo un introduzione macro-economica sulle esportazioni e la bilancia commerciale italiane, l oggetto di indagine sono le 6 esportazioni e la loro disaggregazione a livello settoriale o di mercato. Non sono considerate dunque le dimensioni organizzative. Gli altri due contributi sviluppati congiuntamente dal Ministero dello Sviluppo Economico (Commercio estero e attività internazionali delle imprese e Evoluzione del commercio con l'estero per aree e settori) sono anch essi principalmente focalizzati sugli aspetti macroeconomici a livello italiano, europeo e con alcuni focus su aree extra europee. Il rapporto ISTAT (2012) La performance delle imprese manifatturiere sui mercati esteri incrocia i dati sull export italiano con una classificazione delle imprese secondo una rielaborazione della tassonomia di Pavitt (1984), dividendo tra offerta specializzata, alta intensità tecnologica, economie di scala e manifattura tradizionale. Considera successivamente le imprese con export in crescita e le suddivide per classi dimensionali. In questo modo,emerge la performance superiore delle medie imprese ad offerta specializzata. Il documento si concentra di seguito sui mercati di destinazione raggiunti dalle imprese in crescita.
9 Dal punto di vista delle ragioni di entrata, il rapporto ISTAT (2010) Multinazionali italiane all estero. Situazione e programmi di investimento individua la ricerca e lo sviluppo di nuovi mercati come la motivazione principale che spinge ad intraprendere un percorso di internazionalizzazione (market seeking). Tuttavia, vengono raccolti dati anche su altre possibili ragioni come ad esempio la riduzione del costo del lavoro, l accesso a nuove competenze o l incremento di qualità di prodotto. Le attività che vengono svolte all estero sono primariamente la produzione e la distribuzione o assistenza post-vendita. Le modalità di entrata più diffuse oltre al controllo appaiono essere gli accordi commerciali e le joint-venture. Nel report sono incluse anche informazioni di carattere organizzativo riferite alle risorse umane e al dimensionamento medio delle controllate estere. Il contributo del Servizio Studi e Ricerche di IntesaSanpaolo si posiziona invece diversamente. Esso costituisce un analisi dei paesi del Sud del Mediterraneo dal punto di vista macro-economico, strutturale (dotazioni di risorse, infrastrutture, mercati interni, ecc) e imprenditoriale. Da quest ultima prospettiva, emerge una presentazione delle opportunità di business perseguibili in tali ambienti competitivi (ragioni d entrata). Al suo interno vi sono approfondimenti su progetti dell Unione Europea volti a favorire lo sviluppo di condizioni adatte all imprenditorialità, la presenza di incentivi per gli investimenti e la suddivisione per settori delle diverse potenzialità. Il rapporto L Italia delle Imprese (2012), prodotto da Fondazione Nordest e promosso da Unicredit, indaga il peso dell export, le modalità di ingresso nei nuovi mercati e i principali mercati di destinazione per le imprese italiane con disaggregazioni a livello settoriale, geografico e dimensionale. I dati, relativi al periodo , evidenziano un sostanziale rallentamento delle attività di produzione e commercio oltre i confini nazionali negli anni della crisi, attività che si sono mantenute a un regime minimo fatto principalmente di scambi commerciali più che di presidio dei mercati. La ricerca indaga anche le ragioni dell internazionalizzazione, ma lo fa distinguendo solamente tra la necessità di contenere i costi di produzione e la volontà di presidiare mercati strategici. Infine, unico caso tra i report esaminati, si analizzano i soggetti ai 7 7
10 8 quali le imprese preferiscono affidarsi per le proprie decisioni di investimento all estero ed emerge che tra il 2007 e il 2012 è in forte aumento il numero di imprese che internazionalizza senza l appoggio di professionisti e altri soggetti. Il secondo contributo di Fondazione Nordest, promosso da Friuladria, ricalca in gran parte la struttura del precedente ma si concentra esclusivamente sulle imprese del comparto agroalimentare del Nordest (Veneto, Friuli Venezia-Giulia e Trentino Alto- Adige). Anche Fondazione Edison si occupa di internazionalizzazione, ma il tema non è studiato in modo sistematico e viene generalmente accostato agli studi sul Made in Italy per evidenziare le eccellenze italiane nei mercati esteri. Ricollegandoci alla Tabella 3, questi studi rientrano nella categoria dei prodotti/servizi esportati, con un focus nazionale. La ricerca del centro studi CNA (2012), che si concentra sulle PMI italiane confrontandole con le imprese di maggiori dimensioni, mostra come le piccole imprese italiane, pur avendo subito in maniera più accentuata gli effetti della crisi del biennio , successivamente abbiano saputo approfittare al meglio della ripresa del commercio mondiale. La novità di questo studio è la presenza di un indagine qualitativa volta ad approfondire maggiormente la dimensione strategica e organizzativa. Si esaminano le relazioni tra la posizione competitiva, il ricorso a marchi registrati, gli investimenti in innovazione e IT e la presenza nei mercati esteri. Emerge, ad esempio, che l 80% delle imprese internazionali (che dispongono di una rete internazionale di produzione e commercio) ha innovato il proprio portafoglio prodotti nei tre anni precedenti contro il 40% delle imprese che operano esclusivamente sul mercato nazionale. In sintesi Dopo questa prima fase di acquisizione e analisi dei contributi esistenti, appaiono emergere un forte focus su alcune aree (in particolare i mercati di destinazione, i prodotti/servizi esportati, le modalità di entrata e le dinamiche macro-economiche) e uno minor presidio su altre. Queste ultime includono in prima istanza la dimensione organizzativa del processo di internazionalizzazione, intesa come somma e integrazione di struttura organizzativa,
11 organizzazione e gestione delle risorse umane e modello di business aziendale. Parallelamente, anche le ragioni di investimento o entrata in nuovi mercati internazionali appaiono scarsamente approfondite. Focalizzarsi su questi due ambiti di ricerca potrebbe portare a sviluppare (nella direzione delle implicazioni manageriali) anche la dimensione delle linee guida per policy-makers o altri attori economici. Infine, alla luce della scarsa valorizzazione emersa, appare interessante porsi su un livello di indagine maggiormente focalizzato sul Nordest. 4. Focus della ricerca Becoming International Il progetto Becoming International si focalizza su ambiti complementari rispetto alle ricerche già realizzate e sinteticamente descritte nel paragrafo precedente. Le ricerche considerate si sono concentrate sui diversi elementi dell internazionalizzazione d impresa, approfondendo i mercati di destinazione, le modalità di entrata o considerando i dati macro-economici sulle esportazioni (output del processo di internazionalizzazione) e disaggregandoli per tipologia di prodotti/servizi. Becoming International si propone di spostare il focus dall output del processo al processo stesso. In altri termini, da un analisi ex-post dei dati aggregati ad un focus sulle variabili organizzative che, combinate tra loro, hanno portato a tali risultati. L idea di fondo è che il successo dell internazionalizzazione sia fortemente legato a scelte di tipo organizzativo poco visibili all esterno e per questo raramente incluse nei rapporti di ricerca su questo tema. Studiare l internazionalizzazione in questo modo impone quindi di integrare la lettura e il confronto dei risultati del processo di apertura a nuovi mercati con l analisi in profondità delle dinamiche organizzative delle imprese coinvolte, abbinando alla parte statica e quantitativa, quella dinamica dell organizzazione. Per fare questo, è necessario partire dalle best practices dei documenti analizzati (ad es. le ragioni d entrata mappate dal rapporto ISTAT) e fissare il management come cliente obiettivo della ricerca, sviluppando linee guida principalmente incentrate sulle implicazioni manageriali. In termini pratici, possibili direttrici di sviluppo per la ricerca sono indicate di seguito: 9 9
12 Considerare il modello organizzativo dell impresa internazionale e la sua configurazione; Considerare il ruolo delle risorse umane, e le modalità con cui tale risorsa viene gestita e valorizzata, nelle decisioni di investimento all estero; Approfondire l analisi sulle modalità di entrata (spesso nei report vengono tralasciate le forme contrattuali utilizzate per accedere a nuovi mercati partnership, joint venture, M&A ecc.); Espandere l analisi sulle ragioni dell internazionalizzazione, che superano nella realtà la dicotomia tra necessità di ridurre i costi e volontà di presidiare nuovi mercati; Considerare i meccanismi di coordinamento tra headquarter e unità dislocate all estero; Approfondire il ruolo delle filiali estere. Prendere in considerazione questi aspetti consentirà, in definitiva, di analizzare il modello di business delle imprese in una logica dinamica. Le due domande, che ci guidano nel lavoro di ricerca, sono dunque le seguenti: 10 è possibile sostenere che l internazionalizzazione di successo richieda un adattamento del business model dell impresa? e come si configura e adatta il business model per far fronte ai processi di internazionalizzazione? Tale direzione di sviluppo è giustificata, come detto in precedenza, anche dal posizionamento delle ricerche esistenti e dagli spazi di inserimento che esse hanno lasciato. Come è visibile dalla Figura 1, la sfera organizzativa, le guidelines per gli attori economici e le ragioni d entrata rappresentano le opportunità di sviluppo che possono essere colte. A livello geografico, data la proliferazione di studi e ricerche a base nazionale, riteniamo utile concentrarsi solamente sul Veneto o sul Nordest.
13 Figura 1 Posizionamento delle ricerche considerate Fonte: nostra elaborazione 11 1
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15 Direttore scientifico Comitato scientifico Diego Campagnolo, Ricercatore di Organizzazione aziendale e Strategie d'impresa all'università di Padova e Responsabile scientifico dell'international Training Map del CUOA. È membro del GE Capital Academic Advisory Board, che cura una ricerca internazionale sulle medie imprese. È principal investigator del progetto "Local-for-Local. How Italian companies redesign organizational architectures for growth and renewal" nell'ambito di una ricerca finanziata dal MIUR dal titolo "Ricerca scientifica e competitività", che coinvolge undici Università italiane. Ricercatori Junior Saverio Dave Favaron, Laurea magistrale in Economia e Direzione Aziendale all Università di Padova con il massimo dei voti e la lode, con una tesi dal titolo Impresa Moderna e Business Continuity. I Quasi-medi del Made in Italy negli Anni della Crisi. Ha studiato a Padova, a Oulu (Finlandia, Erasmus student) e negli Stati Uniti (International Summer Program in Management con University of Michigan- Dearborn). Nicola Cenedese, Laurea magistrale in Economia e Direzione Aziendale all Università di Padova (110/110 e lode) con una tesi dal titolo La configurazione del Modello di Business della Media Impresa Italiana. Un analisi empirica con l Approccio fs/qca. Ha studiato a Padova e a Berlino (Eurasia Institute Berlin). Carlo Scarpa - Avvocato specializzato in contratti commerciali, JV, M&A, appalti FIDIC, diritto internazionale privato e contenzioso internazionale. Partner dello studio legale Tonucci & Partners, Ufficio di Padova. Alessandro Vasta - Avvocato, partner dello studio legale Tonucci & Partners, Ufficio di Padova, specializzato in diritto del commercio internazionale, M&A, ICT e diritto della proprietà industriale. Rita Bonucchi - Amministratore di Bonucchi e associati, società di consulenza nei campi marketing, marketing internazionale, creazione d impresa e marketing per la cultura e il territorio. Si divide tra formazione e consulenza, occupandosi soprattutto di strategie di marketing, internazionalizzazione delle piccole imprese, comunicazione e sistemi informativi. Paolo Gubitta - Professore straordinario di Organizzazione aziendale e Imprenditorialità all'università di Padova. È Direttore scientifico dell'area Imprenditorialità del CUOA. È membro del GE Capital Academic Advisory Board, che cura una ricerca internazionale sulle medie imprese. Martina Gianecchini- Professore associato di Organizzazione e gestione delle risorse umane all'università di Padova. È membro del 5C Group, International Consortium for the Cross-Cultural Study of Contemporary Career, che studia su scala globale i percorsi di carriera manageriali e professionali. Coordinatore del progetto Elisabetta Beda, Project assistant delle iniziative sui temi dell'internazionalizzazione dell'area Imprenditorialità del CUOA. Ha lavorato al Consolato Generale Italiano a Istanbul come supporto dell'ufficio del Console e all'istituto Italiano di Cultura di Colonia come docente di italiano per adulti di lingua tedesca.
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è una ricerca sul tema dell'internazionalizzazione d'impresa promossa da
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