PROGRAMMA PER LA PRESIDENZA SItI 2016/2018 di FAUSTO FRANCIA. 3 ottobre Per un ruolo strategico degli Igienisti
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- Carlotta Moro
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1 PROGRAMMA PER LA PRESIDENZA SItI 2016/2018 di FAUSTO FRANCIA 3 ottobre 2014 Concetti chiave: unità delle componenti, SItI casa di tutti gli igienisti dei diversi settori operativi, lo sviluppo delle nuove professioni sanitarie in termini di autonomia e responsabilità, le attività igienistiche come elemento di tenuta del SSN Per un ruolo strategico degli Igienisti
2 Punti programmatici ai quali intendo ispirare Il mio mandato 1) L unità e complementarietà delle componenti Universitaria e Territoriale come valori distintivi e strategici della Società 2) La Prevenzione come architrave retta da due colonne: attività di promozione della salute e contrasto delle malattie croniche da un lato, e attività riguardanti prevenzione delle malattie trasmissibili e sicurezza dall'altro 3) La ricerca scientifica orientata sui bisogni di comunità ed il continuo interscambio di esperienze e conoscenze tra gli attori della ricerca e gli operatori di campo 4) L analisi epidemiologica come elemento di riferimento nella scelta delle priorità di ricerca e operative 5) Il Dipartimento di prevenzione come unità strategica per l integrazione con gli altri settori della sanità e con la comunità e come elemento fondamentale di gestione delle politiche di prevenzione nazionali e regionali 6) L accreditamento e/o certificazione dei Dipartimenti di Prevenzione come elemento imprescindibile della loro qualità organizzativa e produttiva 7) La attrazione e valorizzazione della figura professionale degli igienisti che si occupano di manegement delle strutture di ricovero e cura, di Health Technology Assessment, dei distretti, delle cure primarie sviluppando iniziative scientifiche e di confronto di esperienze per promuovere nuovi modelli di assistenza territoriale delle cronicità 8) La crescita dei livelli di autonomia e responsabilità delle professioni sanitarie 9) Il rapporto ambiente e salute come problematica da ridisegnare nelle competenze e nelle modalità operative coinvolgendo le strutture deputate al controllo ambientale, con particolare riferimento alle attività di laboratorio ed alle ricadute di impatto sanitario 10) L implementazione di stili di vita sani, l introduzione dei nuovi vaccini, l igiene degli alimenti e della nutrizione e gli screening di popolazione come linee privilegiate di sviluppo futuro delle attività di prevenzione
3 AZIONI DA INTRAPRENDERE FORMAZIONE/COMPETENCE Nella SItI il rapporto Università- Territorio deve svilupparsi nel : rafforzare la collaborazione nella attività di ricerca su temi rilevanti per la comunità, con l'obbiettivo di coniugare la conoscenza all'operatività concreta sul campo per favorire quei cambiamenti utili a migliorare lo stato di salute e ridurre le diseguaglianze costruire un percorso integrato e condiviso per la formazione degli specializzandi orientare le attività sanità pubblica e di prevenzione ad un sempre maggior riferimento alle pratiche basate sulle prove di efficacia. Mentre altre discipline sono attraversate da rivalità insanabili, noi abbiamo posto le basi affinché ricercatori e operatori del territorio non siano componenti separate con culture e prospettive diverse, ma al contrario siano una sola comunità che valorizzi le peculiarità professionali di tutti gli iscritti. VIGILANZA E CONTROLLO La SItI deve impegnarsi per : orientare la programmazione delle attività igienistiche di vigilanza e controllo in funzione della natura dei rischi, della sensibilità ai rischi dell utenza coinvolta, della necessità di risposta a situazioni di emergenza, delle modifiche del contesto della realtà territoriale, anche attraverso la definizione/individuazione di criteri di categorizzazione del rischio sviluppare le proprie competenze per affiancare/sostenere le imprese a progettare, realizzare e mantenere le proprie attività in un contesto di minimizzazione delle situazioni di rischio per la tutela dei lavoratori, dei cittadini e del contesto ambientale, promuovendo il principio di responsabilità sociale di chi intraprende. Il processo di semplificazione amministrativa in atto nel paese tende a privilegiare gli interventi ex post. Occorre un impegno costante per contrastare un appiattimento dei controlli basato sulla mera applicazione della normativa e non sulla scientificità.
4 ORGANIZZAZIONE DEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE La SItI deve impegnarsi per: sostenere una maggiore trasversalità delle linee di sviluppo delle attività dei dipartimenti di prevenzione, tramite l introduzione di programmi interdisciplinari che perseguano l integrazione sia intradipartimentale che con le altre articolazioni aziendali ricercare una maggiore appropriatezza organizzativa nell impiego delle risorse, valorizzando al meglio le nuove professioni sanitarie. Ad oggi i dipartimenti sono il modello migliore di organizzazione delle attività di prevenzione. Rappresentano una rete operativa/informativa nazionale insostituibile ed un presidio territoriale strategico. L esperienza operativa maturata in questi anni suggerisce però la necessità di un intervento di manutenzione straordinaria:. bisogna passare dalla difesa spesso acritica dell esistente ad essere protagonisti di scenari che mutano, accettando la sfida di un impegno professionale che cresce nel confronto con altre discipline e professioni. La SItI inoltre deve impegnarsi per: supportare l adozione di un sistema di gestione della qualità nei dipartimenti di prevenzione, contribuendo alla definizione dei requisiti generali minimi di accreditamento e sostenendoli nelle varie realtà regionali utilizzare l analisi epidemiologica come elemento imprescindibile per la pianificazione e la verifica delle attività di prevenzione, perseguendo una accountability che promuova presso gli stakeholders l immagine di un dipartimento di professionisti trasparente ed attento al contesto in cui opera L attività di prevenzione deve essere guidata sempre più dall analisi dei bisogni in funzione dello studio dei determinanti di salute e degli eventi sanitari delle popolazioni di riferimento. L epidemiologia per l importanza decisiva sia in fase di analisi preventiva che anche di valutazione dei risultati degli interventi a valle (sia in termini proxi che di outcome) si è trasformata da semplice strumento in una vera e propria scienza che richiede una elevata professionalità e un giusto riconoscimento all interno dell organizzazione sanitaria
5 GLI ALTRI LIVELLI ASSISTENZIALI La SITI deve impegnarsi per : promuovere e partecipare all adozione di nuovi modelli di assistenza sanitaria territoriale orientati alla gestione della cronicità ed alla integrazione socio- sanitaria in una ottica di presa in cura globale dei bisogni della persona proporre innovazioni organizzative in ambito ospedaliero, in funzione dell intensità assistenziale, delle piattaforme tecnologiche, dei percorsi di cura favorire la sperimentazione di soluzioni innovative per la continuità assistenziale ospedale- territorio La nostra società deve essere la casa di tutti gli igienisti, non solo di quelli dei dipartimenti di prevenzione. Da troppo tempo i colleghi che sono impegnati in ambito ospedaliero e nei distretti si sentono scarsamente rappresentati dalla SItI e hanno aderito ad altre associazioni. Occorre riallacciare con questi colleghi dei rapporti costruttivi sia in ambito scientifico che di policy, accettando anche la doppia appartenenza, prevedendo momenti di formazione e ricerca comuni, riconoscendo la loro strategicità nel perseguimento degli obiettivi di sanità pubblica per la complessità e l importanza dei settori che presidiano LE ATTIVITÀ DA SVILUPPARE La SITI deve impegnarsi per : assicurare interventi preventivi di comunità quali: a. la promozione di stili di vita sani ( corretta alimentazione, esercizio fisico, sicurezza stradale, sicurezza domestica, rapporti sessuali non protetti.) b. la promozione di stili di vita contrastanti fattori di rischio (lotta al sovrappeso ed alla obesità, al fumo, alla ipertensione, alla ipercolesterolemia, all abuso di alcol e farmaci e sostanze.) c. la promozione di stili di vita coadiuvanti terapie per patologie in essere (prescrizione di un esercizio fisico adattato nei post IMA e trapiantati e negli affetti da patologie osteo- neuro- articolari e nel diabete di tipo 2)
6 d. l effettuazione di bilanci di salute per fattori di rischio maggiormente diffusi (applicazione carta del rischio cardiovascolare, screening cardiovascolare ) e. la partecipazione e conduzione di analisi epidemiologiche, sistemi di sorveglianza e studi di popolazione (per evidenziare clusters di patologie legate ad esposizioni ambientali collegate a quella specifica zona, per partecipare alla rete di prevenzione dei danni da ondate di calore, per individuare bisogni territorio- specifici.) organizzare e cogestire le attività di prevenzione di popolazione quali gli screening tumorali e le campagne vaccinali in quanto maggiori titolari di know how negli interventi di comunità La prevenzione deve essere diffusa. I Dipartimenti di prevenzione hanno il mandato istituzionale di attuarla con le proprie risorse, ma anche di collaborare e promuovere sinergie con gli altri livelli assistenziali dall ospedale ai distretti nonché di tessere una rete di relazioni con i vari portatori di interesse della società civile TRE TEMI CALDI 1) Ambiente La SITI deve impegnarsi per: mettere in campo iniziative tese da a recuperare la centralità del tema salute in ambito ambientale sollecitare gli igienisti alla riacquisizione di competenze tecnico- scientifiche in materia mediante un forte coinvolgimento della componente universitaria. Le esperienze della Terra dei fuochi e di Taranto hanno dimostrato che la separazione organizzativa tra chi si occupa delle problematiche ambientali e chi si fa carico della tutela della salute comporta dei danni sanitari gravissimi. Occorre mettere in campo dei sistemi di sorveglianza più completi che devono condurre ad
7 analisi ed azioni integrate per il controllo dei rischi per l ambiente e per la salute degli esseri viventi. 2) Malattie infettive La SITI deve impegnarsi per: promuovere, rivolgendosi ai decisori ed ai cittadini, il potenziamento alla lotta alle malattie diffusive e delle politiche vaccinali in un mondo globalizzato che permette la rapida circolazione delle persone e dei patogeni sorreggere la ricerca e la sperimentazione di vaccini più efficaci e a minor costo e promuovere l adozione in tutte le regioni dei vaccini di provata utilità favorendo la più ampia copertura possibile della popolazione Le autonomie regionali in tema di assistenza sanitaria stanno stravolgendo i calendari vaccinali e creando forti disequità tra i cittadini delle varie aree del paese. In maniera del tutto strumentale ed antiscientifica gruppi di soggetti antivaccinatori tendono a contestarne l efficacia. Occorre contrastare questa tendenza coinvolgendo in fase operativa anche le strutture sanitarie deputate all assistenza di base 3) Igiene degli alimenti e della nutrizione La SITI deve impegnarsi per: promuovere la lotta al all obesità ed al sovrappeso attraverso la proposta di una corretta alimentazione da un punto di vista quantitativo e qualitativo e che proponga un rapporto consapevole e cordiale con il cibo ribadire, pur in un approccio interdisciplinare, la insostituibilità delle valutazioni medico- igienistiche sui rischi per la salute legati alla sicurezza del consumo di alimenti destinati all uomo. La attività fisica e l igiene degli alimenti e della nutrizione rappresentano i due baluardi fondamentali per dei stili di vita sani. Da molti anni questi aspetti sono al centro dell attenzione da parte degli igienisti, che prima di altri ne hanno colto l importanza come determinanti della salute. Altre discipline stanno interessandosi di questi temi e questo conferma la bontà delle nostre intuizioni. L esperienza maturata ci pone nelle condizioni di poter orientare, coordinare e valutare gli interventi in questi ambiti, al fine di raggiungere risultati di salute quantificabili e misurabili.
8 LA STRATEGIA La SITI deve impegnarsi per: collaborare con le altre società scientifiche che si occupano di Sanità Pubblica al fine di creare sinergie e percorsi condivisi in cui gli igienisti possano giocare un ruolo da protagonisti mettere in campo una attività di lobbying esplicita, professionale e consapevole nei confronti dei decisori politici ed amministrativi mantenendo un rapporto costante con il ministero e gli assessorati regionali e consolidare rapporti funzionali consultivi e propositivi con gli organi di governo locale rappresentare un interlocutore ricercato ed autorevole per le altre discipline. Vaccinarsi, Igienisti online ed il nuovo ufficio stampa sono stati molto utili nel far conoscere le nostre idee: il lavoro va continuato allargandolo anche alle riviste scientifiche con impact factor. Bisogna essere presenti nei luoghi delle decisioni promuovendo a livello regionale e nazionale la nostra vision. La costanza nella comunicazione fornisce visibilità ed aumenta la reputazione professionale dei soci Fausto Francia è nato a Bologna nel Laureato in medicina e chirurgia nel 1979, è specialista in igiene e medicina preventiva. Ha lavorato 4 anni come funzionario medico regionale, per poi passare ai servizi territoriali di igiene pubblica, dove è diventato direttore di struttura complessa nel Dal 1994 ad oggi è direttore di dipartimento di prevenzione, tranne una parentesi dal 1997 al 2000 in cui è stato direttore di distretto socio- sanitario. Ha effettuato numerosi corsi di formazione in management sanitario; è professore a contratto presso la scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva e presso il corso di laurea di tecnici della prevenzione dell Università di Bologna, accreditatore CEPAS, membro del comitato scientifico di UNISALUTE, membro del Board prevenzione della Fondazione Smith Kline, ex presidente regionale SItI, membro di Giunta nazionale SIti, è autore di decine di pubblicazioni e relazioni a congressi su temi igienistici.
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