COLLEGIO DI MILANO. Membro designato dalla Banca d'italia. (MI) SANTORO Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari

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1 COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: (MI) LAPERTOSA (MI) LUCCHINI GUASTALLA (MI) CERINI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (MI) SANTORO Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (MI) TINA Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore LUCCHINI GUASTALLA EMANUELE Nella seduta del 11/06/2015 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO La controversia origina dall inadempimento parziale del fornitore di cure dentistiche finanziate con contratto di credito al consumo stipulato dalla ricorrente con l intermediario convenuto. Più precisamente, in data la ricorrente stipulava con l odierna convenuta un contratto di credito al consumo finalizzato alla prestazione di cure dentistiche, per l importo di 8.000,00, con rata di 333,34 da rimborsare mediante addebito su conto corrente e prima scadenza il A gennaio 2014, le cure mediche venivano interrotte, quando le [era] stata solo montata la base per gli impianti dentari [e] cominciati dei lavori di devitalizzazione. Da qui l odierno ricorso all ABF ove la ricorrente ha rappresentato: - di aver contratto il prestito finalizzato alla prestazione di cure odontoiatriche il ; - di essere stata sottoposta all ultima visita e trattamento, consistente in una devitalizzazione dentaria [ ] malriuscita e tuttora dolorante, nella seconda metà di gennaio 2014; Pag. 2/6

2 - che, in seguito, non sono più stati fissati appuntamenti, essendo dunque evidente e provato l inadempimento della prestazione odontoiatrica di cui al preventivo n. 112 dell ed alla fattura n. 769/2013; - che il contratto di finanziamento, finalizzato esclusivamente al pagamento delle cure mediche, è conseguentemente risolto a seguito dell inadempimento del fornitore ex art. 125 quinquies T.U.B. La ricorrente ha chiesto all ABF: - che venga risolta la controversia con [l intermediario] al fine di ottenere come previsto dal TUB il rimborso delle rate del prestito già pagate (nonché ogni altro onere eventualmente applicato) ; - l oscuramento dei sistemi creditizi relativi all operazione in oggetto. Nelle controdeduzioni, l intermediario ha riepilogato i fatti all origine della controversia e, quindi, ha eccepito l inammissibilità del ricorso in quanto fondato sull inadempimento di un soggetto, il fornitore del servizio finanziato, che non è parte dell odierno procedimento. Nel merito, parte resistente ha osservato quanto segue: - non è provato né l inadempimento del fornitore, comunque parziale, né la sua gravità ai sensi dell art C.C.; - l unico soggetto che, allo stato, sta patendo un danno, è [la resistente medesima], la quale vede il finanziamento sottoscritto dalla cliente interrotto per un presunto inadempimento del fornitore (inadempimento, infatti, non provato), sebbene abbia adempiuto alle obbligazioni assunte ; - ha comunque deciso di richiedere ai SIC [ ] l aggiornamento dei dati relativi al contratto di finanziamento de quo ed ha interrotto a tempo indeterminato ogni azione di recupero del credito, riservandosi tuttavia ogni eventuale iniziativa all esito degli accertamenti in corso. La convenuta ha chiesto all ABF in via preliminare di dichiarare l inammissibilità del ricorso per le ragioni dedotte in narrativa; in subordine, di rigettare il ricorso. La finanziaria convenuta ha successivamente formulato (con messaggio PEC del ) istanza di sospensione del procedimento, rappresentando l intervenuto fallimento del fornitore e le conseguenti difficoltà anche per il cliente di dimostrare le prestazioni non eseguite, nonché la propria intenzione di avviare un tentativo di composizione bonaria della vertenza. Tale istanza è stata sottoposta al Collegio di Milano nel corso della riunione del , unitamente a richieste di identico tenore avanzate dall intermediario per controversie riguardanti lo stesso centro medico; il Collegio ha deliberato di sospendere il procedimento fino alla data dell Con messaggio PEC del la resistente ha comunicato la mancata accettazione della propria proposta transattiva. Nella successiva nota del (trasmessa con PEC del , a seguito del fallimento delle iniziative intraprese per la composizione bonaria della controversia), la finanziaria ha ribadito che: - la ricorrente non ha adempiuto all onere della prova ex art C.C. in merito all asserito inadempimento parziale del fornitore; - l istante, infatti, avrebbe dovuto dare corso quantomeno ad un Accertamento Tecnico Preventivo e non limitarsi ad allegare una mera perizia di parte, posto che la convenuta non può dimostrare attività che non era di sua competenza non essendo il fornitore dei servizi ; - in assenza di contraddittorio con il fornitore [è] necessario che l Arbitro adito disponga un accertamento da parte di soggetto terzo al fine di verificare se Pag. 3/6

3 l inadempimento contestato [ ] sia tale da comportare la risoluzione del contratto di finanziamento; - [a] conferma del fatto che, allo stato, l inadempimento del fornitore di servizi è tutt altro che provato, il Giudice del fallimento ha rigettato la domanda di ammissione al passivo avanzata dalla convenuta. DIRITTO Prima di esaminare nel merito la controversia sembra opportuno riportare alcuni aspetti essenziali ai fini della decisione. Il ricorso verte su un contratto di credito finalizzato alla prestazione di cure mediche (nello specifico, dentistiche). Dalla documentazione acclusa al ricorso risulta che: - in data la ricorrente ha presentato alla finanziaria convenuta, per il tramite del fornitore convenzionato, una richiesta di prestito finalizzato dell importo di 8.000,00. Nel modulo a mani dell istante, contenente le Informazioni europee di base sul credito ai consumatori, non constano i dati del fornitore, né l apposizione del timbro e della firma di tale soggetto. Nello stesso modulo è indicato l importo totale dovuto dal cliente, pari ad 8.052,00, da rimborsare in numero 24 rate mensili dell importo di 333,34 ciascuna (oltre ad 1,30 per spese di incasso rata); - la finanziaria ha accettato la richiesta di finanziamento con missiva del , ove sono riportati il nominativo del fornitore convenzionato e la decorrenza della prima rata ( ); La ricorrente riferisce di aver ricevuto parte delle prestazioni mediche oggetto del finanziamento (cfr. la denuncia alla Pubblica Autorità: mi è stata montata solo la base degli impianti dentari. Inoltre sono stati cominciati dei lavori di devitalizzazione ). Tuttavia, sulla scorta delle cure dentistiche come indicate nel preventivo e nella fattura del centro medico (allegati al ricorso sub 2), l istante lamenta l inadempimento totale del fornitore e, conseguentemente, invoca la risoluzione del contratto di prestito con restituzione delle rate e degli eventuali altri oneri già pagati. La missiva indicata come reclamo risulta indirizzata anche al centro medico e contiene simultaneamente la messa in mora del fornitore e la richiesta di restituzione di quanto già versato alla finanziaria in conseguenza dell immediata risoluzione del contratto di prestito per inadempimento delle cure odontoiatriche. In ogni caso la convenuta non contesta la mancata preventiva costituzione in mora del centro convenzionato. L intermediario eccepisce, nel merito, che la ricorrente non ha assolto al proprio onere probatorio circa l inadempimento del fornitore e la gravità dello stesso; afferma la necessità che tale accertamento sia compiuto da soggetto terzo e riferisce, a conferma della sua eccezione, di non essere stato ammesso al passivo del fallimento del fornitore nel frattempo occorso. La ricorrente ha domandato altresì l oscuramento dei sistemi creditizi relativi all operazione in oggetto. Le parti non hanno allegato alcuna evidenza in merito alle segnalazioni presenti nei SIC; l intermediario ha soltanto rappresentato la propria decisione di chiedere ai Sistemi di Informazioni Creditizie l aggiornamento dei dati relativi al contratto di finanziamento de quo. Tanto premesso e prima di esaminare nel merito la decisione, va preliminarmente sottolineato che l eccezione in rito sollevata da parte resistente si rivela totalmente Pag. 4/6

4 infondata. Infatti, come già si è avuto occasione di rilevare (cfr. pronuncia n del ), non è chiaro [,..] quale sia la causa che renderebbe inammissibile il ricorso. Né essa potrebbe, come sembra adombrarsi, essere connessa alla mancata chiamata in giudizio del [prestatore del servizio], il quale, non soltanto non si configura quale litisconsorte necessario, ma è anche estraneo al rapporto bancario il quale segna il perimetro della competenza ratione materiae di questo Collegio. Ciò chiarito, deve ora essere richiamata la normativa applicabile ratione temporis al caso all origine della presente vertenza, ovvero l art. 125-quinquies (Inadempimento del fornitore) del TUB, introdotto dal Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n. 141, Attuazione della direttiva 2008/48/CE relativa ai contratti di credito ai consumatori, nonché modifiche del titolo VI del testo unico bancario (decreto legislativo n. 385 del 1993) in merito alla disciplina dei soggetti operanti nel settore finanziario, degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi, pubblicato sulla G.U. n. 207 del ed in vigore dal Secondo quanto dispone il menzionato art. 125-quinquies del TUB, infatti, Nei contratti di credito collegati, in caso di inadempimento da parte del fornitore dei beni o dei servizi il consumatore, dopo aver inutilmente effettuato la costituzione in mora del fornitore, ha diritto alla risoluzione del contratto di credito, se con riferimento al contratto di fornitura di beni o servizi ricorrono le condizioni di cui all'articolo 1455 del codice civile. La risoluzione del contratto di credito comporta l'obbligo del finanziatore di rimborsare al consumatore le rate già pagate, nonché ogni altro onere eventualmente applicato. La risoluzione del contratto di credito non comporta l'obbligo del consumatore di rimborsare al finanziatore l'importo che sia stato già versato al fornitore dei beni o dei servizi. Il finanziatore ha il diritto di ripetere detto importo nei confronti del fornitore stesso [ ]. Premesso che, nel caso di specie, l inadempimento del fornitore può sicuramente dirsi conclamato e irreversibile, deve in questa sede unicamente valutarsi se tale inadempimento rivesta o meno gli estremi della non scarsa importanza avuto riguardo all interesse della parte non inadempiente cui fa espresso riferimento l art cod. civ. E noto che l orientamento prevalente della giurisprudenza insegna che tale valutazione debba essere operata applicando contestualmente sia un parametro soggettivo sia un parametro oggettivo; infatti, come ancora piuttosto recentemente è stato sottolineato dalla giurisprudenza di legittimità, in tema di risoluzione del contratto per inadempimento, lo scioglimento dell accordo contrattuale, quando non opera di diritto, consegue ad una pronuncia costitutiva che presuppone da parte del giudicante la valutazione della non scarsa importanza dell inadempimento stesso, avuto riguardo all interesse dell altra parte; tale valutazione viene operata alla stregua di un duplice criterio: in primo luogo, il giudice, applicando un parametro oggettivo, deve verificare che l inadempimento abbia inciso in misura apprezzabile nell economia complessiva del rapporto (in astratto, per la sua entità e, in concreto, in relazione al pregiudizio effettivamente causato all altro contraente), sì da creare uno squilibrio sensibile del sinallagma contrattuale; nell applicare il criterio soggettivo, invece, il giudicante deve considerare il comportamento di entrambe le parti (un atteggiamento incolpevole o una tempestiva riparazione ad opera dell una, un reciproco inadempimento o una protratta tolleranza dell altra) che può, in relazione alla particolarità del caso, attenuare il giudizio di gravità nonostante la rilevanza della prestazione mancata o ritardata (così, testualmente, Cass., , n. 3954). Ebbene, considerando nel suo complesso l oggetto del contratto stipulato tra il fornitore e l odierno ricorrente sia sotto il profilo della composizione dei servizi oggetto del contratto sia sotto il profilo del loro valore, deve concludersi che l adempimento del fornitore non solo rappresenta un minus rispetto all originario oggetto del contratto (sebbene difficilmente quantificabile da questo Collegio), ma, secondo quanto emerge dalla documentazione in atti (documentazione riferibile ad altro studio dentistico), è stato Pag. 5/6

5 eseguito in modo non conforme a standard qualitativi accettabili, con ciò finendo per integrare gli estremi di un inadempimento assoluto, di per sé assolutamente inidoneo a far assumere all inadempimento quella scarsa importanza idonea ad impedire la realizzazione dell effetto risolutorio. Ciò comporta che l inadempimento del fornitore, integrando gli estremi della non scarsa importanza contemplati dall art cod. civ., determina in capo al ricorrente il diritto alla risoluzione del contratto di credito ed il conseguente obbligo del finanziatore alla restituzione delle rate già pagate, nonché di ogni altro onere eventualmente applicato, così come sancisce la normativa in materia. La relativa istanza merita, dunque, di essere accolta nei limiti appena illustrati. Quanto alla doglianza relativa all oscuramento dei dati relativi al finanziamento nei sistemi creditizi, questo Collegio, preso atto della genericità della domanda e della totale assenza di riscontri documentali, non è in condizione di poter esprimere sul punto nessuna valutazione. PER QUESTI MOTIVI Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso e accerta che la parte ricorrente non deve versare all intermediario le somme di cui al finanziamento stipulato inter partes, disponendo che vengano restituite alla ricorrente le relative rate già versate alla resistente. Il Collegio dispone inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di 200,00, quale contributo alle spese della procedura, e alla parte ricorrente la somma di 20,00, quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6