Progetto Fondo UNRRA : "Una Borsa d'esperienza"

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1 Progetto Fondo UNRRA : "Una Borsa d'esperienza" 1) Descrizione del contesto di riferimento e dei bisogni da soddisfare I U B G Regione Emilia-Romagna e dagli Enti Locali per cercare di contrastare la fase di crisi economica e al contempo favorire la permanenza stabile in ambienti di lavoro di persone disabili o in condizione di svantaggio sociale, senz lavoro. Si vuole rispondere ai bisogni di tutti quei soggetti appartenenti alla cosiddetta "zona grigia" della popolazione, cioè quella parte di persone che per le loro condizioni faticano ad entrare stabilmente nel mercato del lavoro, ma allo. I destinatari quindi sono tutte quelle persone, ultradiciottenni, con disabilità mentale e/o altre menomazioni fisiche o sensoriali con un quadro clinico tale da non permettere un inserimento lavorativo con sbocco occupazionale, ma con un sufficiente grado di autonomia e servizi del territorio, titolari con la famiglia del progetto di vita. Il progetto che può essere attivato quando, a conclusione di un periodo di formazione o altre esperienze, si verifica che la gravità della dis, ma rendono praticabile la permanenza del disabile in un ambiente di lavoro al fine di mantenere competenze socio relazionali e operative. Nella Provincia di Ravenna questa tipologia di utenza viene seguita in modo non strutturato da parte dei servizi sociosanitari locali, in quanto sono previsti sistemi di integrazione dai locali Piani di Zona (circa 160 borse lavoro), ma a cui viene dato poco sostegno e, quindi, anche con scarsa armonizzazione sul territorio provinciale. Il progetto vuole quindi promuovere una maggiore collaborazione tra i servizi sociali dei tre principali territori, Lugo Faenza e Ravenna. D ervizio e le condizioni di vita e di lavoro per circa la metà di questi, andando a sviluppare metodi di coordinamento dei servizi socio-sanitari attualmente isolati a livello locale e con difficoltà ad integrare i vari ambiti di competenza dei servizi esistenti. 2) Descrizione delle attività previste Il progetto si attua attraverso esperienze pratiche di formazione supportata in situazione integrate da attività riabilitative quali colloqui motivazionali, di orientamento, gruppi a mediazione strumentale p inerenti gli aspetti professionalizzanti del ruolo lavorativo, nonché tematiche di tipo trasversale. Il progetto verrà attuato seguendo diverse fasi: valutazione delle capacità e delle caratteristiche relazionali della persona disabile attraverso colloqui. In tal modo si costruiranno dei percorsi individualizzati che tengano conto delle potenzialità e difficoltà di ogni utente; presa in car del progetto di inserimento; attivazione di interventi di conoscenza e sensibilizzazione del gruppo di colleghi della persona inserita; verifiche periodiche in itinere con scadenza predefinita (tipicamente quindicinale), con lo scopo di raggiunti in base agli obiettivi in inserimento; verifica finale con strumenti ad hoc, al fine di analizzare il raggiungimento delle abilità contestuali e ;

2 ri-modulazione annuale del progetto. Per ogni singola esperienza gli operatori referenti dei servizi socio-sanitari di competenza territoriale mantengono il A tti i suoi aspetti. Il percorso di inserimento lavorativo della persona disabile, non ha primariamente lo scopo di raggiungere un livello di efficienza legato alle abilità professionali, ma piuttosto il miglioramento delle abilità sociali, come ad esempio la capacità di inserirsi in situazione, di accettare il confronto con i colleghi, di rispettare le regole sul posto di lavoro e di operare scelte nel contesto lavorativo, ma anche di vita quotidiana. 3) S Per la realizzazione del progetto è previsto il coinvolgimento di figure professionali specifiche, quali: - 1 Coordinatore Tecnico con le funzioni di: valutazione degli ingressi nel progetto, congiuntamente agli operatori dei servizi socio-sanitari invianti; connessione e collegamento tra gli operatori dei servizi socio-sanitari e gli operatori della mediazione che seguono i singoli percorsi attraverso incontri di monitoraggio e verifica dei progetti; supporto gli operatori nello svolgimento delle loro funzioni; valutazione del e delle difficoltà per il mancato raggiungimento degli obiettivi dei progetti personalizzati; Coordinamento delle attività svolte dai diversi operatori sui territori di Lugo, Faenza e Ravenna. - 1 Direttore di progetto con le funzioni di: Incontri periodici con i referenti/dirigenti del servizio per valutare lo stato di avanzamento del progetto; Incontri con il coordinatore tecnico per la realizzazione dei percorsi individualizzati, avanzamento risultati raggiunti difficoltà riscontrate; Attivazione delle connessioni con le realtà produttive del mercato del lavoro territoriale per favorire rsi di inserimento lavorativo ed integrazione dei soggetti target, in accordo con i responsabili di produzione; Valutazione conclusiva del progetto, in termini di obiettivi raggiunti, criticità e potenziali rimodulazioni del progetto. - 3 Operatori della mediazione con funzioni di: Diagnosi della situazione del soggetto inserito nel progetto; R Organizzazione degli i e con i responsabili Accompagnamento dei progetti di inserimento; M Partecipazione alle riunioni di staff, del gruppo operativo e del gruppo tecnico. - 3 Operatori dei servizi sociali con funzioni di: Raccolta delle informazioni preliminari sulla persona da inserire nel progetto, effettuando la prima selezione di idoneità; Partecipazione alle attività di coordinamento e agli incontri dei gruppi operativi e tecnici; Monitoraggio co delle valutazioni in ingresso, rispetto agli obiettivi di integrazione socio-lavorativa.

3 4) A Internamente al consorzio è disponibile una postazione fornita di: - Personal computer; - Collegamento internet; - Telefono; - Strumentazione da ufficio (fax, fotocopiatore, scanner). E tecnici. 5) Cantierabilità Non si prevede la messa a cantiere di strutture o impiantistica, in quanto il Consorzio Fare Comunità dispone di tutte 6) Descrizione dei risultati attesi Per quanto riguarda i risultati cui questo progetto ambisce, possiamo evidenziare innanzitutto la creazione di un le loro caratteristiche peculiari, disabilità psichica e fisica o sensoriale, non potrebbero essere inserite in percorsi di inclusione lavorativa. Con ciò si mira a migliorare la qualità della vita delle persone coinvolte nel progetto, in quanto da più parti è stato mondo che la circonda, andando ad influire non soltanto sui rapporti con i colleghi e familiari, ma favorendo il suo empowerment e la sua consapevolezza personale. I soggetti che ci si aspetta di coinvolgere in questo progetto sono circa 80, con una localizzazione territoriale di seguito evidenziata: Lugo 20, Faenza 20 e Ravenna 40 persone inserite in percorsi di inclusione lavorativa con borsa lavoro. E previsto lo stanziamento di borse lavoro, sia di tipo remunerativo che non remunerativo, coinvolgendo nella valutazione sia gli operatori dei servizi socio-sanitari, che gli operatori della mediazione. In media quindi si cercherà di raggiungere in modo più efficiente ed efficace, sia relativamente al servizio offerto che in ambito di miglioramento della qualità della vita, la metà degli utenti che attualmente sono coinvolti dai Piani di Zona in questo tipo di interventi, ma che non hanno un adeguato sostegno durante lo svolgimento delle attività lavorative e che quindi non possono trarre i dovuti benefici dalle attività in termini di empowerment (professionalizzazione e autonomia). Coinvolgendo in maniera più strutturata quindi tutti gli attori dei servizi, gli utenti e le famiglie si potrà quindi rinnovare la consapevolezza degli strumenti a disposizione per aiutare le persone con disabilità gravi e invalidanti eri e propri progetti di vita per la persona, che raggiungendo un grado di autonomia maggiore potrebbe valorizzare diversamente un percorso di lavoro, 7) Eventuale utilità futura I U B E soggette alla legge n 68/99 sul collocamento dei disabili. In via più generale, il progetto potrà avere ricadute positive per quanto riguarda le politiche di integrazione territoriale di servizi socio-sanitari. Tenendo a mente le specifiche caratteristiche di ogni territorio si può prevedere un modello operativo comune a tutti gli Enti Locali che fanno parte della Provincia di Ravenna e che dia delle linee guida generali su cui ogni Comune può impiantare le proprie specificità. Questo progetto potrà avere ricadute durature in quanto rivolgendosi a imprenditori e dirigenti attenti al tema ancora sta lasciando il segno.

4 8) Durata 12 mesi: gennaio 2012 dicembre 2012

5 Dipartimento per le Libertà Civili e l Immigrazione Direzione Centrale per gli affari generali e per la gestione delle risorse finanziarie e strumentali Riserva Fondo Lire U.N.R.R.A. - anno 2011 Tipologia di richiedente: Organismo privato n. Prefettura - UTG Ente Titolo progetto Importo progetto 1 Genova Associazione Ligure Sindrome X-Fragile - Onlus Importo cofinanziato Contributo concesso Progetto Sperimentale Villa Lanza , , ,00 2 Catania ANFFAS Onlus di Catania Etna Work , , ,00 3 Piacenza Consorzio So. Co. Piacenza SFIDA- Supporto alla Formazione e , , ,16 all Inserimento lavorativo di persone Disabili Adulte nel territorio piacentino 4 Ravenna Fare Comunità Società Una Borsa d Esperienza , , ,00 cooperativa consortile sociale ONLUS 5 Oristano Cooperativa Sociale Digitabile Valorizziamo i talenti , , ,00 onlus 6 Bergamo A.N.M.I.L. Onlus sede di Azioni mirate di orientamento per il , , ,00 Bergamo reinserimento dei disabili nel mondo del lavoro 7 Firenze C.A.T. Lavorativa-Mente , , ,00 8 Vicenza Fondazione Giacomo Rumor Rete di integrazione per giovani , , ,62 Centro Produttività Veneto lavoratori 9 Milano La Fabbrica di Olinda Soc. Coop. Un sistema delle opportunità per , , ,00 Soc. Onlus l inclusione lavorativa di utenti disabili 10 Lecce Rinascita Società Cooperativa Sociale Start , , ,00

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