Le azioni progettuali antiviolenza si riferiscono alla seguente tipologia prevista dall art. 7 della l.r. n. 11/2012:

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1 SCHEDA TECNICA DI DEFINIZIONE DELLE AZIONI SPERIMENTALI PER L ATTIVAZIONE DI SERVIZI E INIZIATIVE FINALIZZATE AL CONTRASTO, ALLA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA SULLE DONNE E ALLA PROTEZIONE DELLE VITTIME DI VIOLENZA Titolo del progetto: RETE N.S.S. (Non Sei Sola ). Importo del contributo: Durata del progetto: 1 anno Protocollo di intesa sottoscritto in data 21/11/2013 Nome cognome e ruolo del referente del comune capofila (responsabile del progetto) Dott. Antonio Nocera dirigente Settore Servizi al Cittadino e Polizia Locale Le azioni progettuali antiviolenza si riferiscono alla seguente tipologia prevista dall art. 7 della l.r. n. 11/2012: progetti personalizzati di uscita dalla violenza o dal maltrattamento volti al superamento della situazione di disagio e al recupero dell autonomia; progetti che offrono accoglienza e ospitalità in strutture di pronto intervento, case rifugio e comunità di accoglienza quali strutture di ospitalità temporanea, forme di ospitalità autonome anche basate sulla solidarietà tra le donne, rivolti alle donne sole o con figli minori che si trovano in situazioni di pericolo per l incolumità psichica e fisica propria e dei figli minori e per garantire insieme a un domicilio temporaneo sicuro un progetto personalizzato complessivo, teso all inclusione sociale e che comprenda la necessaria assistenza psicologica delle donne o di eventuali figli; progetti che offrono accoglienza e ospitalità in strutture alloggio temporanee, individuali e collettive, nelle quali possono essere ospitate anche donne sole o con figli minori che, nella fase successiva a quella di pericolo per l incolumità propria e dei figli minori, necessitino di un periodo di tempo determinato per rientrare nella precedente abitazione o per raggiungere l autonomia abitativa. SCHEDA TECNICA Le azioni progettuali hanno l obiettivo di definire e sperimentare linee d azione e interventi finalizzate al contrasto e alla prevenzione della violenza sulle donne. LE AZIONI PROGETTUALI SPERIMENTALI A.1 Descrizione dei problemi e delle criticità alle quali si intende dare risposta attraverso le azioni progettuali in relazione al territorio coinvolto. Il Comune di Treviglio, a partire dal 2003, ha garantito la sua attività a sostegno delle donne maltrattate, avvalendosi di SIRIO CSF Cooperativa Sociale Onlus (nel seguito denominata Cooperativa Sirio), sostenendo la copertura economica dell attività di ascolto e consulenza psicologica rivolta alla donna in situazione di difficoltà, di maltrattamento e stalking, nell ambito della pluriennale convenzione tra le parti sportello donna servizio di sostegno alle donne maltrattate o in situazione di difficoltà.

2 Lo Sportello Donna Centro Antiviolenza è presente sul Comune di Treviglio dal Si occupa dei problemi di violenza, maltrattamento e stalking a danno delle donne e dei loro figli, garantendo la presenza di professionisti che offrono loro supporto ed accompagnamento in merito a temi psicologici, sociali e legali. Lo Sportello presidia una territorialità molto vasta. Negli anni si sono rivolte allo sportello donne residenti nel territorio della Bassa Bergamasca, con una popolazione totale pari a abitanti (di cui nell Ambito territoriale di Treviglio-Caravaggio e la restante quota nell Ambito territoriale di Romano di Lombardia). Di seguito si riportano il numero dell utenza seguita a partire dal Anni Utenti totali Di cui Utenti Ambito Treviglio Di cui Utenti Treviglio città Totale % 50% In tredici anni di attività ( ) sono n. 997 le donne che hanno chiesto l intervento dei professionisti dello Sportello. Nel corso dell ultimo triennio ( ) le donne che sono state accolte dallo Sportello e che hanno portato un tema di violenza, maltrattamento e stalking sono state n Il 75% delle donne seguite in questi anni proviene dai 18 Comuni compresi nell Ambito territoriale di Treviglio. Il 50% delle stesse risiede nella Città di Treviglio, un Comune con una popolazione di abitanti. Tracciare un identikit delle donne che si sono rivolte allo Sportello non è semplice, possono essere elencate alcune caratteristiche prevalenti ricavate elaborando i dati globali: sono in prevalenza italiane (83% dei casi); la quota di donne straniere (17%) proviene in maggioranza dai paesi dell America Latina e dell Africa Settentrionale; nel 61% dei casi le donne hanno in atto una relazione stabile (coniugata o convivente) e nel 33% sono in fase di separazione; nel 64% dei casi hanno un età compresa tra i 29 e i 48 anni; nel 63% dei casi hanno un occupazione non stabile o a basso reddito. Per completezza dell analisi si segnala che nel 2013 sono n. 131 le donne che si sono rivolte allo Sportello, confermando il trend in costante aumento. Si registra che dal mese di settembre 2013 molte donne sono state inviate dal numero di emergenza nazionale (1522) al quale si sono rivolte per avere indicazioni sul Centro Antiviolenza presente sul territorio. 2

3 L aumento della richiesta comporta la necessità di intensificare e mettere in rete gli interventi, reperendo per gli stessi nuove forme di finanziamento. Occorre precisare che il tema del maltrattamento porta con sé anche quello dei figli presenti nei nuclei familiari delle donne vittime di violenza ed in particolare dei figli minori. Dai dati emerge che, tra le n. 131 donne che si sono presentate nel corso del 2013 allo sportello, vi sono n. 85 madri, per un totale di n. 153 figli minori. Si è reso sempre più spesso necessario, pertanto, il coinvolgimento del servizio tutela minori. Il Comune di Treviglio svolge la funzione di tutela minori avvalendosi dell azienda speciale consortile Risorsa Sociale della Gera d Adda. L équipe di tutela minori è composta dalle figure professionali di assistente sociale (alle dipendenze dell azienda consortile Risorsa Sociale) e dello psicologo (alle dipendenze dell Azienda Sanitaria Locale). In tal modo è garantita l integrazione socio-sanitaria nella presa in carico di vittime di violenza assistita. Le donne che si sono rivolte allo sportello possono essere classificate secondo una diversa tipologia di rischio, in base al quale si rende necessario o meno intervenire con l allontanamento della donna dal contesto familiare: Tipologia di rischio Basso Medio Alto Descrizione % N. casi 2013 La donna è in grado di riconoscere la situazione di maltrattamento ai primi segnali di violenza. Il maltrattamento è già in essere da lungo tempo. Il maltrattatore non ha caratteristiche di pericolosità. Il maltrattamento è già in essere da lungo tempo. Il maltrattatore ha caratteristiche di pericolosità. 20% 26 60% 79 20% 26 Totale 100% 131 Il sussistere di una situazione di rischio alto comporta l esigenza di accogliere la donna in case protette. Nel caso di rischio medio generalmente non avviene l accoglienza residenziale della donna, se non in relazione a situazioni di criticità ed aumento del rischio, quali: le comunicazioni di separazione, le convocazioni dal giudice, la querela e la denuncia; incrementando in tal modo l esigenza del ricorso a case protette anche per circa il 10% dei casi rientranti nella fascia di rischio medio. Il Comune di Treviglio negli anni ha garantito il proprio intervento di accoglienza residenziale alle donne vittime di violenza prevalentemente mediante l utilizzo delle strutture presenti sul territorio. La Cooperativa Sociale Sirio gestisce case protette sul territorio comunale, collegate con lo Sportello Donna, le stesse operano su due livelli di intervento (accoglienza di primo e di secondo livello) ed hanno funzionato, in questi anni, a pieno regime. 3

4 Di seguito si riportano i dati di accoglienza svolta nelle case rifugio presenti sul territorio comunale: Anno Totale donne accolte Donne di Treviglio Donne fuori Treviglio Nel triennio le donne seguite presso lo sportello donna-centro antiviolenza che sono state inviate in case rifugio, anche fuori dal territorio trevigliese, sono n. 31 donne con e n. 37 figli minori. Approfondendo l analisi sulle situazioni seguite dallo Sportello Donna di Treviglio, si rileva che nell ultimo triennio, sono state n. 113 le donne che avrebbero avuto la necessità di essere allontanate dal nucleo famigliare, anche solo per un accoglienza di primo livello, pertanto rapportando tale dato al numero effettivo di donne inviate in strutture protette, la risposta al bisogno è stata garantita solo nel 27.43% dei casi. L esperienza di accoglienza presso le case rifugio del territorio comunale è stata gestita attraverso la richiesta di inserimento della donna avanzata sia dal Comune di Treviglio che dai Comuni limitrofi che, direttamente, dalle donne transitate presso lo Sportello. E operativo un modello che prevede l accoglienza da parte degli operatori dello Sportello su segnalazione dei Servizi Sociali e la gestione condivisa del progetto di fuoriuscita dal maltrattamento. Dai dati emerge la carenza di risorse economiche per far fronte alle esigenze di protezione rendendo necessaria una continua negoziazione in merito ai tempi di permanenza della donne al fine di ultimare il percorso di autonomia. Di seguito si elencano le criticità alle quali si intende dare risposta attraverso le azioni progettuali da attivarsi nel territorio del Comune di Treviglio: 1. MANCANZA DI UN LINGUAGGIO COMUNE 2. MANCANZA DI AZIONI CONCORDATE 3. CARENZA DELLE RISORSE ECONOMICHE A SOSTEGNO DEGLI INTERVENTI DELLO SPORTELLO E DELLE CASE RIFUGIO 4. CARENZA DEL SISTEMA INFORMATIVO 5. ASSENZA DI UN SISTEMA STRUTTURATO DI ACCOGLIENZA 6. ASSENZA DI PROCEDURE DI GESTIONE DELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA 4

5 1. Utilizzare un linguaggio comune fra i vari attori coinvolti, nella gestione delle situazioni è obiettivo ancora da raggiungere. Uniformare i linguaggi dei vari attori, significa creare équipe multidisciplinari. Si riscontra che gli operatori appartenenti a organizzazioni diverse, ma coinvolti nella gestione del medesimo caso, operano spesso secondo modelli, obiettivi, procedure differenti tra loro. Uniformare le conoscenze, utilizzare linguaggi comuni e condivisi, permetterà di attivare maggiori intese, produrrà sinergie e consentirà di sviluppare un atteggiamento più collaborativo, a sostegno del progetto della donna. 2. Nel corso degli anni si è costruita una rete basata sul riconoscimento delle professionalità e sui rapporti interpersonali fra operatori deputati a dare una risposta al fenomeno del maltrattamento. Assistiamo tuttavia alla mancanza di azioni concordate tra i vari attori della rete, che intervengono nella gestione del maltrattamento. Il sistema della sicurezza, i legali, i servizi sociali, la scuola, esprimono sovente un atteggiamento delegante, che non favorisce sinergie, comunicazioni e operatività condivisa. Anche in questo caso, pur essendo tutti operatori impegnati sullo stesso tema e con gli stessi obiettivi, verifichiamo a volte difficoltà nel coordinare le azioni da mettere in atto, che devono essere inserite nella progettualità globale della fuoriuscita dal maltrattamento. Occorre concordare azioni e tempi per definire insieme ad esempio: quando fare una denuncia, quando allontanare la donna dal nucleo familiare, come gestire la richiesta di visite dei figli della donna, ecc In merito alla carenza delle risorse economiche a sostegno degli interventi dello sportello e delle case rifugio, si evidenzia come attualmente le spese di funzionamento dello Sportello Donna sono come di seguito sostenute: - il Comune di Treviglio mediante apposita convenzione sostiene le spese relative al personale, per un importo di annui. - la Cooperativa Sociale Sirio, gestore del servizio, ha in carico il personale di assistente sociale, il responsabile dello sportello e la segreteria e sostiene le spese generali di gestione(utenze telefoniche, costo sede, ecc.). - la gestione complessiva si rende possibile solo grazie all importante apporto di personale volontario. Gli stessi legali che assistono le donne operano prevalentemente su base volontaristica e vengono pertanto utilizzati con estrema parsimonia. Allo stesso modo anche il sistema di accoglienza nelle case rifugio deve essere opportunamente integrato con risorse economiche, non fruendo lo stesso di canali di finanziamento stabili. E pertanto necessario aumentare il finanziamento pubblico al fine di: dare una risposta più adeguata e mirata alle richieste di aiuto delle donne vittime di violenza (aspetto qualitativo), tenere conto del costante aumento dell utenza (aspetto quantitativo). 4. E obiettivo del Comune di Treviglio, colmare la carenza del sistema informativo sul fenomeno, attraverso la raccolta di dati sistematizzati e informatizzati in merito alle situazioni di maltrattamento al fine di coordinare politiche a favore delle donne, ottimizzare gli sforzi ed evitare che la frammentazione della richiesta d aiuto possa mettere la donna in situazioni di rischio. Allo stato attuale non esiste una raccolta di dati concordata tra gli attori della rete sociale che fornisca: un quadro preciso del fenomeno; una ricostruzione integrata del percorso di fuoriuscita dal fenomeno del maltrattamento condivisa e monitorata da tutti i soggetti della rete; delle elaborazioni statistiche sull attività svolta. 5

6 5. Assenza di un sistema strutturato di accoglienza. Il Comune di Treviglio, che è coinvolto nella gestione dell accoglienza delle donne che hanno bisogno di allontanarsi dal nucleo per esigenze di protezione, ritiene di operare al momento su accoglienze di primo e secondo livello. Nel nostro territorio le situazioni di maltrattamento che richiedono una risposta in termini di accoglienza delle donne che hanno bisogno di allontanarsi dal nucleo, trovano talvolta soluzioni che non rispondono ai bisogni di protezione e gestione della situazione di rischio, in quanto l offerta di posti letto sussiste prevalentemente in termini di disponibilità e generosità, piuttosto che di prassi e procedure standardizzate. L accoglienza è maggiormente garantita in presenza di minori, anche se è necessario definire nuove procedure per evitare il rischio di confondere l intervento di fuoriuscita dal maltrattamento, con l intervento di accoglienza madre-bambino, motivato dall evitare al minore una situazione di pregiudizio. 6. La gestione delle situazioni di emergenza necessita la definizione di procedure che consentano di attivare interventi sinergici, coordinati e in tempi brevi tra i diversi attori chiamati ad intervenire (forze dell ordine, ospedale, centri antiviolenza, servizi sociali, servizi di accoglienza). 6

7 A.2 Descrizione delle azioni progettuali e degli obiettivi che si intendono raggiungere Le azioni progettuali sono finalizzate a risolvere le criticità sopra evidenziate. 1. In merito alla creazione di un linguaggio comune, l azione che si intende proporre consiste nella costituzione di un gruppo di lavoro composto da uno o più delegati per ciascuna delle organizzazioni che sono normalmente coinvolte nella gestione territoriale, delle situazioni di maltrattamento: Servizi Sociali del Comune di Treviglio, Sportello Donna - Centro Antiviolenza, Sistema della Sicurezza, Servizio Tutela Minori (Azienda Consortile e ASL), Avvocati, Azienda Ospedaliera. Ogni rappresentante sarà ingaggiato nel socializzare i propri modelli operativi e l attività che svolge nella quotidianità in logica di autoformazione finalizzata alla costruzione di linguaggi comuni. Il gruppo perverrà alla definizione di eventuali bisogni formativi. Si prevede di calendarizzare un incontro mensile del gruppo di lavoro della durata di quattro ore per un totale di 12 incontri e di complessive 48 ore di cui, in ipotesi, n. 20 ore dedicate alla formazione, anche con interventi esterni. 2. In merito alla mancanza di azioni concordate, si propone di partire dall analisi della gestione delle situazioni di violenza di genere che si presenteranno durante l arco temporale del progetto, da effettuarsi da parte degli operatori coinvolti sul caso e appartenenti ai soggetti della rete, che dovranno a tal fine incontrarsi e condividere il progetto, gli interventi e le modalità di attuazione e riflettere sugli esiti degli stessi in merito alla fuoriuscita dal maltrattamento. Obiettivo finale è la generalizzazione dell esperienza con la scrittura di prassi e procedure, che dovrà essere effettuato da parte di una soggetto coordinatore. Tali procedure saranno quindi sottoposte ai soggetti della rete per una formalizzazione. 3. In merito alla criticità economica il Comune di Treviglio intende affrontare le situazioni di violenza e maltrattamento di genere che si evidenzieranno nell arco temporale del progetto avvalendosi dello Sportello Donna-Centro Antiviolenza presente sul territorio comunale e delle case protette ad esso correlate gestite dalla Cooperativa Sociale Sirio. Si intende sostenere, attraverso lo Sportello Donna Centro Antiviolenza, l intervento per n. 51 donne trevigliesi, sulla base dei dati di attività del Si intende altresì sostenere l accoglienza in case rifugio del territorio per n. 15 donne. Provenienza della Donna N. donne accolte presso Sportello N. donne accolte in case protette (*) Utenti totali Utenti provenienti da Treviglio (*) Il numero dei casi di accoglienza nelle strutture protette è stimato in n. 15 donne, sulla base dei dati indicati nel paragrafo A.1. e rapportati sulla sola città di Treviglio. L obiettivo non si pone su un piano quantitativo in quanto non si prevede un rilevante incremento dell utenza. Il valore aggiunto sarà quello di operare con una qualità maggiore, 7

8 definire un modello operativo standard (il cui punto di partenza si riporta nel box di seguito), e modellizzando gli strumenti fino ad ora utilizzati. Intervento standard per progetti personalizzati di uscita dalla violenza o dal maltrattamento volti al superamento della situazione di disagio e al recupero dell autonomia dello Sportello Donna Centro Antiviolenza: SEGNALAZIONE contatto telefonico compilazione scheda primo accesso, definizione di appuntamento e prime informazioni. PRESA IN CARICO accoglienza della donna, valutazione del rischio, apertura della cartella e compilazione della stessa, registrazione nel sistema informativo. RETE PROGETTUALE valutazione della rete e/o costituzione della rete progettuale per la fuoriuscita dal maltrattamento con riferimento agli interventi pregressi (autorità giudiziaria, avvocati, servizi sociali, scuole lavoro) PRESA IN CARICO MULTIDISCIPLINARE prima formulazione di un progetto di vita, proposta alla donne di possibili interventi, calendarizzazione delle cose da fare in termini di priorità, compilazione di un CONTRATTO. INTERVENTO INDIVIDUALE Psicologico/Caunselor/Legale/ educativo A carico della segreteria dello Sportello Donna N. 5 colloqui di n. 1 ora ciascuno condotti da operatori dello Sportello Donna per la valutazione del rischio. RISCHIO GRAVE RISCHIO MEDIO RISCHIO LIEVE Studio del caso e compilazione della cartella con riferimento alla definizione del progetto di fuoriuscita dal maltrattamento e condivisione delle linee progettuali con la donna. N. 6 ore. Intervento: Piscologico N 16 incontri. Causelor N 10 incontri. Legale Civile/Penale denunce/udienze Pedagogista N 2 incontri se ci sono figli minori. Studio del caso e compilazione della cartella con riferimento alla definizione del progetto di fuoriuscita dal maltrattamento e condivisione delle linee progettuali con la donna. N. 3 ore. Intervento: Piscologico N 5 incontri. Causelor N 5 incontri. Legale Civile/Penale definizione materiali Pedagogista N 2 incontri se ci sono figli minori. Studio del caso e compilazione della cartella con riferimento alla definizione del progetto di fuoriuscita dal maltrattamento e condivisione delle linee progettuali con la donna. N. 3 ore. Causelor N 3 incontri Legale consigli legali Pedagogista N 1 incontro se ci sono figli minori. 4. In merito alla Carenza del Sistema Informativo si propongono le seguenti azioni: E necessario condividere i contenuti di una cartella che accompagna la storia della donna e descrive analiticamente la sua condizione di maltrattamento, il contesto in cui vive ed il rischio cui è sottoposta, il progetto, gli obiettivi e gli interventi effettuati. Un modello di cartella è già in uso presso lo Sportello Donna e può rappresentare un adeguato punto di partenza per la discussione. La cartella deve essere arricchita da una Scheda di invio del caso che sarà compilata dall assistente sociale del Comune, dalle forze di sicurezza, dagli operatori dell Ospedale, dalla Tutela Minori. Tale scheda costituirà punto di partenza per gli operatori dello Sportello Donna per la successiva definizione, insieme alla donna e in raccordo con i soggetti del territorio, del progetto di lavoro e delle conseguenti azioni di intervento da intraprendere. Un contenuto numero di informazioni riguardanti i dati demografici, la tipologia di maltrattamento, il bisogno espresso, una sintesi degli interventi effettuati, costituirà il nucleo di un data base informatizzato da sviluppare con tecnologie più affidabili rispetto a quelle utilizzate attualmente. Il lavoro sul sistema informativo dovrà comprendere l approfondimento del tema della privacy e della gestione delle informazioni sensibili da parte degli attori della rete sociale. 8

9 5. In riferimento all accoglienza nelle case rifugio, prassi e procedure saranno attivate sia per rispondere all emergenza, sia come elemento strutturale insito nella gestione della fuoriuscita dal problema del maltrattamento. Si prevedono pertanto accoglienze temporanee di primo livello e accoglienze programmate in situazione di riattivazione della pericolosità. Anche l accoglienza sarà elemento da proceduralizzare, al fine di attivare una sinergia fra gli operatori coinvolti sul caso. Le donne accolte nelle case potranno contemporaneamente fruire dei servizi messi in campo dallo Sportello al fine di predisporre un intervento mirato. 6. In merito alle situazioni di emergenza bisognerà valutare l attivazione di interventi in merito alla reperibilità del personale e alla disponibilità dei posti di accoglienza da mettere a disposizione per la protezione. Sarà necessario predisporre, per situazioni non conosciute o per riacutizzazioni della pericolosità, un documento che tracci comportamenti e buone prassi. Gli operatori coinvolti sul caso dovranno strutturare delle procedure standardizzate che tengano conto del manifestarsi del fenomeno nell arco dell intera giornata. Verranno formulate delle procedure in casi di urgenza e di alto rischio. Saranno indagate e formulate ipotesi al fine di coordinare le azioni e definire le priorità da gestire. 9

10 A.3 Descrizione dei passaggi chiave per l attuazione delle azioni progettuali A)VALORIZZAZIONE CONVENZIONE IN ESSERE TRA COMUNE E COOPERATIVA SOCIALE SIRIO Il progetto intende valorizzare al proprio interno la convenzione in essere tra l Amministrazione Comunale di Treviglio e la Cooperativa Sociale Sirio finalizzata al sostenimento dell attività dello Sportello Donna-Centro Antiviolenza per il biennio 2013 e La quota valorizzata all interno del presente progetto corrisponde ad Euro ,00, stanziati ed impegnati dall Amministrazione comunale per l anno 2014 a copertura di quota-parte dei costi del personale impiegato nello Sportello Donna- Centro Antiviolenza. Tale convenzione è stata sottoscritta in data 10/01/2013 tra le parti ed approvata con Delibera di Giunta Comunale n. 195 del 05/12/2012. Lo schema di convenzione e l impegno di spesa sono stati assunti con Determinazione Dirigenziale n del 11/12/2012. L Importo valorizzato pari ad Euro ,00, tiene conto della data di inizio del progetto ed è pertanto rapportato al periodo da aprile a dicembre 2014, rispetto all importo complessivo in convenzione tra le parti pari a Euro per l intero anno B) AMPLIAMENTO CONVENZIONE CON COOPERATIVA SOCIALE SIRIO PER AFFIDAMENTO ATTIVITA PROGETTUALI La convenzione in essere sarà ampliata mediante espresso provvedimento amministrativo al fine di assegnare al partner in questione le azioni ad esso spettanti in tema di: 1 - Gestione Sportello donna Centro antiviolenza 2 - Gestione Case rifugio sul territorio comunale Tali azioni saranno finanziate mediante i fondi per ciascuna allocati, così come descritti nei successivo quadro economico. C) ATTIVAZIONE CABINA DI REGIA L attivazione avviene da parte del Comune di Treviglio, che convoca, definisce l ordine del giorno e verbalizza. Fanno parte della Cabina di regia una rappresentanza ristretta degli Enti firmatari della rete (Comune di Treviglio, Cooperativa Sirio, Asl, Risorsa Sociale, Forze dell ordine) D)FORMALIZZAZIONE GRUPPI DI LAVORO TRA ATTORI DELLA RETE INTERISTITUZIONALE Gli Enti firmatari del protocollo d intesa per la costituzione della rete antiviolenza interistituzionale saranno chiamati ad individuare e delegare formalmente propri operatori e responsabili ai fini della partecipazione ai gruppi di lavoro che saranno costituiti per la realizzazione degli obiettivi del progetto. Si ipotizza di costituire gruppi di lavoro, anche sovrapponibili tra loro in determinate fasi o situazioni, al fine di operare a differenti livelli: - Regia (sottogruppo della rete interistituzionale) - Scrittura prassi, procedure, linee guida (responsabili della rete interistuzionale) - Gestione operativa dei casi (operatori dei servizi coinvolti sul caso appartenenti ai diversi Enti della rete) E) COORDINAMENTO TECNICO Tale attività è ritenuta centrale e preminente e risponderà direttamente all Amministrazione Comunale che provvederà a tal fine ad un apposito affidamento diretto. Tale figura dovrà possedere qualifiche e competenze in materia. Fungerà da coordinatore dei gruppi di lavoro (convocazioni, preparazione incontri, verbalizzazioni) Avrà il compito di stendere i documenti da sottoporre all approvazione della rete interistituzionale, sistematizzando e modellizzando le competenze/esperienze portate dagli operatori/responsabili della rete interistituzionale coinvolti. 10

11 F) MONITORAGGIO E attività in itinere effettuata dalla Cabina di Regia del Progetto, alla presenza del coordinatore tecnico e sulla base dei dati che lo stesso dovrà riportare in merito al lavoro svolto dai gruppi operativi, sottoponendo, altresì, al vaglio della Cabina di Regia la documentazione mano a mano prodotta. F) CONVOCAZIONE DELLA RETE INTERISTITUZIONALE Si ipotizzano tre incontri nel corso dell annualità del progetto: 1) INIZIALE: illustrazione dettagliata del progetto, finalità ed azioni. 2) INTERMEDIA: verifica, monitoraggio sullo stato di attuazione del progetto, presentazione dei primi prodotti documentali. 3) FINALE: presentazione dei dati d attività e dei documenti prodotti che ogni Ente dovrà approvare e divulgare al proprio interno. G) ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Reclutamento e coinvolgimento di associazioni di volontariato (con personalità giuridica ai sensi del DPR 10 febbraio 2000, n. 361) a sostegno dell attività dello Sportello Donna Centro Antiviolenza e delle Case Rifugio. Tali partener saranno individuati e coinvolti nel corso del progetto, con specifica comunicazione di dettaglio a Regione Lombardia ad integrazione del presente progetto. 11

12 A.4 Cronoprogramma delle attività Indicare i tempi di avvio e di esecuzioni delle varie fasi del progetto ATTIVITA I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre ATTI AMMINISTRATIVI Atti amministrativi convenzioni - incarichi x Selezione e incarico coordinatore tecnico x Selezione e incarico formatore x ATTIVITA OPERATIVE Attivazione cabina di regia x Definizione gruppi di lavoro x Attività gruppi di lavoro e autoformazione x x x x Gestione condivisa dei casi x x x x Individuazione bisogni formativi x x x x Formazione esterna x x x Attività Sportello donna Centro antiviolenza x x x x Attività accoglienza presso case rifugio x x x x Coordinamento tecnico stesura documenti x x x x DEFINIZIONE MODELLI E PROCEDURE Attivazione di percorsi volti alla costruzione di linguaggio x comune Evidenza di buone prassi da attivare al fine di una valutazione e gestione dei x casi Modellizzazione dell intervento dello Sportello x x x Modellizzazione dell intervento posto in essere x x x per l accoglienza delle donne Modellizzazione dell intervento posto in essere x x per le emergenze Definizione Linee Guida Rete interistituzionale x SISTEMA INFORMATIVO Analisi e Sviluppo sistema informativo x x x 12

13 A.5 Descrizione delle modalità di gestione delle azioni progettuali e dei soggetti che gestiranno le azioni o i servizi ATTIVITA MODALITA DI GESTIONE ATTI AMMINISTRATIVI Atti amministrativi convenzioni - Provvedimenti incarichi amministrativi del Comune di Treviglio Selezione e incarico coordinatore tecnico Selezione e incarico formatore Attivazione Cabina di Regia Definizione gruppi di lavoro Attività gruppi di lavoro e autoformazione Gestione condivisa dei casi Individuazione bisogni formativi Formazione esterna Attività Sportello donna Centro antiviolenza Attività accoglienza presso case rifugio Coordinamento tecnico stesura documenti Attivazione di percorsi volti alla costruzione di linguaggio comune Evidenza di buone prassi da attivare al fine di una valutazione e gestione dei casi Valutazione curricula colloqui selettivi Valutazione curricula colloqui selettivi ATTIVITA OPERATIVA Convocazione e incontri Designazione da parte della cabina di regia Convocazione e incontri Convocazione e incontri Convocazione e incontri Incarico professionale Convenzionamento Convenzionamento Incarico professionale DEFINIZIONE MODELLI E PROCEDURE Convocazione e incontri Convocazione e incontri SOGGETTI IMPIEGATI Comune di Treviglio e Soggetti Partner /incaricati Comune di Treviglio Cooperativa Sirio Comune di Treviglio Cooperativa Sirio Comune di Treviglio Tutti i soggetti della rete interistituzionale Tutti i soggetti della rete interistituzionale Tutti i soggetti della rete interistituzionale impegnati sul caso Tutti i soggetti della rete interistituzionale Coop Sirio Comune Treviglio (da definire) Comune Cooperativa Sirio Comune Cooperativa Sirio Comune di Treviglio Coordinatore Tecnico Gruppi di lavoro coordinatore tecnico Gruppi di lavoro coordinatore tecnico Modellizzazione dell intervento dello Convocazione e Gruppi di lavoro 13

14 ATTIVITA MODALITA DI GESTIONE SOGGETTI IMPIEGATI Sportello. incontri coordinatore tecnico e cooperativa Sirio Modellizzazione dell intervento posto in essere per l accoglienza delle donne. Modellizzazione dell intervento posto in essere per le emergenze Definizione Linee Guida Rete interistituzionale Analisi e Sviluppo sistema informativo Convocazione e incontri Convocazione e incontri Convocazione e incontri SISTEMA INFORMATIVO Convocazione e incontri Gruppi di lavoro coordinatore tecnico e cooperativa Sirio Gruppi di lavoro coordinatore tecnico Gruppi di lavoro coordinatore tecnico Gruppi di lavoro coordinatore tecnico e cooperativa Sirio 14

15 A completamento è stata predisposta la seguente tabella che evidenzia la relazione tra i soggetti ai quali vengono destinate le risorse e le attività svolte. Attività Sostenimento del Servizio Sportello Donna Centro antiviolenza Spese per accoglienza temporanea in case rifugio Sistema informativo Soggetto coinvolto: nome del partner Comune Treviglio Cooperativa Sirio Comune Treviglio Cooperativa Sirio Comune Treviglio Cooperativa Sirio Coordinatore Comune di Treviglio mediante affidamento diretto Condivisione di un linguaggio comune: formazione di di di Cooperativa Sirio o Comune di Treviglio Costi previsti Contributo regionale richiesto Risorse Specifiche proprie di cofinanzi amento Convenzione tra cooperativa Sirio e Comune di Treviglio già in essere Psicologo: 250 ore x 35 orarie = Assistente sociale: 740 ore x 25 orarie = Legale: 160 x 50 donne di Treviglio = Spese generali (assicurazioni, utenze, rimborso viaggi ecc.): Corrispondono a 375 giorni per 40 giornaliere. (ipotizziamo di far fruire queste giornate a un n. massimo di 15 donne) Incarico professionale effettuato dalla cooperativa Sirio per il supporto tecnico alla realizzazione di un sistema informativo di raccolta dei dati, stimato sulla base di preventivi richiesti Incarico professionale per le attività indicate al punto A3 (ipotesi Euro 25 orarie per 200 ore: il monte ore sarà rimodulato in base al costo orario dell incarico) Incarico professionale per le attività indicate al punto A2 (ipotesi Euro 100 orarie per 20 ore: il monte ore sarà rimodulato in base al costo orario dell incarico)

16 A.6 Descrizione dei soggetti partner del Protocollo di intesa coinvolti nelle azioni progettuali e nelle azioni operative. COMUNE DI TREVIGLIO: Titolare del progetto SIRIO CSF Cooperativa Sociale Onlus: 1 - Gestione Sportello donna Centro antiviolenza 2 - Gestione Case rifugio sul territorio comunale 3 - Coordinamento tecnico mediante apposito incarico professionale a professionista qualificato selezionato in collaborazione con l Amministrazione comunale di Treviglio. (Il comune si riserva di valutare se mantenere in proprio tale funzione mediante apposito incarico diretto) 4 Attività di formazione mediante apposito incarico professionale a professionista qualificato selezionato in collaborazione con l Amministrazione comunale di Treviglio. (Il comune si riserva di valutare se mantenere in proprio tale funzione mediante apposito incarico diretto) ASL FORZE DELL ORDINE - AZIENDA CONSORTILE RISORSA SOCIALE GERA D ADDA COMUNE DI TREVIGLIO COOPERATIVA SIRIO: Partecipazione alla cabina di regia attività di monitoraggio del progetto. I SEGUENTI SOGGETTI FIRMATARI DELLA RETE TERRITORIALE INTERISTITUZIONALE: COMUNE DI TREVIGLIO, QUESTURA, COMANDO DEI CARABINIERI, PROCURA DELLA REPUBBLICA, ASL, AZIENDA OSPEDALIERA, UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, ASC RISORSA SOCIALE GERA D ADDA, COOPERATIVA SOCIALE SIRIO, SIRIO ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO PER LE DONNE; 1 Partecipazione mediante propri operatori ai gruppi operativi sui casi seguiti, laddove coinvolti negli stessi. 2 Partecipazione mediante propri responsabili all attività per la definizione delle procedure, laddove designati da parte della cabina di regia in base all oggetto della procedura. RETE TERRITORIALE INTERISTITUZIONALE: 1 Approvazione del progetto, degli stati di avanzamento e della documentazione prodotta (procedure, linee guida ecc.). 2 Recepimento formale della documenti prodotti con conseguente applicazione nelle rispettive organizzazioni SIRIO ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO PER LE DONNE; L organizzazione di volontariato Sirio si occupa dell attività di accoglienza e della gestione dei gruppi di mutuo aiuto nell ambito dell attività dello Sportello Donna Centro Antiviolenza e delle Case Rifugio. Tale associazione sarà integrata quale partner del Protocollo di Rete e la sua attività valorizzata nel progetto. ALTRI PARTNER Ci si riserva di individuare ulteriori partner da coinvolgere nel corso del progetto, con preventiva e specifica comunicazione di dettaglio a Regione Lombardia ad integrazione del presente progetto e dell annesso protocollo di rete. 16

17 A.7 Descrizione delle modalità di monitoraggio e valutazione delle azioni progettuali La modalità con cui si intende verificare periodicamente l attuazione delle azioni progettuali è la cabina di regia che sarà convocata per analizzare i dati forniti dal coordinatore tecnico riferiti all attività dei gruppi di lavoro e alla gestione dei casi. La cabina di regia si riunisce per l attività di monitoraggio una volta ogni trimestre del progetto. Gli indicatori che saranno utilizzati, distinti per attività svolte, sono i seguenti: ATTIVITA INDICATORI Centro Antiviolenza INDICATORI DI PROCESSO: - n. donne accolte per informazioni - n. donne prese in carico, con apertura cartella - n. interventi legali - n. interventi psicologici - n. interventi sociali - ecc. INDICATORI DI RISULTATO: - valutazione dell efficacia degli interventi effettuati ai fini della fuoriuscita della donna dal maltrattamento Case Rifugio INDICATORI DI PROCESSO: - n. donne accolte - tempi medi di realizzazione dell accoglienza - periodo medio di permanenza - n. minori presenti - ecc. INDICATORI DI RISULTATO: - valutazione dell efficacia degli interventi effettuati ai fini della fuoriuscita della donna dal maltrattamento Gruppi di lavoro sui INDICATORI DI PROCESSO: casi - n. di incontri, registrazione presenze, verbali INDICATORI DI RISULTATO: - valutazione dell efficacia del lavoro d équipe sul singolo caso. Gruppi di lavoro per la definizione delle procedure Formazione INDICATORI DI PROCESSO: - n. di incontri, registrazione presenze, verbali - n. di procedure definite INDICATORI DI RISULTATO: - n. procedure approvate dalla cabina di regia - n. procedure approvate dalla rete interistituzionale INDICATORI DI PROCESSO: - n. di incontri, registrazione presenze, verbali INDICATORI DI RISULTATO: - produzione materiali formativi - customer satisfation dei partecipanti Sistema informativo INDICATORI DI PROCESSO: - tipologia e numero di informazioni raccolte INDICATORI DI RISULTATO: - produzione scheda di invio - valutazione dei report e delle estrazioni dei dati raccolti durante lo svolgimento del progetto Nel corso dell attività potranno essere aggiunti ulteriori indicatori inoltre, gli indicatori sopra elencati, saranno oggetto di aggiornamento ed approfondimento nel corso dell attuazione del progetto. 17

18 A.8 Descrizione delle modalità per sviluppare e rendere operativa la rete interistituzionale Come precedentemente descritto al punto A3, si ipotizzano tre incontri nel corso dell annualità del progetto da parte dei soggetti appartenenti alla rete interistituzionale che hanno sottoscritto il protocollo d intesa in materia: 1 - INIZIALE: illustrazione dettagliata del progetto, finalità ed azioni. 2 - INTERMEDIA: verifica, monitoraggio sullo stato di attuazione del progetto, presentazione dei primi prodotti documentali. 3 - FINALE: presentazione dei dati d attività e dei documenti prodotti che ogni Ente dovrà farsi carico di approvare e divulgare al proprio interno. I compiti principali della rete interistituzionale sono: 1 Approvazione del progetto, degli stati di avanzamento e della documentazione prodotta (procedure, linee guida ecc.). 2 Recepimento formale della documenti prodotti con conseguente applicazione nelle rispettive organizzazioni. La funzione della rete interistituzionale è facilitata dal punto di vista programmatorio e di monitoraggio dalla cabina di regia che ne costituisce un sottoinsieme; dal punto di vista operativo dai gruppi di lavoro che saranno attivati per la gestione dei casi, la generalizzazione dell esperienza e la costruzione di procedure e modelli condivisi. 18

19 B) Elenco dei costi previsti Relativamente a ciascuna categoria di spesa indicare i costi previsti e la quota di contributo Voci di spesa Costi previsti Quota di contributo Regionale Consulenze specialistiche riferite alle attività del Centro antiviolenza (psicologi, avvocati, assistente sociale) e alla formazione prevista nell attività di condivisione di un linguaggio comune Spese per accoglienza temporanea in case rifugio Retribuzioni e oneri risorse umane (max 10% del contributo): Coordinatore tecnico Spese generali (assicurazioni, utenze, rimborso viaggi ecc.) Attrezzature e consulenza informatica Totale Le consulenze si intendono riferite alle figure indicate: psicologi, avvocato, assistente sociale che operano presso lo Sportello Donna di Treviglio, a cui è stato aggiunto l incarico per il formatore. Il costo previsto è stato determinato sviluppando in termini economici il percorso standard precedentemente descritto per le 51 donne provenienti da Treviglio suddivise nel diverso livello di rischio. La sintesi dei costi orari utilizzati sono come di seguito indicati: Figura Ore Retribuzione Costo totale Specifiche professionale lavorate oraria Psicologo Assistente sociale Legale Rimborso spese pari ad Euro 160 per ogni donna seguita (ipotesi di n. 50 donne) Formatore Totale Altre figure come l educatore professionale, che interviene nel caso di figli minori, non sono state conteggiate per rientrare nel budget a disposizione e saranno impiegate, se necessario, a titolo gratuito. Per i legali non è prevista una tariffa oraria ma un rimborso spese medio. Tale rimborso spese è stimato in 160 per ogni donna su cui il legale sarà chiamato ad intervenire, indipendentemente dal monte ore o dalle attività per cui l intervento è richiesto. 19

20 Il fondo è di importo contenuto in quanto attualmente il Centro Antiviolenza fruisce di alcuni interventi legali a titolo di volontariato, inoltre potrebbero entrare in vigore i decreti attuativi della Legge n. 119/2013 Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province che prevedono una tutela legale per le donne vittime di violenza a carico dello stato. Nel corso del progetto si prevede di meglio quantificare le spese legali e di individuarne i canali di finanziamento. La voce di spesa comprende anche la retribuzione di una figura professionale in grado di gestire la fase di condivisione di un linguaggio comune attraverso interventi formativi mirati per un importo complessivo di pari a un ipotesi di 20 ore ad Euro 100/orarie: il monte ore sarà rimodulato in base al costo orario dell incarico. La voce retribuzioni e oneri risorse umane è riferita al coordinatore tecnico del progetto che sarà introdotto quale figura centrale di snodo/raccordo sintesi ed elaborazione della documentazione. Il costo orario sarà definito in base al profilo professionale che sarà individuato e selezionato, nell ipotesi di un costo orario di 25, si definisce un monte orario di circa 200 ore. Le spese per l accoglienza temporanea sono state calcolate come segue: È stata prevista una tariffa giornaliera di 40; Le giornate erogabili sono pertanto 375 (le donne che richiedono accoglienza in case protette sono state previste in n. 15 circa). C) Quadro economico del progetto Indicare i costi complessivi del progetto, eventuali cofinanziamenti, il contributo di regione Lombardia. Il progetto deve avere un quadro economico in pareggio. Attività/azioni Costi previsti Contributo regionale richiesto 1. Condivisione di un linguaggio comune: Formazione Risorse proprie di cofinanziamento 2. Retribuzione e oneri coordinatore tecnico 3. Sostenimento del Servizio Sportello Donna Centro antiviolenza 4. Sistema informativo Integrato 5. Sviluppo di un sistema strutturato di accoglienza TOTALI

21 Nella tabella precedente i costi sono stati riaccorpati sulla base delle azioni progettuali individuate e non richiedono particolari spiegazioni se non per la voce Spese generali ( 2.000) che è transitata nell azione 3 Sostenere economicamente l intervento dello Sportello Donna. IL COMUNE SI IMPEGNA INOLTRE: ad accettare, sia durante la realizzazione del progetto sia successivamente alla sua conclusione, indagini tecniche e controlli che la Regione Lombardia riterrà opportuno effettuare; a rendere tutte le dichiarazioni di cui alla presente domanda ai sensi del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 e di essere consapevoli delle responsabilità penali cui si può andare incontro in caso di dichiarazione mendace, di esibizione di atto falso o contenente dati non più rispondenti a verità; Treviglio, 26/03/2014 Il Sindaco del Comune di Treviglio Prof. Giuseppe Pezzoni (firmato digitalmente) 21

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