Alcune considerazioni tecniche e organizzative sull oncocitoriduzione. chirurgica.
|
|
- Fabiano Perrone
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CHIRURGIA ITALIANA VOL. 57 N. 3 PP Alcune considerazioni tecniche e organizzative sull oncocitoriduzione chirurgica PAOLO MARIA MARIANESCHI, LUIGI ESPERTI, PIERO COVARELLI, MICAELA GIOVANETTI, ANTONIO FRATTO, VITTORIO SCALERCIO, ROBERTO CRISTOFANI UO di Chirurgia Generale ed Endocrina Università degli Studi di Perugia Azienda Ospedaliera S. Maria di Terni - Terni Riassunto Gli Autori sintetizzano la propria esperienza di 46 pazienti operati tra il gennaio 2001 e il maggio 2003 per riduzione di massa neoplastica da neoplasie in stadio avanzato. Sono state eseguite 23 peritonectomie pelviche, 16 peritonectomie multi-compartimentali secondo Sugarbaker, 8 isteroannessectomie, 4 resezioni ureterali con ricostruzione T-T, 4 linfectomie pelviche e 2 resezioni vescicali. La mortalità perioperatoria è stata nulla, complicanze maggiori sono state registrate in meno del 5% dei casi. Gli Autori sottolineano le difficoltà incontrate nell esecuzione di questa impegnativa chirurgia e ritengono che gran parte di queste potrebbero essere alleviate individuando centri chirurgici dedicati specificamente o prevalentemente all oncocitoriduzione chirurgica. Parole chiave: oncocitoriduzione chirurgica, peritonectomia, chemioterapia intraperitoneale Summary Technical and organisational considerations regarding surgical debulking. P.M. Marianeschi, L. Esperti, P. Covarelli, M. Giovanetti, A. Fratto, V. Scalercio, R. Cristofani The Authors report on their experience with debulking surgery, based on 46 patients affected by advanced cancers and treated between January 2001 and May 2003 to reduce the tumour mass. Thirty-eight out of 46 (82%) were women. The Authors performed 23 pelvic peritonectomies, 16 multicompartmental peritonectomies according to the Sugarbaker technique, 8 hysterectomies with bilateral ovarectomy, 4 ureteral resections with end-toend reconstruction, 4 pelvic lymphectomies and 2 resections of the bladder. No perioperative mortality is reported, and major morbidity amounted to less than 5%. The Authors stress the problems encountered while performing debulking surgery and are of the opinion that the majority of the problems could be overcome by precise organization in dedicated surgical centres specifically or mainly devoted to surgical debulking. Key words: surgical debulking, peritonectomy, intraperitoneal chemotherapy Chir Ital 2005; 57, 3: Corrispondenza a: Dott. Piero Covarelli - Via degli Olivi, Perugia.
2 332 ALCUNE CONSIDERAZIONI TECNICHE E ORGANIZZATIVE SULL ONCOCITORIDUZIONE CHIRURGICA Introduzione Le esperienze di chirurgia citoriduttiva, intesa come quella procedura che ha il fine di ottenere una riduzione della massa neoplastica per rendere più efficaci, in termini di sopravvivenza, altre terapie a base di farmaci, radiazioni ionizzanti o di altro tipo, si sono sviluppate principalmente nel corso degli ultimi 20 anni, ma non sono state ubiquitariamente recepite. Negli anni Ottanta infatti, dopo un periodo di iniziale entusiasmo, questa chirurgia fu relegata al trattamento primario del cancro dell ovaio avanzato e alla linfectomia retroperitoneale postchemioterapia nel cancro del testicolo 1, condividendo molti Autori l opinione che ben presto nuovi farmaci e nuove combinazioni chemio- e radioterapiche l avrebbero resa del tutto superflua. Nell ultimo decennio però qualcosa è cambiato, grazie soprattutto alla paziente e capace opera di alcuni chirurghi, che hanno approfondito le tematiche del debulking nel trattamento del carcinoma ovarico avanzato ma che ne hanno anche teorizzato e realizzato l impiego nella citoriduzione di alcuni cancri gastrointestinali con diffuso interessamento peritoneale, introducendo il concetto di inefficienza metastatica come prerogativa biologica dei tumori suscettibili di tale trattamento. Tali osservazioni unite all introduzione della chemioterapia intraperitoneale hanno dato nuovo respiro alla chirurgia oncocitoriduttiva allargandone diffusamente gli orizzonti di impiego. Pazienti e metodi A seguito di un progetto per l organizzazione di una chirurgia oncocitoriduttiva nell Azienda Ospedaliera di Terni, elaborato presso l Unità Organica di Chirurgia Generale ed Endocrina, è stata avviata un attività chirurgica che ha comportato, tra il gennaio 2001 e il maggio 2003, un intervento di oncocitoriduzione in 46 pazienti, in maggioranza donne (38, pari all 82%); l età media era 61 anni, in un range da 39 a 83. Di questi, 38 avevano un cancro avanzato dell ovaio (36 cancri epiteliali, 1 cancro endometrioide, 1 teratocarcinoma); 4 erano portatori di un cancro avanzato del colon-retto, 2 di mesotelioma peritoneale e 1 ciascuno di pseudomixoma peritoneale in fase ascitica e sarcomatosi peritoneale di grado I. Delle pazienti affette da cancro dell ovaio, 4 (stadio II e III) furono trattate con chirurgia primaria fino a ottenere un residuo minore di 1 cm; 3 furono citoridotte in modo subottimale (residuo maggiore di 1 cm) per una recidiva insorta dopo 6 mesi da un trattamento primario completo (chirurgia + chemioterapia con cisplatino e taxolo), 3 pazienti furono trattate con chirurgia d inter- vallo dopo un trattamento chirurgico primario solo esplorativo o insufficiente, mentre il rimanente delle pazienti affette da cancro dell ovaio è stato trattato con chirurgia di salvataggio o palliativa dopo 2 o 3 linee di chemioterapia. Dal punto di vista delle tecniche chirurgiche, sono state eseguite in combinazione tra loro 23 peritonectomie pelviche, 16 peritonectomie multicompartimentali secondo Sugarbaker, 8 isteroannessectomie, 4 resezioni ureterali con ricostruzione termino-terminale, 4 linfectomie pelviche e 2 resezioni vescicali. In 1 caso è stato necessario procedere a splenectomia, in 3 sono state eseguite resezioni ileocoliche ampie, 3 volte è stata eseguita una resezione anteriore del retto insieme a isterectomia nel tempo della peritonectomia pelvica. In tutti i pazienti è stata praticata una profilassi antibiotica preoperatoria e antitrombotica con eparina a basso peso molecolare. Non abbiamo registrato morbilità e mortalità perioperatoria. Cinque pazienti sono deceduti, 2 per patologie non direttamente connesse alla neoplasia trattata (1 ictus, 1 IMA), 3 per progressione di malattia entro 3 mesi dall intervento. I rimanenti pazienti, sono in follow-up al 31 dicembre 2004, 20 dei quali per una durata superiore ai 12 mesi. Discussione Le esperienze di chirurgia citoriduttiva non sono cominciate recentemente. La prima messa a punto dell argomento si può considerare quella di Silbermann 1, il quale già nel 1982 metteva in risalto la necessità di una precisa definizione di chirurgia citoriduttiva in senso stretto, ben consapevole che in senso lato ogni atto chirurgico oncologico potrebbe intendersi come citoriduttivo, in base all esistenza quasi ubiquitaria di micrometastasi linfatiche e di spillage intraoperatori che rendono aleatorio l intento curativo in molti interventi oncologici. Secondo Silbermann si deve considerare citoriduttiva solo quella chirurgia che non si prefigge la cura ma si propone di rendere più efficaci, in termini di sopravvivenza, altre terapie a base di farmaci, radiazioni ionizzanti o di altro tipo 1. Una chirurgia così definita non deve essere confusa con quella palliativa che si prefigge solo il miglioramento della qualità di vita, né con quella di staging, che mira a valutare l estensione della malattia. L analisi critica di Silbermann, se da una parte riconosce la validità teorica del principio di ridurre chirurgicamente il numero di cellule neoplastiche in fase statica al fine di rendere più efficace l azione dei chemioterapici (che agiscono sulle cellule soprattutto in fase di reduplicazione), dall altra sembra condividere le perplessità già espresse da altri Autori 2-4, di cui
3 CHIRURGIA ITALIANA VOL. 57 N. 3 PP la più importante asserisce che il limite della chirurgia citoriduttiva è di ordine biologico, ed è legato al fatto che il debulking di massa corrisponde solo in minima parte (2.5%) al reale controllo della crescita neoplastica 2. Nonostante Griffiths 5 sembrasse dimostrare nello stesso periodo che in alcuni tumori il chirurgo era in grado di raggiungere una reale citoriduzione di valenza biologica, con chiari riflessi sulla sopravvivenza, se riusciva a eseguire un intervento con residuo minimo di malattia di circa 1 cm, le perplessità di Silbermann fecero sì che la chirurgia citoriduttiva si avviasse ad assumere un ruolo del tutto secondario rispetto alla chemioterapia: essa infatti fu relegata al trattamento primario del cancro dell ovaio avanzato e alla linfectomia retroperitoneale postchemioterapia nel cancro del testicolo 1, in attesa che nuovi farmaci e nuove combinazioni chemio- e radioterapiche la rendessero del tutto superflua. Se la chirurgia oncocitoriduttiva non è tramontata del tutto ma al contrario ha preso un posto importante nelle strategie terapeutiche contro il cancro, lo si deve ad alcuni chirurghi che hanno operato in questo ultimo decennio; tra questi un posto preminente hanno Sugarbaker, Eisenkop e Scarabelli 6-8. Il primo si è dedicato in particolare alla citoriduzione di alcuni cancri gastrointestinali con diffuso interessamento peritoneale, come il cancro del colon e dell appendice, lo pseudomixoma peritonei, l adenocarcinoma del tenue e la sarcomatosi di grado I. Si deve anche a Sugarbaker la valorizzazione ai fini chirurgici del concetto di inefficienza metastatica messo in evidenza da Weiss 9. Su tale razionale di patologia oncologica egli ha trovato lo spunto per dedicarsi a una chirurgia citoriduttiva locoregionale spinta che si è avvalsa di 6 diverse tecniche di peritonectomia compartimentale dallo stesso messe a punto e impiegate su circa 200 pazienti Queste metodiche, unite all impiego della chemioterapia intraperitoneale (recentemente associata all ipertermia 11,12 e perfezionate dall uso dell argon beam coagulator 13 ) gli hanno consentito di ottenere, in pazienti con neoplasie gastrointestinali a bassomedio grado di malignità, sopravvivenze a 3 anni impensabili nel passato (70-90%) con una morbilità e mortalità perioperatorie accettabili (rispettivamente 26% e 2%) considerato lo stadio della malattia e le condizioni cliniche dei pazienti 10. Sugarbaker 6,10 ha avuto il merito di aver regolamentato una tecnica utile per qualsiasi chirurgia citoriduttiva e di aver spinto la comunità chirurgica ad applicare d emblée la peritonectomia ogni volta, durante la normale chirurgia colorettale, in cui si constati un avvenuto inquinamento peritoneale neoplastico. Eisenkop 7 e Scarabelli 8 si sono dedicati alla citoriduzione del cancro avanzato dell ovaio. Il loro impegno, supportato da capacità tecniche e cultura oncologica, ha fatto sì che alcune loro ricerche cliniche abbiano potuto porre dei punti fermi nel discusso campo della chirurgia citoriduttiva ginecologica. Questi punti possono essere così elencati: 1. un debulking ottimale (residuo minore di 1-2 cm) in pazienti con cancro avanzato dell ovaio comporta un miglioramento della sopravvivenza; 2. una citoriduzione il più possibile completa migliora la sopravvivenza e, in alcuni casi, ottiene la cura anche in pazienti con recidiva, soprattutto se questa cade oltre i 6 mesi da un completo trattamento primario (chirurgia + chemioterapia con cisplatino e taxolo); 3. i risultati della chirurgia secondaria sono migliori quando la chirurgia precede la chemioterapia. Questi risultati provenienti da ambienti chirurgici singolarmente efficienti e specializzati non sono stati accolti acriticamente dalla comunità scientifica. Il primo motivo di perplessità è legato al fatto che esperienze di punta nel campo della citoriduzione come quelle che abbiamo citato sembrano difficilmente riproducibili. Nella pratica clinica spesso accade che una citoriduzione non ottimale o subottimale, come dicono gli Autori anglosassoni, non sia dovuta a oggettive e insuperabili impossibilità tecniche, ma anche a insufficiente preparazione delle équipe che si fanno carico dei trattamenti. Questa inadeguatezza si può realizzare sia in ambienti di estrazione ginecologica, che in molti casi possono non avere la competenza necessaria per eseguire tutte le tecniche di chirurgia generale necessarie al debulking ottimale 14, sia in ambienti di estrazione chirurgica generale e oncologica che, essendo già molto impegnati nel vasto campo dell oncologia chirurgica, tendono a mettere in secondo piano i casi di cancro avanzato dell ovaio, comunemente visti come troppo costosi in termini di tempo, mezzi e impegno personale, come dimostrato da alcuni studi di patterns of care 15. Altre perplessità in merito al debulking vengono dagli oncologi medici che, mettendo in risalto l alta morbilità e mortalità di questo tipo di chirurgia, la ritengono non giustificata quando si dispone di chemioterapie efficaci che possono sostituirsi agli atti cruenti o semplificarli mediante una terapia neoadiuvante Si è così accesa negli ultimi dieci anni una vivace discussione fra sostenitori della chirurgia e fautori della chemioterapia per il trattamento del cancro dell ovaio, che è nel mondo occidentale la prima causa di morte per i tumori dell apparato genitale femminile e che ancora oggi ha una prognosi del tutto insoddisfacente (5-45% di sopravvivenza a 5 anni) 13. Nello stimolante dibattito sono fioriti numerosi
4 334 ALCUNE CONSIDERAZIONI TECNICHE E ORGANIZZATIVE SULL ONCOCITORIDUZIONE CHIRURGICA studi (molti retrospettivi, molti prospettici) 17-19, la cui valutazione ha recentemente portato la Society of Gynecologic Oncologist 20 a stilare alcune linee guida basate su dati che al momento appaiono sufficientemente dimostrati e, quindi, al di sopra di posizioni corporative. Riportiamo alcune raccomandazioni in riferimento al nostro tema: 1. nel trattamento del cancro dell ovaio è obbligatoria una chirurgia primaria adeguata e completa che deve consentire uno staging preciso, una diagnosi accurata e un ottima citoriduzione (residuo circa 1 cm); 2. se la citoriduzione primaria è stata adeguata, reinterventi non sono necessari. Le pazienti non adeguatamente citoridotte dovrebbero essere trattate con una chirurgia d intervallo (interval debulking surgery) fra un induzione chemioterapica (3 cicli) e un trattamento chemioterapico definitivo 21 ; 3. una citoriduzione chirurgica secondaria può essere utile (in termini di sopravvivenza) in alcune pazienti con recidiva, anche dopo una dimostrata chemioresistenza; 4. la chirurgia citoriduttiva può offrire un miglioramento della sopravvivenza anche in donne allo stadio IV di malattia; 5. la citoriduzione dovrebbe precedere la chemioterapia; 6. valutazioni di qualità dimostrano migliori risultati e procedure chirurgiche più complete quando la chirurgia è eseguita da un chirurgo oncologo ginecologo piuttosto che da specialisti settoriali della chirurgia generale. Alla luce di quanto esposto la chirurgia citoriduttiva, intesa come strumento adiuvante di altre terapie, ha ancora oggi un posto importante nelle strategie terapeutiche che consentono una migliore sopravvivenza e una migliore qualità di vita ad alcune popolazioni di pazienti oncologici. È necessaria, per il raggiungimento di tali obiettivi, una messa a punto delle tecniche di debulking e del razionale scientifico che le giustifica, e tale ottimizzazione può essere garantita da specialisti formati appositamente e dedicati a tempo pieno alla chirurgia citoriduttiva, come mostra l esperienza americana nel settore. Ci sembra perciò auspicabile la realizzazione di Unità Operative che si dedichino completamente all oncocitoriduzione e a cui afferiscano, in modo centralizzato, tutti i pazienti che necessitano di tale trattamento. Gli operatori in queste Unità dovrebbero essere, a nostro giudizio, prevalentemente chirurghi generali, in quanto le tecniche citoriduttive riguardano varie discipline della chirurgia generale, ma sarebbe auspicabile anche la presenza di oncologi, urologi e ginecologi, considerando il tipico interesse multidisciplinare della materia. Un organizzazione di tale natura potrebbe avere, da una parte, il vantaggio di scaricare i reparti di chirurgia da pazienti che pesano in termini di tempo e di energie e, dall altra, potrebbe consentire ai reparti ginecologici di ovviare all attuale mancanza, nell ordinamento universitario e sanitario italiano, della disciplina specialistica di chirurgia oncologica ginecologica. È anche auspicabile che un tale progetto possa avere potenziamento dall attivazione, a livello universitario, di una specifica scuola atta a formare operatori esperti in tutte quelle tecniche che un oncocitoriduzione ottimale richiede. Conclusioni I dati di questa esperienza preliminare sembrano positivi, non solo in riferimento ai risultati (che comunque devono essere confermati con valutazioni a distanza su un numero più elevato di pazienti), ma anche in relazione al modello operativo, a un tempo centralizzato e multidisciplinare, che abbiamo cercato di realizzare. La coordinazione dipartimentale e interdipartimentale messa in atto dall Unità di Chirurgia Generale ed Endocrina dell Ospedale di Terni ha fatto sì che le problematiche relative all oncocitoriduzione fossero affrontate insieme dai diversi specialisti interessati senza costringere i pazienti a inutili peregrinazioni fra i reparti. In particolare, positiva è stata la collaborazione con il reparto di Ginecologia che ha consentito di effettuare interventi con équipe chirurgiche miste. Tutto ciò ha avviato una tendenza culturale e operativa destinata a favorire un maggior reclutamento di pazienti di provenienza regionale ed extraregionale che consentirà inevitabilmente un miglioramento della qualità delle prestazioni. In conclusione, riteniamo che il progetto di istituire Unità di Oncocitoriduzione sia suffragato da sufficienti dati scientifici e persegua scopi validi dal punto di vista scientifico e anche amministrativo, come l alta specialità e la razionalizzazione delle prestazioni, senza comportare costi esorbitanti in termini di attrezzature e di personale.
5 CHIRURGIA ITALIANA VOL. 57 N. 3 PP Bibliografia 1. Silberman AW. Surgical debulking of tumors. Surg Gynecol Obstet 1982; 155: Young RC. Cancer of the ovary. In De Vita VT. Cancer. Philadelphia, Lippincott, 1985, Moore GE. Debunking debulking. Surg Gynecol Obstet 1980; 150: Merrin CE, Takita H. Cancer reductive surgery: report on the simultaneous excision of abdominal and thoracic metastases from widespread testicular tumors. Cancer. 1978; 42: Griffiths CT, Parker LM, Fuller AF Jr. Role of cytoreductive surgical treatment in the management of advanced ovarian cancer. Cancer Treat Rep 1979; 63: Sugarbaker PH. Peritonectomy procedures. Ann Surg 1995; 221: Eisenkop SM, Friedman RL, Wang HJ. Secondary cytoreductive surgery for recurrent ovarian cancer. A prospective study. Cancer 1995; 76: Scarabelli C, Gallo A, Carbone A. Secondary cytoreductive surgery for patients with recurrent epithelial ovarian carcinoma. Gynecol Oncol 2001; 83: Weiss L. Metastatic inefficiency. Adv Cancer Res 1990; 54: Sugarbaker PH, Jablonski KA. Prognostic features of 51 colorectal and 130 appendiceal cancer patients with peritoneal carcinomatosis treated by cytoreductive surgery and intraperitoneal chemotherapy. Ann Surg 1995; 221: Rossi CR, Foletto M, Mocellin S, Pilati P, Quintieri L, De Salvo GL, Nitti D, Lise M. Hyperthermic isolated perfusion with low-dose TNFalpha and doxorubicin in patients with locally advanced soft tissue limb sarcomas. J Chemother 2004; 16 Suppl 5: Witkamp AJ, de Bree E, Van Goethem R, Zoetmulder FA. Rationale and techniques of intra-operative hyperthermic intraperitoneal chemotherapy. Cancer Treat Rev 2001; 27: Frigerio L, Carlini L. La chirurgia di prima istanza nel trattamento del carcinoma ovario avanzato. In Carcinoma ovarico oggi: progressi, sconfitte e prospettive, Bergamo Aprile Bergamo, Edizioni Azienda Ospedali Riuniti di Bergamo-Università degli Studi di Milano Bicocca, 2002, Hamid D, Rohr S, Baldauf JJ, Ritter J, Kurtz E, Dufour P, Meyer P, Minetti A, Meyer C. Interest in intestinal resection for treatment of advanced ovarian cancer. Ann Chir 2002; 127: McGowan L. Patterns of care in carcinoma of the ovary. Cancer 1993; 71(Suppl 2): Favalli G. La chemioterapia neoadiuvante nel trattamento dei tumori maligni epiteliali dell ovaio. In Carcinoma ovarico oggi: progressi, sconfitte e prospettive, Bergamo Aprile Bergamo, Edizioni Azienda Ospedali Riuniti di Bergamo-Università degli Studi di Milano Bicocca, 2002, Covens AL. A critique of surgical cytoreduction in advanced ovarian cancer. Gynecol Oncol 2000; 78: Selman AE, Copeland LJ. Secondary cytoreductive surgery in the patient with recurrent ovarian cancer is often beneficial. Crit Rev Oncol Hematol. 2002; 41: Potter ME. Secondary cytoreduction in ovarian cancer: pro or con? Gynecol Oncol 1993; 51: Society of Gynecologic Oncologist. Guidelines for referral to a gynecologic oncologist: rationale and benefits, Gynecol Oncol 2000; 78: van der Burg ME, van Lent M, Buyse M, Kobierska A, Colombo N, Favalli G, Lacave AJ, Nardi M, Renard J, Pecorelli S. The effect of debulking surgery after induction chemotherapy on the prognosis in advanced epithelial ovarian cancer. Gynecological Cancer Cooperative Group of the European Organization for Research and Treatment of Cancer. N Engl J Med 1995; 332:
6 107 CONGRESSO SOCIETÀ ITALIANA DI CHIRURGIA Presidente: Luciano DI MARTINO Cagliari, 9-12 Ottobre 2005 Centro Cultura Congressi Fiera Campionaria
Autori: Pierandrea De Iaco, Anna Myriam Perrone. Documento: Protocollo. Versione: Finale del 24 Dicembre 2012. Numero di pagine: 7
Codice dello studio: SIRENA (Studio Ipertermia REtrospettivo NAzionale) Studio osservazionale multicentrico retrospettivo sulla Chemioterapia Ipertermica Intraperitoneale nel carcinoma avanzato dell ovaio
DettagliApproccio integrato: organizzazione ed esperienza multidisciplinare dell Azienda Ospedaliero Universitaria S. Anna
Approccio integrato: organizzazione ed esperienza multidisciplinare dell Azienda Ospedaliero Universitaria S. Anna Dr.ssa M.Marzola U.O. Oncologia Clinica Un approccio integrato:perchè Cosa ci dice la
DettagliAllo stato attuale la casistica consta di 60 casi trattati con peritonectomia e chemioipetermia intraoperatoria.
I dati sintetizzati nella tabella sopra riportata nel contesto delle esperienze internazionali sono relativi alla casistica di 47 casi relativa al periodo 2000-20007 analizzata nell articolo: Cytoreductive
DettagliIndicatori di qualità nei carcinomi genitali femminili"
Indicatori di qualità nei carcinomi genitali femminili" Corso DAS Oncologia 19.04.2010 Registro Tumori Canton Ticino Istituto Cantonale di Patologia Via in Selva 24 6600 Locarno Indicatori di qualità Introduzione"
DettagliMilano, Ospedale San Raffaele 5 Maggio Responsabile Scientifico Giorgia Mangili
Il tumore epiteliale dell ovaio: quando la citoriduzione primaria non è possibile. Il trattamento delle pazienti fragili per malattia avanzata, età, comorbidità. Milano, Ospedale San Raffaele 5 Maggio
Dettagli(IRCCRO_00832) Corso di chirurgia intensiva nelle patologie ginecologiche oncologiche avanzate
(IRCCRO_00832) Corso di chirurgia intensiva nelle patologie ginecologiche oncologiche avanzate Crediti assegnati: 48 Durata: 32 ore Tipo attività formativa: Formazione Residenziale Tipologia: Corso di
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA. Scuola di specializzazione in Chirurgia Generale
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Oncologiche e Gastroenterologiche DiSCOG Direttore: Prof. Stefano Merigliano Scuola di specializzazione in Chirurgia Generale Relatore:
DettagliMortalità operatoria e volumi di attività
Mortalità operatoria e volumi di attività Il volume di attività e la mortalità operatoria sono entità misurabili. Il rapporto tra mortalità operatoria e volumi di attività è stato ampiamente dimostrato
DettagliLa chemioterapia neoadiuvante
La chemioterapia neoadiuvante PDTA della Regione Veneto per le pazienti affette da carcinoma ovarico Padova 24 Ottobre 2016 Rocco De Vivo rocco.devivo@ulssvicenza.it Oncologia Medica ULSS 6 Ospedale San
DettagliLA STRATEGIA TERAPEUTICA ADIUVANTE. Luciano Galletto
I TUMORI DEL CORPO DELL UTERO: STRATEGIE TERAPEUTICHE IN EVOLUZIONE Torino, 26 Febbraio 2010 LA STRATEGIA TERAPEUTICA ADIUVANTE Luciano Galletto Proporzione dei tumori del corpo dell utero vs proporzione
DettagliBALDUCCI GIOVANNI CURRICULUM VITAE
BALDUCCI GIOVANNI CURRICULUM VITAE DATI ANAGRAFICI GIOVANNI BALDUCCI NATO A GRAVINA (BARI) IL 29/04/1972 CELL 3495105831 E-mail gianni.baldo@libero.it NAZIONALITA : ITALIANA ISTRUZIONE E FORMAZIONE Anno
DettagliO.R.I.A. OSSERVATORIO RICERCA E INNOVAZIONE AZIENDALE. Reggio Emilia 4 giugno 2008
O.R.I.A. OSSERVATORIO RICERCA E INNOVAZIONE AZIENDALE Reggio Emilia 4 giugno 2008 Protocollo I.R.M.A. Innovazione in Radioterapia Mammaria CARCINOMA DELLA MAMMELLA A BASSO RISCHIO DI RECIDIVA LOCALE: IRRADIAZIONE
DettagliI PDTA NEL DIPARTIMENTO CHIRURGICO. Nicola Tamburini UO Chirurgia 1 - Chirurgia Toracica, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara
I PDTA NEL DIPARTIMENTO CHIRURGICO Nicola Tamburini UO Chirurgia 1 - Chirurgia Toracica, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara REGIONE EMILIA ROMAGNA EUROPA 4 AZIENDA OSPEDALIERA FERRARA PATOLOGIA
DettagliLe disfunzioni sessuali nelle pazienti con neoplasie ginecologiche
Le disfunzioni sessuali nelle pazienti con neoplasie ginecologiche Pierandrea De Iaco Oncologia Ginecologica Policlinico S.Orsola Malpighi Bologna Immagine corporea Alterazione del proprio ruolo MODIFICA
Dettagli13.30 Introduzione al corso Dr.ssa Agnese Fabbri Dr.ssa Ida Paris
Carcinoma mammario her 2 positivo in fase metastatica: la sequenza terapeutica dall algoritmo alla pratica clinica Hotel Ripa Roma, Roma 15 giugno 2018 Ble & Associates srl id. 5357 numero ecm 227755,
DettagliDIPARTIMENTO DI CHIRURGIA PIETRO VALDONI CURRICULUM DIDATTICO-SCIENTIFICO DEL PROF. P. SAMMARTINO
DIPARTIMENTO DI CHIRURGIA PIETRO VALDONI CURRICULUM DIDATTICO-SCIENTIFICO DEL PROF. P. SAMMARTINO DATI PERSONALI Nome e Cognome Luogo e data di nascita: Stato Civile: Dipartimento Indirizzo PAOLO SAMMARTINO
DettagliUNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOMEDICHE SEZIONE DI IGIENE, MEDICINA PREVENTIVA E
IL CONTESTO L Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti (AOU-OR) di Ancona ha realizzato il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) per la gestione del paziente affetto da tumore
DettagliColonscopia di Sorveglianza dopo resezione del tumore del colon e dopo polipectomia Francesco Cupella
Colonscopia di Sorveglianza dopo resezione del tumore del colon e dopo polipectomia Francesco Cupella L IGNORANZA E PIU VICINA ALLA VERITA CHE IL PREGIUDIZIO Candidati alla sorveglianza endoscopica postresezione
DettagliLe cure simultanee e le cure palliative
L. Trentin Dipartimento dei Servizi Sanitari Generali SC Terapia del Dolore e Cure Palliative Istituto Oncologico Veneto I.R.C.C.S. Le cure simultanee e le cure palliative Carcinoma Ovarico apparentemente
DettagliII Incontro di AVEC sui tumori del polmone. Carcinoma polmonare non a piccole cellule: verso la personalizzazione dei trattamenti
[ Corso Residenziale ] II Incontro di AVEC sui tumori del polmone Carcinoma polmonare non a piccole cellule: verso la personalizzazione dei trattamenti Ferrara, 28 novembre 2012 1 di 7 [ Programma preliminare]
DettagliLINEE GUIDA DI FOLLOW-UP TUMORI GERMINALI DELL ADULTO
LINEE GUIDA DI FOLLOW-UP TUMORI GERMINALI DELL ADULTO Aggiornamento: Gennaio 2011 ROL Linee Guida Tumori Germinali dell adulto (Gennaio 2011) 1 PREVENZIONE DELL INFERTILITÀ E DELL IPOGONADISMO IN SOGGETTI
DettagliTERAPIA MEDICA DEL CARCINOMA A CELLULE TRANSIZIONALI DELLA VESCICA METASTATICO EDIZIONI MINERVA MEDICA
Cinzia Ortega TERAPIA MEDICA DEL CARCINOMA A CELLULE TRANSIZIONALI DELLA VESCICA METASTATICO EDIZIONI MINERVA MEDICA Con il contributo incondizionato di ISBN: 978-88-7711-862-2 2016 EDIZIONI MINERVA MEDICA
DettagliANALISI DEI TEMPI DI ATTESA PER GLI INTERVENTO CHIRURGICI ALLA MAMMELLA : CHE FARE?
La sorveglianza epidemiologica dello screening dei tumori della mammella nella Regione Emilia-Romagna Seminario di studio Bologna, 23 marzo 2015 ANALISI DEI TEMPI DI ATTESA PER GLI INTERVENTO CHIRURGICI
DettagliMultidisciplinarietà Gruppo di Lavoro
Multidisciplinarietà Gruppo di Lavoro Anatomi Patologo Onco genetista Chirurgo Ginecologo Medico Fiatra Medico Nucleare Medico di Medicina Generale Medico di laboratorio Medico Palliativista Oncologo Medico
DettagliRuolo della Oncologia nei nuovi PDT regionali (assistenziale e dello screening)
Ruolo della Oncologia nei nuovi PDT regionali (assistenziale e dello screening) Gabriele Luppi DH Oncologico Azienda Ospedaliero-Universitaria Modena luppi.gabriele@policlinico.mo.it TEAM MULTIDISCIPLINARE
DettagliIl supporto del chirurgo generale. Giovanni Sgroi Direttore Dipartimento Scienze Chirurgiche U.O. Chirurgia Generale 2ª ed Oncologica A.O.
Il supporto del chirurgo generale Giovanni Sgroi Direttore Dipartimento Scienze Chirurgiche U.O. Chirurgia Generale 2ª ed Oncologica A.O. Treviglio Rispettando il principio del trattamento guidato dai
DettagliLA CHEMIOTERAPIA NEOADIUVANTE NEL CARCINOMA EPITELIALE DELL OVAIO STADIO III E IV
Riv. It. Ost. Gin. - Vol. 4 - La chemioterapia neoadiuvante nel carcinoma epiteliale dell ovaio stadio III e IV V. Loizzi et al. pag.31 LA CHEMIOTERAPIA NEOADIUVANTE NEL CARCINOMA EPITELIALE DELL OVAIO
DettagliALGORITMI E PERCORSI TERAPEUTICI CARCINOMA DELL OVAIO
ALGORITMI E PERCORSI TERAPEUTICI CARCINOMA DELL OVAIO Aggiornamento: Luglio 2014 Carcinoma epiteliale dell ovaio TERAPIA Stadio clinico Standard Individualizzato Sperimentale IA IB G1 LIAB Omentectomia
DettagliU. O. di Ginecologia Ospedale S. Maria delle Croci Ravenna
Linea Guida Regionale per la Diagnosi e la Terapia del Carcinoma dell Ovaio GIUSEPPE COMERCI U. O. di Ginecologia Ospedale S. Maria delle Croci Ravenna OVARIAN CANCER ~ 80% have advanced disease About
DettagliBenefici e rischi della terapia neoadiuvante
METASTASI EPATICHE DA CANCRO COLO-RETTALE Benefici e rischi della terapia neoadiuvante Dr.ssa Alessandra Auriemma Oncologia A.O.U.I. Verona CURA DELLE METASTASI EPATICHE DA CANCRO COLO-RETTALE QUESTIONE
DettagliIL PERCORSO DEL TUMORE DEL COLON-RETTO
IL PERCORSO DEL TUMORE DEL COLON-RETTO ACOI Piemonte Torino, marzo 2010 Enzo C. Farina enzo.farina@aress.piemonte.it AR2010_ACOI_PDTA_colret 2 TRiPSS 2 Trasferire i Risultati (della Ricerca Sanitaria)
DettagliDott. Francesco Fiorica
Dottorato di ricerca XXII ciclo Università degli Studi di Catania: Approccio Oncologico Multimodale in età geriatrica FATTIBILITA ED EFFICACIA DI UN TRATTAMENTO DI RADIOTERAPIA IN PAZIENTI ANZIANI CON
DettagliSono necessarie le colorectal unit?
Sono necessarie le colorectal unit? Leonardo Gèrard Azienda Ospedaliera Carlo Poma Mantova Dip. Chirurgico-Ortopedico Dir. Dr. C. Pulica Definizione Modello organizzativo all interno di un dipartimento
DettagliOre 08,30: Saluti delle autorità, introduzione e presentazione del congresso
"Grandi Dibattiti e Controversie nei Tumori Gastrointestinali V Edizione" Cremona 25 Novembre 2016 Via Sigismondo Trecchi 20 Palazzo Trecchi PROVIDER: OVER SRL NR ID 4187 DESTINATARI DEL CORSO: NR. 80
DettagliMesotelioma multicisticoperitoneale:
Società Triveneta di Chirurgia Premio miglior caso clinico under 40 Padova, 22 febbraio 2019 Mesotelioma multicisticoperitoneale: diagnosi e trattamento di una rara neoplasia peritoneale M. Tonello 1,
DettagliRiccardo Ponzone Ginecologia Oncologica Istituto di Candiolo, FPO - IRCCS
Riccardo Ponzone Ginecologia Oncologica Istituto di Candiolo, FPO - IRCCS Diffusione locoregionale e sistemica del carcinoma tubo-ovarico Le cellule cancerose epiteliali di origine tubarica/ovarica invadono
DettagliStoria naturale del tumore della mammella. diagnosi. +/-trattamento/i. preclinica. nascita del tumore. diagnosi. exitus. clinica
Storia naturale del tumore della mammella diagnosi preclinica +/-trattamento/i? nascita del tumore diagnosi clinica exitus Trattamento carcinoma della mammella chirurgia radioterapia terapia medica MASSIMO
DettagliDENTICO PATRIZIA CV EUROPEO
Nome Data di nascita 21/12/1962 ESPERIENZA LAVORATIVA INTERNA Nome e indirizzo del datore di lavoro Date (da - a) 01/01/2012 - in corso Tipo di azienda o settore PUBBLICO AZIENDA USL DI EMPOLI - ASL 11
DettagliDipertimento di Urologia Università di Medicina e Chirurgia - Torino Ospedale S. Luigi Gonzaga - Orbassano (Torino), Italia
Terapia combinata e chirurgia imaging-guidata nel trattamento del carcinoma prostatico Prof. F. Porpiglia Dipertimento di Urologia Università di Medicina e Chirurgia - Torino Ospedale S. Luigi Gonzaga
DettagliLa valutazione Multidisciplinare in Sanità dalla teoria alla applicazione pratica: modello di valutazione in oncologia
La valutazione Multidisciplinare in Sanità dalla teoria alla applicazione pratica: modello di valutazione in oncologia Alberto Bortolami Chiara Roni Coordinamento Rete Oncologica del Veneto Istituto Oncologico
Dettagli[ Percorso formativo ] I corso
[ Percorso formativo ] ADVANCES NEL TRATTAMENTO DELLE NEOPLASIE GINECOLOGICHE Strategia terapeutica nel carcinoma ovarico: integrazione fra terapia chirurgica e terapia medica I corso Carcinoma dell ovaio:
DettagliMonitoraggio dell appropriatezza e sostenibilità dei percorsi di cura. Dott. Giovanni Messori Ioli Direttore Sanitario ASL CN2
Monitoraggio dell appropriatezza e sostenibilità dei percorsi di cura Dott. Giovanni Messori Ioli Direttore Sanitario ASL CN2 Torino, 21 febbraio 2017 Quali aree definiscono appropriatezza e sostenibilità
DettagliEventi tromboembolici nel paziente neoplastico
Eventi tromboembolici nel paziente neoplastico Negrar 21 Settembre 2015 Ospedale Sacro Cuore- Don Calabria Profilassi degli eventi tromboembolici in oncologia:quando e quali pazienti Dott. Vincenzo Picece
DettagliGestione dei pazienti con tumore pt1. Carlo Senore
Gestione dei pazienti con tumore pt1 Carlo Senore GISCoR 2 GISCoR 3 GISCoR 4 GISCoR 5 Stage distribution of screen detected cancers By screening history Italy - 2011-2013 100% 95% 90% 85% 80% 75% 70% 65%
DettagliPERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE (PDTA) PER I PAZIENTI AFFETTI DA CARCINOMA DELLA PROSTATA
PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALE (PDTA) PER I PAZIENTI AFFETTI DA CARCINOMA DELLA PROSTATA Unità destinatarie e competenze Urologia (prevenzione, diagnosi e stadiazione), trattamento, riabilitazione,
DettagliIl Cancerizzato Reggio Emilia, 7 aprile 2011. Che cosa è un cancerizzato? Presentazione e valutazione critica delle nuove LG europee.
Il Cancerizzato Reggio Emilia, 7 aprile 2011 Che cosa è un cancerizzato? Presentazione e valutazione critica delle nuove LG europee Giovanni Lanza Anatomia Patologica Azienda Ospedaliero Universitaria
DettagliSOPRAVVIVENZA RELATIVA A 5 ANNI DALLA
SOPRAVVIVENZA RELATIVA A 5 ANNI DALLA DIAGNOSI: TREND PER ALCUNE LOCALIZZAZIONI TUMORALI IN TICINO, 1996 2015 L. Ortelli, A. Spitale, P. Mazzola, S. Peverelli, A. Bordoni Registro Tumori Canton Ticino
DettagliCAPITOLO 19 IL TRIAL AMERICANO
CAPITOLO 19 IL TRIAL AMERICANO Nel 1986 la Commissione sul cancro dell American College of Surgeons lanciò uno studio sul cancro dello stomaco usando i registri tumori degli ospedali americani nei quali
DettagliGestione della paziente con predisposizione genetica
Gestione della paziente con predisposizione genetica Monica Zuradelli Oncologia Medica Rozzano, 27-28 Giugno 2016 ICH, Centro Congressi 67% 15% 1% 1% 1% 15% Funzione oncosoppressiva e di riparo del DNA
DettagliTumore dell ovaio: trattamento della malattia di nuova diagnosi
Domenica Lorusso e Francesco Raspagliesi U.O. Oncologia Ginecologica Milano Relatori Maria Luisa Carcangiu (Milano) Antonino Ditto (Milano) Barbara Grijuela (Milano) Fabio Martinelli (Milano) Antonella
DettagliPrimo convegno annuale del Centro Healthcare, Research and Pharmacoepidemiology EPIDEMIOLOGIA TRASLAZIONALE: SISTEMI INTEGRATI PER LE CURE INTEGRATE
Primo convegno annuale del Centro Healthcare, Research and Pharmacoepidemiology EPIDEMIOLOGIA TRASLAZIONALE: SISTEMI INTEGRATI PER LE CURE INTEGRATE Esperienze di monitoraggio dei percorsi e valutazione
DettagliPROSPETTIVE DI CRESCITA DELLA
CARCINOMA DEL COLON-RETTO: UN APPROCCIO INTEGRATO Perugia 16 gennaio 2016 PROSPETTIVE DI CRESCITA DELLA MULTIDISCIPLINARIETA NELLA ROR Maurizio Tonato Coordinatore ROR EVOLUZIONE ORGANIZZATIVA SINTESI
DettagliXXXI. Udine giugno Riunione nazionale MITO. Coordinamento: Cosimo Sacco Roberto Sorio. Palazzo Kechler Piazza XX Settembre,14
XXXI ^ Riunione nazionale MITO Udine 21-22 giugno 2018 Palazzo Kechler Piazza XX Settembre,14 Coordinamento: Cosimo Sacco Razionale La XXXI^ Riunione Nazionale MITO sarà dedicata ai tumori della sfera
DettagliIL TRATTAMENTO DELLA CIN DUBBI E CERTEZZE LESIONI DI ALTO GRADO
AZIENDA OSPEDALIERA DI PERUGIA S. C. DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA Direttore: Dott. Giuseppe Affronti Servizio di Ginecologia Oncologica Preventiva Responsabile: Dott. Angelo Baldoni IL TRATTAMENTO DELLA
DettagliCLASSI DI PRIORITÀ CLINICA PER L ESECUZIONE DEL TRATTAMENTO RADIOTERAPICO
giunta regionale Allegato A al Decreto n. 0018 del 13 GIU 2016 pag. 1/6 CLASSI DI PRIORITÀ CLINICA PER L ESECUZIONE DEL TRATTAMENTO RADIOTERAPICO L'erogazione di trattamenti radioterapici in regime di
DettagliI NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2017
I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2017 Negrar, 16 aprile 2018 Stefania Gori Presidente AIOM U.O.C. Oncologia Medica Cancer Care Center Sacro Cuore-Don Calabria Negrar- Verona Associazione Italiana Oncologia
DettagliTumori: ovaio; da oggi alleanza oncologi-ginecologi Tumori: ovaio; da oggi alleanza oncologi-ginecologi 80% arriva tardi a diagnosi; documento per
Tumori: ovaio; da oggi alleanza oncologi-ginecologi Tumori: ovaio; da oggi alleanza oncologi-ginecologi 80% arriva tardi a diagnosi; documento per migliore assistenza (ANSA) - MILANO, 4 FEB - Favorire
DettagliCorso di Patologia Ginecologica. Policlinico Universitario A. Gemelli. Aggiornamento in patologia ovarica
Corso di Patologia Ginecologica Policlinico Universitario A. Gemelli Roma, 27 maggio 2011 Aula 616 Aggiornamento in patologia ovarica Introduzione I tumori dell ovaio rappresentano il secondo tumore più
DettagliCorte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute. Tavolo Tecnico Oncologia 20 Marzo 2014
Corte di Giustizia Popolare per il Diritto alla Salute Tavolo Tecnico Oncologia 20 Marzo 2014 INDICE Contesto ed epidemiologia Il percorso del paziente Gestione appropriata e sostenibilità: - Requisiti
DettagliPROGRAMMA DEL CORSO DI CHIRURGIA GENERALE (CANALE A) Prof. Giuseppe Noya. Il trauma:
PROGRAMMA DEL CORSO DI CHIRURGIA GENERALE (CANALE A) Prof. Giuseppe Noya Il trauma: - Valutazione iniziale e prime terapie chirurgiche del traumatizzato - Trauma del bambino, nell adulto e in gravidanza
DettagliAssociazione Italiana di Oncologia Medica ONCOLOGY. Congresso nazionale. AIOM Giovani NEWS. Perugia. Alla posta dei Donini
Associazione Italiana di Oncologia Medica Perugia Alla posta dei Donini 11 12 luglio 2014 Congresso nazionale AIOM Giovani NEWS 2014 ONCOLOGY IN S C a a E SEDE DEL CONVEGNO Il convegno si svolge presso
DettagliDottor Pietro Francesco Bagnoli
Dottor Pietro Francesco Bagnoli via Calamandrei, 14 20077 Melegnano (Mi) Dati personali Nazionalità: italiana Data di nascita: 6/11/1965 Luogo di nascita: Milano Istruzione 1984: diploma di Maturità classica
DettagliPROGETTO GIUNONE. Miglioramento assistenziale medicoinfermieristico Semplice Organizzativa di Chirurgia Senologica FORMAZIONE SUL CAMPO
PROGETTO GIUNONE Miglioramento assistenziale medicoinfermieristico in Struttura Semplice Organizzativa di Chirurgia Senologica FORMAZIONE SUL CAMPO NURSING E CARCINOMA DELLA MAMMELLA Gennaio-Novembre 2007
DettagliProtocollo neoplasia del retto medio- inferiore
Protocollo neoplasia del retto medio- inferiore Criteri di Inclusione Stadio pre-operatorio: T3,T4 - N+ - M0 Età fino 80 aa ASA < 3 Non neoplasie concomitanti Protocollo neoplasia del retto medio- inferiore
DettagliIl Progetto TMD e i requisiti minimi del Team Multidisciplinare per Ca rene, prostata, vescica e testicolo-pene
Il Progetto TMD e i requisiti minimi del Team Multidisciplinare per Ca rene, prostata, vescica e testicolo-pene Prof. Vincenzo Mirone Ordinario di Urologia Università degli studi di Napoli Federico II
DettagliOre Ruolo dell oncologo medico nel trattamento delle metastasi epatiche resecabili Dr. Alessandro Ottaiano. Eubea S.r.l.
Provider: Eubea Srl Provider Standard ID 360 Titolo: STRATEGIE TERAPEUTICHE NELLE METASTASI EPATICHE DA CARCINOMA DEL COLONRETTO: II CORSO MULTIDISCIPLINARE Data: 5 dicembre 2018 Sede di svolgimento dell
DettagliIntegrazione tra Reti di patologia (REL e Rete Cure palliative)
Integrazione tra Reti di patologia (REL e Rete Cure palliative) Giovanni Ucci IRCCS Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino IST Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro WP2 Integrazione tra Reti
DettagliONCOEMATOLOGIA E CURE PALLIATIVE Da fine vita a cure simultanee I tumori solidi. Dr.ssa Aurora Miedico Oncologia Magenta
ONCOEMATOLOGIA E CURE PALLIATIVE Da fine vita a cure simultanee I tumori solidi Dr.ssa Aurora Miedico Oncologia Magenta DI COSA STIAMO PARLANDO? Cure palliative di fine vita (end-of-life palliative care):
DettagliXXVI^ RIUNIONE NAZIONALE DEL GRUPPO MITO
XXVI^ RIUNIONE NAZIONALE DEL GRUPPO MITO OVARIAN CANCER AND GYNECOLOGICAL MALIGNANCIES. INSIGHTS, DEBATES AND CONTROVERSIES PRESIDENTI DEL CONGRESSO: PIERLUIGI BENEDETTI PANICI SANDRO PIGNATA ROMA 10-11
DettagliThe Patient Journey: Relief is Possible Hotel Paradiso - Via Catullo, 11, Napoli 31 maggio 01 giugno 2019
The Patient Journey: Relief is Possible Hotel Paradiso - Via Catullo, 11, 31 maggio 01 giugno 2019 Ble & Associates srl id. 5357 numero ecm 260452, edizione I Responsabile scientifico: Prof. A. Cuomo Dr.
DettagliIncidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2017
I numeri del cancro in Italia 2017 Ministero della Salute Roma 15 Settembre 2017 Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia nel 2017 Carmine Pinto Presidente Nazionale AIOM I quesiti in
DettagliCIC EDIZIONI INTERNAZIONALI
Supplemento G Chir Vol. 30 - n. 5 Maggio 2009 Chirurgia citoriduttiva associata a chemioterapia intraperitoneale in ipertermia (HIPEC) nel trattamento della carcinosi peritoneale di origine colorettale
Dettagli1989 Il Prof. A. Ferrari, il Prof. G.B. Candiani e il Prof. L. Frigerio fondano la Società Italiana di Chirurgia Ginecologica
1989 Il Prof. A. Ferrari, il Prof. G.B. Candiani e il Prof. L. Frigerio fondano la Società Italiana di Chirurgia Ginecologica 1990 Surgical Updating" Presidente Prof. G.B. Candiani Direttore Prof. A. Ferrari
DettagliIl carcinoma della mammella: l evoluzione delle conoscenze biologiche e delle cure
[ Corso Residenziale ] Il carcinoma della mammella: l evoluzione delle conoscenze biologiche e delle cure, 30 giugno 2011 1 di 6 [ Programma preliminare] Giovedì, 30 giugno ore 09.30 Introduzione Andrea
DettagliProgramma Registrazione partecipanti Introduzione al corso Dr. Giovanni Palazzoni
Carcinoma mammario her 2 positivo in fase metastatica: la sequenza terapeutica dall algoritmo alla pratica clinica Hotel Il Quirinale Via Nazionale, 7 Roma 28 maggio 2019 Ble & Associates srl id. 5357
DettagliSCHEDA n 1 Cardiologia
SCHEDA n 1 Cardiologia specializzazione in cardiologia S.C. Cardiologia dell Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara ed in particolare impiegato nella realizzazione del progetto
DettagliMEDICINA E CHIRURGIA ANNO ACCADEMICO DELL OFFERTA MEDICINA E CHIRURGIA Canale Hypatìa Sede formativa di Caltanissetta CORSO INTEGRATO
SCUOLA MEDICINA E CHIRURGIA ANNO ACCADEMICO DELL OFFERTA 014-015 FORMATIVA ANNO ACCADEMICO EROGAZIONE 018-019 CORSO DI LAUREA (o LAUREA LM-41 MAGISTRALE) MEDICINA E CHIRURGIA Canale Hypatìa Sede formativa
DettagliI numeri del cancro in Italia Sandro Barni
I numeri del cancro in Italia 2017 Sandro Barni I quesiti in Sanità Pubblica nel 2017 Quale è l impatto della patologia neoplastica in Italia? Come si è modificato l andamento per le diverse neoplasie
DettagliCongresso Regionale AOGOI
Congresso Regionale AOGOI Modena, 29-31 Marzo 2012 Proposte di percorsi diagnostico-terapeutici in rete nei tumori ginecologici V.D. Mandato S.C. Ostetricia Ginecologia IRCCS- Arcispedale Santa Maria Nuova
DettagliE TEMPO DI VITA Affrontiamo insieme il tumore al seno avanzato
E TEMPO DI VITA Affrontiamo insieme il tumore al seno avanzato Negrar, 26 maggio 2018 Stefania Gori Presidente AIOM U.O.C. Oncologia Medica Cancer Care Center Sacro Cuore-Don Calabria Negrar- Verona Associazione
DettagliDI ONCOLOGIA POLMONARE
6 Corso Multidisciplinare IEO DI ONCOLOGIA POLMONARE IEO - Istituto Europeo di Oncologia Via Ripamonti, 435-20141 Milano Con il patrocinio di Corso Multidisciplinare IEO 6 Direttori del corso: Filippo
DettagliRIUNIONE GRUPPO CHIRURGICO ONCOLOGICO PEDIATRICO ITALIANO
RIUNIONE GRUPPO CHIRURGICO ONCOLOGICO PEDIATRICO ITALIANO CARCINOMI RENALI: PROGETTO TREP Napoli 11.4.2008 INCIDENZA Tutte le neoplasie maligne pediatriche: 0.1 0.3% Tutte le neoplasie maligne renali pediatriche:
DettagliTERAPIA NEOADIUVANTE NEL TUMORE DELLA VESCICA. Angelo Dinota Oncologia Medica Azienda Ospedale San Carlo
TERAPIA NEOADIUVANTE NEL TUMORE DELLA VESCICA Angelo Dinota Oncologia Medica Azienda Ospedale San Carlo Sopravvivenza attesa dei pazienti con carcinoma uroteliale della vescica in fase muscolo-infiltrante
DettagliAlberto Bortolami. Coordinamento Rete Oncologica del Veneto - ROV
Alberto Bortolami Coordinamento Rete Oncologica del Veneto - ROV Obiettivi Rete Oncologica del Veneto (DGR n. 2067 del 19 novembre 2013) Definire e condividere i Percorsi Diagnostici Terapeutici (PDTA)
DettagliLE DIFFERENZE IN SOPRAVVIVENZA FRA I PAZIENTI ONCOLOGICI ANZIANI (70-84 ANNI) E GLI ADULTI DI MEZZA ETA (55-69 ANNI) IN ITALIA
LE DIFFERENZE IN SOPRAVVIVENZA FRA I PAZIENTI ONCOLOGICI ANZIANI (-84 ANNI) E GLI ADULTI DI MEZZA ETA (55-69 ANNI) IN ITALIA Quaglia Alberto, Lillini Roberto, Buzzoni Carlotta, Vercelli Marina e ELDCARE
DettagliCAPITOLO 18 IL TRIAL TEDESCO PAZIENTI
CAPITOLO 18 IL TRIAL TEDESCO I dati di questo studio prospettico multicentrico furono raccolti dal 1986 al 1989 e rappresentano l esperienza di 19 Ospedali Universitari Tedeschi ed Austriaci. Il trial
DettagliLa chirurgia del Carcinoma Differenziato della Tiroide
La chirurgia del Carcinoma Differenziato della Tiroide Sottotitolo: Il Buono, il Brutto e il Cattivo Dott. Michele Minuto U.O.S. Chirurgia Endocrina (Chirurgia 1) IRCCS A.O.U. San Martino-IST L epidemiologia
DettagliDott.ssa A. Calorio Cure Palliative ASL Città di Torino
I RAPPORTI TRA I SERVIZI ONCOLOGICI E LE UOCP Dott.ssa A. Calorio Cure Palliative ASL Città di Torino Torino 19 giugno 2018 CURE PALLIATIVE NEI MALATI ONCOLOGICI Rete Oncologica Piemonte e Valle d Aosta
DettagliGruppo patologici screening colorettale regione veneto. Padova 04 Dicembre 2013
Gruppo patologici screening colorettale regione veneto Padova 04 Dicembre 2013 Obiettivi 2013-2014 Stesura documento di consenso delle procedure di trattamento e diagnosi delle lesioni polipoidi. Preparazione
DettagliAssistenza domiciliare post-chirurgia oncologica: i tumori ginecologici
1 Assistenza domiciliare post-chirurgia oncologica: i tumori ginecologici Prof. Paolo Zola Dr.ssa Giulia Parpinel 11/06/2019 2 Definizione e Classificazione Si definisce complicanza post-operatoria qualunque
DettagliIntroduzione : Generalità di oncologia clinica
CORSO INTEGRATO: PROBLEMI DI SALUTE III (ONCOLOGICI) Introduzione : Generalità di oncologia clinica Franco Testore Il problema cancro Il termine cancro : è generico e rappresenta una malattia che coinvolge
DettagliIPL Formazione Interna Locarno, 21 giugno Dr.ssa med. Valentina Bianchi Galdi Registro Cantonale dei Tumori
IPL Formazione Interna Locarno, 21 giugno 2011 Dr.ssa med. Valentina Bianchi Galdi Registro Cantonale dei Tumori basandosi sulla migliore evidenza disponibile, alcuni individui affetti da tumore non ricevono
DettagliIMPATTO DEL FOLLOW-UP SULLA DIAGNOSI PRECOCE DELLE RECIDIVE DEL CANCRO COLO-RETTALE
IMPATTO DEL FOLLOW-UP SULLA DIAGNOSI PRECOCE DELLE RECIDIVE DEL CANCRO COLO-RETTALE Mauro Frego Clinica Chirurgica III Dpt. Scienze Chirurgiche e Gastroenterologiche Università di Padova FOLLOW UP SCOPO
DettagliI NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2018: Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia
Roma- Ministero della Salute 27 settembre 2018 I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2018: Incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Italia Stefania Gori Presidente AIOM Direttore Oncologia Medica IRCCS
DettagliPDTA dei tumori eredofamiliari e programma regionale di sorveglianza delle donne a rischio Valentina Guarneri Dipartimento di Chirurgia, Oncologia e
PDTA dei tumori eredofamiliari e programma regionale di sorveglianza delle donne a rischio Valentina Guarneri Dipartimento di Chirurgia, Oncologia e Gastroenterologia, Università di Padova Istituto Oncologico
DettagliCurriculum Vitae. La sottoscritta Maria Grazia Ruo Redda è nata a Torino il 19 agosto 1963 ed è ivi residente, in via Vittorio Alfieri 16.
Curriculum Vitae La sottoscritta Maria Grazia Ruo Redda è nata a Torino il 19 agosto 1963 ed è ivi residente, in via Vittorio Alfieri 16. Curriculum degli studi e professionale Ha conseguito la Laurea
DettagliCorso di ginecologia chirurgica oncologica
Pablo Picasso - Donna con Ventaglio - 1908 Corso di ginecologia chirurgica oncologica 18giugno2012 Carcinoma dell ovaio in stadio avanzato quale chirurgia, multidisciplinarietà e terapie integrate 16novembre2012
DettagliTesticular cancer Highlights. Ugo De Giorgi IRST-IRCCS Meldola
Testicular cancer Highlights Ugo De Giorgi IRST-IRCCS Meldola Testicular cancer Oral presentations Abs 400: A single-arm trial evaluating one cycle of BEP as adjuvant chemotherapy in highrisk, stage 1
DettagliAttività Scientifica AIOM Lazio
Attività Scientifica AIOM Lazio 2016-2017 SURVEY FERTILITA E SESSUALITA IN ONCOLOGIA Società I taliana di Psico-Oncologia AIGO 237 Questionari 34% 66% Sesso 7% Femmine Maschi 16% 10% 67% Ospedale IRCCS
DettagliSCLC - terapia di ii linea 53 II LINEA - RISULTATI E LIMITII
SCLC - terapia di ii linea TRATTAMENTO STANDARD IN 53 II LINEA - RISULTATI E LIMITII SCLC - terapia di ii linea trattamento standard in ii linea - risultati e limiti Quasi la totalità dei pazienti affetti
Dettagli