Collusione tacita in caso di competizione sulla quantità
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- Anna Franceschini
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1 Modelli dinamici Introduzione Gianmaria Martini In caso di scelte ripetute infinite volte, le imprese possono legare il prezzo o la quantità del periodo t al prezzo o alla quantità del periodo t +, e anche ai periodi successivi. In tal modo possono segnalare ai rivali che desiderano alzare il prezzo, oppure praticare il prezzo di monopolio; ancora, possono spingere i rivali a ridurre la pressione concorrenziale, costruirsi una reputazione in merito ai comportamenti di mercato, ecc. In tal modo possono ottenere profitti anche superiori a quelli di equilirio nei modelli statici. Vedremo che le imprese, sia che competano alla Cournot sia che competano alla Bertrand, hanno la possiilità di coordinarsi in modo tale da ottenere soluzioni simili a quelle ottenute mediante la formazione di un cartello. Tale coordinamento prende il nome di collusione tacita. Questo avviene pero' per mezzo di strategie indipendenti, quindi asandosi solo sulla coscienza dell'interazione strategica e sulla convenienza a non entrare in una eccessiva competizione. Un risultato cruciale per dimostrare l'esistenza di collusione tacita è il Folk Theorem. Esso dimostra che: se il fattore di sconto δ è sufficientemente elevato, quindi se i profitti futuri hanno una notevole importanza al momento in cui le decisioni strategiche vengono prese, e se in equilirio le imprese che partecipano al supergioco riescono ad ottenere incrementi paretiani in termini di profitti rispetto alla soluzione di Nash del gioco statico, allora esiste un equilirio perfetto nei sottogiochi che prevede l'utilizzo di strategie con mosse in ogni periodo diverse da quelle utilizzate nell'equilirio di Nash del gioco statico. Collusione tacita in caso di competizione sulla quantità Supponiamo che esistano due imprese, e. Le funzioni del profitto delle due imprese sono le seguenti > restart; > pi:=(00-*(y+y))*y-c*y; π := ( 00 ( y + y )) y c y > pi:=(00-*(y+y))*y-c*y; π := ( 00 ( y + y )) y c y in caso di gioco statico esse ottengono i profitti connessi all'equilirio di Cournot, quindi > cpoy:=diff(pi,y); cpoy := y+ 00 ( y + y ) c > cpoy:=diff(pi,y); cpoy := y+ 00 ( y + y ) c
2 > output:=solve({cpoy,cpoy}, {y,y}); output := { y = 00 + c, y = 00 + c } 3 3 > assign(output); > pi:=simplify(pi); ( 00 + c ) π := 9 > pi:=simplify(pi); ( 00 + c ) π := 9 Strategie di intervento (trigger strategies) nel supergioco Supponiamo che le imprese adottino delle strategie di intervento nel supergioco. Esse prevedono di iniziare nel primo periodo con la produzione ciascuna di metà dell'output di monopolio, e di continuare a produrlo se IN TUTTI i periodi precedenti il generico periodo t l'impresa rivale ha prodtto la metà dell'output di monopolio, oppure, in caso di deviazione, di produrre PER SEMPRE, l'output dell'equilirio di Cournot. L'output di monopolio è dato da > pi:=(00-*y)*y-c*y; π := ( 00 y) y cy > y:=solve(diff(pi,y),y); y := mentre il profitto in caso di monopolio è dato da > pim:=simplify(pi); pim := c ( 00 + c ) pertanto ogni impresa produrrà la metà di tale output. Occorre verificare che: non sia ottimale deviare se il rivale non ha deviato se il rivale ha deviato la punizione prevista sia crediile Se il rivale non devia e l'impresa non devia, quest'ultima ottiene > vnd:=pim/(*(-delta));
3 vnd := 4 ( 00 + c ) ( δ) se invece devia l'impresa ottiene il profitto massimo di deviazione nel primo periodo, dato dalla soluzione del seguente prolema > pid:=(00-*(yd+y/))*yd-c*yd; pid := c yd yd c yd 4 > yd:=solve(diff(pid,yd),yd); > pid:=simplify(pid); yd := c 9 ( 00 + c ) pid := 64 ed il profitto di Cournot in tutti i rimanenti periodi, dato da > punizione:=(delta/(-delta))*pi; δ ( 00 + c ) punizione := 9 ( δ) quindi in caso di deviazione quando il rivale non ha deviato il profitto scontato è dato da > vdev:=pid+punizione; 9 ( 00 + c ) 9 δ ( 00 + c ) vdev := + 64 ( δ ) pertanto non deviare dall'accordo implicito è ottimale se > vnd>=vdev; 9 ( 00 + c ) + 64 e quindi se, risolvendo per δ 9 δ ( 00 + c ) ( δ) 4 ( 00 + c ) ( δ) > solve(vnd>=vdev,delta); pertanto occorre che 9 7 δ e che δ 9 7. Sostituendo alcuni dati otteniamo > data:=[=,c=4]; data := [ =, c = 4] > vnd:=sus(data,vnd);
4 > vdev:=sus(data,vdev); vnd := 5 δ 5 δ vdev := δ Possiamo confrontare graficamente le due sequenze scontate di profitti, ed osservare che colludere tacitamente conviene solo se il fattore di sconto raggiunge un certo livello. > plot([vnd,vdev], delta= , color=[lue,red], thickness=3); Essendo imprese simmetriche la stessa condzione vale per l'impresa (se le imprese non fosse simmetriche avremmo due valori di δ e quello compatiile con un equilirio perfetto nei sottogiochi saree dato dal valore piu' alto tra i due δ). Se l'altra impresa ha deviato nel periodo t giocare l'equilirio di Cournot è un equilirio di Nash in quel sottogioco ed è pertanto una mossa crediile. Le imprese quindi colludono tacitamente ed ottengono un profitto uniperiodale dato da
5 > pim/; ( 00 + c ) 8 mentre nell'equilirio di Cournot il profitto è dato da > pi; ( 00 + c ) 9 Colludere tacitamente consente in ogni periodo del supergioco di ottenere un profitto piu' elevato rispetto all'equilirio di Cournot. Collusione tacita in caso di competizione sui prezzi Se le imprese competono sui prezzi l'equilirio del gioco statico (in assenza di vincoli di capacità produttiva) è dato dalla soluzione di Bertrand, in cui entrame le imprese praticano un prezzo uguale al costo marginale (se sono simmetriche) e realizzano profitti normali. Pertanto l'equilirio di Bertrand prevede p = p ed entrami pari a c, la quantità prodotta da ciascuna 00 c impresa è pari a, ed i profitti sono pari a 0. Se le imprese potessero colludere tacitamente pratichereero il prezzo di monopolio, dato dalla soluzione del seguente prolema > pi:=(00/-p/)*p-c*(00/-p/); π := 00 p p c 00 > cpop:=diff(pi,p); cpop := p 00 c + + > pm:=solve(cpop,p); pm := 50 + c > ym:=simplify(00/-pm/); ym := 00 + c > pim:=simplify((00/-pm/)*pm-c*(00/-pm/)); > pim/; pim := 4 8 ( 00 + c ) ( 00 + c ) p
6 Pertanto ogni impresa praticheree il prezzo pm vendendo la quantità ym, ottenendo metà dei profitti di monopolio. Strategie di intervento (trigger strategies) del supergioco Per sostenere la collusione tacita le imprese adottano la seguente strategia: nel primo periodo del supergioco l'impresa sceglie il prezzo pm. Nei periodi successivi l'impresa sceglie lo stesso prezzo SOLO SE in TUTTI i periodi precedenti ha osservato che il rivale ha praticato il prezzo pm. In caso contrario pratica per sempre il prezzo di equilirio di Bertrand. In questo caso l'impresa, se non devia, ottiene la stessa serie di profitti calcolata in precedenza denominata vnd. Se invece devia ottiene > ppdev:=pim; ( 00 + c ) ppdev := 4 infatti asta diminuire il prezzo di ε per ottenere tutti i profitti di monopolio in quel periodo. Tuttavia la punizione corrisponde al profitto di Bertrand (quindi nullo) in tutti i periodi successivi. > punizione:=0; punizione := 0 > vpdev:=ppdev+punizione; ( 00 + c ) vpdev := 4 Occorre pertanto confrontare vnd con vpdev, e risolvere per δ. > vnd>=vpdev; ( 00 + c ) 4 > solve(vnd>=vpdev, delta); e pertanto occorre che δ e δ 4 ( 00 + c ) ( δ). Si noti che in caso di competizione sulle quantità δ doveva essere almeno pari a 9 7, quindi un valore maggiore di. In caso di competizione sui prezzi il futuro deve "contare meno", per sostenere la collusione tacita, rispetto al caso di competizione sulle quantità. Questo è dovuto alla maggiore severità della punizione nel primo caso. Il risultato finale è lo stesso ma l'intervallo per δ camia. Infatti anche riprendendo il precedente esempio e rappresentando graficamente le serie scontate dei profitti otteniamo
7 > vnd; 5 δ > vpdev:=sus(data,vpdev); vpdev := 5 > plot({vnd,vdev,vpdev}, delta= , color=[lue,red,green], thickness=3); > L'intersezione tra i profitti rossi e quelli verdi (costanti perchè non dipendono da δ) avviene prima che con quelli lu. Risultato e discussione critica In caso di competizione con orizzonte temporale infinito le imprese possono coordinarsi e ottenere profitti uniperiodali simili a quelli realizzati mediante la formazione di un cartello. Si noti che per ottenere questo risultato è importante che i profitti futuri contino piu' che i
8 maggiori guadagni connessi ad un deviazione (competizione) di reve periodo. Questo dipende dal valore del fattore di sconto. Nel mondo reale il ruolo del fattore di sconto viene anche interpretato dal periodo di tempo necessario per individuare una deviazione. Se questo tempo è lungo, allora deviare porta profitti elevati. Piu' invece è facile scoprire una deviazione piu' i mancati profitti futuri legati alla collusione tacita sono rilevanti. Nell'analisi precedente aiamo sempre considerato δ =. Supponiamo però che r sia il + r tasso annuale di sconto e che invece le imprese camino i loro prezzi con una frequenza annuale pari a f (volte all'anno). Quindi se ad esempio f = 5 allora le imprese camiano i prezzi 5 volte all'anno - ogni = 73 giorni. Se invece f = 0, le imprese camiano i prezzi ogni = x 36.5 r giorni. In questo caso una somma x depositata in anca rende dopo 36 giorni x + 365, ossia x r + 0, pertanto x r +. Allora avremmo δ =. Quindi, se f cresce allora il f r + f denominatore diventa sempre più piccolo e quindi δ sale. Si noti che più frequentemente le imprese camiano i prezzi minore maggiore è δ e più proailmente la collusione tacita avrà successo. Allo stesso modo, se consideriamo che la domanda futura possa crescere al tasso g, allora ( + g) δ =. Anche in questo caso, maggiore è g più elevato è δ e più proaile è il successo r + f della collusione tacita. La collusione tacita va intesa come assenza di competizione tra le imprese. Le imprese oligopolistiche con potere di mercato si rendono conto che una competizione di tipo statico (Cournot o Bertrand) non paga in termini di profitti e sono spinte a non adottare strategie di mercato aggressive nei confronti dei rivali. Il risultato ottenuto dipende anche dal fatto che la domanda è nota e staile, e che le condizioni di costo delle imprese siano note e staili. Se queste condizioni si modificano diventa piu' difficile sostenere la collusione tacita. Quali sono i mercati in cui è piu' facile che si verifichino tali condizioni: i mercati cosiddetti "maturi", a domanda e tecnologia staile. Incentivo alla collusione tacita: Cournot vs Bertrand Consideriamo il caso di due imprese che competono tra loro con orizzonte infinito scegliendo in ogni periodo la quantità. Mantenendo i dati dei precedenti esempi, potremmo ipotizzare che le
9 due imprese adottino la seguente strategia: invece che produrre in ogni periodo la quantità di Cournot (ossia ciascuna produce ad esempio 6) producono nel primo periodo metà dell'output di monopolio ciascuna, quindi se supponiamo y M = 4 ognuna produce. Nei periodi successivi al primo, le imprese continuano a produrre solo se il rivale in tutti i periodi precedenti ha a sua volta prodotto. In caso contrario l'impresa produrrà l'output di equilirio di Cournot per sempre. Per verificare se la strategia di intervento proposta rappresenta un equilirio, cominciamo a verificare quanto ottiene ogni impresa se nessuna devia dalla strategia proposta, ossia produce in ogni periodo. In tal caso l'impresa, e similarmente l'impresa, ottiene 576 (la metà di π M = 5) di profitto in ogni periodo, quindi ( + δ+ δ + δ 3...)576. Questa serie infinita di profitti converge all'espressione > nondevia:=576/(-delta); nondevia := 576 δ Se l'impresa devia, nel periodo in cui questo avviene massimizza i profitti sapendo che il rivale produrrà, non deviando,. Quindi > prof:=(00-*(y+))*y-4*y; prof := ( 76 y ) y 4 y > diff(prof,y); 4 y + 7 > solve(%,y); 8 Pertanto nel periodo in cui l'impresa devia aiamo p = 00 ( 8 + ), quindi p = 40, ed il profitto dell'impresa diventa π = ( 40 4) 8 cioé 648. Nel periodo in cui devia l'impresa ottiene dei profitti superiori a 576, quelli legati alla strategia di intervento. Ma nei periodi successivi il profitto diventa ( δ+ δ + δ 3...)5, dove 5 rappresenta il profitto nell'equilirio di Cournot. Quindi il profitto se devia è > devia:=648+(delta/(-delta))*5; 5 δ devia := δ Confrontando i profitti delle due strategie otteniamo l'intervallo di δ in cui la strategia di intervento rappresenta un equilirio. > solve(nondevia>=devia, delta); 9 RealRange, Open( ) 7 9 Pertanto δ e δ è l'intervallo che porta ad un equilirio in cui ciascuna impresa in ogni 7 periodo produce metà dell'output di monopolio. Infatti se δ =.9 aiamo > delta:=0.9:devia,nondevia; , quindi il profitto deviando è inferiore a quello connesso alla strategia di intervento. Notiamo che in questo modo le due imprese, anziché produrre l'output di Cournot in ogni periodo, producono
10 la metà dell'ouput di monopolio. Pertanto pur comportandosi in modo indipendente assumono le stesse decisioni di un cartello, in cui le scelte sono congiunte. Tale soluzione viene per questo motivo denominata "collusione tacita", nel senso che le imprese agiscono in modo indipendente ma si comportano come se facessero parte di un cartello. Se le imprese scegliessero i prezzi invece che le quantità potreero adottare la seguente strategia di intervento: nel primo periodo p M, in tutti i periodi successivi p M solo se in tutti i periodi precedenti l'impresa rivale ha a sua volta scelto p M ; in caso contrario per sempre l'equilirio di Bertrand, ossia p = MC. In tal caso aiamo > delta:='delta':nondevia; 576 δ se l'impresa non devia ottiene in ogni periodo 576 (infatti le imprese se praticano entrame p M si dividono la domanda del mercato). Se devia, sapendo che nel periodo t il rivale pratica p M = 5, ottiene il massimo profitto uniperiodale scegliendo 5 ε. In tal modo ottiene tutto il mercato e (quasi) i profitti di monopolio, pari a 5. Quindi > devia:=5; devia := 5 infatti da t + in poi ottiene i profitti dell'equilirio di Bertrand, pari a 0. Risolvendo per δ otteniamo > solve(nondevia>=devia, delta); RealRange, Open( ) L'intervallo di δ in cui non conviene deviare è δ e δ, che è più ampio di quello precedente. Infatti la perdita di profitti futuri è maggiore rispetto a quella di Cournot. Manipolando i profitti scontati sia in caso di deviazione che di non deviazione, possiamo δ scrivere che non deviare è meglio di deviare quando < 576. Il primo memro δ della disuguaglianza indica che i guadagni di reve periodo (quelli in cui avviene la deviazione, ossia 5, i profitti da deviazione, meno 576, quelli ottenuti in quel periodo non deviando) devono essere inferiori alle perdite di lungo periodo (secondo memro della disuguaglianza). Quindi non deviare è un equilirio se le perdite future pesano molto rispetto ai guadagni attuali. I modelli dinamici mostrano pertanto che, se le imprese danno importanza ai profitti futuri, allora possono ottenere, coordinandosi in modo tacito, profitti uniperiodali superiori a quelli descritti nei modelli statici. Questo risultato è noto come Folk Theorem. Sulla ase di tale teorema possiamo rappresentare quanto segue > with(plots): > a:=plot(5-y, y=0..5, color=lue, laels=["profitto impresa ","profitto impresa "],thickness=3,title="folk Theorem e modello di Cournot"): > :=textplot([5,5, "Cournot"], color=red,thickness=3): > c:=inequal({p<=5-y, y>=5, y<=640, p>=5, p<=640},
11 y=0..5, p=0..5, optionsexcluded=(color=white)): > display([a,,c]); Nel grafico la retta lu indica la frontiera delle possiilità di profitto da parte delle due imprese. Ogni punto sotto la frontiera è otteniile; ogni punto della frontiera coincide con il profitto di monopolio, 5. Lungo la frontiera camia la proporzione con cui le due imprese si suddividono i profitti di monopolio. Nel grafico sono indicati i profitti corrispondenti all'equilirio di Cournot, 5 per ciascuna impresa. L'area lu descrive tutte le cominazioni di profitto tra le due imprese otteniili nel modello dinamico che offrono un incremento paretiano rispetto all'equilirio di Cournot. Lo stesso grafico può essere esteso al caso della competizione sui prezzi > with(plots): > a:=plot(5-y, y=0..5, color=lue, laels=["profitto impresa ","profitto impresa "],thickness=3,title="folk Theorem e modello di Bertrand"): > :=textplot([0,0, "Bertrand"], color=red,thickness=3): > c:=inequal({p<=5-y, y>=0, y<=5, p>=0, p<=5}, y=0..5, p=0..5, optionsexcluded=(color=white)): > display([a,,c]);
12 > Nell 'equilirio di Bertrand i profitti sono nulli, quindi ci troviamo nell'origine del grafico. Pertanto ogni punto dell'area lu rappresenta, per le imprese, un miglioramento paretiano rispetto al modello statico. Si noti come l'area lu è molto più grande in caso di competizione sui prezzi. >
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