Chimica Fisica Industriale Modulo B. Cinetica Chimica - NMR dinamico. Annalisa Bisello, Saverio Santi. Esperienza n 3.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Chimica Fisica Industriale Modulo B. Cinetica Chimica - NMR dinamico. Annalisa Bisello, Saverio Santi. Esperienza n 3."

Transcript

1 Chimica Fisica Industriale Modulo B Cinetica Chimica - dinamico Esperiena n 3 dinamico

2 Introduione Proprietà dei nuclei. La materia è fatta di atomi. Gli atomi sono costituiti da elettroni e da nuclei ed ogni nucleo atomico possiede quattro importanti proprietà fisiche: massa carica elettrica magnetismo spin I bosoni (così chiamati in onore del fisico indiano Satyendra Nath Bose) sono particelle che formano stati quantici compositi totalmente simmetrici. Il teorema di Bose-Einstein enuncia che essi hanno spin intero e che non esiste proprietà di esclusione per i bosoni, che sono liberi di occupare lo stesso stato quantico. I bosoni elementari agiscono come portatori delle fore fondamentali. I fermioni (in onore di Enrico Fermi) sono particelle che formano stati quantici compositi totalmente antisimmetrici. Di conseguena i fermioni sono soggetti al principio di esclusione di Pauli "non più di un fermione può occupare un singolo stato quantico" e obbediscono alla statistica di Fermi-Dirac. Il teorema dello spin statistico enuncia che i fermioni hanno spin semi-intero. Tutte le particelle elementari si dividono in fermioni e bosoni; tuttavia anche particelle composte da un insieme di altre particelle (come i nuclei atomici 2 H (deuterio) e 14 N) possono essere fermioni o bosoni, a seconda del loro spin totale. A seconda che abbia spin intero (bosone) o semi-intero (fermione) una particella può allora possedere due tipi di momento angolare: -un momento angolare convenionale derivante dal suo moto. Per esempio, un elettrone in un atomo può avere un momento angolare orbitalico dovuto al suo moto intorno al nucleo. Tale moto è associato ad un numero quantico intero di momento angolare ed ha le proprietà di un momento angolare di una molecola ruotante; Figure 3.1 -un momento angolare di spin, intrinseco che è una proprietà della natura dell elettrone ed è sempre uguale e cioè spin = ½. 42

3 Spin nuleare e risonana La spettroscopia è basata sull interaione tra un momento magnetico di spin nucleare e un campo magnetico. I nuclei di tutti gli atomi sono caratteriati da un numero quantico di spin nucleare, I, che può essere maggiore o uguale a ero ed è sempre multiplo di ½. I nuclei con I = 0 non possiedono spin nucleare e quindi non possono essere studiati via e sono detti silenti. isotopo abbondana naturale spin Rapporto giromagnetico γ/rad s 1 T -1 Frequena di Larmor (MH) B 0 = 4.7 T 1 H 99.98% 1/ H 0.015% B 19.9% C 98.9% C 1.1% 1/ N 99.6% N 0.37% 1/ O 99.96% O 0.04% 5/ F 100% 1/ Na 100% 3/ Al 100% 5/ P 100% 1/ Co 7/ Rh ½ Pt ½ Tabella 3.1 I nuclei con I 0 possiedono momento angolare, I, e ovviamente carica. Il moto di questa carica dà origine a un momento magnetico associato, µ : µ = γ I (3.1) 43

4 dove il termine γ è il rapporto giromagnetico che è costante per un dato nucleo e può essere considerato come una misura di quanto "magnetico è il nucleo. Sia il momento angolare che il momemto magnetico sono quantità vettoriali e possiedono quindi direione e modulo. Quando si applica un campo magnetico statico, B 0, i momenti magnetici nucleari si allineano al campo in un numero discreto di orientaioni poichè gli stati energetici coinvolti sono quantiati (Zeeman splitting). Per uno spin avente numero quantico magnetico I sono possibili (2I + 1) orientaioni rispetto a una direione di riferimento, solitamente l asse. Queste possibili orientaioni sono gli autovalori (in unità ħ) dell operatore proieione secondo del momento angolare I e sono definiti dal numero quantico m I, che può assumere valori m I = I, (I 1), (I 2) (-I): I = ħm I (3.2) Per esempio per il protone che possiede I = 1/2, ci sono 2 possibili stati, con valore +1/2 e 1/2 e le corrispondenti autofunioni vengono indicate con α e β: I α = +1/ 2 α µ α = +1/ γ α (3.3) 2 I β = 1/ 2 β µ β = 1/ γ β (3.4) Z 2 N n Nel caso del deuterio invece dove I = 1, sono possibili tre diverse orientaioni con m I = +1, 0, /2-1 Energia 1/2 0 1 I=1/2 I=1 Figura 3.2 L effetto del campo magnetico sul momento magnetico può essere descritto in termini di meccanica classica che permette una più facile visualiaione dei fenomeni coinvolti. Un sistema avente momento magnetico µ, posto in un campo magnetico B 0 è soggetto ad una fora torcente che provoca un moto di precessione del momento magnetico attorno alla direione individuata da B 0 con velocità angolare, nota come frequena di Larmor ω L, definita dalla relaione: 44

5 ω L = -γb 0 rad s -1 oppure ν L = -γb 0 /2π H (3.5) ω L = 2πν L Figura 3.3 Questo movimento è analogo al moto di un giroscopio nel campo gravitaionale terrestre. La direione del moto è determinata dal modulo e dal segno di γ che può essere in senso orario o antiorario, ma è sempre lo stesso per un dato nucleo. 1 H 15 N 27 Al γ > 1 γ < 1 E -1/2 E +1/2 E 1/2 3/2 1/2 +1/2 1/2 +1/2 +3/2 +5/2 H H H Figura 3.4 La risonana magnetica avviene quando il nucleo cambia il suo spin assorbendo un quanto di energia. Questa energia viene applicata come radiaione elettromagnetica, la cui frequena coincide con quella della precessione di Larmor: E = hν L = hγb 0 /2π (3.6) 45

6 Per il protone, il cui spin è ½, in presena di un campo magnetico statico, l orientaione parallela al campo applicato, α, è leggermente a più bassa energia di quella con orientaione antiparallela, β, quindi all equilibrio vi sarà un eccesso di nuclei nello stato α come definito dalla distribuione di Boltmann: N N α β = e E / RT (3.7) dove N α,β rappresentano il numero di nuclei alla data orientaione di spin, R la costante dei gas, T la temperatura. La differena di energia tra i livelli di spin è piuttosto piccola e quindi le corrispondenti differene di popolaione sono altrettanto piccole. Questo è il motivo per cui la spettroscopia è una tecnica meno sensibile rispetto all IR o all UV. L eccesso di popolaione di spin nucleari può venire rappresentata come un insieme di spin distribuiti in modo casuale su un cono di precessione il cui asse è parallelo all asse. La differena di popolaione dei due stati di spin dà origine a un vettore di magnetiaione totale M 0 diretto lungo l asse, mentre lungo la direione trasversale non ci sono orientaioni predefinite degli spin e quindi la magnetiaione nel piano trasversale è nulla. M 0 x y x y Figura 3.5 FT- (a impulsi) La condiione principale per indurre transiioni tra i livelli energetici è l applicaione di un campo magnetico dipendente dal tempo oscillante alla frequena di Larmor ω L. Questo campo è fornito dalla componente magnetica del campo di radiofrequene applicato, che viene definito come B 1. Esso è trasmesso attraverso una bobina che circonda il campione la cui geometria è tale che il campo B 1 sia parallelo al piano trasversale e perpendicolare alla direione data dal campo statico B 0. 46

7 Esso può venire anche pensato come un campo rotante nel piano xy con componenti B 1x = B 1 senωt e B 1y = B 1 cosωt. La descriione dei processi, che avvengono durante un esperimento risulta semplificata se ci si riferisce ad un sistema di assi rotanti intorno all asse con frequena angolare ω, cioè con la stessa frequena e verso di B 1. Nel nuovo sistema di riferimento la direione del campo magnetico B 1 può essere scelta come l asse rotante x e quindi questo risulta fisso. In presena del solo campo magnetico statico gli spin nucleari precedono lungo l asse e la magnetiaione M 0 risulta fissa nel sistema rotante. Se è presente anche il campo magnetico oscillante B 1 nel sistema rotante la magnetiaione precederà attorno a B 1, cioè ruoterà nel piano y perpendicolare a x. Negli esperimenti pulsati o a trasformata di Fourier (FT) il campo magnetico B 1 viene applicato per un periodo di tempo molto breve (impulso). Durante questo tempo, τ p, la magnetiaione sarà ruotata attorno all asse di precessione di un angolo θ = ωτ p e avrà una componente nel piano x y. Se θ = π/2 e ω = ω L la magnetiaione sarà orientata lungo l asse y. M 0 M 0 M 0 x B 1 B 1 B 1 B 1 M 0 y x y x y x y impulso di angolo θ impulso di angolo 90 impulso di angolo 180 Figura 3.6 L aione dell impulso a radiofrequena su un campione all equilibrio termico perturba il sistema di spin da questo stato e una volta interrotto il campo a radiofrequena il sistema tenderà a ristabilire le condiioni di equilibrio perdendo l eccesso di energia fornito dall impulso. La variaione della magnetiaione lungo la direione corrisponde a un cambio della popolaione degli spin, il x y x y x y x y Figura

8 ripristino della magnetiaione lungo questa direione definito rilassamento longitudinale o spinlattice, corrisponde al ritorno della popolaione di spin all equilibrio e quindi alla completa perdita di energia degli spin che viene trasferita all ambiente sotto forma di calore, sebbene le energie coinvolte sono così piccole che le variaioni di temperatura non sono rilevabili. Sperimentalmente si osserva che la magnetiaione lungo torna alle condiioni di equilibrio seguendo un andamento esponeniale: M 0 t / T 1 = M ( 1 e ) (t on = 0) (3.8) dove M 0 è la magnetiaione all equilibrio termico, T 1 è la costante di tempo per questo processo e viene chiamata tempo di rilassamento longitudinale. Dopo l impulso gli spin possiedono coerena di fase quindi la magnetiaione totale nel piano trasversale risulta essere diversa da ero. Se gli spin fossero uguali questi dovrebbero rimanere statici nel sistema di assi rotanti e nel caso di un impulso di π/2 perfettamente allineati lungo l asse y. Questo avviene nel caso il campo magnetico agisca su ogni spin del campione con la stessa fora. In realtà alcuni spin subiranno un campo magnetico locale leggermente più forte rispetto alla media, avranno quindi una frequena più alta e ruoteranno attorno all asse più velocemente, mentre altri subiranno un campo magnetico locale meno intenso rispetto alla media e ruoteranno più lentamente. Questo porta a una perdita di coerena di fase degli spin e il modulo della magnetiaione trasversale di conseguena diminuirà fino a diventare uguale a ero quando sono ripristinate le condiioni di equilibrio. tempo y y y y x x Figura 3.8 x x 48

9 Questa è un altra forma di rilassamento che viene definita come rilassamento trasversale e ha un andamento a decadimento esponeniale: M x, y 0 x, y t / T 2 = M ( e ) (t off = 0) (3.9) dove M 0 x,y è la magnetiaione all equilibrio termico, T 2 è la costante di tempo di questo processo, chiamata tempo di rilassamento trasversale. Dopo l applicaione del campo a radiofrequene la componente perpendicolare a continuerà a ruotare alla frequena di risonana con una traiettoria a spirale smorata determinata dai due meccanismi di rilassamento longitudinale e trasversale (Figura 3.9a): (a) (b) (c) FID Figure

10 permettendo di ottenere un segnale di risposta mediante induione di un segnale elettrico nella bobina del circuito di rivelaione (disposta con l asse perpendicolare al campo statico B 0 e solitamente coincidente con il circuito di trasmissione dell impulso a RF) (Figura 3.9b). Il segnale indotto, il decadimento libero dell induione (free induction decay, FID), risulta essere un segnale oscillante nel tempo alla frequena di risonana e per effetto delle interaioni del sistema di spin con l ambiente decade nel tempo (Figura 3.9b). Il FID corrisponde quindi ad un oscillaione smorata. La durata del segnale dipende dal tempo di rilassamento trasversale (T 2 ) (Figura 3.9c), ma l'interferena tra i nuclei che risuonano a frequene differenti causa uno smoramento più veloce. Tuttavia, in soluione, il decadimento libero dell'induione è limitato dal rilassamento e il segnale è approssimativamente esponeniale con una costante T 2. Le componenti lungo gli assi x e y della magnetiaione in funione del tempo sono espresse dalle relaione: M x 0 = M sen( ω t) e t / T 2 M y 0 = M cos( ω t) e t / T 2 Lo spettro corrispondente nel dominio delle frequene viene ottenuto tramite la trasformata di Fourier: F( ν ) T 2 (3.10) π ( ν ν L ) 2T2 Dominio del tempo FT Dominio delle frequene Tempo t Figura 3.10 Frequena ed è dato da una o più righe caratteriate da una forma lorentiana, la cui larghea ν 1/2 è inversamente proporionale al tempo T 2. Chemical shift e accoppiamento scalare 50

11 Uno spettro protonico si presenta come una serie di picchi che a seconda del loro numero, posiione e area permettono di ricavare numerose informaioni sulla struttura della molecola. La posiione dei picchi, detta spostamento chimico (chemical shift), viene misurata in unità di frequena rispetto a un picco di riferimento secondo la seguente relaione: ν ν 6 rif δ = 10 ppm (3.11) ν rif dove ν è la frequena di risonana della linea considerata e ν rif è la frequena di risonana di un composto di riferimento che in genere è il tetrametilsilano (TMS), un composto chimicamente inerte, simmetrico, volatile, e solubile nella maggior parte dei solventi organici. Le frequene di risonana osservate per i protoni di una molecola sono diversi dai valori ottenuti usando la relaione 3.6 in quanto il campo magnetico B 0 induce una circolaione nella nube elettronica che circonda il protone e quindi in base al principio di Len è prodotto un momento magnetico che si oppone a B 0. Il campo magnetico locale risulterà di conseguena più piccolo di B 0. Questo effetto corrisponde a uno schermo magnetico sul protone che riduce B 0 di un ammontare pari a σ B 0, dove σ è conosciuta come costante di schermo: B locale = B 0 (1-σ) (3.12) Di conseguena protoni con intorno chimico diverso avranno frequene di risonana diverse in quanto saranno affetti da campi magnetici locali di intensità diversa. Inoltre ciascun segnale può presentare un certo numero di linee (splitting). La causa di questa struttura fine è l accoppiamento spin-spin (J) ed è dovuto all interaione magnetica tra protoni che non è trasmessa attraverso lo spaio ma dagli elettroni di legame tramite i quali i protoni sono indirettamente connessi. Generalmente l accoppiamento perde importana oltre il tero legame, a meno non sia presente una tensione d anello (sistemi ciclici piccoli), una delocaliaione (sistemi aromatici o coniugati), o una sistema di quattro legami successivi disposti a W. I profili di splitting semplici prodotti dall accoppiamento di protoni che possiedono chemical shift molto diversi ( ν/j 10), sono chiamati spettri di primo ordine e possono venire interpretati seguendo due semplici regole: 1. La molteplicità è pari a (n + 1), dove n è il numero dei protoni vicini equivalenti. 2. Le intensità relative dei picchi di un multipletto dipendono da n secondo la formula generale (a + b) n ; quando il binomio viene sviluppato per il valore desiderato di n i coefficienti 51

12 forniscono le intensità relative. La molteplicità e le intensità relative possono essere facilmente ricavate dal triangolo di Pascal in cui n è il numero di protoni accoppiati: Schema 3.1 L area dei picchi è proporionale al numero di protoni che rappresentano. 52

13 Esperiena 3. dinamico Obiettivo: Determinare la dinamica dell equilibrio e l energia di attivaione del seguente processo della N,N-dimetilformammide (DMF) mediante la registraione di una serie di spettri protonici a varie temperature. a' H 3 C O a H 3 C O N C N C H 3 C a H Schema 3.2 H 3 C a' H In numerose situaioni lo spettro non può essere interpretato soltanto sulla base del chemical shift e delle costanti di accoppiamento, ma è necessario considerare anche l effetto che i moti all interno della molecola producono sulla forma delle righe spettrali. Quando i moti coinvolgono scambi tra intorni molecolari diversi si parla, convenionalmente, di dinamico (D). Per capire come la tecnica D possa essere sfruttata per avere informaioni sulle velocità coinvolte nei processi cinetici di scambio, consideriamo un caso molto semplice che, tuttavia, si incontra frequentemente nelle misure sperimentali. Consideriamo due nuclei (o insiemi di nuclei equivalenti) (A) e (B) non accoppiati nè tra loro nè con altri nuclei. Questi nuclei possono occupare due diversi intorni chimici nella molecola. E consideriamo il caso semplice in cui le due situaioni abbiano la stessa energia e quindi la stessa probabilità di verificarsi. Inoltre supponiamo che il nucleo A scambi con il nucleo B con una velocità indipendente dalla concentraione, ovvero che la costante cinetica k 1, in condiioni di equilibrio, sia del primo ordine ed uguale alla costante inversa k -1. (A) k -1 k -1 (B) Schema 3.3 La misura della costante di velocità di una reaione veloce e reversibile e la determinaione delle rispettive entalpie e entropie di attivaione possono venire studiate mediante spettroscopia, in quanto la forma della linea dei segnali è sensibile ai processi di scambio chimico se questi influenano i parametri dei nuclei. Gli spettri di molti composti sono quindi dipendenti dalla temperatura. Alla frequena del protone, A e B rappresentano l insieme dei tre identici protoni 53

14 metilici. Questi tre protoni possono essere trattati come se fossero soltanto due nuclei come i due atomi di carbonio. La sola differena sarà l intensità del segnale che sarà tre volte maggiore rispetto al caso di due nuclei singoli di idrogeno. Nella conformaione planare a più bassa energia della molecola di DMF i protoni dei due gruppi metilici si trovano in differenti intorni chimici e quindi hanno diverse frequene di risonana ν A e ν B (figura 3.11a). (a) (b) 340K 385K 389K 390K (c) 391K 392K (d) 395K Figura 3.11 Al variare della temperatura varierà la velocità di rotaione e sarà maggiore ad alta temperatura. A temperatura ambiente l andamento dello spettro è rappresentato in Figura 3.11a: i due segnali metilici sono separati tra loro da 16 H (cioè 16 s -1 ). Questa situaione viene definita, impropriamente, come assena di scambio. In realtà questo non significa che la rotaione non avvenga ma che il processo è così lento (k 1 ν 0 = ν A ν B ) nella scala dei tempi (meno di una o due rotaioni ogni secondo) da risultare invisibile. La rotaione interna attorno al legame N-CO porta a uno scambio intramolecolare dei gruppi metilici, ma a causa dell alta barriera di energia la frequena di scambio a temperatura ambiente è bassa. Il tempo di residena dei gruppi metilici in posiioni cis e trans rispetto al gruppo carbonilico sono relativamente lunghi e quindi si osservano due segnali di risonana separati la cui larghea a mea altea (tipicamente 0.5 H) 54

15 dipende essenialmente dall omogeneità del campo magnetico. A temperatura maggiore questi segnali si allargano (Figura 3.11b) e la costante k 1 è maggiore ma comunque inferiore a (ν A ν B ) (16 H). Questo significa che avvengono meno di 16 rotaioni al secondo. L ampiea di riga è ora maggiore della risoluione ω 0 ma i due segnali sono ancora separati e la sovrapposiione è piccola. In queste condiioni il valore della costante è dato da k 1 = π(ω ω 0 ) (3.13) dove ω è l ampiea di riga sperimentale e ω 0 l ampiea di riga in assena di scambio. Quando la temperatura cresce ulteriormente il valore di k 1 aumenta, i segnali si sovrappongono e la relaione (3.13) non può essere usata. In queste condiioni, quindi, la posiione del massimo della riga allargata non corrisponde più esattamente al chemical shift. Questo fenomeno distingue il processo di scambio da quello di una semplice sovrapposiione di due righe che abbiano un ampiea di riga elevata. In queste condiioni la costante risulta espressa da: k 1 = π2 1/2 ( ν 0 2 ν 2 ) 1/2 (3.14) dove ν 0 è la differena tra gli shift (ν A ν B ) in assena di scambio e ν è la differena misurata in questa situaione. Alla temperatura detta di coalescena T c lo spettro si presenta come una sola riga di forma trapeoidale, con un massimo molto appiattito. In queste condiioni la costante k 1 può essere ricavata dalla relaione k 1 = π2 1/2 (ν A ν B ) = 2.22 (ν A ν B ) (3.15) Nelle nostre condiioni questo si verifica tra a K (figura 3.11c) e poiché la differena di shift (ν A ν B ) è 16 H, k 1 risulta uguale a ca. 36 s -1. A T c il segnale collassa e diventa unico e allargato e la sua posiione è la media dei due chemical shift (figura 3.11d). A temperatura molto più alta (non indicata in figura) la riga unica è diventata stretta e la sua larghea è in pratica indipendente dalla velocità di scambio tornando a dipendere dai normali parametri che regolano la larghea di riga in sistemi statici. Apparentemente ad alte temperature lo strumento non è più in grado di differeniare tra gruppi metilici cis e trans. Questo effetto dipende dalla bassa differena di energia esistente tra due siti magnetici a diversa frequena di Larmor, la cui misura dipende dal tempo di vita, τ, dei nuclei in 55

16 ogni sito che deve essere sufficientemente lungo. In accordo al principio di incertea il più basso limite di τ è data da τδν 1/2π (3.16) dove δν = E/h è la differena tra le frequene ν A ν B coinvolte. Se τ diventa troppo piccolo, si osserva uno spettro mediato nel tempo. Nel caso della dimetilformammide ad alta temperatura la frequena della rotaione interna diventa elevata provocando quindi una diminuione del tempo di vita dei protoni metilici nelle posiioni a differente frequena di Larmor e un solo segnale è osservato. Per stabilire la correlaione tra la forma della linea dello spettro e il meccanismo e la cinetica dei processi dinamici si deve trovare una correlaione tra il tempo di vita dei protoni in posiione A e B e la forma della linea del segnale, questo è possibile utiliando le equaioni di Bloch che descrivono la forma del segnale di risonana come funione della frequena ν e il tempo di rilassamento trasversale T 2. Attraverso l equaione di Eyring è quindi possibile valutare l energia di attivaione alla temperatura T c che dopo le adeguate sostituioni risulta: G = RT c [ ln(t c /δν)] (J mol -1 ) (3.17) A temperatura maggiore di T c e quando ω > ω 0 l'espressione della costante cinetica è data da 1/2 1 = π 2 ( ν ) 0 2 k (3.18) ω ω 0 L ordine di grandea delle costanti di velocità che possono essere determinate mediante la spettroscopia dipende dalla frequena a cui opera lo strumento ed è compreso tra 1 e 10 5 s -1 in processi dinamici caratteriati da barriere di energia tra 20 e 100 kjmol -1 (5 e 25 kcal mol -1 ). 56

17 Caratteristiche dello strumento Le parti principali di uno spettrometro sono: Un campo magnetico intenso, stabile ed omogeneo di circa 4.7 Tesla corrispondente alla frequena di risonana del protone di 200 MH, generato da un magnete superconduttore, che consiste in una spira di lega di Nb attraverso la quale passa corrente elettrica immersa in un bagno di elio liquido contenuto in un dewar, posto all interno di un secondo dewar riempito di aoto liquido che serve per ridurre l evaporaione dell elio liquido. L intero apparato è circondato da un intercapedine, dove viene fatto il vuoto. Al centro del dewar del magnete vi è un foro che si trova a temperatura ambiente dove sono collocate una serie di bobine chiamate shim coils che generano piccoli campi magnetici con particolari profili spaiali e permettono di stabiliare il campo magnetico principale e rimuovere disomogeneità residue. La corrente all interno di queste bobine viene aggiustata finché il campo magnetico ha l omogeneità richiesta, cosa che può venire valutata facilmente registrando lo spettro di un campione che ha come segnale di risonana una linea stretta. I moderni spettrometri possono avere fino a 40 diverse shim coils, i cui nomi corrispondono al profilo di campo che generano. Un probe. È un tubo metallico cilindrico posto al centro del magnete contenente una bobina di radiofrequena per eccitare e ricevere la radiaione elettromagnetica, una termocoppia e una resistena per riscaldare il campione. Il campione che si trova in un tubo cilindrico di vetro è tenuto da uno spinner e scende nel probe attraverso una colonna di aria. I probe possono avere varie dimensioni di diametro e lunghea, a seconda delle caratteristiche di costruione del magnete, solitamente vengono definiti in base al diametro dei tubi che possono contenere. I più usati sono quelli di diametro 5 mm. I probe possono venire dedicati all osservaione di un una singola frequena (probes selettivi), di un ampio intervallo di frequene (broadband probes) o di predefiniti intervalli di frequene (per esempio per quattro nuclei diversi, quad-nucleus probes). In tutti i casi sono in grado di osservare simultaneamente la frequena del deuterio per fornire un segnale per la regolaione del campo (lock signal). In genere è incorporato una seconda bobina per permettere la simultanea applicaione di impulsi su uno o più nuclei e in alcuni casi vi sono altre bobine che vengono utiliate per distruggere il campo magnetico in modo controllato (field gradient coils). Un trasmettitore di radiofrequene (RF) ad alta potena capace di generare e trasmettere corti impulsi. Come sorgente di RF viene usato un sintetiatore di frequene controllato da PC che genera frequene stabili che possono venire fissate precisamente. Un ricevitore che amplifica i segnali. 57

18 Un digitaliatore per convertire i segnali in una forma che può essere immagainata dalla memoria del computer. Un programmatore di impulsi per produrre impulsi di precisa durata. Un computer per controllare ogni cosa e processare i dati. 58

19 CALIBRAZIONE VARIABLE TEMPERATURE UNIT (VTU) Campione: 80% 1,2-etandiolo in [D 6 ]DMSO T [K] = δ K 310K 320K 330K 340K 350K 360K 370K 380K 390K 400K 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 δ (ppm) 59

20 Temperatura nominale [K] δ (OH) [ppm] δ (CH 2 ) [ppm] δ [ppm] Temperatura reale [K] T reale = -(47.9 ± 1.9) + (1.162 ± 0.005) x T nominale deviaione standard =

21 Norme generali di sicurea Le apparecchiature a causa dei campi magnetici associati possono presentare numerosi pericoli. È necessario quindi prendere alcune precauioni per assicurarsi che questi rischi siano ridotti il più possibile. Alcuni effetti sono di seguito elencati: Fore attrattive molto potenti possono venire esercitate su oggetti ferromagnetici come attrei, chiavi, bombole di gas, estintori che si trovino in prossimità del sistema magnetico. Queste fore possono diventare abbastana elevate da muovere in modo incontrollato gli oggetti verso il magnete e i pei più piccoli possono diventare dei proiettili, nel migliore dei casi occorrerà tempo e fatica per riuscire ad allontanarli ma non sono improbabili eventi peggiori quali: Quenching Perdita di vuoto nel magnete Rottura dell'involucro esterno Urto con oggetti volanti Asfissia a seguito di improvviso quenching (evaporaione di He e N 2 liquidi) Impianti medici elettronici, elettrici e meccanici come pacemakers cardiaci, biostimolatori e neurostimolatori possono operare in modo improprio o essere fermati in presena di campi magnetici. Persone con tali impianti non dovrebbero entrare nel laboratorio (considerare la possibilità che il campo dei 5 gauss possa estendersi anche fuori del locale che ospita il magnete). Impianti chirurgici possono contenere materiali ferromagnetici e quindi possono essere soggetti a elevate fore attrattive in vicinana di magneti. Questo può provocare danni gravi o morte. Inoltre in vicinana di campi magnetici che cambiano velocemente possono venire indotte delle correnti nell impianto e queste generare un riscaldamento. A persone con protesi metalliche (comprese quelle dentali) è fatto divieto di oltrepassare per qualsiasi ragione la linea dei 5 Gauss. Oggetti come orologi, registratori, macchine fotografiche possono essere magnetiati e irreparabilmente danneggiati se sottoposti a campi magnetici superiori a 10 Gauss. Carte di credito, carte telefoniche, supporti non magnetici di ogni genere non costituiscono di per sé pericolo ma possono essere rovinati se avvicinati a forti campi magnetici. Orologi digitali non dovrebbero in linea di massima essere influenati dal campo, ma in dubium abstine. Gli 61

22 orologi tradiionali possono subire danni e renderne necessaria la smagnetiaione. Possono comunque in certi casi subire danni irreversibili. Le seguenti regole devono essere applicate dagli utenti : Persone con impianti cardiaci o medici non devono entrare nell area all interno dei 5 Gauss. Tutti gli oggetti magnetici devono essere tenuti all'esterno della linea dei 5 Gauss. Considerare ogni oggetto come magnetico fino a che non si è dimostrato il contrario. Sono sicuramente da considerare magnetici e quindi potenialmente pericolosi: CHIAVI ATTREZZI COLTELLI BOMBOLE DI GAS COMPRESSO CONTENITORI PER LIQUIDI REFRIGERANTI ESTINTORI Nel caso che un oggetto venga attratto dal magnete NON cercate di liberarlo ma avvisare immediatamente l'incaricato. Mantenere gli strumenti elettronici all'esterno della linea sopra indicata. Utiliare solamente attrei non magnetici all'interno della linea sopra indicata. In dubio abstine. Non avvicinarsi al magnete se non per ragioni di serviio. La strumentaione è estremamente costosa. Nessun estraneo deve entrare nei locali se non accompagnato da un responsabile che li informi delle misure di sicurea. Solo coloro che hanno preso visione delle misure di sicurea dovrebbero essere presenti nel Laboratorio di e sono autoriate a superare la linea dei 5 gauss. Devono comunque assicurarsi di aver depositato oggetti personali suscettibili di danno in un luogo sicuro prima di avvicinarsi al magnete. La ona di esclusione che comprende l area all interno della linea dei 5 gauss viene definita in modo chiaro. 62

23 Principali comandi. Inserimento campione 1) Introdurre il tubo nello spinner per alte temperature 2) Misurare la profondità con l apposito strumento, la base deve essere allo stesso livello della scritta 5mm 3) Togliere il tappo dalla testa del magnete 4) Premere il pulsante arancio second e poi lift 5) Introdurre il tubo nel probe 6) Premere lift off 7) Riporre il tappo alla testa del magnete Shimatura 1) Premere field e centrare la sweep 2) Premere lock 3) Quando il pulsante del lock non lampeggia più premere spin 4) Migliorare l omogeneità agendo in modo interattivo sulle shim, 2 e 3 Comandi di acquisiione 1) Digitare O1 (Trasmitter Offset Frequency) e impostare 3585H (valore per C 2 D 2 Cl 4 ) 2) Digitare SW (Spectral Width) e impostare 2400 (H) 3) Digitare TD (Time Domain Sie) e impostare 16K 4) Digitare SI (Sie of Allocated Memory) e impostare 32K 5) Digitare PW (Pulse Width) e verificare che il valore impostato sia 6.30 (µs) 6) Digitare RD (Relaxation Delay) e impostare 2 (s) 7) Digitare NS (Number of Scans) e impostare 8 8) Digitare GS (Go-Setup mode) e controllare che il segnale del FID sia contenuto all interno dei primi due quadretti, agendo su RG (Receiver Gain) si riporta il segnale all interno dei primi due quadretti 9) Digitare ctrl H per stoppare l acquisiione 10) Digitare ZG (Ze and Go) per iniiare ad acquisire lo spettro 11) Finita l acquisiione digitare WR + nome (Write Data File, max 8 caratteri più 3 caratteri per estensione) per salvare il FID. 12) Digitare FT (Fourier Transformation) per trasformare lo spettro nel dominio delle frequene 63

24 Comandi di processamento Digitando EP (Interactive Display and Expansion of 1D Data) si entra nella finestra dove è possibile elaborare lo spettro. 1) Correione di fase Per questa operaione si utiliano le quattro manopole in alto a sinistra. A: permette di spostare lo spettro da destra a sinistra B: permette di allargare e stringere lo spettro C: fa muovere il cursore velocemente verso destra o sinistra D: fa muovere il cursore lentamente verso destra o sinistra Vertical Display: aumenta (+) o diminuisce (-) l intensità dello spettro Portarsi sul picco più intenso digitare P correggere con la manopola C, controllare il resto dello spettro con la manopola A e eventualmente correggere la fase con la manopola D. Memoriare la fase con M. Se con le manopole C e D si arriva a fine corsa digitare rispettivamente Ctrl/C e Ctrl/D 2) Calibraione Spettro Portare il cursore con la manopola C e poi con quella D sul picco del composto di riferimento (TMS) digitare G e impostare 0 seguito da RETURN. 3) Sovrapposiione Spettri Digitando D (Dual Display Routine) compare la scritta TOP TRACE FILE NAME quindi se lo spettro da sovrapporre si trova nel job 2 digitare SPC2, se è invece nel job 3 digitare SPC3. Sullo schermo compaiono due spettri: quello che si sta eleborando (primo spettro) in verde e quello che si vuole sovrapporre in rosso (secondo spettro). I tasti I (Increase) e D (Decrease) permettono rispettivamente di avvicinare e allontanare i due spettri; Vertical Display: aumenta (+) o diminuisce (-) l intensità di entrambi gli spettri; La manopola A permette di spostare entrambi gli spettri da destra a sinistra; La manopola B permette di allargare e stringere entrambi gli spettri; La manopola C permette di spostare il primo spettro da destra a sinistra; La manopola D permette di aumentare o diminuire l intensità del primo spettro; Per ritornare a visualiare un unico spettro digitare RETURN. 64

25 Procedura sperimentale Non sovrariscaldare il campione Non superare la temperatura di 400K! Apparecchiatura: spettrometro operante a 200MH, tubo per misure, spinner per misure ad alte temperature, 1 siringa da 50 µl, 1 siringa da 1 ml. Reagenti: N,N-dimetilformammide, 1,1,2,2,-tetracloroetano-d 2. Primo pomeriggio In un tubo vengono introdotti 25 µl di N,N-dimetilformammide, 0.5 ml di 1,1,2,2,- tetracloroetano-d 2, e vapori di TMS. Al controllo di temperatura si imposta 320K si lascia equilibrare il campione per almeno 5 minuti, si registra lo spettro protonico del campione. Si registrano i relativi spettri 1 H a diverse temperature, variando per incrementi di 20 K all iniio e di 2 K vicino alla temperatura di coalescena. Secondo pomeriggio Gli spettri vengono trasferiti al PC, processati e stampati sia interi sia espandendo la ona dei gruppi metilici. Si riporta inoltre in una singola stampa tutte le misure indicando le varie temperature. Si determinano le costanti di velocità alle varie temperature utiliando le opportune equaioni: quando l ampiea di riga è ora maggiore della risoluione ω 0 ma i due segnali sono ancora separati e la sovrapposiione è piccola k 1 = π(ω ω 0 ) (3.13) dove ω è l ampiea di riga sperimentale e ω 0 l ampiea di riga in assena di scambio; quando i massimi si avvicinano e quindi la posiione del massimo della riga allargata non corrisponde più esattamente al chemical shift: k 1 = π2 1/2 ( ν 0 2 ν 2 ) 1/2 (3.14) dove ν 0 è la differena tra gli shift (ν A ν B ) in assena di scambio e ν è la differena misurata in questa situaione; 65

26 alla temperatura di coalescena T c e lo spettro si presenta come una sola riga di forma trapeoidale, con un massimo molto appiattito: k 1 = π2 1/2 (ν A ν B ) = 2.22 (ν A ν B ) (3.15) a temperatura maggiore di T c e quando ω > ω 0 1/2 1 = π 2 ( ν ) 0 2 k (3.18) ω ω 0 N.B. I valori di temperatura nominale devono essere convertiti nei valori di temperatura reale utiliando l equaione della retta di taratura. Con i valori di k ottenuti ad ogni temperatura calcolare G (a T c ), H e S dall equaione di Eyring (esperiena 2) nella forma: d ln k dt 1 = T d ln K + dt Per confronto, utiliando la temperatura di coalescena, il valore δν dei gruppi metilici nella ona di scambio lento, si calcola la costante di velocità e l energia di attivaione G attraverso le relaioni 3.15 e 3.17 k 1 = π2 1/2 (ν A ν B ) = 2.22 (ν A ν B ) (3.15) G = RT c [ ln(t c /δν)] (J mol -1 ) (3.17) I dati vanno presentati in opportuna tabella e commentati. 66

Modello vettoriale per la descrizione della magnetizzazione

Modello vettoriale per la descrizione della magnetizzazione odello vettoriale per la descriione della magnetiaione Sistema di uno spin I=/2 in assena di campo magnetico esterno : fissato un asse arbitrario H I=/2 I I( I ) I=/2 I m i m i / 2, / 2 I, I indeterminati

Dettagli

Descrizione vettoriale dell esperimento di risonanza magnetica

Descrizione vettoriale dell esperimento di risonanza magnetica Descriione vettoriale dell esperimento di risonana magnetica oto di un momento magnetico in campo magnetico. Un momento magnetico (associato ad un momento angolare) in un campo magnetico è soggetto ad

Dettagli

Risonanza Magnetica Nucleare

Risonanza Magnetica Nucleare Risonanza Magnetica Nucleare Il fenomeno della risonanza magnetica nucleare è legato ad una proprietà p di alcuni nuclei quale lo spin. Lo spin è una proprietà fondamentale come la carica e la massa. Protoni,

Dettagli

Fenomeni di Rilassamento

Fenomeni di Rilassamento Fenomeni di Rilassamento z z B 0 x Impulso rf a 90 x y y B 0 z x y Rilassamento Il sistema perturbato ritorna all equilibrio mediante i processi di rilassamento: Longitudinale conduce al ripristino del

Dettagli

L interazione Zeeman nucleare

L interazione Zeeman nucleare L interaione Zeeman nucleare 1 Hamiltoniano di spin: Lo stato di una particella (nucleo o elettrone) è di una particella è descritta da una funione d onda che include le variabili spaiali (coordinate delle

Dettagli

Risonanza Magnetica Nucleare NMR

Risonanza Magnetica Nucleare NMR Risonanza Magnetica Nucleare NMR Numeri quantici di spin di alcuni nuclei Gli isotopi più abbondanti di C e O non hanno spin Element 1 H 2 H 12 C 13 C 14 N 16 O 17 O 19 F N.ro quantico di Spin 1/2 1 0

Dettagli

CENNI DI NMR DINAMICO. - Testo consigliato: Stradi

CENNI DI NMR DINAMICO. - Testo consigliato: Stradi CENNI DI NMR DINAMICO - Testo consigliato: Stradi La branca della spettroscopia NMR indicata con il termine di NMR dinamico si occupa dell effetto dei processi di scambio chimico (in senso ampio) sugli

Dettagli

Esperimenti FT-NMR a impulsi

Esperimenti FT-NMR a impulsi Vettore magnetizzazione netta M 0 per un nucleo immerso in un campo magnetico B 0, per indurre la transizione l impulso RF è applicato lungo la direzione dell asse x. Il campo magnetico alternante applicato

Dettagli

NUCLEI NMR ATTIVI E SPIN

NUCLEI NMR ATTIVI E SPIN NUCLEI NMR ATTIVI E SPIN I diversi nuclei risuonano a campi magnetici (e frequenze) molto diversi La frequenza caratteristica a cui risuonano i nuclei dello standard è Ξ Per un nucleo specifico, le variazioni

Dettagli

Risonanza Magnetico Nucleare

Risonanza Magnetico Nucleare Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Risonanza Magnetico Nucleare 21/3/2005 RMN ovvero NMR Spettroscopia RMN permette di - acquisire immagini 2D e 3D di parti del corpo umano ottima risoluzione

Dettagli

Risonanza magnetica nucleare

Risonanza magnetica nucleare Risonanza magnetica nucleare Università di Firenze Corso di Tecnologie Biomediche Lezione del 31 ottobre 2003 Leonardo Bocchi Principi fisici Premessa Modello classico Visualizzazione semplificata Equazione

Dettagli

FAM. 1. Determina la forza risultante sulla spira, cosa puoi dedurre sull equilibrio della spira?

FAM. 1. Determina la forza risultante sulla spira, cosa puoi dedurre sull equilibrio della spira? FAM Serie 33: Elettrodinamica VIII C. Ferrari Eserciio Momento meccanico su una spira: motore elettrico Una spira conduttrice quadrata di lato 0cm si trova nel piano. Una corrente di 0A la percorre nel

Dettagli

NMR Stato Solido. Non distruttivo. Studio di materiali. Polimeri insolubili, membrane cellulari, materiali ceramici, legno, ossa

NMR Stato Solido. Non distruttivo. Studio di materiali. Polimeri insolubili, membrane cellulari, materiali ceramici, legno, ossa NMR Stato Solido Non distruttivo Solidi cristallini, amorfi, polveri Studio di materiali Polimeri insolubili, membrane cellulari, materiali ceramici, legno, ossa Non richiede preparazione del campione,

Dettagli

Introduzione all NMR / MRI. 19 aprile 2010 Corso di Biotecnologie

Introduzione all NMR / MRI. 19 aprile 2010 Corso di Biotecnologie Introduzione all NMR / MRI 19 aprile 2010 Corso di Biotecnologie NMR e MRI, stessa fisica, diversi obiettivi NMR come tecnica spettroscopica Spettroscopia: misura (diretta o indiretta) di assorbimento

Dettagli

03/04/2019 METODI SPETTROSCOPICI - 3. Risonanza magnetica elettronica (EPR O ESR) CHIMICA ANALITICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO

03/04/2019 METODI SPETTROSCOPICI - 3. Risonanza magnetica elettronica (EPR O ESR) CHIMICA ANALITICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO CL in BIOTECNOLOGIE Anno Accademico 2016/2017 CHIMICA ANALITICA METODI SPETTROSCOPICI - 3 La risonanza magnetica elettronica è una branca della spettroscopia nella quale

Dettagli

γ= rapporto magnetogirico

γ= rapporto magnetogirico Proprietà magnetiche dei nuclei I nuclei (massa + carica) sono in rotazione (spin) Metodi Fisici in Chimica Organica - NMR z µ p y x Alla rotazione (spin) è associato un momento angolare, p p = h I( I

Dettagli

γ= rapporto magnetogirico

γ= rapporto magnetogirico Proprietà magnetiche dei nuclei I nuclei (massa + carica) sono in rotazione (spin) Metodi Fisici in Chimica Organica - NMR z µ p y x Alla rotazione (spin) è associato un momento angolare, p p = h I( I

Dettagli

PROPRIETÀ MAGNETICHE DELLA MATERIA. ovvero: comportamento della materia in presenza di un campo magnetico

PROPRIETÀ MAGNETICHE DELLA MATERIA. ovvero: comportamento della materia in presenza di un campo magnetico PROPRIETÀ MAGNETICHE DELLA MATERIA ovvero: comportamento della materia in presenza di un campo magnetico dinamometro Fenomenologia All'interno di un solenoide percorso da corrente si crea un campo magnetico

Dettagli

Proprietà magnetiche dei nuclei. Alla rotazione (spin) è associato un momento angolare, p. = hm. gli stati di spin sono quantizzati

Proprietà magnetiche dei nuclei. Alla rotazione (spin) è associato un momento angolare, p. = hm. gli stati di spin sono quantizzati Proprietà magnetiche dei nuclei I nuclei (massa + carica) sono in rotazione (spin) Metodi Fisici in Chimica Organica - NMR z µ p y x Alla rotazione (spin) è associato un momento angolare, p p = h I( I

Dettagli

1. PRINCIPI GENERALI IL METODO A IMPULSI

1. PRINCIPI GENERALI IL METODO A IMPULSI 1. PRINCIPI GENERALI IL METODO A IMPULSI LA RADIAZIONE EM CAMPO ELETTRICO OSCILLANTE CAMPO MAGNETICO OSCILLANTE Radiofrequenze n = 40-1000 MHz (In pratica: 300 1000 MHz) Lo Spin Nucleare I I = 0, 1/2,

Dettagli

LA TEORIA CINETICA DEI GAS

LA TEORIA CINETICA DEI GAS LA TEORIA CINETICA DEI GAS Le teorie microscopiche Le proprietà degli atomi e delle molecole spiegano le proprietà che riscontriamo nei sistemi macroscopici. Grandee microscopiche Massa di una molecola

Dettagli

LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO

LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO 1 LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO cresce Visibile Raggi γ Raggi X UV IR Micro onde cresce Onde radio Medio corte medie e lunghe Eccitazione dei nuclei atomici Lontano Vicino Lontano

Dettagli

LO SPIN. Facciamo riferimento agli stati dell elettrone ottico di un sistema idrogenoide o di un metallo alcalino.

LO SPIN. Facciamo riferimento agli stati dell elettrone ottico di un sistema idrogenoide o di un metallo alcalino. 8/ / Effetti di un campo magnetico sugli stati a un elettrone Facciamo riferimento agli stati dell elettrone ottico di un sistema idrogenoide o di un metallo alcalino. Gli effetti di un campo magnetico

Dettagli

06/04/2017 METODI SPETTROSCOPICI - 3. Risonanza magnetica elettronica (EPR O ESR) CHIMICA ANALITICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO

06/04/2017 METODI SPETTROSCOPICI - 3. Risonanza magnetica elettronica (EPR O ESR) CHIMICA ANALITICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO CL in BIOTECNOLOGIE Anno Accademico 2016/2017 CHIMICA ANALITICA METODI SPETTROSCOPICI - 3 La risonanza magnetica elettronica è una branca della spettroscopia nella quale

Dettagli

MOTO DI CARICHE IN CAMPI MAGNETICI

MOTO DI CARICHE IN CAMPI MAGNETICI MOTO DI CARICHE IN CAMPI MAGNETICI E1. Un protone (q = 1.6(10 19 )C, m = 1.67(10 7 )kg) con una velocità iniiale v = 4(10 6 m/s)i + 4(10 6 m/s)j entra in una ona dove vi è un campo magnetico uniforme =

Dettagli

RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (N.M.R.) o IMAGING A RISONANZA MAGNETICA (M.R.I.)

RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (N.M.R.) o IMAGING A RISONANZA MAGNETICA (M.R.I.) RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (N.M.R.) o IMAGING A RISONANZA MAGNETICA (M.R.I.) e una tecnica non invasiva impiega radiazioni a bassa frequenza (non ionizzanti!) ν 10-100 MHz (radiofrequenze) sfrutta la

Dettagli

RMN elementi di base

RMN elementi di base RMN elementi di base Carpi 3 aprile 2009 Marco Serafini m.serafini@ausl.mo.it Campo magnetico Campo magnetico terrestre valore medio: 0.05 mt (0.5 Gauss) Magneti permanenti intensità: 5-300 mt (50-3000)

Dettagli

Genesi del segnale RM

Genesi del segnale RM Genesi del segnale RM imaging RM si fonda sul segnale ricavato all applicazione di radiofrequenze ( RF ) su nuclei di rogeno ( H ) immersi in un campo magnetico static CMS ). ali nuclei sono dotati di

Dettagli

Processi di rilassamento. Mx,y

Processi di rilassamento. Mx,y Processi di rilassamento M0 Mz Mx,y Mz Mx,y Rilassamento trasversale Rilassamento longitudinale Spin-spin, adiabatico Spin-reticolo, non adiabatico dm z M M0 = z dt T1 dm x,y Eqz. di Bloch Mz(t)=M0+[Mz(0)-M0]*exp(-t/T1)

Dettagli

Fisica Generale III con Laboratorio

Fisica Generale III con Laboratorio Fisica Generale III con Laboratorio Campi elettrici e magnetici nella materia Leione 5 Diamagnetismo e Paramagnetismo Teorema di Larmor - I 1) Moto di precessione Grandea vettoriale generica, funione del

Dettagli

La strumentazione NMR. ed alcuni dettagli sul metodo a Trasformata di Fourier

La strumentazione NMR. ed alcuni dettagli sul metodo a Trasformata di Fourier La strumentazione NMR ed alcuni dettagli sul metodo a Trasformata di Fourier 1 Lo Spettrometro NMR 2 Il magnete: genera il campo B 0, intenso, stabile ed omogeneo 600MHz 15 T 900 MHz 22 T 60MHz 1.5 T 3

Dettagli

Spettrometria di Risonanza Magnetica Nucleare

Spettrometria di Risonanza Magnetica Nucleare Spettrometria di Risonanza Magnetica Nucleare Tipo di spettroscopia Intervallo di lunghezza d onda Intervallo di numeri d onda (cm -1 ) Tipo di transizione quantica Emissione raggi γ 0.005-1.4Å - nucleare

Dettagli

FORZE MAGNETICHE SU CORRENTI ELETTRICHE

FORZE MAGNETICHE SU CORRENTI ELETTRICHE Fisica generale, a.a. 013/014 SRCTAZON D: FORZ MAGNTCH SU FORZ MAGNTCH SU CORRNT LTTRCH D.1. Una spira rettangolare di dimensioni a 10 cm e b 5 cm, percorsa da una corrente s 5 A, è collocata in prossimità

Dettagli

= τ MOTO ROTOTRASLATORIO DI UN CORPO RIGIDO. Equazioni cardinali. Prima equazione cardinale:

= τ MOTO ROTOTRASLATORIO DI UN CORPO RIGIDO. Equazioni cardinali. Prima equazione cardinale: MOTO ROTOTRASLATORO D UN CORPO RGDO Equaioni cardinali Prima equaione cardinale: dv c M Fet Esprime il teorema del moto del centro di massa: il moto del centro di massa del corpo rigido è quello di un

Dettagli

Unità 9. Il campo magnetico

Unità 9. Il campo magnetico Unità 9 Il campo magnetico 1. La forza di Lorentz Se un fascio catodico è in un campo magnetico: La forza di Lorentz Gli elettroni risentono di una forza magnetica anche se non sono in un filo metallico;

Dettagli

L effetto del sostituente (induttivo e coniugativo) modifica:

L effetto del sostituente (induttivo e coniugativo) modifica: L effetto del sostituente (induttivo e coniugativo) modifica: 1 la densità elettronica del centro di reazione influenza la REATTIVITA Se da un atomo di ad un altro cambia la distribuzione degli elettroni

Dettagli

Simmetria rispetto ad un piano. Un campo vettoriale V rispetto ad un piano (per esempio il piano z =0)può presentare i due seguenti tipi di simmetria:

Simmetria rispetto ad un piano. Un campo vettoriale V rispetto ad un piano (per esempio il piano z =0)può presentare i due seguenti tipi di simmetria: CAMPI ELETTROMAGNETICI E CIRCUITI II - A.A. 2011-12 - MARCO BREAN 1 immetria rispetto ad un piano Un campo vettoriale rispetto ad un piano (per esempio il piano 0)può presentare i due seguenti tipi di

Dettagli

Gli accoppiamenti di spin. e i sistemi di spin nucleari

Gli accoppiamenti di spin. e i sistemi di spin nucleari Gli accoppiamenti di spin e i sistemi di spin nucleari l momento magnetico di un nucleo interagisce con i momenti magnetici dei nuclei vicini. sistono due tipi di interazioni: nterazione diretta, anisotropa

Dettagli

genera un campo magnetico che, sull asse del i entrante

genera un campo magnetico che, sull asse del i entrante In prospettiva Dal lato Le proprieta magnetiche della materia derivano da quelle di dipoli magnetici naturali Abbiamo gia visto A A che un dipolo magnetico = i A i genera un campo magnetico che, sull asse

Dettagli

Dr. Stefano Sarti Dipartimento di Fisica

Dr. Stefano Sarti Dipartimento di Fisica UNIVERSITÀ DI ROMA LA SAPIENZA FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio ESAME DI FISICA GENERALE II DM 270) Data: 8/9/202. In un disco uniformemente carico di

Dettagli

Massa: sono isomeri strutturali: M + è lo stesso (anche se il resto dello spettro è un po diverso).

Massa: sono isomeri strutturali: M + è lo stesso (anche se il resto dello spettro è un po diverso). Massa: sono isomeri strutturali: M + è lo stesso (anche se il resto dello spettro è un po diverso). UV-vis: un alcano ha solo elettroni σ: la transizione elettronica richiede una radiazione di energia

Dettagli

FISICA APPLICATA 2 DIPOLI ELETTRICI E MAGNETICI

FISICA APPLICATA 2 DIPOLI ELETTRICI E MAGNETICI FISICA APPLICATA 2 DIPOLI ELETTRICI E MAGNETICI DOWNLOAD Il pdf di questa lezione (ele2.pdf) è scaricabile dal sito http://www.ge.infn.it/ calvini/tsrm/ 26/11/2012 DIPOLO ELETTRICO La configurazione costituita

Dettagli

Imaging Anatomico Mediante Risonanza Magnetica (MRI)

Imaging Anatomico Mediante Risonanza Magnetica (MRI) Imaging Anatomico Mediante Risonanza Magnetica (MRI) Renzo Campanella Dipartimento di Fisica Università di Perugia Sezione di Roma I Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) Condizione: numero di spin (nucleare)

Dettagli

CHIMICA: studio della struttura e delle trasformazioni della materia

CHIMICA: studio della struttura e delle trasformazioni della materia CHIMICA: studio della struttura e delle trasformazioni della materia!1 Materia (materali) Sostanze (omogenee) Processo fisico Miscele Elementi (atomi) Reazioni chimiche Composti (molecole) Miscele omogenee

Dettagli

Tutte le tecniche spettroscopiche si basano sulla interazione tra radiazione elettromagnetica e materia.

Tutte le tecniche spettroscopiche si basano sulla interazione tra radiazione elettromagnetica e materia. G. Digilio - principi_v10 versione 6.0 LA SPETTROSCOPIA Tutte le tecniche spettroscopiche si basano sulla interazione tra radiazione elettromagnetica e materia. La Spettroscopia di risonanza magnetica

Dettagli

Legge di Gauss per il magnetismo. La struttura magnetica più semplice in natura è il dipolo magnetico

Legge di Gauss per il magnetismo. La struttura magnetica più semplice in natura è il dipolo magnetico Legge di Gauss per il magnetismo La struttura magnetica più semplice in natura è il dipolo magnetico Φ B = ර B d ԦA = 0 legge di Gauss per i campi magnetici Φ E = ර E d ԦA = q i ε 0 legge di Gauss per

Dettagli

Radiazioni ionizzanti

Radiazioni ionizzanti Dipartimento di Fisica a.a. 2004/2005 Fisica Medica 2 Radiazioni ionizzanti 11/3/2005 Struttura atomica Atomo Nucleo Protone 10 10 m 10 14 m 10 15 m ev MeV GeV 3 3,0 0,3 0 0 0 Atomo Dimensioni lineari

Dettagli

TEORIA DELLA RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE

TEORIA DELLA RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE Stefano Pisa - Strumentaione e ecniche per la Diagnostica 7 RN - eoria EORIA DELLA RISONANZA AGNEICA NUCLEARE Basi fisiche della risonana magnetica nucleare In natura esistono cariche elettriche isolate

Dettagli

GLI ORBITALI ATOMICI

GLI ORBITALI ATOMICI GLI ORBITALI ATOMICI Orbitali atomici e loro rappresentazione Le funzioni d onda Ψ n che derivano dalla risoluzione dell equazione d onda e descrivono il moto degli elettroni nell atomo si dicono orbitali

Dettagli

FENOMENI CHE CAUSANO ALLARGAMENTO DI RIGA NEGLI SPETTRI NMR. Nuclei con momento di quadrupolo; Sostanze paramagnetiche; Processi di scambio.

FENOMENI CHE CAUSANO ALLARGAMENTO DI RIGA NEGLI SPETTRI NMR. Nuclei con momento di quadrupolo; Sostanze paramagnetiche; Processi di scambio. FENOMENI HE USNO LLRGMENTO DI RIG NEGLI SPETTRI NMR Nuclei con momento di quadrupolo; Sostanze paramagnetiche; Processi di scambio. Sostanze paramagnetiche Le sostanze paramagnetiche sono caratterizzate

Dettagli

Metodi Spettroscopici: NMR

Metodi Spettroscopici: NMR Metodi Spettroscopici: NMR Massa: sono isomeri strutturali: M + è lo stesso (anche se il resto dello spettro è un po diverso). UV-vis: un alcano ha solo elettroni σ: la transizione elettronica richiede

Dettagli

Origine fisica degli artefatti nelle immagini RM Marco Serafini

Origine fisica degli artefatti nelle immagini RM Marco Serafini Origine fisica degli artefatti nelle immagini RM Marco Serafini m.serafini@ausl.mo.it Artefatti da movimento Artefatti da movimento In RM il movimento del soggetto crea un artefatto completamente diverso

Dettagli

Origine fisica degli artefatti nelle immagini RM Marco Serafini

Origine fisica degli artefatti nelle immagini RM Marco Serafini Origine fisica degli artefatti nelle immagini RM Marco Serafini m.serafini@ausl.mo.it Artefatti da movimento Artefatti da movimento In RM il movimento del soggetto crea un artefatto completamente diverso

Dettagli

Spettroscopia di Risonanza Magnetica Nucleare (NMR)

Spettroscopia di Risonanza Magnetica Nucleare (NMR) È basata sulle interazioni tra la componente magnetica di una radiazione elettromagnetica, dell ordine delle radiofrequenze, con i nuclei delle molecole poste in un forte campo magnetico. 1 L isotopo più

Dettagli

SPETTROSCOPIA DI RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE. Studio dell Equilibrio Cheto-Enolico 2,4- pentadione 3-metil-2,4-pentadione

SPETTROSCOPIA DI RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE. Studio dell Equilibrio Cheto-Enolico 2,4- pentadione 3-metil-2,4-pentadione SPETTRSCPIA DI RISNANZA MAGNETICA NUCLEARE Studio dell Equilibrio Cheto-Enolico 2,4- pentadione 3-metil-2,4-pentadione 1 La risonanza magnetica nucleare è una tecnica spettroscopica che permette lo studio

Dettagli

IL CAMPO MAGNETICO FENOMENI MAGNETICI FONDAMENTALI CARATTERISTICHE DEL CAMPO MAGNETICO INDUZIONE ELETTROMAGNETICA

IL CAMPO MAGNETICO FENOMENI MAGNETICI FONDAMENTALI CARATTERISTICHE DEL CAMPO MAGNETICO INDUZIONE ELETTROMAGNETICA IL CAMPO MAGNETICO FENOMENI MAGNETICI FONDAMENTALI CARATTERISTICHE DEL CAMPO MAGNETICO INDUZIONE ELETTROMAGNETICA MAGNETI E SOSTANZE FERROMAGNETICHE MAGNETI capaci di attirare oggetti di ferro naturali

Dettagli

La teoria atomica moderna: il modello planetario L ELETTRONE SI MUOVE LUNGO UN ORBITA INTORNO AL NUCLEO

La teoria atomica moderna: il modello planetario L ELETTRONE SI MUOVE LUNGO UN ORBITA INTORNO AL NUCLEO La teoria atomica moderna: il modello planetario L ELETTRONE SI MUOVE LUNGO UN ORBITA INTORNO AL NUCLEO La luce La LUCE è una forma di energia detta radiazione elettromagnetica che si propaga nello spazio

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE

INTRODUZIONE ALLA RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE INTRODUZIONE ALLA RISONANZA AGNETICA NUCLEARE PARTE Corso di Tecniche Chimico fisiche in ambito sanitario dr.ssa Isabella Nicotera L'osservabile fisica macroscopica è la magnetiaione, definita come il

Dettagli

CHIMICA: studio della struttura e delle trasformazioni della materia

CHIMICA: studio della struttura e delle trasformazioni della materia CHIMICA: studio della struttura e delle trasformazioni della materia 1 Materia (materali) Sostanze (omogenee) Processo fisico Miscele Elementi (atomi) Reazioni chimiche Composti (molecole) Miscele omogenee

Dettagli

Lezione 19 Propagazione di onde EM in un plasma freddo in presenza di campo magnetico

Lezione 19 Propagazione di onde EM in un plasma freddo in presenza di campo magnetico Leione 19 Propagaione di onde M in un plasma freddo in presena di campo magnetico G. Bosia Universita di Torino 1 Derivaione della relaione di dispersione In questa leione studiamo la propagaione di un

Dettagli

Si osserva il comportamento dei protoni La proteina è in soluzione

Si osserva il comportamento dei protoni La proteina è in soluzione Risonanza magnetica nucleare Si osserva il comportamento dei protoni La proteina è in soluzione Risonanza magnetica nucleare Si osserva il comportamento dei protoni La proteina è in soluzione Si assegnano

Dettagli

Formazione di orbitali π. La differenza di energia tra due orbitali π è minore di quella tra due orbitali. Orbitali di non legame, n

Formazione di orbitali π. La differenza di energia tra due orbitali π è minore di quella tra due orbitali. Orbitali di non legame, n Spettroscopia Studia le interazione tra le radiazioni elettromagnetiche e la materia. Come sono fatti questi sistemi? La formazione dei legami chimici viene spiegata in termini di interazioni di orbitali

Dettagli

Per casa. [ 2, N, uscente]

Per casa. [ 2, N, uscente] p.273 libro Per casa Una carica di 0,5 μc viaggia in un campo magnetico di 0,15 T con velocità di 3 m/s in una direzione perpendicolare con il campo. Trovare intensità direzione e verso della forza che

Dettagli

Tempi di rilassamento S.Sykora et al. RMN in Medicina

Tempi di rilassamento S.Sykora et al. RMN in Medicina Tempi di rilassamento S.Sykora et al. RMN in Medicina All equilibrio M o B o, con un impulso a 90 o o 180 o posso ruotare M o in uno stato energeticamente instabile dal quale il sistema torna all equilibrio:

Dettagli

Effetto Zeeman anomalo

Effetto Zeeman anomalo Effetto Zeeman anomalo Direzione del campo B esempio: : j=3/2 Direzione del campo B j=1+1/2 = 3/2 s m j =+3/2 m j =+1/2 l m j =-1/2 m j =-3/2 La separazione tra i livelli é diversa l e µ l antiparalleli

Dettagli

1. La forza di Lorentz. Se un fascio catodico è in un campo magnetico:

1. La forza di Lorentz. Se un fascio catodico è in un campo magnetico: Il campo magnetico 1. La forza di Lorentz Se un fascio catodico è in un campo magnetico: La forza di Lorentz Gli elettroni risentono di una forza magnetica anche se non sono in un filo metallico; l'importante

Dettagli

La teoria del legame di valenza

La teoria del legame di valenza La teoria del legame di valena 1 Limiti della teoria di Lewis Nessuna informaione quantitativa: Energia di legame; Lunghea del legame; Geometria molecolare. Informaioni quantitative MECCNIC ONDULTORI La

Dettagli

ATOMI MONOELETTRONICI

ATOMI MONOELETTRONICI ATOMI MONOELETTRONICI L equazione di Schrödinger per gli atomi contenenti un solo elettrone (atomo di idrogeno, ioni He +, Li 2+ ) può essere risolta in maniera esatta e le soluzioni ottenute permettono

Dettagli

Eccitazioni nucleari. Capitolo Spettro rotazionale

Eccitazioni nucleari. Capitolo Spettro rotazionale Capitolo 1 Eccitazioni nucleari 1.1 Spettro rotazionale Consideriamo un nucleo pari pari, con spin zero, che abbia però una deformazione permanente. Supponiamo inoltre che il nucleo goda di una simmetria

Dettagli

Eccitazioni nucleari

Eccitazioni nucleari 1 Spettro rotazionale Lezione 28 Eccitazioni nucleari Consideriamo un nucleo pari pari, con spin zero, che abbia però una deformazione permanente. Supponiamo inoltre che il nucleo goda di una simmetria

Dettagli

Struttura dell atomo atomo particelle sub-atomiche - protoni positiva - neutroni } nucleoni - elettroni negativa elemento

Struttura dell atomo atomo particelle sub-atomiche - protoni positiva - neutroni } nucleoni - elettroni negativa elemento Struttura dell atomo L atomo è la più piccola parte dell elemento che conserva le proprietà dell elemento Negli atomi ci sono tre diverse particelle sub-atomiche: - protoni (con carica positiva unitaria)

Dettagli

Principi di Fisica per filosofi. a.a carlo cosmelli. Meccanica Quantistica

Principi di Fisica per filosofi. a.a carlo cosmelli. Meccanica Quantistica per filosofi a.a. 2009-2010 carlo cosmelli 1. Note onde-particelle: - Onda e.m.- fotone [massa a riposo m=0] o onda con velocità, nel vuoto, c; frequena ν; lunghea d onda λ, e c=λν o particella [quanto

Dettagli

Induzione Elettromagnetica

Induzione Elettromagnetica Induzione Elettromagnetica Abbiamo visto che una corrente elettrica produce sempre un campo magnetico. Un campo magnetico è in grado di produrre una corrente? (se sì esso produrrà anche una ddp ed un campo

Dettagli

STUDIO DELLA FASE MARTENSITICA TRAMITE NMR

STUDIO DELLA FASE MARTENSITICA TRAMITE NMR STUDIO DELLA FASE MARTENSITICA TRAMITE NMR Corso IUSS Modelli costitutivi per materiali avanzati a.a. 2009/2010 Presentazione di Andrea Capozzi e Stefano Pirotta SOMMARIO PARTE 1: Spettroscopia NMR Introduzione

Dettagli

Lo spettro 13 C NMR. La spettroscopia

Lo spettro 13 C NMR. La spettroscopia Lo spettro 13 C NMR La spettroscopia 13 C NMR presenta un problema connesso a due fattori: 1. Il rapporto giromagnetico basso [γ(c) = 7.095.10-27 JT -1 ; γ(h) = 28.212.10-27 JT -1 ] determina una piccola

Dettagli

Il modello atomico a orbitali

Il modello atomico a orbitali Il modello atomico a orbitali Il modello atomico di Bohr ha rappresentato un notevole passo avanti nel tentativo di dare spiegaione ai fatti sperimentali. In effetti l idea di utiliare i concetti della

Dettagli

FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di laurea in ingegneria elettrica e ingegneria meccanica

FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di laurea in ingegneria elettrica e ingegneria meccanica FACOLA DI INGEGNERIA Corso di laurea in ingegneria elettrica e ingegneria meccanica Anno Accademico 009-010 Prova scritta dell esame di Fisica I (6/9 CFU) - 17 giugno 010 Risolvete i seguenti esercizi

Dettagli

Esercitazione n. 8 - Aspetti generali di reazioni e meccanismi

Esercitazione n. 8 - Aspetti generali di reazioni e meccanismi Esercitazione n. 8 Aspetti generali di reazioni e meccanismi 1. Dare una definizione dei seguenti termini: coordinata di reazione; stadio di una reazione; stato di transizione, reagente radicalico; scissione

Dettagli

, mentre alla fine, quando i due cilindri ruotano solidalmente, L = ( I I ) ω. . Per la conservazione, abbiamo

, mentre alla fine, quando i due cilindri ruotano solidalmente, L = ( I I ) ω. . Per la conservazione, abbiamo A) Meccanica Un cilindro di altezza h, raggio r e massa m, ruota attorno al proprio asse (disposto verticalmente) con velocita` angolare ω i. l cilindro viene appoggiato delicatamente su un secondo cilindro

Dettagli

Finche il moto si svolge in una sola dimensione moto unidimensionale, moto rettilineo non abbiamo bisogno di vettori

Finche il moto si svolge in una sola dimensione moto unidimensionale, moto rettilineo non abbiamo bisogno di vettori Vettori Finche il moto si svolge in una sola dimensione moto unidimensionale, moto rettilineo non abbiamo bisogno di vettori La posiione e individuata dato il sistema di riferimento, e cosi pure tutte

Dettagli

CARATTERIZZAZIONE RILASSOMETRICA DI VINI ED ACETI

CARATTERIZZAZIONE RILASSOMETRICA DI VINI ED ACETI Università degli Studi di Torino Facoltà di Scienze M.F.N Corso di Laurea Magistrale in Chimica Clinica, Forense e dello Sport TESI DI LAUREA CARATTERIZZAZIONE RILASSOMETRICA DI VINI ED ACETI Candidato:

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE

INTRODUZIONE ALLA RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE INTRODUZIONE ALLA RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE PARTE 1 Corso di Tecniche Chimico fisiche in ambito sanitario dr.ssa Isabella Nicotera Le frequenze NMR si trovano nella regione delle radiofrequenze dello

Dettagli

+ ε (deschermo) ε (schermo) α β α. B o

+ ε (deschermo) ε (schermo) α β α. B o Il fenomeno dell accoppiamento di spin Nuclei non equivalenti possono interagire attraverso i loro momenti di spin Ai fini della indagine strutturale di molecole incognite è necessario sario non solo considerare

Dettagli

Informazioni che si possono ricavare da uno spettro protonico

Informazioni che si possono ricavare da uno spettro protonico Informazioni che si possono ricavare da uno spettro protonico Per interpretare uno spettro 1 H NMR bisogna: 1) Contare il numero di picchi che corrispondono agli idrogeni fisicamente diversi nella molecola.

Dettagli

L atomo più abbondante nel corpo umano è l idrogeno. Di solito si trova nelle molecole di acqua (dove due atomi di idrogeno si uniscono ad un atomo

L atomo più abbondante nel corpo umano è l idrogeno. Di solito si trova nelle molecole di acqua (dove due atomi di idrogeno si uniscono ad un atomo Concetti di Fisica Queste diapositive fanno parte di un corso completo e sono a cura dello staff di rm-online.it E vietata la riproduzione anche parziale L atomo più abbondante nel corpo umano è l idrogeno.

Dettagli

Meccanica quantistica (5)

Meccanica quantistica (5) Meccanica quantistica (5) 0/7/14 1-MQ-5.doc 0 Oscillatore armonico Se una massa è sottoposta ad una forza di richiamo proporzionale allo spostamento da un posizione di equilibrio F = kx il potenziale (

Dettagli

LABORATORIO DI CHIMICA INORGANICA Barbara Milani tel

LABORATORIO DI CHIMICA INORGANICA Barbara Milani tel LABORATORIO DI CHIMICA INORGANICA Barbara Milani milaniba@units.it tel. 040 5583956 Ricevimento: venerdì dalle 15.00 alle 17.00 oppure previo appuntamento Libri di testo: gli stessi proposti dal Prof.

Dettagli

LO SPIN DELL'ELETTRONE. Lezioni d'autore

LO SPIN DELL'ELETTRONE. Lezioni d'autore LO SPIN DELL'ELETTRONE Lezioni d'autore VIDEO Momento magnetico e momento angolare (I) L immagine dell atomo di idrogeno, con la carica negativa in orbita chiusa intorno al protone, suggerisce l effetto

Dettagli

S N S N S N N S MAGNETISMO

S N S N S N N S MAGNETISMO MAGNETISMO Esistono forze che si manifestano tra particolari materiali (ad es. la magnetite, il ferro) anche privi di carica elettrica. Queste forze possono essere sia attrattive che repulsive, analogamente

Dettagli

Risonanza magnetica di spin: ESR (o EPR) nucleare: RMN/NMR

Risonanza magnetica di spin: ESR (o EPR) nucleare: RMN/NMR Risonanza magnetica di spin: ESR (o EPR) nucleare: RMN/NMR 1944-prima osservazione della ESR 1938-prima osservazione della NMR Tecniche spettroscopiche oggi standard Applicazioni di caratterizzazione e

Dettagli

La struttura elettronica degli atomi

La struttura elettronica degli atomi 1 In unità atomiche: a 0 me 0,59A unità di lunghezza e H 7, ev a H=Hartree unità di energia L energia dell atomo di idrogeno nello stato fondamentale espresso in unità atomiche è: 4 0 me 1 e 1 E H 13,

Dettagli

FISICA. STATICA Le forze. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica

FISICA. STATICA Le forze. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica FISICA STATICA Le forze Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica L EFFETTO DELLE FORZE Una forza applicata a un oggetto fermo può fare aumentare la sua velocità; mentre applicata

Dettagli

Stato tensionale litostatico

Stato tensionale litostatico Stato tensionale litostatico Per stato tensionale litostatico (o geostatico) si intende quello douto al peso proprio del terreno (fora di massa W peso dell unità di olume γ). Nel caso di indefinito a piano

Dettagli

BASI FISICHE E BIOFISICHE DELLA SPETTROSCOPIA A RISONANZA MAGNETICA. Roberto Tarducci Azienda Ospedaliera di Perugia

BASI FISICHE E BIOFISICHE DELLA SPETTROSCOPIA A RISONANZA MAGNETICA. Roberto Tarducci Azienda Ospedaliera di Perugia BASI FISICHE E BIOFISICHE DELLA SPETTROSCOPIA A RISONANZA MAGNETICA Roberto Tarducci Azienda Ospedaliera di Perugia dinamica della magnetizzazione MOMENTO MAGNETICO NUCLEARE E HAMILTONIANA DI INTERAZIONE!

Dettagli

I numeri quantici. Numero quantico principale, n: numero intero Caratterizza l energia dell elettrone

I numeri quantici. Numero quantico principale, n: numero intero Caratterizza l energia dell elettrone I numeri quantici La regione dello spazio in cui si ha la probabilità massima di trovare un elettrone con una certa energia è detto orbitale Gli orbitali vengono definiti dai numeri quantici Numero quantico

Dettagli

ORBITALI E CARATTERISTICHE CHIMICHE DEGLI ELEMENTI

ORBITALI E CARATTERISTICHE CHIMICHE DEGLI ELEMENTI ORBITALI E CARATTERISTICHE CHIMICHE DEGLI ELEMENTI Nelle reazioni chimiche gli atomi reagenti non cambiano mai la loro natura ( nucleo ) ma la loro configurazione elettronica. Nello specifico ad interagire

Dettagli

CAP. VIII CRITERI DI PROGETTAZIONE E VERIFICA DI COMPONENTI REALI

CAP. VIII CRITERI DI PROGETTAZIONE E VERIFICA DI COMPONENTI REALI CAP. III CRITERI DI PROGETTAZIONE E ERIFICA DI COMPONENTI REALI III. Circuiti equivalenti di resistori, condensatori ed induttori reali (vedi nota a parte) III. Progetto di resistori a) progetto di una

Dettagli