Tesi di bachelor Bachelor of Science in Lavoro sociale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Tesi di bachelor Bachelor of Science in Lavoro sociale"

Transcript

1 Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Dipartimento scienze aziendali e sociali Tesi di bachelor 2010 Bachelor of Science in Lavoro sociale

2 Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Dipartimento scienze aziendali e sociali Tesi di bachelor 2010 Bachelor of Science in Lavoro sociale 2 Tesi di bachelor 2010 Dipartimento scienze aziendali e sociali 3

3 Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Dipartimento scienze aziendali e sociali Il Dipartimento scienze aziendali e sociali è uno dei cinque Dipartimenti della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e si caratterizza per la sua natura innovativa, data dalla collaborazione tra due aree di competenze diverse e complementari: economico-aziendale e sociale. Tale sinergia offre numerosi spunti di convergenza e di complementarietà per la trattazione interdisciplinare di fenomeni economici e sociali. Il Dipartimento è attivo nella formazione di base, nella formazione continua e nella ricerca. Si distingue per una formazione bachelor e master d eccellenza che utilizza approcci didattici all avanguardia. Il Dipartimento dispone di una solida rete di contatto sia sul territorio che in ambito nazionale ed internazionale. La capacità di dialogo con tutti gli interlocutori permette di conoscere ed interpretare i fabbisogni formativi e le trasformazioni in atto sul territorio. Nell ambito dell esperienza formativa, un attenzione particolare viene rivolta alla crescita personale dei collaboratori e degli studenti e alla valorizzazione degli aspetti etici e culturali del singolo individuo. Bachelor in Lavoro sociale Il titolo conseguito è un Bachelor of Science in Lavoro sociale, riconosciuto a livello federale ed euro compatibile, che prevede complessivamente l ottenimento di 180 ECTS. La formazione è strutturata a moduli interdisciplinari ed abbina una preparazione scientifica e culturale di base a competenze professionali specifiche sviluppate anche nel corso dei periodi di pratica professionale. Il corso di laurea consente di acquisire conoscenze e capacità atte a riconoscere e analizzare situazioni sociali complesse. Esso mira a sviluppare competenze metodologiche, analitiche, pianificatorie e progettuali per la realizzazione di interventi adeguati a specifiche realtà. Rientrano tra gli obiettivi del corso le competenze personali, sociali e linguistiche necessarie alla costruzione di relazioni interpersonali e rapporti istituzionali consoni al ruolo professionale assunto. Si tratta infine di saper affrontare le problematiche sociali e le loro conseguenze sul piano sia della prevenzione sia dell intervento in una prospettiva critica e riflessiva rispetto al proprio agire personale e professionale. L operatore sociale è in grado di promuovere il benessere e la salute, sviluppare la partecipazione e il legame sociale, favorendo l integrazione dei diversi soggetti sociali. Egli esercita una professione il cui campo d azione è in espansione quanto la complessità della società contemporanea. Egli è inoltre chiamato a sostenere e promuovere la convivenza e l autodeterminazione attraverso lo sviluppo delle risorse e potenzialità individuali e collettive. Il suo ruolo è quello di sostenere persone o collettività ad esprimere i loro bisogni e ad individuare strategie e mezzi per affrontarli. L operatore sociale partecipa, con altri professionisti, alla costruzione e realizzazione di progetti di intervento su singoli, gruppi e comunità. Gli operatori sociali sono attivi ai vari livelli dell intervento sociale etico, politico, economico in servizi sociali ed enti socio-educativi pubblici e privati. Tesi di bachelor 2010 Dipartimento scienze aziendali e sociali

4 Direttrice Dipartimento scienze aziendali e sociali Wilma Minoggio Il catalogo delle tesi di bachelor, che raccoglie in forma sintetica i lavori di tesi realizzati dalle studentesse e dagli studenti del ciclo di laurea in Lavoro sociale, rappresenta l attesa conclusione del percorso formativo universitario. Il catalogo costituisce un importante occasione di valorizzazione del lavoro svolto, un opportunità di confronto tra i vari aspetti disciplinari e offre un ampia panoramica sulla varietà dei temi trattati. I progetti sviluppati infatti coinvolgono differenti aspetti della professione e mettono in mostra la molteplicità delle competenze richieste dal mondo del lavoro. Questa pubblicazione inoltre rappresenta una possibilità di dialogo tra Università e territorio, un dialogo che testimonia la volontà di condividere con gli attori sociali della nostra regione il capitale di saperi e conoscenze che ogni anno costruiamo, attraverso la formazione di nuove generazioni che si preparano ad intraprendere il loro percorso professionale. L auspicio è che i vari contributi, proposti in forma di abstract ma disponibili nella loro versione integrale presso la biblioteca del Dipartimento, possano suscitare interesse e stimolare riflessioni sul ruolo dell operatore sociale chiamato ad affrontare le sfide di un mondo sociale ed economico in rapida e continua trasformazione. A nome mio e di tutte le colleghe e i colleghi del nostro Dipartimento che li hanno accompagnati nel loro percorso di apprendimento, porgo a tutti i nostri laureati e laureate gli auguri più sinceri perché possano mettere in campo le competenze acquisite durante la loro formazione ma soprattutto perché sappiano conservare negli anni a venire la passione, l interesse e la curiosità che ogni professione richiede. Il nostro auspicio è che il titolo conseguito consenta un positivo ingresso nel mondo del lavoro per quanti stanno per iniziare la loro carriera professionale e consolidi il ruolo e favorisca la carriera di quanti sono già attivi nel mondo del lavoro. Tesi di bachelor 2010 Dipartimento scienze aziendali e sociali

5 Responsabile Corso di laurea in Lavoro sociale e Responsabile tesi di bachelor Pascal Fara e Carmen Vaucher De La Croix Ci congratuliamo con le neolaureate e i neolaureati per il traguardo appena raggiunto! La tesi di laurea è un momento privilegiato e molto impegnativo perché segna la fine di un percorso di studio e permette la restituzione in forma attiva delle conoscenze di merito e di metodo apprese. I lavori di tesi degli studenti e delle studentesse in Lavoro sociale scaturiscono da spunti emersi dal contesto professionale in cui si svolge lo stage dell ultimo semestre di formazione. L esperienza della ricerca e della redazione della tesi di laurea è un arricchimento personale, un momento di crescita soggettiva e la dimostrazione di maturazione cognitiva e disciplinare. Le tesi, oltre che rappresentare per gli studenti la coniugazione tra saperi teorici e pratica professionale, costituiscono un occasione interessante, a volte unica, per gli operatori e per le strutture che operano sul territorio, di avvalersi di riflessioni, analisi e contributi innovativi sul proprio operato. La molteplicità e la varietà delle tematiche proposte testimoniano la quantità di interrogativi, riflessioni e conoscenze che un operatore sociale è chiamato ad approfondire nel corso della formazione e, soprattutto, nella pratica professionale. Il lavoro di tesi rappresenta l occasione per far emergere le sue competenze in ambito educativo, psicologico e di politiche sociali dimostrando di essere in grado di analizzare criticamente e di saper realizzare progetti di accompagnamento educativo, riabilitativo e di sostegno nell ambito delle strutture sociali e socio-sanitarie, come pure in quelle detentive presenti sul territorio. L operatore sociale si dimostra così capace di riflettere sugli strumenti indirizzati allo sviluppo della persona, a sostegno del benessere psico-fisico e delle risorse globali degli individui, muovendosi nell ambito della salute mentale e della disabilità, della devianza, della migrazione, in quello del supporto a chi si trova in difficoltà finanziarie, nell integrazione o reintegrazione di soggetti in difficoltà. Il percorso di formazione non si esaurisce con la tesi di laurea, ma questa rappresenta pure l inizio di un cammino personale e professionale nel mondo del lavoro sociale in continua evoluzione e trasformazione. Auguriamo alle laureate e ai laureati un futuro ricco di soddisfazioni e di ulteriori successi. Tesi di bachelor 2010 Dipartimento scienze aziendali e sociali

6 Esperto esterno Edo Carrasco Ci congratuliamo con le neolaureate e i neolaureati per il traguardo appena raggiunto! La tesi di laurea è un momento privilegiato e molto impegnativo perché segna la fine di un percorso di studio e permette la restituzione in forma attiva delle conoscenze di merito e di metodo apprese. I lavori di tesi degli studenti e delle studentesse in Lavoro sociale scaturiscono da spunti emersi dal contesto professionale in cui si svolge lo stage dell ultimo semestre di formazione. L esperienza della ricerca e della redazione della tesi di laurea è un arricchimento personale, un momento di crescita soggettiva e la dimostrazione di maturazione cognitiva e disciplinare. Le tesi, oltre che rappresentare per gli studenti la coniugazione tra saperi teorici e pratica professionale, costituiscono un occasione interessante, a volte unica, per gli operatori e per le strutture che operano sul territorio, di avvalersi di riflessioni, analisi e contributi innovativi sul proprio operato. La molteplicità e la varietà delle tematiche proposte testimoniano la quantità di interrogativi, riflessioni e conoscenze che un operatore sociale è chiamato ad approfondire nel corso della formazione e, soprattutto, nella pratica professionale. Il lavoro di tesi rappresenta l occasione per far emergere le sue competenze in ambito educativo, psicologico e di politiche sociali dimostrando di essere in grado di analizzare criticamente e di saper realizzare progetti di accompagnamento educativo, riabilitativo e di sostegno nell ambito delle strutture sociali e socio-sanitarie, come pure in quelle detentive presenti sul territorio. L operatore sociale si dimostra così capace di riflettere sugli strumenti indirizzati allo sviluppo della persona, a sostegno del benessere psico-fisico e delle risorse globali degli individui, muovendosi nell ambito della salute mentale e della disabilità, della devianza, della migrazione, in quello del supporto a chi si trova in difficoltà finanziarie, nell integrazione o reintegrazione di soggetti in difficoltà. Il percorso di formazione non si esaurisce con la tesi di laurea, ma questa rappresenta pure l inizio di un cammino personale e professionale nel mondo del lavoro sociale in continua evoluzione e trasformazione. Auguriamo alle laureate e ai laureati un futuro ricco di soddisfazioni e di ulteriori successi. Edo Carrasco nasce da genitori cileni trasferiti in Svizzera. Consegue il master in Pubblica Amministrazione all IDHEAP di Losanna. Dal 1998 si occupa in Ticino di progetti dedicati all inserimento sociale di giovani in difficoltà. Calciatore professionista, ha militato in diverse società svizzere disputando 240 partite nella massima serie e 16 incontri in Coppa UEFA. Nel ruolo di imprenditore sociale esprime con successo la capacità di fare convivere le competenze economico aziendali con le competenze inerenti al lavoro sociale. Tesi di bachelor 2010 Dipartimento scienze aziendali e sociali

7 Si desidera ringraziare Un ringraziamento speciale va a tutti i docenti che hanno accompagnato gli studenti durante il loro percorso di tesi e hanno messo a disposizione competenze, esperienza e supporto per consentire loro di raggiungere gli obiettivi attesi. Siamo molto grati alle istituzioni, strutture e servizi che hanno accolto e sostenuto gli studenti nella loro pratica professionale, dalla quale ogni tesi ha preso spunto e si è progressivamente sviluppata e concretizzata. Si ringrazia infine la signora Rosiney Amorim Da Silva Keller, assistente presso il Dipartimento scienze aziendali e sociali, per aver elaborato con cura questa edizione, e Héloïse Wettstein per il suo prezioso supporto. Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana Dipartimento scienze aziendali e sociali Tesi di bachelor 2010 Bachelor of Science in Lavoro sociale Tesi di bachelor 2010 Dipartimento scienze aziendali e sociali 13

8 Bachelor of Science in Lavoro sociale 16 Justin Agosta Beauty Night 18 Fabia Ballardin Costruire significati condivisi in un équipe 20 Yanick Bonjour L isola felice 22 Corinne Borella I bambini e le loro risorse 24 Maura Bozzini Orizzonti di possibilità 26 Elena Cantanna Con-vivere con un ruolo professionale diverso dal proprio 28 Nicole Carenini Insegnare abilità di imitazione a un bambino autistico 30 Valentina Cavadini Formazione per le persone detenute: quali risvolti? 32 Tatiana Corda Lo sguardo dell educatore 34 Elisa Ferreira Un cammino verso una scelta 36 Maja Finamore Le condizioni di lavoro e i rischi psicosociali 38 Michela Flocchini Nido e famiglie migranti 40 Alessandro Fornera La migrazione nello specchio infranto della tossicodipendenza 42 Rino Frizzo Verso la costruzione di un benessere Qui e Altrove, Adesso e Domani 44 Marcello Galvagno Anziani e indebitamento 46 Maja Giudici Ripensare al passato per proiettarsi nel futuro 48 Philip Lauber L intenzionalità educativa, fra continuità e rottura, nei percorsi di presa a carico di persone bisognose di sostegno globale 50 Thaïs Lorenzetti Il ruolo dell assistente sociale all interno del percorso riabilitativo per persone colpite da ictus alla clinica Hildebrand di Brissago 52 Paolo Marvin Vivere la schizofrenia 54 Hallis Mondada Un servizio sociale itinerante nel distretto di Vallemaggia 56 Elena Mora Seduta fra due culture 58 Monia Mueller Ruolo sociale e disabilità 60 Monica Muraca Cosa sarà mai possibile fare? 62 Valentina Passera L importanza del corpo nella pratica educativa al Centro Residenziale a Medio Termine 64 Alice Pedraglio Le dimensioni dell abitare: il divano, il tavolino, le tende, i fiori, 66 Luisa Pedrazzi Ritagliarsi uno spazio nella novità 68 Massimiliano Ruotolo Percorsi nella vulnerabilità sociale di donne migranti 70 Shary Sassi Scoprendo un evento inatteso 72 Jessica Sassu Gli inquilini del primo piano 74 Silvia Schiavi La consapevolezza nell atto 76 Anna Servalli La presa a carico di minori maltrattati 78 Oriana Staffiero Fotografia di un cantiere aperto 80 Raji Togni Eros, Philia e Agape 82 Giulia Valsesia Dove ci becchiamo stasera? 84 Lisa Walzer Percorsi di sofferenza 86 Sarah Zamblera L affidamento intrafamiliare in Ticino Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale

9

10 Justin Agosta Beauty Night Un progetto per prendersi cura di se stessi Relatori Angelo Nuzzo e Viviana Altafin L origine del tema affrontato in questo lavoro di tesi è da ricondurre a un esperienza svolta in un Istituto con un piccolo gruppo di adolescenti, attraverso cui si è potuto osservare il loro modo di presentarsi, di essere in relazione e di utilizzare il proprio corpo come principale strumento di comunicazione. Il primo interrogativo del lavoro è di meglio comprendere se e in che modo una maggior cura verso se stessi e verso il proprio corpo in trasformazione può migliorare la valorizzazione personale e la percezione di sé; il secondo è invece quello di comprendere se e in che modo le trasformazioni corporee influiscono sul processo di costruzione dell identità personale e sociale e sulle relazioni che l adolescente instaura. Per rispondere alle domande del lavoro di tesi e per poter confrontare la teoria alla pratica, è stato ideato un progetto riguardante la cura del corpo che ha coinvolto tre ragazze adolescenti. Settimanalmente venivano proposte alcune attività che spaziavano tra diverse tematiche: in primo luogo è stata trattata la cura estetica e il piacere di prendersi cura del proprio corpo, inteso come gesto di attenzione e di valorizzazione di sé; in secondo luogo sono stati presentati dei giochi di ruolo con lo scopo di trasmettere il messaggio che il modo in cui ci si presenta ha sempre un impatto sugli altri e che questo può influenzare molto la qualità della relazione. Il progetto sviluppato nella tesi permette di comprendere in che modo le trasformazioni corporee che l adolescente vive possono allontanarlo dalle figure genitoriali e avvicinarlo al gruppo di pari, dove troverà le basi per la costruzione della propria identità personale e sociale. Il tema affrontato offre una panoramica sulle nuove relazioni sociali che il giovane instaura durante l adolescenza, cercando di comprendere se una maggior qualità e attenzione verso la cura di se stessi possa incidere o meno su questo processo. La teoria e le connessioni con la pratica trattate nella tesi sono riferite prevalentemente al genere femminile, poiché il progetto di cura del corpo è destinato a un gruppo di ragazze. Nelle conclusioni sono stati evidenziati gli elementi salienti che collocano l operatore sociale in questo tipo d intervento educativo circa la cura del corpo, attraverso una riflessione più ampia sul contesto macro e sulla società mediatica. Infine, vengono offerti alcuni spunti di riflessione riguardanti la trasferibilità del progetto di cura del corpo ad altre casistiche e contesti socio-educativi. 18 Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale 19

11 Fabia Ballardin Costruire significati condivisi in un équipe Relatori Angelo Nuzzo e Viviana Altafin Lavorare nel sociale significa lavorare con altri e ciò significa confrontarsi con le differenze che contraddistinguono ognuno di noi. In questo lavoro viene sviluppato il tema del confronto, della collaborazione e dell integrazione dei punti di vista in un équipe, al fine di mostrare l importanza che questi aspetti rivestono nel lavoro di un gruppo di educatori. Nel caso specifico si è trattato di seguire un gruppo di educatori che opera in un asilo nido confrontandoli con il tema dell osservazione, allo scopo di far emergere i differenti punti di vista e di sperimentare un processo di co-costruzione di significati. L importanza del confronto deriva dall idea espressa dalla teoria costruttivista che afferma che ogni atto osservativo è qualcosa di soggettivo e parziale, che può dunque essere ampliato se confrontato con altri punti di vista. Un altra teoria di riferimento per questo lavoro è l approccio dialogico alla progettazione, il quale considera fondamentale dedicarsi alla condivisione del problema piuttosto che alle soluzioni. Il metodo utilizzato per raggiungere gli obiettivi ha previsto la suddivisione del lavoro in tre fasi. Inizialmente, sono state svolte due interviste che hanno indagato la dimensione individuale e quella di gruppo riferite al lavoro osservativo. Sono state dunque rilevate le idee e gli elementi sui quali ogni educatore si basa durante le proprie osservazioni, oltre alle loro rappresentazioni sui modelli osservativi utilizzati dagli altri colleghi. Successivamente ci si è focalizzati sulle differenze riscontrate tra i membri dell équipe, al fine di sondare i vantaggi, gli svantaggi e gli effetti che possono derivare dall utilizzo di modelli osservativi differenti. Inoltre si è trattato il tema dell integrazione dei diversi punti di vista tra educatori. Le prime fasi hanno permesso di esplicitare il livello di consapevolezza esistente rispetto alle diverse rappresentazioni offerte dagli educatori, oltre a ricercare le basi comuni sulle quali si fonda il lavoro osservativo dell équipe e la messa in comune delle differenze, risorse, limiti, effetti e possibilità di integrazione delle stesse. La fase finale ha attivato una discussione sui dati emersi dal percorso svolto, al fine di ricercare un terreno comune per l integrazione dei diversi punti di vista attraverso un processo di condivisione e integrazione. Questa fase intendeva stimolare i membri dell équipe a confrontarsi e a riflettere sui motivi che li hanno portati a non avere un modello comune in ambito osservativo per poi porre le basi per la costruzione di un possibile modello osservativo comune. I risultati emersi hanno messo in luce le fatiche e i limiti del lavorare insieme, ma anche i punti di forza e i vantaggi che si ricavano dal confronto. 20 Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale 21

12 Yanick Bonjour L isola felice Indagine sulla qualità di vita e il perseguimento del maggior grado di autonomia raggiungibile nella presa a carico di utenti affetti da Alzheimer presso un centro diurno Relatori Antonietta Colubriale e Lorenzo Pellandini Il lavoro educativo professionale nell ambito della presa a carico di persone affette da malattie degenerative quali il morbo di Alzheimer o la demenza senile, pone il professionista di fronte al bisogno di adottare pratiche operative che da un lato vadano a fungere da stimolo per il mantenimento delle capacità residue della persona e che, dall altro, permettano a queste di emergere in maniera spontanea. Il lavoro sviluppato durante la pratica professionale presso il Centro diurno terapeutico di Pro Senectute indaga il rapporto fra le attività proposte in seno al centro e il perseguimento del maggior grado di autonomia degli utenti. Quest interazione viene analizzata attraverso griglie di osservazione, diari di bordo e interviste semi-strutturate rivolte agli operatori attivi presso l istituzione. Dalla lettura dei dati rilevati attraverso l indagine, si evidenziano le peculiarità del lavoro educativo professionale con una tipologia di utenza particolarmente vulnerabile per quanto riguarda le possibilità di condurre una vita con il maggior grado di autonomia possibile. Il lavoro rileva come delicato sia il ruolo di mediazione che svolge l operatore nell interazione tra utente e ambiente. Occorre mediare tra i bisogni di accompagnamento e assistenziali da un lato e l intenzionalità educativa dell équipe di lavoro dall altro. L obiettivo del negoziato sta nel conciliare le esigenze di autonomia con le limitazioni imposte dal contesto. Nella presa a carico della persona anziana affetta da malattia degenerativa, il termine educazione acquisisce un senso notevolmente diverso da quello abituale, abbandonando la concezione fondata sulla promozione del cambiamento e sul progresso, per conferire uno statuto altrettanto dignitoso al concetto di mantenimento delle competenze. Al centro della riflessione sull intervento educativo professionale vi è l uomo, essere unico nei suoi bisogni, nelle sue competenze e nella sua storia. Tale constatazione fa scaturire nel professionista la necessità di disporre di efficaci strumenti di intervento e di solide basi teoriche, così da garantire la possibilità di attuare una corretta e flessibile postura educativa, adeguata alla persona al centro della presa a carico. 22 Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale 23

13 Corinne Borella I bambini e le loro risorse La resilienza come capacità di fare fronte alle difficoltà della vita nei bambini in Istituto Relatori Ornella Manzocchi e Claudio Mustacchi Questo lavoro di tesi nasce da riflessioni emerse durante la pratica professionale all Istituto von Mentlen di Bellinzona, un centro educativo per minorenni, dove l autrice ha avuto modo di lavorare con bambini dagli 8 ai 12 anni. Nella sua quotidiana osservazione, l autrice ha rilevato che i bambini manifestavano la loro sofferenza, spesso legata all allontanamento da casa, attraverso comportamenti conflittuali. Quale futura educatrice, essa ha ritenuto importante guardare oltre alle difficoltà che i bambini esprimevano, andando alla ricerca delle risorse a cui i piccoli ospiti, che vivono in un contesto istituzionale, attingevano o avrebbero potuto attingere per affrontare i momenti di difficoltà. Partendo dalla tematica del conflitto, il lavoro si focalizza sulla dimensione della resilienza dei bambini in Istituto, ovvero la capacità di far fronte alle difficoltà della vita, che in questo caso specifico riguarda sopratutto il distacco del minore dalla propria famiglia. Per svolgere il percorso di ricerca è stata privilegiata la tecnica dell osservazione partecipante, strumento indispensabile nel lavoro quotidiano dell educatore sociale, che rafforza e dà senso all atto educativo, alla progettualità e allo stare in relazione con l Altro. L osservazione favorisce la conoscenza del contesto e permette la continuità dell intervento, in modo che questo possa essere adeguato e rivisitato a dipendenza del bisogno e della singolarità dell utente. La conoscenza del contesto in cui si opera è molto importante, poiché è a partire da essa che l educatore potrà proporre e proporsi in modo adeguato per lo sviluppo e il miglioramento delle condizioni dell Altro. L osservazione comporta anche alcuni limiti legati all influenza della soggettività. Per fare fronte a questo limite è importante che chi osserva sia consapevole dei propri preconcetti e cerchi di trovare la cosiddetta giusta distanza dal soggetto osservato. Con questo lavoro di tesi l autrice ha potuto approfondire le conoscenze rispetto al contesto in cui ha svolto la pratica professionale e alla realtà dei bambini che ha avuto il piacere di incontrare, esercitandosi a guardare oltre alle apparenze per trovare risorse anche dove, a prima vista, non ci sono. 24 Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale 25

14 Maura Bozzini Orizzonti di possibilità Analisi della relazione dell Istituto von Mentlen con la scuola e la scolarità di minori istituzionalizzati Relatori Michele Mainardi e Angelo Nuzzo Il tema di questo lavoro nasce da un osservazione effettuata all interno di un Centro educativo per minorenni (CEM). Nella realtà considerata, la questione dell insuccesso scolastico assume una considerevole importanza; si è quindi deciso di indagare gli aspetti extrascolastici che il CEM potrebbe considerare per cercare di influenzare positivamente l andamento scolastico del minore collocato. Il lavoro si suddivide in tre fasi: una fase preliminare di raccolta di informazioni, una fase di indagine e una fase di approfondimento dei principali elementi emersi. Nella fase preliminare, volta a raccogliere informazioni sul rapporto tra la scuola e il CEM e, rispettivamente, tra la scuola e la famiglia del minore collocato, si è riscontrato che non ci sono svantaggi nella relazione tra il CEM e la scuola rispetto a quella tra casa (famiglie di minori non collocati in Istituto) e scuola. È emerso inoltre che il CEM rappresenterebbe la famiglia nelle funzioni educative del minore. La fase successiva ha focalizzato la domanda su cui si basa questo lavoro, ossia: in che modo il CEM si relaziona con la scuola (Istituto scolastico) e la scolarità (piano formativo della scuola) del minore? Tale domanda è stata formulata con lo scopo di indagare quali potrebbero essere gli aspetti possibili e praticabili contenuti nel lavoro di rete, che andrebbero a favore dell utente. Dal confronto delle interviste ai direttori della scuola media, effettuate nella fase preliminare, e quelle agli educatori e al direttore del CEM, effettuate nella fase d indagine, è emerso che lo scambio di informazioni tra scuola e CEM non garantirebbe una condivisione degli obiettivi e la suddivisione dei ruoli - chi fa cosa - all interno del progetto educativo del minore, anche laddove esso si svolge in maniera diretta e giornaliera. Questo aspetto ha spinto ad una fase di approfondimento, in cui sono state fatte altre interviste ai cinque capo équipe e al direttore del CEM. Dall analisi delle interviste è possibile riscontrare che, all interno dell Istituto, quanto definito a livello macro - livello di dichiarazioni presenti nel mandato generale -, viene, nel quotidiano micro, lasciato alla libera interpretazione del singolo. Dal lavoro svolto emerge l esigenza di porre maggior attenzione ad alcuni elementi fondamentali, come l importanza di motivare l utenza, nonché la necessità di chiarire e condividere i diversi ruoli, obiettivi e compiti tra i vari attori coinvolti all interno del lavoro di rete, anche attraverso la condivisione e la stesura dei piani di sviluppo individuale tra le varie persone coinvolte, utenza compresa. 26 Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale 27

15 grazie alle loro differenze vi è complementarietà tra i due professionisti. Il bagaglio di nozioni e di conoscenze dell uno è complementare a quello dell altro. Elena Cantanna Con-vivere con un ruolo professionale diverso dal proprio Educatori e maestri all interno dell Istituto Vanoni di Lugano Relatori Fulvio Poletti e Pascal Fara L Istituto Vanoni di Lugano, Centro educativo per minorenni (CEM), ha la particolarità di avere al proprio interno una scuola elementare; di conseguenza, educatori sociali e maestri si trovano a dover lavorare sotto lo stesso tetto. Il rapporto tra le due figure professionali in questione è il tema centrale di questa tesi, che esplora la tematica cercando di rispondere ai seguenti interrogativi: come convivono due figure professionali diverse nello stesso Istituto? Quali sono gli aspetti che permettono di riconoscere un eventuale distinzione di ruolo tra le due figure professionali? Per quali aspetti queste sono invece collegate? Come interagiscono il mondo dell educazione sociale e quello dell educazione scolastica? C è il rischio di varcare il labile e presunto confine che divide i due ruoli professionali? Analizzando la dimensione del rapporto tra educatore e maestro all interno dell Istituto Vanoni, la tesi invita a riflettere sulle implicazioni della convivenza tra figure professionali diverse, con lo scopo di favorire l integrazione e la collaborazione tra esse. Si tratta di un tema molto rilevante per l educatore sociale, soprattutto considerando il suo crescente inserimento all interno di servizi e istituzioni interdisciplinari. L intervista ai diversi professionisti è stato lo strumento di ricerca utilizzato per approfondire la tematica. Nell analisi dei dati sono stati focalizzati gli aspetti che illustrano la convivenza tra educatori e maestri e che permettono di descrivere e spigare come questa avviene nel quotidiano dell Istituto Vanoni. Lo studio ha permesso di mettere in luce gli elementi di diversità e di complementarietà caratteristici della quotidiana pratica professionale degli educatori e dei maestri all interno dell Istituto. Dall analisi delle interviste emergono alcuni aspetti che alludono ad un assottigliamento del confine tra il ruolo dell educatore e quello del maestro. Il rischio di confondere i due ruoli e di squalificarsi tra professionisti non è da escludere. Questi aspetti dipendono da come i professionisti reagiscono alle situazioni che si presentano nella loro quotidianità lavorativa, specialmente quando si ha a che fare con aspetti che esulano dai propri compiti. Per evitare di invadere il campo dell altro, è importante rimanere fedele al proprio ruolo e alla propria identità professionale. Con questo atteggiamento si riconosce e si valorizza automaticamente il ruolo dell altro, arricchendo la relazione professionale e di conseguenza favorendo il raggiungimento degli obiettivi della presa a carico. 28 Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale 29

16 Nicole Carenini Insegnare abilità di imitazione a un bambino autistico Relatori Michele Mainardi e Chiara Balerna Il lavoro di ricerca parte innanzitutto da una descrizione della Fondazione autismo ricerca e sviluppo, e creazione di ambiti curativi e educativi (ARES), che si divide in tre settori principali: il segretariato sociale, il centro diagnosi e intervento psico educativo (DIPE) e il centro documentazione. In seguito, per permettere al lettore di capire ancora meglio il contesto di riferimento, viene descritto l approccio psicoeducativo e la strutturazione a tre livelli degli spazi, che permette al bambino di orientarsi, consentendogli di capire innanzitutto cosa deve fare, per quanto tempo deve svolgere una determinata attività e che cosa deve fare dopo il compito. Parallelamente, viene spiegato il lavoro svolto dai professionisti nell ambito dell intervento precoce. In un secondo tempo si introducono le problematiche legate ai disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS), prestando particolare attenzione alle caratteristiche diagnostiche del disturbo autistico (DA). Successivamente viene presentato il bambino accompagnato durante l intervento, sia dal punto di vista clinico sia personale, con considerazioni scaturite dall osservazione e dagli interventi effettuati. Prima di raggiungere il cuore del lavoro di tesi, ovvero l insegnamento di abilità d imitazione a un bambino autistico, viene spiegata l intersoggettività, con i rispettivi prerequisiti all imitazione e i parallelismi con il bambino. Vengono poi illustrate le difficoltà di relazione iniziali incontrate e le strategie adottate per affrontare il problema. Viene inoltre argomentata, partendo da alcune pubblicazioni, la difficoltà d imitazione in bambini con autismo e l importanza di intervenire precocemente per ridurre il deficit. Prima di fornire spiegazioni sul metodo comportamentale tradizionale, usato per insegnare abilità di imitazione al bambino, vengono ripercorsi i tratti più importanti di uno studio i cui protagonisti erano cinque bambini piccoli con autismo (Ingersoll e Schreibman, 2007). La ricerca in questione è stata uno spunto di partenza per la strutturazione dell intervento. Tramite uno specifico strumento di valutazione si è cercato di capire i punti di forza e le debolezze del bambino, allo scopo di strutturare un intervento educativo individualizzato. Seguono la scelta degli item da sottoporre al bambino, la descrizione della strutturazione del setting e della procedura utilizzata per l intervento. Tramite una griglia di osservazione è stata monitorata l evoluzione del bambino nel corso delle diverse sedute. Infine, vengono presentate l analisi e l interpretazione dei risultati, proponendo al bambino un follow-up, che consiste nel presentargli gli item che nella precedente valutazione sono stati valutati come emergenti o non riusciti. 30 Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale 31

17 Valentina Cavadini Formazione per le persone detenute: quali risvolti? Indagine sulla relazione tra lo svolgimento di un apprendistato in carcere e la prognosi penale della persona Relatori Jenny Assi e Gianluigi Galli Il tema di questa tesi riguarda l attività formativa delle persone detenute nel Penitenziario cantonale ticinese nel periodo di esecuzione della pena. La ricerca ha preso spunto da uno stage effettuato presso l Ufficio di patronato che sostiene le persone durante questo periodo e le accompagna nella costruzione del loro futuro. L interesse è stato focalizzato attorno alle misure intese ad aiutare i detenuti a ricostruire una vita autonoma nel momento della loro reintegrazione in società. In particolare attorno al progetto Scuola In-Oltre, il quale, introdotto nel 2007, ha concesso ai detenuti motivati a intraprendere un tirocinio professionale, la possibilità di svolgere un percorso formativo che comprende apprendimenti pratici e teorici. L ipotesi di partenza che la tesi è andata a verificare è se un attività di formazione mirata al reinserimento dovesse potenziare le risorse degli interessati e dunque, in qualche modo, migliorare quella che gli addetti ai lavori chiamano prognosi penale. Si sono dunque voluti indagare i risvolti della formazione delle persone (cinque su sei, i quali stanno svolgendo questo tipo di apprendistato presso il penitenziario La Stampa), per misurarne gli effetti sulla loro prognosi penale. La difficoltà subito riscontrata è stata quella di trovare indicatori concreti per procedere a tale misurazione. È stata scelta la modalità della ricerca qualitativa basata sullo strumento dell intervista semi-strutturata. Per poter ottenere una scaletta d intervista ben mirata e in grado di raggiungere l obbiettivo sono state consultate alcune persone risorsa, quali il docente di cultura generale e tre operatori sociali dell Ufficio di patronato. I dati emersi mostrano diverse sfaccettature delle ricadute della formazione sulle persone detenute, in particolare evidenziano come lo svolgimento di un apprendistato aiuti a vivere la detenzione in modo meno degradante, dando la possibilità alle persone di immaginarsi il proprio futuro oltre le mura carcerarie. L Ufficio di patronato, insieme ai diretti interessati, è protagonista nella costruzione di progetti per l avvenire, mettendo in atto tutto il possibile per favorire un rientro in società proficuo e solido; in questo senso già durante la detenzione alcuni possono contare su un percorso formativo che garantisce maggiore spazio di reinserimento. Nelle conclusioni sono state elaborate alcune riflessioni partendo dall individuo e dal suo percorso, così come dall Ufficio di patronato e dal ruolo degli operatori sociali, per poi giungere alla trattazione della tematica da un punto di vista più macro, cioè inserendo i vari pezzi in un contesto allargato che include l intera società e l essere cittadino. 32 Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale 33

18 I bisogni dell altro non devono essere intesi come mancanze o disagi incolmabili, ma come momenti di crescita, dove l ospite diventa attore del proprio cambiamento per raggiungere un maggior grado di benessere. Tatiana Corda Lo sguardo dell educatore Il ruolo dell educatore confrontato con quello dell ergoterapista Relatori Roberto Trosi e Chiara Balerna La scelta tematica della tesi è da ricondurre alla pratica professionale svolta al Centro diurno casa Vallemaggia, dove la multidisciplinarietà dell équipe e la presa in carico individuale degli ospiti hanno suscitato l interesse dell autrice. La tesi approfondisce la tematica dei ruoli professionali, confrontando l educatore con altre figure, in particolare con quella dell ergoterapista. L obiettivo è quello di meglio definire i ruoli, ossia il chi fa che cosa, aspetto fondamentale per capire i piani e le modalità d azione delle diverse figure, per dare un senso al loro lavoro e per valutare se esiste un integrazione delle competenze. Il percorso adottato ha seguito un iter ben preciso. In primis è stata scelta un attività dove le competenze dell educatore e dell ergoterapista potevano emergere. In seguito è stato definito lo strumento di raccolta dati: la videoregistrazione. Ultima tappa è stata quella d individuare i diversi ruoli nello svolgimento delle attività. Una volta definita l attività, un esercitazione in cucina da svolgere con un ospite, il lavoro di tesi si è diviso in tre parti. La prima è caratterizzata dalla creazione del progetto di cucina in un ottica da educatore, dato che al Centro diurno tale attività viene svolta anzitutto secondo le esigenze professionali dell ergoterapista. La seconda parte consiste nella messa in scena del progetto tramite la videoregistrazione. L ultima fase comprende l analisi e il confronto dei dati raccolti. Nell analisi dei dati sono emersi aspetti di congruenza e di divergenza nell agire professionale dell educatore e dell ergoterapista. L aspetto centrale per entrambe le figure è risultato l individuo visto nella sua globalità, quindi portatore di risorse, bisogni, desideri e aspettative. L essere umano vive e si sviluppa in un contesto che può influenzarlo, ostacolarlo o sostenerlo, perciò è fondamentale che il professionista, sia l educatore sia l ergoterapista, stia attento all ambiente. Le divergenze emerse riguardano la progettazione, il fare con rispetto al fare per, la relazione e il sostegno concessi all ospite. Nelle conclusioni si è voluto evidenziare la caratteristica predominate dell educatore: la relazione educativa. L educatore non è un soggetto solitario, ma unisce le sue competenze ad altri operatori per garantire all ospite una presa in carico globale. Spesso le persone incontrate dagli operatori sociali non esprimo bisogni legati a un unica sfera, ma abbracciano più dimensioni che richiedono l intervento di figure professionali differenti. Risulta quindi importante favorire la collaborazione tra queste, sostenendo la complementarietà e l integrazione delle competenze. 34 Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale 35

19 Elisa Ferreira Un cammino verso una scelta Le competenze nell accompagnamento dell assistente sociale a Pro Infirmis Relatori Danilo Realini e Fiorenzo Gianini Vi siete mai chiesti cosa succede quando un avvenimento improvviso stravolge le abitudini quotidiane di una persona? Quante volte vi siete detti: ma tanto non succederà mai a me? Quando le persone vivono un momento delicato o traumatico, non sempre sono in grado di elaborare il lutto facilmente e in maniera lucida. Le ripercussioni sono molte e variano da caso a caso, ma vi è un comune denominatore che avvicina questa tipologia di situazioni: il momento della scelta. Davanti alla diagnosi di una grave malattia o di un incidente invalidante, è necessario decidere come procedere e quale percorso intraprendere. Vi sono però molte implicazioni a livello soggettivo che entrano in gioco nel dover scegliere cosa fare e come andare avanti lungo una strada sconosciuta come ad esempio quella del dolore, della rabbia e della gestione del cambiamento. Vi sono anche implicazioni a livello assicurativo che entrano in gioco e servizi ed enti che vengono interpellati. L Ufficio invalidi, la Pro Infirmis e le principali cliniche medicalizzate del Canton Ticino, hanno ideato un progetto denominato Centro d indicazione, che permette agli utenti di prendere una decisione, avendo a disposizione informazioni adeguate ed esaurienti rispetto a tutte le alternative esistenti. In questo progetto, attualmente gestito e coordinato da Pro Infirmis, l assistente sociale funge da punto di riferimento e indica quali sono i possibili percorsi da intraprendere e cosa potrebbe comportare ciascuno di essi. Il suo intervento è volto anche ad accompagnare la famiglia in tutto ciò che concerne l aspetto emotivo dettato dalla situazione. Questa tesi si propone di evidenziare tre aspetti che sono centrali durante l accompagnamento prestato dall assistente sociale: i fattori oggettivi quali il flusso di informazioni tra gli enti coinvolti e gli aspetti amministrativi; i fattori soggettivi quali il vissuto dei familiari e dell utente stesso che vanno a condizionare l agire dell operatore sociale; la costruzione di un progetto di vita condiviso. Esplorando le dimensioni sopracitate, il lavoro di tesi ha permesso di mettere in luce le competenze principali dell assistente sociale durante questo processo di accompagnamento dell utente verso una scelta più consapevole. 36 Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale 37

20 Maja Finamore Le condizioni di lavoro e i rischi psicosociali Quale realtà all interno dell Ufficio famiglie e minorenni? Relatori Spartaco Greppi e Angelica Lepori La presente tesi analizza le condizioni di lavoro degli assistenti sociali attivi presso l Ufficio delle famiglie e minorenni (UFAM), concentrandosi in particolare sull esposizione degli stessi ai rischi psicosociali del lavoro. Più precisamente la ricerca si pone come obiettivi quelli di descrivere le condizioni di lavoro presso l UFAM, valutare l esistenza e il grado di esposizione degli assistenti sociali ai rischi psicosociali e riflettere sulle possibili forme di prevenzione di tali rischi. L interesse per questa tematica è nato durante la formazione ed è maturato in occasione del periodo di pratica professionale presso l UFAM. Il quadro teorico e concettuale in cui questo lavoro di tesi si inserisce riguarda le riflessioni di studiosi e ricercatori sulle trasformazioni del mondo del lavoro e sulle conseguenze di queste sulla salute psico-fisica dei lavoratori. In particolare, la tesi vuole capire come queste trasformazioni coinvolgano anche le professioni sociali, per le quali la dimensione relazionale assume un importanza centrale. Le informazioni necessarie a raggiungere gli obiettivi del lavoro sono state raccolte tramite un questionario anonimo somministrato a tutti gli assistenti sociali dell UFAM. Dall analisi dei dati emerge che i dipendenti sono sottoposti a un importante carico di lavoro e a ritmi di lavoro elevati, compensati da una relativa autonomia professionale e da buone relazioni tra colleghi e con i superiori. Fattori, questi ultimi, su cui sarebbe interessante fare leva per migliorare la generale percezione di sovraccarico lavorativo riscontrata tra gli operatori sociali. La tesi analizza un contesto particolare e ristretto che non può essere rappresentativo della realtà dei servizi sociali. Essa fornisce comunque alcuni spunti di riflessione sul tema della salute al lavoro in un ambito considerato comunemente esente da determinati rischi. In questo senso il lavoro di tesi permette di avanzare alcune piste di riflessione più generali, di proporre misure di prevenzione e di aprire nuove prospettive di ricerca. 38 Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale 39

21 Michela Flocchini Nido e famiglie migranti Culture educative a confronto Relatori Paola Solcà e Michela Nussio Al giorno d oggi sono in continuo aumento le famiglie migranti presenti in alcune strutture educative della prima infanzia nel Cantone. Tale situazione è riscontrabile all Asilo nido comunale di Locarno ed è a partire da questa osservazione che è stato scelto il tema di questo lavoro di tesi. La problematica affrontata riguarda le due principali culture educative presenti nella vita di un bambino che frequenta un servizio per la prima infanzia: la cultura familiare e quella istituzionale. Con questo lavoro si intende indagare le modalità di cura ed educative del nido e delle famiglie migranti, così da far emergere eventuali discrepanze. L interrogativo di ricerca risulta quindi essere il seguente: Quali ambiti, quali situazioni quotidiane possono creare malintesi o difficoltà comunicative nella relazione tra asilo nido e famiglie migranti?. Alcune ricerche condotte in Italia da Graziella Favaro e Adriana Di Rienzo hanno messo in evidenza difficoltà o malintesi dovuti ad abitudini ed usanze differenti tra la cultura educativa del nido e quella di famiglie migranti. Ciò rende complessa e alle volte problematica la relazione e la continuità tra i due mondi in cui il bambino vive. Le differenze culturali sovente rimangono implicite poiché, per vai motivi, manca il coraggio di farle emergere. L approccio metodologico adottato è quello qualitativo: attraverso interviste in profondità ad educatrici e madri migranti dei bambini tra i due e i tre anni sono state indagate le abitudini in sei sfere della vita quotidiana: lo stare a tavola e l alimentazione, il riposino pomeridiano, la sfera affettiva, gli stili della genitorialità, il gioco e la cura del corpo e della malattia. Lo scopo delle interviste era quello di far emergere il maggior numero di similitudini e/o differenze possibili tra la cultura del Nido e quella familiare, al fine di poter confermare o confutare le constatazioni effettuate dalle ricercatrici sopracitate. In conclusione non sono emerse grandi differenze tra le due parti, contrariamente a quanto si poteva supporre. Si è cercato di comprendere i motivi e di tracciare alcune possibili soluzioni da sperimentare affinché, tra il personale educativo e le famiglie, vi fosse un maggior dialogo basato sull apertura e sulla collaborazione. Sono infine state apportate delle riflessioni riguardanti il ruolo e la visione dell educatrice sociale di fronte a tali problematicità dovute a culture e modelli educativi diversi o addirittura contrastanti. 40 Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale 41

22 Alessandro Fornera La migrazione nello specchio infranto della tossicodipendenza Un indagine sui tossicodipendenti di origine migrante Relatori Gianluigi Galli e Michela Nussio La tematica affrontata in questo lavoro di tesi riguarda il fenomeno dei giovani migranti di seconda generazione che hanno avuto problemi di tossicodipendenza. Le motivazioni che hanno ispirato questo lavoro sono riconducibili essenzialmente agli interessi interculturali dell autore e all attività professionale che svolge in qualità di educatore presso una comunità terapeutica per tossicodipendenti, dove è venuto a contatto con molte persone di origine migrante con problemi di dipendenza da sostanze. Riflettendo su queste realtà è stata ipotizzata l esistenza di una possibile relazione di influenza tra migrazione e tossicodipendenza. La problematica è stata elaborata attraverso la presentazione teorica dei due percorsi: quello migratorio e quello tossicomanico; ed è stata affrontata attraverso l evidenziazione di alcuni contenuti significativi, fra cui la dimensione identitaria. Inizialmente, per poter contestualizzare l indagine e valutarne i contorni, sono state contattate alcune persone chiave che operano nell ambito della terapia alla tossicodipendenza sul territorio ticinese. Di seguito, si è scelto il target formato da quatto persone di origine migrante e si sono organizzati incontri preliminari per verificare le modalità e la fattibilità della raccolta dati. Attraverso la raccolta di materiale empirico avvenuta sottoforma di interviste in profondità a persone provenienti da un contesto migratorio che hanno avuto problemi di tossicodipendenza, si è cercato di ricostruire le concatenazioni fattuali relative ai due percorsi, ma soprattutto di evidenziare il senso e le motivazioni che i soggetti hanno voluto dare al riguardo dei loro vissuti. Si è cosi potuto arrivare a identificare, attraverso l analisi degli account degli intervistati, i punti di maggior contatto tra i due percorsi indagati soffermandosi in particolare sull importanza dei rapporti genitoriali - deprivazioni, abbandoni, ricongiungimenti, sensi di colpa, ecc. - e delle dinamiche identitarie, riferite anche all auto-riconoscimento e all etero-riconoscimento. I risultati raggiunti avvalorano in un qualche modo l ipotesi di partenza, ma vanno comunque ricondotti ai limiti di un indagine condotta in breve tempo, con un target limitato e un impostazione che sul piano teorico abbisognerebbe di ulteriori rinforzi. Pur non essendo legata alle pratiche dell intervento, questa indagine può servire ad ampliare la dimensione interculturale delle competenze dell operatore sociale e potenziare, sin dalla fase dell anamnesi, l individualizzazione di un progetto di presa a carico adeguato. 42 Tesi di bachelor 2010 Lavoro sociale 43

LAVORARE IN RETE PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON AUTISMO A SCUOLA: LABORATORIO DI STRATEGIE DIDATTICHE ED EDUCATIVE

LAVORARE IN RETE PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON AUTISMO A SCUOLA: LABORATORIO DI STRATEGIE DIDATTICHE ED EDUCATIVE LAVORARE IN RETE PER L INCLUSIONE DI ALUNNI CON AUTISMO A SCUOLA: LABORATORIO DI STRATEGIE DIDATTICHE ED EDUCATIVE PERCORSO DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI E ASSISTENTI EDUCATIVI DALLA SCUOLA DELL INFANZIA,

Dettagli

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI 1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Sì LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI Si 11 Abbastanza 1 No 0 Non risponde 1 Perché

Dettagli

Progetto LA CASA DELLE BUONE RELAZIONI. Un offerta formativa gratuita. rivolta a docenti di ogni ordine e grado. di Milano e provincia

Progetto LA CASA DELLE BUONE RELAZIONI. Un offerta formativa gratuita. rivolta a docenti di ogni ordine e grado. di Milano e provincia Progetto LA CASA DELLE BUONE RELAZIONI Un offerta formativa gratuita rivolta a docenti di ogni ordine e grado di Milano e provincia Comunità Nuova Onlus Tel. 02.48303318 Fax 02.48302707 Sede legale e amministrativa:

Dettagli

ORIENTAMENTO NELLE TRANSIZIONI: STRUMENTI PER LA SCUOLA

ORIENTAMENTO NELLE TRANSIZIONI: STRUMENTI PER LA SCUOLA XIV Convegno Nazionale AlmaDiploma Orientamento e dis-orientamento Gli strumenti e le azioni per le scelte degli studenti della scuola secondaria di I e II grado ORIENTAMENTO NELLE TRANSIZIONI: STRUMENTI

Dettagli

UN USCITA DIDATTICA AL MUSEO. Veronica Cadei Gloria Pozzi

UN USCITA DIDATTICA AL MUSEO. Veronica Cadei Gloria Pozzi UN USCITA DIDATTICA AL MUSEO Veronica Cadei Gloria Pozzi "... E' necessario allargare il nostro concetto di scuola fino a sentire che scuola è il mondo. E' necessario convincersi che ogni cosa, ogni fatto,

Dettagli

PROGETTO: PSICOMOTORICITA

PROGETTO: PSICOMOTORICITA Alla Cortese Attenzione Del Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo CassanoD Adda Dott.ssa Valentina Marcassa PROGETTO: PSICOMOTORICITA AMBITO DISCIPLINARE: PSICOMOTRICITA CLASSI COINVOLTE: SEZ. 4 ANNI

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente

Dettagli

PEER EDUCATION E RECUPERO SCOLASTICO

PEER EDUCATION E RECUPERO SCOLASTICO ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L ENOGASTRONOMIA E L OSPITALITA ALBERGHIERA GIUSEPPE CIPRIANI PEER EDUCATION E RECUPERO SCOLASTICO Progetto, realizzazione e risultati A.s. 2015/2016 a cura di Sara

Dettagli

PROF. Silvia Tiribelli MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE: II D

PROF. Silvia Tiribelli MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE: II D PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALE DOCENTE ANNO SCOLASTICO 2013-14 PROF. Silvia Tiribelli MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE: II D DATA DI PRESENTAZIONE: 30/11/2013 FINALITÀ E OBIETTIVI FORMATIVI DELLA DISCIPLINA La geografia

Dettagli

La valutazione partecipata nei servizi per l infanzia 1 - Problematiche

La valutazione partecipata nei servizi per l infanzia 1 - Problematiche La valutazione partecipata nei servizi per l infanzia 1 - Problematiche Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione Consiglio Nazionale delle Ricerche Regione Emilia-Romagna Corso di formazione per

Dettagli

La vocazione professionale e la carriera accademica. Report della prima fase di ricerca

La vocazione professionale e la carriera accademica. Report della prima fase di ricerca La vocazione professionale e la carriera accademica Report della prima fase di ricerca 1 Obiettivi dell indagine Il focus della nostra ricerca è la vocazione professionale: l esperienza di una passione

Dettagli

Progetto di azioni formative rivolte alla famiglia ( parte sperimentale del Programma Domus)

Progetto di azioni formative rivolte alla famiglia ( parte sperimentale del Programma Domus) Progetto di azioni formative rivolte alla famiglia ( parte sperimentale del Programma Domus) Premessa Il progetto presentato si muove nell ambito di una strategia di sostegno delle famiglie romane, realizzando:

Dettagli

La nave dei folli: la modifica dello stereotipo del malato mentale nell adolescente

La nave dei folli: la modifica dello stereotipo del malato mentale nell adolescente La nave dei folli: la modifica dello stereotipo del malato mentale nell adolescente La chiusura dei manicomi, avvenuta nel 1996, ha determinato un apertura nei confronti delle persone affette da malattia

Dettagli

PROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL RISCHIO IN ADOLESCENZA

PROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL RISCHIO IN ADOLESCENZA PROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL RISCHIO IN ADOLESCENZA Servizio Salute mentale, dipendenze patologiche, salute nelle carceri Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza Franca Francia

Dettagli

RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA

RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA PROVINCIA DI PORDENONE Servizio Programmazione Sociale RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA tavolo provinciale di coordinamento e azioni di supporto nell area dell integrazione socio-culturale e dell intercultura

Dettagli

Accompagnare al cambiamento

Accompagnare al cambiamento Accompagnare al cambiamento percorso per Guadagnare salute Rendere facili le scelte salutari Reggio Emilia 24-25-26 settembre 2009 E.Centis*, P.Beltrami*, G.P.Guelfi** (*) Azienda USL Bologna (**) Università

Dettagli

ELEMENTI FONDANTI L IDENTITA DEI SERVIZI o-6 - PRINCIPI QUALITATIVI DEL PROGETTO EDUCATIVO -

ELEMENTI FONDANTI L IDENTITA DEI SERVIZI o-6 - PRINCIPI QUALITATIVI DEL PROGETTO EDUCATIVO - AMBIENTAMENTO PROGETTO EDUCATIVO COLLEGIALITA FORMAZIONE DOCUMENTAZIONE SPAZI- AMBIENTE PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE ELEMENTI FONDANTI L IDENTITA DEI SERVIZI o-6 - PRINCIPI QUALITATIVI DEL PROGETTO EDUCATIVO

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA ANNO SCOLASTICO

PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA ANNO SCOLASTICO PROGRAMMAZIONE DIDATTICO-EDUCATIVA ANNO SCOLASTICO 2014-2015 Prof. ssa GORI BARBARA Materia PSICOLOGIA GENERALE E APPLICATA Classe 4 a Tecnico dei Servizi Socio-Sanitari Sez. C Situazione iniziale della

Dettagli

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Repubblica Italiana Regione Siciliana

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Repubblica Italiana Regione Siciliana Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Repubblica Italiana Regione Siciliana Primo Istituto Comprensivo di Scuola Materna, Elementare e Media Leonardo Da Vinci Via Concetto Marchesi

Dettagli

Chi è e cosa fa lo Psicologo

Chi è e cosa fa lo Psicologo Chi è e cosa fa lo Psicologo L articolo 1 della Legge 18/2/1989 n. 56 Ordinamento della professione di psicologo recita: La professione di Psicologo comprende l uso degli strumenti conoscitivi e di intervento

Dettagli

Seminario regionale Senigallia 15 aprile 2015

Seminario regionale Senigallia 15 aprile 2015 Progettare per sviluppare competenze trasversali. Quale processo valutativo attivare? RENDERE OPERATIVO IL PROTOCOLLO D INTESA: verso le scuole che promuovono salute. Seminario regionale Senigallia 15

Dettagli

I seminario: Che cos è il tirocinio curricolare?

I seminario: Che cos è il tirocinio curricolare? UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea in Scienze dell educazione Seminari metodologici propedeutici al tirocinio A.A. 2009/2010 I seminario: Che cos è il tirocinio

Dettagli

Servizio per gli Studenti Disabili. Archimede Pitagorico. e la disabilità. Dott.ssa Tatiana Vitali Dott.ssa Rita Mastellari Anno Accademico

Servizio per gli Studenti Disabili. Archimede Pitagorico. e la disabilità. Dott.ssa Tatiana Vitali Dott.ssa Rita Mastellari Anno Accademico Servizio per gli Studenti Disabili Archimede Pitagorico e la disabilità Dott.ssa Tatiana Vitali Dott.ssa Rita Mastellari Anno Accademico 2009-2010 2010 ??? Come mi sento nel mio ruolo professionale? ???

Dettagli

Gruppo di lavoro: Infanzia, genitorialità, scuole primarie, bambini e famiglie, multiculturalità. 13 Maggio Verona

Gruppo di lavoro: Infanzia, genitorialità, scuole primarie, bambini e famiglie, multiculturalità. 13 Maggio Verona Gruppo di lavoro: Infanzia, genitorialità, scuole primarie, bambini e famiglie, multiculturalità 13 Maggio 2016 - Verona I Partecipanti alla discussione, il tema della discussione. 16 operatori della Uisp

Dettagli

Dott.ssa Enrica Locati, psicologa INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI

Dott.ssa Enrica Locati, psicologa INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI L INTELLIGENZA EMOTIVA Descrizione: le emozioni sono alla base sia dello sviluppo cognitivo che di quello sociale. Il corso, attraverso esercitazioni teoriche e pratiche,

Dettagli

Come nasce l idea di DivertInMente Doposcuola creativo

Come nasce l idea di DivertInMente Doposcuola creativo Come nasce l idea di DivertInMente Doposcuola creativo Analisi del bisogno L idea guida di questo progetto è l attivazione di un Doposcuola per creare un luogo e uno spazio che accolga bambini e genitori

Dettagli

Esso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento.

Esso ha quindi come obiettivo ottimale di far giungere l alunno all autovalutazione e all auto-orientamento. PROGETTO ORIENTAMENTO 2013/2014 ORIENTARSI PER SCEGLIERE FINALITA EDUCATIVE L orientamento nella scuola secondaria di I grado è un processo educativo e didattico al quale concorrono, secondo le specifiche

Dettagli

PUZZLE 2008 per la Scuola Primaria di Edolo

PUZZLE 2008 per la Scuola Primaria di Edolo PUZZLE 2008 per la Scuola Primaria di Edolo Il progetto PUZZLE - Educare alla Diversità nasce da una serie di riflessioni ed esperienze educative promosse e sperimentate dalla cooperativa Il Cardo sul

Dettagli

COMUNE DI CASOREZZO PIANO DI AZIONI POSITIVE DEL COMUNE DI CASOREZZO TRIENNIO

COMUNE DI CASOREZZO PIANO DI AZIONI POSITIVE DEL COMUNE DI CASOREZZO TRIENNIO COMUNE DI CASOREZZO Provincia di Milano PIANO DI AZIONI POSITIVE DEL COMUNE DI CASOREZZO TRIENNIO 2015 2017 Approvato con deliberazione G.C. n. 36 del 12/03/2015 PIANO DI AZIONI POSITIVE TRIENNIO 2015-2017

Dettagli

Hanno però dato anche sempre spazio ai sogni, al desiderio di cambiare, di contribuire a dare vita ad un mondo diverso.

Hanno però dato anche sempre spazio ai sogni, al desiderio di cambiare, di contribuire a dare vita ad un mondo diverso. Sogni e bisogni Le cooperative sono nate per rispondere a bisogni anche molto concreti. Hanno però dato anche sempre spazio ai sogni, al desiderio di cambiare, di contribuire a dare vita ad un mondo diverso.

Dettagli

Servizio Educazione Affettiva e Sessuale UOC Area Famiglia. Consultorio Familiare

Servizio Educazione Affettiva e Sessuale UOC Area Famiglia. Consultorio Familiare Servizio Educazione Affettiva e Sessuale UOC Area Famiglia Consultorio Familiare I CONSULTORI FAMILIARI - ULSS 20 Via Poloni 1, Verona Via del Capitel 22, Verona Via Siracusa 4d, Verona Via Volturno 20,

Dettagli

«Cyberbullismo e cittadinanza digitale»

«Cyberbullismo e cittadinanza digitale» «Cyberbullismo e cittadinanza digitale» FIDAE «Cyberbullismo: una sfida educativa» Istituto Gonzaga, Milano Simona Chinelli, referente cyberbullismo per l USR Lombardia L intervento 1. I documenti di riferimento

Dettagli

Istituto Comprensivo di Sissa Trecasali Allegato 2.E al Piano Triennale dell Offerta Formativa 2016/19 CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA

Istituto Comprensivo di Sissa Trecasali Allegato 2.E al Piano Triennale dell Offerta Formativa 2016/19 CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA CURRICOLO DI SCIENZE SCUOLA DELL INFANZIA OBIETTIVI FORMATIVI TRAGUARDI Obiettivi riferiti all intero percorso della scuola dell infanzia OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO COMPETENZE Osservare con attenzione

Dettagli

Programmazione e documentazione nei contesti educativi. Consulente Istituto degli Innocenti

Programmazione e documentazione nei contesti educativi. Consulente Istituto degli Innocenti Programmazione e documentazione nei contesti educativi Jessica Magrini Consulente Istituto degli Innocenti La progettazione costituisce un aspetto fondamentale del lavoro educativo. Progettare vuol dire

Dettagli

Strategia formativa e Portfolio

Strategia formativa e Portfolio Strategia formativa e Portfolio Azione F3: Realizzazione di prototipi di azioni educative in aree di grave esclusione sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle reti esistenti Verso

Dettagli

ANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO

ANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO ANNO SCOLASTICO 2016/17 FUNZIONE STRUMENTALE AREA SOSTEGNO : DOCENTE: ORLANDI DONATELLA DATA: 29/09/2016 FIRMA DESCRIZIONE SINTETICA DEL L integrazione degli alunni portatori di handicap come di quelli

Dettagli

Progetto IPDA per la Scuola d Infanziad

Progetto IPDA per la Scuola d Infanziad Progetto IPDA per la Scuola d Infanziad PRESENTAZIONE DEL PROGETTO: Il progetto nasce più di 10 anni fa dalla collaborazione tra A.S.L, Provveditorato agli Studi e Università degli studi di Padova. Negli

Dettagli

PROF. RAFFAELLA AMICUCCI MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE: IIA

PROF. RAFFAELLA AMICUCCI MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE: IIA PROGRAMMAZIONE INDIVIDUALE DOCENTE ANNO SCOLASTICO 2013-14 PROF. RAFFAELLA AMICUCCI MATERIA: GEOGRAFIA CLASSE: IIA DATA DI PRESENTAZIONE: 30/11/2013 FINALITÀ E OBIETTIVI FORMATIVI DELLA DISCIPLINA La geografia

Dettagli

PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI

PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI PROTOCOLLO PER LA CONTINUITÀ TRA I DIVERSI ORDINI Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado SAN GIOVANNI TEATINO (CH)

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado  SAN GIOVANNI TEATINO (CH) ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado www.istitutocomprensivosgt.it SAN GIOVANNI TEATINO (CH) Dalla parte dell Educazione Progetto di Formazione Scuola-

Dettagli

PROGETTO DI PSICOMOTRICITA' FUNZIONALE ANNO SCOLASTICO 2010-2011

PROGETTO DI PSICOMOTRICITA' FUNZIONALE ANNO SCOLASTICO 2010-2011 PROGETTO DI PSICOMOTRICITA' FUNZIONALE per i bambini che frequentano la scuola dell'infanzia ANNO SCOLASTICO 2010-2011 ELENA SICA A CURA DI La proposta di un progetto di psicomotricità funzionale nasce

Dettagli

Ruolo dell A.S. del D.P.

Ruolo dell A.S. del D.P. Ruolo dell A.S. del D.P. Le attività svolte dall A.S. sono quelle inerenti alle funzioni del servizio: prevenzione, terapia e riabilitazione, attività di consulenza e formazione, come previsto dal D.P.R.

Dettagli

COMUNE DI MILANO. Griglia di osservazione dei segnali di rischio: Milano. uno strumento co-costruito per i MSNA e il suo utilizzo nella rete

COMUNE DI MILANO. Griglia di osservazione dei segnali di rischio: Milano. uno strumento co-costruito per i MSNA e il suo utilizzo nella rete COMUNE DI MILANO Griglia di osservazione dei segnali di rischio: uno strumento co-costruito per i MSNA e il suo utilizzo nella rete 2016 Comune di Milano. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Il presente documento

Dettagli

Per una scelta consapevole

Per una scelta consapevole Per una scelta consapevole L Istituto Scuole Cristiane con la Scuola dell Infanzia Paritaria (18.11.04) e la Scuola Primaria Parificata e Paritaria (D.M.18.12.2000), è una risposta alle esigenze educative

Dettagli

Lezione 1 L impianto del Corso di preparazione alla prova scritta. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo

Lezione 1 L impianto del Corso di preparazione alla prova scritta. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo SCUOLA PRIMARIA SCUOLA DEELL INFANZIA a cura di GIUSEPPE DUMINUCO Lezione 1 L impianto del Corso di preparazione alla prova scritta. Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo Questo Corso di preparazione

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO ELEONORA D ARBOREA VILLANOVA MONTELEONE PAIDEIA PERCORSO DI AUTOFORMAZIONE PER L INCLUSIONE DSA

ISTITUTO COMPRENSIVO ELEONORA D ARBOREA VILLANOVA MONTELEONE PAIDEIA PERCORSO DI AUTOFORMAZIONE PER L INCLUSIONE DSA ISTITUTO COMPRENSIVO ELEONORA D ARBOREA VILLANOVA MONTELEONE PAIDEIA PERCORSO DI AUTOFORMAZIONE PER L INCLUSIONE DSA Il progetto è volto a riconsiderare la scuola come spazio in cui intrecciare relazioni,

Dettagli

Scienze e tecniche psicologiche PSICOLOGIA

Scienze e tecniche psicologiche PSICOLOGIA Scienze e tecniche psicologiche PSICOLOGIA PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA Scienze e Tecniche Psicologiche CORSO DI LAUREA MAGISTRALE Psicologia COR Via Sant Agostino, 8 27100 PAVIA - Tel. +39 0382 984218 -

Dettagli

Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia. Elena Dal Pio Luogo

Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia. Elena Dal Pio Luogo Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia Elena Dal Pio Luogo LEGGE 170 8 ottobre 2010 Art. 1 Riconoscimento e definizione di: Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Garantire

Dettagli

Metodologie operative con ITP Istituto Professionale dei Servizi socio-sanitari

Metodologie operative con ITP Istituto Professionale dei Servizi socio-sanitari Metodologie operative con ITP Istituto Professionale dei Servizi socio-sanitari 1 biennio 2 biennio 5 anno 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ Metodologie operative con ITP 60 60 89 Codocenze con 1 biennio 2 biennio 5 anno

Dettagli

Soluzioni personalizzate per le Lingue e la Formazione Servizi di Coaching e Counselling SERVIZI PER LE SCUOLE

Soluzioni personalizzate per le Lingue e la Formazione Servizi di Coaching e Counselling SERVIZI PER LE SCUOLE Soluzioni personalizzate per le Lingue e la Formazione Servizi di Coaching e Counselling FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DOCENTI Formazione linguistica Corsi di inglese e spagnolo per il raggiungimento del

Dettagli

Chiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé Autovalutazione

Chiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé Autovalutazione Progetto x competenza EMOZIONANDO Competenza imparare ad imparare: è l abilità di perseverare nell apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia. Seminari metodologici propedeutici al tirocinio a.a. 2011/2012.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia. Seminari metodologici propedeutici al tirocinio a.a. 2011/2012. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Lettere e Filosofia Seminari metodologici propedeutici al tirocinio a.a. 2011/2012 Fare e pensare: il tirocinio curricolare come occasione per apprendere dall'esperienza

Dettagli

I Gruppi Cicogna : l integrazione fra politiche e servizi sociali e sanitari

I Gruppi Cicogna : l integrazione fra politiche e servizi sociali e sanitari Il Percorso Nascita nella Regione Emilia Romagna. L esperienza del territorio forlivese: i Gruppi Cicogna e non solo Nadia Bertozzi Centro Famiglie Comune di Forlì Forlì 23-24 febbraio 2007 1 I Gruppi

Dettagli

CONSAPEVOL-MENTE a.s

CONSAPEVOL-MENTE a.s Dr.ssa Elena Berno CONSAPEVOL-MENTE a.s. 2015-2016 INCONTRO CON I GENITORI DEGLI ALUNNI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ORIENTARE «Le decisioni sono un modo per definire se stessi. Sono il modo

Dettagli

La Mediazione Culturale nella scuola

La Mediazione Culturale nella scuola La Mediazione Culturale nella scuola STATO, PROSPETTIVE E MEDIAZIONE G2 A CURA DI: NORA LONARDI RES RICERCA E STUDIO, TRENTO Mediazione interculturale. Prima apparizione: normativa nazionale art. 36 e

Dettagli

A.L.E.R.A.MO. ONLUS - ALT 76 1

A.L.E.R.A.MO. ONLUS - ALT 76 1 la bussola come orientarsi nella scuola italiana A.L.E.R.A.MO. ONLUS - ALT 76 1 A.L.E.R.A.MO. ONLUS - ALT 76 2 LA BUSSOLA COME ORIENTARSI NELLA SCUOLA ITALIANA La storia dei conflitti culturali è una storia

Dettagli

PROGETTO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE TEMPO INSIEME

PROGETTO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE TEMPO INSIEME PROGETTO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE TEMPO INSIEME Il C.A.G. Tempo insieme è un luogo/spazio educativo, di inclusione sociale, di aggregazione e di sostegno rivolto alla fascia di età 6/18 anni,

Dettagli

PROFESSIONE: PSICOLOGA! d.ssa Viviana Rossetti Psicologa-Psicoterapeuta infantile

PROFESSIONE: PSICOLOGA! d.ssa Viviana Rossetti Psicologa-Psicoterapeuta infantile PROFESSIONE: PSICOLOGA! d.ssa Viviana Rossetti Psicologa-Psicoterapeuta infantile PSICOLOGO DELL ETA EVOLUTIVA: CHI Bambino Famiglia Coppia genitoriale Scuola AREE DI INTERVENTO: COSA Area clinica (consultazione,

Dettagli

Relazione Finale. sul progetto

Relazione Finale. sul progetto Relazione Finale sul progetto Il presente intervento formativo è stato inserito nell ambito di un esperienza di ricercaazione su strategie didattiche innovative e alternative sulla Qualità d Aula e nasce

Dettagli

Risvolti psicologici dell attività sportiva nei soggetti con disabilità CONVEGNO DISABILITA E SPORT MODENA 10 MAGGIO 2013

Risvolti psicologici dell attività sportiva nei soggetti con disabilità CONVEGNO DISABILITA E SPORT MODENA 10 MAGGIO 2013 Risvolti psicologici dell attività sportiva nei soggetti con disabilità CONVEGNO DISABILITA E SPORT MODENA 10 MAGGIO 2013 Risvolti psicologici dell attività sportiva nei soggetti con disabilità È interessante,

Dettagli

Sintesi dei risultati

Sintesi dei risultati Università degli Studi di Genova DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANTROPOLOGICHE Polo M.T. Bozzo Ricerca e intervento sui disturbi del linguaggio e dell apprendimento Componenti culturali, sviluppo cognitivo e

Dettagli

L esperienza dei docenti PON l analisi dei diari di bordo dell a.s. 2009/2010

L esperienza dei docenti PON l analisi dei diari di bordo dell a.s. 2009/2010 L esperienza dei docenti PON M@t.abel: l analisi dei diari di bordo dell a.s. 2009/2010 Il piano di formazione PON M@t.abel+ (Matematica. Apprendimenti di Base con E- Learning) si propone di migliorare

Dettagli

BENESSERE ORGANIZZATIVO LA RICERCA IN OLTRE 200 AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ITALIANE

BENESSERE ORGANIZZATIVO LA RICERCA IN OLTRE 200 AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ITALIANE BENESSERE ORGANIZZATIVO LA RICERCA IN OLTRE 200 AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ITALIANE Francesco Minchillo DAL LABORATORIO AL KIT SUL BENESSERE INIZIATIVA ANNO PARTECIPANTI LABORATORIO 2002 11 amministrazioni

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo. Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità

Università degli Studi di Bergamo. Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità Università degli Studi di Bergamo Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità Management e leadership delle strutture sanitarie: nuovi scenari

Dettagli

CARTA della promozione della salute nella scuola in Ticino. Principio generale

CARTA della promozione della salute nella scuola in Ticino. Principio generale CARTA della promozione della salute nella scuola in Ticino Principio generale Persone informate, consapevoli e in grado di attivare risorse personali, comunitarie e sociali sono nella miglior condizione

Dettagli

AVVIO DI NUOVE FORME DI COLLABORAZIONE CON I COMUNI FONDAZIONE PER LEGGERE BIBLIOTECHE SUD OVEST MILANO

AVVIO DI NUOVE FORME DI COLLABORAZIONE CON I COMUNI FONDAZIONE PER LEGGERE BIBLIOTECHE SUD OVEST MILANO AVVIO DI NUOVE FORME DI COLLABORAZIONE CON I COMUNI FONDAZIONE PER LEGGERE BIBLIOTECHE SUD OVEST MILANO ASSEMBLEA GENERALE 14 DICEMBRE 2015 PREMESSA Il presente studio di fattibilità ha cercato di seguire

Dettagli

Ruolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel modello di formazione tra Vecchio e Nuovo Ordinamento

Ruolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel modello di formazione tra Vecchio e Nuovo Ordinamento Ruolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel modello di formazione tra Vecchio e Nuovo Ordinamento Ruolo e funzioni del Tirocinio. Il modello MARC nel percorso di formazione tra vecchio e nuovo

Dettagli

Un cane per amico: chi educa chi a scuola di Cinofilia Corso di educazione cinofilo-sportiva rivolto agli studenti

Un cane per amico: chi educa chi a scuola di Cinofilia Corso di educazione cinofilo-sportiva rivolto agli studenti Denominazione Progetto Un cane per amico: chi educa chi a scuola di Cinofilia Corso di educazione cinofilo-sportiva rivolto agli studenti Organismi proponenti FIDASC Nazionale Descrizione progetto La FIDASC,

Dettagli

AFSW Associazione Famiglie Sindrome di Williams

AFSW Associazione Famiglie Sindrome di Williams AFSW Associazione Famiglie Sindrome di Williams L AUTONOMIA POSSIBILE Nel 1996 nasce L'Associazione Italiana Sindrome di Williams (AISW) per volontà di un gruppo di genitori di varie parti d'italia. Dal

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE. Anno accademico 2014/2015 ORGANIZZAZIONE FORMATIVA II ANNO

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE. Anno accademico 2014/2015 ORGANIZZAZIONE FORMATIVA II ANNO 1 Anno accademico 2014/2015 ORGANIZZAZIONE FORMATIVA II ANNO SOMMARIO ORGANIZZAZIONE FORMATIVA Oggetto e tipologia del tirocinio Monte ore Finalità e obiettivi Articolazione del percorso formativo Piano

Dettagli

Anno di formazione e prova docenti neoassunti

Anno di formazione e prova docenti neoassunti Anno di formazione e prova docenti neoassunti Fase Peer to Peer Tutorial informativo/formativo per docenti neoassunti e tutor A cura del prof. Cesario Oliva 081.8112478 email:gildains.caserta@gmail.com

Dettagli

DISLESSIA E GLI ALTRI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

DISLESSIA E GLI ALTRI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO DISLESSIA E GLI ALTRI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Dislessia, affetti e apprendimento La legge 170 sulle dislessie e difficoltà di apprendimento ha garantito un crescente interesse per questa problematica

Dettagli

RAPPORTO INDAGINE DI SODDISFAZIONE 2012

RAPPORTO INDAGINE DI SODDISFAZIONE 2012 Direzione Politiche Sociali Partecipative e dell Accoglienza RAPPORTO INDAGINE DI SODDISFAZIONE 212 CENTRO PER L AFFIDO E LA SOLIDARIETA FAMILIARE a cura del Servizio Politiche Cittadine per l Infanzia

Dettagli

L USR TOSCANA E IL PROCESSO DI VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

L USR TOSCANA E IL PROCESSO DI VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana L USR TOSCANA E IL PROCESSO DI VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI La valutazione come riconoscimento

Dettagli

Scienza e Tecniche Psicologiche Università del Salento

Scienza e Tecniche Psicologiche Università del Salento Cosa farò da grande? A cura di: Prof.ssa Filomena De Lumè, associato Psicologia dello sviluppo Dott.ssa Francesca Borgia, laurea in Metodologia dell Intervento Psicologico Dott.ssa Arianna Mignozzi, laurea

Dettagli

Il piano educativo assistenziale individualizzato: dal documento ad oggi

Il piano educativo assistenziale individualizzato: dal documento ad oggi ASSOCIAZIONE ARCA COMUNITÀ L ARCOBALENO ONLUS CENTRO SOCIO RIABILITATIVO RESIDENZIALE Il piano educativo assistenziale individualizzato: dal documento ad oggi I TEMPI DEL PERCORSO 24/09/2012 Inizio lavori

Dettagli

EFFICACY. Per la Scuola, per i Docenti, per gli Studenti. In collaborazione con l Università Bocconi

EFFICACY. Per la Scuola, per i Docenti, per gli Studenti. In collaborazione con l Università Bocconi EFFICACY Per la Scuola, per i Docenti, per gli Studenti In collaborazione con l Università Bocconi EFFICACY PROGETTI PILOTA GIÀ SVOLTI SUL DIGITALE Progetti pilota: Marzo Giugno 2014 Set-up Chi: scuole

Dettagli

Ente proponente: Partners: Sostenitori: Periodo di svolgimento: da Marzo 2009 a Marzo 2010

Ente proponente: Partners: Sostenitori: Periodo di svolgimento: da Marzo 2009 a Marzo 2010 MASCHIO E FEMMINA Progetto di formazione per operatori del sistema educativo sui temi dell identità di genere e l orientamento sessuale, contro le discriminazioni e il bullismo omofobico Ente proponente:

Dettagli

ISBN: Edizioni Sette Città. Iª edizione, aprile 2010

ISBN: Edizioni Sette Città. Iª edizione, aprile 2010 Strumenti 32 ISBN: 978-88-7853-189-5 2010 Edizioni Sette Città Iª edizione, aprile 2010 Edizioni SETTE CITTÀ Via Mazzini 87 01100 Viterbo tel +39.0761.304967 +39.0761.1768103 fax +39.0761.303020 +39.0761.1760202

Dettagli

DISTRETTO SANITARIO DI SORGONO CONSULTORIO FAMILIARE *** COMUNITÀ MONTANA GENNARGENTU MANDROLISAI

DISTRETTO SANITARIO DI SORGONO CONSULTORIO FAMILIARE *** COMUNITÀ MONTANA GENNARGENTU MANDROLISAI DISTRETTO SANITARIO DI SORGONO CONSULTORIO FAMILIARE *** COMUNITÀ MONTANA GENNARGENTU MANDROLISAI LO SPORTELLO MEDIAZIONE FAMIGLIA SCUOLA La famiglia è centrale nell educazione dei figli. Essa rappresenta

Dettagli

IL RAPPORTO TRA TEORIA E PRASSI NEL SERVIZIO SOCIALE DAL PERCORSO UNIVERSITARIO IN POI

IL RAPPORTO TRA TEORIA E PRASSI NEL SERVIZIO SOCIALE DAL PERCORSO UNIVERSITARIO IN POI IL RAPPORTO TRA TEORIA E PRASSI NEL SERVIZIO SOCIALE DAL PERCORSO UNIVERSITARIO IN POI U N I V E R S I TA D E G L I S T U D I R O M A 3 7 M A G G I O 2 0 1 0 A N N U N Z I AT A B A R T O L O M E I di cosa

Dettagli

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 ADOZIONE SCUOLA Percorso per l attuazione l del Protocollo d Intesa d tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 LE FINALITA Promuovere

Dettagli

BELLI DENTRO E BELLI FUORI MANGIANDO SANO E CORRETTO

BELLI DENTRO E BELLI FUORI MANGIANDO SANO E CORRETTO ISTITUTO COMPRENSIVO LUIGI CAPUANA MINEO A. S. 2016-2017 PROGETTO BELLI DENTRO E BELLI FUORI MANGIANDO SANO E CORRETTO 1 1. Titolo del progetto Belli Dentro e Belli Fuori Mangiando Sano e Corretto L uomo

Dettagli

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA Rendimi il tempo della mia adolescenza Quando ancora non ero me stesso, se non come attesa. Rendimi quei desideri che mi tormentano la vita, Quelle pene strazianti

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE. Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Scienze dell Educazione COMUNITA DI PRATICA:

UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE. Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Scienze dell Educazione COMUNITA DI PRATICA: UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Scienze dell Educazione COMUNITA DI PRATICA: CONTESTO DI LAVORO, DI ESPERIENZA, DI APPRENDIMENTO NEL CASO DELLA ASL

Dettagli

D.ssa Jessica Bertolani Dal ruolo tradizionale docente ad uno più articolato tutor, coach, counselor

D.ssa Jessica Bertolani Dal ruolo tradizionale docente ad uno più articolato tutor, coach, counselor D.ssa Jessica Bertolani jessica.bertolani@univr.it Il formatore oltre che attento a definire progetti e obiettivi, così come decidere contenuti, diventa un facilitatore dell esperienza, ovvero attento

Dettagli

Percorsi di prevenzione su fumo, alcol e sostanze Dipartimento Patologia delle Dipendenze Guida ai percorsi

Percorsi di prevenzione su fumo, alcol e sostanze Dipartimento Patologia delle Dipendenze Guida ai percorsi Guida ai percorsi Le nostre proposte operative sono suddivise in 5 tipologie progetti di formazione, rivolti a docenti e a genitori progetti di educazione e promozione della salute, rivolti ad allievi

Dettagli

La Carta della Terra per una progettazione educativa sostenibile

La Carta della Terra per una progettazione educativa sostenibile La Carta della Terra per una progettazione educativa sostenibile Incontri con le Commissioni POF della Rete La Terra nel cuore Carlo Baroncelli,, Luisa Bartoli Rovato,, 17 febbraio 2011 1. Questioni emerse

Dettagli

IL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA alla luce del DM 850/2015 e della CM del

IL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA alla luce del DM 850/2015 e della CM del IL PERIODO DI FORMAZIONE E PROVA alla luce del DM 850/2015 e della CM 36167 del 5-11-2015 Secondo quanto riportato dal DM 850 del 27/10/2015, il periodo di formazione e di prova è finalizzato specificamente

Dettagli

dr.ssa Lorella Gabriele

dr.ssa Lorella Gabriele dr.ssa Lorella Gabriele Obiettivo del corso Fornire metodologie, strategie per riconoscere e decodificare il linguaggio del corpo. Parte teorica Parte laboratoriale Argomenti Linguaggio Linguaggio e Comunicazione

Dettagli

Anno Pastorale Consulta Diocesana per la Pastorale della Famiglia PERCORSI. Consulta Diocesana per la Pastorale della Famiglia 1

Anno Pastorale Consulta Diocesana per la Pastorale della Famiglia PERCORSI. Consulta Diocesana per la Pastorale della Famiglia 1 Anno Pastorale 2010-2011 Consulta Diocesana per la Pastorale della Famiglia PERCORSI 1 I Dialoghi di pastorale familiare Un occasione per avviare percorsi di consulta 1. Perché Percorsi 2. Cosa sviluppare

Dettagli

La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno.

La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno. CENTRO DIURNO AURORA 1 FINALITA E FUNZIONI GENERALI La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno. La struttura ha finalità riabilitative

Dettagli

COMUNE DI MASSA. DETERMINAZIONE del DIRIGENTE n del 26/09/2014. DIRIGENTE RESPONSABILE : Mercadante Fabio

COMUNE DI MASSA. DETERMINAZIONE del DIRIGENTE n del 26/09/2014. DIRIGENTE RESPONSABILE : Mercadante Fabio COMUNE DI MASSA DETERMINAZIONE del DIRIGENTE n. 3254 del 26/09/2014 DIRIGENTE RESPONSABILE : Mercadante Fabio SETTORE: Istruzione CENTRO DI RESPONSABILITA : Istruzione Oggetto: NIDI D INFANZIA COMUNALI.REALIZZAZIONE

Dettagli

Codice GSA1058AI-DI Sede: Éupolis Lombardia - Istituto Superiore per la Ricerca, la Statistica e la Formazione via Copernico, 38 20125 Milano

Codice GSA1058AI-DI Sede: Éupolis Lombardia - Istituto Superiore per la Ricerca, la Statistica e la Formazione via Copernico, 38 20125 Milano Conoscere le differenze culturali e crescere nell integrazione: modelli comunicativi e processi di costruzione di una rete territoriale integrata Percorso formativo di secondo livello per operatori sanitari,

Dettagli

PREVENZIONE. Linee Guida Regionali 2007

PREVENZIONE. Linee Guida Regionali 2007 PREVENZIONE Linee Guida Regionali 2007 Bla bla bla si parla sempre di prevenzione..ma.. Non sempre è chiara la definizione di cosa esattamente si voglia/debba prevenire Di chi lo debba fare E che ruolo

Dettagli

Rete Biblioteche aumentative. Premessa

Rete Biblioteche aumentative. Premessa Rete Biblioteche aumentative Premessa QUADRO INIZIALE Negli ultimi anni sta crescendo in diverse parti di Italia la richiesta di biblioteche, prevalentemente pubbliche, di poter creare una sezione con

Dettagli

Alunni Diversamente Abili (DVA)

Alunni Diversamente Abili (DVA) Alunni Diversamente Abili (DVA) Protocollo per l inclusione degli studenti diversamente abili Finalità: garantire il diritto all istruzione e i necessari supporti agli alunni; inserire gli alunni diversamente

Dettagli

Modulo 1 LA FUNZIONE DOCENTE

Modulo 1 LA FUNZIONE DOCENTE Modulo 1 LA FUNZIONE DOCENTE La funzione docente La funzione docente come si legge nell art. 26 dell ultimo contratto, realizza il processo d insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano,

Dettagli

I corsi di studio internazionali

I corsi di studio internazionali SEMINARIO NAZIONALE Lo Spazio Europeo dell Istruzione Superiore: il ruolo delle rappresentanze studentesche Roma, 18-19 Aprile 2016 I corsi di studio internazionali Lorenzo Amico e Carla Salvaterra Indice

Dettagli

PROGETTAZIONE / PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDICE. Revisioni

PROGETTAZIONE / PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDICE. Revisioni Pagina 1 di 8 INDICE 1.1 OBIETTIVO 1.2 APPLICAZIONE 1.3 RESPONSABILITÀ 1.4 FLOW ATTIVITÀ 1.5 PIANIFICAZIONE 1.6 VERIFICHE E PIANI DI RECUPERO 1.7 VALIDAZIONE E MODIFICHE AL PROGETTO 1.8 MODULISTICA Revisioni

Dettagli