Rete delle Scuole del Distretto di Faenza

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1 Rete delle Scuole del Distretto di Faenza

2 La riflessione sulla lingua Traguardi e obiettivi attività di estensione del lessico, corretta pronuncia di suoni, parole e frasi, pratica delle diverse modalità di interazione verbale fa ipotesi sui significati Traguardi Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati Ragiona sulla lingua Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media

3 Attività di ricerca-formazione In seguito ai primi due incontri di formazione sul curriculum di Lingua italiana (tutor il prof. Bosi) si è scelto di lavorare su un argomento del Curricolo comune ai tre ordini di scuola, date le possibilità che questa scelta offriva di svilupparlo in modo diverso graduandolo a seconda delle differenti capacità e modalità cognitive delle età degli allievi.

4 La competenza lessicale La scelta è caduta sulla competenza lessicale intesa, secondo la definizione del Quadro di riferimento della prova di italiano elaborato dall'invalsi, come capacità di individuare il significato di un vocabolo che è pertinente in un determinato contesto e le relazioni di significato tra vocaboli in vari punti del testo. E' evidente che, più ampio e articolato è il lessico attivo e più è esteso quello passivo, più elevata (cioè di grado elevato) sarà la competenza lessicale di lettura: molto più agevole sarà, ad esempio, isolare ed interpretare contestualmente le parole nuove.

5 Finalità del laboratorio La finalità generale del lavoro dunque, va inquadrata all' interno di un macro obiettivo trasversale a tutte le discipline, ovvero quello di aumentare e consolidare in maniera significativa, una più generale competenza linguistica che permetta ai ragazzi di orientarsi consapevolmente nei diversi campi del sapere, proprio perchè padroni di capacità logiche e interpretative concrete e spendibili

6 Parallelamente al contenuto della sperimentazione, si è condiviso anche l'approccio metodologico, basato su Problem solving e tecniche ludiche, capaci di attivare attenzione e motivazione negli studenti. Dalla Scuola dell'infanzia alla Secondaria di Primo Grado, infine, si è inteso mettere i ragazzi di fronte a sfide linguistiche risolvibili grazie all'attivazione progressivamente più profonda di un atteggiamento sperimentale in grado, si auspica, di trasformarsi in abito mentale che li possa accompagnare in un futuro di costruzione perenne di nuovi saperi.

7 Scuola dell Infanzia L albero magico Verso la competenza lessicale: esempi di pratiche didattiche in verticale Il lessico e la formazione delle parole

8 PERCORSO DIDATTICO PER LA SCUOLA DELLINFANZIA Scuola dellinfanzia «Il Girasole» Sezione II B (anni quattro e cinque)

9 IL PERCORSO SCELTO E MIRATO ALLARRICHIMENTO LESSICALE TRAMITE LA VALORIZZAZIONE DELLE PAROLE GIA CONOSCIUTE, LASCOPERTAAPARTIREDAESSEDINUOVIVOCABOLI E LALTERAZIONE DI ALCUNI DI ESSI, AVENDOCURADICREARE CONTESTIINCUIIBAMBINI POSSANO ESPRIMERSI E COMUNICARE UTILIZZANDOLALINGUAINTUTTELESUEFORMEEFUNZIONI

10 ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO FASE 1: Conosciamo lalbero magico

11 E GRANDE, E UN ALBERO GIGANTE E UN ALBERONE MAESTRA, QUELLO DELLE ALBICOCCHE E PICCOLO SI E UN ALBERINO MAESTRA C E MATTIA CHE HA LA SCHIENA APPOGGIATA AL TRONCO C E LA CORTECCIA E UN PO A STRISCE CON I BUCHINI PER ME E UN PO RUVIDA MI SEMBRA FREDDA IO DICO CHE E DURISSIMA LI C E UN PO DI MUSCHIO E VERDE IN ALTO CI SONO I RAMI SONO FATTI DI LEGNO CI SONO I RAMI CHE HANNO LE PUNTE MAESTRA C E UN APE SUL NOSTRO ALBERO! I RAMI SONO SOTTILI ANCHE DURI ATTACCATI AI RAMI CI SONO LE FOGLIE SI, PERO IN AUTUNNO LE FOGLIE CADONO

12 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLALBERO MAGICO

13 CON IL PROPRIO CORPO I BAMBINI RAPPRESENTANO LA STRUTTURA DELLALBERO MAGICO

14 FASE 2 : osservazione di un immagine di artista famoso

15 LALBERO DELLA VITA (G.KLIMT)

16 DESCRIZIONE DELLALBERO DI KLIMT I BAMBINI HANNO DETTO: «E un albero, ha tanti ricciolini» «Sembrano girandole» «Sembrano rami girati» «Cè un gufo» «Ci sono tanti fiori» «Ha tutti quadratini, cerchietti e puntini» «Le rotelline sembrano tante lumache» In mezzo cè un ovino «Sembra un albero con tanti occhietti» «Sullalbero cè un picchio» «Ma Flint dove ha visto questalbero 7 7 nella sua scuola???»

17 ORA LO RAPPRESENTANO CON IL CORPO

18 I NOSTRI ARTISTI 4 anni - colorato 5 anni - disegnato

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20 RAPPRESENTAZIONE TRIDIMENSIONALE DELL ALBERO DI KLIMT

21 LETTURA DI UN LIBRO

22 IL RIASSUNTO DEI BAMBINI «UN BIMBO ERA AMICO DELL ALBERO E L ALBERO ERA CONTENTO. POI IL BAMBINO CRESCE, DIVENTA GRANDE E VA LONTANO E L ALBERO NON ERA PIU CONTENTO. POI IL BAMBINO TORNA E DICE ALL ALBERO: «VOGLIO DEI SOLDI». NON LI HO, DICE L ALBERO. PRENDI LE MIE MELE E VENDILE, COSI TI GUADAGNI UN PO DI SOLDI. PERO IL BAMBINO DICE ALL ALBERO CHE VUOLE UNA FAMIGLIA CON LA MOGLIE, I FIGLI E ANCHE UNA CASA. ALLORA L ALBERO DICE «PRENDI IL MIO LEGNO» PER COSTRUIRE LA TUA CASA. IL BAMBINO VUOLE ANCHE UNA BARCA E L ALBERO DICE «PRENDI ANCORA DEL LEGNO». UN GIORNO IL BAMBINO TORNA CHE E DIVENTATO VECCHIO, VUOLE SEDERSI ANCHE CORICARSI, MA C ERA RIMASTO SOLO UN PEZZETTINO PICCOLO DI LEGNO E SI POTEVA SOLO SEDERE»

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24 FASE 3 : Inventiamo una poesia in rima

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27 Linsegnante cerca di favorire il riuso, da parte dei bambini, delle nuove parole che hanno scoperto

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32 Altre esperienze

33 IC Carchidio Strocchi sez. 3^A Charlot Giochiamo al tiglio Umalbero riutilizzo dei vocaboli

34 Scuola dell infanzia Panda Sezione IIIB L ALBERO MAGICO OGGI SIAMO USCITI IN GIARDINO ABBIAMO OSSERVATO GLI ALBERI ABBIAMO RACCOLTO UN BEL PO DI FOGLIE, CI SERVIRANNO PER UN LAVORETTO POI CI SIAMO SEDUTI SOTTO QUESTO ALBERO E ABBIAMO ASCOLTATO LA STORIA DELL ALBERO STRANO.

35 Istituto comprensivo Faenza San Rocco Gruppo di lavoro per il curricolo di italiano, progetto di ricerca e formazione (provincia di Ravenna) -Scuola dell Infanzia Stella Polare Sez. D (Ins. Rinaldi Maria Rosa) -Scuola Primaria De Amicis Classe 2^A (Ins. Zoli Marzia) -Scuola Secondaria di Primo Grado Bendandi Classe 2^A (Ins. Bruno Concetta) LE PAROLE SI ALTERANO Anno scolastico

36 Con le nuove parole abbracciamo gli alberi Passeggiando nel giardino abbiamo visto un alberino! Alberino piccolino tu sei nato da un semino proprio come un bel bambino. Con la pioggia e il venticello, ti trasformi in alberello! È estate e c è il solleone: evviva ho trovato un alberone! E a te che dicono alberaccio non essere triste perché io ti abbraccio! Abbraccio l alberone Abbracciamo l alberino Abbraccio l alberaccio

37 Una merenda speciale sotto gli alberi del nostro giardino Dopo aver scelto l albero sotto cui far merenda, raccontiamo i ricordi delle vacan soffermandoci sugli alberi incontrati C erano alberi normali : sono di legno con i rami pieni di foglie (Luca) Mi ricordo tanti alberi grandi e piccoli tutti belli e con tante foglie normali (Lorenzo) Gli alberi della fattoria erano un po strani: avevano le foglie acerbe, il tronco addossato e i rami un po tagliati (Nicholas)

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