La percezione. Illusioni percettive 17/11/2013

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La percezione. Illusioni percettive 17/11/2013"

Transcript

1 La percezione Sensazione = informazione basilare, non elaborata che si presenta agli organi di senso Percezione = complesso processo per mezzo del quale riconosciamo, organizziamo e diamo un senso alla molteplicità di sensazioni che derivano dagli stimoli ambientali Sensazione Percezione Illusioni percettive 1

2 Illusioni percettive Illusioni percettive 2

3 Illusioni percettive Illusioni percettive 3

4 Illusioni percettive Illusioni percettive 4

5 Percezione come processo di interpretazione Illusioni percettive: ciò che deriva dagli organi di senso non corrisponde a ciò che la nostra mente vede. Costanze percettive (grandezza, forma, cromatica): cambia lo stimolo distale e resta costante quello prossimale Costanza di grandezza 5

6 Costanza di forma Costanza di colore Effetto della familiarità Contrapposizione effetti del pigmento vs. effetti luce Adattamento a seguito di esposizione prolungata (la distorsione dovuta a differenti tipi di illuminazione si riduce man mano che aumenta l esposizione) 6

7 Stimolo prossimale, distale e percetto Stimolo distale = oggetto esterno, evento del mondo esterno Stimolo prossimale = stimolo registrato dai recettori sensoriali Percetto = organizzazione mentale degli stimoli, ciò che fenomenicamente percepiamo Errore dello stimolo: descrivere quello che si sa e non quello che si vede Errore dell esperienza: attribuire agli stimoli (distali o prossimali) le caratteristiche dei percetti Teoria gestaltista Il tutto è di più della somma delle singole parti Legge della pregnanza (Kofka, 1935): Tra le tante possibili configurazioni geometriche che si possono ottenere ce n è una che possiede la forma migliore, la più semplice e stabile 7

8 Principi gestaltisti: Vicinanza Le parti di una figura vicine tra loro tendono ad essere percepite come un tutt uno Principi gestaltisti: Similarità Oggetti simili tendono ad essere raggruppati insieme 8

9 Principi gestaltisti: Chiusura Le parti mancanti di un oggetto tendono ad essere completate Principi gestaltisti: Continuità Le parti di una figura sono raggruppate insieme in modo da implicare il minor numero possibile di interruzioni di linee 9

10 Principi gestaltisti: Destino comune Elementi tendono ad essere percepiti insieme se si muovono insieme Organizzazione figura-sfondo La figura ha forma, mentre lo sfondo è amorfo. La figura è dotata di colore oggettuale, non penetrabile, mentre lo sfondo sembra una non-cosa, è penetrabile. La figura è localizzabile in profondità, lo sfondo è collocato a distanza indefinita La figura ha risalto e colpisce l attenzione 10

11 Critiche alla teoria della Gestalt Descrizione di fenomeni piuttosto che spiegazioni scientifiche Isomorfismo = corrispondenza stretta tra organizzazione dell esperienza percettiva (visiva) e l organizzazione cerebrale Percezione della profondità Indici monoculari Interposizione 11

12 Percezione della profondità Indici monoculari Dimensione familiare (es., stanza di Ames) Percezione della profondità Indici monoculari Parallasse di movimento: gli oggetti si muovono sulla retina in funzione della posizione che occupano nello spazio 12

13 Percezione della profondità Indici monoculari (prospettici) Prospettiva lineare Tessitura Ombreggiatura Prospettiva aerea (bassa definizione dei contorni di oggetti lontani) Percezione della profondità Indici binoculari Accomodazione Convegenza Stereoscopia Vincolo di compatibilità (similarità) Vincolo della continuità (similarità con elementi vicini già associati) Vincolo dell unicità (corrispondenza tra le 2 immagini retiniche) 13

14 Percezione della profondità Combinazione di indici di profondità Additività Selezione (es., interposizione e dimensione familiare) La percezione del colore Teoria di Young e Helmoltz fotorecettori differenziati: Bastoncelli Coni (3 tipi) Sensibili a lunghezze d onda corte: blu Sensibili a lunghezze d onda medie: verde Sensibili a lunghezze d onda ampie: rosso La teoria non spiega i fenomeni delle immagini postume (afterimages) e dei contrasti di colore (es., quadratino grigio su sfondo blu o giallo) 14

15 La percezione del colore Teoria di Hering processi opposti di colore De Valois e De Valois: studi su scimmie hanno dimostrato che ci sono cellule che attivano progressivamente in risposta ad alcune lunghezze d onda e si deattivano progressivamente ad altre Punto di transizione rosso-verde Punto di transizione giallo-blu Integrazione teorie di Young e Helmoltz e Hering: Coni sensibili a lunghezze d onda corte segnali eccitatori alle cellule antagoniste giallo-blu percezione blu Coni sensibili alle altre lunghezze d onda segnali inibitori alle cellule antagoniste giallo-blu percezione giallo Coni sensibili a lunghezze d onda medie segnali eccitatori alle cellule antagoniste verde-rosso percezione verde Coni sensibili a lunghezze d onda lunghe segnali inibitori alle cellule antagoniste verde-rosso percezione rosso Integrazione delle due teorie 15

16 Teorie bottom-up Teoria del riconoscimento di sagome Sagome conservate in memoria che consentono il riconoscimento dei pattern percettivi Ma abbiamo in memoria un repertorio di sagome per ogni grandezza, orientamento e forma dello stimolo? Più sagome per ogni modello complicazione teoria Stimoli normalizzati prima di essere associati alle sagome ma come avviene tale normalizzazione? Teorie bottom-up Teoria del riconoscimento di prototipi (Posner et al., 1967) Modelli rappresentativi di una classe di pattern Ma è stato trovato che possiamo formarci dei prototipi anche per pattern di cui non abbiamo mai visto in precedenza l esemplare corrispondente al prototipo 16

17 Teorie bottom-up Teoria delle caratteristiche: Identificazione delle caratteristiche dei modelli e confronto con quelle conservate in memoria Modello Pandemonium di Selfridge, 1959 Modelli che distinguono tra caratteristiche locali e globali (Navon, 1977): effetto di precedenza del globale e del locale se congruente col globale Teorie bottom-up Teoria delle descrizioni strutturali (Bruce et al., 1996): Un oggetto viene percepito grazie ad una serie di descrizioni strutturali di quella particolare configurazione Le descrizioni strutturali corrispondono ad un set di proposizioni simboliche, non linguistiche, sebbene ci serviamo delle parole per descriverle Ma come si formano queste rappresentazioni strutturali? 17

18 Teorie top-down Teorie costruttiviste: Percezione costruttiva, intelligente (Bruner, 1957; Gregory, 1980; Rock, 1983): durante la percezione si formano velocemente hp sui percetti sulla base dei dati sensoriali in arrivo, delle conoscenze precedenti, delle conoscenze contestuali, dei processi inferenziali Inferenze inconsce Teorie top-down Gregory (1970; 1980) e la teoria dell applicazione errata della costanza di grandezza: processi relativi alla costanza di grandezza per immagini tridimensionali erroneamente applicati alle immagini bidimensionali 18

19 Teorie top-down Critiche La teoria di Gregory non spiega perché, pur applicando un processo relativo alle figure tridimensionali, le figure (ved. illusione di Muller-Lyer o Ponzo) sono percepite comunque come bidimensionali Indici bidimensionali meno forti per le figure che per le foto? Teorie esplicative negli esperimenti di laboratorio Processi top-down rilevanti in caso di esposizioni limitate nel tempo Approccio ecologico di Gibson (1950; 1979) Relazione tra percezione e azione (spec. nella vita quotidiana) Configurazioni di flusso ottico (informazioni circa la direzione, la distanza dall orizzonte, la velocità) Invarianze Poli nelle configurazioni di flusso ottico Relazione di proporzione all orizzonte (il rapporto tra altezza dell oggetto e distanza tra base e orizzonte resta costante quando la distanza dall osservatore cambia) 19

20 Approccio ecologico di Gibson (1950; 1979) Risonanza: processo secondo cui riusciamo a cogliere o identificare informazioni invarianti nel contesto Affordances (disponibilità): usi di un oggetto immediatamente percepibili (senza necessariamente ricorrere alla MLT) Critica maggiore: sottostima del ruolo dei processi cognitivi superiori; applicazione in relazione agli aspetti di base della percezione Prospettive integrative (bottom-up/top down) Teoria computazionale di Marr (1982) Dati grezzi organizzati in ragione di dell identificazione degli assi principali di un oggetto: Margini (confini tra oggetti) Contorni (differenziazioni tra tipi di superfici; es. concavo vs. convesso) Regioni di somiglianza (aree indifferenziate con caratteristiche distintive) 20

21 Prospettive integrative (bottom-up/top down) Teoria computazionale di Marr (1982) Processo percettivo Schizzo primario bidimensionale (2D): Dai recettori visivi alla corteccia primaria, elaborando informazioni relative alla luce, ai contorni, alle convessità, ecc. Schizzo a due dimensioni e mezza (2.5D) Elaborazione delle informazioni relative alla posizione dell osservatore (es., indici di profondità) Modello tridimensionale (3D); effetto della conoscenza precedente: il riconoscimento avviene quando il modello di percezione a 3 dimensioni è confrontato con i modelli a 3 dimensioni conservati in memori Elaborazione, a partire dalle informazioni che provengono dalla posizione dell osservatore, di modelli indipendenti dalla particolare prospettiva dell osservatore (es., oggetto parzialmente celato alla vista dell osservatore, ma integralmente rappresentato, come un tavolo a 4 gambe di cui se ne vedono solo 3) Prospettive integrative (bottom-up/top down) Teoria di Biederman (1987) Modelli percepiti come combinazioni di GEONI (forme semplici) Analisi delle regioni concave Scoperta delle proprietà non accidentali (non cambiano se guardiamo un oggetto da angoli visuali diversi) Simmetria Linee parallele Curvatura 21

22 Prospettive integrative (bottom-up/top down) Teoria di Biederman (1987) Identificazione dei contorni Analisi delle regioni concave Scoperta proprietà non accidentali Determinazione dei componenti Associazione delle componenti a oggetti in MLT Prospettive integrative (bottom-up/top down) Teoria di Biederman (1987) Critiche Influenza del contesto (e delle aspettative conoscenze precedenti) Eccessiva semplificazione (es., discriminazione di oggetti appartenenti alla stessa tipologia generale) 22

23 Aspetti fisiologici della percezione Zeki (1992): 4 sistemi paralleli collegati ad aspetti diversi dela visione: movimento (1), colore (1) e forma (2). Aree della corteccia visiva implicate nella visione: V1 e V2: prima fase della percezione, elaborazione di informazioni su forma e colore V3 e V3A: elaborazione di informazioni sulla forma V4: elaborazione di informazioni sul colore e sull orientamento di linee V5: elaborazione di informazioni sul movimento visivo Attenzione L attenzione è il processo per mezzo del quale elaboriamo attivamente una quota limitata di informazione a partire dalla quantità di informazioni di cui veniamo a disporre attraverso i sensi e gli altri processi cognitivi La coscienza è il processo per mezzo del quale noi compiamo elaborazioni cognitive e ne siamo al tempo stesso consapevoli. Esistono, tuttavia, operazioni cognitive che compiamo al di fuori della consapevolezza cosciente 23

24 Attenzione Coscienza Attenzione misure di performance Coscienza self-reports Metafora di Baars (1997): attenzione come processo di selezione di un canale visivo, coscienza come visione delle immagini su uno schermo Funzioni dell attenzione Secondo una diversa prospettiva, l attenzione può applicarsi tanto a processi cognitivi implicanti la coscienza, quanto a processi automatici. Funzioni dell attenzione: monitoraggio delle nostre interazioni con l ambiente in modo da mantenere la consapevolezza del nostro adattamento sintesi del passato e senso di continuità dell esperienza come base dell identità personale controllo e pianificazione azioni future, basato sul senso si continuità col passato e il presente 24

25 Attenzione focalizzata: uditiva Il fenomeno del cocktail party (Cherry, 1953) Localizzazione Intensità della voce Genere del parlante I partecipanti non riuscivano a riferire circa il messaggio ignorato anche quando era insolito (in una lingua diversa o con introduzione improvvisa di un tono diverso) 25

26 Distinzioni Presentazione binaurale = stesso messaggio a entrambe le orecchie del partecipante Presentazione dicotica = diverso messaggio a ciascun oggetto Shadowing = il partecipante presta attenzione e ripete il messaggio di un solo orecchio (possibile nel caso di presentazione dicotica) Teoria del filtro di Broadbent (1958) Informazione filtrata subito dopo la registrazione sensoriale (e prima di essere elaborata percettivamente) Allport et al. (1972): uno solo di due stimoli può essere elaborati quando gli stimoli sono simili tra loro, mentre entrambi possono essere elaborati quando sono diversi (es., identificare fotografie ed elaborare un messaggio uditivo) 26

27 Teoria dell attenuazione (Treisman, 1964) Il filtraggio attenua soltanto il passaggio degli stimoli non-target Il processo di attenuazione avviene in 3 stadi: 1. Analisi preattentive delle caratteristiche fisiche dello stimolo, come intensità sonora, tono (le analisi avvengono in parallelo per tutti gli stimoli in entrata) 2. Analisi delle eventuali configurazioni dello stimolo (es., linguaggio, musica) 3. Focalizzazione sugli stimoli che arrivano allo stadio finale Le conferme alla teoria dell attenuazione Esperimenti di Johnston e Heinz (1978): Condizione semplice: prestare attenzione e riconoscere una serie di parole pronunciate da voce maschile da stimoli distrattori pronunciati da voce femminile Condizione complessa: prestare attenzione e riconoscere una serie di parole pronunciate da voce maschile da stimoli distrattori pronunciati da voce sempre maschile Rievocazione libera facilitata nel compito complesso elaborazione preattentiva degli stimoli 27

28 Broadbent vs. Treisman Attenzione focalizzata: visiva Teoria dello zoom (Eriksen, 1990) Poca o nulla elaborazione per stimoli al di fuori del focus attentivo Tipper e Driver (1988) hanno trovato che uno stimolo trascurato in una prova poteva avere effetto di disturbo sull elaborazione di uno stimolo collegato nella prova successiva 28

29 Teoria dell integrazione di caratteristiche (Treisman, 1988) Ricerca di caratteristiche elaborazione rapida e parallela Dimensione Forma Colore Ricerca di congiunzioni elaborazione lenta e seriale (coinvolgimento dell attenzione focalizzata) Congiunzioni illusorie se non è coinvolta l attenzione focalizzata (es., quadrato rosso tra cerchietti verdi può apparire verde) Ricerca di caratteristiche 29

30 Ricerca di caratteristiche Ricerca di caratteristiche Esemplari unici: items con caratteristiche distintive che possono fungere anche da distrattori Quando cerchiamo un esemplare unico, un altro esemplare unico presente nel contesto può fungere da distrattore rallentando la ricerca 30

31 Ricerca di caratteristiche Ricerca di caratteristiche 31

32 Ricerca di congiunzioni Ricerca di congiunzioni 32

33 Ricerca di congiunzioni Ricerca di congiunzioni 33

34 Relazione target-distrattori Effetto della somiglianza target-distrattori Display-size effect (numero di item nella configurazione) Nessun effetto della grandezza degli items Nessun effetto della grandezza della configurazione nel complessa Trovate il cerchietto rosso 34

35 Trovate il cerchietto rosso Trovate il cerchietto rosso 35

36 Trovate il cerchietto rosso Effetto Stroop (1935) ROSSO VERDE GIALLO MARRONE 36

37 Effetto Stroop (1935) ROSSO VERDE GIALLO MARRONE Lapsus associati a processi automatici 1 Errori di cattura la routine ordinaria cattura il comportamento che sta deviando da quella routine Es.: Togliere i vestiti e indossare il pigiama come per andare a letto e realizzare che si era rientrati solo per cambiarsi d abito e uscire a cena (James, 1890) 37

38 Lapsus associati a processi automatici 2 Omissioni salto in una routine che determina il salto nell esecuzione di uno-due passi della parte restante della routine Es.: Andare in una stanza per prendere qualcosa, sentire squillare il telefono e ritornare nella stanza da cui si è usciti senza quella cosa Lapsus associati a processi automatici 3 Perseveranze ripetizione di 1-2 passi di una routine che si è chiusa Es.: Dopo aver avviato l auto, se si viene distratti da qualcosa, girare la chiave di accensione per la seconda volta 38

39 Lapsus associati a processi automatici 4 Errori di descrizione esecuzione di un azione corretta sull oggetto sbagliato (guidati da uno schema) Es.: mettere il gelato nella credenza e la zuppa nel congelatore Lapsus associati a processi automatici 5 Errori di guidati dai dati informazione in ingresso sovrasta le variabili prestabilite in una sequenza automatica di azioni Es.: mentre si sta componendo un numero di telefono familiare, si ascolta una nuova sequenza di numeri e si compone quella 39

40 Lapsus associati a processi automatici 6 Errori di attivazione associativa attivazione, per associazione, di una routine errata Es.: dire pronto mentre si risponde al citofono Lapsus associati a processi automatici 7 Errori di perdita di attivazione attivazione di una routine insufficiente per portarla al compimento Es.: avere la sensazione di dover fare qualcosa, ma non ricordare cosa 40

41 Attenzione divisa: Effetto della complessità del compito Sullivan (1976): doppio compito (ripetere ad alta voce un messaggio e individuare delle parole) Compito semplice: messaggio da ripetere con parole ridondanti Compito complesso: messaggio senza ridondanza Poche parole correttamente individuate nella condizione complessa Quale complessità? Problemi nell operazionalizzazione della complessità del compito Complessità relativa di un compito rispetto ad un altro anziché assoluta 41

42 Attenzione divisa: Effetto della pratica Esperimenti di Spelke et al. (1976) su Diana e John (leggere e comprendere brevi storie mentre scrivevano parole sotto dettatura) Training sul compito Training sulla capacità di comprendere le parole scritte sotto dettatura Studi di Hirst et al. (1980): Pratica scarsamente efficace per due compiti molto complessi Attenzione divisa: Effetto della similarità del compito Similarità di modalità (es., due compiti visivi) Similarità di processo (es., ripetizione verbale) Similarità nelle risposte (es., McLeod, 1977: compito di puntamento manuale + compito di identificazione di toni manuale o verbale risultati peggiori nel caso di risposta manuale al secondo compito) 42

43 Attenzione sostenuta La vigilanza è la capacità di prestare attenzione a un campo di stimolazione per un periodo prolungato, in cui la persona cerca di rilevare la comparsa di un segnale. Rilevazione di uno stimolo distinto o di un cambiamento in susseguirsi di informazioni ripetitive (il compito deve durare almeno mezz ora e la caduta dell attenzione può verificarsi già a 15 min. dall avvio, generalmente intorno ai min.) L elaborazione preconscia Percezione subliminale (difesa percettiva, sensibilizzazione percettiva) Paradigma del priming: Marcel e gli esperimenti con parole col doppio significato (se la presentazione era talmente rapida da impedire il riconoscimento cosciente del priming - es. pesca, per msec. - si attivano entrambi i significati; nel caso di percezione cosciente, si attiva solo un significato) Tip-of-tongue (Brown e McNeill, 1966) Blindsight (Weiskrantz, 1994) 43

44 Processi automatici e processi controllati I processi automatici sono (Posner e Snyder, 1975): inconsci non intenzionali tali da consumare poche risorse attentive Alcuni processi automatici possono essere riportati al livello della consapevolezza, resi intenzionali e controllati Per contro, molti processi automatici nascono come processi controllati (automatizzazione o proceduralizzazione) Shiffrin e Schneider (1977) Processi automatici: non dipendenti dall attenzione, a capacità non limitata, difficili da modificare basati su elaborazione in parallelo, sono relativamente rapidi Processi controllati: dipendenti dall attenzione, a capacità limitata, flessibili di natura seriale, richiedono un tempo lungo per l esecuzione 44

45 Esperimenti di Shiffrin e Schneider (1977) 1. Memorizzazione di un set di memoria (4 oggetti, consonanti o numeri) con distrattori 2. Esposizione a 4 oggetti su uno schermo 3. Decisione se uno degli oggetti mostrati era tra quelli memorizzati Rilevazione coerente set di oggetti in memoria tutti appartenenti ad una categoria (e distrattori dell altra categoria), quindi il compito consisteva nel confrontare gli stimoli presentati con la categoria Rilevazione diversificata target e distrattori appartenenti ad entrambe le categorie, quindi il compito richiedeva un confronto uno-a-uno degli stimoli Limiti nell approccio di Shiffrin e Schneider (1977) I processi automatici sono influenzati dalla numerosità degli stimoli (non sono quindi a capacità illimitata) nella condizione di rilevazione coerente l elaborazione automatica era influenzata dal numero di stimoli La pratica porta ad una velocizzazione dei processi automatici oppure cambiano i processi utilizzati? Attenzione come processo diversificato (ved. Allport, 1993) 45

46 Norman e Shallice (1980; 1986) 2 tipi di processi automatici: Elaborazione completamente automatica in assenza di consapevolezza Elaborazione parzialmente automatica Pianificazione della competizione (contention scheduling) che richiede una consapevolezza minima Processi regolati dal Sistema Attenzionale Supervisore (SAS) analoghi ai processi controllati di Shiffrin e Schneider) 46

Principali teorie percettive

Principali teorie percettive Principali teorie percettive La teoria empiristica di Helmholtz (1867). I dati sensoriali sono parcellari e vengono integrati nella percezione dell oggetto grazie a meccanismi basati sull esperienza passata.

Dettagli

LA PERCEZIONE Dott.ssa SILVIA GIARRIZZO

LA PERCEZIONE Dott.ssa SILVIA GIARRIZZO LA PERCEZIONE 1 Dott.ssa SILVIA GIARRIZZO SENSAZIONE E PERCEZIONE La SENSAZIONE implica la registrazione e la codificazione degli stimoli ossia di tutte le forme di energia che colpiscono gli organi di

Dettagli

Come facciamo a vedere le cose così come le vediamo?

Come facciamo a vedere le cose così come le vediamo? LA PERCEZIONE È un processo psichico alla base della conoscenza del mondo fisico e di ogni attività cognitiva. È il risultato di un insieme di fattori che intervengono tra la stimolazione sensoriale e

Dettagli

Illusioni ottico - geometriche (9 di 10)

Illusioni ottico - geometriche (9 di 10) Illusioni ottico - geometriche (9 di 10) Illusioni ottico - geometriche (10 di 10) Gli inganni della percezione Quale fiducia dare agli organi di senso e alla percezione, che si fonda sui dati da essi

Dettagli

PERCEZIONE 1 a cura di Barbara Brugola

PERCEZIONE 1 a cura di Barbara Brugola PERCEZIONE 1 a cura di Barbara Brugola SENSAZIONE Impressione soggettiva, immediata e semplice che corrisponde a una risposta immediata ad uno stimolo fisico di una data intensità. Le sensazioni possono

Dettagli

Trasduzione sensoriale

Trasduzione sensoriale Trasduzione sensoriale Prima fase di elaborazione dello stimolo, comune a tutti i sistemi sensoriali Il neurone sensoriale traduce gli eventi fisici in segnali elettrici che viaggiano attraverso le fibre

Dettagli

01/12/14. Psicologia generale. Marialuisa Martelli. Percezione. Sensazione e percezione

01/12/14. Psicologia generale. Marialuisa Martelli. Percezione. Sensazione e percezione Psicologia generale Marialuisa Martelli Percezione Sensazione e percezione 1 01/12/14 Organizzazione gerarchica Effetto del contesto 12 13 14 A 13 C 2 La psicofisica Il concetto di soglia: una barriera

Dettagli

La visione. Visione biologica ed elaborazione delle immagini

La visione. Visione biologica ed elaborazione delle immagini La visione Stefano Ferrari Università degli Studi di Milano stefano.ferrari@unimi.it Elaborazione delle immagini anno accademico 2009 2010 Visione biologica ed elaborazione delle immagini La percezione

Dettagli

La percezione dello spazio e della profondità

La percezione dello spazio e della profondità 23 Gennaio 2007 Corso di Laurea in Informatica Multimediale Facoltà di Scienze MMFFNN Università di Verona La percezione dello spazio e della profondità Chiara Della Libera DSNV Università di Verona Sezione

Dettagli

COME VEDIAMO I GRIGI

COME VEDIAMO I GRIGI COME VEDIAMO I GRIGI RIFLETTANZA Quando la luce colpisce un oggetto, parte di essa viene assorbita e parte riflessa Riflettanza percentuale di luce riflessa molto pigmento nero poco pigmento bianco superficie

Dettagli

Marketing - Corso progredito Consumer Behavior

Marketing - Corso progredito Consumer Behavior Corso Progredito - Corso progredito Consumer Behavior Terza unità didattica Il sistema percettivo. I processi di esposizione, attenzione e comprensione Percezione I PROCESSI PERCETTIVI Sistemi sensoriali

Dettagli

Grafica ed interfacce per la comunicazione Scienze della Comunicazione

Grafica ed interfacce per la comunicazione Scienze della Comunicazione Grafica ed interfacce per la comunicazione Scienze della Comunicazione Paola Vocca Lezione 13: Conoscere l utente: visione Lucidi tradotti e adattati da materiale presente su http://www.hcibook.com/e3/resources/

Dettagli

La percezione dello spazio (1): indizi monoculari

La percezione dello spazio (1): indizi monoculari (1): indizi monoculari Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@dsi.unimi.it http://homes.dsi.unimi.it/~boccignone/giuseppeboccignone_webpage/modelli_percezione.html

Dettagli

Corso di Antropologia filosofica a cura del prof. Alfredo Nazareno d Ecclesia.

Corso di Antropologia filosofica a cura del prof. Alfredo Nazareno d Ecclesia. Corso di Antropologia filosofica a cura del prof. Alfredo Nazareno d Ecclesia. Realismo ingenuo: la percezione è una fotocopia della realtà: quello che percepiamo nel mondo fisico (percetto) corrisponde

Dettagli

Il contrasto. La percezione del contrasto. Contrasto e filling-in. Il contrasto simultaneo. Le distribuzioni di luminanza (ii)

Il contrasto. La percezione del contrasto. Contrasto e filling-in. Il contrasto simultaneo. Le distribuzioni di luminanza (ii) 20 Aprile 2006 Corso di Laurea in Informatica Multimediale Facoltà di Scienze MMFFNN Università di Verona Il contrasto La percezione del contrasto Chiara Della Libera DSNV Università di Verona Sezione

Dettagli

COME VEDIAMO GLI OGGETTI?

COME VEDIAMO GLI OGGETTI? Percezione visiva COME VEDIAMO GLI OGGETTI? CAPITOLO 5 «IL COLORE DELLA LUNA» Paola BRESSAN Ed. Laterza Dott.ssa Stefania Pighin - stefania.pighin@unitn.it Guardare significa vedere? - Secondo l accezione

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze Motorie A.A Docente: M. Stella Valle

Corso di Laurea in Scienze Motorie A.A Docente: M. Stella Valle Corso di Laurea in Scienze Motorie A.A. 2007-2008 Docente: M. Stella Valle Approccio all elaborazione dell informazione input Cos e l input? E un informazione ambientale che un individuo riceve per elaborarla.

Dettagli

Rischio Reale e Rischio Percepito: Il ruolo della comunicazione e delle emozioni

Rischio Reale e Rischio Percepito: Il ruolo della comunicazione e delle emozioni Rischio Reale e Rischio Percepito: Il ruolo della comunicazione e delle emozioni M.R Ciceri Professore Associato Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano Responsabile Unità di Ricerca Psicologia del

Dettagli

Corso di Laurea in Educatore dell infanzia A.A Docente: M. Stella Valle

Corso di Laurea in Educatore dell infanzia A.A Docente: M. Stella Valle Corso di Laurea in Educatore dell infanzia A.A. 2008-2009 Docente: M. Stella Valle Approccio all elaborazione dell informazione input Cos e l input? E un informazione ambientale che un individuo riceve

Dettagli

Elaborazione SENSORIALE

Elaborazione SENSORIALE Elaborazione SENSORIALE Tutte le esperienze sensoriali hanno in comune tre principi. 1. Uno stimolo fisico 2. Una serie di eventi attraverso i quali lo stimolo viene trasformato in impulsi nervosi 3. Una

Dettagli

COMUNICARE con le IMMAGINI

COMUNICARE con le IMMAGINI COMUNICARE con le IMMAGINI 1 Prof. Andrea Pizzirani Facoltà di Lettere e Filosofia Scienze e tecnologie della comunicazione Università degli studi di Ferrara L esplorazione visiva Di un immagine non vediamo

Dettagli

CORSO DI INFOGRAFICA PROF. MANUELA PISCITELLI A.A.

CORSO DI INFOGRAFICA PROF. MANUELA PISCITELLI A.A. 3. La gestalt Il presente file costituisce una SINTESI del materiale presentato nel corso delle lezioni. Tale sintesi non deve essere ritenuta esaustiva dell argomento, ma andrà integrata dallo studente

Dettagli

Le costanze percettive (1 di 2)

Le costanze percettive (1 di 2) Le costanze percettive (1 di 2) Nonostante gli oggetti proiettino sulla nostra retina immagini diverse a seconda della distanza e della posizione che occupano, noi siamo in grado di riconoscerli come invarianti,

Dettagli

VISUO SPAZIALI MAURIZIO GAMBARI BERIO 03/04/2011

VISUO SPAZIALI MAURIZIO GAMBARI BERIO 03/04/2011 VISUO SPAZIALI MAURIZIO GAMBARI BERIO 03/04/2011 DEFINIZIONE I deficit visusopazaili si possono definire come disordini che determinano un'erronea stima degli aspetti spaziali fra diversi oggetti che riguardano

Dettagli

Rudolf Arnheim: un secolo di pensiero visivo

Rudolf Arnheim: un secolo di pensiero visivo Rudolf Arnheim: un secolo di pensiero visivo 1904- in vita Ultimo degli allievi della scuola di Berlino. Allievo di K. Lewin e M.Wertheimer. 15/11/06 1 R. Arnheim noto in tutto il mondo per i suoi studi

Dettagli

I Principi della percezione visiva I Principi della percezione visiva Grammatica Visiva 2

I Principi della percezione visiva I Principi della percezione visiva Grammatica Visiva 2 I Principi della percezione visiva I Principi della percezione visiva Grammatica Visiva 2 Semplicità La nostra mente tende a creare l immagine più semplice. Grammatica Visiva 2 Semplicità La nostra mente

Dettagli

Le strategie di memoria per gli over 60

Le strategie di memoria per gli over 60 Le strategie di memoria per gli over 60 Alleniamo la memoria Errate convinzioni sul funzionamento della propria mente e della propria memoria La conoscenza della propria capacità cognitiva e l attitudine

Dettagli

LABORATORIO Corso di Pedagogia speciale Prof.ssa Zappaterra IV anno GRUPPO 1 23 settembre :00/19:00 Dr.ssa Lucia Donata Nepi

LABORATORIO Corso di Pedagogia speciale Prof.ssa Zappaterra IV anno GRUPPO 1 23 settembre :00/19:00 Dr.ssa Lucia Donata Nepi Scuola di Studi Umanistici e della Formazione CdS in Scienze della Formazione Primaria! LABORATORIO Corso di Pedagogia speciale Prof.ssa Zappaterra IV anno GRUPPO 1 23 settembre 2015 16:00/19:00 Dr.ssa

Dettagli

CURRICOLO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ARTE e IMMAGINE - PRIMO ANNO COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE

CURRICOLO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ARTE e IMMAGINE - PRIMO ANNO COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE ISTITUTO COMPRENSIVO G. Rodari 32035 SANTA GIUSTINA (Belluno) Telefono e Fax 0437/858165-858182 C.F. 82003030259 segreteria@rodari.org - dirigenza@rodari.org - www.rodari.org CURRICOLO DELLA SCUOLA SECONDARIA

Dettagli

Affermazioni di partenza. La percezione dell informazione visiva. Chi è? Conoscere e Percepire. L immagine retinica

Affermazioni di partenza. La percezione dell informazione visiva. Chi è? Conoscere e Percepire. L immagine retinica Studio associato per i disturbi dello sviluppo e dell apprendimento Referente: Dott.ssa Rosiglioni R. Affermazioni di partenza La percezione dell informazione visiva Dr. Paolo Tacconella Dr.ssa Renza Rosiglioni

Dettagli

LEZIONE 7. Colore: qualità della sensazione visiva, soggettiva e non comunicabile Colorimetria: quantificazione di eguaglianze fra colori

LEZIONE 7. Colore: qualità della sensazione visiva, soggettiva e non comunicabile Colorimetria: quantificazione di eguaglianze fra colori LEZIONE 7 Colore: qualità della sensazione visiva, soggettiva e non comunicabile Colorimetria: quantificazione di eguaglianze fra colori Di che colore è questa mela? - Rossa Rosso Vivo Verde Rosso Fuoco

Dettagli

PIANO DI LAVORO ANNUALE

PIANO DI LAVORO ANNUALE MONOENNIO - ITALIANO OBIETTIVI MINIMI 1.PARLARE/ASCOLTARE: usare il codice verbale orale in modo significativo. a. Mantenere l attenzione sul messaggio orale avvalendosi dei diversi linguaggi verbali e

Dettagli

Atkinson e Shiffrin cercarono di unificare le nuove conoscenze sulla memoria in un unico modello multimodale.

Atkinson e Shiffrin cercarono di unificare le nuove conoscenze sulla memoria in un unico modello multimodale. LA MEMORIA Atkinson e Shiffrin cercarono di unificare le nuove conoscenze sulla memoria in un unico modello multimodale. Secondo questo modello l informazione sensoriale viene conservata per un breve periodo

Dettagli

Dott.ssa Silvia Re Psicologa Psicoterapeuta SC NPI Cuneo-Mondovì

Dott.ssa Silvia Re Psicologa Psicoterapeuta SC NPI Cuneo-Mondovì Dott.ssa Silvia Re Psicologa Psicoterapeuta SC NPI Cuneo-Mondovì Molte persone hanno memoria buona per certe cose ma meno buona per altre. Un bambino piccolo ha una memoria visiva migliore di quella

Dettagli

La Percezione Dei Colori

La Percezione Dei Colori La Percezione Dei Colori PRINCIPI BASE DELLA PERCEZIONE DEI COLORI LA TRICROMIA PROCESSI OPPONENTI VEDIAMO GLI STESSI COLORI? STEFANO ZUCCALA IL COLORE NON È UNA PROPRIETÀ FISICA DELL AMBIENTE, MA PIUTTOSTO

Dettagli

Memoria e altre sensorialità

Memoria e altre sensorialità Memoria e altre sensorialità I SISTEMI DI MEMORIA Memoria sensoriale Memoria a breve termine (STM) Memoria a lungo termine (LTM) Connessioni tra i livelli di attenzione memorie ripetizione Memoria sensoriale

Dettagli

Percezione e riconoscimento di oggetti

Percezione e riconoscimento di oggetti Percezione e riconoscimento di oggetti Corso di Principi e Modelli della Percezione Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@dsi.unimi.it http://homes.dsi.unimi.it/~boccignone/giuseppeboccignone_webpage/modelli_percezione.html

Dettagli

La consapevolezza visiva

La consapevolezza visiva Deficit visivi dopo una lesione cerebrale La consapevolezza visiva Canale dorsale V1 Canale ventrale Area in cui si determina X la consapevolezza visiva 1 Blindsight (visione cieca) Lesioni di V1 causano

Dettagli

A complicare il nostro rapporto con le immagini (e a volte anche con la realtà) intervengono i cosiddetti inganni percettivi

A complicare il nostro rapporto con le immagini (e a volte anche con la realtà) intervengono i cosiddetti inganni percettivi REALTA E ILLUSIONE A complicare il nostro rapporto con le immagini (e a volte anche con la realtà) intervengono i cosiddetti inganni percettivi Chiaramente essi sono più facilmente realizzabili su una

Dettagli

PSICOLOGIA GENERALE. Attenzione e coscienza. roberto.burro@univr.it

PSICOLOGIA GENERALE. Attenzione e coscienza. roberto.burro@univr.it PSICOLOGIA GENERALE Attenzione e coscienza roberto.burro@univr.it L attenzione Definire puntualmente l attenzione non è facile perché si riferisce ad una varietà di fenomeni psicologici tra loro differenti.

Dettagli

Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive

Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ La Neuropsicologia è quella disciplina scientifica che indaga le relazioni esistenti tra: funzioni cognitive struttura e

Dettagli

APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA. 4 settembre 2014 Alessandra Scabia

APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA. 4 settembre 2014 Alessandra Scabia APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA 4 settembre 2014 Alessandra Scabia L apprendimento della letto-scrittura presuppone l acquisizione di: competenze fonologiche: produzione di tutti i suoni, ripetizioni

Dettagli

Alcuni fatti. Il riconoscimento degli oggetti. Le costanze percettive. Costanza della forma. Costanza della forma. Costanza della forma

Alcuni fatti. Il riconoscimento degli oggetti. Le costanze percettive. Costanza della forma. Costanza della forma. Costanza della forma 16 Maggio2006 Corso di Laurea in Informatica Multimediale Facoltà di Scienze MMFFNN Università di Verona Alcuni fatti Il riconoscimento degli oggetti Chiara Della Libera DSNV Università di Verona Sezione

Dettagli

L Attenzione «è il prendere possesso da parte della mente in chiara e vivida forma di uno fra tanti oggetti» W. James (1890)

L Attenzione «è il prendere possesso da parte della mente in chiara e vivida forma di uno fra tanti oggetti» W. James (1890) L Attenzione «è il prendere possesso da parte della mente in chiara e vivida forma di uno fra tanti oggetti» W. James (1890) Topics della lezione precedente Cosa significa percepire? Come funziona? Processi

Dettagli

Esprimersi e comunicare. Produrre e rielaborare in modo creativo le immagini attraverso materiali e tecniche diverse. Osservare e leggere le immagini

Esprimersi e comunicare. Produrre e rielaborare in modo creativo le immagini attraverso materiali e tecniche diverse. Osservare e leggere le immagini Classe prima ARTE E IMMAGINE L alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al immagini con molteplici tecniche, materiali e anche audiovisivi e multimediali): Osservare e leggere le immagini descrivere

Dettagli

I processi attentivi. L attenzione selettiva o focale: Attenzione uditiva selettiva

I processi attentivi. L attenzione selettiva o focale: Attenzione uditiva selettiva I processi attentivi L attenzione selettiva o focale: Attenzione uditiva selettiva 1 Sommario Definizione dell attenzione focalizzata o selettiva e dell attenzione divisa L attenzione selettiva uditiva

Dettagli

Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi La teoria della dipendenza

Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi La teoria della dipendenza La teoria della dipendenza Università di Catania dbennato@unict.it La teoria della dipendenza Una teoria ecologica Formulata da Melvin de Fleur e Sandra Ball-Rokeach (1976, 1989) Interessata allo studio

Dettagli

Lezione 6 L approccio innatista-modulare

Lezione 6 L approccio innatista-modulare Lezione 6 L approccio innatista-modulare Argomenti Assunti Limiti della teoria costruttivista Paradigma della violazione dell aspettativa L architettura della mente secondo Fodor L innatismo rappresentazionale

Dettagli

Che cosa è l imagery. imagery?

Che cosa è l imagery. imagery? Che cosa è l imagery imagery? Immaginate di camminare lungo una spiaggia al tramonto. Sull orizzonte, uno splendido sole arancione sta baciando il confine lontano dell oceano e il cielo, striato di nubi,

Dettagli

CURRICOLO ARTE E IMMAGINE

CURRICOLO ARTE E IMMAGINE CURRICOLO ARTE E IMMAGINE Disciplina: Arte e Immagine Obiettivi di apprendimento Dimensione Competenze a Abilità Conoscenze Disegnare, dipingere,modellare, dare forma e colore all esperienza, individualmente

Dettagli

SPM. TEST di ABILITA di SOLUZIONE dei PROBLEMI MATEMATICI

SPM. TEST di ABILITA di SOLUZIONE dei PROBLEMI MATEMATICI SPM TEST di ABILITA di SOLUZIONE dei PROBLEMI MATEMATICI CAPACITA di RISOLVERE I PROBLEMI È una delle principali competenze del sistema cognitivo KATONA e WURTHEIMER (Gestaltisti) Una mente strategica

Dettagli

gestalt ed elementi percettivi 09corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina

gestalt ed elementi percettivi 09corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina gestalt ed elementi percettivi 09corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina regola della vicinanza o prossimità gli elementi del campo percettivo vengono uniti in

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA COMPETENZE. L'alunno: utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre testi visivi;;

SCUOLA PRIMARIA COMPETENZE. L'alunno: utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre testi visivi;; ISTITUTO COMPRENSIVO DI PONSO CURRICOLO VERTICALE DI ARTE E IMMAGINE COMPETENZA CHIAVE EUROPEA CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE ESPRESSIONE ARTISTICA FONTI DI LEGITTIMAZIONE Raccomandazione del

Dettagli

Referente Dott.ssa Renza Rosiglioni Corso Re Umberto I, n.5 Ivrea (To) Cellulare

Referente Dott.ssa Renza Rosiglioni Corso Re Umberto I, n.5 Ivrea (To) Cellulare Referente Dott.ssa Renza Rosiglioni Corso Re Umberto I, n.5 Ivrea (To) Cellulare 347 9662237 a cura di RENZA ROSIGLIONI & LARA MASOERO COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO l attenzione Ivrea 22 Gennaio 2014

Dettagli

2.Visione_02 Fisiologia retinica. Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona

2.Visione_02 Fisiologia retinica. Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona 2.Visione_02 Fisiologia retinica Prof. Carlo Capelli Fisiologia Corso di Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive Università di Verona Obiettivi Struttura della retina e cellule retiniche Fotorecettori

Dettagli

Sensazione Percezione

Sensazione Percezione Percezione Sensazione Percezione registrazione interpretazione A parità di informazione sensoriale, cambia la percezione A che serve la Percezione? Congregare informazioni Unire frammenti per dare loro

Dettagli

UNA MEMORIA, TANTE MEMORIE?

UNA MEMORIA, TANTE MEMORIE? UNA MEMORIA, TANTE MEMORIE? FINO ALLA META DEL XX SECOLO NON SI PENSAVA CHE LA MEMORIA FOSSE UNA FUNZIONE MENTALE DISTINTA ED INDIPENDENTE DA MOVIMENTO PERCEZIONE ATTENZIONE E LINGUAGGIO = IN PRATICA SI

Dettagli

AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA

AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA Campo d'esperienza: Linguaggi, creatività, espressione TRAGUAR TRAGUAR TRAGUAR 1, 2, 3 anno della Scuola dell'infanzia l'alunno segue con attenzione e con piacere

Dettagli

La percezione acustica

La percezione acustica 27 Febbraio 2007 Corso di Laurea in Informatica Multimediale Facoltà di Scienze MMFFNN Università di Verona La percezione acustica Chiara Della Libera DSNV Università di Verona Sezione di Fisiologia Umana

Dettagli

PSICOLOGIA COGNITIVA. Gaia Vicenzi - Psicologia Cognitiva

PSICOLOGIA COGNITIVA. Gaia Vicenzi - Psicologia Cognitiva PSICOLOGIA COGNITIVA Che cosa studia la psicologia sociale? Doise (1982) ha individuato quattro diversi livelli in cui lo studio della psicologia si colloca a seconda della natura delle variabili coinvolte

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MEZZOLOMBARDO PIANI DI STUDIO D ISTITUTO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

ISTITUTO COMPRENSIVO MEZZOLOMBARDO PIANI DI STUDIO D ISTITUTO SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Biennio: PRIMO (classe prima e seconda scuola primaria) COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE Traguardi di sviluppo della competenza a fine biennio 1. Conoscere e padroneggiare il proprio corpo (consapevolezza

Dettagli

Lo Sviluppo Percettivo: scaletta degli argomenti

Lo Sviluppo Percettivo: scaletta degli argomenti : scaletta degli argomenti Definizione del processo percettivo Principali teorie Metodi di indagine Competenze visive del neonato e nel primo anno di vita Lo sviluppo percettivo visivo nel corso dell infanzia

Dettagli

LA PERCEZIONE VISIVA. corso CAD A architettura quinquennale 2010/2011 condotto da daniela sidari

LA PERCEZIONE VISIVA. corso CAD A architettura quinquennale 2010/2011 condotto da daniela sidari LA PERCEZIONE VISIVA corso CAD A architettura quinquennale 2010/2011 condotto da daniela sidari NEL GUARDARE UN OGGETTO ENTRANO IN GIOCO: L ESPERIENZA VISSUTA LA MEMORIA TRADIZIONI E CULTURA L OCCHIO CHE

Dettagli

perché vi sono tante teorie dello sviluppo psicologico?

perché vi sono tante teorie dello sviluppo psicologico? perché vi sono tante teorie dello sviluppo psicologico? a cura di laura Aleni Sestito Piaget Con la sperimentazione si cominciano ad affrontare i problemi Vygotskij di esplicazione ed interpretazione delle

Dettagli

Progettazione Multimediale REGOLE DI COMPOSIZIONE GRAFICA. Parte 3. Lo spazio. Prof. Gianfranco Ciaschetti

Progettazione Multimediale REGOLE DI COMPOSIZIONE GRAFICA. Parte 3. Lo spazio. Prof. Gianfranco Ciaschetti Progettazione Multimediale REGOLE DI COMPOSIZIONE GRAFICA Parte 3 Lo spazio Prof. Gianfranco Ciaschetti Solitamente, per spazio intendiamo un volume in tre dimensioni di estensione illimitata. In grafica,

Dettagli

Multimedialità ed e-learning

Multimedialità ed e-learning Istituto Nazionale Previdenza Sociale Gestione Dipendenti Pubblici Multimedialità ed e-learning E-Learning per la Pubblica Amministrazione - 2 Multimedialità e apprendimento Approccio Punto di partenza

Dettagli

Neuropsicologia. R-Bans

Neuropsicologia. R-Bans Neuropsicologia R-Bans La memoria: RBANS Gli indici (o domini) della RBANS che si occupano di valutare la memoria sono: memoria immediata la memoria differita RBANS: Dominio Memoria immediata Indica l

Dettagli

Attenzione volontaria vs. automatica

Attenzione volontaria vs. automatica Attenzione volontaria vs. automatica L attenzione orientata può essere volontaria o automatica. Possiamo volontariamente scegliere di dirigere l attenzione verso un bersaglio; mantenendo l attenzione su

Dettagli

L attenzione nel quotidiano

L attenzione nel quotidiano L attenzione 1 Sommario Il concetto di attenzione e le sue componenti Lo studio sperimentale dell attenzione La misura dei Tempi di Reazione (TR) Limiti degli studi sull attenzione 2 L attenzione nel quotidiano

Dettagli

a.a. 2012/2013 CdL in Scienze dell Educazione (I anno) Insegnamento di Psicologia dell Educazione Unità didattica su: LA MEMORIA

a.a. 2012/2013 CdL in Scienze dell Educazione (I anno) Insegnamento di Psicologia dell Educazione Unità didattica su: LA MEMORIA a.a. 2012/2013 CdL in Scienze dell Educazione (I anno) Insegnamento di Psicologia dell Educazione Unità didattica su: LA MEMORIA ATTENZIONE motivazione esercizio conoscenza verifica INSEGNAMENTO MEMORIA

Dettagli

Le afferenze dai due occhi sono segregate. Esperimenti di Hubel e Wiesel. tracciante radioattivo iniettato nell occhio. trasporto anterogrado

Le afferenze dai due occhi sono segregate. Esperimenti di Hubel e Wiesel. tracciante radioattivo iniettato nell occhio. trasporto anterogrado Le afferenze dai due occhi sono segregate. Esperimenti di Hubel e Wiesel tracciante radioattivo iniettato nell occhio trasporto anterogrado autoradiografia Le afferenze dai due occhi sono segregate anche

Dettagli

Sensazione e percezione

Sensazione e percezione Teoria del colore Analisi chimiche, fisiche e sensoriali dei prodotti alimentari i Percezione e mondo fisico Mondo fisico Fenomeni oggettivi Fenomeni misurabili Mondo della percezione Stimolazione sensoriale

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI DI GERMIGNAGA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA MATERIA OGGETTO DELLA PROGRAMMAZIONE ARTE E IMMAGINE

ISTITUTO COMPRENSIVO G.PASCOLI DI GERMIGNAGA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA MATERIA OGGETTO DELLA PROGRAMMAZIONE ARTE E IMMAGINE SCUOLA PRIMARIA Anno scolastico 2016/2017 Responsabile programmazione Insegnanti Destinatari (Classe/Gruppo) Durata (dal-al) Ore settimanali CL. V Anno scolastico MATERIA OGGETTO DELLA PROGRAMMAZIONE ARTE

Dettagli

LO SVILUPPO COGNITIVO

LO SVILUPPO COGNITIVO PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO Prof. Gabriella Borca a.a. 2005-2006 LO SVILUPPO COGNITIVO SVILUPPO COGNITIVO All interno dello sviluppo cognitivo verranno affrontati i seguenti temi o aspetti 1. I riflessi

Dettagli

Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente. a cura di laura Aleni Sestito

Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente. a cura di laura Aleni Sestito Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente a cura di laura Aleni Sestito LA CONOSCENZA DI SE E DEGLI ALTRI Premack e Woodruff, 1978 TEORIA DELLA MENTE T O M, Theory of Mind ovvero

Dettagli

Oltre V1 : Aree visive extrastriate

Oltre V1 : Aree visive extrastriate Oltre V1 : Aree visive extrastriate Oltre V1: Aree visive extrastriate Esistono 4 vie parallele per l'elaborazione delle informazioni sull'immagine visiva; L'area V5 -> movimento, mentre la V4 -> colori

Dettagli

autismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio

autismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio autismo e disturbi generalizzati di sviluppo Istituto Skinner Napoli Docente Mario D Ambrosio Criteri diagnostici per il disturbo autistico (DSM IV) Compromissione qualitativa dell interazione sociale

Dettagli

PSICOLOGIA COGNITIVA. Gaia Vicenzi - Psicologia Cognitiva

PSICOLOGIA COGNITIVA. Gaia Vicenzi - Psicologia Cognitiva PSICOLOGIA COGNITIVA La cognizione sociale Si occupa dello studio scientifico dei processi attraverso cui le persone acquisiscono informazioni dall ambiente, che interpretano, le immagazzinano in memoria

Dettagli

Scheda analisi foto. Domande guida. Forma. Fattori strutturali. Funzione

Scheda analisi foto. Domande guida. Forma. Fattori strutturali. Funzione Scheda analisi foto Domande guida Forma Fattori strutturali o Come leggereste la relazione figura-sfondo? o E' possibile raggruppare alcuni elementi per vicinanza, similarità di forma, similarità di dimensione?

Dettagli

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE CURRICOLO VERTICALE DI ARTE E IMMAGINE. LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE INDICATORI DI COMPETENZA Esplorare i materiali a disposizione per utilizzarli con creatività. Comunicare, raccontare, esprimere

Dettagli

Studio dei meccanismi mediante i quali il movimento viene controllato.

Studio dei meccanismi mediante i quali il movimento viene controllato. Studio dei meccanismi mediante i quali il movimento viene controllato. IL CONTROLLO MOTORIO (motor control) -pianificazione del movimento -controllo dell esecuzione del movimento Pagina 1 di 45 Movimento:

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

SCUOLA PRIMARIA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO SCUOLA PRIMARIA ARTE E IMMAGINE CLASSE 1^ relative al linguaggio visivo per produrre varie comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi,

Dettagli

Intelligenza. Germano Rossi ISSR 2011/12

Intelligenza. Germano Rossi ISSR 2011/12 Intelligenza Germano Rossi ISSR 2011/12 Intelligenza Il concetto di intelligenza è stato ed è uno dei più controversi della storia della In realtà è anche difficile definire l intelligenza perché dipende

Dettagli

Chiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé Autovalutazione

Chiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé Autovalutazione Progetto x competenza EMOZIONANDO Competenza imparare ad imparare: è l abilità di perseverare nell apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo

Dettagli

Gestalt in tedesco vuol dire struttura o forma. Il phi phenomenon

Gestalt in tedesco vuol dire struttura o forma. Il phi phenomenon Il termine Gestalt Gestalt in tedesco vuol dire struttura o forma. Un esempio ti tale principio fondamentale è il phi phenomenon, descritto Wertheimer (1912). Il phi phenomenon è l'illusione del movimento

Dettagli

Conoscenza e simulazione mentale

Conoscenza e simulazione mentale Conoscenza e simulazione mentale Aspetti storici: cognitivismo, mente computazionale, mente modulare Mente simulativa, mente situata e radicata nel corpo (grounding cognition) Mappe cerebrali e mappe mentali

Dettagli

TAPPE (OBIETTIVI) ANNUALI

TAPPE (OBIETTIVI) ANNUALI CURRICOLO DI ARTE Istituto Comprensivo di Castrezzato TAPPE (OBIETTIVI) ANNUALI Percettivo visivi Classe prima Percepire punti, linee, forme geometriche semplici,colori presenti nell ambiente e nelle immagini.

Dettagli

Le slide che seguono sono state estratte dalle lezioni del Prof. Roberto Polillo sul colore. Che cos è il colore

Le slide che seguono sono state estratte dalle lezioni del Prof. Roberto Polillo sul colore. Che cos è il colore Slide d autore Le slide che seguono sono state estratte dalle lezioni del Prof. Roberto Polillo sul colore 1- Introduzione al colore 2- Uso del colore Che cos è il colore Sensazione ottica variabile, a

Dettagli

Cognitivismo e neuroscienze cognitive. Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza

Cognitivismo e neuroscienze cognitive. Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza Cognitivismo e neuroscienze cognitive Alberto Oliverio Università di Roma, Sapienza L importanza dell azione. Il controllo motorio è in qualche modo il contrario di quanto si verifica nella percezione.

Dettagli

Nuove Tecnologie e Didattica l evoluzione dei modelli di insegnamento/apprendimento nella formazione continua e a distanza

Nuove Tecnologie e Didattica l evoluzione dei modelli di insegnamento/apprendimento nella formazione continua e a distanza Nuove Tecnologie e Didattica l evoluzione dei modelli di insegnamento/apprendimento nella formazione continua e a distanza trentin @ itd.cnr cnr.it Istituto Tecnologie Didattiche Consiglio Nazionale delle

Dettagli

Numerosi studi hanno dimostrato che non è il solo fattore responsabile delle associazioni.

Numerosi studi hanno dimostrato che non è il solo fattore responsabile delle associazioni. 1. Apprendimento e Condizionamento Associazioni S-S Condizionamento classico o pavloviano Uno stimolo incondizionato, (cibo) produce una risposta incondizionata, (salivazione) se associamo al suono di

Dettagli

CURRICOLO DISCIPLINARE di MUSICA CLASSE PRIMA

CURRICOLO DISCIPLINARE di MUSICA CLASSE PRIMA CURRICOLO DISCIPLINARE di MUSICA CLASSE PRIMA AREA COMPETENZE DISCIPLINARI ABILITÀ CONOSCENZE 1 METODO L alunno: L alunno: Imparare ad imparare Progettare A. applicando le indicazioni di lavoro, comprende

Dettagli

Appunti di psicologia

Appunti di psicologia Appunti di psicologia La memoria LA MEMORIA È un processo che si basa su tre meccanismi: l immagazzinamento,la ritenzione e il consolidamento delle conoscenze acquisite con l apprendimento Tali meccanismi

Dettagli

Definizione: Capacità di selezionare le informazioni utili, ignorando quelle che non lo sono. William James: attenzione = capacità di resistere alla

Definizione: Capacità di selezionare le informazioni utili, ignorando quelle che non lo sono. William James: attenzione = capacità di resistere alla 1 Definizione: Capacità di selezionare le informazioni utili, ignorando quelle che non lo sono. William James: attenzione = capacità di resistere alla distrazione. Riceviamo troppe informazioni per poter

Dettagli

PERCEZIONE DEL MOVIMENTO PERCEZIONE DEL MOVIMENTO

PERCEZIONE DEL MOVIMENTO PERCEZIONE DEL MOVIMENTO movimento FISICO sempre relativo ad un sistema di riferimento movimento PERCEPITO sempre assoluto rispetto ad elementi considerati stazionari. Non e semplicemente conseguenza del movimento fisico (percezione

Dettagli

Dimensioni delle sensazioni

Dimensioni delle sensazioni Dimensioni delle sensazioni SPAZIO dove? TEMPO quando? INTENSITA QUALITA quanto?? Modalità sensoriali Qualità Qualità Qualità I sistemi sensoriali Tipo di energia Modalità Stimoli Luminosa Vista Energia

Dettagli

Istituto «San Giuseppe» - Scuola dell Infanzia Paritaria Foggia, via C. Marchesi, 48-tel. 0881/ fax

Istituto «San Giuseppe» - Scuola dell Infanzia Paritaria Foggia, via C. Marchesi, 48-tel. 0881/ fax Istituto «San Giuseppe» - Scuola dell Infanzia Paritaria 71121 Foggia, via C. Marchesi, 48-tel. 0881/743467 fax 719330 PROGETTAZIONE ANNUALE LA CONOSCENZA DEL MONDO NUMERO E SPAZIO COMPETENZE CHIAVE EUROPEE

Dettagli

Accessibilità percettiva: il caso dei daltonici.

Accessibilità percettiva: il caso dei daltonici. Comune di Genova comevedonoidaltonici.com Ordine degli Ingegneri Della Provincia di Genova Accessibilità percettiva: il caso dei daltonici. In collaborazione con Stefano De Pietro Iniziativa Come vedono

Dettagli

CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA

CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA DISCIPLINA DI RIFERIMENTO SCIENZE DISCIPLINE TRASVERSALI SCIENZE TRAGUARDI FORMATIVI COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE

Dettagli

COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO la memoria

COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO la memoria Referente Dott.ssa Renza Rosiglioni Corso Re Umberto I, n.5 Ivrea (To) Cellulare 347 9662237 COME FUNZIONA IL NOSTRO CERVELLO la memoria a cura di RENZA ROSIGLIONI & LARA MASOERO Ivrea 15 Gennaio 2014

Dettagli