Il nuovo ciclo di programmazione : i Programmi Operativi della Regione Campania

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1 Il nuovo ciclo di programmazione : i Programmi Operativi della Regione Campania Arch. Carmelina Bevilacqua Arch. Claudia Trillo Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della Regione Campania

2 Indice La riforma della politica di coesione per il periodo : i documenti programmatici europei Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) I Programmi operativi regionali 2

3 La riforma della politica di coesione per il periodo : i documenti programmatici europei La politica di Coesione economica e sociale nasce formalmente il primo luglio 1987, giorno in cui entra in vigore l Atto Unico Europeo (AUE). Il titolo V dell Atto Unico, dedicato alla Coesione economica e sociale, istituisce le prime competenze comunitarie in materia di politica sociale, di ricerca e sviluppo tecnologico, di politica ambientale. Su queste basi giuridiche i paesi membri della Comunità iniziarono un processo volto ad evitare una integrazione selvaggia tra i mercati dei paesi CEE, che avrebbe penalizzato i settori e le aree meno competitive in assenza di una strategia e una politica mirate. La politica di Coesione europea si fonda su un principio cardine: il principio di sussidiarietà, che rappresenta la base giuridica dell azione comunitaria in quei settori in cui il Trattato non attribuisce all Unione una competenza di natura esclusiva bensì una competenza concorrente, ovvero condivisa con gli Stati membri. Dal principio di sussidiarietà discendono: la compartecipazione (che comporta il coinvolgimento degli attori del territorio destinatari degli interventi, cioè le regioni e gli enti locali); la concentrazione (delle risorse su un numero limitato di tipologie di azioni); l addizionalità (che implica l affiancamento dell intervento comunitario con risorse nazionali); la compatibilità (con i principi su cui l UE si fonda e con le disposizioni del Trattato. 3

4 La riforma della politica di coesione per il periodo : i documenti programmatici europei la politica regionale è lo strumento attraverso cui l UE traduce le sue priorità politiche in risultati concreti ed è infatti caratterizzata da una serie di elementi che ne contraddistinguono il valore aggiunto: 1. il cofinanziamento (cioè il fatto che le risorse dell UE si sommano a quelle nazionali), che contribuisce allo sviluppo di partenariati pubblico-privati e aiuta gli investimenti anche in periodi di maggiore austerità economica; 2. il carattere pluriennale della programmazione, che rende possibile la pianificazione a lungo termine altrimenti difficilmente realizzabile a livello nazionale; 3. l effetto governance, che implica lo sviluppo, da un lato, della capacità di iniziativa e di responsabilità di tutti i livelli di governo e degli attori economici e sociali, dall altro di una nuova prassi di governance basata sul partenariato, sulla condivisione degli obiettivi e dell allocazione finanziaria; 4. l effetto a catena sulle altre politiche europee e cioè lo stimolo alle politiche dell occupazione, dello sviluppo rurale, delle reti transeuropee, della società dell informazione, degli appalti pubblici, dello sviluppo sostenibile, contribuendo al miglior coordinamento e alla realizzazione degli obiettivi della competitività e dell occupazione legati alla strategia di Lisbona. 4

5 La riforma della politica di coesione per il periodo : i documenti programmatici europei Convergenza. Il criterio di riferimento è quello dell obiettivo 1 della precedente programmazione: Regioni il cui PIL è inferiore del 75% rispetto al PIL europeo. Con l entrata di nuove aree con un livello di sviluppo inferiore rispetto a quelle dell Europa a 15 si verificherà l uscita statistica di alcune delle attuali Regioni ob.1 dai finanziamenti comunitari. Saranno 20 le Regioni escluse (nel caso dell Italia la Basilicata e Sardegna): per queste Regioni è previsto il regime di sostegno transitorio (phasing out per le regioni che escono dall Ob. Convergenza per motivi statistici: è il caso della Basilicata, e phasing in nell Obiettivo Competitività per le regioni che escono per una crescita del PIL). Tra le Regioni che non saranno più eleggibili alcune hanno effettivamente raggiunto un livello di sviluppo che comunque le avrebbe fatte uscire dal parametro del 75%: è il caso della Sardegna, ma altre risulteranno estromesse dai finanziamenti di Bruxelles semplicemente per ragioni statistiche; questo è il caso della Basilicata; 5

6 La riforma della politica di coesione per il periodo : i documenti programmatici europei Competitività regionale e occupazione. Secondo il nuovo impianto della politica di coesione, in questo gruppo verranno ricomprese tutte le regioni escluse dall obiettivo Convergenza, accorpando sia le politiche di riconversione industriale (il vecchio obiettivo 2), sia quelle di riqualificazione delle risorse umane (il precedente obiettivo 3); Cooperazione territoriale europea. In questo gruppo verranno ricomprese le aree eleggibili per programmi di cooperazione trans-frontaliera e transregionale, riallacciandosi all esperienza del programma di iniziativa comunitaria Interreg, a cui va aggiunto un ulteriore strumento dedicato alla politica di prossimità, cioè per la cooperazione con i Paesi del Sud del Mediterraneo e quelli dell area balcanica. 6

7 La riforma della politica di coesione per il periodo : i documenti programmatici europei Competitività; 18% Cooperazione; 4% Europa Risorse Comunitarie Complessive (miliardi di euro) 862,363 Politica di coesione 307,619 PAC 295,105 Feasr 77,662 Convergenza; 78% Miliardi di Euro Italia Phasing out (basilicata) Phasinh in (sardegna) Convergenza 19,225 0,388 Competitività 5,641 0,789 7

8 La riforma della politica di coesione per il periodo : i documenti programmatici europei Novità rispetto al Gli obiettivi convergenza e competitività sono realizzati dai due fondi: FESR FSE; l obiettivo cooperazione solo dal fondo FESR. Non ci sono complementi di programmazione: esiste il Quadro Strategico Nazionale attuato attraverso i PO Regionali e i PO Nazionali. Ogni fondo è gestito da un programma operativo: PO FESR, PO FSE e PSR per il FEASR. L eliminazione del PIC Urban ha innescato una maggiore inclusione nell ambito della programmazione regionale della questione urbana come motore di sviluppo competitivo. La dimensione territoriale della Programmazione Si è assistito un forte incoraggiamento agli Stati membri a promuovere lo sviluppo urbano all interno della politica regionale delegando per quanto possibile alle città (senza indicare un entità amministrativa in particolare) la gestione delle risorse, tramite sub-delega o sovvenzione globale. Tali indicazioni sono affidate dalla Commissione a due documenti: gli Orientamenti strategici agli Stati membri per la programmazione e una Comunicazione, collegata al primo, sul ruolo delle città per la crescita e l occupazione, documenti emanati in una prima versione alla metà del 2005 e formalmente adottati nel luglio 2006 in una nuova versione che tiene conto del dibattito che la stessa Commissaria alla politica regionale, Danuta Hubner ha animato per circa un anno sui temi dello sviluppo urbano e le sue forme di finanziamento nella nuova Programmazione, attraverso una decina di convegni e varie conferenze organizzate a Bruxelles e in molte capitali europee 8

9 La riforma della politica di coesione per il periodo : i documenti programmatici europei Ulteriore strumento, proposto dalla Commissione per finanziare lo sviluppo urbano, un Fondo per progetti Urbani, che puo essere acceso dalle autorità di gestione nazionali e regionali stanziando a tal uopo una quota dei Fondi Strutturali per accendere prestiti per il finanziamento di progetti integrati urbani, qualora le autorità di gestione non riservassero adeguati fnanziamenti diretti alle città o qualora gli interventi fossero non eleggibili ai sensi dei Regolamenti, come nel caso di interventi di edilizia residenziale pubblica che non è finanziabile con Fondi Strutturali nei vecchi UE-15. Per i prestiti la Commissione ha messo a fuoco un vero e proprio programma, il programma Jessica, sulla base di un accordo con i principali istituti di credito comunitari, in primis la Banca Europea Investimenti. Un ulteriore programma Jeremy è dedicato invece al credito alle piccole e piccolissime imprese, mentre Jaspers - il terzo programma di questa inedita trilogia nata su input della presidenza britannica - è dedicato all assistenza tecnica ai nuovi 10 Paesi per la predisposizione dei grandi progetti. I Programmi Integrati Urbani prendono il posto dei vecchi URBAN all interno dei programmi operativi regionali 9

10 La riforma della politica di coesione per il periodo : i documenti programmatici europei L Agenda Lisbona e Lisbona II Per fronteggiare la competizione internazionale, la bassa crescita economica, l'allargamento dell'unione e la conseguente diminuzione del reddito medio pro-capite, al Consiglio europeo di Lisbona, i Capi di Stato e di Governo decidono di varare una serie di riforme per consolidare il mercato interno, incrementare la ricerca, l'innovazione e l'educazione, affinché l'unione europea entro il 2010 divenga "l'economia della conoscenza più competitiva e dinamica del mondo" 10

11 La riforma della politica di coesione per il periodo : i documenti programmatici europei Nel contesto della strategia di Lisbona la Commissione europea il 6 aprile 2005 ha pubblicato due importanti comunicazioni, Costruire il SER della conoscenza al servizio della crescita e Programma quadro per la competitività e l innovazione ( ), che cercano di creare un saldo binomio tra competitività economica e competitività della società della conoscenza. Con la prima comunicazione la Commissione ha proposto l impiego di maggiori risorse nella Società europea della Conoscenza, mediante un sostanziale aumento dei finanziamenti per lo Spazio Europeo di Ricerca che passano da circa 4 miliardi di euro l anno del VI Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico, VI PQ, a circa 10 miliardi di euro annui per il VII PQ. Il VII programma quadro intende investire: su una più vasta cooperazione europea tra Centri di Ricerca ed Enti Pubblici Nazionali, Regionali e Locali Programma COOPERAZIONE, finalizzato a coordinare ricerca e sviluppo, facendo particolare attenzione alla sostenibilità delle PMI; sulla riorganizzazione delle relazioni tra Ricerca (R), Innovazione (I) e Formazione in un Tringolo della conoscenza, al cui vertice si pone l Innovazione; sullo sviluppo delle carriere e della mobilità dei Ricercatori mediante due nuovi programmi PEOPLE a cui saranno destinati 7,1 miliardi di euro e CAPACITÀ nel quale confluiranno i rimanenti 9.4 miliardi di euro. Nello specifico 7,5 miliardi di euro saranno destinati alle infrastrutture di ricerca e 1,9 miliardi di euro verranno riservati per la realizzazione entro il 2011 di un reattore sperimentale a fusione nucleare. Con il Programma quadro per la competitività e l innovazione la Commissione sosterrà le azioni volte a sviluppare la capacità innovativa delle imprese e dell industria e darà nuovo slancio all utilizzo delle tecnologie dell informazione e della comunicazione, alle tecnologie dell ambiente e alle fonti di energia rinnovabili ed efficienti. Il programma fornisce una risposta globale all appello lanciato in occasione della revisione a medio termine della Strategia di Lisbona in favore di un azione dell Unione europea più semplice, visibile e mirata. La necessità di un azione nel settore nasce da una serie di considerazioni. Lo spirito imprenditoriale nell Ue è molto basso: soltanto il 45% degli europei afferma di preferire un lavoro in proprio a uno dipendente. Attraverso il nuovo programma, si vuole migliorare l ambiente normativo per le imprese e l innovazione, semplificare l accesso ai finanziamenti per le PMI nella fase di avvio e di crescita e aiutarle a muoversi nel mercato unico. L Europa è indietro anche nel settore delle tecnologie dell informazione e della comunicazione, elementi chiave per la crescita e l occupazione. Il nuovo programma mira a stimolare l innovazione attraverso lo sviluppo dei nuovi mercati per le reti elettroniche, i media e le tecnologie digitali, soluzioni ai problemi che ritardano una vasta diffusione dei servizi elettronici e supportando la modernizzazione dei servizi nel settore pubblico che sviluppano la produttività, migliorano l efficienza e aumentano la qualità dei servizi. Il programma quadro per la competitività e l innovazione si basa su alcuni programmi già esistenti e testati: il programma per l imprenditorialità e l innovazione, il programma di sostegno alle politiche legate alle tecnologie dell informazione e della comunicazione e il programma Energia intelligente per l Europa. Il primo, dotato di un budget di 2,631 miliardi di euro, di cui 520 milioni per la promozione dell eco-innovazione, faciliterà l accesso ai finanziamenti e agli investimenti nell ambito di attività legate all innovazione. Fornirà informazioni e consigli alle PMI sulle opportunità offerte dal mercato unico e le questioni comunitarie e aiuterà gli Stati membri a creare un migliore ambiente regolamentare e amministrativo per le imprese e l innovazione. Il secondo, dotato di un budget di 802 milioni di euro, sosterrà la competitività, la crescita e l occupazione stimolando una vasta adozione e una diffusione più efficace delle tecnologie dell informazione e della comunicazione. Il programma Energia intelligente per l Europa, dotato di un budget di 780 milioni di euro, sosterrà l efficienza energetica, le fonti di energia nuove e rinnovabili e le soluzioni tecnologiche per ridurre le emissioni di gas a effetto serra provocate dal settore dei trasporti. 11

12 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) Il QSN si attua tramite i Programmi Operativi, documenti che declinano le priorità strategiche per settori e territori. Nel ciclo di programmazione i 66 PO sono monofondo, ciascun PO sarà cofinanziato da un solo Fondo strutturale. Ci sono dunque 42 PO finanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e 24 PO finanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE). In base alle tematiche affrontate e ai soggetti istituzionali competenti, i PO possono essere nazionali (PON): in settori con particolari esigenze di integrazione a livello nazionale, la cui Autorità di Gestione è una Amministrazione Centrale (5 FESR, 3 FSE) regionali (POR): multisettoriali, riferiti alle singole regioni gestiti dalle Amministrazioni Regionali. Per ciascuna Regione c è un POR FESR e un POR FSE (21 FESR, 21 FSE) interregionali (POIN): su tematiche in cui risulta particolarmente efficace un azione fortemente coordinata fra Regioni che consenta di cogliere economie di scala e di scopo nell attuazione degli interventi (Energia, Attrattori culturali naturali e turismo); gestiti dalle Regioni, con la partecipazione di centri di competenza nazionale o Amministrazioni centrali (2 FESR) 12

13 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) I PO ai fini della realizzazione degli interventi si riferiscono ai tre Obiettivi della politica di coesione 2007/2013 : sotto la sigla CRO (Competitività Regionale e Occupazione) sono compresi i 33 PO che riguardano tutte le regioni del Centro Nord incluse le Province Autonome di Bolzano e Trento - e le tre regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Molise e Sardegna; sotto la sigla CONV (Convergenza), sono compresi i 19 PO che riguardano le rimanenti regioni del Mezzogiorno: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia; sotto la sigla CTE (Cooperazione territoriale europea) sono compresi i 7 PO della cooperazione transfrontaliera, di cui 6 hanno come Autorità di Gestione una Regione italiana, i 4 PO della cooperazione transnazionale, tutti con Autorità di Gestione non Italiana, il PO cofinanziato dal FESR e dallo strumento di preadesione (IPA), i 2 PO cofinanziati dal FESR e dallo strumento di prossimità e di vicinato (ENPI). 13

14 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) I Programmi Operativi sono attualmente in corso di adozione. Si riportano, negli elenchi aggiornati al 19 settembre 2007, i PO adottati e quelli in adozione. Programmi Operativi adottatti Pon Governance e AT FESR CONV C(2007) 3982 del Pon Ambienti per FESR CONV C(2007) 3898 del Pon Sicurezza per lo Sviluppo FESR CONV C(2007) 3981 del Por Campania FESR CONV C(2007) 4265 del Por Sicilia FESR CONV C(2007) 4249 del Por Abruzzo FESR CRO C(2007) 3980 del Por Emilia Romagna FESR CRO C(2007) 3875 del Por Lazio FESR CRO C(2007) 4584 del Por Lombardia FESR CRO C(2007) 3784 del Por Marche FESR CRO C(2007) 3986 del Por P.A. Bolzano FESR CRO C(2007) 3726 del Por P.A. Trento FESR CRO C(2007) 4248 del Por Piemonte FESR CRO C(2007) 3809 del Por Toscana FESR CRO C(2007) 3785 del Por Umbria FESR CRO C (2007) 4621 del Por Valle d'aosta FESR CRO C(2007) 3867 del Por Veneto FESR CRO C(2007) 4247 del PO Italia- Austria ( FESR CTE C(2007) 4233 del PO Spazio Alpino FESR CTE C(2007) 4296 del PO INTERREG IV C FESR CTE C(2007) 4222 del Programmi Operativi in adozione Por Campania FSE CONV Pon Competenze per lo FSE CONV Por Abruzzo FSE CRO Por Emilia Romagna FSE CRO Por Friuli Venezia Giulia FSE CRO Por Liguria FSE CRO Por Lombardia FSE CRO Por Marche FSE CRO Por P.A. Bolzano FSE CRO Por Piemonte FSE CRO Por Toscana FSE CRO Por Umbria FSE CRO Por Veneto FSE CRO Po Italia - Francia Marittimo FSE CRO 14

15 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) Il QSN individua quattro tipologie di servizi essenziali e fissa un meccanismo premiale per incentivare le Amministrazioni regionali a raggiungere entro il 2013 target quantificati, stabiliti attraverso un processo decisionale condiviso: Istruzione Servizi di cura per l'infanzia e gli anziani Gestione dei rifiuti urbani Servizi idrici integrati 15

16 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) Obiettivi di servizio: Istruzione Elevare le competenze degli studenti e la capacità di apprendimento della popolazione Target: Ridurre la percentuale dei giovani che abbandonano prematuramente gli studi dall'attuale 26% al 10%; Ridurre la percentuale degli studenti di 15 anni con scarse competenze in lettura dall'attuale 35% al 20%; Ridurre la percentuale degli studenti di 15 anni con scarse competenze in matematica dall'attuale 48% al 21%. 16

17 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) Obiettivi di servizio: Istruzione 17

18 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) Obiettivi di servizio: Servizi di cura per l infanzia e gli anziani Aumentare i servizi per l infanzia e di cura per gli anziani, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro Target: Aumentare la percentuale di Comuni con servizi per l'infanzia dall'attuale 21% al 35%; Elevare la percentuale di bambini che usufruiscono di servizi di cura per l'infanzia dall'attuale 4% al 12%; Incrementare la percentuale di anziani beneficiari di assistenza domiciliare integrata (ADI) dall'attuale 1,6% al 3,5%. 18

19 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) Obiettivi di servizio: Servizi di cura 19

20 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) Obiettivi di servizio: Gestione dei rifiuti urbani Tutelare e migliorare la qualità dell ambiente, in relazione al sistema di gestione dei rifiuti urbani Target: Ridurre a Kg 230 per abitante il totale dei kg di rifiuti urbani smaltiti in discarica per abitante all anno inoltre, la percentuale di rifiuto urbano smaltito in discarica (sul totale del rifiuto urbano) non può essere superiore al 50%. Aumentare la percentuale al 40% della raccolta differenziata dei rifiuti urbani: percentuale rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani raccolti. Aumentare la percentuale al 20% della Quantità di frazione umida trattata in impianti di compostaggio per la produzione di compost di qualità: quota di frazione umida (frazione organica e verde) trattata in impianti di compostaggio sulla frazione di umido nel rifiuto urbano totale per la produzione di compost ex. D.lgs 217/06 20

21 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) Obiettivi di servizio: Gestione rifiuti urbani 21

22 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) Obiettivi di servizio: Servizio idrico integrato Tutelare e migliorare la qualità dell ambiente, in relazione al servizio idrico integrato Target: Aumentare la percentuale al 75% di acqua erogata sul totale dell acqua immessa nelle reti di distribuzione comunale. Aumentare la percentuale al 70% della Quota di popolazione equivalente servita da depurazione: abitanti equivalenti effettivi serviti da impianti di depurazione delle acque reflue, con trattamento secondario o terziario, in percentuale degli abitanti equivalenti totali urbani per regione. 22

23 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) Un ulteriore novità riguarda la gestione delle risorse finanziarie: l obiettivo l è quello di creare una programmazione unitaria mettendo insieme i fondi comunitari e i FAS. Il documento unitario di programmazione a livello regionale è costituito dal Quadro Strategico Regionale o Documento Unitario di Programmazione. Il DSR della Regione Campania è un documento strategico che dovrebbe orientare l attuazione l attraverso i programmai operativi monofondo e gli APQ. La nuova politica regionale unitaria, finanziata da risorse aggiuntive, comunitarie e nazionali, provenienti, rispettivamente, dal bilancio europeo (fondi strutturali) e dal bilancio nazionale (fondo di cofinanziamento nazionale ai fondi strutturali e fondo per le aree sottoutilizzate), a differenza della politica ordinaria (finanziata con le risorse ordinarie dei bilanci), è specificatamente diretta a garantire che gli obiettivi di competitività siano raggiunti da tutti i territori regionali, anche e soprattutto da quelli che presentano squilibri economico-sociali. 23

24 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) Regione CALABRIA 14,29 CAMPANIA 29,57 PUGLIA 24,14 SICILIA 32,00 TOTALE 100,00 QUOTA PERCENTUALE Riparto Obiettivo Convergenza Regione ABRUZZO 4,73 MOLISE 2,64 CAMPANIA 22,72 PUGLIA 18,11 BASILICATA 4,98 CALABRIA 10,34 SICILIA 23,87 SARDEGNA 12,61 MEZZOGIORNO 100,00 QUOTA PERCENTUALE Riparto FAS 24

25 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) Priorità 1 Vettore medio QSN Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane 9,0 di cui: istruzione 5,0 2 Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell'innovazione per la competitività 14,0 3 Uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo 15,8 di cui: energia rinnovabile e risparmio energetico (interreg.) 2,8 4 Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l'attrattività territoriale 8,8 di cui: sicurezza (PON) 1,4 5 Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l'attrattività per lo sviluppo 9,0 6 Reti e collegamenti per la mobilità 17,0 7 Competitività dei sistemi produttivi e occupazione 16,0 8 Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani 7,2 9 Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse 1,2 10 Governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali e efficaci 2,0 Totale 100,0 25

26 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) PROGRAMMI NAZIONALI MEZZOGIORNO PON CONVERGENZA PON FESR PON FSE FAS Pon Sicurezza 1.158,1 Pon Istruzione 495, ,9 Pnm Istruzione 1.593,1 Pon Ricerca e competitività 6.205,4 Pnm Ricerca e competitività 7.759,4 Pon Reti e mobilità 2.749,5 Pnm Reti e mobilità 4.027,6 Pon Governance e AT 276,2 414,3 Pnm Governance e AT 197,4 PON COMPETITIVITA' REGIONALE E OCCUPAZIONE PON FSE 26

27 Il Quadro Strategico Nazionale i fondi comunitari e il FAS (Fondo Aree Sottosviluppate) PO INTERREGIONAL I CONVERGENZA Poin Energie rinnovabili e risparmio energetico Poin Attratori culturali, naturali e turismo Pon Ricerca e competitività POIN FESR PON FSE PROGRAMMI NAZIONALI INTERREGIONAL I MEZZOGIORNO 1.607,8 Pnim Energie rinnovabili e risparmio energetico 1.031, ,9 Pnim Attratori culturali, naturali e turismo 6.205,4 Pnm Ricerca e competitività FAS 814,0 946, ,4 Pon Reti e mobilità 2.749,5 Pnm Reti e mobilità 4.027,6 27

28 Il programma operativo FESR Il programma è composto da 7 Assi, secondo una struttura gerarchica: Asse 1 Obiettivo specifico 1.a Obiettivo specifico 1.b Obiettivo operativo 1.1 Obiettivo operativo 1.2 Obiettivo operativo 1.-- Attività a) Categorie di spesa 00 Attività b) Categorie di spesa 00 28

29 Il programma operativo FESR Obiettivi specifici POR FESR Obiettivi operativi Asse 1 Sostenibilità ambientale e attrattività culturale e turistica 1.a Risanamento ambientale Favorire il risanamento ambientale potenziando l azione di bonifica dei siti inquinati, migliorando la qualità dell aria e delle acque, promuovendo la gestione integrata del ciclo dei rifiuti 1.b Rischi naturali Garantire un efficiente sistema di prevenzione e mitigazione dei rischi di origine naturale (frane, alluvioni, sismi ed eruzioni), attraverso la messa in sicurezza dei territori più esposti, il miglioramento statico e funzionale del patrimonio edilizio ed infrastrutturale pubblico, la promozione della difesa del suolo e la riduzione del fenomeno di erosione delle coste 1.c - RETE ECOLOGICA Valorizzare il patrimonio ecologico, il sistema delle aree naturali protette (Parchi, Riserve Naturali, Aree Marine Protette, Siti della Rete Natura 2000) al fine di preservare le risorse naturali e migliorarne l attrattività come aree privilegiate di sviluppo locale sostenibile GESTIONE INTEGRATA DEL CICLO DEI RIFIUTI Completare, in ogni sua parte, la filiera della gestione integrata del ciclo dei rifiuti urbani e promuovere la gestione ecocompatibile dei rifiuti industriali MIGLIORARE LA SALUBRITA' DELL'AMBIENTE Migliorare la salubrità dell ambiente, attraverso la bonifica dei siti inquinati, prevalentemente nelle aree sensibili o a forte vocazione produttiva MIGLIORARE LO STATO DEI CORPI IDRICI SUPERCIALI Migliorare lo stato dei corpi idrici superficiali, al fine di assicurare un contesto ambientale più attrattivo per l utilizzo sociale ed economico della risorsa mare MIGLIORARE LA GESTIONE INTEGRATA DELLE RISORSE IDRICHE Garantire un adeguato livello di servizio, attraverso il completamento delle opere del ciclo integrato delle acque MESSA IN SICUREZZA DEI TERRITORI ESPOSTI A RISCHI NATURALI Messa in sicurezza dei territori esposti a rischi naturali, attraverso opere di mitigazione del rischio idrogeologico, prevalentemente con tecniche di ingegneria naturalistica, opere di mitigazione del rischio frane (consolidamento dei versanti), messa in sicurezza del reticolo idrografico e dei litorali in erosione PREVENZIONE DEI RISCHI NATURALI ED ANTROPICI Prevenire e mitigare i rischi naturali ed antropici, prevedendo interventi materiali ed immateriali a supporto della pianificazione e della gestione delle emergenze a fini di protezione civile 1.7 EDIFICI PUBBLICI SICURI Garantire la sicurezza e la funzionaltà del patrimonio edilizio ed infrastrutturale pubblico per rendere maggiormente fruibili le infrastrutture pubbliche PARCHI E AREE PROTETTE Incrementare l attrattività e l accessibilità dei Parchi e delle altre aree protette, attraverso la riqualificazione dell ambiente naturale, il potenziamento delle filiere economiche, ed il miglioramento dei servizi per i fruitori del territorio 29

30 Il programma operativo FESR Asse 1 Sostenibilità ambientale e attrattività culturale e turistica Obiettivi specifici POR FESR 1.d - SISTEMA TURISTICO Valorizzare il sistema turistico regionale, attraverso la messa in rete dell offerta e il suo adeguamento alle specifiche esigenze della domanda nazionale ed internazionale, ponendo la massima attenzione allo sviluppo complessivo dell attrattività del territorio e del patrimonio diffuso e alla qualificazione dei servizi turistici in un ottica di sistema; promuovere la destination Campania sui mercati nazionale ed internazionale, con particolare riferimento sia ai mercati tradizionali della domanda, sia a quelli potenziali, favorendo anche in un ottica di sostenibilità ambientale, territoriale e socioculturale, la destagionalizzazione e delocalizzazione dei flussi Obiettivi operativi BENI E SITI CULTURALI Valorizzare i beni e i siti culturali, attraverso azioni di restauro, conservazione, riqualificazione e sviluppo di servizi e attività connesse, favorendone l integrazione con altri servizi turistici LA CULTURA COME RISORSA Promuovere il sistema della cultura, dello spettacolo, delle attività artistiche e dei servizi connessi, al fine di diversificare l offerta turistica e attrarre nuovi flussi DESTINAZIONE CAMPANIA Qualificare, diversificare e sviluppare l'offerta turistica, con particolare riguardo ai prodotti sotto-utilizzati, al riequilibrio tra le zone interne e quelle costiere e allo sviluppo di soluzioni innovative per la gestione integrata delle risorse, in un ottica di sviluppo sostenibile 1.d - SISTEMA TURISTICO Valorizzare il sistema turistico regionale, attraverso la messa in rete dell offerta e il suo adeguamento alle specifiche esigenze della domanda nazionale ed internazionale, ponendo la massima attenzione allo sviluppo complessivo dell attrattività del territorio e del patrimonio diffuso e alla qualificazione dei servizi turistici in un ottica di sistema; promuovere la destination Campania sui mercati nazionale ed internazionale, con particolare riferimento sia ai mercati tradizionali della domanda, sia a quelli potenziali, favorendo anche in un ottica di sostenibilità ambientale, territoriale e socioculturale, la de-stagionalizzazione e delocalizzazione dei flussi 1.12 PROMUOVERE LA CONOSCENZA DELLA CAMPANIA Realizzare campagne di comunicazione e attività di direct e trade marketing per la promozione dell immagine coordinata del prodotto turistico e dell offerta turistica della Regione Campania, sia sul mercato estero sia su quello nazionale per contribuire a determinare l aumento degli arrivi e delle presenze turistiche (nonché della spesa media pro-capite per turista), la destagionalizzazione, il riequilibrio delle presenze sul territorio regionale, con effetti positivi anche sugli indicatori economici e occupazionali 30

31 Il programma operativo FESR Asse 2 Competitività del sistema produttivo regionale OBIETTIVO SPECIFICO 2.a - POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DELLA RICERCA E INNOVAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DELLE TECNOLOGIE NEI SISTEMI PRODUTTIVI Potenziare il sistema della ricerca, favorendo l integrazione delle competenze e l orientamento scientifico-tecnologico verso la cooperazione con il sistema produttivo e le reti di eccellenza; promuovere l innovazione del sistema produttivo, il trasferimento tecnologico e la propensione delle imprese e dei sistemi produttivi ad investire in R&ST, favorendo l aggregazione delle PMI, anche con la GI e la concentrazione tra i sistemi della conoscenza e i sistemi territoriali 2.b - SVILUPPO DELLA COMPETITIVITA INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E LOGISTICA INDUSTRIALE Elevare la competitività del sistema produttivo in un contesto globale, nei comparti ad alta specializzazione e con priorità ai settori e ai territori strategici per l economia regionale, sostenendo lo sviluppo di sistemi e filiere produttive, razionalizzando le localizzazioni produttive e migliorando la capacità di accesso al credito e alla finanza di impresa 2.c - INTERNAZIONALIZZAZIONE ED ATTRAZIONE DI INVESTIMENTI Sviluppare il livello di internazionalizzazione del sistema produttivo e favorire l attrazione di capitali, competenze e flussi di consumo provenienti dall estero Obiettivo operativo INTERVENTI SU AREE SCIENTIFICHE DI RILEVANZA STRATEGICA Creare e rafforzare nel campo della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale leadership scientifico-tecnologiche che possano indurre il posizionamento di quote importanti del tessuto produttivo, anche mediante lo sviluppo in forma congiunta di servizi avanzati in ricerca industriale e sviluppo sperimentale INTERVENTI DI POTENZIAMENTO DI SISTEMA E DI FILIERA DELLA R&S Incentivare il sistema imprenditoriale per investimenti in ricerca industriale e sviluppo sperimentale, all interno dei sistemi e delle filiere produttive, in particolare nei settori strategici, innovativi, con più alto grado di specializzazione, promuovendo, al contempo, l innovazione di prodotto e di processo e il rilancio per i comparti strategici in declino, e sostenere Progetti di Innovazione Industriale di particolare interesse regionale, che vedano coinvolti tutti gli attori della ricerca applicata (Grandi Imprese, PMI del territorio e attori della ricerca pubblica e privata), favorendo così l integrazione di sistema basata sulle competenze SISTEMI E FILIERE PRODUTTIVE Incentivare lo sviluppo dei sistemi e delle filiere produttive, con priorità alle forme di aggregazione fra imprese, ai settori strategici, innovativi, con più alto grado di specializzazione, favorendo, al contempo, il riposizionamento strategico dei settori e dei soggetti più penalizzati dalla concorrenza internazionale CREDITO E FINANZA INNOVATIVA Migliorare la capacità di accesso al credito e alla finanza di impresa per gli operatori economici presenti sul territorio regionale, anche attraverso strumenti di finanza innovativa INFRASTRUTTURE INDUSTRIALI ED ECONOMICHE Recuperare, valorizzare e/o completare le aree industriali esistenti, dando priorità agli insediamenti in aree urbane periferiche e al riutilizzo di edifici dismessi, e realizzare poli produttivi integrati, a seguito di opportune verifiche sul reale fabbisogno di nuova infrastrutturazione in campo industriale 2.6 -APERTURA INTERNAZIONALE Sostenere l internazionalizzazione di imprese, processi e prodotti, privilegiando i settori più competitivi e le aree strategiche di penetrazione, e favorire l attrazione di capitali e flussi di consumo provenienti dall estero 31

32 Il programma operativo FESR Asse 3 Energia OBIETTIVO SPECIFICO 3.a -RISPARMIO ENERGETICO E FONTI RINNOVABILI Ridurre il deficit energetico, agendo, in condizioni di sostenibilità ambientale, sul fronte della produzione, della distribuzione e dei consumi Obiettivo operativo 3.1 OFFERTA ENERGETICA DA FONTE RINNOVABILE Incrementare la produzione energetica da fonte rinnovabile e da cogenerazione distribuita 3.2 EFFICIENZA DEL SISTEMA E POTENZIAMENTO RETI Migliorare l efficienza del sistema e potenziare le reti per adeguarsi all incremento della generazione distribuita 3.3 CONTENIMENTO ED EFFICIENZA DELLA DOMANDA Migliorare l efficienza energetica e contenere la domanda attraverso l ottimizzazione degli usi finali 32

33 Il programma operativo FESR Asse 4 Accessibilità e trasporti OBIETTIVO SPECIFICO 4.a - CORRIDOI EUROPEI Potenziare i collegamenti trasversali e longitudinali lungo le direttrici indicate dai Corridoi europei 4.b - PIATTAFORMA LOGISTICA INTEGRATA Valorizzare il territorio regionale nel contesto nazionale e comunitario mediante lo sviluppo del Sistema regionale della Logistica e dell Intermodalità 4.c - ACCESSIBILITÀ AREE INTERNE E PERIFERICHE Soddisfare le esigenze di accessibilità alle aree interne e periferiche, sia attraverso il potenziamento dei collegamenti esistenti, che mediante la realizzazione di nuovi interventi 4.d - MOBILITÀ SOSTENIBILE AREE METROPOLITANE E SENSIBILI Soddisfare le esigenze di accessibilità e mobilità sostenibile nelle aree metropolitane e nelle aree sensibili 4.e - PORTUALITÀ Sviluppare la competitività regionale attraverso il miglioramento e la qualificazione del sistema integrato della portualità regionale Obiettivo operativo COLLEGAMENTI TRASVERSALI E LONGITUDINALI Realizzazione di interventi di livello globale-locale per rafforzare i collegamenti trasversali lungo la direttrice Tirreno-Adriatica e quelli longitudinali COLLEGAMENTI AEREI Realizzazione di interventi a livello globale locale per rafforzare i collegamenti aerei INTERPORTI Potenziamento del sistema degli Interporti SVILUPPO DEL SISTEMA DELLA LOGISTICA Interventi volti a favorire l ottimizzazione delle attività logistiche del sistema integrato dei trasporti della Campania STRADE E FERROVIE NELLE AREE INTERNE E PERIFERICHE Adeguamento e potenziamento della viabilità e delle ferrovie a servizio delle aree interne e periferiche SISTEMA DELLA METROPOLITANA REGIONALE Completamento del Sistema della Metropolitana Regionale miglioramento del sistema multimodale di accesso SICUREZZA STRADALE Integrazione, potenziamento, e messa in sicurezza del sistema stradale portante, a servizio delle aree metropolitane e delle aree sensibili LA REGIONE IN PORTO Completamento e potenziamento del sistema della portualità regionale 33

34 Il programma operativo FESR Asse 5 Società dell Informazione OBIETTIVO SPECIFICO 5.a SVILUPPO DELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE Sviluppare e diffondere la Società dell informazione all interno del tessuto economico e sociale, favorendo la riduzione del divario digitale sia di carattere infrastrutturale, mediante la diffusione della banda larga sul territorio regionale, sia di carattere immateriale mediante azioni di sostegno all innovazione digitale nelle filiere produttive e nelle organizzazioni pubbliche sia della PA Generale (Enti Locali) sia della PA Speciale (con particolare attenzione alle azioni rivolte alla Sanità), in particolare come strumento per favorire l innovazione organizzativa, di processo e di prodotto; l interoperabilità e la cooperazione dei sistemi informativi e per promuovere a tutti i livelli l inclusione sociale. Obiettivo operativo E-GOVERNMENT ED E-INCLUSION Potenziare le infrastrutture per lo sviluppo della società dell informazione e della conoscenza, abbattendo il divario digitale di tipo infrastrutturale, sociale, fisico e geografico, anche mediante azioni di sistema volte a favorire il miglioramento della partecipazione della cittadinanza ai processi decisionali ed amministrativi, mediante l utilizzo di tecnologie che favoriscano anche i fenomeni di inclusione e riducano i gap sociali 5.2- SVILUPPO DELLA SOCIETA DELL INFORMAZIONE NEL TESSUTO PRODUTTIVO Favorire la diffusione della Società dell informazione nel tessuto produttivo e la promozione di nuove imprese innovative, incentivando investimenti per l innovazione digitale SANITA Migliorare la dotazione di infrastrutture per la salute, al fine di elevare la qualità dei servizi erogati e il grado di accessibilità alle prestazioni sanitarie 34

35 Il programma operativo FESR Asse 6 Sviluppo urbano e qualità della vita OBIETTIVO SPECIFICO 6.a - RIGENERAZIONE URBANA E QUALITA DELLA VITA Sviluppare il sistema policentrico delle città, attraverso piani integrati di sviluppo finalizzati ad aumentare la coesione sociale ed innalzare il livello di qualità della vita, la competitività e l attrattività dei sistemi urbani territoriali Obiettivo operativo 6.1 CITTA MEDIE Realizzare interventi integrati di sviluppo urbano per migliorare le funzioni urbane superiori e assicurare condizioni di sviluppo sostenibile, sociale ed economico, delle città medie 6.2 NAPOLI E AREA METROPOLITANA Realizzare Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile nell area metropolitana di Napoli, al fine di ridurne il degrado sociale ed ambientale e favorire la sua funzione di stimolo all innalzamento della competitività del sistema policentrico delle città CITTA SOLIDALI E SCUOLE APERTE Potenziare e qualificare il sistema delle infrastrutture sociali, per l istruzione e di conciliazione, attraverso i Piani Sociali di Zona, al fine di contribuire ad elevare l accessibilità e l integrazione dei servizi territoriali per i cittadini 35

36 Il programma operativo FESR Asse 6 Sviluppo urbano e qualità della vita Obiettivo Operativo 6.1 CITTA MEDIE Realizzare piani integrati di sviluppo urbano per migliorare le funzioni urbane superiori e assicurare condizioni di sviluppo sostenibile, sociale ed economico, delle città medie Attività a. Piani integrati di sviluppo urbano nelle città medie atti a rimuovere particolari criticità, quali il degrado ambientale, elevati tassi di disoccupazione, livello di criminalità, ecc.), in cui, come attività qualificanti, si potranno prevedere azioni di: - riqualificazione ambientale, rigenerazione economica e sociale, - riqualificazione e valorizzazione dei water front, - riorganizzazione e valorizzazione degli spazi urbani sottoutilizzati o non utilizzati per la realizzazione di Parchi urbani, Centri commerciali naturali, Laboratori artigianali, Aree espositive e per attività di aggregazione, - potenziamento di sistemi di mobilità locale, - diffusione della legalità e la sicurezza (Categoria di Spesa cod. 61) Beneficiari Regione Campania, Province, Comuni, altri Enti Pubblici e territoriali, Enti ed Istituzioni ecclesiastiche, Università, Società di trasformazione urbana, Società miste a partecipazione pubblica, Autorità portuali, Imprese 36

37 Il programma operativo FESR Grandi progetti Asse Descrizione intervento 1. Sostenibilità ambientale e attrattività culturale e turistica Completamento della riqualificazione e recupero del fiume Sarno Risanamento ambientale e valorizzazione dei laghi dei Campi flegrei Risanamento ambientale e valorizzazione del Corridoio Ecologico dei Regi Lagni 2. Competitività del sistema produttivo regionale regionale Polo fieristico regionale Polo agroalimentare regionale Polo logistico regionale a sostegno del comparto floro-vivaistico 3. Energia 4. Accessibilità e trasporti Sistema della Metropolitana regionale Logistica e porti Interventi regionali complementari all Alta capacità NA-BA Sistema degli Aeroporti campani Tangenziale aree interne 5. Società dell Informazione Allarga la rete: Banda Larga e sviluppo digitale in Campania 6. Sviluppo urbano e qualità della vita Realizzazione di interventi del Piano Urbanistico attuativo per l area dell ex-italsider di Bagnoli Recupero e riuso del Real Albergo dei Poveri di Napoli 37

38 Il programma operativo FESR Modalità di attuazione Il principio di concentrazione tematica sarà attuato riservando il 40% delle risorse complessivamente disponibili alle priorità: Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani, Reti e collegamenti per la mobilità, e Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell innovazione per la competitività e conseguendo l obiettivo di destinazione del 40% delle risorse a Grandi Progetti e Grandi Programmi, una parte rilevante dei quali, da realizzarsi nell ambito di Accordi di Reciprocità, intesi come insiemi di interventi settoriali, intersettoriali e territoriali. 38

39 Il programma operativo FESR Modalità di attuazione Sono individuate quattro dimensioni di sviluppo, per arrivare ad applicare il decentramento di funzioni di programmazione e di gestione di parti rilevanti del programma a forme di organismi e soggetti intermedi, in grado di assicurare la sostenibilità gestionale degli interventi: città medie caratterizzate da emergenze sociali e degrado urbano, e dal cui risanamento non si può prescindere in un ottica di rilancio dell economia e della struttura sociale della regione, in stretta sinergia con il Piano Territoriale Regionale (PTR). Su queste realtà, si interverrà per rimuovere il degrado che le caratterizza, per poi candidarle quali nodi della rete per la competitività, tenendo conto che vi convivono sia emergenze ambientali e sociali (elevato consumo di suolo, forte concentrazione di siti contaminati178), che peculiarità di sviluppo (specifiche vocazioni produttive e culturali, presenza di funzioni quaternarie). In questa dimensione, le città medie con popolazione superiore ai abitanti, potranno essere assegnatarie di sub-deleghe, declinate secondo un diverso grado di intensità e specificità nel quadro di piani integrati per lo sviluppo urbano sostenibile, finalizzati ad incidere fortemente sulle loro complesse problematiche. 39

40 Il programma operativo FESR Modalità di attuazione Il Parco che sarà valorizzato come soggetto attore di sviluppo integrato tra l ambiente, il turismo, l agricoltura, la cultura, con la finalità di dare rilevanza al ruolo dei piccoli Comuni nel contesto delle realtà e delle economie rurali. Anche in questo caso, è prevista la possibilità di assegnazione di una sovvenzione globale, attribuita per l attuazione di programmi di valorizzazione delle risorse naturali, turistiche e culturali - coerenti con la strategia di sviluppo regionale - il cui contenuto verrà definito e verificato di concerto con la Regione. Tale strategia per la valorizzazione del Parco, come titolare di operazioni integrate, vedrà la sua piena realizzazione nell Asse 1 e nell obiettivo dedicato alla rete ecologica, coerentemente con le tipologie di intervento ivi previste. 40

41 Il programma operativo FESR Modalità di attuazione Piani sociali di Zona, che attuati attraverso ambiti territoriali, rappresentano il governo del sistema dei servizi sociali a livello di territorio. In questa esperienza, che in Campania è ad un discreto stato di maturità, la governance è focalizzata sulla gestione di processi di consultazione e di concertazione e rappresenta essenzialmente una metodologia negoziale finalizzata ad un processo condiviso di costruzione collettiva delle politiche. Pertanto, nella strategia del Programma, il Piano di Zona rappresenta il luogo del dialogo tra gli interventi di politica urbana e le azioni per l inclusione sociale, che, attraverso tale territorializzazione, vengono selezionate al fine di convergere nei processi e nei piani per lo sviluppo urbano sostenibile. Questa scelta concorre alla concentrazione delle risorse del Programma su un agenda di priorità. In tal senso, va anche evidenziato che la scelta, recentemente effettuata dall amministrazione regionale, di passare ad una programmazione triennale dei PdZs rappresenta un utile fondamento per la stabilizzazione ed il miglioramento degli interventi per la cittadinanza. 41

42 Il programma operativo FESR Modalità di attuazione A favore degli interventi per la rigenerazione urbana, sarà altresì previsto il ricorso all iniziativa JESSICA - esclusivamente per progetti inclusi in piano integrato urbano e che siano rimborsabili - che sostiene la creazione di Fondi di Sviluppo Urbano (FSU), strumenti di ingegneria finanziaria, per impiegare il capitale privato nell attuazione delle strategie di sviluppo urbano integrato. 42

43 Il programma operativo FESR Asse 1 Sostenibilità ambientale e attrattività culturale e turistica Obiettivo Operativo 1.8 PARCHI E AREE PROTETTE Incrementare l attrattività e l accessibilità dei Parchi e delle altre aree protette, attraverso la riqualificazione dell ambiente naturale, il potenziamento delle filiere economiche, ed il miglioramento dei servizi per i fruitori del territorio Attività a. Realizzazione di infrastrutture immateriali e materiali, finalizzate a migliorare la qualità e la fruibilità delle sedi e dei servizi accessori ed al fine di migliorare l interfaccia con l utenza del Parco (cittadini dei Comuni che ricadono nell area, imprese, turisti, ecc.) (Categoria di Spesa cod. 56) b. Valorizzazione del patrimonio della rete ecologica, dando priorità a progetti e strumenti innovativi (parchi didattici, mobilità sostenibile, sperimentazione di modelli per l e-participation, ecc.) (Categoria di Spesa cod. 13) c. Recupero, valorizzazione e promozione del patrimonio storico-culturale, archeologico, naturale, etnografico presente nel sistema dei Parchi e delle aree protette e della Rete Natura 2000 (Categoria di Spesa cod. 56) d. Incentivi per lo sviluppo di microfiliere imprenditoriali nell ambito dei sistemi locali naturalistici213(parchi, aree protette e Rete Natura 2000), con priorità alla diffusione dell innovazione di processo ed organizzativa nell offerta di prodotti tipici ed artigianali, nell offerta turistica tradizionale e complementare, nel piccolo commercio e negli esercizi di vicinato, nei servizi per la comunicazione e l informazione, valorizzando l offerta di servizi in rete, in complementarietà con gli interventi finanziati dal FEASR (Categoria di Spesa cod. 09) Beneficiari Regione Campania, Enti Parco, Imprese 43

44 Il programma operativo FESR Le risorse Ricerca e sviluppo tecnologico (R&ST), innovazione e imprenditorialità 04Sostegno a R&ST, in particolare nelle PMI (ivi compreso l accesso ai servizi di R&ST nei centri di ricerca) ,62 x 05 Servizi avanzati di sostegno alle imprese e ai gruppi di imprese ,55 x 06 Sostegno alle PMI per la promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi dell ambiente (introduzione di sistemi efficaci di gestione dell ambiente, adozione e utilizzo di tecnologie per la prevenzione dell inquinamento, integrazione delle tecnologie pulite nella produzione aziendale) 07 Investimenti in imprese direttamente legati alla ricerca all innovazione (tecnologie innovative, istituzione di nuove imprese da parte delle università, centri di R&ST e imprese esistenti ecc.) Contributo indicativo % sul totale 01 Attività di R&ST nei centri di ricerca ,73 x 02Infrastrutture di R&ST (compresi gli impianti fisici, gli apparati strumentali e le reti informatiche ad alta velocità che collegano i centri di ricerca) e centri di competenza in una tecnologia specifica 03Trasferimenti di tecnologie e miglioramento delle reti di cooperazione tra piccole imprese (PMI), tra queste ed altre imprese ed università, istituti di istruzione post-secondaria di tutti i tipi, autorità regionali, centri di ricerca e poli scientifici e tecnologici (parchi scientifici e tecnologici, tecnopoli ecc.) ,31 x ,60 x ,75 x ,73 x Ear mar king 08 Altri investimenti in imprese ,89 x 09 Altre misure volte a stimolare la ricerca, l innovazione l imprenditorialità nelle PMI ,28 x 44

45 Il programma operativo FESR Le risorse Società dell informazione Contributo indicativo % sul totale 10 Infrastrutture telefoniche (comprese le reti a banda larga) ,09 x 11 Tecnologie dell informazione e della comunicazione (accesso, sicurezza, interoperabilità, prevenzione dei rischi, ricerca, innovazione, contenuti digitali ecc.) ,01 x Ear mar king 13 Servizi ed applicazioni per i cittadini (servizi sanitari online, egovernment, e-learning, e partecipazione ecc.) ,30 x 14 Servizi ed applicazioni per le PMI (e-commerce, istruzione e formazione, creazione di reti ecc.) ,02 X 15 Altre misure per migliorare l accesso e l utilizzo efficace delle TIC da parte delle PMI ,02 X 45

46 Il programma operativo FESR Le risorse Trasporti Contributo indicativo % sul totale 16 Trasporti ferroviari ,96 X Ear mar king 17 Ferrovie (RTE-T) ,33 X 18 Infrastrutture ferroviarie mobile 0 0,0 19 Infrastrutture ferroviarie mobili (RTE-T) 0 0,0 20 Autostrade ,80 X 21 Autostrade (RTE-T) 0 0,0 22 Strade nazionali 0 0,0 23 Strade regionali/locali ,09 16 Trasporti ferroviari ,96 X 17 Ferrovie (RTE-T) ,33 X 18 Infrastrutture ferroviarie mobile 0 0,0 19 Infrastrutture ferroviarie mobili (RTE-T) 0 0,0 20 Autostrade ,80 X 21 Autostrade (RTE-T) 0 0,0 22 Strade nazionali 0 0,0 23 Strade regionali/locali ,09 46

47 Il programma operativo FESR Le risorse Trasporti Contributo indicativo 24 Piste ciclabili 0 0,00 0 0,0 % sul totale Ear mar king 25 Trasporti urbani 0 0,00 0 0,0 26 Trasporti multimodali ,87 x 27 Trasporti multimodali (RTE-T) 0 0,0 28 Sistemi di trasporto intelligenti 0 0,0 29 Aeroporti ,02 x 30 Porti ,19 x 31 Vie navigabili interne (regionali e locali) 0 0,00 0 0,0 32 Vie navigabili interne (RTE-T) 0 0,00 x 0 0,0 47

48 Il programma operativo FESR Le risorse Energia Contributo indicativo 33 Elettricità 0,00 0,00 35 Gas naturale 0 0,00 0,00 0,00 36 Gas naturale (RTE-E) 0,00 0,00 37 Prodotti petroliferi 0,00 0,00 38 Prodotti petroliferi (RTE-E) 0,00 0,00 % sul totale 34 Elettricità (RTE-E) 0,00 0,00 x 39 Energie rinnovabili: eolica ,58 x 40 Energie rinnovabili: solare ,66 x 41 Energie rinnovabili: da biomassa ,95 x 42 Energie rinnovabili: idroelettrica, geotermica e altre ,73 x 43 Efficienza energetica, cogenerazione, gestione energetica ,31 x Ear mar king 48

49 Il programma operativo FESR Le risorse Protezione dell ambiente e prevenzione dei rischi Contributo indicativo 44 Gestione dei rifiuti domestici e industriali ,93 45 Gestione e distribuzione dell acqua (acqua potabile) ,75 % sul totale Ear mar king 46 Trattamento delle acque (acque reflue) ,19 47 Qualità dell'aria ,58 48 Prevenzione e controllo integrati dell'inquinamento ,73 49 Adattamento al cambiamento climatico e attenuazione dei suoi effetti ,75 50 Recupero dei siti industriali e dei terreni contaminati ,04 51 Promozione della biodiversità e protezione della natura(compresa Natura 2000) 52 Promozione di trasporti urbani puliti x 53 Prevenzione dei rischi (inclusa l'elaborazione e l'attuazione di piani e provvedimenti volti a prevenire e gestire i rischi naturali etecnologici) ,89 54 Altri provvedimenti intesi a preservare l ambiente e a prevenire i rischi ,17 49

50 Il programma operativo FESR Le risorse Turismo Contributo indicativo 55 Promozione delle risorse naturali ,36 56 Protezione e valorizzazione del patrimonio naturale ,31 % sul totale Ear mar king 57 Altri aiuti per il miglioramento dei servizi turistici , ,31 50

51 Il programma operativo FESR Le risorse Cultura Contributo indicativo 58 Protezione e conservazione del patrimonio culturale ,62 59 Sviluppo di infrastrutture culturali ,44 % sul totale Ear mar king 60 Altri aiuti per il miglioramento dei servizi culturali 0,00 0,00 Rinnovamento urbano e rurale 61 Progetti integrati di rinnovamento urbano e rurale ,81 51

52 Il programma operativo FESR Le risorse 52

53 Il programma operativo FESR Le risorse 53

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