Il livello competitivo raggiunto in
|
|
- Matteo Neri
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 LO SPECIALE CONTROLLO PROSPETTIVE DI COSTO NELLA DETERMINAZIONE DEL PREZZO DI VENDITA Il livello competitivo raggiunto in tutti i mercati costringe le aziende a focalizzare l attenzione sui propri costi aziendali. L elemento «costo» rappresenta la discriminante nella scelta delle strategie aziendali perseguibili (di prezzo, di differenziazione, imperniate sulla qualità). L interrogativo «da costo a prezzo o da prezzo a costo?» appare più che mai attuale e di non facile soluzione. Si propone quindi l analisi di un «vecchio» tema considerando elementi «nuovi». Introduzione Competere in una molteplicità di mercati caratterizzati da elevati livelli di competitività, innovazione e diversificazione, senza avere una precisa percezione della propria struttura di costo, potrebbe rivelarsi una scelta azzardata o quantomeno non redditizia. Si pensi, ad esempio, all effetto negativo che si avrebbe in capo all impresa che, in assenza di una puntuale definizione dei propri costi fissi, intenda competere sul mercato con l applicazione di una strategia basata sul prezzo. Frequentemente imprese di piccole o medie dimensioni, sprovviste di un sistema interno di controllo di gestione, dotato di un sistema di cost accounting ben strutturato, propongono i propri prodotti e servizi a un prezzo contenuto in grado di generare unicamente un risicato margine di primo livello. L esito sarà sicuramente ancor più negativo se l impresa commercializza un solo prodotto o servizio. Dando per scontata l importanza di un sistema di controllo di gestione interno all impresa, la determinazione del costo del prodotto può avvenire ricorrendo anche a tool manageriali quali il Target Costing ed il Lean Development. Queste ultime tecniche rappresentano un idonea integrazione alla contabilità industriale nel contenimento e analisi delle dinamiche di costo. Il loro impiego sistematico in azienda soddisfa la prima parte della DALMASTER L articolo riprende tematiche tratte dal Master di Controllo di Gestione Ipsoa con lo scopo di suscitare nei partecipanti un confronto di idee ed opinioni. problematica sopra riportata, ovvero quella riferita al costing di ciò che si pone sul mercato. Poter stimare e predeterminare il costo di produzione di un bene o servizio, con l ausilio di queste tecniche, nella fase antecedentemente al processo d industrializzazione, consente al management di ponderare con accuratezza, le strategie commerciali e di essere sicuro che il prezzo «obiettivo» sia remunerativo anche dei costi di struttura. La contabilità analitica, ex-post, non fa altro che misurare il rispetto degli standard di costo pianificati attraverso le rilevazioni dei consumi di risorse produttive dirette e indirette. Con l ausilio delle tecniche di reporting i dati sono raccolti, strutturati e divulgati ai vari responsabili di funzione affinché siano edotti del livello di efficienza raggiunto nello svolgimento del proprio lavoro. Come fare per controllare la dinamica di costo? Statisticamente il settanta per cento 1 del costo di produzione di un articolo o servizio, viene determinato nella fase di progettazione, ovvero è determinato dalle scelte che il progettista fa durante la fase di progettazione. Paradossalmente la stragrande maggioranza degli sforzi compiuti per contenere o ridurre i costi aziendali, si concentra sugli acquisti, sul contenimento dei costi indiretti (struttura generale, amministrazione, ecc.), tutte attività conseguenti alla progettazione che incidono sul costing del prodotto in misura importante, ma residuale. Se si desidera ridurre notevolmente il costo di fabbricazione di un prodotto, si dovrebbe riprogettare nuovamente, e al tempo stesso rinnovare riducendone la complessità produttiva. La riprogettazione in ottica lean, tecnica deputata a semplificare e «snellire» il prodotto, se correttamente impiegata migliorerebbe le performance produttive, generando consistenti risparmi sul costo di produzione. Risparmi irraggiungibili anche nel caso in cui i fornitori concedessero di Andrea Panizza, Senior Partner AP & Partners Consulenti di Direzione Revisore Legale Marco Gennari Consulente AP & Partners - Consulenti di Direzione e Manuela Marchesini Consulente AP & Partners Consulenti di Direzione 1 Fonte ATTOLICO. A (2012), Innovazione lean. Prima edizione Hoepli collana Management, pag
2 CONTROLLO LO SPECIALE condizioni più vantaggiose sugli acquisti di materie prime o qualora la manodopera raggiungesse livelli di efficienza mai raggiunti in precedenza. Nell eventualità in cui l azienda sia ancora nella fase di studio e di analisi di fattibilità del prodotto, la tecnica del target costing, aiuta a calibrare il costo industriale del prodotto partendo dal prezzo di vendita ipotizzato dalla funzione marketing. Per ogni fase di lavorazione è stabilito il limite massimo di costo e le caratteristiche apportate. Nel caso in cui non si ricorra al lean development o al target costing la quantificazione delle diverse configurazioni di costo non può che essere raggiunta con l applicazione della contabilità analitica. Volendo richiamare concetti già noti, senza entrare particolarmente nel merito delle singole configurazioni, le vie percorribili per la definizione dei costi sono diverse (Tavola 1): 1) Direct costing che concentra l attenzione sulla definizione dei costi variabili (o di utilizzo della capacità produttiva) e sui costi fissi (o costi di capacità). Mentre i primi si verificano solamente a fronte di una reale produzione, i secondi sono sostenuti a prescindere dall effettiva produzione e/o vendita dei prodotti o servizi. In questa prospettiva l analisi si concentra sulla definizione del margine di contribuzione che il singolo prodotto o servizio offre alla struttura aziendale per coprire i costi fissi. Chiaramente, tanto più alto è il valore del margine di contribuzione, tanto più elevato sarà l apporto al sostenimento dei costi fissi generato dal singolo prodotto o servizio. 2) Direct costing evoluto - Rispetto al precedente modello di definizione dei costi, con il direct costing evoluto alcuni costi fissi sono attribuiti direttamente al singolo prodotto o servizio (costi specifici), mentre i rimanenti continuano a essere considerati «comuni». Un esempio di costo specifico potrebbe essere rappresentato dall acquisto di materiali di consumo specificatamente impiegati in una determinata produzione o linea di prodotti. Tale costo, secondo questa logica, «pesa» solamente sul singolo oggetto di calcolo. Attraverso il direct costing evoluto il Conto Economico di prodotto evidenzia due diversi livelli di margine: il margine lordo di contribuzione, dato dalla differenza tra il prezzo di vendita e i costi variabili e il margine netto di contribuzione, dato dalla differenza tra il margine lordo di contribuzione e i costi specifici. Il differenziale rimanente servirà a coprire i costi comuni e, ancora più a valle, in presenza di un avanzo, a formare l utile. 3) Full costing che rappresenta un ulteriore evoluzione dei modelli precedenti, ha come obiettivo l attribuzione al singolo prodotto o servizio di tutti i costi, sia diretti che indiretti. Ne deriva che, oltre ai costi variabili e ai costi specifici, anche i costi indiretti o di struttura sono attribuiti all oggetto di calcolo attraverso precisi algoritmi più o meno soggettivi. Si tratterà quindi di analizzare struttura e Tavola 1 - Le configurazioni di costo 20
3 LO SPECIALE CONTROLLO processi aziendali per individuare i driver utili allo scopo del full costing. La scelta tra le diverse configurazioni dipende dalla complessità dell azienda. In questa valutazione deve essere presa in considerazione la struttura dei costi dell azienda, concentrando l analisi sulla prevalenza dei costi indiretti rispetto ai costi variabili o viceversa. Chiaramente, la prevalenza di una tipologia di costi rispetto all altra determina anche la scelta di una configurazione rispetto a un altra. Allo stesso modo, anche la padronanza delle logiche e delle tecniche di contabilità industriale è un fattore discriminante per la scelta della metodologia di rilevazione dei costi da utilizzare. Si pensi ad esempio al background tecnico che necessita l applicazione del full costing rispetto al direct costing. Infine, ma non per importanza, anche la struttura delle informazioni aziendali è determinante nella scelta tra i diversi modelli di analisi ed è direttamente collegata al livello di informatizzazione dell impresa. Gestire la complessità Le caratteristiche dell azienda giustificano l impiego di un modello piuttosto che un altro. La contabilità industriale rappresenta comunque la «dotazione minima» per l applicazione dei metodi complessi (direct costing semplice ed evoluto e il full costing). L individuazione dei centri di costo, alla base dell adozione della contabilità analitica, diventa fondamentale per attribuire i costi indiretti ai singoli prodotti o servizi. La suddivisione dell attività per centro di costo avviene attraverso l identificazione delle fasi produttive, delle funzioni a supporto della produzione e dei centri a spese generali. Utilizzando il direct costing evoluto, sui centri produttivi sono «ribaltati», attraverso specifici driver, i centri di costo ausiliari. Il valore ottenuto dal singolo centro di costo produttivo, dopo essere stato rapportato a una determinata base di riparto (tipicamente ore-uomo, ore-macchina o un mix delle due), stabilisce il costo industriale delle lavorazioni effettuate internamente. Tale costo confluisce nella distinta base (Tavola 2). Applicando il full costing, oltre ai centri di costo ausiliari, sui centri di costo produttivi sono riversati i centri di costo a spese generali. Anche in questo caso, il valore ottenuto dal singolo centro di costo produttivo, dopo essere stato debitamente rapportato a una specifica base di riparto, determina il costo delle lavorazioni che formano la distinta base (Tavola 3). Completamento della distinta base La determinazione del costo orario di trasformazione industriale consente di perfezionare le informazioni necessarie per una più efficace costruzione della distinta base (Di.Ba.). I costi delle materie prime e degli altri costi diretti di prodotto sono facilmente attribuibili a ogni singolo prodotto, mentre l informazione rappresentata dal costo orario di trasformazione industriale permette di sofisticare Tavola 2 - Le configurazioni di costo: direct costing evoluto 21
4 CONTROLLO LO SPECIALE il calcolo del costo del prodotto in quanto favorisce la definizione del valore delle lavorazioni interne. Diversamente dal direct costing evoluto, nel quale le lavorazioni interne non includono l incidenza delle spese generali sul costo di prodotto, con il full costing si perviene alla sua determinazione considerando anche questi elementi. Dal costo di prodotto hanno origine tutti i ragionamenti relativi al prezzo; ciò considerando, a prescindere dalla strategia che si vuole adottare, ovvero se partire dal costo per determinare il prezzo di vendita o viceversa, il costo stesso non rappresenta una variabile ma, nella maggior parte dei casi (qualora non vi siano economie di apprendimento), una costante (Tavola 4). Tavola 3 - Le configurazioni di costo: full costing Tavola 4 - Distinte base a confronto 22
5 LO SPECIALE CONTROLLO Il costo come punto di partenza L analisi della contabilità industriale permette di comprendere le dinamiche di formazione dei costi aziendali. Questo punto di partenza è fondamentale per la determinazione del prezzo di vendita secondo la logica del cost plus pricing. Tale metodologia prevede un incremento del full cost del prodotto o servizio più un mark up costante o in percentuale sul costo totale. Questo metodo determina il prezzo di un prodotto o servizio considerando i costi variabili di prodotto, i costi fissi diretti e indiretti di trasformazione industriale, nonché i costi fissi di natura commerciale e generale. La formula più comunemente utilizzata per il calcolo del prezzo è: P = (AVC + % FC) * (1+ % MK) dove: P è il prezzo; AVC è il costo variabile medio; % FC rappresenta una percentuale dei costi fissi che sono attribuiti al prodotto specifico; % MK è la percentuale di profitto. Indubbiamente, la semplicità di questo modello, che richiede poche ma precise informazioni, determina anche la sua debolezza. Il cost plus pricing, non considerando alcuni elementi del mercato, in primis il lato della domanda, rischia di sottovalutare, ad esempio, le preferenze del consumatore e, di conseguenza, la sua disponibilità a pagare una certa quantità di denaro per usufruire di un determinato prodotto/servizio. In altre parole, il metodo non analizza le dinamiche della domanda, disinteressandosi completamente della sua elasticità rispetto al prezzo. Il cost plus pricing ignora, inoltre, la presenza nel mercato dei concorrenti. L impresa decide, infatti, un ricarico fisso da applicare indifferentemente ai prodotti e ai servizi senza approfondire le politiche di prezzo dei concorrenti. Questa visione potrebbe essere limitativa rispetto alla complessità del mercato in cui l impresa opera valutando unicamente elementi interni. Fortunatamente, le aziende hanno sempre un benchmark nel mercato al quale agganciare l analisi dei propri prezzi (Tavola 5). Stabilire obiettivi di costo Generalmente le imprese determinano i prezzi partendo dai costi di produzione, di distribuzione e di vendita del prodotto, per poi aggiungere un tasso di rendimento per gli «sforzi» sostenuti dalla struttura. Le criticità tipiche dei tradizionali metodi di determinazione dei prezzi sono diminuite adottando approcci alternativi che permettono di stabilire il prezzo di vendita basandosi sul valore Tavola 5 - Target costing vs Cost Plus Pricing 23
6 CONTROLLO LO SPECIALE 2 Con il termine «evoluti» si intende raggruppare i competitor che adottano un sistema di controllo di gestione. 24 percepito dal cliente. Questo passaggio obbliga l azienda a investire risorse nella comprensione del valore dei benefici percepiti dal cliente utilizzando un determinato prodotto o servizio. Lo studio di questa componente aiuterà l impresa a stabilire il prezzo di vendita corretto in funzione del target da raggiungere. La direzione aziendale ha quindi la possibilità di utilizzare un approccio che si contrappone al richiamato cost plus pricing, ovvero il metodo del target costing. Questo sistema, guidato dal prezzo, è focalizzato sul consumatore, sulla sua disponibilità a pagare per l acquisto di un determinato prodotto o servizio e sulle sue aspettative misurate nel beneficio atteso. Ex-post, supporta l attività di progettazione del prodotto o servizio, intercettando le inefficienze presenti e identificando le aree di miglioramento. Con questo approccio, partendo dall individuazione e dalla progettazione di un nuovo prodotto in grado di soddisfare le attese del cliente, si individua il target cost e successivamente lo si trasferisce alla produzione. Nel dettaglio l impresa deve stabilire: - Prezzo obiettivo; - Margine - obiettivo (profitto atteso); - Costo considerato accettabile (come differenza prezzo-margine); - Costo correntemente ottenibile (con l attuale struttura produttiva); - Miglioramenti da apportare al prodotto e al processo per ridurre il costo corrente ed avvicinarsi al costo ritenuto accettabile. L impresa dovrebbe cercare di definire il target cost, cioè l obiettivo di costo considerando un valore intermedio tra il costo accettabile e il costo corrente. I metodi con i quali definire il target cost possono essere ricondotti a: 1) Metodo della sottrazione. Si basa su informazioni esterne (prezzo praticato dai concorrenti). Il target cost corrisponde al costo ammissibile (allowable cost). 2) Metodo dell addizione. Si basa su informazioni interne (costi derivanti dalla capacità produttiva esistente e misurati dal sistema contabile interno). Il target cost in questo caso è uguale al costo corrente realizzabile (current achievable cost). 3) Metodo integrato. È un mix tra i due metodi, coniuga la prospettiva di mercato e quella interna. Il target cost è contrattato e si trova tra il costo accettabile e il costo corrente ottenibile. Quest ultimo è il metodo più diffuso. Capire e affrontare il mercato Determinare il prezzo sulla base del costo rappresenta una visione sicuramente limitata della realtà. Il mercato non accetta passivamente le strategie di prezzo dell azienda, ma reagisce scegliendo di volta in volta le combinazioni di fattori (in genere qualità/prezzo) che ritiene più vantaggiose. Allo stesso modo, però, l azienda deve conoscere la propria struttura dei costi quando si presenta sul mercato con i propri prodotti o servizi. Si pensi ad esempio a un settore in cui il prodotto offerto sul mercato sia sostanzialmente identico e i competitor abbiano caratteristiche omogenee. Si ipotizzi inoltre che l elemento «prezzo» sia deciso per le scelte di acquisto del consumatore e che le aziende innescheranno politiche di prezzo sempre più aggressive per sottrarsi quote di mercato. In questo scenario, se le imprese adeguano il loro prezzo al mercato, senza considerare la struttura dei costi e senza essere pienamente efficienti, entreranno in crisi, generando perdite economiche. Al contrario, le aziende, che hanno un sistema di controllo di gestione efficace, riusciranno a trarre le informazioni necessarie per capire fino a che livello di prezzo si possono spingere prima che il business sia da considerare non più redditizio. I danni subiti da queste imprese, qualora non riescano a produrre margini di contribuzione positivi, saranno sicuramente inferiori rispetto a quelli subiti dalla prima categoria d imprese, proprio perché possono valutare «in tempo reale» la convenienza economica del proprio business. In questo caso, in base al prezzo di vendita, l azienda stabilisce i propri costi, ovvero il limite inferiore al di sotto del quale non è possibile spingersi. Per complicare l analisi, si ipotizzi di aggiungere nello stesso settore una nuova tipologia di azienda che, avendo alla base un sistema di controllo di gestione evoluto, riesce ad assicurarsi un «premio di prezzo» attraverso politiche di marketing. Questa impresa, diversamente dagli altri competitor evoluti 2, dovrà stabilire il limite superiore, ovvero il prezzo al di sopra del quale non è più possibile vendere il proprio prodotto al target di riferimento. Cogliere il valore per il cliente Un altro approccio per determinare il prezzo sulla base delle esigenze del mercato e del consumatore è il metodo basato sul valore percepito dall acquirente. Così come il target costing, questo sistema supera la tradizionale definizione del prezzo sulla base dei costi del venditore e si focalizza sull utente finale della catena del valore, ovvero il cliente. Durante il processo di studio del prezzo, l impresa deve considerare che le percezioni del valore del prodotto da parte del consumatore costituiscono la soglia massima di prezzo mentre i costi del prodotto ne rappresentano la soglia minima (Tavola 6).
7 LO SPECIALE CONTROLLO Cercando di fissare il prezzo entro questi margini, l impresa dovrà valutare anche altri fattori sia interni sia esterni. Tra queste variabili rientrano la concorrenza, in quanto il prezzo è un elemento facilmente confrontabile per il consumatore, il rapporto tra la domanda e l offerta e le condizioni economiche e le problematiche sociali (Tavola 7). Il dilemma conclusivo Quindi quale metodo utilizzare? È meglio partire dal costo del prodotto o servizio oppure analizzare il mercato e stabilire direttamente il prezzo? Il problema, di fatto, non esiste. La scelta se partire dal costo per determinare il prezzo o stabilire il prezzo per poi arrivare al costo è solo apparente. Non è, infatti, possibile prescindere dalla struttura dei costi per stabilire il prezzo di vendita e, per contro, non sarebbe corretto stabilire il prezzo di vendita sulla base di un margine obiettivo stabilito da una fredda percentuale. Il margine che l azienda può chiedere al mercato deve essere commisurato alla reale proposta di valore e coerente con il costo del prodotto. Precludersi la possibilità di avere margini più alti grazie ai propri elementi distintivi rappresenta, infatti, uno spreco di opportunità inaccettabile. Proprio per questo, le strategie di prezzo obiettivo (metodo del valore basato sul cliente e target costing) prevedono la definizione di un prezzo ideale di Tavola 6 - La percezione del valore da parte del consumatore Tavola 7 - Tradizione vs Innovazione 25
8 CONTROLLO LO SPECIALE vendita e, di conseguenza, la ricerca di un livello di costi che consenta di mantenere, attraverso il controllo di gestione, il prezzo prefissato, ovvero quello di cui si ha una ragionevole certezza che il consumatore sia disposto a pagare. Infine, non bisogna dimenticare che il prezzo è un potente e decisivo mezzo di comunicazione dell azienda. Nella maggior parte dei casi, i consumatori basano le loro valutazioni del prodotto o servizio partendo dal confronto dei prezzi applicati dai concorrenti per prodotti o servizi analoghi. L attenzione verso questa variabile deve essere massima e tutte le decisioni, rispetto le politiche che la governano, devono essere prese con la massima accuratezza. Anche in un mercato sostanzialmente «stabile» la variabile prezzo non deve mai essere sottovalutata. Si pensi alla battaglia di prezzo negli Stati Uniti tra Coca Cola e Pepsi. Bibliografia TULLIO A. (2006), Analisi dei costi e contabilità industriale, teoria e pratica del controllo di gestione. Seconda Edizione. IPSOA. TROUT J. (2010), Riposizionarsi. Il marketing nell era della competizione, del cambiamento e della crisi. ETAS. MANCA F. FOTZI S. (2008), Il controllo di gestione che producono su commessa. Gestione tecnica del progetto, controllo economico-finanziario, sistemi informativi. IPSOA. ANTONELLI V. D ALESSIO R. (2007), Casi di controllo di gestione. Metodi, tecniche, casi aziendali di settore. Seconda Edizione. IPSOA. DONNA G. RICCABONI A. (2005), Manuale del controllo di gestione. Analisi dei costi, budget, reporting, ERP, balanced scorecard: applicazioni e soluzioni innovative. Seconda Edizione. IPSOA. KOTLER P. ARMSTRONG G. (2009), Principi di marketing. Tredicesima edizione. Pearson ATTOLICO. A (2012), Innovazione lean. Prima edizione Hoepli collana Management. 26
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti
DettagliCalcolare il costo dei prodotti
Calcolare il costo dei prodotti Metodi alternativi a confronto Prima Puntata www.studiobarale.it Parte 1 di 6 Obiettivi spiegare le diverse metodologie di calcolo dei costi di prodotto, mostrandone logiche
DettagliINCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ
INCREMENTARE LE QUOTE DI MERCATO E LA REDDITIVITÀ L ANALISI DELLA CONCORRENZA E IL CUSTOMER VALUE MANAGEMENT 1. [ GLI OBIETTIVI ] PERCHÉ ADOTTARE UN PROCESSO DI CUSTOMER VALUE MANAGEMENT? La prestazione
DettagliL analisi dei costi: il costing
L analisi dei Costi - a.a. 2012/2013 L analisi dei costi: il costing 1 La tecnica del costing (1) Il termine costing indica la tecnica specificatamente rivolta alla rilevazione dei costi. Negli ultimi
DettagliCosti unitari materie dirette 30 40 Costi unitari manodopera diretta. Energia 10 20 Quantità prodotte 600 400 Prezzo unitario di vendita 120 180
SVOLGIMENTO Per ogni attività di programmazione e pianificazione strategica risulta di fondamentale importanza per l impresa il calcolo dei costi e il loro controllo, con l attivazione di un efficace sistema
DettagliSegmentazione del mercato e scelta del target
Segmentazione del mercato e scelta del target 1 DEFINIZIONE DEL MERCATO: PROCESSO A PIU STADI LIVELLI DI SEGMENTAZIONE (Lambin): 1. Segmentazione strategica: identifica grandi settori di attività CORPORATE
DettagliLo studio professionale quale microimpresa?
S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO 11 MEETING NAZIONALE EVOLUZIONE DEI SERVIZI PROFESSIONALI DELLA CONSULENZA ORGANIZZARE L IMPRESA STUDIO Lo studio professionale quale microimpresa? Giulio
DettagliConcetto e sistema di Marketing
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09
DettagliCapitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale
Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter
DettagliAnalisi dei costi e contabilità industriale
Analisi dei costi e contabilità industriale A cura di dottor Alessandro Tullio La Contabilità Industriale 1 CONTABILITA INDUSTRIALE A COSA SERVE? ANALIZZARE I COSTI ORIENTARE I PREZZI DETERMINARE RISULTATI
DettagliLe strategie di marketing
Stampa Le strategie di marketing admin in Professione Consulente Con l analisi di mercato è possibile mettere a punto i prodotti o servizi corrispondenti alle esigenze di ogni segmento di mercato. Essa
DettagliIl sistema informativo aziendale
Il sistema informativo aziendale insieme delle attività connesse alla raccolta, analisi e rappresentazione delle informazioni interne ed esterne all'azienda dati indispensabili per poter valutare lo stato
DettagliLESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE
LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE INDICE DEL BUSINESS PLAN 1. SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE 2. LA COMPAGINE IMPRENDITORIALE 3. LA BUSINESS
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliIl catalogo MARKET. Mk6 Il sell out e il trade marketing: tecniche, logiche e strumenti
Si rivolge a: Forza vendita diretta Agenti Responsabili vendite Il catalogo MARKET Responsabili commerciali Imprenditori con responsabilità diretta sulle vendite 34 di imprese private e organizzazioni
DettagliIndice di rischio globale
Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario
DettagliREVENUE MANAGEMENT REVENUE MANAGEMENT 08/05/2014 CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA DEL TURISMO
CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA DEL TURISMO Anno Accademico 2013 2014 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO PER LE IMPRESE TURISTICHE Revenue Management Miriam Berretta Programmazione miriam.berretta@gmail.com e controllo
DettagliOLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE
OLTRE LA BIRRA C E DI PIU : DAL MARKETING AL PACKAGING DI UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE Fermo, 31 Gennaio 2015 CHE COS E IL MARKETING? Il marketing può intendersi come il complesso di attività che un azienda
DettagliGUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni
GUIDA - Business Plan Piano d impresa a 3/5 anni 1 Executive summary...2 2 Business idea...2 3 Analisi di mercato...2 4 Analisi dell ambiente competitivo...2 5 Strategia di marketing...3 5.1 SWOT Analysis...3
DettagliCorso di. Analisi e contabilità dei costi
Corso di Analisi e Contabilità dei Costi Prof. 1_I costi e il sistema di controllo Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) utile EFFETTUARE
DettagliECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra)
ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) La GESTIONE (operazioni che l azienda compie per raggiungere i suoi fini) può essere: ORDINARIA
DettagliOrganizzazione e pianificazione delle attività di marketing
Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale
DettagliObiettivi della lezione
Prezzo Obiettivi della lezione Analisi del prezzo come variabile marketing Il prezzo e la redditività aziendale Euro/kilo Oro 15000! Kg "! F22 Raptor 6500! Kg!! Branded Notebook 1000! Kg "! Fashion dress
DettagliValutazione degli investimenti aziendali
Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Valutazione degli investimenti aziendali Capitolo 18 Indice degli argomenti 1. Definizione e classificazione degli investimenti 2. I profili
DettagliCome affrontare i monopoli naturali
Come affrontare i monopoli naturali Il problema del monopolio naturale è che se anche l impresa volesse fissare il prezzo a un livello pari al costo marginale (efficienza sociale), produrrebbe in perdita
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliControllo di Gestione
Pianificazione e controllo del business aziendale Controllo di Gestione In un contesto altamente complesso e competitivo quale quello moderno, il controllo di gestione ricopre un ruolo quanto mai strategico:
DettagliCONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA
CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso
DettagliLe fattispecie di riuso
Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché
DettagliIl caso CodeInt s.r.l.
L ANALISI DEI COSTI DI DISTRIBUZIONE PER LA VALUTAZIONE DELL EFFICIENZA COMMERCIALE Il caso CodeInt s.r.l. Che cos è la contabilità analitica? insieme di determinazioni economicoquantitative mediante cui
DettagliLezione 3: Introduzione all analisi e valutazione delle azioni. Analisi degli Investimenti 2014/15 Lorenzo Salieri
Lezione 3: Introduzione all analisi e valutazione delle azioni Analisi degli Investimenti 2014/15 Lorenzo Salieri Valutazione degli investimenti in azioni Intuitivamente si crea valore quando un azienda
DettagliLa valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE
La valutazione dell efficienza aziendale EFFICIENZA E LA CAPACITA DI RENDIMENTO O L ATTITUDINE A SVOLGERE UNA DETERMINATA FUNZIONE. E MISURATA DAL RAPPORTO TRA I RISULTATI CONSEGUITI E LE RISORSE IMPIEGATE
DettagliLE SCELTE STRATEGICHE DI MKTG
LE SCELTE STRATEGICHE DI MKTG IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DI MTKG È LA SEQUENZA LOGICA DI ATTIVITÀ CHE CONSENTE DI: Stabilire gli obiettivi di mtkg, Formulare
DettagliREALIZZARE UN BUSINESS PLAN
Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN
DettagliCorso semestrale di Analisi e Contabilità dei Costi
Corso semestrale di Analisi e Contabilità dei Costi Il target costing Che cosa è il target costing. In prima analisi. E un metodo di calcolo dei costi, utilizzato in fase di progettazione di nuovi prodotti,
DettagliContabilità generale e contabilità analitica
1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,
DettagliROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato
Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa
DettagliCapitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni
Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel
DettagliDEFINIZIONE DEL PRODOTTO O SERVIZIO. a cura di Annamaria Annicchiarico
DEFINIZIONE DEL PRODOTTO O SERVIZIO a cura di Annamaria Annicchiarico Settembre 2005 Indice dei contenuti Definizioni utili Il prodotto/servizio Il rapporto col mercato Valutare le idee Il piano d azione
Dettaglinuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard
nuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard Prospettiva conoscenza e competenze Prospettiva dei processi Prospettiva dei clienti Prospettiva economico finanziaria le relazioni causa-effetto
DettagliGli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale
Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale n La Pianificazione n L Organizzazione n Il Coinvolgimento del Personale n Il Controllo Componenti del Sistema di Pianificazione n Valutazioni interne
DettagliCostituzione dell azienda
START UP E PMI INNOVATIVE - DALL IDEA ALL IMPRESA: SVILUPPO E STRUMENTI NORMATIVI I vantaggi, le agevolazioni fiscali, i finanziamenti regionali Costituzione dell azienda Giovedì 26 novembre 2015 Gli Step
DettagliLe effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi
Le effettive esigenze della Direzione del Personale nella gestione delle risorse umane in azienda. Andamento dal 2005 ad oggi Indagine ottenuta grazie alla somministrazione di questionario ad oltre 260
DettagliIL MARKETING STRATEGICO
Una strategia è un insieme di decisioni preparate in anticipo con lo scopo di rispondere efficacemente e rapidamente alle minacce e opportunità esterne, così come agli elementi di forza e di debolezza
DettagliLe configurazioni di costo
SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO Le configurazioni di costo Prof.ssa Monia Castellini Copyright Sistemi di programmazione e controllo 1 Obie9vi forma
DettagliControllo di gestione budget settoriali budget economico
Controllo di gestione budget settoriali budget economico TEMA Pianificazione, programmazione e controllo di gestione costituiscono le tre fasi del processo globale attraverso il quale l impresa realizza
DettagliSegmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento
Lezione n. 5 Segmentare ovvero capire il contesto di mercato di riferimento Prof.ssa Clara Bassano Corso di Principi di Marketing A.A. 2006-2007 Verso la strategia aziendale Mission + Vision = Orientamento
DettagliANALISI DEI COSTI PER LE DECISIONI AZIENDALI I COSTI AZIENDALI E L ANALISI COSTI-VOLUMI-PROFITTI. Prof. Lino Cinquini. Dott.
ANALISI DEI COSTI PER LE DECISIONI AZIENDALI I COSTI AZIENDALI E L ANALISI COSTI-VOLUMI-PROFITTI Prof. Lino Cinquini l.cinquini@sssup.it Dott. Andrea Tenucci a.tenucci@sssup.it 13 marzo 2014 Palazzo dei
DettagliGUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: LA CONTABILITÁ ANALITICA
WWW.SARDEGNAIMPRESA.EU GUIDA DI APPROFONDIMENTO IL CONTROLLO DI GESTIONE: LA CONTABILITÁ ANALITICA A CURA DEL BIC SARDEGNA SPA 1 SOMMARIO LA NOZIONE E LE CARATTERISTICHE DELLA CONTABILITÀ ANALITICA...
DettagliIL BENCHMARKING POSIZIONAMENTO DELL AZIENDA NELLO SPAZIO
IL BENCHMARKING POSIZIONAMENTO DELL AZIENDA NELLO SPAZIO IL BENCHMARKING: DEFINIZIONE PROCESSO CONTINUO DI MISURAZIONE DEI PRODOTTI- SERVIZI-PROCESSI ATTRAVERSO IL CONFRONTO CON I MIGLIORI CONCORRENTI
DettagliIL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004
Marzo Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. IL PATRIMONIO INTANGIBILE COSA SI INTENDE PER PATRIMONIO INTANGIBILE?
DettagliBelowthebiz idee in rete
Le 5 forze di Porter Nella formulazione di una strategia un passo fondamentale è la definizione e lo studio delle principali caratteristiche del settore in cui si opera. Lo schema di riferimento più utilizzato
DettagliIL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna
IL PROCESSO DI BUDGETING Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna Il processo di budgeting Il sistema di budget rappresenta l espressione formalizzata di un complesso processo
DettagliDCO 106/2013/R/GAS Mercato del gas naturale Riforma delle condizioni economiche nel servizio di tutela Revisione della componente QVD
DCO 106/2013/R/GAS Mercato del gas naturale Riforma delle condizioni economiche nel servizio di tutela Revisione della componente QVD Commenti e proposte Anigas Milano, 5 aprile 2013 1 PREMESSA Anigas
DettagliLa gestione aziendale, il reddito e il patrimonio
1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa
DettagliOtto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005
Questionario di Autovalutazione di un Sistema di Gestione per la Qualità verso: Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005 newsletter TECSE N. 02- Febbraio 2012 (Allegato
DettagliIndustrial versus Commodity nel Campo dei Veicoli Concetti di Base
Industrial versus Commodity nel Campo dei Veicoli Concetti di Base Missione di un veicolo: E il Lavoro/Servizio che il Veicolo deve fare, occorre però definire dove, come, in quanto tempo ed a quali costi.
DettagliPerspectiva: previdenza professionale con lungimiranza. Fondazione collettiva per la previdenza professionale
Perspectiva: previdenza professionale con lungimiranza Fondazione collettiva per la previdenza professionale Un futuro sereno grazie a Perspectiva Sfruttare completamente le opportunità di rendimento e
DettagliI contributi pubblici nello IAS 20
I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,
DettagliLEZIONE N. 1. Il Marketing Concetti Introduttivi. Alessandro De Nisco. Università del Sannio. Corso di Marketing
LEZIONE N. 1 Il Marketing Concetti Introduttivi Alessandro De Nisco Università del Sannio Corso di Marketing Il Corso OBIETTIVI DEL CORSO Fornire agli studenti conoscenze e competenze su: i concetti fondamentali
DettagliCrescere attraverso la rete di vendita e le attività commerciali La crescita attraverso le attività commerciali
Crescere attraverso la rete di vendita e le attività commerciali La crescita attraverso le attività commerciali Antonio Catalani Indice Le tipologie di azienda: il prodotto, il mercato e le risorse la
DettagliSupporto all avvio di progetti imprenditoriali. GAL media Valle d Aosta
Supporto all avvio di progetti imprenditoriali GAL media Valle d Aosta Questo manuale è parte del progetto LEADER Agir pour l innovation rurale Scopo del manuale Sostenere le neo imprese rurali o le imprese
DettagliLA LEAN MANUFACTURING E TOYOTA. QualitiAmo La Qualità gratis sul web
LA LEAN MANUFACTURING E TOYOTA GLI SPRECHI DA EVITARE Quali erano gli sprechi che Toyota voleva evitare, applicando la Produzione snella? Essenzialmente 3: le perdite di tempo legate alle rilavorazioni
DettagliAnalisi delle configurazioni dei costi
Analisi delle configurazioni dei costi i costi riferiti ad un medesimo oggetto possono assumere varie configurazioni a seconda del tipo di attività e dei fattori produttivi che s intende analizzare in
DettagliParimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi.
Metodo per la stima del ROE e del ROI in un azienda operante nel settore tessile abbigliamento in funzione delle propria struttura di incasso e pagamento e della gestione delle rimanenze di magazzino.
DettagliCorso di Analisi e Contabilità dei Costi
Corso di Analisi e Contabilità dei Costi 4_Il calcolo del costo di prodotto e la contabilità per centri di costo Il costo unitario di prodotto Conoscere il COSTO UNITARIO DI PRODOTTO è importante per:
DettagliTorreBar S.p.A. Svolgimento
TorreBar S.p.A. Svolgimento 2. Partendo dalle informazioni sopra esposte, si costruisca la mappa strategica specificando le relazioni di causa effetto tra le diverse prospettive della BSC. Azioni Crescita
DettagliCapitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni
Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel
DettagliLA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione
LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La comprensione dell impresa e del suo contesto e la valutazione dei rischi di errori significativi Ottobre 2013 Indice 1. La comprensione dell impresa e del suo contesto
DettagliEsercitazione 23 maggio 2016
Esercitazione 5 maggio 016 Esercitazione 3 maggio 016 In questa esercitazione, nei primi tre esercizi, analizzeremo il problema del moral hazard nel mercato. In questo caso prenderemo in considerazione
DettagliEsistono differenti tipologie di report aziendali, a seconda della funzione per cui sono redatti e dei soggetti a cui si rivolgono
REPORTING INTERNO: PREMESSE Esistono differenti tipologie di report aziendali, a seconda della funzione per cui sono redatti e dei soggetti a cui si rivolgono REPORT ISTITUZIONALI REPORT OPERATIVI REPORT
DettagliScaletta della lezione:
NATURA DELLA CONTABILITA DIREZIONALE Scaletta della lezione: 1. L approccio di Anthony al controllo di gestione 2. Natura e fini delle informazioni - informazioni per l esterno - informazioni per l interno
DettagliIL MARKETING STRATEGICO
IL MARKETING STRATEGICO Definizione di Marketing Marketing: un processo attuo a definire, prevedere, soddisfare, creare, distribuire, promuovere beni e/o servizi, bisogni e esigenze dei clienti consumatori
DettagliI Principi di Marketing Management Filosofia e Funzione
I Principi di Marketing Management Filosofia e Funzione 1 Che cosa si intende con il termine? Una lettura attraverso i grandi cambiamenti sociali, economici e i cambiamenti, last but not least, tecnologici
DettagliI margini lordi nelle aziende che producono su commessa Il caso Sicilyelectronic srl
I margini lordi nelle aziende che producono su commessa Il caso Sicilyelectronic srl Corso di Economia Aziendale (esercitazioni) Università degli Studi di Palermo Agenda Caratteristiche delle aziende che
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliOgni azienda ha la necessità di conoscere il proprio sistema dei costi sia per controllare la situazione esistente che per verificare il
Ogni azienda ha la necessità di conoscere il proprio sistema dei costi sia per controllare la situazione esistente che per verificare il raggiungimento degli obiettivi avendo come fine il mantenimento
DettagliEVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA
http://www.sinedi.com ARTICOLO 3 LUGLIO 2006 EVOLUZIONE DELLE INIZIATIVE PER LA QUALITA : L APPROCCIO SIX SIGMA A partire dal 1980 sono state sviluppate diverse metodologie per la gestione della qualità
DettagliInformation summary: Il marketing
Information summary: Il marketing - Copia ad esclusivo uso personale dell acquirente - Olympos Group srl Vietata ogni riproduzione, distribuzione e/o diffusione sia totale che parziale in qualsiasi forma
Dettagli1- Corso di IT Strategy
Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso
DettagliIL BUSINESS PLANNING LO SVILUPPO DI UN BUSINESS PLAN. 1.Definizione della Visione Imprenditoriale e degli obiettivi. Ing. Ferdinando Dandini de Sylva
LO SVILUPPO DI UN BUSINESS PLAN 1.Definizione della Visione Imprenditoriale e degli obiettivi Illustrare con esattezza la vostra vision e gli obiettivi dell iniziativa, può sembrare ovvio.in realtà molti
DettagliL uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning
L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning di Marcello Sabatini www.msconsulting.it Introduzione Il business plan è uno strumento che permette ad un imprenditore di descrivere la
DettagliCorso di Marketing Industriale
U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Facoltà di Ingegneria Corso di Marketing Industriale Prof Ferruccio Piazzoni ferruccio.piazzoni@unibg.it Pianificazione e sviluppo di un nuovo
DettagliCorso di Marketing Industriale
U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Corso di Marketing Industriale Prof. Ferruccio Piazzoni L analisi di competitività dei segmenti I Mktg-L06 SISTEMA DI SORVEGLIANZA DELLA CONCORRENZA
DettagliDEPLOY YOUR BUSINESS
DEPLOY YOUR BUSINESS COS É ARROCCO? E uno strumento online per lo sviluppo del Piano Economico-Finanziario del Business Plan. Arrocco è uno strumento online appositamente progettato per lo sviluppo di
DettagliELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso
Esercizio 1 Data la funzione di domanda: ELASTICITÀ Dire se partendo da un livello di prezzo p 1 = 1.5, al produttore converrà aumentare il prezzo fino al livello p 2 = 2. Sarebbe conveniente per il produttore
Dettaglii criteri di valutazione
La fattibilità economica dei progetti: i criteri di valutazione 14.XII.2011 I criteri di fattibilità del progetto La convenienza di un investimento t immobiliare per il promotore può avvenire attraverso
DettagliRISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO
RISULTATI DELLA RILEVAZIONE SULLE COMMISSIONI APPLICATE DALLE BANCHE SU AFFIDAMENTI E SCOPERTI DI CONTO 1. Premessa La legge n. 2 del 28 gennaio 2009 ha vietato la commissione di massimo scoperto (CMS)
DettagliMetodi di calcolo dei costi di prodotto
Metodi di calcolo dei costi di prodotto Presentazione Ing. Cecilia Fariselli Da 23 anni nel settore dell Information Technology. Da oltre 10 anni gestione manageriale, organizzazione aziendale, operando
DettagliCOMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1
10 dicembre COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 In data odierna la Banca centrale europea (BCE) pubblica per la prima volta un
DettagliIl Marketing Concetti Introduttivi
Il Marketing Concetti Introduttivi Alessandro De Nisco Università del Sannio Corso di Marketing Il Corso OBIETTIVI DEL CORSO Fornire agli studenti conoscenze e competenze su: i concetti fondamentali del
DettagliArea Marketing. Approfondimento
Area Marketing Approfondimento CUSTOMER SATISFACTION COME RILEVARE IL LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEI CLIENTI (CUSTOMER SATISFACTION) Rilevare la soddisfazione dei clienti non è difficile se si dispone di
DettagliPRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA) N. 520 PROCEDURE DI ANALISI COMPARATIVA
PRINCIPIO DI REVISIONE INTERNAZIONALE (ISA) N. 520 PROCEDURE DI ANALISI COMPARATIVA (In vigore per le revisioni contabili dei bilanci relativi ai periodi amministrativi che iniziano dal 15 dicembre 2009
Dettagli02/05/2011 PIANIFICAZIONE PROGRAMMAZIONE. PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO Prof. Luca Fornaciari
PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO Prof. Luca Fornaciari Pianificazione e programmazione Riferimenti bibliografici: libro di testo capitolo 9 di BREWER P.C., GARRISON R.H., NOREEN E.W., Programmazione e controllo
DettagliEFFETTI DEGLI INVESTIMENTI AMBIENTALI B.A.T. SULLA COMPATIBILITà AMBIENTALE
LEZIONE DEL 3 GIUGNO 2004 L articolo 15 comma 2 della direttiva IPPC prevede l obbligo di identificare quelle che siano le B.A.T ovvero le migliori tecniche disponibili in campo ambientale relative ad
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliCittà di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema
DettagliEfficienza Produttiva. Il Piano d azione dell efficienza
Efficienza Produttiva Il Piano d azione dell efficienza Nino Guidetti Direttore Commerciale Grandi Clienti Schneider Electric per eliminare le inefficienze La Lean Manufacturing è una strategia operativa,
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e
Dettagli