Vedere davvero l anziano: per un servizio centrato sulla persona. Luisa Varotto Barbarano Vicentino, 27 marzo 2015
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1 Vedere davvero l anziano: per un servizio centrato sulla persona Luisa Varotto Barbarano Vicentino, 27 marzo 2015
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4 Conoscere e prendersi cura della biografia delle persone promozione identitaria nel servizio alla persona nelle RSA
5 Caratteristiche degli Ospiti età avanzata ( maggior parte > 80 anni) non autosufficienti elevata comorbilità e instabilità clinica deficit cognitivo (disturbi della memoria, del linguaggio, disorientamento, confusione) difficoltà funzionali (di equilibrio, di movimento, nelle abilità quotidiane, ecc.) marginalità sociale (solitudine, povertà) fragilità psicologica (flessione dell umore, senso di insicurezza, anedonia, difficoltà di adattamento)
6 RSA come luogo di continue mediazioni tra: realtà e bisogni del singolo ospite istanze dei familiari degli ospiti condizioni lavorative e vissuti degli operatori esigenze economico-organizzative conoscenze ed esperienze
7 RSA: la casa delle persone anziane? Siamo ancora lontani dalla proposta di strutture che sappiano coniugare le esigenze cliniche e organizzative con la libertà, gli spazi fisici e psicologici che offre la casa. Per sottrarsi alla «costrizione organizzativa» bisogna accedere ad una diversa visione ed imparare a praticare una diversa soluzione, importanti per qualsiasi affrancamento e innovazione (P. Vigorelli, Aria nuova nelle case per anziani, 2013)
8 Imparare a vedere per un accresciuta coscienza delle potenzialità esistenti al fine di offrire alle persone fragili in RSA una vita per loro significativa Il primo ostacolo al cambiamento non è di ordine pratico, economico, organizzativo ma di consapevolezza, di visione, quindi è importante emanciparsi dalla «miopia» che sta dietro lo schema istituzionale abitudinario.
9 Servizio centrato su: o la struttura o la persona ospite X l organizzazione gli operatori il servizio l attività la promozione o i famigliari
10 Servizio centrato sulla persona nelle RSA mirato a: il sostegno dell identità personale il recupero di una vitalità mentale ed emotiva la ricostruzione significativa di una vita in un contesto totalmente nuovo il punto di vista della persona stessa la Qualità Relazionale tra le persone (ospiti, familiari, operatori, volontari, badanti, altri presenti)
11 Due rischi frequenti nel servizio centrato sulla struttura: 1) eccesso di spersonalizzazione istituzionale eccesso di disabilità 2) eccesso di costrizione organizzativa
12 1) eccesso di spersonalizzazione istituzionale eccesso di disabilità - dovuto all organizzazione - inerente a fattori strutturali - legato ad una logica burocratica e custodialistica - conseguente a trattamenti non adeguati rischia di compromettere l autostima e l autoefficacia della persona ospite, il benessere e la percezione della propria dignità
13 2) eccesso di costrizione organizzativa - dovuto a scarsa elasticità, rigida regolamentazione, meccanicità dei processi - correlato al frazionamento dei servizi (pasti, pulizie, attività assistenziali, ecc) per cui risulta difficile rendersi flessibili sui bisogni del singolo - controproducente a fronte all incremento di deficit cognitivo e disturbi comportamentali degli ospiti anziani forte impegno per gli OSS di far rispettare i vincoli organizzativi; insufficienza del personale dell area psicologica e educativa
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15 L ingresso in RSA dal punto di vista dell ospite Luogo di distacchi, di allontanamento temporaneo o separazione definitiva da ambienti, volti, consuetudini, sapori, odori, rumori di casa, oggetti, relazioni significative con persone e animali Si è costretti a riorganizzare per intero il proprio mondo, adattandosi a quello proposto dalla RSA, costituito da elementi fisici, personali e organizzativi del tutto nuovi
16 Amorevoli falsificazioni «per non farlo soffrire» L anziano spesso non sa che il ricovero sarà permanente «è il meglio per lui» Tacita alleanza tra operatori e famigliari che tende ad escludere l interessato «tanto ormai non capisce» Sottovalutazione delle risorse residue della persona demente (ad esempio il mantenimento del sistema di attaccamento, Miesen 1993)
17 L anziano non va privato della possibilità di: - valutare gli elementi di realtà da cui esita il ricovero - iniziare un consapevole percorso di adattamento - condividere autenticamente i suoi pensieri, paure e sentimenti - essere protagonista delle scelte e contrattarle evitando così l instaurarsi o l aggravarsi di vari disturbi psicologici e comportamentali come isolamento, tristezza, disorientamento, chiusura, opposizione, deficit funzionale aggiuntivo
18 Il difficile percorso di adattamento va sostenuto con la qualità delle relazioni offerte all ospite: Autentiche, bidirezionali Competenti Generative Disponibili Coerenti tra i diversi operatori Capaci di avere parole e presenza per le dimensioni di sofferenza, riduzione, malattia, lutto
19 Nelle RSA i beni «da produrre» sono immateriali e definibili quali beni relazionali, giacché il costante ritrovarsi delle stesse persone nello stesso luogo sviluppa qualità solo se non si limita a meri incontri o interazioni prestazionali, ma fa comparire il senso e il gusto del quotidiano, nonostante la malattia e la disabilità, proprie o altrui (Antonio Monteleone, La Qualità relazionale della cura, 2010)
20 I servizi alla persona in RSA non sono un cumulo di prestazioni, per quanto condotte a regola d arte, ma un esperienza di vita condivisa in cui la qualità relazionale dà completezza e veridicità a tutti gli altri standard qualitativi. Le conoscenze e competenze relazionali non sono una parte tra le altre ma permeano e danno senso a tutte le altre.
21 Una bassa qualità relazionale può provocare un surplus di disfunzionalità e sofferenza, risultare lesiva dei bisogni psicologici della persona che si adeguano inconsapevolmente al paradigma standard della demenza. *** Le buone relazioni tra gli operatori e il benessere organizzativo influiscono notevolmente sulla qualità della vita degli ospiti.
22 Autenticità della relazione Concepire la fragilità delle persone non come altro da sé ma come origine del desiderio di legame, di comprensione, di solidarietà che ci accomuna (V. Andreoli, L uomo di vetro, 2008) desiderare il bene dell altro
23 Non c è servizio, scienza o conoscenza veramente utile all uomo se non si traduce nell arte di un incontro Grazie per l invito
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