Studio comparato sui metodi internazionali di valutazione preventiva delle opere pubbliche dal punto di vista della fattibilità tecnico-economica

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Studio comparato sui metodi internazionali di valutazione preventiva delle opere pubbliche dal punto di vista della fattibilità tecnico-economica"

Transcript

1 DIPARTIMENTO PER LE INFRASTRUTTURE, GLI AFFARI GENERALI ED IL PERSONALE DIREZIONE GENERALE PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO, LA PROGRAMMAZIONE ED I PROGETTI INTERNAZIONALI NUCLEO DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI Studio comparato sui metodi internazionali di valutazione preventiva delle opere pubbliche dal punto di vista della fattibilità tecnico-economica

2

3 Il presente Studio è stato complessivamente curato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici (NVVIP): Ing. Fabio Croccolo (Coordinatore del NVVIP) Arch. Nicolino Carrano (Componente del comitato scientifico) Ing. Rossella Napolitano (Componente del comitato scientifico) Arch. Andrea Salza (Componente del comitato scientifico) Lo Studio è stato redatto in collaborazione con la Ernst & Young Financial- Business Advisors (EY) ed il Politecnico di Milano: Dott. Fulvio Lino Di Blasio Dott. Michele Giove Dott.ssa Mariafrancesca Miele Dott.ssa Claudia Petta Prof. Marco Ponti (Dipartimento di Architettura e Pianificazione) Ing. Paolo Beria (Dipartimento di Architettura e Pianificazione)

4

5 Sommario Executive summary... 1 Introduzione... 9 PARTE I: Il contesto attuale, in Italia e all estero Lo scenario internazionale Francia Regno Unito Olanda Germania Svezia Il contesto italiano Rassegna della letteratura L iter approvativo delle infrastrutture strategiche in Italia Le interviste ad interlocutori privilegiati Conclusioni Analisi di benchmark Lo Schema di Analisi Italia Francia Regno Unito Olanda Germania Svezia Conclusioni PARTE II: Lessons learned Verso un modello sperimentale di valutazione per l Italia Verso la definizione di linee guida ACB per l Italia I più comuni errori Esportabilità di modelli stranieri Possibili arricchimenti all approccio base Quali Linee Guida ACB per l Italia? I modelli di valutazione Il modello Bottom up Il modello Top down Il modello federale Quale percorso per l Italia? Questioni prioritarie Suggerimenti di policy Un percorso per l Italia

6 Conclusioni Bibliografia Allegati A) Materiale relativo alle interviste italiane e internazionali B) Contenuti dello Studio di Fattibilità (delibere CIPE) C) Schede paese per l analisi di benchmark Acronimi

7 EXECUTIVE SUMMARY Il dibattito sul tema delle infrastrutture in Italia tende generalmente a trovare convergenza sulla tesi che sostiene l esistenza nel paese di un forte ritardo in termini di dotazione infrastrutturale. Parallelamente, la dotazione infrastrutturale è considerata come positivamente correlata alla crescita economica di un territorio e, di conseguenza, si ritiene che i bassi livelli di crescita registrati nel nostro paese in questi anni siano, in parte, spiegabili con la scarsità di investimenti destinati alla costruzione di infrastrutture. Questo studio ha approfondito le componenti di questo dibattito collocandole in un quadro più chiaro. Obiettivi Oggetto del presente Studio sono le infrastrutture di trasporto: sono stati esaminati i meccanismi e gli elementi che guidano le scelte dei policy maker sia a livello strategico, quando cioè si deve scegliere tra investimenti alternativi (i.e. scegliere se costruire una strada o una ferrovia), sia a livello progettuale quando, invece, si devono definire le caratteristiche tecniche di un progetto (i.e. il tracciato). Lo studio, tuttavia, non ha considerato le infrastrutture di trasporto nella sua totalità ma si è concentrato sulle infrastrutture di carattere interregionale e internazionale. Dato il loro impatto di carattere socio-economico, ambientale ed il loro valore strategico rispetto allo sviluppo del sistema Italia, l idea di base è che una valutazione preventiva, basata su metodologie condivise, sia condizione necessaria (ma non sufficiente) per garantire un allocazione ottimale delle (scarse) risorse pubbliche, nel rispetto dei vari interessi meritevoli di tutela. Obiettivo del presente progetto è stato, quindi, quello di individuare, in ciascuna delle fasi che conducono alla realizzazione di grandi infrastrutture di trasporto (dalla programmazione alla progettazione), quale può essere il ruolo della valutazione. Metodologie In particolare, si è confrontata l Italia con un campione di paesi rispetto a: Quando si valuta? (Tempi) Come si valuta? (Metodi) Che uso si fa dei risultati della Valutazione? (Usi) Nell analisi dello scenario internazionale, per ciascun paese è presentata un accurata analisi degli aspetti riconducibili a tre ambiti tematici, ritenuti coerenti e cruciali per il raggiungimento degli obiettivi dello studio: la pianificazione nel settore dei trasporti; gli aspetti metodologici della valutazione; gli eventuali momenti partecipativi. 1

8 L analisi del contesto italiano, arricchito anche da interviste mirate a testimoni privilegiati 1 ha evidenziato come il dibattito sulla dotazione infrastrutturale del Paese si colloca in un quadro tutt altro che chiaro, mettendone in discussione le premesse. Infatti, la convinzione circa l insufficienza della dotazione infrastrutturale nel nostro Paese è fortemente condizionata dai metodi e dagli indicatori scelti per misurarla: l utilizzo di metodi alternativi conduce a conclusioni non convergenti. Inoltre, dalla ricognizione della letteratura, emerge che la presenza di infrastrutture non è condizione sufficiente per garantire maggiori tassi di crescita. Non tanto l insufficienza della dotazione infrastrutturale, quanto l inefficienza delle scelte allocative appare costituire il vero problema in Italia. Questa conclusione emerge chiaramente dall analisi dei dati sui tempi e sui costi di realizzazione delle infrastrutture di trasporto in Italia ed è stata confermata anche dalle interviste. Nonostante la consapevolezza del ritardo italiano abbia prodotto, nell ultimo decennio, una semplificazione e razionalizzazione delle procedure per la realizzazione di infrastrutture pubbliche ed insediamenti produttivi strategici, i risultati concreti degli interventi sono stati inferiori a quelli attesi. I maggiori tempi e costi della realizzazione di infrastrutture strategiche in Italia sono legati non solo a questioni oggettive (particolare conformazione geografica, ricchezza di beni culturali del sottosuolo) o in parte inevitabili (complessità dell attività di progettazione, imprevisti della fase realizzativa, crescita della sindrome NIMBY) ma anche ad un importante scostamento tra law in books e law in action. Inoltre, il decentramento, ed una non chiara ed univoca attribuzione di competenze tra i diversi livelli decisionali ha introdotto in Italia un elemento di complessità unico a livello internazionale. Il quadro normativo, inoltre, sebbene preveda momenti valutativi a supporto delle decisioni primo fra tutti lo Studio di Fattibilità non dettaglia puntualmente, ma suggerisce soltanto, gli aspetti metodologici ad essi collegati. Pertanto, la stessa definizione di strategicità di un opera è spesso legata ad un processo non sempre trasparente in quanto non è assicurata la comparabilità tra scelte di investimento alternative. L incertezza normativa e regolatoria ha reso più difficile il reperimento di capitali privati che avrebbero accelerato la realizzazione di investimenti in Italia, e laddove si è riuscito a coinvolgere capitali privati, i costi sono stati più elevati (laddove c è incertezza il premio al rischio richiesto è maggiore). Analisi di benchmark A tal punto occorre aprire lo sguardo all Europa e alle metodologie di valutazione utilizzate da altri paesi, rilevate durante l analisi dello scenario internazionale, al fine di poterne cogliere quei success factor che potrebbero rivelarsi vincenti anche in un contesto complesso, quale quello italiano. 1 Sono stati intervistati esperti provenienti dal mondo accademico, istituzionale/pubblico e privato. 2

9 L analisi dei Paesi Caso individuati (Francia, Regno Unito, Olanda, Germania e Svezia) ed il benchmark segnalano che le differenze del contesto italiano sono riconducibili a tre elementi (si veda anche il Box 1): metodologie; trasparenza delle scelte; concertazione/partecipazione. Rispetto al primo punto, tutti i paesi hanno Linee Guida scritte e pubblicamente consultabili per la valutazione preventiva delle opere pubbliche. Pur essendo l Analisi Costi Benefici alla base di tutti i paesi, il ruolo e la posizione della valutazione nel processo decisionale (dalla strategia alla realizzazione) sono completamente diversi. Un ulteriore elemento che manca nel caso italiano è la trasparenza sulle scelte e sulle valutazioni effettuate: nel panorama europeo particolare attenzione è data alla presentazione dei risultati. L Appraisal Summary Table inglese, ma anche la via tedesca e svedese, o il bilan socio-économique francese rendono pubblici i risultati delle valutazioni, includendo ed esplicitando anche gli aspetti non monetizzabili. L ultimo elemento riguarda i momenti di concertazione/partecipazione che caratterizzano l iter di approvazione e realizzazione di una infrastruttura. Anche in questo caso, pur essendo sempre presenti uno o più momenti di concertazione, il ruolo ed i risultati degli stessi sono utilizzati in maniera diversa. Tuttavia è importante evidenziare che, in tutti i paesi considerati, sono previste forme di concertazione e partecipazione con i territori per garantire legittimità, trasparenza e diritti di accesso ai diversi soggetti. Tali momenti non solo facilitano la costruzione del consenso intorno ai progetti infrastrutturali, riducendo i conflitti e garantendo la realizzabilità dell opera, ma incidono sulla qualità stessa dell infrastruttura e migliorano la capacità di coordinamento tra politiche e programmi di settore. L esigenza di migliorare il processo di realizzazione delle infrastrutture di trasporto in Italia può essere quindi perseguita valutando quali sono i metodi e quali gli strumenti utilizzati altrove che possono essere importati con successo. Gli approcci presentati sono molteplici e non si può dire che un approccio è errato rispetto ad un altro (pur con qualche imperfezione). Essi riflettono, inter alia, i diversi modi di concepire la decisione, il piano, le risorse dei ministeri, la cultura economica del paese e le capacità dei consulenti. Dall analisi dei Paesi Caso, inoltre, è stato possibile individuare due approcci alle opere pubbliche: il primo è riconducibile al Regno Unito 2 ed alla Francia (ed in parte anche all Italia), nel quale il focus della decisione è sul singolo progetto; il secondo, sebbene articolato in diversi percorsi a seconda del paese, prevede una più forte regia centrale delle Amministrazioni Pubbliche Nazionali nelle scelte infrastrutturali. 2 Il Regno Unito in realtà prevede due procedimenti compatibili con i due approcci. 3

10 Una proposta di modello sperimentale per l Italia Sulla base di queste considerazioni, sono state elaborate tre proposte corrispondenti a tre possibili modelli o percorsi che potrebbero essere implementati in Italia: un approccio di tipo Bottom up; un approccio di tipo Top down; un approccio di tipo federale. Le tre proposte hanno in comune l intento di superare i limiti del modello italiano attraverso: il rafforzamento del momento del ranking degli investimenti prioritari mediante l introduzione di momenti valutativi a supporto delle scelte del Decisore Pubblico basati su Linee Guida e/o metodologie definite a livello centrale; l introduzione di una fase di verifica/validazione delle valutazioni. Tuttavia il modello Top down 3 è probabilmente il più interessante, anche in termini dei risultati attesi. Esso si presenta come il più semplice da realizzare: l intero processo è caratterizzato da una più forte regia centrale, sia in fase di programmazione che nella valutazione dei progetti. Questo è l approccio comunemente utilizzato nei Paesi Caso individuati in questo studio. Idealmente il nuovo processo potrebbe così svilupparsi (si veda anche la Figura 1, che presenta le azioni e gli outcome 4 di questo percorso per l Italia): il Decisore Pubblico definisce le strategie/obiettivi generali (es. favorire il cambio modale) eventualmente attraverso un piano di tipo tradizionale. In questa fase gli obiettivi delle politiche sono convertiti in prezzi ombra. Nel fare ciò, le scelte sono condivise all interno di percorsi partecipativi-informativi istituzionalizzati; la lista di progetti scaturita da questa pianificazione viene sottoposta a livello centrale, ad una valutazione Analisi Costi Benefici semplificata effettuata sulla base di Linee Guida condivise. Tale valutazione, rigorosamente comparativa, genera un ranking tra i progetti e sulla base del quale è possibile disegnare un Piano Complessivo che comprende i progetti scelti. Ulteriori progetti possono essere proposti anche da enti locali o soggetti terzi (proponenti privati, ma anche le agenzie pubbliche come i gestori delle reti sulla base di loro esigenze non scaturite a livello ministeriale). Questi progetti vengono valutati insieme a quelli ministeriali, come appena descritto; per i progetti scelti entro i limiti del budget disponibile, i proponenti (o dei valutatori indipendenti) eseguono una valutazione più approfondita delle scelte progettuali di dettaglio, sempre sulla base della metodologia standard definita a livello nazionale. In questa fase si definiscono le caratteristiche tecniche, c è la concertazione con il territorio e la definizione delle opere di compensazione. Anche in questa fase i riferimenti per la valutazione sono le Linee Guida nazionali e le ipotesi/scenari definiti a livello centrale. Per rafforzare la qualità 3 Per una descrizione dettagliata degli altri modelli si rimanda al capitolo 5. 4 Per outcome non si intende solamente il prodotto delle azioni previste ma anche il risultato atteso. 4

11 della progettazione Si potrebbe prevedere una validazione delle valutazioni (indipendente o centralizzata) realizzazione del progetto; valutazione ex post:è fondamentale renderla obbligatoria per rivedere gli input delle valutazioni sulla base di dati certi (Reference Class Forecasting). 5

12 Figura 1 Il modello Top down: il percorso per l Italia Azioni Outcome Obiettivi generali Scelta priorità Progettazione Validazione Ex-post Definizione degli obiettivi generali Condivisione degli obiettivi tramite percorsi partecipativiinformativiistituzionalizzati Proposta di ulteriori progetti Svolgimento dell ACB secondo Linee Guida condivise e con l ausilio di un modello di simulazione nazionale Valutazione approfondita sulle scelte progettuali di dettaglio secondo una metodologia standard Concertazione con il territorio Validazione delle valutazioni svolte (facoltativa) REALIZZAZIONE DEL PROGETTO Valutazione ex post obbligatoria Obiettivi convertiti in prezzi ombra Lista di progetti Ranking dei progetti Piano Complessivo Definizione delle caratteristiche tecniche dei progetti Definizione delle opere di compensazione Qualità progettuale rafforzata Input aggiornati per le valutazione future (ReferenceClass Forecasting) Legenda: Decisore Pubblico Soggetti terzi (proponenti privati, agenzie pubbliche/gestori di rete) Valutatore indipendente Stakeholder 6

13 Suggerimenti di policy Il modello proposto permette di affrontare le questioni prioritarie (si veda anche il Box 1) al fine di migliorare l attuale processo di valutazione delle OOPP infrastrutturali in Italia: Box 1 Aspetti chiave del contesto italiano Dall analisi di benchmark il contesto italiano appare un unicum nel panorama internazionale: è importante rendere più trasparente il processo di scelta degli investimenti e la definizione di un progetto come strategico per il sistema Italia anche considerando le implicazioni di carattere intermodale; la mancanza di Linee Guida metodologiche per la valutazione economica degli investimenti pone un serio problema di confrontabilità tra investimenti diversi, traducendosi spesso in un allocazione non efficiente (dove non addirittura arbitraria) delle risorse pubbliche; il ruolo della valutazione andrebbe rafforzato sia a livello strategico (quando si deve cioè scegliere tra investimenti alternativi) sia a livello di singolo progetto (quando cioè si devono definire le caratteristiche tecniche di un intervento); l introduzione di momenti partecipativi all interno del processo potrebbe aiutare a gestire l eventuale dissenso che spesso è generato da grandi opere con un riflesso positivo sui tempi di realizzazione; i tempi e i costi di realizzazione di un opera pubblica in Italia sono spesso influenzati anche dagli attuali meccanismi di affidamento dei lavori e questo tema dovrebbe essere oggetto di un ulteriore approfondimento 1 -. La trasparenza dell azione pubblica potrebbe essere assicurata mediante un esplicitazione degli obiettivi delle politiche in prezzi ombra quali input per la valutazione del contributo che un progetto infrastrutturale fornisce al benessere economico nazionale. La programmazione delle politiche di settore potrebbe essere rafforzata attraverso la costruzione di un modello nazionale di simulazione della domanda, come avviene nei paesi caso considerati, che metta in relazione differenti modalità di trasporto. 5 Rispetto alla partecipazione, l esigenza di prevedere momenti di carattere informativo/consultivo evidenzia maggiormente quale ruolo la valutazione dovrebbe avere: fornire una base di dati chiara e condivisa sulla quale articolare il confronto con gli stakeholder. È pertanto auspicabile che si introducano strumenti che rendano pubblici i risultati delle valutazione. A tal proposito è utile sottolineare che molto validi si sono dimostrati l Appraisal Summary Table dell esperienza inglese e il bilan socio économique dell esperienza francese. 5 Rispetto a tale punto è utile sottolineare che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva già messo a punto un sistema di supporto alle decisioni denominato Sistema Informativo per il Monitoraggio e la Pianificazione dei Trasporti (SIMPT) che contiene numerose informazioni utili a livello nazionale sui flussi degli spostamenti e che, messo a punto per il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (PGTL) concluso nel 2001, andrebbe semplicemente aggiornato e calibrato sulla base delle attuali scelte modali dei passeggeri. 7

14 Una proposta di Analisi Costi Benefici per l Italia Dal punto di vista metodologico, è opportuno uniformarsi al panorama europeo definendo di fatto una metodologia comune per la valutazione attraverso l adozione di Linee Guida per l Analisi Costi Benefici. Pertanto, nello studio è presentato uno specifico approfondimento delle attuali metodologie per l Analisi Costi Benefici per la valutazione delle infrastrutture di trasporto ed una proposta di metodologia di ACB per l Italia. Per la definizione di tale metodologia, si è partiti dall analisi dei manuali per l ACB utilizzati all estero, evidenziando i più comuni errori ed identificando gli elementi che potrebbero essere applicati in Italia coerentemente con i recenti sviluppi della teoria economica. Tale studio contiene, quindi, una serie di considerazioni di carattere operativo che, partendo dal percorso comunemente utilizzato nei Paesi Caso analizzati (modello Top down) possono così essere sintetizzate: rafforzamento della valutazione nella fase pianificazione delle infrastrutture strategiche; introduzione di linee guida obbligatorie e standardizzate; sistematizzazione della valutazione ex post. Tali interventi oltre a garantire maggiore trasparenza, efficienza ed efficacia dell azione pubblica sono coerenti con la delega prevista dall art. 30 della legge 196/2009 che prevede una serie di misure volte alla razionalizzazione delle procedure di spesa in conto capitale destinate alla realizzazione di opere pubbliche. 6 Naturalmente la coerenza teorica e legislativa dei sistemi analizzati non previene sempre l arbitrarietà delle scelte politiche né la forza di lobby capaci di pilotare le scelte anche al di fuori degli spazi consentiti dal dibattito pubblico. Esistono fenomeni di porkbarrel policy 7 e di agende nascoste in tutti i sistemi analizzati. Tuttavia, certamente un processo di valutazione formalizzato e corretto riduce o perlomeno esplicita tali comportamenti. 6 Benché i termini della legge prevedessero l attuazione delle misure entro il 31/12/2010 le considerazioni e le conclusioni del presente studio appaiono quantomeno attuali nel caso in cui in futuro i termini di tale delega vengano riaperti. 7 Denaro pubblico speso in progetti di interesse locale al fine di guadagnare consenso. 8

15 INTRODUZIONE Studio comparato sui metodi internazionali di valutazione preventiva Oggetto del presente Studio sono le infrastrutture di trasporto: sono esaminati i meccanismi e gli elementi che guidano le scelte dei policy maker sia a livello strategico, quando cioè si deve scegliere tra investimenti alternativi (i.e. scegliere se costruire una strada o una ferrovia), sia a livello progettuale quando, invece, si devono definire le caratteristiche tecniche di un progetto (i.e. il tracciato). Lo studio, tuttavia, non ha considerato le infrastrutture di trasporto nella loro totalità ma si è concentrato sulle infrastrutture di carattere interregionale e internazionale. Dato il loro impatto socioeconomico e ambientale ed il loro valore strategico rispetto allo sviluppo del sistema Italia è necessario, quindi, individuare in ciascuna delle fasi che conducono alla realizzazione di tali infrastrutture (dalla programmazione alla progettazione), quale può essere il ruolo della valutazione. Pertanto, lo scopo di questo capitolo è la presentazione delle attività svolte al fine della redazione del presente Studio. La Figura 2 offre una visione d insieme delle attività svolte, in particolare: Parte I: Il contesto attuale, in Italia e all estero: l analisi dello scenario internazionale (i Paesi Caso); l analisi del contesto italiano; l analisi di benchmark. Parte II: Lessons learned Verso una modello sperimentale di valutazione per l Italia: una riflessione sulle metodologie per lo svolgimento dell Analisi Costi Benefici in Italia; una presentazione di possibili modelli di valutazione di riferimento per l Italia; una proposta di percorso per l Italia. Figura 2 Framework di riferimento 9

16 Analisi dei Paesi Caso Di seguito si riporta una breve descrizione delle macro attività sopra elencate e delle metodologie utilizzate per il loro svolgimento. La macro attività 1 (capitolo 1) ha permesso di analizzare 5 paesi europei (Francia, Regno Unito, Olanda, Germania e Svezia) che applicano procedure formalizzate di valutazione della fattibilità tecnico-economica delle OOPP infrastrutturali. L attività si è svolta attraverso: l analisi del processo di pianificazione a livello nazionale delle infrastrutture di trasporto; l individuazione della fasi in cui sono previsti momenti valutativi; lo studio dei metodi utilizzati; la ricostruzione degli eventuali momenti partecipativi; 8 l individuazione di punti di forza/debolezza; l illustrazione della metodologia, o di un suo aspetto particolarmente interessante, applicata ad un caso concreto di progetto infrastrutturale. Per l approfondimento della Svezia e dell Olanda, l analisi è stata arricchita presentando dei casi studio elaborati sulla base di interviste ad interlocutori privilegiati in ciascuno dei due Paesi. Il contesto italiano Per poter confrontare le esperienze internazionali con l Italia, la macro attività 2 è stata svolta al fine di effettuare una ricognizione del contesto italiano in materia di infrastrutture strategiche di trasporto con particolare riferimento alle principali criticità e punti di debolezza dell iter procedurale e alle metodologie di valutazione preventiva delle stesse (capitolo 2). Tale attività è stata svolta attraverso: l analisi desk della letteratura su temi quali la misurazione della dotazione infrastrutturale e la relazione tra investimenti pubblici e crescita economica. Tale analisi ha permesso di evidenziare quale può essere il ruolo della valutazione nel supportare le decisione dei policy maker (paragrafo 2.1); la ricognizione del quadro normativo italiano e comunitario, strumentale alla ricostruzione dell iter approvativo delle OOPP in Italia, e all interno del quale individuare i principali momenti valutativi e partecipativi presenti (paragrafo 2.2); un approfondimento dei punti di forza/debolezza del contesto italiano attraverso interviste ad interlocutori privilegiati (paragrafo 0). Analisi di benchmark Al fine di focalizzare l attenzione sugli ambiti d indagine rilevanti e coerenti con le finalità dello Studio e di garantire la confrontabilità delle analisi nazionali e internazionali svolte, è stato elaborato uno Schema di Analisi 9 quale strumento per realizzare la macro attività 3 (Analisi di benchmark, capitolo 3). 8 Il focus sugli aspetti partecipativi è un elemento sorto nel corso dell analisi, data la rilevanza della concertazione e della partecipazione in alcuni dei paesi selezionati. 9 Per la completa descrizione si rimanda al paragrafo

17 Tale attività è stata svolta attraverso: la definizione e l esplicitazione della logica dello Schema di Analisi; l applicazione dello Schema di Analisi all Italia e a ciascuno dei Paesi Caso; l analisi delle principali differenze tra l Italia ed i Paesi Caso ed una prima riflessione sulle best practice presenti nel contesto internazionale. Una proposta di Analisi Costi Benefici per l Italia Nella seconda parte dello Studio, è presentato uno specifico approfondimento delle attuali metodologie per l Analisi Costi Benefici per la valutazione delle infrastrutture di trasporto ed una proposta di metodologia di ACB per l Italia (ovvero la macro attività 4, capitolo 4). Tale attività è stata svolta attraverso: la rilevazione dei più comuni errori; una rassegna delle metodologie e dei manuali per l ACB utilizzati all estero, anche in un ottica di esportabilità delle buone pratiche in Italia; la descrizione degli arricchimenti all approccio base derivanti dai recenti sviluppi della teoria economica in materia; l identificazione degli elementi che potrebbero essere applicati per definire delle Linee Guida ACB per l Italia. Una proposta di modello sperimentale per l Italia Attraverso lo stesso Schema di Analisi e sulla base dei risultati ottenuti dalle precedenti attività, nella macro attività 5 sono stati identificati alcuni possibili percorsi ottimali per la valutazione, nonché specifici ambiti su cui intervenire (capitolo 5). Successivamente, è stata fatta una riflessione sulla sperimentazione di uno dei percorsi ottimali identificati (capitolo 6) Tale attività è stata svolta attraverso: l individuazione delle best practice presenti nel contesto internazionale; individuazione, sulla base del loro grado di esportabilità nel contesto italiano, di procedure e metodologie innovative; un confronto con il Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici (NVVIP) del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; l esplicitazione di una serie di possibili percorsi ottimali; una riflessione sulla sperimentazione di uno dei percorsi ottimali. 11

18

19 PARTE I: IL CONTESTO ATTUALE, IN ITALIA E ALL ESTERO 12

20

21 1. LO SCENARIO INTERNAZIONALE Il presente capitolo dello Studio presenta un analisi dei cinque Paesi Caso selezionati di comune accordo con il NVVIP (Francia, Regno Unito, Olanda, Germania e Svezia). Di ciascun paese è presentata un accurata analisi degli aspetti riconducibili a tre ambiti tematici, ritenuti coerenti e cruciali per il raggiungimento degli obiettivi dello studio: la pianificazione nel settore dei trasporti; gli aspetti metodologici della valutazione; gli eventuali momenti partecipativi. 10 Inoltre, per ciascuno dei Paesi Caso, si propone un approfondimento sotto forma di caso concreto. Nel caso della Svezia e dell Olanda, l analisi è stata arricchita presentando dei casi studio elaborati sulla base di interviste ad interlocutori privilegiati in ciascuno dei due Paesi. Questi casi sono finalizzati ad indagare esempi di applicazione concreta delle procedure e delle metodologie precedentemente individuate sul piano teorico/normativo. 1.1 Francia L utilizzo del metodo dell Analisi Costi Benefici (ACB) in Francia ha una lunga tradizione, ed è tutt ora un tema su cui si sta svolgendo un importante dibattito. La sua declinazione, a supporto delle scelte di investimento, ha seguito l evoluzione della teoria economica da un lato e della normativa nazionale dall altro: gli sviluppi e i miglioramenti dal punto di vista teorico hanno portato ad un miglioramento e all affinamento di strumenti e metodi, mentre i cambiamenti normativi hanno modificato l uso che degli stessi può essere fatto. In particolare, va sottolineato come, unico paese nel campione e tra i pochissimi in Europa, si sia passati da una fase in cui era applicata come unico criterio di scelta l ACB (sulla base della Teoria del Surplus), ad una fase in cui si sta riaffermando l utilizzo di un approccio multi criterio, in cui l ACB rappresenta solo uno degli elementi da considerare. Quest ultimo approccio, benché non ancora consolidato, si discosta in maniera netta dal precedente introducendo nuovi momenti valutativi lungo tutto il ciclo di vita di un progetto, dando sempre più spazio a momenti di dialogo tra i policy maker e gli stakeholder. Per il caso francese diventa quindi interessante partire dagli sviluppi avuti in tema di valutazione per meglio capire l evoluzione della programmazione delle politiche infrastrutturali e dei trasporti. 10 Solo per la Francia, alla luce di importanti modifiche metodologiche introdotte, l analisi parte dal tema della valutazione. 13

22 1.1.1 Metodi di valutazione La valutazione delle infrastrutture di trasporto attraverso l ACB è stata introdotta formalmente nei primi anni sessanta con la pubblicazione di Linee Guida per la valutazione di infrastrutture stradali, al fine di rendere compatibili le scelte pubbliche di investimento con l annoso problema della scarsità di risorse. Successivamente l ACB è stata estesa alle altre modalità ed inserita e collegata alle procedure di consultazione pubblica. Commisariat Général du Plan Nel 1994 è stato costituito il Commissariat Général du Plan, 11 un organo amministrativo inter-ministeriale con compiti di indirizzo strategico che ha commissionato o svolto studi e workshop per migliorare la valutazione delle scelte di investimento. In particolare è stata costituita un Commissione speciale che ogni cinque anni avrebbe dovuto fornire direttive per il miglioramento delle metodologie utilizzate. I lavori di questa Commissione hanno portato a tre direttive 12 del Ministero dei Trasporti per la valutazione dei progetti infrastrutturali delle reti nazionali (strade, autostrade, porti, collegamenti fluviali). I principali obiettivi delle direttive sono stati: definire i principi base per la valutazione di un progetto; introdurre dei valori standard di alcuni parametri per permettere un confronto tra progetti differenti; definire quali indicatori devono essere stimati; stabilire la relazione tra valutazione economica e processo decisionale, definendo più precisamente il livello di accuratezza che le stime devono raggiungere in ogni fase del processo. Il Primo Rapporto Boiteux Il primo studio commissionato dal Commisariat nel 1994 è stato un rapporto intitolato Transport: pour un meilleur choix des investissements, anche conosciuto come il Primo Rapporto Boiteux. Il tentativo è stato quello di fornire dei valori monetari standard per i principali costi (rumore, inquinamento, ecc.) e benefici (risparmio di vite umane, risparmi di tempo, ecc.). A seguito di questo studio è stata emanata la prima direttiva cogente sui metodi per la valutazione delle infrastrutture di trasporto (1995). Nel 2001 è stato commissionato un secondo studio che ha allargato l analisi ad altre esternalità 13 negative legate alla costruzione di infrastrutture di trasporto (congestione, occupazione dello spazio). 11 Quest organo è stato, a partire dal 2006, sostituito dal Centre d Analyse Stratégique, un organismo alle dirette dipendenze del Primo Ministro il cui compito è quello di supportare il governo nella definizione e nell'attuazione delle politiche pubbliche in ambito economico, sociale, ambientale e culturale. 12 Dipartimento dei Trasporti, Instruction cadre relative aux méthodes d'évaluation économique des grands projets d infrastructures de transport, 3 ottobre Dipartimento dei Trasporti, Harmonisation des méthodes d'évaluation des grands projets d'infrastructures de transport, 25 marzo Dipartimento dei Trasporti, Harmonisation des méthodes d'évaluation des grands projets d'infrastructures de transport. Mise à jour de l'instruction cadre du 25 mars 2004, 27 maggio

23 Con la direttiva del 2004, quindi, sono stati presi in considerazione anche altri elementi per comprendere nella valutazione di un opera anche la quantificazione monetaria di altri fattori: equità sociale, effetti indiretti, ecc. Per esempio andrebbe sottolineato come, oltre ad indicatori di redditività, l analisi è stata estesa al calcolo di indicatori di accessibilità per valutare come un progetto possa modificare anche l organizzazione spaziale del territorio. Allo stesso tempo è stata introdotta un analisi di sensitività per identificare chiaramente per ogni progetto l incertezza e il rischio associato per cambiamenti di carattere economico e non, attraverso la definizione di un insieme di ipotesi standard per le condizioni macroeconomiche future e di valori da utilizzare per tenerne conto nella valutazione. Nel 2005 è seguita una direttiva di aggiornamento, il cui scopo principale è stato quello di ridurre il tasso di sconto (portandolo dall 8% al 4% 14 ) e di introdurre il calcolo del costo opportunità marginale dei fondi pubblici 15 (valore fissato a 1,3). La direttive fin qui citate indicano i principi generali per l iter progettuale e per la definizione dello scenario di riferimento. Un primo passo, infatti, per la definizione di un investimento pubblico è il raffronto dell opzione valutata con delle ipotesi alternative. Le direttive individuano i vari passaggi che portano alla definizione di un progetto e che possono essere così riassunti: lo Studio di Fattibilità; la decisione politica a monte, nella quale sono definite solo le caratteristiche di massima del progetto; lo schema del progetto da utilizzare per la consultazione pubblica. È previsto, inoltre, il calcolo di diversi indicatori: il Valore Attuale Netto (VAN); il Valore Attuale Netto per Euro speso (VAN / E); il tasso interno di rendimento (TIR o internal rate of return IRR); il tasso di rendimento del primo anno (first year rate of return FYRR), pari al saldo del primo anno diviso per il costo dell'investimento. Ogni fase è accompagnata dal calcolo di indicatori di redditività e dalla monetizzazione degli effetti anche indiretti sugli utenti finali. Perciò è raccomandato l'impiego di valori monetari standard in particolare per il tempo, la sicurezza e gli impatti di tipo ambientale. Tutte le valutazioni, anche di tipo non economico, sono quindi vincolate ad una serie di valori standard, lasciando di fatto poca libertà di scelta a chi deve redigere 13 Effetto residuo dell'attività economica, in cui i costi e i benefici sono trasferiti a terze parti che non sono i contraenti originali: produttori, consumatori, agenti, ecc. (per esempio, l'inquinamento dell'aria dovuto ad una centrale termoelettrica a carbone). 14 Il tasso di sconto è fissato al 4% fino al 2035, poi al 3,5% fino al 2054 e al 3% negli anni successivi. Tutti gli indicatori sono calcolati considerando come orizzonte temporale 50 anni. 15 Il costo opportunità marginale dei fondi pubblici è la stima della perdita di benessere sociale derivante dall incremento della pressione fiscale necessaria a finanziare maggiore spesa pubblica. 15

24 L Analisi Multi-Criteri (AMC) questi studi. Questo ovviamente per evitare comportamenti opportunistici e per facilitare il confronto tra i progetti. Accanto ai tradizionali elementi inclusi nell ACB, sono anche previsti: gli effetti sui livelli di accessibilità; l effetto sullo sviluppo locale/regionale. Quest ultimo è calcolato sia in termini occupazionali che attraverso una più complessa procedura di raccolta di dati statistici sull economia locale e di interviste ad interlocutori privilegiati. Dal collegamento di queste rilevazioni con gli indici di accessibilità calcolati in precedenza, si arriva ad una stima qualitativa sull effetto del progetto sull economia regionale. Tra gli effetti non monetari è prevista una terza categoria: la valutazione del disagio derivante dai livelli di congestione attraverso la definizione di livelli minimi di qualità del servizio. Infine sono fornite indicazioni sugli studi di traffico, specificando le relazioni da utilizzare per le stime. Questi rapporti possono essere anche incorporati in modelli più elaborati includendo per esempio variazioni di variabili macro-economiche quali il PIL, il livello dei prezzi del petrolio, ecc. L attuazione di queste direttive ha dovuto affrontare non pochi problemi: solo una delle Circolari Attuative in materia di strade è giunta ad un elevato livello di definizione dei contenuti. Tuttavia, ai fini del presente Studio, è utile sottolineare che, anche nella difficoltà di pervenire alla definizione di valori unanimemente condivisi, l obiettivo del Decisore Pubblico francese appare chiaro: la valutazione di un infrastruttura di trasporto è strettamente legata alla stima dei costi e dei benefici economici ad essa conseguenti; al fine di ottimizzare le scelte di investimento dei fondi pubblici è necessario avere una base sulla quale confrontare scelte di investimento mutuamente escludentesi. Nel 2007 sono stati introdotti dei cambiamenti che investono tutti i settori, non solo quello dei trasporti: è stata introdotta una procedura di valutazione che è molto diversa dal precedente sistema in cui l'acb è stata al centro della valutazione. La nuova procedura inizia con l esplicitazione degli obiettivi del progetto e la definizione delle modalità di realizzazione degli stessi mediante un confronto con possibili alternative. Gli impatti sono classificati secondo i tre pilastri dello sviluppo sostenibile: l economia, la dimensione sociale e l ambiente, come presentato nella Tabella 1. 16

25 Tabella 1 Analisi Multi-Criteri (AMC) in Francia Ambito Tipologia Descrizione qualitativa degli impatti Valutazione* Economia Dimensione sociale Ambiente Note: Impatto sulle famiglie Impatto sulle imprese Costi totali Costi per le finanze pubbliche e effetti fiscali Competitività e altri effetti economici** Occupazione Categorie a rischio Povertà Effetti distributivi Formazione, capitale umano Accessibilità Coesione sociale Clima Inquinamento atmosferico Inquinamento acustico Acqua Biodiversità Paesaggio Inquinamento del suolo Livello di rischio/sicurezza * Valori espressi in termini monetari o fisici. Nel caso ciò non sia possibile, viene indicato il livello dell impatto all interno di una scala che va da trascurabile a estremamente alto ** Tali effetti possono essere inclusi in un ACB, per ciascun impatto deve essere specificato il livello di rischio e il livello di incertezza È chiaro da questo schema che gli elementi legati all ACB non sono più citati se non implicitamente nel calcolo di alcuni effetti economici dell opera sottoposta alla valutazione. L'accento è posto piuttosto sugli aspetti procedurali, per garantire un miglioramento della qualità progettuale attraverso un percorso di consultazione. Questa preoccupazione è dimostrata in un'altra circolare ministeriale emessa nel 2008, che riporta testualmente: [ ] la valutazione deve essere imparziale, trasparente, pluralista ed esauriente; deve essere possibile rintracciare l'origine degli elementi costitutivi della valutazione (tracciabilità). Essa deve essere guidata dalla consultazione, tramite un ampia partecipazione pubblica. Tuttavia, le Circolari ministeriali che si sono susseguite non specificano come la tabella precedente deve essere completata, ovvero come devono essere calcolati i singoli indicatori e come evitare possibili doppi conteggi. Probabilmente queste questioni saranno chiarite a breve. In ogni caso, all interno dei Ministeri francesi si sta continuando a lavorare per migliorare le metodologie di calcolo degli impatti economici rifacendosi alle teorie economiche ortodosse più legate alla stima dei costi e dei benefici. Quindi, al momento coesistono due scuole di pensiero e due vie da percorrere: un approccio multi criteri basato sulla enumerazione e quantificazione di una grande quantità di effetti e un metodo basato sull ACB e sul concetto di surplus. 17

26 La Loi d orientation des transports intérieurs (LOTI) Débat Public La pianificazione nel settore dei trasporti La Loi d'orientation des transports intérieurs (LOTI, art Legge del 30 dicembre 1982 e successive modifiche ed integrazioni) che disciplina il settore dei trasporti in Francia, prevede l'obbligo di una valutazione ex ante ed ex post per i progetti infrastrutturali. Il processo di pianificazione può sinteticamente essere descritto dalle seguenti fasi: il primo atto è la definizione di un piano nazionale delle infrastrutture con un orizzonte temporale di medio e lungo termine. Questo nasce dall accordo tra il Parlamento e gli enti locali attraverso la formalizzazione di contratti fra Stato e Regioni; il secondo atto è la programmazione del progetto che comprende quattro fasi principali: a) studi preliminari che evidenziano gli obiettivi precisi la fattibilità tecnica e finanziaria del progetto: è in questa fase che si svolge il dibattito pubblico; b) il cosiddetto avant-projet Sommaire 16 (APS) nel quale è presente una valutazione socioeconomica fatta secondo la metodologia descritta in precedenza: in questa fase si concretizza il coordinamento tra amministrazioni diverse, gli organi eletti e le associazioni; c) i risultati della valutazione assieme ad uno studio di impatto ambientale sono utilizzati nell Inchiesta di Utilità Pubblica (Enquête d'utilité Publique), che punta a ottenere la Dichiarazione di Pubblica Utilità (Déclaration d'utilité Publique - DUP) che consente l'inizio dei lavori: gli enti territoriali interessati dal progetto (regioni, dipartimenti, comuni) possono in questa fase dare il loro ufficiale consenso; d) la valutazione ex post, obbligatoria per i progetti maggiori Modalità di coinvolgimento degli stakeholder Con la legge Barnier del 1995, parzialmente modificata nel 2002, è stata istituita un autorità indipendente denominata Commission Nationale du Débat Public, che ha il compito di organizzare il dibattito pubblico sui progetti di grandi infrastrutture. 18 Il débat public non si svolge sul progetto definitivo, ma su un idea preliminare 19. Lo scopo è quello di discutere il progetto per tempo, ossia quando è 16 Corrisponde all italiano Progetto Preliminare. 17 Alcune valutazioni ex post sono disponibili accedendo al seguente sito internet e utilizzando la chiave di ricerca LOTI : 18 Per i progetti che superano una certa soglia (in termini di costo) l apertura del dibattito è automatica; per gli altri è decisa a discrezione della Commissione. 19 Quest idea è presentata attraverso un bilan socio-économique pour la collectivité, ossia un documento che presenta gli obiettivi del progetto ed una stima approssimativa degli effetti del progetto su: 18

27 ancora possibile apportarvi rilevanti cambiamenti. La concreta gestione di ciascun dibattito è affidata dalla Commissione Nazionale a una Commissione Particolare che opera in loco. Il dibattito si apre dopo che il soggetto proponente ha consegnato un dossier, scritto in linguaggio non specialistico, che illustra le ragioni e le caratteristiche dell opera proposta ed eventualmente delle alternative progettuali. Qualsiasi associazione, gruppo o comitato può presentare le proprie osservazioni e le proprie proposte che vengono pubblicate a cura della Commissione sotto la dizione Cahiers d acteurs. Sia il dossier iniziale sia i quaderni degli attori sono oggetto di un ampia campagna informativa tra la popolazione coinvolta dal progetto. Il dibattito vero e proprio dura quattro mesi e si svolge mediante incontri sul territorio, aperti al pubblico, alcuni dei quali sono dedicati alla trattazione di specifici aspetti (economici, ambientali ecc.) del progetto. Lo scopo fondamentale è quello di mettere i proponenti e gli oppositori locali gli uni di fronte agli altri e di costringerli a confrontarsi sulla base di argomenti pertinenti. Gli esiti del dibattito pubblico non hanno alcun valore giuridico. Al termine del dibattito, infatti, il presidente della Commissione redige un rapporto dettagliato in cui si limita a illustrare gli argomenti pro e contro emersi nel corso degli incontri. Entro i tre mesi successivi, il proponente dell opera deve comunicare se intende mandare avanti il suo progetto, modificarlo o ritirarlo (Blatrix 2002, Rui 20043, Mansillon 2006, Revel et al. 2007) Commenti e criticità Il caso della Francia è molto interessante sia rispetto alle procedure che ai metodi. Rispetto al primo punto è prevista una chiara definizione degli obiettivi delle politiche dei trasporti ed un importante pianificazione a livello centrale. Il modello francese risulta inoltre ben integrato con gli strumenti di partecipazione, che in Francia prendono la forma del Débat Public (DP) ed è uno tra gli approcci più completi ed inclusivi. In particolare, è fondamentale che il DP si svolga nelle fasi preliminari del progetto, quando è ancora possibile abbandonare o modificare radicalmente la soluzione scelta. Inoltre, il DP è basato ed utilizza esplicitamente i risultati di ACB preliminari per guidare le scelte. Dal punto di vista dei metodi è utile rilevare come elemento di criticità importante e unico nel panorama dei paesi analizzati l esistenza in contemporanea di i clienti della modalità scelta; i clienti delle altre modalità; le imprese del settore trasporti; i gestori delle infrastrutture; lo Stato; il territorio. Tutte le valutazioni sono confrontate con uno o più scenari di riferimento e devono contenere il calcolo di alcuni indicatori: tasso interno di rendimento; beneficio attualizzato per la collettività (una specie di costo opportunità); il beneficio per euro investito. 19

28 due sistemi di valutazione: l ACB tradizionalmente fatta per i progetti di trasporto e l Analisi Multi Criteri (AMC), recentemente tornata nei documenti ufficiali. Entrambi gli approcci coesistono e nessuno dei due sembra in grado di prevalere sull altro. A differenza di altri paesi, l AMC non è utilizzata come estensione dell ACB, ma in contrasto con essa. L'AMC, introdotta nel 2008, è applicata per la prima volta su una base leggermente sperimentale, nella valutazione di impatto delle proposte di legge derivanti dalla prima Tavola Rotonda Grenelle sull ambiente (si veda il paragrafo 1.1.5). Tuttavia gli stessi autori del rapporto hanno sottolineato che: [Q]uesta relazione non può assolutamente essere definita un analisi costibenefici, che è il modello che tutte le valutazione delle politiche pubbliche alla fine dovrebbe mirare a seguire. In effetti, l arco di tempo entro il quale questa relazione è stata preparata e lo stato di attuazione delle leggi di riferimento hanno reso questo tipo di analisi difficile o impossibile per alcuni obiettivi che andavano valutati. Ciò è stato particolarmente vero per alcuni impatti ambientali (biodiversità, salute-ambiente, ecc.), per i quali l'assenza di valori di riferimento per la loro valutazione ha aggiunto un ulteriore livello di difficoltà Un caso concreto: Le tavole rotonde di Grenelle I e II e il Piano Nazionale dei Trasporti Scopo di questo paragrafo è illustrare il caso concreto della redazione dello Schéma National des Infrastructures de Transports (SNIT, ovvero il Piano Nazionale dei Trasporti francese) nell ambito delle tavole rotonde di Grenelle. Illustrare il caso dello SNIT è interessante ai fini del presente Studio, in quanto è esempio di un approccio alla definizione delle priorità e degli obiettivi delle politiche (in particolare nel settore dei trasporti) fortemente basato sul dibattito pubblico e sulla trasparenza. Grenelle I e il Piano Nazionale dei Trasporti Grenelle I Rue de Grenelle è una via di Parigi che attraversa il 6 e 7 arrondissement, tra i quartieri di Saint-Germain des Prés, Saint-Thomas d Aquin e Invalides. Vi si trova la sede del Ministero del Lavoro dove nel maggio del 1968, dopo forti agitazioni e a seguito di accesi dibattiti ed animate prese di posizione, venne raggiunto uno storico Accordo tra le parti sociali, che rivoluzionò il mercato del lavoro, aumentando il salario minimo del 25% e riducendo l orario di lavoro a 40 ore settimanali. Grenelle de l environnement sono stati ribattezzati dal Presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy i cosiddetti Stati generali dell ambiente, che si sono conclusi il 24 e 25 ottobre 2009 nella capitale francese e a cui hanno partecipato membri del governo, associazioni ambientaliste e imprenditoriali, sindacati ed esperti. Il risultato della consultazione ha portato a due disegni di legge. Il primo ha condotto all emanazione della Legge n del 3 Agosto 2009 che, tra le altre cose, ha stabilito quali debbano essere gli obiettivi della politica dei trasporti soprattutto rispetto al tema Ambiente, le modalità per realizzarli (prima fra tutte la manutenzione in efficienza delle infrastrutture esistenti e non un ricorso necessario alla costruzione di nuove) e la programmazione di una serie di nuove infrastrutture. 20

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI DEL. CIPE N. 7/2006 PROGRAMMI OPERATIVI DI SUPPORTO ALLO SVILUPPO 2007-2009 ADVISORING PER LO SVILUPPO DEGLI STUDI DI FATTIBILITA E SUPPORTO ALLA COMMITTENZA PUBBLICA PIANO DEGLI INTERVENTI ALLEGATO 1

Dettagli

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane

Associazione Italiana Corporate & Investment Banking. Presentazione Ricerca. Il risk management nelle imprese italiane Associazione Italiana Corporate & Investment Banking 02.36531506 www.aicib.it aicib@unicatt.it Presentazione Ricerca Il risk management nelle imprese italiane AICIB Associazione Italiana Corporate & Investment

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Osservatorio Regionale sui Trasporti, la logistica e le infrastrutture in Molise Progetto promosso e finanziato dalla Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Rapporto finale Gennaio 2008

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

AGENDA 21 LOCALE DELLE PROVINCE D ABRUZZO

AGENDA 21 LOCALE DELLE PROVINCE D ABRUZZO Regione Abruzzo AGENDA 21 LOCALE DELLE Rete Agende 21 Locali della Regione Abruzzo PIANO DI LAVORO della PROVINCIA DELL AQUILA PREMESSA L Agenda 21 è il documento messo a punto a livello mondiale durante

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

M U L T I F A M I L Y O F F I C E

M U L T I F A M I L Y O F F I C E MULTI FAMILY OFFICE Un obiettivo senza pianificazione è solamente un desiderio (Antoine de Saint-Exupéry) CHI SIAMO MVC & Partners è una società che offre servizi di Multi Family Office a Clienti dalle

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Sistema di valutazione della performance

Sistema di valutazione della performance COMUNE DI BRESSANA BOTTARONE PROVINCIA DI PAVIA Sistema di valutazione della performance Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 116 del 17.09.2015 Introduzione Sommario 1. Contenuti ed ambiti 1.1.

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO

Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO Registro determinazioni n. 1275 Documento composto da n. 4 pagine Firmato con firma digitale ai sensi del D.Lgs. 82/2005 COMUNE DI TREVISO area: codice ufficio: 102 SERVIZIO DI STAFF CONTROLLI R.A.S.S.

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) Le schede. Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione.

L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) Le schede. Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione. Le schede Osservatorio sull Analisi d Impatto della Regolazione Eleonora Morfuni L AIR nell Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie (ANSF) S 10/2012 gennaio 2012 Le schede ** Indice 1. L influsso

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

PROGETTO DI RICERCA. Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN

PROGETTO DI RICERCA. Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN PROGETTO DI RICERCA Titolo: LO STUDIO DI UNA GOVERNANCE PER L ATTUAZIONE DI PROTOCOLLI DI AZIONE IN MATERIA DI MEDIAZIONE. Ambito: Mediazione civile e commerciale delle controversie. Proponenti: Prof.

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia

Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Il sistema di misurazione e valutazione della performance di Éupolis Lombardia Report a cura del Nucleo di Valutazione delle Prestazioni Dirigenziali Settembre 2014 1 Premessa Il Report Il sistema di misurazione

Dettagli

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Politiche, programmi, bandi Dovrebbe essere innanzitutto chiaro che le risorse finanziarie messe a disposizione dal bilancio europeo attraverso i bandi servono

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE Maggio 2006 1 La costituzione dell Audit Interno La rivisitazione del modello per i controlli di regolarità amministrativa e contabile è stata

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

Nascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare. Prof. Carlo Borzaga

Nascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare. Prof. Carlo Borzaga Nascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare Prof. Carlo Borzaga Sommario! alcune definizioni! perché servono politiche di welfare! i principali ambiti di intervento e i modelli di welfare!

Dettagli

Provincia di Reggio Calabria

Provincia di Reggio Calabria Provincia di Reggio Calabria Sett.1 AA.GG, Giunta, URP, Segr./Direz. Generale, Contratti- -Assistenza Giuridico Amm.va ai Comuni, Controllo Strategico/Direzionale, Pari Opportunità, Consigliera di parità

Dettagli

Modello dei controlli di secondo e terzo livello

Modello dei controlli di secondo e terzo livello Modello dei controlli di secondo e terzo livello Vers def 24/4/2012_CLEN INDICE PREMESSA... 2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO... 3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CONTROLLO... 3 RUOLI E RESPONSABILITA DELLE FUNZIONI

Dettagli

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Le organizzazioni di volontariato in Lombardia La Lombardia è la regione italiana che detiene il maggior numero di organizzazioni iscritte

Dettagli

Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni

Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni A cura del referente dell USR per la Campania 1 1.0) Contesto di riferimento Il ruolo centrale della valutazione

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali

Convegno Federconsumatori Toscana. Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Al centro i cittadini. Equità, tutela e partecipazione nei servizi pubblici locali Firenze, 12 aprile 2011 Auditorium Monte dei Paschi di Siena Intervento di Luciano Baggiani, Presidente dell ANEA Pagina

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze MISURA E MODALITÀ DI VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DOVUTO DAI SOGGETTI OPERANTI NEL SETTORE POSTALE ALL AUTORITÀ

Dettagli

GLI APPROFONDIMENTI DELL UFFICIO UNICO PER I CONTROLLI INTERNI Aprile 2011

GLI APPROFONDIMENTI DELL UFFICIO UNICO PER I CONTROLLI INTERNI Aprile 2011 GLI APPROFONDIMENTI DELL UFFICIO UNICO PER I CONTROLLI INTERNI Aprile 2011 In relazione alla pubblicazione di dati personali nei siti web delle pubbliche amministrazioni, in particolare per ciò che concerne

Dettagli

Fraud Management assicurativo: processi e modelli operativi

Fraud Management assicurativo: processi e modelli operativi ATTIVITA DI RICERCA 2013 2014 Fraud Management assicurativo: processi e modelli operativi PROPOSTA DI ADESIONE 1 TEMI E MOTIVAZIONI Le frodi nel settore assicurativo rappresentano un fenomeno che sta assumendo

Dettagli

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità

Dettagli

Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Regione Calabria

Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Regione Calabria Analisi delle forme di incentivi corrisposti alle donne nella fase di start-up e/o per lo sviluppo di attività imprenditoriali nella Report di ricerca Rapporto realizzato da Viale della Resistenza 23 87036

Dettagli

IL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna

IL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna IL PROCESSO DI BUDGETING Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna Il processo di budgeting Il sistema di budget rappresenta l espressione formalizzata di un complesso processo

Dettagli

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Città di Minerbio Provincia di Bologna CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 78 del 27/07/2011 Premessa Le amministrazioni pubbliche

Dettagli

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile

Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Capitolato per la selezione di una cooperativa sociale di tipo b per la realizzazione di attività relative all ambito disabilità e protezione civile Obiettivi specifici Per il generale, si individuano

Dettagli

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità

Dettagli

L internal auditing nell Agenzia delle Entrate: una realtà in evoluzione. Dott. Salvatore Di Giugno Direttore Centrale Audit e Sicurezza

L internal auditing nell Agenzia delle Entrate: una realtà in evoluzione. Dott. Salvatore Di Giugno Direttore Centrale Audit e Sicurezza L internal auditing nell Agenzia delle Entrate: una realtà in evoluzione Dott. Salvatore Di Giugno Direttore Centrale Audit e Sicurezza Forum P.A. 24 maggio 2007 Missione e Organizzazione Le competenze

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE

STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE ISTITUTO SILONE San Ferdinando di Puglia STRATEGIE E METODI PER L INNOVAZIONE DIDATTICA E TERRITORIALE REPORT FINALE DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE Progetto di Ricerca finanziato da: REGIONE PUGLIA Assessorato

Dettagli

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG

2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG 2013-2014 CARTA DEI SERVIZI ANG AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI 2013-2014 1 CARTA DEI SERVIZI La carta dei servizi costituisce una rappresentazione organica e trasparente dei servizi offerti dall Agenzia

Dettagli

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea a coop Creare una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie esente, Pass 1 Creare una società cooperative Europea (SCE) Introduzione La società cooperativa è un associazione autonoma

Dettagli

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN

Dettagli

ANALISI. Questionario per il personale ASI. Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A

ANALISI. Questionario per il personale ASI. Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A Pagina: 1 di 13 Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione 14.01.2011 Prima emissione documento A Pagina: 2 di 13 QUESTIONARIO PER IL PERSONALE In seno all analisi SWOT, al fine di valutare

Dettagli

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 Il 26 marzo 2010 il Consiglio Europeo ha approvato la proposta della Commissione Europea di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per la crescita e l occupazione

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

La costruzione di un Project Work

La costruzione di un Project Work CORSO DI ALTA FORMAZIONE Il lavoro sociale nei contesti della complessità: gli assistenti sociali verso nuovi saperi A.A 2007/2008 La costruzione di un Project Work Materiale didattico a cura di Dante

Dettagli

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI IMPIEGHI DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER GLI IMPIEGHI DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER GLI IMPIEGHI DEL PATRIMONIO (approvato dalla Commissione Centrale di Beneficenza nella riunione del 28 febbraio 2005; coordinato con le modifiche deliberate il 24 luglio 2007, il 16 dicembre

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

Fac-simile di SCHEDA TECNICA DI PROGRAMMA E PIANO FINANZIARIO

Fac-simile di SCHEDA TECNICA DI PROGRAMMA E PIANO FINANZIARIO ALLEGATO B Fac-simile di SCHEDA TECNICA DI PROGRAMMA E PIANO FINANZIARIO 1- Dati identificativi del Programma di investimento Titolo del Programma Acronimo Denominazione Beneficiario (in caso di aggregazione

Dettagli

ISO/IEC 2700:2013. Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione. DNV Business Assurance. All rights reserved.

ISO/IEC 2700:2013. Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione. DNV Business Assurance. All rights reserved. ISO/IEC 2700:2013 Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione ISO/IEC 27001 La norma ISO/IEC 27001, Information technology - Security techniques - Information security management systems

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 31 OTTOBRE 2012 449/2012/A/EFR STIPULA DI CONVENZIONE CON LA SOCIETÀ RICERCA SUL SISTEMA ENERGETICO S.P.A., PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ A SUPPORTO DELLA VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DEI

Dettagli

Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster

Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster Introduzione La comunicazione nei progetti finanziati dalla Commissione europea svolge sempre un ruolo rilevante in

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 39/ 15 DEL 5.8.2005

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 39/ 15 DEL 5.8.2005 DELIBERAZIONE N. 39/ 15 Oggetto: Attuazione degli interventi finalizzati alla definizione del Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile (PRSTS). L Assessore della Programmazione, Bilancio, Credito

Dettagli

Valutare gli esiti di una consultazione online

Valutare gli esiti di una consultazione online Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA Valutare gli esiti di una consultazione online Autore: Antonella Fancello, Laura Manconi Creatore: Formez PA, Progetto Performance

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

ALLEGATO 5 SCHEDA DI VALUTAZIONE STEERING RICERCA E INNOVAZIONE CIG: 0828392AB1. Allegato 5: Scheda di valutazione Pag. 1

ALLEGATO 5 SCHEDA DI VALUTAZIONE STEERING RICERCA E INNOVAZIONE CIG: 0828392AB1. Allegato 5: Scheda di valutazione Pag. 1 ALLEGATO 5 SCHEDA DI VALUTAZIONE STEERING RICERCA E INNOVAZIONE CIG: 0828392AB1 Allegato 5: Scheda di valutazione Pag. 1 PIANO UNITARIO DI VALUTAZIONE DELLA REGIONE PUGLIA 2007-2013 AGGIORNAMENTO DELLE

Dettagli

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

Bollettino Ufficiale n. 26/I-II del 25/06/2013 / Amtsblatt Nr. 26/I-II vom 25/06/2013 184

Bollettino Ufficiale n. 26/I-II del 25/06/2013 / Amtsblatt Nr. 26/I-II vom 25/06/2013 184 Bollettino Ufficiale n. 26/I-II del 25/06/2013 / Amtsblatt Nr. 26/I-II vom 25/06/2013 184 84939 Disposizioni - determinazioni - Parte 1 - Anno 2013 Enti funzionali e strumentali della Provincia Autonoma

Dettagli

L asset più importante, l investimento più remunerativo? La governance, è tempo di investire nel «governance budget»

L asset più importante, l investimento più remunerativo? La governance, è tempo di investire nel «governance budget» Authorized and regulated by the Financial Services Authority L asset più importante, l investimento più remunerativo? La governance, è tempo di investire nel «governance budget» Il processo di investimento

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

Gestione diretta: I programmi comunitari

Gestione diretta: I programmi comunitari Gestione diretta: I programmi comunitari Modalità Strumenti Gestione diretta Programmi UE a finanziamento diretto IPA ENI 4 Strumenti geografici PI DCI Assistenza esterna EIDHR 3 Strumenti tematici IfS

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli