RICERCA CLINICA IN OMEOPATIA
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- Donata Palmieri
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1 RICERCA CLINICA IN OMEOPATIA La ricerca clinica in omeopatia segue due filoni: Lo studio dei rimedi omeopatici attraverso la sperimentazione omeopatica ( proving) La ricerca clinica come dimostrazione dell azione terapeutica di una terapia omeopatica ( studi in vitro e studi clinici sperimentali e osservazionali) Prima di parlare di questo è essenziale una breve introduzione sulla pratica clinica per comprendere almento a grandi linee come lavora il medico omeopata. Durante la visita il medico omeopata parte dalla diagnosi clinica del problema o dei problemi, per passare ad una diagnosi omeopatica ed alla scelta del percorso terapeutico mirato a stimolare nel paziente le potenziali risorse terapeutiche endogene : ovvero le sue capacità interne di adattamento. La diagnosi omeopatica è essenzialmente una particolare lettura ed interpretazione dei meccanismi alla base della sofferenza del paziente, che si fonda sull osservazione, la raccolta e la elaborazione dei sintomi caratteristici dell individuo. I sintomi raccolti durante il colloquio omeopatico sono confrontati con quelli emersi dalla sperimentazione dei rimedi omeopatici sull uomo sano (proving). La sperimetazione omeopatica ( proving) è quella particolare ricerca clinica di cui si serve solo la Medicina Omeopatica Classica, che consiste nella somministrazione ( in tempi brevi) in soggetti sani di un determinato rimedio omeopatico, l osservazione e la raccolta dei sintomi da parte dei medici che si occupano della raccolta del materiale e lo studio di tali dati effettuato dagli stessi medici e/o da un supervisore esterno. C è una vasta letteratura omeopatica in materia, raccolta in Materie Mediche e Repertori, redatte da medici omeopati che contemporaneamente e dopo Hanemann hanno raccolto le loro pluriennali esperienze confrontandole con la tradizione precedente. Moltissimi contributi nel corso del 1800 fino ai primi anni del 1900, di tanto in tanto sintetizzati in opere dai grandi capi-scuola, Hering, Allen, Clarke, Kent, Varnier, ecc. Un innumerevole serie di articoli in questi due secoli, fino ai tempi moderni, diffusi attraverso giornali specializzati in tutto il mondo che riportano le sperimentazioni di rimedi già conosciuti, di nuovi rimedi e l effetto di rimedi particolari in singoli casi. E un tipo di ricerca molto attiva, perché semplice dal punto di vista metodologico e poco costosa, per questo facilmente attuabile dai singoli medici omeopati e dalle Scuole di Medicina Omeopatica. La ricerca clinica attraverso studi sperimentali ed osservazionali è più recente e trova più difficoltà di realizzazione per varie motivazioni soprattutto di tipo metodologico ed economico. Attualmente le linee guida stabilite dall Organizzazione Mondiale della Sanità per la ricerca della efficacia di una terapia si basa sulla valutazione del livello di evidenza
2 ( EBM: Evidence-Based-Medicine ). Sono stati stabiliti 4 livelli di evidenza: I a) Evidenza ottenuta da studi di meta-analisi effettuata su trials controllati randomizzati I b) Evidenza ottenuta da almento un trial controllato randomizzato II a) Evidenza ottenuta da almeno uno studio ben definito controllato senza randomizzazione II b) Evidenza ottenuta da almeno un altro tipo di studio opportunamente definito, quasi-sperimentale III) Evidenza ottenuta da studi ben definiti descrittivi non sperimentali, come per esempio studi comparativi, studi di correlazione e studi basati su singoli casi IV) Evidenza ottenuta da rapporti o opinioni di comitati esperti e/o dall esperienza clinica di autorità competenti ( General guidelines for methodologies on research and avaluation of traditional medicine WHO, Hong Kong SAR 2000) In generale ciò che più rende scientifico un lavoro secondo queste linee guida è legato al metodo di ricerca, che sia ben descritto nei vari passaggi metodologici: la scelta dei casi da includere od escludere nello studio, la scelta della modalità di divisione dei casi in due o più gruppi di controllo, la somministrazione di una terapia versus placevo o terapia di confronto, la valutazione dei risultati, ovvero quali parametri osservare ed a distanza di quanto tempo. Secondo tale criterio di valutazione tanti più casi per una determinata patologia si considerano tanto più il lavoro è importante dal punto di vista scientifico. Tanto più la scelta dei pazienti da trattare con una terapia piuttosto che un altra è fatta a caso ( randomizzazione) tanto più il lavoro è importante dal punto di vista scientifico. Tanto più la variabile indipendente che si vuole studiare ( es: rimedio omeopatico versus altra terapia o placebo) non è condizionabile da altro ( per esempio dal medico che prescrive e dalla modalità con cui prescrive), tanto più il lavoro è importante dal punto di vista scientifico. Tanto più la valutazione dei risultati viene fatta attraverso esami ematochimici piuttosto che intervista tanto più è importante dal punto di vista scientifico. In pratica si cerca di garantire al massimo l oggettività dell osservazione e dello studio, e la non-interferenza di variabili diverse da quelle che si vogliono studiare ( ovvero la malattia come variabile dipendente ed il rimedio/farmaco come variabile indipendente) nei risultati. Secondo la EBM questo approccio dell oggettività è il presupposto più importante per studiare il principio causa-effetto di una terapia su un evento-malattia, e dimostrare l efficacia di una terapia per una determianta patologica. Per questo motivo gli studi sperimentali clinici controllati randomizzati ( RTC) sono considerati ad un livello di evidenza più elevato rispetto agli studi non sperimentali ( studi comparativi ed osservazionali).
3 Le difficoltà metodologiche della ricerca in Medicina Omeopatica consistono essenzialmente nell applicazione di un modello di ricerca che consideri fondamentale il riconoscimento della metodologia di diagnosi e di terapia suddetta da cui questa medicina non può prescindere. Per esempio il metodo del doppio cieco ( una terapia viene data senza che paziente e medico che lo segue siano a conoscenza di cosa sia) è necessario per garantire il massimo livello di evidenza ( livello I), ma la sua applicazione nella medicina omeopatica non è attuabile, in quanto medico, paziente e terapia non possono essere separati come variabili indipendenti. L applicazione del metodo di diagnosi omeopatica richiede necessariamente l espressione da parte del paziente e l ascolto da parte del medico della complessità-soggettiva ed oggettiva-dell esperienza di sofferenza, che si esprime a livello corporeo, emotivo, psichico ed esistenziale. Una medicina non convenzionale è un episteme non convenzionale non solo una tecnica terapeutica alternativa. Un altro concetto da cui non si può prescindere è che i rimedi omeopatici non sono prescritti per specifiche malattie ma prevalentemente valorizzando i sintomi individuali e caratteristici della persona malata. Nella medicina allopatica c è un rapporto diretto tra malattia e terapia vale a dire che per ogni malattia si propone una determinata terapia: ciò porta ad una prescrizione standard che ha portato negli ultimi anni ad impostare delle linee guida percui, fatta una diagnosi, si prescrive la stessa terapia per tutti i pazienti. In omeopatia la prescrizione è individuale. Il legame diretto non è tra nome della malattia e farmaco corrispondente, ma tra sintomatologia del paziente e terapia adatta proprio a lui. In pratica questo significa che una febbre un mal di testa o mal di gola o febbre possono richiedere medicinali omeopatici che devono essere differenziati a seconda di come si manifesta il problema nel singolo caso. A ciascun paziente la sua personale terapia. In ciò consiste il principio di individualizzazione. Per un medico omeopata un sintomo come la febbre dice poco in quando è una reazione molto aspecifica del processo infiammatorio, mentre egli sarà molto attento ad analizzare i tipi di febbre ed i sintomi concomitanti per indirizzarsi alla scelta del rimedio giusto: una febbre con senso di caldo, arrossamento cutaneo, sudorazione, cefalea pulsante, midriasi, fotofobia indicherà che il paziente necessita di belladonna, mentre una febbre insorta improvvisamente dopo un raffreddamento con ansierà fino alla paura della morte, arrossamento cutaneo senza sudorazione, miosi, sete intensa e insofferenza per le coperte, indicherà aconitum come rimedio di elezione. Si potrebbe superare tale problema nella ricerca attuando studi di tipo comparativo ( livello di evidenza III), ovvero confrontando gruppi di pazienti trattati con terapie diverse, ad esempio la terapia convenzionale o placebo e la terapia omeopatica.
4 Attualmente l Istituto Superiore di Sanità ( Studi di Raschetti; Mennito-Ippolito), sta studiando i possibili criteri di valutazione applicabili alle medicine alternative e complementari, proprio perché l applicazione della EBM è evidentemente limitata in questo campo. Le conclusioni, adattando la EBM alle medicine complementari e/o altenative ( CAM) sono che la valutazione dell efficacia di una terapia complementare o alternativa acquista maggiore evidenza in uno studio comparativo con la terapia allopatica più efficace per quel tipo di problema. Questo perché non si può prescindere dal fatto che il placebo sia placebo puro. In Francia nel 1986 è stato condotto uno studio su 60 pazienti affetti da insonnia che furono suddivisi in due gruppi, uno in cui i paz venivano informati che avrebbero partecipato ad uno studio di confronto tra una benzodiazepina ed un placebo, il secondo gruppo i pazienti non furno informati del fatto che erano stati inclusi in uno studio. Ad ambedue i gruppi fu data una singola dose di placebo 1-2 ore prima di dormire da parte di una infermiere inconsapevole del fatto che stesse somministrnado il palcebo. Ebbene i paz del gruppo di controllo ( incosapevoli dello studio) speimentarono una attività ipnotica significativamente più alta degli altri. Le conclusioni interessanti di questo lavoro riguardano l interazione medico-paziente. Rispetto alla proposta di studi di controllo rimedio omeopatico versus terapia allopatica più efficace per quel tipo di problema, la difficoltà è trovare medici che padroneggino entrambe le metodiche con una sicurezza tale che il loro confronto sia attendibile e significativo. Altro problema è legato al fatto che la ricerca clinica in omeopatia è stata ed è praticata per lo più ambulatorialmente da medici che lavorano singolarmente od in piccoli gruppi. Di qui la difficoltà di reperire vaste casistiche per una determinata malattia ed il problema che un medico operante nel suo studio non può permettersi di dividere i pazienti in due gruppi omeogenei per età e sesso e somministrare il rimedio omeopatico ad un gruppo ed un trattamento diverso ad un altro. Questi due problemi si risolverebbero se studi clinici comparati fossero portati avanti dalle università o dalle strutture ospedaliere. Ancora meglio se lo studio comparativo possa essere portato avanti da ricercatori esterni, sia alla medicina omeopatia che alla medicina allopatica, con finanziati stanziati dalla Regione. Questo garantirebbe anche una maggiore obiettività-oggettività di valutazione dell efficacia di un metodo rispetto all altro. Nel 2007 la regione Toscana ha stanziato euro per un progetto di ricerca veterinaria di tipo comparativo. Nel 2008 sono non sono stati più investiti fondi nella ricerca. Studio comparato ( Pisseri Del Francia)
5 I Paesi dove l Omeopatia è sostenuta dal SSN, ovvero Messico, Brasile, India, Regno Unito, a parte quest ultimo, sono paesi poveri dove il riconoscimento dell omeopatia è conseguente al fatto che questo tipo di medicina una spesa pubblica per il SSN più bassa, questo presuppone la limitata disponibilità di fondi per la ricerca. Le conclusioni di questo lungo discorso sono che è evidente che senza fondi non è possibile portare avanti nessun altro tipo di ricerca clinica che lo studio descrittivo, ovvero i casi clinici riportati come esperienza dai singoli medici, che corrisponde al livello di evidenza III nella EBM. A questo proposito vi è un ulteriore aspetto non di minore importanza che attualmente ostacola il progresso in campo di ricerca clinica, del quale ce ne assumiamo pienamente la responsabilità, che nasce dalle lotte interne che i medici omeopati fanno tra di loro che porta essenzialmente ad una divisione interna rispetto dei grandi temi di didattica, la ricerca e l organizzazione. Questo il motivo di disomogenetà tra i lavori di tipo clinico descrittivo riportati sulle riviste scientifiche di Medicina Omeopatica, che interessa sia l aspetto descrittivo del caso che la valutazione dei criteri di osservazione dopo terapia. Per cui possiamo trovare studi ben descritto con follow up minimo di due anni, a casi mal descritti con follow up a breve termine. Perché teniamo così tanto a poter portare avanti la ricerca nella clinica? Mentre i medici sostenitori della medicina omeopatica sono per lo più convinti dell efficacia di tali metodo terapeutico sulla base dell esperienza personale e della conoscenza dei risultati clinici di capi-scuola più esperti, se si vuole aprire un confronto con la medicina convenzionale ed ottenere un riconoscimento ufficiale di questa forma di terapia, l esecuzione di studi metodologicamente corretti e che prendano in considerazione il metodo di diagnosi e di prescrizione in Medicina Omeopatica, è necessario. Lo scopo ovviamente è di trovare prove oggettive dell efficacia e dei limiti dei metodi terapeutici, convenzionali o non convenzionali che siano. Citazione di articolo di Popper sui limiti della EBM. Convenzionale accademinca
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