Educazione degli adulti: indirizzi programmatici per l attuazione degli articoli 68 e 69 della legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Educazione degli adulti: indirizzi programmatici per l attuazione degli articoli 68 e 69 della legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5."

Transcript

1 Documento adottato preliminarmente nella seduta di Giunta di giovedì 7 luglio 2011 Educazione degli adulti: indirizzi programmatici per l attuazione degli articoli 68 e 69 della legge provinciale 7 agosto 2006, n Verso la società del Lifelong learning: Non è mai troppo tardi per apprendere Il settore dell educazione degli adulti è attraversato da profondi cambiamenti della domanda formativa a seguito dei mutamenti economici, demografici, sociali e culturali intervenuti negli ultimi venti anni e in particolare della sempre più consistente presenza di cittadini stranieri. La necessità e la convenienza dell investimento nella formazione del capitale umano e sociale sono avvertite a tutti i livelli e rappresentano consapevolezze ormai mature, anche se stentano a trasformarsi in politiche coerenti. La prospettiva del Lifelong learning è al tempo stesso una necessità della modernità e una opportunità personale che consente di vivere più pienamente, con più libertà, autonomia, consapevolezza e responsabilità. Sempre più ci si interroga sui costi dell ignoranza e sulle conseguenze che ne derivano sia sul piano individuale che su quello economico e sociale. Ma qual è la situazione del settore e quali sono i bisogni formativi a cui è chiamato a rispondere a breve e medio termine? Le indicazioni europee Il Consiglio europeo tenutosi a Lisbona nel marzo 2000 segna una tappa decisiva per l orientamento della politica dell Unione europea, anche in riferimento ai sistemi educativi. Quella nota come Strategia di Lisbona definì e adottò l ambizioso progetto di fare dell Europa l economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale. In questa prospettiva un ruolo strategico venne assegnato allo sviluppo dei sistemi di istruzione e, al loro interno, al settore dell educazione degli adulti nell ambito del lifelong learning. Al fine di fornire agli Stati membri un riferimento comune per le politiche di settore il Consiglio definì tre obiettivi strategici: 1. Migliorare la qualità e l efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione nell Unione europea; 2. Facilitare l accesso di tutti ai sistemi di istruzione e di formazione; 3. Aprire i sistemi di istruzione e formazione al mondo esterno. Questi tre obiettivi strategici vennero tradotti nel programma di lavoro Istruzione e formazione 2010 e nella successiva Comunicazione della Commissione europea Educazione degli adulti: non è mai troppo tardi per apprendere con la quale furono indicate agli Stati membri le tre sfide da affrontare: la competitività economica (necessità di aumentare il livello generale delle competenze); i

2 mutamenti demografici senza precedenti (invecchiamento della popolazione compensati dall arrivo di stranieri immigrati che necessitano di formazione quanto meno per quanto attiene alle conoscenze linguistiche e all integrazione culturale); la coesione sociale, messa in crisi da nuove forme di analfabetismo e di emarginazione culturale. Da ciò il messaggio forte sull urgenza di investire nell educazione degli adulti: Gli Stati membri non possono più permettersi di non avere un sistema di istruzione per gli adulti efficace, integrato nella strategia dell apprendimento lungo tutto l arco della vita, che permetta ai partecipanti un migliore accesso al mercato del lavoro, una migliore integrazione sociale e che li prepari ad un invecchiamento attivo per il futuro. Sul piano operativo la Commissione europea indicò cinque linee d azione: 1. eliminare gli ostacoli alla partecipazione, rimuovendo gli ostacoli e raggiungendo soprattutto la fascia di popolazione meno istruita, che è anche la più a rischio; 2. garantire la qualità dell educazione degli adulti, agendo sulle metodologie di insegnamento e la preparazione professionale dei docenti; 3. riconoscere e convalidare i risultati dell apprendimento, anche quelli acquisiti in contesti non formali e informali (nessuna competenza, comunque acquisita, deve andare sprecata); 4. investire nella popolazione che invecchia e nei migranti, individuati come i gruppi più bisognosi di attenzione formativa ma anche più strategici per garantire competitività e coesione sociale; 5. dotarsi di un efficace sistema di indicatori per migliorare la qualità dei dati disponibili sull educazione degli adulti. Rispetto al percorso intrapreso la verifica intermedia, riferita al 2006, evidenziò in generale che pur in presenza di miglioramenti gli obiettivi fissati per il 2010 restavano ancora significativamente lontani. Per quanto attiene agli indicatori più significativi per l educazione degli adulti il quadro che emerge dalla verifica è il seguente: 1. Abbandoni scolastici precoci: si fa riferimento ai giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno lasciato precocemente la scuola senza conseguire né una qualifica né un diploma di scuola superiore. Nel 2001 nell UE erano il 19,4 % ; l obiettivo per il 2010 fissato al 10 % non è stato raggiunto dalla maggior parte dei paesi. 2. Popolazione che ha portato a termine l istruzione secondaria superiore: si fa riferimento alla fascia dei giovani tra i anni. Nel 2001 nell UE la media era del 78 % ; l obiettivo per il 2010 fissato all 85 % non è stato raggiunto. 3. Partecipazione degli adulti all apprendimento permanente: ci si riferisce alla popolazione tra i 25 e i 64 anni impegnata in una attività di istruzione o di formazione. Nel 2001 la media UE era dell 8,4 %; l obiettivo per il 2010 venne fissato al 12,5 %. Nel 2006 la media europea era arrivata al 9,6 %.

3 E inoltre opportuno fare un cenno al quadro atteso per il 2020 in tema di mercato del lavoro e fabbisogni formativi in Europa. Secondo il CEDEFOP (European centre for the development of vocational training) lo scenario che si prospetta al 2020 sarà cosi caratterizzato: I due terzi dell occupazione europea si concentreranno nel settore terziario; La nuova occupazione sarà concentrata in lavori ad alta intensità di conoscenze e competenze tecniche; Aumenteranno i livelli di istruzione/formazione e le competenze richieste per svolgere qualsiasi tipo di lavoro, anche in molte occupazioni elementari. A fronte di questa evoluzione della domanda l offerta garantita dai sistemi di istruzione e formazione sarà costituita da un 19,5 % di forze lavoro con bassi livelli di qualificazione, da un 48,5 % con livelli intermedi e da un 32 % di persone con alti livelli di qualificazione. In questa prospettiva l UE, nelle conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009, ha definito Un nuovo quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell istruzione e della formazione (ET 2020), per il periodo , aggiornando gli obiettivi e i benchmark di Lisbona I quattro obiettivi strategici per il 2020 sono: 1. Fare in modo che l istruzione e la formazione lungo l arco della vita e la mobilità divengano una realtà; 2. Migliorare la qualità e l efficacia dei sistemi di istruzione e formazione; 3. Promuovere l equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva; 4. Incoraggiare la creatività e l innovazione, ivi compreso lo spirito imprenditoriale, a tutti i livelli dell istruzione della formazione. I nuovi benchmark per il 2020 sono stati fissati nelle seguenti misure: 1. Almeno il 15 % degli adulti dovrebbe partecipare ad attività di istruzione e formazione lungo tutto l arco della vita; 2. Gli abbandoni scolastici precoci dovranno essere contenuti sotto il 10 %; 3. La proporzione di quindicenni con livelli insufficienti nella lingua madre, in matematica e in scienze dovrà essere contenuta entro il 15 %; 4. La quota di popolazione adulta di età compresa tra i 30 e i 34 anni con un titolo post diploma o terziario dovrà raggiungere almeno il 40 %. In relazione al tema dell educazione permanente trova conferma l interesse strategico per un potenziamento delle politiche rivolte all educazione degli adulti. In particolare l obiettivo strategico 1 (fare in modo che l apprendimento permanente e la mobilità divengano una realtà) ribadisce la necessità di aggiornare e sviluppare periodicamente le competenze della popolazione adulta secondo le mutevoli circostanze economiche e sociali; l urgenza dello sviluppo dei quadri nazionali delle qualifiche sulla base dei relativi risultati dell apprendimento e del loro collegamento al Quadro europeo delle qualifiche;

4 l istituzione di percorsi di apprendimento più flessibili; una maggiore apertura verso l apprendimento non formale e informale; la necessità di migliorare i sistemi di orientamento e rendere più attraente l apprendimento, anche tramite l uso delle nuove tecnologie. Lo scenario nazionale Rispetto al quadro europeo l Italia sconta ancora oggi le conseguenze di un ritardo storico nello sviluppo sia del sistema scolastico che delle politiche in favore dell educazione degli adulti. La scolarità obbligatoria è rimasta a lungo più bassa che negli altri paesi sviluppati, il diritto a otto anni di scolarità obbligatoria ha trovato una faticosa applicazione solo a partire dalla metà degli anni 60, a quasi 20 anni di distanza dalla previsione costituzionale. A partire dalla storica riforma della scuola media la situazione è andata progressivamente migliorando ma il ritardo è ancora vistoso. I dati riferiti al 2007 evidenziano un grave deficit di capitale umano: quasi la metà degli adulti tra i 25 e i 64 anni possiede al massimo la licenza media. La situazione non migliora se si fa riferimento alle competenze effettivamente possedute dai cittadini italiani: le indagini internazionali (IALS 2000 e ALL 2006 riferite alla popolazione tra i 16 e 65 anni) evidenziano che solo il 35 % degli italiani possiede competenze adeguate mentre un altro 35 % vive una condizione di sostanziale illetteratismo e il restante 30 % possiede competenze molto fragili e a rischio di obsolescenza. Anche le proiezioni al 2020 del CEDEFOP evidenziano per l Italia una prospettiva poco incoraggiante. Infatti l Italia farà registrare allo stesso tempo due debolezze: un alto livello di forze lavoro con bassa qualificazione (37,1 rispetto alla media UE del 19,5) e una forte carenza di forze lavoro con alta qualificazione (17,5 % rispetto al 32 % dell UE). Su questo scenario già problematico si innestano due nuove criticità (ma che opportunamente sfruttate possono trasformarsi in opportunità): l invecchiamento della popolazione e la forte presenza di migranti, due soggetti che pongono al sistema formativo e all educazione degli adulti una nuova e più impegnativa domanda formativa. L educazione degli adulti in Italia, dopo le prime esperienze pionieristiche volte a combattere l analfabetismo, si è connotata come istruzione per gli adulti finalizzata all acquisizione di titoli di studio formali; solo in anni recenti l offerta formativa si è fatta carico di altri bisogni emergenti, in particolare nell ambito dell educazione linguistica e informatica. Il modello organizzativo attuale risale tuttavia all inizio degli anni novanta e ha evidenziato alcune criticità che non lo rendono adeguato alle nuove necessità formative. In particolare si segnalano: L eccessiva rigidità degli ordinamenti e dell organizzazione dei percorsi, che hanno impianti troppo simili a quelli dei corsi diurni; La carenza di un chiaro e organico sistema di crediti in grado di valorizzare le competenze già possedute e comunque acquisite; L assenza di un sistema integrato di formazione a distanza che consentirebbe di coinvolgere anche chi è lontano o desidera praticare forme più o meno estese di autoformazione assistita.

5 La riorganizzazione del settore dovrà inoltre tener conto del nuovo ordinamento del secondo ciclo e dell innalzamento dell obbligo di istruzione a sedici anni che, in prospettiva, porterà a un superamento di fatto del titolo di studio rilasciato al termine del primo ciclo, quanto meno in termini di spendibilità occupazionale. A livello nazionale è stato presentato un nuovo regolamento, ancora in fase di discussione, che prospetta significative innovazioni sia sul piano organizzativo/gestionale che sul piano didattico. Rispetto ad esse, mentre per gli aspetti organizzativi e gestionali la PAT ha completa autonomia per quanto attiene all impianto didattico vanno garantiti i livelli essenziali delle prestazione in funzione degli esami di Stato finali e del conseguente rilascio di titoli validi su tutto il territorio nazionale (discipline, monte ore annuale, competenze in uscita). L educazione permanente in Trentino Il segmento dell educazione degli adulti in provincia di Trento si sviluppa in parallelo con quello nazionale; l unica differenza riguarda l istituzione dei CTP anche se, nella sostanza, i cosiddetti Centri EdA svolgono funzioni analoghe. Attualmente con lo scopo di permettere di completare studi interrotti precocemente, intraprendere nuovi corsi di studi, aggiornarsi sui nuovi saperi, imparare la lingua italiana, la Provincia Autonoma di Trento, Dipartimento Istruzione offre alla cittadinanza adulta corsi prevalentemente in orario serale. L offerta formativa prevede: 5 Centri EDA (Trento, Rovereto, Riva del Garda, Mezzolombardo, Pergine). Presso i Centri è possibile conseguire il diploma di licenza media, imparare l italiano, recuperare saperi: dall alfabetizzazione informatica alle lingue straniere; recuperare i saperi di base del ciclo di studi primario. I corsi serali che propongono percorsi di studi finalizzati all acquisizione di un diploma di scuola superiore, con la possibilità di vedere riconosciuti crediti precedentemente acquisiti abbreviando così la carriera scolastica. Sono attrezzati per queste richieste gli istituti professionali, tecnici commerciali, tecnici per geometri, tecnici industriali, licei delle scienze sociali. la scuola in carcere: attualmente in carcere sono presenti la scuola primaria, quella secondaria di primo grado (alfabetizzazione di base, licenza media corsi di italiano per stranieri, corsi di informatica), e alcune esperienze del secondo ciclo (Istituto Tecnico per geometri, Formazione Professionale con corsi specifici del settore di estetica e cura della persona) corsi della Fomazione professionale a Trento, Rovereto e Levico, per adesso limitati a corsi per il conseguimento della qualifica di meccanico, elettricista, servizi alla persona, falegname, settore alberghiero. Questo quadro va integrato con le proposte formative di altri soggetti fra i quali l Agenzia del lavoro, Cinformi, le biblioteche comunali, l Università della terza età.

6 Un rilievo particolare meritano le azioni e gli interventi previsti dal Programma operativo del FSE, in particolare all Asse IV dedicato al capitale umano. In tale contesto viene assunto tra gli obiettivi prioritari quello di Aumentare la partecipazione alle opportunità formative lungo tutto l arco della vita e innalzare i livelli di apprendimento e conoscenza. Questa scelta nasce dalla consapevolezza che pur tenendo conto dei significativi miglioramenti conseguiti in anni recenti, sia in relazione ai livelli di scolarità che al coinvolgimento dei giovani in attività di formazione professionale, il Trentino continua a presentare ancora ritardi significativi nei livelli medi di istruzione e qualificazione della popolazione adulta, il che costituisce una criticità in relazione ai processi di creazione di valore aggiunto sempre più strettamente connessi alla conoscenza e all innovazione tecnologica. Rispetto allo scenario attualmente in essere, l evoluzione della domanda formativa nel settore della popolazione adulta in provincia di Trento si prevede sarà caratterizzata dai seguenti elementi. Nuovi bisogni formativi derivanti dai mutamenti demografici: al 1 gennaio 2010 la popolazione residente in Trentino ammonta a abitanti; a partire dalla seconda metà degli anni 80 si è registrato un aumento medio annuo pari all 1 % circa. Risultano positivi sia il saldo naturale che quello migratorio. In merito alle politiche scolastiche rivolte alla popolazione adulta due sono i dati di particolare rilievo: aumenta l età media della popolazione e cresce la presenza degli stranieri. In relazione al primo aspetto l età media dei residenti è di 42,6 anni; nel 1981 era 36,6; per il 2030 si prevede che arrivi a 46,0 anni. Ciò deriva da una sostanziale stabilità della popolazione giovane accompagnata da una crescita degli anziani: gli over 65 rappresentano il 19,3 % rispetto agli under 14 che sono il 15,3 %. Ciò prefigura la necessità di ampliare le politiche atte a mantenere attive queste fasce di popolazione, anche al fine di non sprecare il patrimonio di competenze di cui sono portatori. La componente dei cittadini stranieri residenti raggiunge al 1 gennaio 2010 le unità ( maschi e femmine) pari all 8,8 %, con una concentrazione superiore alla media provinciale nella Valle dell Adige e in Val di Non. Anche in relazione ai paesi di origine la popolazione straniera ha fatto registrare significative variazioni: se negli anni 90 i cittadini provenienti dall Unione Europea rappresentavano circa la metà oggi sono circa 1/4 dei cittadini stranieri, mentre circa il 40 % è costituito da cittadini provenienti dai paesi dell est extra UE e circa il 16 % da cittadini appartenenti al Magreb. Questi cittadini rappresentano una buona parte dell utenza adulta e sono portatori di una specifica domanda di formazione che va dalla necessità minima di superare il test di italiano per ottenere il permesso di soggiorno fino all acquisizione di titoli di studio formali. Nuovi bisogni formativi derivanti dall evoluzione del modello economico: la recente crisi economica sta spingendo l economia dei paesi europei e, quindi anche quella del Trentino, in direzione dell innovazione e della qualità al fine di riuscire a sfruttare le opportunità della globalizzazione; ciò richiederà la disponibilità di un capitale umano sempre più qualificato e competente a supporto dell innovazione. La riforma degli ordinamenti in atto nel settore dell istruzione e della formazione si propone di affrontare questo problema in prospettiva (didattica orientata allo sviluppo di competenze);

7 resta la necessità, nel breve e medio periodo, di aggiornare e qualificare la popolazione adulta, in particolare quella più giovane e più esposta al rischio del precariato permanente, rispetto alle competenze europee richieste dal mercato del lavoro e dalla società in generale. In questo contesto un attenzione specifica va rivolta alla riconversione e/o sviluppo professionale della persona, a quella fascia di persone adulte che hanno perso o rischiano di perdere il lavoro e a quelle che desiderano investire sul proprio sviluppo professionale. Nuovi bisogni formativi derivanti dall internazionalizzazione e dall innovazione tecnologica Il riferimento va alle lingue e all informatica. Si tratta di competenze imprescindibili già per la maggior parte dei lavori attuali e lo saranno sempre più in futuro. La competenza informatica (almeno a livello di ECDL) andrebbe sviluppata in tutta la popolazione attiva, anche per valorizzare gli investimenti a favore dell innovazione tecnologica. Si tratta di competenze che mancano nelle fasce più adulte ma che sono carenti anche nei giovani sotto i 30 anni. Simile la situazione per quanto attiene alla competenze nelle lingue straniere che risultano ancora inadeguate nonostante gli sforzi messi in atto dalla Provincia. In relazione alle competenze richieste anche dal mondo del lavoro si ritiene che un livello funzionale adeguato sia il B1, oltre il quale si entra già in un livello avanzato che va oltre gli obiettivi delle competenze funzionali di base. Sempre restando nell ambito linguistico non va trascurata la lingua italiana, e non solo per gli stranieri. Non basta evidentemente il superamento del test introdotto recentemente per assicurare l integrazione dei cittadini stranieri. A questi cittadini va garantita un alfabetizzazione adeguata sia a supporto dei processi di inclusione e di cittadinanza sia per migliorarne l efficienza in ambito lavorativo. Uno scenario del tutto nuovo e non previsto si sta profilando in questo ambito anche per gli adulti italiani; sono sempre più numerosi i cittadini adulti che non sono in grado di utilizzare la lingua madre per scrivere o per leggere ( ad esempio anche delle semplici istruzioni). Nuovi bisogni formativi derivanti dalla dispersione scolastica: anche se in provincia di Trento il fenomeno risulta circoscritto in ambiti quasi fisiologici, richiede un attenzione speciale in relazione agli obiettivi del sistema scolastico provinciale e agli scenari previsti per il 2020 nel campo del lavoro e dell istruzione. L obiettivo provinciale di assicurare a tutti i giovani trentini almeno una qualifica o un diploma, sancito dalla legge provinciale n. 5 del 2006, impone, in primo luogo, di mantenere alta l attenzione per prevenire il fenomeno della dispersione scolastica e in secondo luogo di creare le condizioni per il rientro dei giovani adulti nel sistema dell istruzione e della formazione. Ma, il fenomeno della dispersione nel sistema dell istruzione non riguarda solo l istruzione secondaria ma tende a interessare anche quella terziaria. In ambito universitario, ad esempio, si assiste ad un duplice fenomeno: da un lato sono aumentate le immatricolazioni, dall altra rimane alta la % di studenti che non conseguono la laurea. Circa il 20 % degli studenti immatricolati al primo anno dei corsi di laurea dell Università di Trento abbandona dopo il primo anno della laurea triennale. Questi giovani si ritrovano dopo alcuni anni con un diploma secondario da riqualificare. Ciò diventa ancora più

8 evidente in presenza di giovani con diplomi di tipo liceale privi di una terminalità, cioè di una specifica professionalità utile all inserimento nel mondo del lavoro. 2. Indirizzi programmatici per l attuazione degli articoli 68 e 69 della legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5 Al fine di far evolvere le diverse esperienze presenti sul territorio provinciale in un sistema coerente e attento allo scenario europeo, la GP indica i seguenti indirizzi programmatici per l attuazione degli articoli 68 e 69 della LP 7 agosto 2006, n Istituzione di un tavolo di coordinamento delle politiche formative rivolte alla popolazione adulta. I bisogni delineati sono molti e complessi, richiedono l intervento di una pluralità di soggetti, fanno capo a competenze di più assessorati. Già attualmente nel settore operano, oltre alle istituzioni scolastiche e formative, soggetti pubblici e privati quali l Agenzia del lavoro, l Università della terza età, Cinformi, il sistema delle biblioteche, il Fondo Sociale Europeo, diversi soggetti che operano in ambito sanitario e sociale, ecc. In una logica di sussidiarietà ci sono bisogni che attengono specificamente al sistema scolastico e formativo ( ad esempio il rilascio dei titoli di studio formali), altri per i quali è opportuno investire gli altri soggetti ( ad esempio per i bisogni di tipo hobbistico-ricreativo o specialistici) e ambiti nei quali i diversi soggetti si possono integrare ( ad esempio i corsi di lingue e informatica o le competenze di cittadinanza). Si tratta quindi, in relazione ai diversi bisogni formativi e agli interventi da realizzare, di coordinare i diversi soggetti per stabilire chi fa che cosa e, quando più soggetti offrono lo stesso servizio, stabilire regole e standard comuni. A tal fine è necessario procedere alla istituzione di un tavolo di coordinamento dei diversi soggetti che operano nel settore per far evolvere l attuale offerta verso un sistema integrato. La regia di questo tavolo di coordinamento viene affidata all Assessorato all Istruzione sia per la responsabilità diretta che la legge provinciale gli assegna che per la visione sistemica che può garantire. 2. Creazione di un unico sportello web informativo e orientativo per i cittadini Attualmente un cittadino interessato a conoscere le opportunità formative presenti nel suo territorio di residenza e nella provincia ha difficoltà ad avere uno sguardo d insieme in quanto ci sono molti soggetti e altrettante fonti di informazioni. E dunque necessario per favorire la partecipazione al sistema istituire un unica banca dati sulla quale far confluire, con le opportune caratteristiche descrittive e operative, tutte le iniziative programmate dalle istituzioni scolastiche e formative, dall Agenzia del lavoro, da Cinformi, dal FSE, dall Università. Sulla medesima banca dati è necessario che confluiscono

9 anche tutte le iniziative formative proposte sul territorio provinciale dagli altri soggetti pubblici e privati, tra cui enti locali, da associazioni professionali di categoria, da associazioni culturali. 3. Completare la rete dell offerta formativa: L attuale offerta formativa assicura una buona copertura del territorio provinciale lungo l asse dell Adige ma evidenzia significative criticità nel restante territorio provinciale. Considerati i bisogni rilevati e tenuto conto della distanza che ancora ci separa dall obiettivo europeo per il 2020 ( 15 % della popolazione adulta coinvolta in percorsi di formazione) occorre investire di più in questo settore per assicurare pari opportunità a tutti i territori della provincia. L offerta formativa attuale risulta assente o inadeguata in alcuni territori, in particolare nelle Valli di Non e Sole, in quelle di Fiemme e Fassa, nelle Giudicarie, nella bassa Valsugana, nel Primiero. Progressivamente, entro la fine della legislatura provinciale, sia pure con le necessarie gradualità da valutare caso per caso anche in relazione alla presenza sul territorio di altri soggetti, il servizio dovrà essere offerto anche in questi territori. 4. Condurre a unitarietà la filiera dell offerta formativa Oltre alla distribuzione territoriale della rete formativa è necessario ricondurre l offerta a un unica filiera. Attualmente i 5 Centri EdA sono collocati sia presso istituzioni scolastiche del primo ciclo ( Trento, Riva, Pergine, Mezzolombardo) sia presso istituzioni scolastiche del secondo ciclo ( Rovereto). Ad essi si aggiungono i percorsi di istruzione e formazione del secondo ciclo, con oltre una ventina di istituzioni scolastiche e formative coinvolte. In prospettiva, al fine di garantire un più efficace raccordo dell offerta formativa di educazione permanente nei singoli territori e per indicare con chiarezza un luogo istituzionale di riferimento per il cittadino, tutte le attività vanno collocate sotto la regia di un unico Centro territoriale da individuare in istituzioni scolastiche o formative del secondo ciclo. La scelta di collocare la regia in una istituzione del secondo ciclo si fonda sia su considerazioni organizzative che culturali. In particolare: i corsi finalizzati al conseguimento della ex licenza media risultano già oggi quantitativamente marginali rispetto alle altre attività svolte dai Centri EdA (corsi di Italiano per stranieri, corsi di lingua, corsi di informatica); l obbligo di istruzione è stato elevato a 16 anni e quindi, in prospettiva, anche per l inserimento nel mondo del lavoro saranno richieste le competenze previste al termine dell obbligo di istruzione; le attività svolte attualmente dai Centri EdA, se collocate e integrate opportunamente nell offerta formativa di una istituzione del secondo ciclo possono più facilmente favorire e incoraggiare il rientro dei cittadini adulti in tali percorsi ;

10 le istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo dispongono di importanti risorse professionali specifiche (in particolare per l informatica e le lingue straniere) che potrebbero essere utilizzate in modo qualificato. 5. Potenziare l azione di indirizzo e di coordinamento per far evolvere le diverse esperienze in un sistema coerente La riflessione condotta sulle pratiche organizzative e didattiche, sia dei Centri EdA che delle istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo che offrono percorsi rivolti alla popolazione adulta, ha evidenziato comportamenti talvolta anche molto diversificati sia sul piano delle scelte organizzative che didattiche. Si rileva, inoltre, la mancanza di una programmazione coordinata dell offerta formativa, cresciuta in questi anni in risposta a bisogni dell utenza senza una visione di sistema. Si rende pertanto necessario prevedere un potenziamento dell azione di indirizzo e coordinamento al fine di condividere regole e pratiche comuni, adeguate alla metodologia specifica di apprendimento-insegnamento dell età adulta, cioè quelle indicate dall andragogia. Per raggiungere questo risultato è necessario riorganizzare il sistema attuale sia a livello centrale del Dipartimento istruzione sia in ambito territoriale. Il sistema, in una logica di sussidiarietà, si dovrà strutturare su tre livelli: Il Dipartimento istruzione I Centri territoriali di riferimento I soggetti che erogano il servizio specifico Il Dipartimento istruzione assumerà compiti di indirizzo, coordinamento, monitoraggio e valutazione rispetto all intero sistema provinciale. A tal fine è necessario integrare l attuale struttura dedicata all educazione degli adulti nell ambito del Dipartimento istruzione dotandola di un dirigente scolastico e di personale con compiti di segreteria. Il dirigente scolastico, in particolare, dovrà curare le seguenti attività: Assicurare il supporto per la programmazione del Piano educativo provinciale riferito all educazione degli adulti in coerenza con gli obiettivi e le priorità stabilite dalla Giunta provinciale; Coordinare l elaborazione di Linee guida atte a favorire una coerenza complessiva del sistema in ordine a regole e pratiche condivise al fine di assicurare omogeneità del servizio sull intero territorio provinciale; Assicurare il monitoraggio e la verifica dell applicazione delle Linee guida in un ottica di miglioramento del servizio; Collaborare con il Comitato provinciale di valutazione, l Iprase e il Centro di formazione di Rovereto e altri Enti e Istituzioni in relazione alle problematiche di settore;

11 Promuovere la costituzione e coordinare una rete provinciale di referenti con i quali approfondire specifiche problematiche di settore; Promuovere momenti di confronto con i docenti, anche articolati sul territorio o per ambiti specifici; Coordinare eventuali gruppi di lavoro. I Centri territoriali di riferimento, oltre ad erogare i corsi e le attività di loro competenza, dovranno costituire un riferimento chiaramente riconoscibile dall adulto interessato al rientro in formazione. In particolare essi avranno il compito di assicurare, per l ambito territoriale di riferimento, il coordinamento dell analisi dei bisogni formativi, della proposta di offerta formativa complessiva e un servizio di prima accoglienza e orientamento rispetto alle opportunità formative disponibili sul territorio. I soggetti erogatori del servizio provvederanno alla realizzazione degli interventi garantendone gli standard condivisi. 6. Promuovere un modello organizzativo e didattico specifico per gli adulti Le attività di educazione permanente rivolte alla popolazione adulta, in coerenza con il dettato legislativo della legge provinciale 7 agosto 2006, n 5 e le acquisizioni della ricerca didattica di settore, devono caratterizzarsi per la centralità assegnata al soggetto dell apprendimento. A maggior ragione quando ci si rivolge a persone adulte, portatrici di una specifica domanda formativa, le modalità organizzative e didattiche devono tener conto di fattori decisivi quali il tempo disponibile, le modalità di apprendimento, le forza e la fragilità della motivazione, la peculiarità della relazione, ecc, tutti elementi essenziali per l efficacia della proposta formativa. Rispetto a queste questioni il modello deve coniugare il massimo di flessibilità con la garanzia della qualità dei percorsi. Sul versante della flessibilità il modello deve svilupparsi secondo i seguenti principi: Strutturare tutti i percorsi in un ottica di modularità; Definire criteri comuni per il riconoscimento dei crediti formativi comunque acquisiti ( formali, informali e non formali); Prevedere la possibilità di una percorrenza personalizzata del percorso modulare; Prevedere una significativa presenza delle attività di accoglienza e orientamento, al fine di arrivare alla formalizzazione e sottoscrizione del Patto Educativo Personalizzato che dovrà specificare diritti e doveri reciproci; Prevedere un calendario scolastico più flessibile, per rispondere a esigenze specifiche (carceri, scrutini anche in corso d anno, interruzione estiva, ecc.) al fine di organizzare un offerta formativa più adeguate alle esigenze degli adulti;

12 Prevedere la possibilità di iscriversi anche in corso d anno; Adeguare i Piani di studio provinciali con quadri orari e linee guida specifiche per gli adulti, essenziali e sostenibili, in raccordo con il Regolamento nazionale e con la riforma provinciale e atte a garantire il raggiungimento delle competenze previste dal Pecup dei singoli percorsi; Sviluppare un sistema di apprendimento a distanza che consenta al corsista di seguire le lezioni da casa e/o da luoghi attrezzati per le videoconferenze e di studiare nel tempo disponibile e compatibile con gli altri ruoli adulti; Garantire la partecipazione ai corsi degli adulti BES, limitatamente alla fascia A come prevista dal DPP 8 maggio 2008, n. 17; In relazione alla qualità dei percorsi e delle attività formative gli elementi di qualità da promuovere sono: la condivisione di uno standard relativo ai contenuti dei corsi ( cosa si insegna) e alle modalità di erogazione (come si insegna); l utilizzo di strumenti di verifica concordati; la certificazione delle competenze acquisite, anche in relazione ai percorsi non formali, in modo tale che diventino crediti formativi riconoscibili; l attivazione di un sistema di monitoraggio a supporto del miglioramento complessivo del sistema. Per l elaborazione delle proposte operative per l attuazione del modello delineato la struttura dedicata all educazione degli adulti del Dipartimento istruzione si avvarrà di gruppi di lavoro costituiti da docenti e dirigenti esperti del settore e della collaborazione dell Iprase, del Comitato di valutazione, del Centro per la formazione degli insegnanti di Rovereto, dell Università. 5. Accrescere la qualità delle risorse professionali Un primo obiettivo è rappresentato dalla necessità di migliorare la qualità delle risorse professionali dedicate all educazione degli adulti. Insegnare agli adulti è diverso che insegnare ai ragazzi o ai giovani; l adulto apprende con meccanismi mentali che sono profondamente diversi. Inoltre, l adulto che rientra nel sistema formativo esprime un bisogno speciale: è fondamentale non dimenticare che si tratta di persone con una storia scolastica, lavorativa e di vita, che hanno un patrimonio di conoscenze, abilità e competenze acquisite in altri campi e che, scegliendo di rientrare nel sistema scolastico, hanno una motivazione, al tempo stesso, molto forte e/o molto fragile. E necessario intervenire con una logica di sistema nella formazione dei docenti da utilizzare nei corsi per adulti: occorre procedere innanzitutto ad un accurata ricognizione dei bisogni formativi. Su questa base potenziare sia l offerta formativa rivolta ai docenti che già vi operano sia quella mirata agli aspiranti docenti che desiderano entrare in questo settore. Per i nuovi docenti, in prospettiva, si dovrà prevedere un corso di formazione specifico, incentrato soprattutto sugli aspetti metodologici e relazionali, da concludere con una certificazione da far valere come titolo preferenziale nelle graduatorie.

13 Un attenzione specifica, anche prevedendo percorsi certificati, dovrà inoltre essere riservata alla formazione dei docenti chiamati a svolgere compiti specifici di collaborazione con il dirigente scolastico. Oltre ad una adeguata formazione, al fine di assicurare continuità all azione educativa, è necessario assicurare ai docenti che operano nell educazione degli adulti una maggiore stabilità, anche attraverso una definizione dell organico su base pluriennale e correlato ai compiti affidati al Centro e/o alla singola istituzione scolastica e formativa. Inoltre l organico, ai fini della qualificazione della spesa, sarà correlato anziché al criterio delle iscrizioni ad un indicatore di efficacia quale la serie storica dei risultati ottenuti ( numero di certificazioni, numero di corsisti che hanno conseguito una qualifica o un diploma, ecc ).

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi da Centri Territoriali Permanenti a Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi Introduzione QuickTime e un decompressore sono necessari per visualizzare quest'immagine. Attualmente

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia

Dettagli

La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro

La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia Valentina Aprea

Dettagli

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola

Dettagli

PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA. Anno scolastico 2008/09

PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA. Anno scolastico 2008/09 PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA Anno scolastico 2008/09 Il Piano dell Offerta formativa 2008/09 è stato deliberato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 26 giugno 2008, con delibera n. 27/2008. CENTRO

Dettagli

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.

newsletter N.4 Dicembre 2013 Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport. newsletter N.4 Dicembre 2013 Questo numero è stato realizzato da: Franca Fiacco ISFOL Agenzia Nazionale LLP Programma settoriale Leonardo da Vinci Erasmus+ il nuovo programma integrato per l istruzione,

Dettagli

Il Ministero non ha ancora fissato una data. Per consentire la formazione delle classi sarebbe

Il Ministero non ha ancora fissato una data. Per consentire la formazione delle classi sarebbe 1. Quando cominceranno le lezioni dell anno scolastico 2011/12? Il 12 settembre, alle 18.30 2. Fino a quando è possibile iscriversi? Il Ministero non ha ancora fissato una data. Per consentire la formazione

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

EDUCAZIONE DEGLI ADULTI

EDUCAZIONE DEGLI ADULTI EDUCAZIONE DEGLI ADULTI La proposta EDA, al fine di consentire una personalizzazione ed una differenziazione dei percorsi, è stata costruita secondo una logica modulare e flessibile, strutturata su un

Dettagli

Le competenze degli adulti nell ambito delle iniziative PON 2007/2013: modelli di rilevazione e strumenti diagnostici

Le competenze degli adulti nell ambito delle iniziative PON 2007/2013: modelli di rilevazione e strumenti diagnostici Le competenze degli adulti nell ambito delle iniziative PON 2007/2013: modelli di rilevazione e strumenti diagnostici Bagheria 16 settembre 2008 Monitoraggio Nazionale EdA a.s. 2006/07 GestioneProgetti

Dettagli

ATTIVITÀ DI RECUPERO E SOSTEGNO

ATTIVITÀ DI RECUPERO E SOSTEGNO ATTIVITÀ DI RECUPERO E SOSTEGNO Le attività di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente del piano dell offerta formativa che ogni istituzione scolastica predispone annualmente (O.M. 92/07 art.

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l

Dettagli

I.I.S. F. Brunelleschi - L. Da Vinci Istituto Tecnico per Geometri "F. Brunelleschi" Corso Serale SIRIO Frosinone A.S. 2012-2013

I.I.S. F. Brunelleschi - L. Da Vinci Istituto Tecnico per Geometri F. Brunelleschi Corso Serale SIRIO Frosinone A.S. 2012-2013 I.I.S. F. Brunelleschi - L. Da Vinci Istituto Tecnico per Geometri "F. Brunelleschi" Corso Serale SIRIO Frosinone A.S. 2012-2013 PRESENTAZIONE DEL CORSO SERALE PROGETTO SIRIO Il CORSO SERALE A partire

Dettagli

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA

Dettagli

PQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica

PQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica PQM-PON Potenziamento degli apprendimenti nell area logico-matematica Scuola Secondaria di I grado Progetto realizzato con il contributo del Fondo Sociale Europeo - Programma Operativo Nazionale Competenze

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità

Progetto 5. Formazione, discipline e continuità Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento

Dettagli

Struttura e modalità di compilazione del RAV

Struttura e modalità di compilazione del RAV Struttura e modalità di compilazione del RAV Massimo Faggioli Dirigente di Ricerca Area valutazione e miglioramento INDIRE Firenze m.faggioli@indire.it Struttura del rapporto di autovalutazione è articolato

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all

Dettagli

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO

AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (anno scolastico 2014-2015) anno zero AUTONOMIA SCOLASTICA e AUTOVALUTAZIONE L autovalutazione d istituto affonda le sue radici nell autonomia scolastica (dpr 275/1999) 1999-2014

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno

Dettagli

Progetto territoriale di sostegno all apprendimento della lingua italiana rivolto ad adolescenti stranieri inseriti nei percorsi dell istruzione

Progetto territoriale di sostegno all apprendimento della lingua italiana rivolto ad adolescenti stranieri inseriti nei percorsi dell istruzione Progetto territoriale di sostegno all apprendimento della lingua italiana rivolto ad adolescenti stranieri inseriti nei percorsi dell istruzione secondaria superiore della città di Cremona ELABORAZIONE

Dettagli

IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE

IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE Priorità strategiche della valutazione - Riduzione della dispersione e dell insuccesso scolastico. - Rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione

Dettagli

SCHEDA PRESENTAZIONE ATTIVITA e PROGETTI DELL ISTITUTO Anno scolastico 2014/2015

SCHEDA PRESENTAZIONE ATTIVITA e PROGETTI DELL ISTITUTO Anno scolastico 2014/2015 SCHEDA PRESENTAZIONE ATTIVITA e PROGETTI DELL ISTITUTO Anno scolastico 2014/2015 Progetto CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA. PER UNA SCUOLA SERALE INCLUSIVA. Docente responsabile Beppuccio NICOLOSI Gruppo

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza

Dettagli

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

ISTRUZIONE DEGLI ADULTI (D.P.R 263/2012) LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO

ISTRUZIONE DEGLI ADULTI (D.P.R 263/2012) LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO ISTRUZIONE DEGLI ADULTI (D.P.R 263/2012) **** LINEE GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO (Art.11, comma 10, D.P.R 263/2012) I risultati di apprendimento attesi in esito ai percorsi di alfabetizzazione

Dettagli

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo

Dettagli

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR

IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra

Dettagli

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi

Partecipare all organizzazione di convegni ed eventi Area di Riferimento 1 Gestione POF Riscrittura del POF alla luce delle innovazioni normative e dei bisogni formativi attuali, sia interni che del territorio Monitoraggio in itinere dell attuazione del

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito

Dettagli

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie

I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie L impegno per le famiglie adottive in Toscana. Lavorare insieme per favorire l inserimento e l accoglienza a scuola I percorsi con la scuola dei bambini e dei ragazzi adottati e delle loro famiglie 1 Adottare

Dettagli

Investimento sull istruzione e formazione dei giovani Articolazione unitaria del sistema libertà di scelta Flessibilità strutturale

Investimento sull istruzione e formazione dei giovani Articolazione unitaria del sistema libertà di scelta Flessibilità strutturale Investimento sull istruzione e formazione dei giovani per favorire la crescita personale, culturale e professionale in linea con le politiche del capitale umano, assicurando loro conoscenze, abilità, capacità

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

Quale scelta fare dopo la terza media?

Quale scelta fare dopo la terza media? Quale scelta fare dopo la terza media? diritto dovere all Istruzione e alla Formazione Lo studio è un diritto articolo 34 della Costituzione della Repubblica Italiana: «la scuola è aperta a tutti. L istruzione

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,

Dettagli

ACCORDO QUADRO del 7 agosto 2012

ACCORDO QUADRO del 7 agosto 2012 Ministero dell Interno Dipartimento per le Libertà civili e l immigrazione Direzione Centrale per lo Politiche dell Immigrazione e dell Asilo Ufficio I - Pianificazione delle Politiche dell Immigrazione

Dettagli

Rapporto di monitoraggio dell Istruzione degli Adulti Basilicata Anno scolastico 2007/2008

Rapporto di monitoraggio dell Istruzione degli Adulti Basilicata Anno scolastico 2007/2008 Rapporto di monitoraggio dell Istruzione degli Adulti Basilicata Anno scolastico 2007/2008 Indice Introduzione I dati in sintesi 1. Le sedi 1.1. Le tipologie 1.2. La distribuzione dei Centri Territoriali

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL

DELIBERAZIONE N. DEL Oggetto: Istituzione del Repertorio Regionale dei Profili di Qualificazione e del Sistema regionale per l individuazione, validazione e certificazione delle competenze. L Assessore del Lavoro, Formazione

Dettagli

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE

ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE ACCOGLIENZA PER BAMBINE e BAMBINI ADOTTATI NELLE SCUOLE Linee guida per genitori ed insegnanti Conoscere per accogliere I minori adottati nella provincia di Bolzano 478 negli ultimi 10 anni 30 nuove adozioni

Dettagli

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE

POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE POLITICA DELLA FORMAZIONE DEL PERSONALE CIVILE 1. Che cos è la formazione La formazione è il processo attraverso il quale si educano, si migliorano e si indirizzano le risorse umane affinché personale

Dettagli

Programma Gioventù in Azione 2007-2013

Programma Gioventù in Azione 2007-2013 Programma Gioventù in Azione 2007-2013 Questionario rivolto agli Enti pubblici, Gruppi informali, Organizzazioni e Giovani partecipanti coinvolti nel Programma GiA in FVG Udine, 30 gennaio 2012 L indagine

Dettagli

Il successo degli studenti del liceo Cornaro all Università di Padova nell anno accademico 2010-11

Il successo degli studenti del liceo Cornaro all Università di Padova nell anno accademico 2010-11 Il successo degli studenti del liceo Cornaro all Università di Padova nell anno accademico 2010-11 Materiali per l autovalutazione e la rendicontazione sociale Settembre 2011 Il successo degli studenti

Dettagli

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità

Funzione Strumentale n. 1: P.O.F. / Diffusione della cultura della qualità Circolare n. 31 del 24/09/2014 Inoltro telematico a fiis00300c@istruzione.it in data 24/09/2014 Pubblicazione sul sito web (sezione Circolari / Comunicazioni DS) in data 24/09/2014 OGGETTO: Presentazione

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

CORSI SERALI. Progetto SIRIO - Corso Serale. Diploma di Ragioniere e Perito Commerciale

CORSI SERALI. Progetto SIRIO - Corso Serale. Diploma di Ragioniere e Perito Commerciale CORSI SERALI Da alcuni anni in Italia, come in molti Paesi europei, si avverte l esigenza di offrire ai tanti adulti che hanno interrotto gli studi, o non li hanno mai iniziati, l occasione di riavvicinarsi

Dettagli

Capitolo IX ATTIVITA DI FORMAZIONE DEGLI ADULTI. Qualifica professionale con valutazione dei crediti formativi

Capitolo IX ATTIVITA DI FORMAZIONE DEGLI ADULTI. Qualifica professionale con valutazione dei crediti formativi Capitolo IX ATTIVITA DI FORMAZIONE DEGLI ADULTI Qualifica professionale con valutazione dei crediti formativi Premessa Il corso serale dell I.P.S.I.A. Romolo Zerboni è presente da molti decenni nella qualificazione

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI Questo documento si propone quale parte integrante del P.O.F. e intende presentare un modello di accoglienza che illustri una modalità comune, corretta

Dettagli

Dote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015. 3 febbraio 2014

Dote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015. 3 febbraio 2014 Dote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015 3 febbraio 2014 Si aprono le iscrizioni Da oggi al 28 febbraio sono aperte le iscrizioni alle scuole statali, alle scuole paritarie,

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

MIURAOODGOS prot. n. 240/R.U./U Roma, 16 gennaio 2013

MIURAOODGOS prot. n. 240/R.U./U Roma, 16 gennaio 2013 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e MIURAOODGOS prot. n. 240/R.U./U Roma, 16 gennaio 2013 Ai Direttori

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Orientamento in uscita - Università

Orientamento in uscita - Università ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE G. FALCONE - ASOLA (MN) Orientamento in uscita - Università prof. Ruggero Remaforte A.S.. 2012/2013 Premettendo che per orientare bisogna attivare non solo strumenti ma anche

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni

Dettagli

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti;

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti; Allegato n. 2 Linee Guida per la redazione della Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti- Studenti Le Commissioni Didattiche Paritetiche, così come specificato nel Documento di Autovalutazione,

Dettagli

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo. MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare

Dettagli

IL VALORE DELLE CERTIFICAZIONI INFORMATICHE: dalla scuola della riforma, all Università, al mondo del lavoro

IL VALORE DELLE CERTIFICAZIONI INFORMATICHE: dalla scuola della riforma, all Università, al mondo del lavoro Ufficio scolastico Regionale per la Toscana Direzione Regionale ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE e per GEOMETRI E. FERMI PONTEDERA (PI) PROVINCIA DI PISA IL VALORE DELLE CERTIFICAZIONI INFORMATICHE: dalla

Dettagli

Integrazione scolastica degli alunni stranieri: dalle norme al progetto di scuola. I temi. Alunni stranieri a scuola:

Integrazione scolastica degli alunni stranieri: dalle norme al progetto di scuola. I temi. Alunni stranieri a scuola: Integrazione scolastica degli alunni stranieri: dalle norme al progetto di scuola Treviso, 23 maggio2008 Elio Gilberto Bettinelli I temi L integrazione scolastica degli alunni stranieri: dati, tendenze

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PIEMONTE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PIEMONTE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PIEMONTE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI ALLEGATO 6 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: INTER_ AZIONE SETTORE e Area di Intervento: SETTORE A ASSISTENZA AREA 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO Con il presente progetto

Dettagli

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI.0000050.25-11-2015 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTA la legge 18 dicembre 1997, n. 440, recante istituzione

Dettagli

1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti?

1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? DOMANDE FREQUENTI Palermo, Largo Esedra nr.3, tel. 091 6254431 ONLUS 1. I titoli conseguiti presso le Università consigliate vengono riconosciuti? Le Università sono pubbliche o private riconosciute dal

Dettagli

P.TOSCANELLI OSTIA LIDO ROMA CORSO SERALE. L Istituto P.TOSCANELLI vanta una esperienza ultraventennale nell ambito della promozione degli adulti.

P.TOSCANELLI OSTIA LIDO ROMA CORSO SERALE. L Istituto P.TOSCANELLI vanta una esperienza ultraventennale nell ambito della promozione degli adulti. ITCG P.TOSCANELLI OSTIA LIDO ROMA A.S. 2014/2015 CORSO SERALE FINALITA GENERALI L Istituto P.TOSCANELLI vanta una esperienza ultraventennale nell ambito della promozione degli adulti. Alla luce delle mutazioni

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

Oggetto: Corsi serali per studenti lavoratori

Oggetto: Corsi serali per studenti lavoratori Spett.le CONFCOMMERCIO PROVINCIA DI BARI VIA AMENDOLA 172/C 70125 BARI Oggetto: Corsi serali per studenti lavoratori L Istituto Tecnico Economico D.Romanazzi, continuando la sua opera di promozione dell

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

VERSO UN SISTEMA REGIONALE AMPLIATO DEI SERVIZI AL LAVORO Giornata di confronto sui sistemi di accreditamento. Palermo 30 novembre 2010

VERSO UN SISTEMA REGIONALE AMPLIATO DEI SERVIZI AL LAVORO Giornata di confronto sui sistemi di accreditamento. Palermo 30 novembre 2010 VERSO UN SISTEMA REGIONALE AMPLIATO DEI SERVIZI AL LAVORO Giornata di confronto sui sistemi di accreditamento Palermo 30 novembre 2010 Cosa si intende per accreditamento? L art. 2 del DLgs 276/2003 definisce:

Dettagli

IL RAV. Maria Girone

IL RAV. Maria Girone IL RAV Maria Girone Foggia 12/03/2015 AVVIO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE ART. 6 DEL D.P.R. 80/2013 Autovalutazione delle Istituzioni Scolastiche Valutazione esterna Azioni di migliomento Analisi e verifica

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

INIZIATIVE NAZIONALI A SUPPORTO DELL INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE UNIVERSITA

INIZIATIVE NAZIONALI A SUPPORTO DELL INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE UNIVERSITA INIZIATIVE NAZIONALI A SUPPORTO DELL INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE UNIVERSITA Marzia Foroni Direzione Generale per l Università, lo Studente e il Diritto allo Studio Universitario Ufficio IV Ministero dell

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

DIPLOMA ACCADEMICO SPERIMENTALE DI II LIVELLO IN DISCIPLINE MUSICALI

DIPLOMA ACCADEMICO SPERIMENTALE DI II LIVELLO IN DISCIPLINE MUSICALI DIPLOMA ACCADEMICO SPERIMENTALE DI II LIVELLO IN DISCIPLINE MUSICALI INDIRIZZO INTERPRETATIVO-COMPOSITIVO (Decreto M.I.U.R. dell 8 gennaio 2004 Autorizzazione A.F.A.M. prot. 4114 del 9 Settembre 2004)

Dettagli

Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07

Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07 Riferimenti normativi: DM 42/07 E 80/07 OM N 92/07 Legge n 1/07 Al termine del primo trimestre ( dicembre) Alla fine del mese di marzo inizio aprile ( valutazione intermedia) Alla fine dell anno scolastico.

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

ALLEGATO B. D.I. n. 436/2000 artt. 1 e 4 I PERCORSI FORMATIVI PER ADULTI OCCUPATI

ALLEGATO B. D.I. n. 436/2000 artt. 1 e 4 I PERCORSI FORMATIVI PER ADULTI OCCUPATI ALLEGATO B D.I. n. 436/2000 artt. 1 e 4 I PERCORSI FORMATIVI PER ADULTI OCCUPATI 2 I PERCORSI FORMATIVI PER ADULTI OCCUPATI Le caratteristiche strutturali dei percorsi dell IFTS (modularità, unità capitalizzabili,

Dettagli

PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE

PROGETTO INTERCULTURALE DI RETE CENTRO DI ALFABETIZZAZIONE IN ITALIANO L2 Istituto Comprensivo C. Angiolieri Siena Centro di Alfabetizzazione Italiano L2 C. Angiolieri Scuola Secondaria di II grado Scuola Secondaria di I grado Scuola

Dettagli

Alternanza Scuola Lavoro. Un opportunità per valorizzare e caratterizzare i l nostro liceo

Alternanza Scuola Lavoro. Un opportunità per valorizzare e caratterizzare i l nostro liceo Alternanza Scuola Lavoro Un opportunità per valorizzare e caratterizzare i l nostro liceo Riferimenti normativi Indicazioni europee; Normativa nazionale: L.196/97, Reg.142/98, (stage e tirocini formativi)

Dettagli

PIANO DI MIGLIORAMENTO (PDM) IN RAPPORTO AL RAV PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA (PTOF).

PIANO DI MIGLIORAMENTO (PDM) IN RAPPORTO AL RAV PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA (PTOF). PIANO DI MIGLIORAMENTO (PDM) IN RAPPORTO AL RAV PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA (PTOF). Adempimenti di cui al DPR 80/2013 e alla Legge 107/205. Come è noto i documenti che dovranno essere predisposti

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE

ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE Ferraro Adele Anno Scolastico 2013 2014 ATTIVITA di Continuità educativo - didattica Accoglienza PROGETTO Conoscere per

Dettagli

Programmazione Biennio e Triennio serale

Programmazione Biennio e Triennio serale Programmazione Biennio e Triennio serale Istituto Tecnico Industriale Leonardo da Vinci Sommario PROGRAMMAZIONE BIENNIO E TRIENNIO SERALE... 3 BIENNIO CORSO SERALE... 4 TRIENNIO ELETTRONICA CORSO SERALE...

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Anno Accademico 2005/2006. 3 Corso di perfezionamento. Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale.

Anno Accademico 2005/2006. 3 Corso di perfezionamento. Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale. Università degli Studi di Bergamo Centro Servizi del Volontariato Anno Accademico 2005/2006 3 Corso di perfezionamento Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale Presentazione Giunto

Dettagli

CONVENZIONE PER LO SVILUPPO DI PERCORSI FORMATIVI UNIVERSITARI TRIENNALI PER GLI STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE TRA

CONVENZIONE PER LO SVILUPPO DI PERCORSI FORMATIVI UNIVERSITARI TRIENNALI PER GLI STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE TRA CONVENZIONE PER LO SVILUPPO DI PERCORSI FORMATIVI UNIVERSITARI TRIENNALI PER GLI STUDENTI DELLA SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE TRA L Università Ca Foscari Venezia, indicata nel prosieguo come Università,

Dettagli

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA)

Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e Associazione Direttori di Albergo (di seguito denominato ADA) "Rafforzare il rapporto tra

Dettagli

Formazione Immigrazione

Formazione Immigrazione Formazione Immigrazione Programma di Formazione Integrata per l innovazione dei processi organizzativi di accoglienza e integrazione dei cittadini stranieri e comunitari I edizione Workshop conclusivo

Dettagli

ESITI DEGLI STUDENTI

ESITI DEGLI STUDENTI ALLEGATO Priorità e Traguardi evidenziati nel Rapporto Autovalutazione Periodo di Riferimento - 2014/15 RAV Scuola NAIC812007 "CAMPO DEL MORICINO" ESITI DEGLI STUDENTI 1. Risultati scolastici Studenti

Dettagli

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della

Dettagli