PIANO TERRITORIALE DI CONCILIAZIONE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PIANO TERRITORIALE DI CONCILIAZIONE 2014-2016"

Transcript

1 RETE TERRITORIALE DI CONCILIAZIONE DI MANTOVA PIANO TERRITORIALE DI CONCILIAZIONE A cura di Asl Mantova con la collaborazione dei soggetti aderenti alla rete territoriale 1

2 SOMMARIO PREMESSA... 3 Mantova: Un territorio che continua sulla strada della conciliazione tra la vita personale e la vita lavorativa... 3 ANALISI GENERALE DEL CONTESTO... 7 Il contesto Nazionale e Regionale... Errore. Il segnalibro non è definito. Il contesto provinciale... Errore. Il segnalibro non è definito. MAPPATURA DEI SERVIZI ESISTENTI... 9 OBIETTIVI, FINALITÀ GENERALI E INDICATORI DI RISULTATO Obiettivi Generali Obiettivi specifici Indicatori di risultato AZIONI PROGETTUALI ALLEANZA VOUCHER MULTISERVIZIO: LA CONCILIAZIONE SU MISURA ALLEANZA WORK LIFE MANTOVA ALLEANZA VITA E LAVORO UN BINOMIO POSSIBILE GOVERNANCE MODALITÀ DI UTILIZZO DELLA PREMIALITÀ PIANO FORMATIVO PIANO DI COMUNICAZIONE TEMPISTICHE SU OGNI AZIONE PROPOSTA (GANNT) RISORSE

3 PREMESSA Mantova: Un territorio che continua sulla strada della conciliazione tra la vita personale e la vita lavorativa Il cosiddetto Modello Mantova rappresenta un buon esempio di diffusione e applicazione delle politiche di conciliazione famiglia-lavoro a livello locale, tramite il coinvolgimento diretto delle imprese private. La legge 53/2000 e in particolare l'articolo 9, è la norma che ha potuto dare avvio al processo, permettendo alcune concrete sperimentazioni aziendali e la loro successiva diffusione sul territorio, richiamando il coinvolgimento di attori pubblici. L articolo 9 ha in tal senso favorito la convergenza degli interessi tra enti pubblici con obiettivi sociali e enti privati che hanno obiettivi economici. Il modello è stato sperimentato sul territorio della provincia di Mantova che, sebbene sia di dimensioni contenute (la popolazione provinciale non supera le 400 mila unità), presenta un contesto sociale ed economico rappresentativo delle realtà produttive del nord Italia caratterizzate da una concentrazione di piccole e medie imprese e da una economia ancorata ad una vocazione agricola, con incrementi significativi nel settore del terziario avanzato che risentono della crisi economica e industriale. Alcuni dei punti di maggior forza del modello sono la sussidiarietà e complementarietà delle dimensioni del processo (e la capacità degli attori di individuare il proprio ruolo in un quadro di coerenza complessiva); gli interessi economici che il processo attiva a partire da obiettivi di benessere sociale; il coinvolgimento di competenze e capacità tecniche medio-alte; la motivazione e determinatezza della task-force e di tutti gli attori in campo; la concretezza dei risultati (risorse economiche e interventi sociali); le caratteristiche del territorio (un territorio relativamente contenuto che favorisce la conoscenza diretta e lo scambio di esperienze). Nel 2006 molti enti pubblici e privati (enti locali, associazioni femminili, associazioni famigliari) si occupavano di questioni e problematiche legate alle pari opportunità, alla cultura di genere, alla diffusione degli strumenti a disposizione dei cittadini e delle imprese per favorire la conciliazione famiglia-lavoro; tuttavia le iniziative erano frammentate. In tale contesto, l articolo 9, legge n. 53/2000 ha costituito una risposta e una occasione per la creazione, il consolidamento e lo sviluppo di una rete territoriale di organismi pubblici e privati in grado di fornire soluzioni diversificate e complementari. Dopo la candidatura a finanziamento dei primi progetti aziendali, infatti, vennero poste le basi per una collaborazione sinergica tra i soggetti del territorio e che è poi sfociata nella stipula di un Accordo Quadro Territoriale per lo Sviluppo del territorio, attraverso la Promozione di Politiche Femminili, promosso dalla Provincia di Mantova e dalla Consigliera di Parità e sottoscritto dalla Camera di Commercio di Mantova e dal Comitato Imprenditoria Femminile, dal Comune di Mantova, da Anci, dalle Associazioni di Categoria e dalle Organizzazioni 3

4 Sindacali. Il Modello Mantova si è caratterizzato e si caratterizza ancora oggi innanzi tutto per una pluralità di soggetti che intervengono nella realizzazione degli interventi e nella governance del processo. Gli organismi e quindi i livelli di governance sono rappresentati da: Enti promotori, task force e tecnici locali. I primi sono le pubbliche amministrazioni e in particolare la Provincia di Mantova e la Consigliera di Parità della Provincia di Mantova affiancate successivamente dal Comune di Mantova, dai Comuni dell Alto Mantovano e dalla Camera di Commercio di Mantova, a cui negli ultimi anni si è affiancata l ASL e lo STER. Di particolare importanza anche il ruolo svolto dalle Associazioni di categoria e dalle Organizzazioni Sindacali. Le prime hanno promosso azioni di informazione e sensibilizzazione, e inoltre ciascuna associazione ha individuato la peculiarità dei propri bisogni cercando di individuare le soluzioni in collaborazione coi tecnici territoriali: le imprese agricole femminili sono state per esempio tra le destinatarie della misura della sostituzione dell imprenditrice durante il periodo di maternità della titolare; le imprese del commercio hanno invece puntato l attenzione sulla scelta dei servizi adeguati a consentire alle lavoratrici di essere presenti durante le aperture straordinarie degli esercizi commerciali e quindi alcune aziende hanno sperimentato la babysitter condivisa tra colleghe; le grandi imprese hanno invece collaborato alla realizzazione dell indagine sui bisogni delle famiglie che lavorano sul territorio dell Alto Mantovano. Per quanto riguarda le organizzazioni sindacali, il rapporto di cooperazione tra sindacato, istituzioni locali e associazioni di categoria si è rivelato estremamente efficace per la realizzazione dei singoli progetti aziendali. I sindacati, di concerto con i tecnici e con la Consigliera di Parità, hanno fatto sì che molte delle azioni sperimentali entrassero a far parte delle strategie aziendali e delle politiche di valorizzazione del personale. Dalla fine del 2006 a Febbraio 2009 le aziende mantovane hanno presentato 28 progetti, 26 dei quali sono stati ammessi al finanziamento per complessivi 2 milioni di euro stanziati. A seguito del percorso iniziato oramai otto anni fa, tante sono inoltre state le altre iniziative, tra cui seminari formativi, analisi dei bisogni, segnalazione delle aziende, valutazione dei risultati raggiunti all interno delle aziende in collaborazione con le organizzazioni sindacali; assegnazione del Premio Famiglia Lavoro della Regione Lombardia a due aziende e alla rete territoriale mantovana; inserimento del progetto di promozione delle politiche di conciliazione famiglia-lavoro all interno delle azioni strategiche dell Accordo Quadro di Sviluppo del Territorio attraverso la Promozione di Politiche Femminili; consultazione degli enti territoriali mantovani nelle fasi di stesura del recepimento dell intesa Stato Regioni per la destinazione dei fondi del Dipartimento Pari Opportunità; apertura di tre asili nido nel corso del 2010 che hanno previsto la stipula di una convenzione tre azienda, ente locale e cooperativa sociale. Arriviamo poi alla svolta degli ultimi anni: la tappa del 29 novembre In quella 4

5 data, il territorio di Mantova ha sottoscritto l accordo territoriale della rete sulla conciliazione in base allo schema tipo approntato da Regione Lombardia (ex DGR 381/2010). I soggetti firmatari dell accordo erano l ASL (ente capofila), la sede territoriale di Regione Lombardia, la Provincia, la Consigliera Provinciale di Parità, la Camera di Commercio, i sei ambiti territoriali. Gli interventi conseguenti a tale accordo ed alla stesura del successivo Piano Territoriale Conciliazione si sono concentrati sull ampliamento della rete degli stakeholder, sulla valorizzazione delle reti d azienda (bando Camera di Commercio, che ha finanziano tre reti di imprese), sulla formazione degli stakeholder territoriali, sull incremento della sperimentazione dotale, sul coinvolgimento effettivo dei territori attraverso molteplici progetti, a volte noti altre volte poco noti anche perché sparsi sul territorio e non coordinati centralmente. Il 31 marzo 2014 è stato sottoscritto da ASL (ente capofila), Provincia, Camera di Commercio, Ster, ambiti territoriali e altri attori del territorio il nuovo accordo per la conciliazione ex DGR 1081/2013, che prevede la stipula di alleanze territoriali pubblico-private sulla candidatura di progetti di conciliazione vita lavoro soprattutto attraverso di nuovo l incoraggiamento delle reti d imprese, che prevede un piano di formazione e un piano di comunicazione sul tema, l integrazione pubblico/privata, ed una conoscenza e razionalizzazione dell offerta attraverso la filiera dei servizi. Oltre a quelli citati si sono succeduti numerosi esempi virtuosi di politiche aziendali o territoriali di work life balance, numerose best practice note a livello nazionale che ora sentono l esigenza di progettare un salto di qualità attraverso la definizione di un sistema di valorizzazione delle attività e delle iniziative che trovano realizzazione nelle aziende, in grado di massimizzare i risultati ottenuti attraverso la condivisione dell esistente. Molte realtà private infatti hanno cercato di portare avanti le proprie iniziative anche in assenza di canali di finanziamento, mentre altre sono riuscite ad intercettare alcune opportunità e trasformarla in una concreta azione verso i propri dipendenti. Nonostante il grande lavoro a livello di singole aziende o di piccole reti, l impegno attivo e costante degli enti della Rete Territoriale e del capofila ASL in particolare, e nonostante la forte sensibilità di tanti attori del territorio, molte delle iniziative in corso rischiano di esaurirsi al termine del finanziamento, per la presenza di un territorio molto fertile ma non sempre capace di capitalizzare tutta l esperienza e tradurla in innovazione, coinvolgimento di nuove realtà, messa a sistema, definizione di comportamenti, esempi, azioni, risultati riconoscibili e visibili. Sul territorio di Mantova la vera sfida per il secondo Welfare ovvero quello fatto da enti privati da soli o in stretta collaborazione con enti pubblici, è la messa a sistema del grande lavoro svolto: la base per garantirne la sostenibilità nel tempo e per rendere sistema quelle che fino ad ora sono state singole felici ed eccellenti sperimentazioni. Il potenziale è estremamente interessante: un tessuto economico fatto di numerose aziende, di misura diversa, già in larga parte coinvolte o sensibili al 5

6 tema; enti locali e organismi di rappresentanza coinvolti e formati sul tema, ma non ancora in grado di essere promotori dell innovazione; e una forte sensibilità da parte di cittadini, lavoratori, rappresentanze sindacali. E da queste premesse che, in sintesi si desidera avviare un processo di sistematizzazione del capitale di know how presente, materiale, documenti e conoscenze a volte in ordine sparso e spesso non adeguatamente visibile e comunicato, passaggi necessari affinché le prassi si applichino e sviluppino adeguatamente. Il piano in sintesi si esprimerà attraverso le tre Alleanze Territoriali presentate, costituite da tre direttive di senso principali: INNOVAZIONE E FLESSIBILIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI CURA. Si tratta di un progetto di innovazione nella diffusione delle informazioni e nell accesso a servizi di cura e/tempo libero, in particolare attraverso un portale territoriale già in fase di avvio da parte del sistema territoriale; RETE DI IMPRESE PER LA CONCILIAZIONE. L idea progettuale consiste nel riconoscere spazio di autonomia progettuale e di sviluppo di azioni tra imprese che sperimentano la condivisione di informazioni e strategie per rendere più efficaci e visibili i propri interventi; RETE DI PA PER LA CONCILIAZIONE. Si tratta di enti locali che interagiscono al sistema privato e pubblico anche extra-territorio, che aderiscono al progetto condividendo conoscenze e soluzioni facendo in modo che le amministrazioni meno attrezzate vengano supportate dalle amministrazioni con più esperienza nella realizzazione di un percorso che si traduca in politica pubblica. 6

7 ANALISI GENERALE DEL CONTESTO La situazione dei servizi e delle partnership pubblico-private Mantova è riconosciuta fin dal 2006 come un territorio virtuoso in termini di politiche pubbliche per la conciliazione, attraverso la strutturazione di reti pubblico private: a partire dalle numerose progettualità aziendali (finanziate ai sensi dell art.9 legge 53/2000) sviluppate su impulso degli enti pubblici locali, fino all essere esempio per la strutturazione delle politiche regionali sul tema (con la DGR 812/2010 che riconosce quello di Mantova come esempio di rete da esportare sugli altri territori). Anche a seguito delle politiche regionali degli scorsi anni, sono state sperimentate (o sono ancora in corso) numerosi progetti: i progetti delle aziende Atelier Aimée, Lubiam, Corneliani, Novellini; le reti di imprese costituitesi in seguito alla pubblicazione del bando della Camera di Commercio (fine 2011); le sperimentazioni degli enti pubblici quali ASL (sportello family friendly) e Comune di Mantova in partnership con quattro aziende locali. Ancora, è in corso il progetto Dire Famiglia, che vede la progettazione condivisa di ASL Mantova, Comune di Mantova, cooperativa sociale Il Giardino dei Bimbi, per la realizzazione di interventi integrati sui servizi per l infanzia e la famiglia alla luce dei nuovi problemi sociali emergenti, comprese le esigenze di conciliazione, sul territorio di Mantova. Una delle azioni progettuali prevede la creazione del portale provinciale per la famiglia fruibile attraverso smartphone e tablet, contenente una parte social per la valutazione dei servizi dagli utenti ed un area servizi per l acquisto dei servizi per l infanzia offerti. La situazione di partnership attive appare quindi già in fase di realizzazione, così come sul territorio esiste un ampia offerta di servizi rivolti alla prima infanzia (nidi e micronidi gestiti dai Comuni, da enti privati o con partnership pubblico-privato), servizi per i minori come i cred estivi, altre iniziative organizzate da associazioni e enti attivi in ambito culturale (laboratori, attività ricreative a tema). Riguardo la popolazione diversamente abile nella fascia minori e adulti il territorio offre servizi di diagnosi e cura, comunità alloggio, centri diurni, servizi rivolti all autonomia della persona. Sul piano della popolazione anziana disabile, oltre ai servizi standard residenziali e semiresidenziali, il territorio ha favorito la crescita di servizi di sostegno a domicilio come ad esempio quello delle assistenti familiari o badanti; quest area di bisogno risulta meno nota configurandosi come un area da esplorare e da incrementare attraverso un offerta flessibile, utile alle necessità di conciliazione delle famiglie che devono coniugare vita lavorativa e bisogni di minori e anziani talvolta contemporaneamente presenti nella famiglia. Il problema della conciliazione dei cittadini/lavoratori a Mantova quindi non è l attivazione di nuovi servizi o la mancanza di servizi per fasce della popolazione, e nemmeno la mancanza di partnership pubblico/private, quanto piuttosto la messa a sistema dell esistente, la messa in comune delle informazioni e 7

8 dell accessibilità di ciò che c è e che è stato realizzato, così come la possibilità di capire cosa il sistema aziendale profit è stato in grado di creare e sperimentare in tali ambiti nel passato più recente per divulgarne le possibilità Le difficoltà delle madri lavoratrici in provincia di Mantova Guardando ai dati, si rileva per la provincia di Mantova ancora una difficoltà nei tassi di occupazione femminile: per il 2013 si attesta infatti al 52,7%, inferiore all anno precedente, nettamente inferiore alla media lombarda (57,3%) pur se sensibilmente migliore della media italiana (46,5%). Anche il tasso di disoccupazione femminile rivela una criticità: a Mantova risulta molto alto, pari al 12,6 % contro una media lombarda di 8,8%, e simile alla media nazionale di 13,1%. (Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di Lavoro). Un alto tasso di disoccupazione (peraltro molto cresciuto rispetto all anno precedente), significa che sono numerose le donne che stanno attivamente cercando lavoro: ma non lo stanno trovando. Molto probabilmente, tra loro numerose riscontrano problemi di conciliazione e non sono in grado di assumere occupazioni che impedirebbero la cura dei figli e della famiglia. I dati rispetto alle dimissioni delle lavoratrici madri nel corso del primo anno di vita del bambino, infatti, sono molto preoccupanti: elaborazioni condotte dal Coordinamento Donne e Pari opportunità della Cisl Lombardia, sulla base dei dati forniti dal ministero del Lavoro Regione Lombardia relativi al 2012, parlano chiaro. Aumentano dell 11,3% le dimissioni a livello regionale, si aggiungono le dimissioni dei padri, e nella sola provincia di Mantova aumentano del 20,1% (terzo peggiore aumento tra le altre provincie). Non basta, per favorire l occupazione femminile, la disponibilità di servizi di cura: occorre un ripensamento da parte di aziende e organizzazioni rispetto ai tempi e modi del lavoro ed in particolare rispetto al sistema culturale di visione e attuazione del cambiamento. In questa direzione deve continuare a muoversi il territorio mantovano. 8

9 MAPPATURA DEI SERVIZI ESISTENTI MAPPATURA DELLE AZIONI/PROGETTI IN MATERIA DI CONCILIAZIONE FAMIGLIA E LAVORO TERRITORIO MANTOVANO ANNI BANDO PROGETTO FINANZIAMENTO DESCRIZIONE AZIONI BANDO REGIONALE AI SENSI DELLA DGR , N PER LA PROMOZIONE DI PROGETTI PER SOSTENERE, INCENTIVARE E SVILUPPARE POLITICHE REGIONALI VOLTE A FAVORIRE LA FAMIGLIA E LA CONCILIAZIONE TEMPO AL TEMPO:CONCILI AZIONE FAMIGLIA E LAVORO CAPOFILA: SOL.CO MANTOVA Il progetto Tempo al Tempo opera sulla conciliazione di due importanti sfere della vita di ciascun individuo: il lavoro e la famiglia. Promosso dal consorzio di cooperative sociali Sol.Co. Mantova, insieme alle cooperative consorziate, il progetto è sostenuto da Regione Lombardia e ha l obiettivo di migliorare il benessere, familiare e lavorativo, degli oltre 500 dipendenti impegnati nelle diverse realtà partner del progetto. Come? Favorendoli nel trovare un equilibrio e vivere al meglio i loro molteplici ruoli, al lavoro e a casa. In particolare le azioni realizzate si riferiscono a tre ambiti: -servizi salva tempo e salva reddito -servizi innovativi di cura ai dipendenti Family Point 9

10 TITOLO PROGETTO E TEMPO, SERVIZI INNOVATIVI DI WELFARE AZIENDALE E INTERAZIENDALE CAPOFILA:BRAR ELETTROMECCA NICA ,00 Sono stati messi a disposizione dei lavoratori servizi interaziendali per la cura e la custodia dei figli, realizzati attraverso la stretta collaborazione tra aziende, Comuni e enti erogatori di servizi educativi. Si tratta di servizi, integrativi e gratuiti, di apertura straordinaria delle scuole nei giorni e nei periodi di sospensione delle normali attività scolastiche. FINANZIAMENTO EX DGR 4115 del 03/10/2012 "SERVIZI INTEGRATIVI E COMPLEMENTAR I ALL ATTIVITA SCOLASTICA PER ALUNNI RESIDENTI NEI COMUNI MANTOVANI COLPITI DAL SISMA" CAPOFILA: ASL ENTI REALIZZATORI: AMBITO DI OSTIGLIA E AMBITO DI SUZZARA PROGETTO RSA CAPOFILA: AMBITO DI VIADANA CONSORZIO PUBBLICO ALLA PERSONA PROGETTO CRES.CO CAPOFILA: COMUNE DI MANTOVA IN PARTNERSHIP Offerta di servizi ricreativi, ludici e di sostegno all apprendimento da realizzarsi in rete con le risorse territoriali presenti ( biblioteche, servizi sportivi, oratori, ecc), ad integrazione dell attività scolastica per fornire appoggio alle famiglie nella cura dei figli e per coadiuvare le Aziende pesantemente provate dal terremoto, quale contributo al benessere dei loro dipendenti ,00 La conciliazione famiglialavoro nelle RR.SS.AA. della provincia di Mantova : promozione e sperimentazione del progetto Ticket Family e di voucher conciliativi per la fruizione di servizi rivolti all infanzia e servizi per la cura di persone fragili adulte e disabili 3.000,00 Progetto pilota per il coinvolgimento delle aziende nel sostegno economico delle spese per la frequenza dei Cres da parte dei figli dei/delle dipendenti tramite un 10

11 BANDO PER LA PROMOZIONE DI RETI INTERAZIENDALI PROMOSSO DA ASL E CAMERA DI COMMERCIO CON 4 AZIENDE MANTOVANE PROGETTO CONSULENZA ALLE PMI SUZZARESI PER PIANI DI CONCILIAZIONE CAPOFILA: COMUNE DI SUZZARA PROGETTO NET WORK FAMILY BALANCE (capofila una Cooperativa sociale, imprese partner una micro, una piccola e una media). Ambiti coinvolti: Asola, Mantova, Guidizzolo PROGETTO MAMMA CHE IMPRESA (capofila una micro, aziende partner tre micro e una media). Ambito coinvolto: Mantova PROGETTO CHE IMPRESA PER LA FAMIGLIA! (capofila una cooperativa sociale, due piccole imprese come partner) Ambito coinvolto: Guidizzolo voucher interamente a carico delle imprese pari ad 100,00. Le aziende partner erano Corneliani spa, Badalotti, Auto Brema e 3.000,00 piano di consulenza gestione delle lunghe assenze in azienda/maternità rivolto ai dipendenti di PMI del territorio suzzarese ,00 (80% finanziamento RL e 20% cofinanziamento CCIAA) le azioni promosse dai progetti si sono mosse su due aree: 1. Sperimentazioni in tema di organizzazione del lavoro (telelavoro, flessibilità oraria, banca delle ore, job sharing, gestione del congedo di maternità) 2. Sperimentazione di servizi di conciliazione : servizi di cura (accudimento pomeridiano dei figli minori, baby sitting di emergenza, gruppi estivi) e salva-tempo (maggiordomo aziendale, lavanderia -stireria presso il luogo di lavoro, convenzioni per forniture di servizi e/o accordi per scontistiche con attività produttive del territorio) Il tutto accompagnato da -preliminare analisi dei bisogni -azioni trasversali di sensibilizzazione/formazione - coordinamento/monitoragg io dell andamento del progetto -gestione/ampliamento della rete 11

12 BANDO PROVINCIALE PER LA PROMOZIONE DI PROGETTI INTEGRATI TRA IMPRESE E ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO PER LO SVILUPPO DI AZIONI A FAVORE DELLA COMUNITÀ IN MATERIA DI CONCILIAZIONE VITA E LAVORO. Lubiam Moda per l Uomo s.p.a. in collaborazione con il Centro di Aiuto alla Vita onlus attraverso il progetto S.I.A. Salute in Azienda A&T Europe Spa in collaborazione con l associazione Mobildonne attraverso il progetto A&T:un tuffo nella conciliazione ,00 L azione progettuale è finalizzata a migliorare il benessere e la salute dei lavoratori/lavoratrici in azienda attraverso i seguenti interventi: Attivazione in azienda di uno sportello family friendly:fami-lubiam che fornirà prestazioni gratuite di professionisti all interno, in un ottica di riduzione dei tempi, o all esterno dell azienda; Accordo di collaborazione con Associazione Cuore Amico per l organizzazione di incontri di promozione alla salute e di educazione alimentare (anche all interno dell azienda) oltre a controlli elettrocardiografici e a esami clinici (colesterolo, glicemia ) Collaborazione con l Associazione Mogli Medici Italiani per favorire l accesso a visite specialistiche a tariffe di favore ,00 Azioni realizzate -mappatura, anche nei territori limitrofi, degli esercizi commerciali e dei fornitori di servizi potenzialmente interessati ad entrare nella rete per la conciliazione; -stipula di contratti tra le aziende selezionate e alcuni esercenti aderenti al progetto; -attivazione della sperimentazione di un servizio interno -Ufficio Family Friendly- che fornirà informazioni legate ai servizi salva-tempo e salva-reddito supportando le/i dipendenti 12

13 nell ottica di migliorare la propria gestione della sfera personale e professionale; avvio di azioni di comunicazione interna e esterna all azienda Misure a sostegno del Welfare aziendale ed interaziendale e della conciliazione famiglia-lavoro in Lombardia Cooperativa Sociale Isidora in collaborazione con Donnextrà onlus,andos onlus Comitato di Mantova e in accordo di partenariato con Comune di Mantova, Ordine dei Farmacisti della provincia di Mantova e Cometa Società Cooperativa srl di Mantova. CAPOFILA: COOP NORDEST.con COOPERATIVA MINERVA ,00 Le azioni e i servizi previsti: -azioni di informazione e formazione: percorsi mirati per la diffusione e il rafforzamento della cultura della conciliazione vita e lavoro (normativa giuridicofiscale, politiche attive del lavoro, il flexi- security, il welfare aziendale..) e promozione degli interventi progettuali in azienda e fuori dall azienda; -azioni e servizi di conciliazione vita e lavoro: interventi salva tempo, disbrigo pratiche burocratiche, azioni di sostegno e accompagnamento per famigliari anziani, disabili e infermi a visite mediche, strutture riabilitative, centri diurni, acquisto medicinali, spesa settimanale presso supermercati ed in particolare i servizi di car sharing aziendale, last minute gastronomico, maggiordomo aziendale Welfare aziendale per favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia per i dipendenti di Coop Nord est comprensivo di due filiali site in porvincia di Mantova BANDO WELFARE DGR del 25 ottobre 2012 DGR 1188 del 20 DIRE FAMIGLIA ,00 Sperimentazione di servizi 13

14 dicembre 2013 Disposizioni in merito alla promozione di progetti di intervento promossi dalle ASL a tutela della fragilità CAPOFILA: ASL DI MANTOVA ENTI REALIZZATORI: -ASL DI MANTOVA - COMUNE DI MANTOVA - COOP. IL GIARDINO DEI BIMBI innovativi per la prima infanzia che rispondfano in maniera adeguata ai bisogni della famiglia in un periodo di crisi econiomica e sociale: avviare all interno della Città di Mantova un esperienza di filiera dei servizi per la prima infanzia e la famiglia, ovvero una rete di servizi integrati e differenziati ognuno dei quali sia in grado di denotarsi come rispondente in modo specifico a particolari esigenze espresse dalle famigle mantovane. 14

15 OBIETTIVI, FINALITÀ GENERALI E INDICATORI DI RISULTATO Obiettivi Generali Il rafforzamento e consolidamento della rete per la conciliazione è l obiettivo primario e principale del Piano Territoriale, necessario per sviluppare ulteriormente e consolidare l attivazione e la gestione di processi territoriali partecipati sul tema in oggetto, per favorire l ottimizzazione delle risorse mettendo a sistema le azioni locali, e per la valorizzazione e lo scambio di buone pratiche territoriali, aziendali e inter-aziendali. La visione strategica che presiede alla definizione del piano di intervento territoriale della provincia di Mantova relativo al potenziamento della rete per la conciliazione peraltro già in essere da tempo sul territorio mantovano intende dare quindi importanza in particolare a: - Cittadini e cittadine, persone e famiglie, dipendenti delle aziende locali, valorizzando in particolare le persone e le costruzioni sociali in cui operano; - Ri-orientare e ottimizzare quello che già si sta facendo in tale prospettiva; - ricondurre a un pensiero collettivo, a una visione comune e consolidata, e ad una conoscenza/agire comune ciò che c è già, creando i collegamenti tra i vari interventi già operativi sul territorio. La conciliazione tra la vita personale e la vita lavorativa è diventata una priorità non più solo individuale, ma sta assumendo sempre più una dimensione collettiva che richiede la progettazione di un percorso condiviso e il far rete tra imprese, famiglie, privato sociale e istituzioni pubbliche. E pertanto necessario rafforzare e semplificare il dialogo tra enti pubblici, cittadini e terzo settore con il sistema delle imprese; l obiettivo è quello di giungere ad un miglioramento sia del contesto aziendale e lavorativo sia di quello familiare e sociale, per garantire un dialogo effettivo ed efficace tra le due dimensioni che sino ad non molto tempo fa sono state oggetto di politiche ed interventi settoriali. Attraverso il seguente Piano di intervento quindi si intende attivare in particolare quattro azioni complessive, individuate dalla Regione Lombardia all interno della D.G.R del 12/12/2013: Concessione di incentivi diretti per attività sperimentali che rispondono ad esigenze di conciliazione dei lavoratori/trici e delle famiglie; Sostegno alle imprese che introducono nuove modalità di lavoro family friendly (es. flessibilità oraria); Sostegno alle imprese che introducono nuovi modelli di welfare aziendale ed interaziendale (es. trasporto, babysitter o badante di emergenza, micro nido aziendale o interaziendale); 15

16 Concessione di incentivi diretti ed indiretti alle imprese per attività sperimentali che rispondano ad esigenze di conciliazione dei lavoratori/trici e delle famiglie. Il Piano Conciliazione di Mantova intende costituire quindi un punto di riferimento per la programmazione territoriale degli interventi di conciliazione vita-lavoro e porsi come interlocutore dei documenti programmatori relativi agli interventi sociali ma anche economici, occupazionali, dello sviluppo e come punto di riferimento per tutti quei soggetti che a livello territoriale intendono proporre o sviluppare interventi in ambito di conciliazione vita-lavoro. Le progettualità portanti del piano identificano tre ambiti strategici di intervento e programmazione: a) INNOVAZIONE E FLESSIBILIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI CURA. Si tratta di un progetto di innovazione nella diffusione della informazione e accesso a servizi. b) RETE DI IMPRESE PER LA CONCILIAZIONE. L idea progettuale consiste nel riconoscere spazio di autonomia progettuale e di sviluppo di azioni tra imprese che sperimentano la condivisione di informazioni e strategie per rendere più efficaci e visibili i propri interventi; c) RETE DI P.A. PER LA CONCILIAZIONE. Gli di enti locali che interagiscono al sistema privato e pubblico anche extra-territorio, che aderiscono al progetto condividendo conoscenze e soluzioni facendo in modo che le amministrazioni meno attrezzate vengano supportate dalle amministrazioni con più esperienza nella realizzazione di un percorso che si traduca in politica pubblica. Alle progettualità individuate dalle Alleanze e successivamente riportate, si aggiungono il Piano di Formazione e il Piano di Comunicazione territoriale, sotto specificato: d) PIANO DI COMUNICAZIONE. Intende basare la comunicazione da un lato sul potenziamento degli strumenti a disposizione di Asl e dall altro ottimizzando i canali che i capofila e partner delle alleanze sono in grado di mettere a disposizione. Il piano di comunicazione prevede in particolare il potenziamento del portale Asl in corso, la creazione di una pagina Facebook, l invio di informative mirate agli aderenti alla Rete e alle Alleanze, la predisposizione di comunicati stampa periodici per i media locali. Il Piano di Comunicazione darà inoltre visibilità alle esperienze delle progettualità del piano attivando meccanismi di premialità [il Piano di Comunicazione viene ulteriormente sviluppato nel paragrafo dedicato]; e) PIANO DI FORMAZIONE: Il piano di formazione si è concretizzato in alcuni primi appuntamenti di diffusione delle opportunità offerte dall Avviso pubblico di Asl e dalle delibere regionali che lo hanno preceduto e proseguirà lungo tutto il corso del biennio con: i) pacchetti di supporto personalizzato ai capofila delle alleanze sia rispetto ai temi della conciliazione che a quelli della gestione amministrativa e del coordinamento; ii) pacchetti di supporto alle aziende partner delle alleanze (sui temi del welfare aziendale); 16

17 iii) appuntamenti specifici per organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro e dei lavoratori; iv) con interventi di supporto ad Asl, ente capofila. Si rinvia al dettaglio del piano formativo nel paragrafo dedicato. Obiettivi specifici Conoscenza e facilità di accesso ad un alto numero di servizi e prodotti di conciliazione erogati dal circuito dei servizi territoriali locali (es. in un unico catalogo on-line e/o cartaceo elenco dei servizi salva-tempo e salvareddito e modalità di fruizione degli stessi); risparmio economico grazie all aumento del potere di acquisto dei cittadini/dipendenti aziendali(es. sconto retta nido, acquisto prodotti di vario genere a prezzo agevolato); miglioramento benessere sul lavoro e in famiglia, aumento motivazione al lavoro e qualità delle relazioni con i responsabili e i colleghi che darà luogo ad un conseguente aumento della produttività e potenzialmente della retribuzione; Sostenere e migliorare il benessere famigliare attraverso azioni di supporto ad una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti e collaboratori delle aziende del territorio. Aumentare la competitività delle imprese attraverso una migliore gestione delle risorse umane, una migliore organizzazione e l offerta di servizi/prodotti coerente con le nuove esigenze delle famiglie. Perseguendo tali finalità viene delineata la possibilità di realizzare interventi ed azioni, coinvolgendo attori pubblici e privati, che diano risposte concrete alle esigenze di conciliazione promuovendo nel contempo una nuova cultura di conciliazione. In particolare si ritiene indispensabile trasmettere alle aziende l idea che, investendo in misure di conciliazione tra vita lavorativa e familiare dei propri dipendenti, è possibile generare significativi vantaggi e benefici anche per esse. Ed infatti di nuovo l impresa il soggetto cardine attraverso il quale ruotano le Alleanze Locali della conciliazione. Le Alleanze Locali mantovane si propongono di creare una rete stabile, formalizzata e riconosciuta sul territorio, che metta a sistema e dia visibilità alle esperienze e competenze delle aziende coinvolte, sul tema del work life balance e del welfare aziendale e interaziendale. La principale esigenza rilevata dalle tre Alleanze individuate è quella di mettere a fattor comune le esperienze maturate, creando maggiori economie di scala e riducendo il rischio di azioni, servizi, incentivi spot, che non riescono ad essere sostenuti dalle aziende nel tempo. Le linee strategiche del Piano sono sintetizzabili in tre parole chiave: 17

18 MODELLIZZAZIONE: creazione di un nuovo modello esportabile di lavoro per le aziende che innovi non solo il concetto di welfare aziendale, ma anche quello di welfare territoriale. Attraverso lo sforzo e l impegno delle aziende aderenti, nell arco di 24 mesi sarà possibile non solo creare un modello, ma anche impostare la strumentazione ideona a supporto dell ampliamento della rete stessa (es.: implementazione portale, catalogo dei servizi, servizi di voucherizzazione); NETWORK: il Piano è imperniato sul concetto di network, tra pubblico/pubblico, privato/privato, pubblico/privato, il che significa che tutti i partner metteranno in comune servizi, prodotti, ma anche esperienze, competenze e strumenti e che i lavoratori potranno avere conoscenze a cui accedere in modo ampio, variegato e diffuso su tutto il territorio; MISURAZIONE: ogni azienda, ente e ogni lavoratore conosceranno al termine della fase di sperimentazione quali risorse per quali servizi e quante risorse sono state utilizzate e quali non utilizzate (con conseguenti motivazioni) grazie alla creazione a all utilizzo del network. Indicatori di risultato Come da indicazioni della DGR 1081/13 e successivo Decreto 2058 del 11 marzo 2014, l attività di monitoraggio delle attività progettuali avverrà a cadenza semestrale a partire dalla data di validazione del Piano da parte di Regione Lombardia. Gli indicatori di risultato saranno i seguenti: numero di soggetti aderenti alle reti territoriali; numero di alleanze costituite formalmente; numero di soggetti aderenti alle reti per tipologia (enti pubblici, non-profit, profit e altro); numero di progetti avviati, sul totale dei progetti presenti nel piano territoriale; numero di progetti avviati con cofinanziamento della rete, sul totale dei progetti avviati; numero di progetti avviati interamente a sostegno economico della rete, sul totale dei progetti avviati; numero di progetti avviati destinati alle persone, sul totale dei progetti avviati; numero di progetti avviati destinati alle imprese, sul totale dei progetti avviati; numero di progetti sperimentati, sul totale dei progetti presentati; numero di piani di flessibilità avvitati, sul totale dei progetti avviati; 18

19 numero dei soggetti raggiunti, sul numero di soggetti target per ogni azione progettuale; numero di servizi di conciliazione erogati sul territorio, sul numero di servizi esistenti sul territorio dichiarati nel piano territoriale; numero di ore erogate per tipologia (formazione, aggiornamento, orientamento), sul numero di ore previste dal piano territoriale; risorse liquidate dalle alleanze locali, sulle risorse erogate da Regione Lombardia. Al fine di individuare questi indicatori sarà necessario creare la strumentazione idonea alla realizzazione del sistema di valutazione, quale per esempio un sistema di documenti collegati l uno all altro e in diretta relazione con i capofila delle Alleanze che, periodicamente, siano in grado di recepire le novità e trasmetterle al Comitato coordinato dall ASL. 19

20 AZIONI PROGETTUALI ALLEANZA VOUCHER MULTISERVIZIO: LA CONCILIAZIONE SU MISURA PARTNER ALLEANZA CAPOFILA: Consorzio Progetto Solidarietà Consorzio che riunisce i 15 comuni del distretto sociale di Mantova (Bagnolo San Vito, Bigarello, Castelbelforte, Castel d Ario, Castellucchio, Curtatone, Mantova, Marmirolo, Porto Mantovano, Roncoferraro, Rodigo, Roverbella, San Giorgio di Mantova, Villimpenta, Virgilio) PARTNER PUBBLICI: Comune di Mantova CONTESTO sintesi OBIETTIVI E FINALITA PARTNER PRIVATI (all atto della presentazione proposta) Tea spa, Lubiam Moda per l uomo Spa, Castor srl, Cooperativa Sociale Minerva, Cooperativa Sociale Mater, Cooperativa Sociale Isidora, Rutilli Autotrasporti Srl, Cooperativa Sociale Il Cencio Molle, Cooperativa Corte Verde, Asilo Nido Santa Maria, Corte Verde srl Sul territorio del distretto di Mantova è presente una pluralità di offerta di servizi rivolti alla prima infanzia attraverso nidi e micronidi gestiti dai Comuni del Distretto, da enti privati o attraverso una partnership pubblico-privato; vi sono poi i servizi come ad esempio i cred estivi e numerose iniziative rivolte ai minori anche organizzate da associazioni e enti attivi in ambito culturale: ad esempio laboratori, attività ricreative a tema etc. L offerta di servizi verso l infanzia è ampia e diversificata; questa ampia offerta di servizi può giovarsi di azioni di comunicazione mirata verso potenziali fruitori in particolare verso le famiglie di lavoratrici/lavoratori con bisogni di conciliazione così da favorire l incrocio tra offerta e domanda. Riguardo la popolazione diversamente abile nella fascia minori e adulti il territorio offre servizi di diagnosi e cura, comunità alloggio, centri diurni, servizi rivolti all autonomia della persona: rispetto a tale tipologia di servizi il tema della conciliazione si accompagna a quello dell integrazione, e da questo punto di vista gli interventi non sono mai sufficienti. Sul piano della popolazione anziana disabile, oltre ai servizi standard residenziali e semiresidenziali, il territorio ha favorito la crescita di servizi di sostegno a domicilio come ad esempio quello delle assistenti familiari o badanti; quest area di bisogno risulta meno nota configurandosi come un area da esplorare e da incrementare attraverso un offerta flessibile, utile alle necessità di conciliazione delle famiglie che devono coniugare vita lavorativa e bisogni di minori e anziani talvolta contemporaneamente presenti nella famiglia. Il progetto in essere si innesta anche come integrazione rispetto alle azioni già esistenti, in particolare l azione del portale provinciale che aggrega l offerta dei servizi ai minori. La presente proposta progettuale intende: - provvedere alla formazione e formalizzazione di una nuova rete di aziende del settore profit e non profit capeggiate da un ente pubblico, 20

21 che in questo caso sarà il Consorzio Progetto Solidarietà, con la finalità di svolgere azioni condivise sulla conciliazione vita-lavoro secondo una logica di progettazione partecipata che metta al centro della programmazione le imprese, i loro reali bisogni, le loro specificità e destini le risorse, nella loro quasi totalità, alle imprese aderenti alla rete a beneficio diretto dei lavoratori, attraverso azioni su misura ; AZIONI/ATTIVIT A PREVISTE in sintesi - collegarsi ai progetti attualmente in corso sul territorio, al sistema di relazioni già esistenti a livello provinciale e alle altre reti che nasceranno in seguito alla formalizzazione di altre alleanze come richiesto dal Bando ASL pubblicato in data 30/04/2014 per beneficiare su larga scala di quanto già realizzato o in fase di realizzazione, valorizzare l esistente, integrare l offerta sulla conciliazione in base ai reali bisogni delle aziende e dei cittadini, fare cultura sulla conciliazione famiglia lavoro, evitare la dispersione delle risorse coinvolgendo anche nuove realtà imprenditoriali e sociali e svolgendo azioni di comunicazione e formazione integrate. Obiettivi specifici: 1) Costruire un alleanza per sperimentare la condivisione e scambio di buone prassi tra imprese del mondo profit e non profit tra loro eterogenee per tipologia, numero di dipendenti, cultura, conoscenza sui servizi di conciliazione. Le imprese senior, ovvero con esperienza sul tema della conciliazione svolgeranno funzioni di orientamento nei confronti delle nuove imprese che saranno coinvolte nella rete, mettendo a fattor comune le loro conoscenze; 2) Porre al centro il protagonismo dei lavoratori delle aziende ed i loro reali bisogni attraverso un offerta di servizi di welfare aziendale agile, personalizzabile ed integrata rispetto all offerta territoriale; 3) Condividere prassi e linguaggio comuni tra gli attori dell alleanza e favorire il costante dialogo con la più ampia rete territoriale e con le costituende altre alleanze; 4) Comunicare le azioni progettuali in modo innovativo ed integrato alla cittadinanza e ai dipendenti delle aziende migliorando la fruibilità dei servizi; 5) Sensibilizzare i manager ed i responsabili delle risorse umane delle imprese coinvolte nella rete allargata attraverso incontri di formazione sugli strumenti di conciliazione attuabili. A. Area della formazione e formalizzazione dell alleanza Formalizzazione dell alleanza locale 1) pubblicazione di un bando di evidenza pubblica sul sito del Consorzio per raccogliere le manifestazioni di interesse delle aziende, necessarie all adesione alla rete locale. Il bando stabilirà un termine entro cui aderire (oltre tale termine le aziende potranno comunque aderire ma non potranno beneficiare del contributo assegnato al progetto, salvo eventuali residui disponibili). I partner dell alleanza potranno esprimere le manifestazioni di interesse come fornitori, fruitori di servizi di conciliazione o entrambi. I filoni di intervento saranno: servizi per l infanzia, servizi per anziani e disabili, servizi per il benessere, tempo libero e salva tempo. 21

22 Risultati attesi - formalizzazione dell alleanza locale - realizzazione dei primi incontri con le imprese che hanno aderito all alleanza locale B. Area dei servizi di welfare aziendale IL VOUCHER MULTISERVIZIO 1. IL VOUCHER MULTISERVIZIO Benessere tempo libero servizi salva tempo 2. IL VOUCHER MULTISERVIZIO Servizi per l infanzia 3. IL VOUCHER MULTISERVIZIO Servizi per anziani e disabili 1) raccolta delle istanze e dei bisogni espressi dai lavoratori/lavoratrici delle imprese che hanno aderito alla partnership manifestando interesse come fruitori di servizi di conciliazione e realizzazione delle convenzioni con le imprese che hanno manifestato interesse quali fornitori di servizi nei tre diversi filoni sopra evidenziati. 2) individuazione dei bisogni di conciliazione dei lavoratori e delle lavoratrici attraverso la stesura e somministrazione di un questionario strutturato a risposta multipla; attraverso tale questionario, distribuito via al personale delle aziende si intende rilevare informazioni socio-demografiche e professionali utili all inquadramento della dimensione del fabbisogno e i bisogni concreti di conciliazione dei lavoratori e delle lavoratrici che hanno risposto al questionario. 3) stipula delle convenzioni con le aziende che hanno manifestato interesse quali fornitori di servizi: ovvero servizi per infanzia (frequenza a centri ricreativi estivi, servizio di tagesmutter, servizio di babysitter), servizi per anziani e disabili (assistenza domiciliare ad anziani e disabili non autosufficienti) servizi per il benessere, tempo libero, servizi salvatempo (servizi rivolti alla cura della persona e servizi rivolti alla cura della casa). 4) stesura di un regolamento che stabilirà i requisiti di accesso ai voucher (ovvero tipologia dei dipendenti aventi diretto, limite massimo di voucher assegnabili per azienda, modalità di eventuale implementazione del valore del voucher da parte dell azienda). 5) ogni azienda aderente all alleanza territoriale quale fruitore di servizi di conciliazione raccoglierà le domande dei propri dipendenti a sportello e le trasmetterà all Ente capofila che provvederà a liquidare la quota spettante. Risultati attesi Formalizzazione di convenzioni con imprese fornitrici di servizi per la conciliazione Erogazione dei voucher e loro utilizzo da parte dei dipendenti delle imprese aderenti all Alleanza. C. Area comunicazione ed operatività della rete a) Istituzione di un area web dedicata alla conciliazione presso il sito del Consorzio b) Link con il portale web che l ASL di Mantova sta realizzando per 22

23 raccogliere le progettualità territoriali, le buone prassi, gli eventi e le iniziative locali in tema di conciliazione famiglia-lavoro; c) istituzione di una mailing list dipendenti per inoltro comunicazioni riguardo il progetto e le varie iniziative sul tema della conciliazione. d) Organizzazione di incontri periodici aperti a aziende e enti per scambio nuove prassi, accoglimento nuove istanze di adesione all alleanza locale. Risultati attesi Diffusione di buone prassi sul tema conciliazione e di una conoscenza diffusa su tema, collegamento con i progetti e le iniziative in corso sul territorio, valorizzazione e integrazione delle iniziative territoriali sul tema della conciliazione famiglia lavoro Implementazione della rete locale di conciliazione TARGET Il target a cui si rivolge prioritariamente la presente proposta progettuale è innanzitutto composto dai lavoratori delle aziende che aderiranno formalmente alla partnership, con carichi di cura verso anziani, bambini e disabili, o in generale con problemi più generici di armonizzazione del tempo lavorativo rispetto al tempo per sé/per la famiglia. Dall analisi preliminare finora svolta con le imprese che hanno condiviso le azioni progettuali succitate, e tenendo conto, tra queste, del numero di dipendenti delle imprese che intendono far parte della rete come fruitrici dei servizi di conciliazione, il bacino di utenza di base sarebbe di 994 dipendenti, di cui 548 maschi e 446 femmine, con un età media dai 35 ai 45 anni. Nel corso del monitoraggio ex ante si farà un analisi (con modalità da definirsi) degli effettivi carichi di cura presenti in ogni azienda. Alcune azioni della presente proposta (incontri di rete e formazione) sono invece rivolte ai manager e responsabili delle risorse umane dell alleanza che si costituirà, con l intento di creare circolazione dei saperi riguardo il tema della conciliazione e fornire informazioni pratiche utili agli addetti alla gestione del personale riguardo gli strumenti di conciliazione e le modalità della loro attuazione in azienda. Infine le azioni progettuali prospettate nella presente proposta vogliono essere un arricchimento per il territorio per contribuire a creare consapevolezza e circolazione di informazioni sul tema. I risultati attesi attengono a: RISULTATI ATTESI VOUCHER MULTISERVIZIO: utilizzo da parte dei lavoratori di almeno l 80 % delle risorse previste dal piano finanziario e riconversione del rimanente 20% Formalizzazione di convenzioni con imprese fornitrici di servizi per la conciliazione Erogazione dei voucher e loro utilizzo da parte dei dipendenti delle imprese fruitrici Integrazione del Portale per la Famiglia con i contenuti sui servizi 23

24 previsti dal progetto Link sui siti di enti pubblici e privati di almeno il 70% dei partecipanti all alleanza e alla rete territoriale rimanderà al Portale per la Famiglia Invio di almeno n.3 mail informative all anno ai dipendenti sui servizi di conciliazione fruibili Diffusione di buone prassi sul tema conciliazione e di una conoscenza diffusa su tema, collegamento con i progetti e le iniziative in corso sul territorio, valorizzazione e integrazione delle iniziative territoriali sul tema della conciliazione famiglia lavoro Implementazione della rete locale di conciliazione Evento conclusivo con restituzione della sperimentazione Positivo confronto e scambio di buone prassi tra aziende Almeno n.5 incontri di formazione sulle due annualità da effettuarsi presso sedi di imprese 24

25 ALLEANZA WORK LIFE MANTOVA CAPOFILA: Comune di BorgoVirgilio MN PARTNERSHIP ANALISI DEL CONTESTO sintesi OBIETTIVI E FINALITA DESCRIZIONE DELLE PARTNER PUBBLICI: Comune di Castiglione Delle Stiviere MN; Comune di Gazoldo Degli Ippoliti - MN PARTNER PRIVATI (all atto della presentazione proposta) Aimée Spa, Relevi spa, Corneliani Spa, Messaggerie Del Garda Spa, Copiaeincolla.com Srl, Lubiam Moda per l uomo Spa, Thun Logistics Srl Novellini Srl All interno della rete delineata, si evidenziano una serie di soggetti aziendali che da tempo realizzano politiche di conciliazione al proprio interno. Lubiam spa e Atelier Aimèe, oltre ad avere già realizzato progetti finanziati a seguito dell art.9 legge 53/00 negli anni passati, stanno realizzando congiuntamente ad altri due partner un progetto di rete aziendale finanziato da Regione Lombardia; Lubiam spa ha attivato da anni un asilo aziendale al proprio interno e ha realizzato da tempo una serie di servizi di welfare tra cui convenzioni con medici specialisti. Relevi Spa sta attivando il contratto di secondo livello introducendo politiche di welfare aziendale, azione già messa in campo da Corneliani Spa, così come Thun Logistics, Copiaincolla e Novellini hanno partecipato a importanti progetti di gestione del congedo maternità e erogazione servizi di conciliazione (Novellini ha un asilo interno in condivisione con il Comune di BorgoVirgilio).Tale contesto quindi è molto favorevole alla introduzione di nuove politiche di work-life balance, in particolare di scambio e accrescimento delle competenze e esperienze di ognuno. L Alleanza Locale Work-life Mantova si propone di creare una rete stabile, formalizzata e riconosciuta sul territorio, che metta a sistema e dia visibilità alle esperienze e competenze delle aziende coinvolte, sul tema del work life balance e del welfare aziendale e interaziendale. La principale esigenza rilevata dalla Alleanza è quella di mettere a fattor comune le esperienze maturate, creando maggiori economie di scala e riducendo il rischio di azioni, servizi, incentivi spot, che non riescono ad essere sostenuti dalle aziende nel tempo. La rete, aperta a nuovi ingressi e fin da subito costituita sia da aziende esperte che nuove al tema, permette anzitutto la messa a sistema, lo scambio e diffusione di buone pratiche al proprio interno. Si tratta di un soggetto che aggrega la domanda di servizi sul territorio, in grado di dialogare con il territorio e la filiera per stimolare l offerta dei servizi stessi. Nel corso dei 24 mesi di progetto, oltre alla strutturazione della rete, si persegue l obiettivo di adottare servizi e sperimentazioni organizzative condivise e interaziendali, in ottica di conciliazione e welfare: ne saranno diretti beneficiari i lavoratori dipendenti delle imprese partecipanti. 1: FORMALIZZAZIONE E AMPLIAMENTO RETE Azioni: 25

Gent.le Dipendente. Cordiali saluti,

Gent.le Dipendente. Cordiali saluti, Gent.le Dipendente La cooperativa Tempo Libero aderisce al Progetto 8/18: progetto di assegnazione di un contributo a favore dei lavoratori delle imprese dell alleanza locale degli ambiti distrettuali

Dettagli

Milano 16 Dicembre 2014. A cura del Comune di Milano - DC Sport benessere e qualità della vita - Servizio qualità della vita

Milano 16 Dicembre 2014. A cura del Comune di Milano - DC Sport benessere e qualità della vita - Servizio qualità della vita Milano 16 Dicembre 2014 A cura del Comune di Milano - DC Sport benessere e qualità della vita - Servizio qualità della vita 31 marzo 2014 5 maggio 2014 4 giugno 2014 Sottoscrizione accordo per la valorizzazione

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

Reti per la Conciliazione. Obiettivi del progetto

Reti per la Conciliazione. Obiettivi del progetto Promuovere azioni e interventi di conciliazione vita-lavoro significa facilitare la vita di lavoratori/trici con famiglia individuando soluzioni famigliari, territoriali e aziendali che consentano alle

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo

Dettagli

PRESENTAZIONE PROGETTO

PRESENTAZIONE PROGETTO PRESENTAZIONE PROGETTO Serie di attività svolte per sollecitare : Un maggior impegno sociale, Coinvolgimento attivo nella vita cittadina, Crescita della cultura della solidarietà, Dedicazione di parte

Dettagli

ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51

ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51 ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51 Campania al Lavoro, un piano di azione per favorire l, occupazione Qualità e innovazione per l occupazione.

Dettagli

I SERVIZI PER L IMPIEGOL

I SERVIZI PER L IMPIEGOL I SERVIZI PER L IMPIEGOL Assessore ai Servizi per l Impiegol Francesco Brendolise CONSIGLIO PROVINCIALE 6 LUGLIO 2012 SOSTEGNO AL REDDITO 1. MICROCREDITO 2. FONDO DI SOLIDARIETA 1. PROGETTO MICROCREDITO

Dettagli

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE Introduzione Il progetto W.In D. (Women In Development) si inserisce nelle attività previste e finanziate

Dettagli

Le reti per la conciliazione come. condiviso. Audit Famiglia e Lavoro. L esperienza delle aziende venete. 19 aprile 2013 Monastier di Treviso

Le reti per la conciliazione come. condiviso. Audit Famiglia e Lavoro. L esperienza delle aziende venete. 19 aprile 2013 Monastier di Treviso Le reti per la conciliazione come strumento di welfare territoriale condiviso 19 aprile 2013 Monastier di Treviso Audit Famiglia e Lavoro. L esperienza delle aziende venete A cura dell Assessorato ai Servizi

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AGENZIA NAZIONALE PER I GIOVANI PROTOCOLLO D INTESA Tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l Agenzia Nazionale per i Giovani in relazione alle attività e

Dettagli

Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster

Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster Introduzione La comunicazione nei progetti finanziati dalla Commissione europea svolge sempre un ruolo rilevante in

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO

AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO AZIONI A SOSTEGNO DELLE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA FAMIGLIA E LAVORO PREMESSO: - che occorre una azione sinergica, a tutti i livelli, tra le iniziative legislative, le politiche sociali e quelle contrattuali

Dettagli

Il marchio di genere

Il marchio di genere Il marchio di genere Iniziative intraprese ai fini della RSI Assessorato al Welfare I Piano di azione Famiglie al futuro II Piano di azione Famiglie al futuro Marchio Famiglie al futuro Bozza Linee guida

Dettagli

Contrattazione e welfare

Contrattazione e welfare Contrattazione e welfare D.g.r. 25 ottobre 2012 - n. IX/4221 Misure a sostegno del welfare aziendale ed interaziendale e della conciliazione Famiglia - Lavoro in Lombardia, in riferimento alla LR 7/2012

Dettagli

VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI

VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI C E N S I S VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA La ricerca del Censis Sintesi Roma, 11 giugno 2014 Il Censis ha sviluppato un modello per stimare l impatto economico e sull occupazione

Dettagli

PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE. Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico

PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE. Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE AVVISO PUBBLICO PER

Dettagli

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

SUSSIDIARIETÀ E CONCILIAZIONE

SUSSIDIARIETÀ E CONCILIAZIONE SUSSIDIARIETÀ E CONCILIAZIONE Porre al centro i bisogni della persona e della famiglia Disegnare e coordinare in una prospettiva sussidiaria Politiche integrate che promuovano opportunità, risposte e soluzioni

Dettagli

Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE

Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE Progetto TRA CASA E CITTA : PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE PREMESSA I concetti di cura e territorio sono al centro di iniziative ed interventi realizzati da più enti che aderiscono al sotto tavolo sulla

Dettagli

LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA

LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA LE PROPOSTE DEL FORUM A.S. ALLA XIII COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA Consegnate alla Commissione agricoltura della Camera dei deputati il 26 aprile 2012 1. Il Forum per una legge nazionale Il Forum

Dettagli

tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio

tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLE RETI D IMPRESA In data tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio premesso che Con l'art. 3, comma 4-ter, del

Dettagli

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF): CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato

Dettagli

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PREMESSA A partire dal 2012 la Valsugana e Tesino e l San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia di Borgo Valsugana, in stretta sinergia con l Comitato per

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

i giovani non sono soggetti da integrare ma parte della comunità con propri ruoli, potenzialità e responsabilità

i giovani non sono soggetti da integrare ma parte della comunità con propri ruoli, potenzialità e responsabilità Chiara Criscuoli chiara.criscuoli@giovanisi.it Il Progetto Giovanisì: i motivi I giovani sono coinvolti da alcuni cambiamenti dovuti sia a fattori socio economici che culturali: -Il prolungamento della

Dettagli

Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute

Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute ALLEGATO A Programmazione annuale 2015 Programma 1 Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Per

Dettagli

ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ATTIVAZIONE DI UNA RETE DI COMUNI AMICI DELLA FAMIGLIA

ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ATTIVAZIONE DI UNA RETE DI COMUNI AMICI DELLA FAMIGLIA Forum Lombardo delle Lombardia FeLCeAF Associazioni familiari ACCORDO DI PROGRAMMA PER L ATTIVAZIONE DI UNA RETE DI COMUNI AMICI DELLA FAMIGLIA La crisi in atto ormai da alcuni anni porta al contenimento

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

L IMPEGNO DELLE IMPRESE LOMBARDE PER LA RESPONSABILITA SOCIALE EDIZIONE 2013

L IMPEGNO DELLE IMPRESE LOMBARDE PER LA RESPONSABILITA SOCIALE EDIZIONE 2013 L IMPEGNO DELLE IMPRESE LOMBARDE PER LA RESPONSABILITA SOCIALE EDIZIONE 2013 LE CAMERE DI COMMERCIO INVITANO LE IMPRESE A PARTECIPARE ALLA SELEZIONE DELLE MIGLIORI BUONE PRASSI AZIENDALI PER LA RESPONSABILITÀ

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

Auto Mutuo Aiuto Lavoro

Auto Mutuo Aiuto Lavoro Assessorato al Lavoro Auto Mutuo Aiuto Lavoro progettazione e sperimentazione di un nuovo servizio rivolto a chi perde il lavoro Il progetto Nel quadro delle politiche attive al lavoro non esiste ad oggi

Dettagli

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

ASILI NIDO E OPPORTUNITA' REGIONALI

ASILI NIDO E OPPORTUNITA' REGIONALI ASILI NIDO E OPPORTUNITA' REGIONALI A cura della Commissione Provinciale Pari Opportunità 17 maggio 2012 Le politiche di Le politiche per la rappresentano un importante fattore di innovazione dei modelli

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

SCHEMA TECNICO PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI DELLE ALLEANZE LOCALI IN MATERIA DI CONCILIAZIONE FAMIGLIA-LAVORO

SCHEMA TECNICO PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI DELLE ALLEANZE LOCALI IN MATERIA DI CONCILIAZIONE FAMIGLIA-LAVORO Allegato 1 SCHEMA TECNICO PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI DELLE ALLEANZE LOCALI IN MATERIA DI CONCILIAZIONE FAMIGLIA-LAVORO D.G.R. n. X/1081 del 12 dicembre 2013 e Decreto. n. 2058 del 11 marzo 2014

Dettagli

Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali

Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali Roma, 7 maggio 2013 Intesa 2 sottoscritta il 25 ottobre 2012 in sede di Conferenza Unificata Ministro Pari opportunità, Regioni e Autonomie locali E la naturale prosecuzione degli interventi previsti da

Dettagli

La CAssetta degli attrezzi

La CAssetta degli attrezzi in collaborazione con Fondo Sociale Europeo Investiamo sul nostro futuro La CAssetta degli attrezzi per costruire il tuo futuro Hai un idea da realizzare? Istruzioni per l uso www.fse.basilicata.it - www.eures.europa.eu

Dettagli

AZIONE DI SISTEMA FILO. Formazione Imprenditorialità Lavoro Orientamento

AZIONE DI SISTEMA FILO. Formazione Imprenditorialità Lavoro Orientamento AZIONE DI SISTEMA FILO Formazione Imprenditorialità Lavoro Orientamento Azione di sistema: FILO- Formazione, imprenditorialità, lavoro e orientamento Il ruolo delle Camere di Commercio sui temi dello sviluppo

Dettagli

1. Chi presenta il progetto

1. Chi presenta il progetto Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como allegato B pagine 8 deliberazione n. del SCHEMA TECNICO per la presentazione di progetto da parte di Alleanza locale per l attuazione di obiettivi di conciliazione

Dettagli

Finanziamenti e servizi a sostegno della formazione e della WLB. Paolo Benedetti ETAss. HRM Evolution, Vision Knowledge Action

Finanziamenti e servizi a sostegno della formazione e della WLB. Paolo Benedetti ETAss. HRM Evolution, Vision Knowledge Action HRM Evolution, Vision Knowledge Action paolo.benedetti@etass.org Finanziamenti e servizi a sostegno della formazione e della WLB Paolo Benedetti ETAss Avviso Regione Lombardia Anno 2013 Regione Lombardia

Dettagli

Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di

Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di Zona delle Politiche sociali dell Ambito territoriale

Dettagli

Fondo Sociale Europeo: Asse E una linea di finanziamento per le Pari Opportunità nel mondo del lavoro

Fondo Sociale Europeo: Asse E una linea di finanziamento per le Pari Opportunità nel mondo del lavoro Fondo Sociale Europeo: Asse E una linea di finanziamento per le Pari Opportunità nel mondo del lavoro Linea 3 - possibilità alle aziende che vogliano sperimentare formule di conciliazione dei tempi La

Dettagli

07. Valorizzazione delle Risorse Umane e delle Politiche per l Occupazione

07. Valorizzazione delle Risorse Umane e delle Politiche per l Occupazione 07. Valorizzazione delle Risorse Umane e delle Politiche per l Occupazione Sostegno alle Università 1. Finanziamento del Corso di Laurea Specialistica in Comunicazioni Visive e Multimediali (IUAV) La Camera

Dettagli

La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro

La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia Valentina Aprea

Dettagli

Distretti agricoli in Regione Lombardia

Distretti agricoli in Regione Lombardia Distretti agricoli in Regione Lombardia Attività dei distretti (finalità, ruolo, opportunità), meccanismo di accreditamento in Regione Lombardia Roberto Daffonchio Distretti agricoli Distretti rurali >

Dettagli

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA

PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA PROGRAMMA N. 14: CITTÀ MULTIETNICA 14. CITTA MULTIETNICA SUPPORTARE INSERIMENTO IMMIGRATI Confermando il ruolo che il Centro Servizi per Stranieri ha assunto all interno delle politiche per l immigrazione,

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

Reti per la Conciliazione. Obiettivi del progetto

Reti per la Conciliazione. Obiettivi del progetto Promuovere azioni e interventi di conciliazione vita-lavoro significa facilitare la vita di lavoratori/trici con famiglia individuando soluzioni famigliari, territoriali e aziendali che consentano alle

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: E01 (Settore Educazione e Promozione culturale; Area Centro di aggregazione giovani)

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. SETTORE e Area di Intervento: E01 (Settore Educazione e Promozione culturale; Area Centro di aggregazione giovani) ALLEGATO 5 TITOLO DEL PROGETTO: Giovani Energie Alternative Garanzia Giovani ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO SETTORE e Area di Intervento: E01 (Settore Educazione e Promozione culturale; Area Centro di

Dettagli

Chi può richiedere il Voucher Formativo?

Chi può richiedere il Voucher Formativo? COS E IL VOUCHER? Il Voucher è un buono che permette al beneficiario di disporre di un finanziamento pubblico, per accedere a corsi di alta formazione indicati e disciplinati nell apposito catalogo interregionale

Dettagli

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito

Dettagli

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia

Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Scheda progetto Educando nelle Province di Bergamo e Brescia Il progetto si sviluppa in otto comuni delle province di Bergamo e Brescia. OBIETTIVI GENERALI La realizzazione del progetto si pone i seguenti

Dettagli

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione REPUBBLICA ITALIANA Unione Europea Regione Siciliana PRESIDENZA DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROGRAMMAZIONE Area Coordinamento, Comunicazione, Assistenza tecnica UOB I - Servizi della Comunicazione PO

Dettagli

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi

Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Intervento di: PALMA COSTI Assessore Interventi Economici, Innovazione e Pari opportunità della Provincia di Modena Mercoledì 1 aprile 2009 Camera

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

Sei stato sospeso, ti trovi in mobilità, hai perso il lavoro? Fai la mossa giusta.

Sei stato sospeso, ti trovi in mobilità, hai perso il lavoro? Fai la mossa giusta. UNIONE EUROPEA MINISTERO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI Direzione Generale per le Politiche per l Orientamento e la Formazione PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Investiamo nel vostro futuro

Dettagli

La famiglia davanti all autismo

La famiglia davanti all autismo La famiglia davanti all autismo Progetto Ministeriale di Ricerca Finalizzata - 2004 (ex art. 12 bis d. lgs. 229/99) Ente Proponente Regione Lombardia Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale Responsabile

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE MISURA 431 Azione 2.b Informazione sull attività del GAL Attività di animazione

Dettagli

Distretto Rurale. Franciacorta, Sebino e Valle Trompia GAL GÖLEM

Distretto Rurale. Franciacorta, Sebino e Valle Trompia GAL GÖLEM Distretto Rurale Franciacorta, Sebino e Valle Trompia GAL GÖLEM Introduzione I principali riferimenti normativi per l individuazione, l istituzione e la disciplina dei distretti agricoli sono: - A livello

Dettagli

UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica

UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica Roma, 17/01/2013 Fondazione PAIDEIA onlus www.fondazionepaideia.it; info@fondazionepaideia.it Verso una nuova forma di affido

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ARCI NAPOLI 2) Codice di accreditamento: NZ05738 3) Albo e classe di iscrizione:

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo. MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare

Dettagli

GLI IMMIGRATI IN PROVINCIA DI CREMONA Contesto, azioni, progetti

GLI IMMIGRATI IN PROVINCIA DI CREMONA Contesto, azioni, progetti Convenzione di Sovvenzione n. 2011/FEI/PROG-100781 CUP B53I12000030003 GLI IMMIGRATI IN PROVINCIA DI CREMONA Contesto, azioni, progetti CORRELARE: partnership ed esiti del progetto Rosita Viola Provincia

Dettagli

Over to Over: una proposta. Genova, 1 dicembre 2014

Over to Over: una proposta. Genova, 1 dicembre 2014 Over to Over: una proposta Genova, 1 dicembre 2014 Anziani, non autosufficienza e proprietà La Liguria è la regione più anziana d Italia: su una popolazione totale di 1.565.127 abitanti vivono 433.191

Dettagli

P R O V I N C I A D I B I E L L A AVVISO DI BANDO PUBBLICO

P R O V I N C I A D I B I E L L A AVVISO DI BANDO PUBBLICO P R O V I N C I A D I B I E L L A Via Maestri del Commercio, 6-13900 BIELLA Tel. 015-8480650 Fax 015-8480666 www.provincia.biella.it SETTORE FORMAZIONE, LAVORO E PARI OPPORTUNITA SERVIZIO CENTRO PER L

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Ambito Distrettuale 6.1

Ambito Distrettuale 6.1 Ambito Distrettuale 6.1 Piano di Zona 2013-2015 AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITA DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE 4.2 AREA DISABILITA PREMESSA. Negli ultimi anni l azione progettuale

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

IL LABORATORIO CIVICO

IL LABORATORIO CIVICO IL LABORATORIO CIVICO UNO STRUMENTO MODERNO E FUNZIONALE PER LA PARTECIPAZIONE DELLA CITTADINANZA ALLA GOVERNANCE LOCALE PRESENTAZIONE PROGETTO LABORATORIO CIVICO Mission Il Laboratorio civico è uno strumento

Dettagli

È finanziato con risorse del Fondo sociale europeo pari a 74 milioni di euro. Ha avvio il I maggio 2014.

È finanziato con risorse del Fondo sociale europeo pari a 74 milioni di euro. Ha avvio il I maggio 2014. La Garanzia Giovani è un progetto che intende assicurare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano opportunità per acquisire nuove competenze e per entrare nel mercato

Dettagli

CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te

CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te CORSI FINANZIABILI TRAMITE VOUCHER For.Te Da richiedere on line sul sito del fondo For.Te il giorno lunedì 21 gennaio 2013 secondo la procedura dell avviso 3/2012 SETTORE SCUOLA Titolo Progettare e valutare:

Dettagli

Programma di sviluppo della partecipazione comunitaria alla definizione del PlUS 2016/2018

Programma di sviluppo della partecipazione comunitaria alla definizione del PlUS 2016/2018 Tavoli TemaTiCi 2015 Programma di sviluppo della partecipazione comunitaria alla definizione del PlUS 2016/2018 Comunità solidale, welfare di tutti: costruiamo insieme il piano dei servizi alla persona

Dettagli

SCHEDA DI RICHIESTA DI ATTIVAZIONE DI REGIMI DI AIUTO nei PISL INVESTIMENTI IN R&S. 2. Sezione I: Identificazione dell intervento

SCHEDA DI RICHIESTA DI ATTIVAZIONE DI REGIMI DI AIUTO nei PISL INVESTIMENTI IN R&S. 2. Sezione I: Identificazione dell intervento SCHEDA DI RICHIESTA DI ATTIVAZIONE DI REGIMI DI AIUTO nei PISL INVESTIMENTI IN R&S 1. INFORMAZIONI GENERALI SUL REGIME DI AIUTO DA ATTIVARE 1.1 TITOLO DELL OPERAZIONE: INVESTIMENTI IN R&S PER LE IMPRESE

Dettagli

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015

Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 Allegato alla delibera n. 75GC/2012 COMUNE DI CORNELIANO D ALBA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2013-2015 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (AI SENSI DELL ARTICOLO

Dettagli

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013

Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 Incontro del Tavolo nazionale Isfol- Associazioni datoriali Pro.P. Isfol, 20 giugno 2013 1 L interesse europeo Negli ultimi anni, l interesse della Commissione europea per l inclusione sociale è cresciuto

Dettagli

IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA

IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA Ottobre 2009 Sono passati dieci anni dall avvio del progetto regionale Fattorie Didattiche che ha creato nel periodo un apertura di dialogo

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 DEL 10.12.2008 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 69/ 23 Oggetto: LR 20/ 97, art. 3. Finanziamento di progetti d intervento a favore di persone con disturbo mentale e di persone con disabilità intellettive.

Dettagli

Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione

Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione 2 Premessa In.Sar. Spa, nell assolvere alle sue finalità istituzionali volte a supportare l Amministrazione

Dettagli

PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI SARDEGNA PREAVVISO DI PUBBLICAZIONE

PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI SARDEGNA PREAVVISO DI PUBBLICAZIONE Unione Europea RepubblicaItaliana ASSESSORADU DE SU TRABALLU, FORMATZIONE PROFESSIONALE, COOPERATZIONE E SEGURÀNTZIA SOTZIALE ASSESSORATO DEL LAVORO, FORMAZIONE PROFESSIONALE, COOPERAZIONE E SICUREZZA

Dettagli

COMITATO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA

COMITATO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA COMITATO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA ASSOCIAZIONI CHE PARTECIPANO ALLA GESTIONE IN RETE DEL PROGETTO. UISP Comitato regionale ER (capofila) Arci Comitato regionale Emilia Romagna CSI Comitato regionale Emilia

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 COMUNE DI BORORE Provincia di Nuoro PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2012/2014 (Art. 11, comma 2, del D. Lgs. 27.10.2009, n. 150) Allegato alla Deliberazione Giunta Comunale

Dettagli

Una nuova IMPRONTA da realizzare

Una nuova IMPRONTA da realizzare Sintesi del progetto di finanziato dalla Regione Lombardia da realizzarsi in 2 mesi (5 ottobre 2009 4 ottobre 200) Scadenza presentazione domande: 27 luglio 2009 L IMPRONTA Associazione Onlus Ente accreditato

Dettagli

VIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA

VIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARTENARIATO PUBBLICO / PRIVATO A FAVORE DELLA MOBILITA EUROPEA GEOGRAFICA E PROFESSIONALE DEI LAVORATORI NELL AMBITO DEL PROGRAMMA COMUNITARIO EURES (EUROPEAN

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO ALLEGATO 5 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: SPORTIVI NEL CUORE GARANZIA GIOVANI SETTORE e Area di Intervento: E12 (Settore Educazione e Promozione culturale; Area Attività sportiva

Dettagli

DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014

DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014 1 DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT N. 144/SPO DEL 14/10/2014 Oggetto: DGR 1107/2014 Criteri e modalità per l assegnazione di contributi a favore degli Ambiti Territoriali Sociali

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli