Morte encefalica e mantenimento del Donor: l importanza del fattore tempo.

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1 Morte encefalica e mantenimento del Donor: l importanza del fattore tempo. Sara Tomasini, Maria Concetta Lanza, Matteo Vincenzi, Massimo Neri, Marco Zanello* U.O.C. Anestesia e Rianimazione, IRCCS delle Scienze Neurologiche Ospedale Bellaria Bologna *Università degli Studi di Bologna.

2 Cascata patofisiologica post morte encefalica (ME) Storm Autonomico Perdita del controllo autonomico Eventuali effetti della terapia pre-mortem Profonde alterazioni dell omeostasi corporea: Ipoperfusione ed instabilità emodinamica Edema polmonare neurogeno Disordini endocrini (ipopituitarismo, ipotiroidismo, iposurrenalismo, iperglicemia) Ipotermia Squilibri elettrolitici/ Diabete Insipido Smith M. Physiologic changes during brain stem death--lessons for management of the organ donor. J Heart Lung Transplant. 2004;23(9 Suppl):S Lytle F.T., Afessa B., Keegan M.T. Progression of organ failure in patients approaching brain stem death. American Journal of Transplantation 2009;9: Gordon J.K., McKinlay J. Physiological changes after brain stem death and management of the heart-beating donor. Continuing Education in Anaesthesia, Critical Care & Pain 2012;12(5): Wood K.E., Becker B.N. et al. Care of the Potential Organ Donor. N Eng J Med 2004;351: Contrastare, durante il tempo di accertamento della morte encefalica (periodo di trattamento del Donatore), gli effetti somatici della ME sviluppando il Procurement degli Organi: Rianimazione fluidica e volemica aggressiva (EGDT) Hormonal replacement Ventilazione protettiva Protocolli

3 Intervento: Extended Early Goal Directed Therapy Rianimazione fluidica e volemica intensa Impiego precoce di farmaci vasopressori Ventilazione protettiva Controllo idroelettrolitico e glicemico Eutermia Materiali e Metodi L implementazione di Protocolli di Gestione Intensiva del Donatore in ME (Aggressive brain-dead Donor Management ADM) ha dimostrato di poter incrementare il numero di organi eligibili di trapianto. Lo studio retrospettivo, di coorte, monocentrico vuole valutare il risultato del trattamento intensivo del Donatore in relazione alle componenti del trattamento ed alla sua entità in funzione della durata del tempo di mantenimento (> 6 ore). Monitoraggio Invasivo dei parametri vitali: I parametri emodinamici, respiratori, la funzione renale, epatica e coagulativa, l equilibrio idroelettrolitico, esaminati in diversi momenti durante il periodo di mantenimento sono stati comparati per valutare: l incidenza e l entità delle alterazioni fisiopatologiche; l efficacia della strategia di trattamento intensivo; la correlazione tra durata del mantenimento e stato funzionale del Donatore DONORS ONLY

4 Risultati L intervallo di tempo medio intercorso tra il ricovero in Terapia Intensiva e la diagnosi di ME è stato 6 ± 7 giorni (range 1-31 giorni). Il tempo di trattamento del Donatore, intercorso tra la diagnosi di ME ed il procurement, è stato in media di 10 ± 2 ore (range 7-14 ore). Incidenza delle alterazioni patofisiologiche post ME Procurement Donatori non idonei Dissenso alla Donazione Donatori effettivi Ottimizzazione dei Parametri Funzionali: T4 Vs T1

5 Correlazione tra durata del Trattamento Intensivo e stato funzionale del Donatore Group A 9 Donors Group B 9 Donors Intervallo di Mantenimento Breve: T4 Versus T1 Intervallo di Mantenimento Prolungato: T4 Versus T1

6 Conclusioni I trattamenti intensivi orientati alla correzione dei disordini fisiopatologici conseguenti alla ME rendono possibile il mantenimento e l ottimizzazione della stabilità del potenziale Donatore, anche nel caso di un intervallo prolungato di morte encefalica. Un adeguata strategia di gestione, insieme all estensione temporale del trattamento intensivologico dopo il termine delle pratiche di accertamento della morte encefalica, può incrementare la qualità ed il numero di organi prelevati e trapiantati, con un probabile outcome più favorevole per i riceventi. Il periodo che intercorre tra diagnosi di morte encefalica ed il prelievo d organi deve essere finalizzato all utilizzo di mezzi avanzati per potenziare il procurement in termini qualitativi e quantitativi. Rosendale, J. D., Chabalewski, F. L., McBride, M. A., Garrity, E. R., Rosengard, B. R., Delmonico, F. L., Kauffman, H. M. Increased Transplanted Organs from the Use of a Standardized Donor Management Protocol. American Journal of Transplantation,2002; 2: Grigoras I., Blaj M., Chelarescu O., Craus C., Florin G. Functional Improvement Between Brain Death Declaration and Organ Harvesting. Transplantation Proceedings, (1): Valero R. Donor management: one step forward. American Journal of Transplantation 2002;2: Salim A., Velmahors G.C. et al. Aggressive Organ Donor Management Significantly Increases the Number of Organs Available for Transplantation. J Trauma 2005;58: Salim A., Martin M. et al. The Effect of a Protocol of Aggressive Donor Management: Implications for the National Organ Donor Shortage. J Trauma 2006;61: Salim, A.;Martin, M.;Brown, C.;Belzberg, H.;Rhee, P.;Demetriades, D. Complications of Brain Death: Frequency and Impact on Organ Retrieval. The American Surgeon, 2006; 72(5): Salim A., Martin M. et al. Using thyroid hormone in brain-dead donors to maximize the number of organs available for transplantation. Clin Transplant 2007;21: Mascia L., Mastromauro I. et al. Management to optimize organ procurement in brain dead donors. Minerva Anestesiol 2009;75:

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