Dalla crisi alla ripresa: Banca e Factor ancora alleati per lo sviluppo delle imprese. Ferdinando Brandi, CEO UniCredit Factoring
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1 Dalla crisi alla ripresa: Banca e Factor ancora alleati per lo sviluppo delle imprese Ferdinando Brandi, CEO UniCredit Factoring Torino, 25 gennaio 2011
2 AGENDA Macroeconomia Factoring Ruolo del factoring nel sostegno alle imprese 2
3 AGENDA Macroeconomia Factoring Ruolo del factoring nel sostegno alle imprese 3
4 Il recupero degli investimenti Contributi alla crescita del Pil Da Q12006 a Q32008: Investimenti medio: 28k GDP medio: 320k Da Q42008 a Q32010: Investimenti medio: 23k GDP medio: 304k Q Q Q Q Q Q Q Q2009 1Q2010 2Q2010 3Q2010 Consumi Privati Investimenti fissi lordi Variazione scorte Domanda estera netta Pil Investment in machinery and equipment GDP Investimento medio Gli investimenti sono la componente più volatile del ciclo economico; la caduta è stata repentina all esplodere della crisi, ora il recupero (in particolare escludendo gli investimenti in costruzioni) è molto più marcato che per il Pil. Nell ultimo trimestre il Pil è cresciuto dello 0.3% t/t 1.1% a/a, gli investimenti in macchinari e impianti del 2.2% t/t 14.0% a/a. Rispetto al punto di minimo toccato nel secondo trimestre del 2009 questa categoria di investimenti ha recuperato il 16.1%, il Pil l 1.5%. Per ritornare al punto di massimo del ciclo precedente agli investimenti manca l 11.1% al Pil il 5.4% Il contributo alla crescita derivante dagli investimenti è stato positivo negli ultimi trimestri e significativamente più forte di quanto espresso dai consumi privati, segno che le imprese tentano comunque di agganciare la domanda estera 4
5 Il recupero degli investimenti: non per accrescere la capacità istallata ma per migliorare la capacità competitiva ,1 78,9 78,8 Valutazione della capacità installata: più del necessario Utilizzo della capacità produttiva, scala destra Q Q Q Q Q Q Q Q ,6 50,1 64, Non è necessariamente un fatto di quantità, anzi per gli attuali livelli produttivi la capacità installata è ancora fortemente sottoutilizzata (il livello pur in crescita è pari a 71.7 a fronte di una media di 76.6) In effetti, interrogate sulla valutazione della capacità installata per i prossimi 12 mesi, in relazione agli ordinativi e alle prospettive della domanda, sono ancora in molte a suggerire come ve ne sia più del necessario Il problema è la debolezza della domanda domestica, ma per intercettare la crescita di quella estera bisogna in ogni caso investire, anche senza espandere la capacità, ma per rendere più efficienti i processi o per introdurre prodotti nuovi 5
6 Le imprese guardano alla domanda estera Fatturato domestico Fatturato estero Jan Oct. 10 La differente dinamica della domanda estera rispetto a quella domestica è chiaramente colta dai dati sul fatturato delle imprese: da gennaio a ottobre esso è cresciuto del 16.0% a/a nella sua componente estera e di appena il 7.2% per quella domestica Jan-08 May-08 Sep-08 Jan-09 May-09 Sep-09 Jan-10 May-10 Sep-10 In effetti anche dalla nostra indagine congiunturale con Confapi (raccolta a fine estate 2010 con prospettive per i sei mesi seguenti), emerge come le imprese che operano attivamente su mercati internazionali siano in posizione migliore anche sul mercato domestico SITUAZIONE ATTESA Impresa esporta? SI NO Livello della Produzione 12.7% -23.4% Livello Ordini 13.5% -22.9% di cui: livello degli ordini in Italia 2.2% -29.8% di cui: livello degli ordini dall'estero: UE 5.9% di cui: livello degli ordini dall'estero: extra UE 12.1% Fatturato 8.5% -28.2% di cui: fatturato in Italia 2.2% -31.0% di cui: fatturato UE 4.4% di cui: fatturato extra UE 11.9% Occupazione -3.4% -21.9% 6
7 La dinamica degli impieghi Prestiti alle società non finanziarie Eurozone DE ES FR IT Dopo il brusco rallentamento che ha caratterizzato la dinamica degli impieghi in tutta Europa, si assiste ad un timido recupero negli ultimi tempi; la variazione tendenziale è tornata in territorio positivo a settembre 2010 e ad ottobre è in crescita dell 1.2% a/a Dec-03 Sep-04 Jun-05 Mar-06 Dec-06 Sep-07 Jun-08 Mar-09 Dec-09 Sep-10 La composizione è molto variegata: le scadenze brevi si sono stabilizzate (fatto 100 il livello degli impieghi per ciascuna tipologia a gennaio 2008, quelli con scadenza inferiore all anno si attestano a 95.6; stabilizzati ma su un livello ben più basso (84.3) anche quelli con scadenza tra 1 e 5 anni, sono invece tuttora in crescita quelli con scadenza oltre i cinque anni (123.9) Gen 2008 = 100 Totale Fino a 12 mesi Tra 1 e 5 anni Oltre 5 anni Prestiti alle società non finanziarie 123,9 104,4 95,6 84,3 83 Jan-08 May-08 Sep-08 Jan-09 May-09 Sep-09 Jan-10 May-10 Sep-10 7
8 Il rischio di credito: qualche segnale di miglioramento comincia ad emergere Tasso di decadimento trimestrale Importi Numeri 0,34 0,37 0,74 0,68 Mar-05 Dec-05 Sep-06 Jun-07 Mar-08 Dec-08 Sep-09 Jun-10 0,67 0,62 L impatto della crisi sulle imprese è stato forte e le sofferenze sono cresciute fortemente a partire dal quarto trimestre del La dinamica relativa di tassi di decadimento (che sono il rapporto tra il flusso di nuove sofferenze rettificate e lo stock degli impieghi al periodo precedente) per importi o per numeri (cioè contando il numero delle sofferenze senza considerarne l importo non fa pensare ad una particolare diversità di condizioni tra piccole e grandi imprese, quello che si nota è una certa tendenza alla stabilizzazione. Probabile che nella seconda metà dell anno le cose siano migliorate un po. In termini di importo il tasso di decadimento trimestrale sui prestiti alle società non finanziarie si è attestato nel secondo trimestre del 2010 a (da un picco di nel Q4 2009); era sotto lo 0.3 nel
9 Le PMI italiane nell attuale contesto economico finanziario In Italia le imprese sono generalmente caratterizzate da dimensioni ridotte, forte concentrazione della proprietà a livello familiare, poca mobilità ed elevato livello di indebitamento. Gli investimenti necessari per la crescita sono sostenuti sistematicamente mediante finanziamenti bancari: ciò ha determinato l innalzamento della leva finanziaria, anche a causa della ridotta dotazione di mezzi propri Secondo le previsioni ABI fino a tutto il 2011, le pmi italiane, a livello europeo, continueranno ad essere le più indebitate nei confronti delle banche: nel nostro Paese l incidenza dello stock di debiti bancari rispetto al patrimonio raggiunge valori superiori al 100% (104,2%) per le imprese manifatturiere con fatturato inferiore ai 10 milioni di euro. In Germania, Francia e Spagna tale incidenza è in media del 48% 9 Fonte: Rapporto UniCredit sulle piccole imprese ABI, AFO Rapporto di Previsione
10 Le esigenze di patrimonializzazione delle PMI italiane nell attuale contesto economico finanziario La recente crisi finanziaria ha messo in luce, fra l altro, l esigenza di un contenimento della leva finanziaria soprattutto per le imprese di minori dimensioni La piccola dimensione infatti, se da un lato permette una maggiore velocità di adattamento alle mutazioni del mercato, se associata ad un eccessivo indebitamento può rappresentare una vincolo finanziario alla crescita Il rischio è che le pmi italiane, già strutturalmente poco capitalizzate, non siano in grado di reperire le necessarie risorse finanziarie per crescere. Tale criticità in Italia è accentuata da un mercato dei capitali poco accessibile per le PMI E necessario che le pmi possano accedere a canali alternativi di finanziamento per armonizzare la nel contesto europeo la propria struttura finanziaria. 10
11 AGENDA Macroeconomia Factoring Ruolo del factoring nel sostegno alle imprese 11
12 Nel 2010 il mercato del Factoring è ripartito (+16%) superando la una brusca contrazione del 2009 (-3%) ANALISI DI MERCATO 2010 Mercato nazionale PIL: forte contrazione nel 2009 (-5%), si registra un recupero nel 2010 (+0,8%) comunque inferiore alla media europea IMP-EXP: significativo declino delle esportazioni nel 2009 (-19%) con un inversione di tendenza registrata già alla fine del secondo semestre Prospettive future: prospettive macro-economiche positive per il 2011 (+1,4%) Factoring Turnover: nel 2009 riduzione del mercato di ~3%, nel 2010 incremento di ~16% Turnover/PIL: valore invariato nel biennio (8,3%) nonostante la consistente riduzione del PIL nazionale; si registra un importante crescita nel 2010 (9,0%) International Factoring: market share al 9,0% nel 2010 in costante aumento dal 2008 Mix di prodotto: il factoring pro-soluto rappresenta il 68% del totale Fonte: Assifact, IMF, Istat, Eurostat 12
13 13 Sofferenze del sistema bancario italiano
14 Tra 2008 e 2009 quasi tutti i player principali mostrano un costo del rischio in crescita Costo del Rischio, Percento, COSTO DEL RISCHIO DI SISTEMA Player 1 Player 4*** Player 2 Media Mercato* Player 3** 1,97% 1,49% 0,26% 0,84% 0,36% 0,74% 0,14% 0,12% 0,93% 0,64% 0,57% 0,50% 0,50% 0,47% 0,30% 0,27% 0,30% 0,15% 0,41% 0,93% 0,17% 0,73% n.a. n.a. n.a Nota: dove non diversamente specificato il costo del rischio è stato calcolato come rapporto tra rettifiche di valore nette sui crediti e impieghi medi annui * La media del mercato è basata sul campione Ossifin per gli anni (Rettifiche nette su crediti / Anticipi Factoring) ** Gli impieghi 2006 e 2007 sono al 31/12 (impieghi medi non disponibili) *** Gli impieghi 2005 e 2006 sono al 31/12 (impieghi medi non disponibili) Fonti: Bilanci Societari , Ossifin
15 Nei prossimi 5 anni si attende un recupero del PIL (CAGR: +1,5%) e un aumento della penetrazione del Factoring sul PIL (+0,7pp) Miliardi di Euro, Percento, STIMA MERCATO AL PIL Flussi Imp-Exp Turnover PIL: previsione di crescita per il 2011 pari all 1,4%, e in leggero aumento nel (+1,5% annuo) Flussi Import-Export: ripresa della crescita nel biennio (CAGR +4,6%) con un CAGR totale del 2,8% Turnover: aumento costante fino al 2015 (CAGR +3,1%) Turnover/ PIL 9,0% 9,1% 9,3% 9,4% 9,6% 9,7% Fonte: Assifact, IMF, Istat, Eurostat 15
16 Nei prossimi 5 anni è prevista una crescita del mercato del Factoring al 3,1% annuo, con una quota del business Internazionale in costante aumento (+0,5pp) Miliardi di Euro, Percento, STIMA MERCATO AL CAGR Turnover Internazionale ,1 (9,0%) ,6 (9,1%) ,2 (9,2%) ,8 (9,3%) ,4 (9,4%) ,9 (9,5%) 3,1% 4,3% Domestico 122,4 126,4 130,8 134,2 138,6 142,1 (91,0%) (90,9%) (90,8%) (90,7%) (90,6%) (90,5%) 3,0% Fonte: UniCredit S.p.A. Research & Strategy, Assifact, Factor Chain International 16
17 AGENDA Macroeconomia Factoring Ruolo del factoring nel sostegno alle imprese 17
18 Il Factoring è una combinazione di tre servizi: Finanziamento, Assicurazione e Gestione del credito SERVIZI DI FACTORING Servizi del Factoring reale 1 Nel servizio di finanziamento del credito il Factor si differenzia da una Banca in quanto analizza le specificità dei crediti ceduti in aggiunta alla consuete valutazioni di merito creditizio sul cedente Finanziamento del credito Factoring reale Gestione del credito Assicurazione del credito Nel servizio di assicurazione del credito il Factor analizza le specificità dei crediti ceduti come un Assicurazione 3 La gestione dei crediti (gestione debitori e incasso pagamenti) è l attività caratteristica di una società di factoring e consente al creditore di esternalizzare attività solitamente gestite internamente ottenendo: Maggiore efficacia (la gestione è un attività core per il factor) Maggiore efficienza (il factor beneficia di economie di scala) 18
19 Il Factoring rappresenta quindi un complemento ideale del finanziamento bancario e dell assicurazione del credito PLAYER NEL FACTORING Servizi offerti Finanziamento del credito Assicurazione del credito Gestione del credito Player coinvolti Banche Factor Assicurazioni 19
20 ma una completa diffusione richiede una corretta divulgazione delle caratteristiche del servizio offerto, che si raggiunge presidiando i canali di primo contatto con i potenziali clienti PRESIDIO DEI CANALI Opinioni sul Factoring Chi lo conosce Mostra un buon gradimento E consapevole del ruolo di sostegno finanziario del circolante e di garanzia del buon fine dei crediti commerciali Valorizza il supporto alla gestione del credito (governo flussi finanziari) Primo canale di contatto con il Factoring per le imprese Imprese intervistate Contatto diretto con Factor Banche Azioni per migliorare il presidio dei canali Incrementare la consapevolezza della forza vendita su elementi attraenti del servizio Formare il personale bancario sui diversi servizi offerti dal Factoring Chi non conosce Considera il factoring come strumento finanziario o di recupero crediti problematici Associa il factoring ad una situazione di difficoltà per l impresa Altre imprese Stampa 7 0 Investire tempo nella formazione dei clienti sui vantaggi del Factoring (es. offrendo nuovi servizi) Incrementare la presenza su pubblicazioni dirette ai segmenti target Altro Fonte: Assifact, SDA Bocconi
21 Vantaggi e Svantaggi del Factoring percepiti dalle imprese Ottimizzazione leva finanziaria VANTAGGI E SVANTAGGI Pros + Cons - Integrazione del finanziamento con elementi di riassicurazione del credito Finanziamento erogato considerando le caratteristiche dei crediti ceduti (es. debitore) Esternalizzazione (con conseguente risparmio di costi) di attività gestite internamente: Gestione dei debitori Incasso dei pagamenti Relazione duratura (es. cessione LIR) Servizio percepito talvolta come costoso (quando utilizzato come semplice finanziamento) Incremento delle interfacce finanziarie per l impresa (il factoring si aggiunge alla banca) La notifica al debitore può far temere problemi di immagine in rapporti di fornitura 21
22 Banche e Factor alleati per lo sviluppo delle imprese Ferdinando Brandi, CEO UniCredit Factoring Torino, 25 gennaio 2011
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