Editoriale di Marina Fabiano

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2 Editoriale di Il valore del coaching si è rivelato un argomento sentito e dibattuto. La recente ricerca annuale di Sherpa Coaching che trovate in un post riservato nel sito www. coachmag.it dedica una sezione intera a valore e credibilità del coaching: ogni anno l indice cresce, e questo ci dice che stiamo lavorando bene. Ma non basta. Una delle novità del settore, almeno per quanto riguarda l Italia, è che finalmente la professione del coach inizia il suo percorso di riconoscimento come lavoro specialistico. bit.ly/yzkea9 A questo link trovate l annuncio e la sintesi del provvedimento. Ora siamo tutti in attesa di sapere come si muoveranno le associazioni di settore, ICF in primis. I colleghi-autori che hanno offerto il proprio punto di vista non hanno lesinato la loro passione per una professione sempre più avvicinata da potenziali nuovi coach, ma anche sempre più proposta e richiesta come competenza dei manager con una marcia in più. Nuovi sbocchi professionali, quindi, e pure nuove possibili applicazioni del mestiere di consulente-coach. I coach con maggiori esperienze puntano alla ricerca, alla diversificazione, alla specializzazione di nicchia. E crescono, in sé e con gli altri, anche tramite le Comunità di Pratica di Coaching L 8 e 9 Marzo 2013 ICF presenta a Milano la X Conferenza Nazionale sul Coaching. Bel traguardo, direi. Intanto, sono ben dieci anni che ICF sostiene e diffonde il coaching in Italia con il lavoro volontaristico dei suoi leader (dai presidenti vecchi e nuovi, ai tanti volontari che mettono in pratica idee e attività formative ed informative, agli associati che contribuiscono a rendere la professione del coach riconosciuta e stimata). Ogni anno trovo che i contenuti siano sempre più curati ed avvincenti, in un crescendo esperienziale che chissà dove ci porterà, da qui al futuro. Per la serie argomenti laterali al coaching, in questo numero parliamo di webinar, di strumenti software e di giochi. Da non sottovalutare. Infine rinnovo il solito ma sempre sentito ringraziamento a chi contribuisce e sostiene la diffusione di CoachMag, magazine autofinanziato e indipendente. Abbonamenti, banner e spazi marketing sono i pilastri che sostengono l esistenza dell unico magazine Italiano dedicato alla formazione e all informazione dei Coach. Buona lettura Direttore Editoriale hello@coachmag.it

3 COACHMAG Numero 11 Febbraio 2013 Direttore Editoriale In redazione (questo numero) Mattia Rossi Claudia Crescenzi Fulvia Bertaccini Patrizia Saolini Marina Osnaghi Pina Sabatino Gian Luca Cacciari Graziella Marceddu Vittorio Balbi Marco Donadoni Fabio Speri Laura Valli Paola Fantini Grafica e impaginazione Luca Gentile hello@lucagentile.it Direzione e Redazione Via Baranzate, 57 Novate Milanese (MI) Tf: hello@coachmag.it sito: Diffusione e periodicità Online,.pdf scaricabile, in abbonamento annuale Quattro numeri all anno, trimestrali Copie arretrate: Special Pack 4 numeri 25 ogni numero arretrato: 7 Abbonamento annuale 4 numeri, 25 abbonamenti@coachmag.it tf Pubblicità Rivista online, sito e newsletter hello@coachmag.it tf: L editore dichiara di aver usato ogni mezzo per riconoscere i diritti d autore del materiale e delle informazioni utilizzate, e resta ovviamente a disposizione per adempiere agli obblighi di legge nel caso non avesse ottemperato pienamente. Indice X Conferenza Nazionale sul Coaching di ICF di Mattia Rossi Punti di vista di Claudia Crescenzi Morto il marketing, si fa il coaching di Fulvia Bertaccini 5 modi efficaci per comunicare il valore del coaching di Patrizia Saolini e Marina Osnaghi Coaching e orientamento universitario: un binomio possibile di Pina Sabatino Un coaching in famiglia di Gian Luca Cacciari Il valore del coaching per me di Graziella Marceddu Linee guida e valore del coaching di Vittorio Balbi Valutare il coaching di Non solo Coaching Gioco e coaching di Marco Donadoni Goalscape. Il software dei vincitori di Fabio Speri Webinar: il salva-tempo di Laura Valli Coaching & Storytelling Punto di riferimento di Mattia Rossi Storie di coaching Paola Fantini * i profili degli autori sono disponibili nel sito coachmag.it/redazione

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5 Coaching e orientamento universitario: un binomio possibile Di Pina Sabatino L impostazione progettuale e la modalità realizzativa del coaching rendono questa metodologia particolarmente funzionale all attività di orientamento in tutte le sue declinazioni : scolastico, universitario, professionale, nell outplacement e nella consulenza di carriera. Così come il coaching allena le persone ad affrontare serenamente il cambiamento, allo stesso modo la finalità dell azione orientativa è quella di accompagnare l individuo durante le fasi di transizione formativa e/o professionale. E se l orientamento in un ottica di life long guidance sostiene la centralità del soggetto quale autore della propria evoluzione personale e professionale, il coaching stimola la capacità di auto-sviluppo dell individuo che si assume piena responsabilità dei propri risultati. In entrambi i casi al centro del processo c è sempre e solo la persona. Sia il consulente che il coach non propongono soluzioni ma supportano l individuo nel definire una strategia autorealizzativa che tenga conto di attitudini (chi sono), capacità (cosa so fare) e aspirazioni (cosa voglio fare). In particolare, per quel che riguarda l orientamento universitario, il coaching si è dimostrato un valido strumento in grado di sostenere lo studente nel definire i propri obiettivi di studio e/o lavoro, individuare un strategia d azione e raggiungere risultati più rapidamente. Non stupisce dunque che già da qualche anno molte università italiane utilizzino la metodologia del coaching nell ambito delle attività di orientamento in uscita. L obiettivo è quello di aumentare il placement dei neolaureati, da sempre considerato l indicatore più importante dell efficacia formativa universitaria. In realtà un azione orientativa che produca valore per l Ateneo deve accompagnare lo studente lungo tutta l esperienza universitaria: all inizio, quando terminata la scuola superiore è necessario individuare il corso di laurea più rispondente alle proprie aspettative/capacità; durante, nel caso in cui dovessero verificarsi difficoltà nel portare a termine gli studi ; dopo, quando al conseguimento della laurea, occorre compiere una scelta professionale consapevole. E proprio in questi tre momenti cruciali che la metodologia del coaching può fare la differenza. Per quel che riguarda l orientamento in entrata il coaching risulta particolarmente efficace per identificare le inclinazioni dello studente e fare chiarezza sulla professione che intende svolgere in futuro al fine di scegliere il percorso formativo più congruente con le proprie aspettative. Supportato dal coach, lo studente potrà acquisire consapevolezza di quanto il suo progetto si sposi con i suoi valori, i suoi desideri e non ultime le sue capacità cognitive. Se il corso di studi è troppo distante dalle proprie inclinazioni (come accade ad esempio quando si sceglie un lavoro solo in funzione del proprio ambiente sociale) oppure dalle proprie competenze di base, l esperienza universitaria può diventare frustrante e determinare il protrarsi eccessivo degli studi o addirittura l abbandono definitivo. Utilizzare il coaching nel orientamento in entrata può dunque favorire una scelta più ancorata alla realtà, definita in termini di azioni da mettere in campo e di indicatori utili a monitorare il proprio progetto formativo. Ciò ha un notevole impatto sulla motivazione dello studente che tende così a maturare un senso di auto-efficacia determinante anche per il successo negli studi. Durante l esperienza universitaria non mancano momenti di difficoltà ed incertezza dovuti a cali motivazionali, lontananza da casa, difficoltà finanziarie, rendimento nello studio, ecc.. L orientamento in itinere, se progettato in ottica di coaching, può fornire un utile supporto agli studenti alle prese con particolari momenti di empasse, contribuendo non solo a prevenire il ritardo nel conseguimento della laurea, ma anche a ridurre le cause di dispersione e abbandono. In particolare, se la difficoltà è legata ad uno scollamento tra la meta iniziale e lo stato attuale, lo studente affiancato dal coach è chiamato a lavorare su se stesso ed il suo progetto di vita per verificare quanto la scelta fatta all inizio del percorso universitario sia ancora in linea con le proprie attitudini ed i propri desideri. Se così non fosse, il lavoro del coach consisterà nel mettere a fuoco la nuova meta che lo studente desidera raggiungere per poi riprogettare le tappe da percorrere verso il traguardo finale. Altro motivo di empasse è quello dovuto alla paura di non farcela. Si tratta di un timore piuttosto diffuso imputabile per lo più a `idee limitanti che reprimono il potenziale dello studente facendolo sentire del tutto 11 IL VALORE DEL COACHING

6 inadeguato all esperienza universitaria. Queste idee si manifestano attraverso un pericoloso meccanismo di comunicazione interna che dà luogo a frasi del tipo `non riuscirò mai a laurearmi,`non riesco a superare quell esame `non sono capace, etc. Presupposto del coaching è che gli stati d animo influenzino il comportamento, e viceversa. Supportato dalla figura di un coach, lo studente impara gradualmente a riconoscere i pensieri depotenzianti e a controllare quell Io giudicante che ostacola il suo senso di auto-efficacia. Ciò gli consente di battere l avversario interno (Gallway, 1974), di rimanere focalizzato non più sul problema ma sull obiettivo da raggiungere e le conseguenti azioni da porre in essere. Anche nell orientamento in itinere il coaching può dunque rivelarsi un approccio efficace per restituire motivazione ed entusiasmo allo studente in difficoltà che in questo modo apprende a superare quei momenti di criticità del tutto normali all interno di un percorso di studi. La metodologia del coaching risulta funzionale anche alle attività di orientamento in uscita: in questo caso si parla più propriamente di career coaching, intervento destinato a coloro che hanno da poco intrapreso una carriera professionale, che vogliono cambiare attività o, come nel caso dei neo laureati, che per la prima volta si mettono alla ricerca di un occupazione. Molto spesso l assenza di chiarezza rispetto alle decisioni da prendere determina oltre che grande frustrazione anche un approccio alla ricerca del lavoro del tutto fallimentare. Orientamento in tutte le sue declinazioni Attraverso un percorso di coaching il laureato può far luce su quelle aree di auto-consapevolezza personale e motivazionale a cui è indispensabile dare ascolto per attuare una scelta professionale appagante ed investire le proprie energie in modo più consapevole e proficuo. Stimolando le sue capacità autorealizzative, il coach sostiene il giovane nell acquisizione di competenze utili non solo a costruire un progetto professionale personalizzato ma anche a gestire possibili cambiamenti di ruolo/responsabilità. Ciò consente al neo laureato di adattarsi flessibilmente a nuovi contesti e, laddove ce ne fosse bisogno di ridefinire autonomamente il proprio futuro. Un percorso di career coaching può essere così strutturato: Fase 1 : analisi delle aspirazioni, dei valori e degli interessi dell individuo e definizione di un progetto lavorativo; Fase 2 : individuazione di un profilo professionale declinato in termini di conoscenze, competenze, responsabilità ecc Fase 3 : identificazione dei punti di forza del laureato (tutto ciò che può accrescere esponenzialmente le possibilità di trovare il lavoro desiderato) e dei punti di debolezza (competenze da apprendere o sviluppare per ricoprire il ruolo professionale scelto) Fase 4 : individuazione di eventuali barriere esterne (vincoli di natura familiare, personale o logistica) ed interne (convinzioni limitanti che potrebbero ostacolare il cammino). Fase 5: strutturazione di un progetto professionale costituito dalla strategia di ricerca del lavoro e dalle azioni necessarie a raggiungere l obiettivo. Fase 6: avvio della campagna di ricerca e monitoraggio in itinere dei risultati. Se il destino professionale dei laureati è lo specchio dell efficacia dell offerta formativa universitaria, il career coaching può rappresentare un valido strumento per potenziare i servizi di placament e contribuire alla valorizzazione dei giovani formati con un grosso ritorno in termini di immagine per l Ateneo. Conclusioni Dotarsi di un sistema di orientamento in cui a tutte e tre le fasi (in entrata, in itinere, in uscita) venga riconosciuto lo stesso peso in termini di strategicità e dunque di strumenti previsti, costituisce una priorità per qualsiasi Ateneo nel nostro Paese. Ripensare i servizi di orientamento universitario in un ottica di coaching consente di prevenire o perlomeno contenere molti dei fenomeni (alti tassi di abbandono, frequenti cambi di facoltà, elevata età alla laurea) che rendono le nostre Università ancora poco competitive rispetto a quelle europee. In quest ottica, la metodologia del coaching rappresenta un opportunità che vale senz altro la pena esplorare. Parola di Coach! Pina Sabatino IL VALORE DEL COACHING 12