Lorella Baggiani Sostenere la partecipazione ed il protagonismo delle famiglie attraverso gli strumenti di programmazione e indirizzo
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- Serafina Serena Murgia
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1 SEMINARIO Accompagnare le famiglie verso una genitorialità positiva: dall esperienza P.I.P.P.I. all implementazione delle linee di indirizzo nazionali Prato 23 gennaio 2019 Lorella Baggiani Sostenere la partecipazione ed il protagonismo delle famiglie attraverso gli strumenti di programmazione e indirizzo
2 Il concentrato di P.I.P.P.I. Programma Nazionale: promosso dal MLPS con il supporto e la collaborazione dell'università di Padova, avvio nel 2011/2012 con coinvolgimento delle città riservatarie ex Legge 285/1997, esteso dal 2014/2015 alle Regioni e Province Autonome Programma innovativo: sviluppato a livello nazionale per definire in maniera organica il quadro di riferimento per le politiche derivanti dalla Convenzione dei diritti del fanciullo ambisce ad armonizzare pratiche e modelli di intervento rivolti a famiglie negligenti si presenta (e si pratica) in forma non rigida ma aperta, rispettosa delle teorie e delle prassi consolidate e trasversali, si cala nei territori per costruire attraverso formazione, documentazione e valutazione, un "sapere" che nasce dal basso e costruisce conoscenza condivisa è replicabile/adattabile, è un processo di sviluppo in divenire
3 P.I.P.P.I. : Si rivolge a famiglie che mostrano carenze significative nella cura dei figli, negligenti, a rischio di maltrattamento, maltrattanti: negligenza parentale Si basa su 4 precisi dispositivi di azione: il sostegno professionale alle famiglie e di gruppo ai bambini, il raccordo tra scuola e servizi, l'educativa domiciliare, forme leggere/informali di sostegno come le famiglie di appoggio Struttura l'equipe multidisciplinare come risorsa basilare per l'intervento personalizzato Propone il metodo della valutazione partecipativa e trasformativa che riconosce l'importanza di misurare efficacia ed esiti degli interventi Propone il modello di intervento multidimensionale de "Il Momdo del Bambino" che offre supporto agli operatori per giungere ad una comprensione olistica dei bisogni e delle potenzialità di ogni bambino e di ogni famiglia Propone interventi orientati alla prevenzione Scommette sulla contaminazione tra ambito della tutela dei minori e ambito del sostegno alla genitorialità
4 I risultati della sperimentazione PIPPI in Toscana: opportunità da raccogliere, sistematizzare, diffondere Concetti della prevenzione e della promozione: nuova centralità nelle politiche regionali dedicate ai minori e alle famiglie Attenzione alle famiglie che mostrano elementi di vulnerabilità congiunti alla consapevolezza di poter migliorare i propri potenziali genitoriali Lavoro socio educativo con i bambini e le famiglie in situazione di difficoltà, fragilità o a rischio di maltrattamento non rappresenta un "fuori" o un "oltre" rispetto ai percorsi di cura e protezione; ne costituisce semmai uno spaccato specifico che contribuisce, senza soluzione di continuità, all'affermazione del benessere e della sicurezza dell'infanzia e dell'adolescenza nel suo complesso. Un arco educativo ed assistenziale a valenza promozionale e tutelare che: abbraccia tutte le dimensioni dell'intervento, dalla prevenzione, alla cura, dal sostegno all'accompagnamento orienta i servizi ad agire sui livelli di sicurezza, sulle misure di aiuto ai nuclei, sulle modalità di intervento che favoriscano il raggiungimento dell'autonomia e del completo inserimento sociale
5 Il Programma P.I.P.P.I. ha offerto (ed offre) una cassetta mirata degli attrezzi, misure, dispositivi, pratiche Il focus degli operatori si sposta verso la capacità di riconoscere, valorizzare e sostenere le potenzialità genitoriali, l'osservazione dei cambiamenti, la documentazione e la valutazione dei risultati. Diffusione tra i 13 territori toscani aderenti alla sperimentazione e anche tra chi non ha aderito - della conoscenza di metodologie e strumenti di intervento nuovi o comunque usati in un'ottica inedita Delineazione di un MODELLO la microprogettazione per obiettivi e fattori osservabili e misurabili; la co-progettazione pubblico/privato, servizi/famiglie; la costituzione di famiglie di appoggio e di forme leggere di supporto tra e con le famiglie; le èquipe integrate allargate al privato sociale, alla scuola, ai genitori
6 L'impegno della Regione e dei territori, fin dalla V fase di implementazione del Programma, si è speso per realizzare condizioni favorevoli alla contaminazione positiva tra pratiche professionali, servizi, istituzioni e per la condivisione di una visione integrata, sistemica degli interventi di prevenzione e promozione in cui ogni componente professionale ed istituzionale potesse ritrovarsi senza "perdere" niente delle proprie peculiarità. Deliberazione GR 274/2016: la Regione ha stabilito che gli obiettivi e le esperienze maturate attraverso la sperimentazione P.I.P.P.I. fossero assunti a fondamento di un percorso di sviluppo sull'area della prevenzione e del sostegno alla genitorialità fragile, per la costruzione di un sistema regionale diffuso basato sull'integrazione - nell'ambito dei servizi sociali e socio-sanitari toscani - professionale, organizzativa ed istituzionale, secondo i modelli che il Programma stesso propone.
7 Direttrice di sviluppo in atto dalla VI fase: coinvolgimento dei soggetti "senior" Firenze, Prato, Lucca e Grosseto Opportunità offerta dal percorso di lavoro previsto attraverso il Laboratorio Territoriale Lab T: un contesto operativo di ricerca, approfondimento e formazione calato negli ambiti territoriali e finalizzato a valutare e innovare le progettualità degli ambiti stessi. L'obiettivo principale cui il Lab T risponde è quello di garantire, attraverso il metodo della valutazione partecipativa e trasformativa, il consolidamento e la diffusione delle competenze necessarie per la gestione dei percorsi di accompagnamento e per la progressiva conquista di autonomia da parte della comunità di operatori territoriali. L expertise acquisita è posta al servizio dell'obiettivo di diffondere gli elementi chiave del metodo e dell organizzazione di P.I.P.P.I. negli assetti tecnici, organizzativi e istituzionali locali: progetto di innovazione, formatori esperti...
8 Il Lab-T toscano si è costituito con una vocazione non solo territoriale ma anche regionale, funzionale al percorso di consolidamento dei risultati della sperimentazione che la Regione sta praticando: coinvolgimento di formatori extra sperimentazione messi a disposizione dal territori senior, partecipazione del Referente regionale e del Centro Regionale Infanzia e adolescenza, elaborazione di un progetto di innovazione che agisce contemporaneamente e in sinergia sul livello locale e sul livello regionale.
9 Non solo PIPPI... Fondi erogati a favore delle regioni a partire dal 2014 dal Dipartimento dlele Politiche per la Famiglia per la realizzazione di progettualità su obiettivi diversificati, riconducibili a forme di sostegno e servizi per la natalità e la genitorialità. La Regione Toscana ha coinvolto i servizi sanitari, sociali, socio sanitari ed educativiprogrammando interventi mirati a consolidare e diffondere attività basate sul riconoscimento dell importanza di agire in chiave preventiva e promozionale lungo tutto il percorso di vita delle famiglie e dei minori: 25 percorsi progettuali integrati sull area sociale, socio-educativa e sanitaria orientati a riconoscere precocemente i fattori di rischio, ad offrire supporti e sostegni mirati di natura educativa e psicologia, in un ottica di continuità tra punti nascita, consultori e altri servizi del territorio, nonché a promuovere interventi di educazione familiare, di maternità e genitorialità positive e di prevenzione dei disagi psichici; promozione di una visione di sistema che ruota intorno al rafforzamento degli interventi di supporto alle famiglie e che coinvolge servizi e realtà diversi: visione mutuata e maturata grazie agli esiti del Programma P.I.P.P.I.
10 Il Piano Integrato Sanitario e Sociale Regionale Una nuova scelta: uno strumento leggero, agevole, di facile comprensione 8 grandi obiettivi strategici DRIVER: le forti linee di indirizzo cui il Piano si ispira 11 destinatari TARGET, ovvero la popolazione di riferimento cui il Piano si indirizza SCHEDE OPERATIVE per l'approfondimento di tematiche strategiche e la definizione più puntuale delle azioni 14 LINEE DI INDIRIZZO rappresentano il "cuore" del nuovo Piano integrato: - l'affermazione della logica dell'attivazione sociale e il cambiamento del paradigma delle politiche di welfare verso obiettivi di natura promozionale e di sostegno all'autonomia dellepersone e delle famiglie, con particolare attenzione alle diverse vulnerabilità sociali - il coinvolgimento dei cittadini e delle loro forme associative nella progettazione dei servizi - l'omogeneità delle soluzioni adottate su tutto il territorio regionale - la promozione di team multidisciplinari integrati tra sociale e sanitario - la particolare attenzione ai rischi ambientali e ai determinanti di salute - la prevenzione come ambito trasversale del sistema socio-sanitario
11 I DRIVER 1. Ridurre le diseguaglianze di salute e sociali 2. Gestire le cronicità 3. Sviluppare nuovi modelli di "care" 4. Accellerare l'utilizzo dell'innovazione e sfruttare la rivoluzione dell'informazione 5. Creare una nuova relazione con i cittadini e le comunità per un sistema di salute e di welfare etico e partecipato 6. Ridisegnare le competenze e sostenere le avanguardie per sviluppare una forza lavoro moderna e flessibile 7. Creare una nuova allenza con i cittadini per preservare il nostro sistema socio sanitario 8. Pianificare in maniera condivisa le cure nell'ultima fase della vita
12 Ridurre le diseguaglianze di salute e sociali Ridurre le diseguaglianze di salute e sociali Equità, giustizia sociale, e centralità della persone nelle politiche Equità, giustizia sociale, e centralità della persone nelle politiche Dare a tutti le stesse opportunità di benessere, senza rinunciare sia sul piano dei principi che Dare a tutti le stesse opportunità di benessere, senza rinunciare sia sul piano dei principi che su quello metodologico, al coinvolgimento attivo delle persone e delle comunità su quello metodologico, al coinvolgimento attivo delle persone e delle comunità I servizi non si limitano solo a interventi riparativi ma si occupano sempre di prevenzione I servizi non si limitano solo a interventi riparativi ma si occupano sempre di prevenzione Si ricerca l'integrazione dei saperi multidisciplinari Si ricerca l'integrazione dei saperi multidisciplinari La condivisione delle responsabilità è leva per la qualità della vita dei cittadini e delle famiglie La condivisione delle responsabilità è leva per la qualità della vita dei cittadini e delle famiglie Sviluppare nuovi modelli di "care" Sviluppare nuovi modelli di "care" Interpretare e ottenere il massimo dalle migliori esperienze Interpretare e ottenere il massimo dalle migliori esperienze Aggiornamento dei modelli di cura e assistenza Aggiornamento dei modelli di cura e assistenza Orientamento a maggiore integrazione tra risposte sanitarie e sociali Orientamento a maggiore integrazione tra risposte sanitarie e sociali Lavorare in rete Lavorare in rete Microsistema rappresentato dai team multiprofessionali Microsistema rappresentato dai team multiprofessionali Creare una nuova relazione con i cittadini e le comunità per un sistema di Creare una nuova relazione con i cittadini e le comunità per un sistema di salute e di welfare etico e partecipato salute e di welfare etico e partecipato Il cittadino protagonista degli atti di cura e dei percorsi di promozione sociale, per valorizzare le Il cittadino protagonista degli atti di cura e dei percorsi di promozione sociale, per valorizzare le risorse, identificare i bisogni e fornire le risposte adeguate risorse, identificare i bisogni e fornire le risposte adeguate Partecipazione Partecipazione Ascolto attivo Ascolto attivo Autodeterminazione/relazione terapeutica Autodeterminazione/relazione terapeutica Prevenzione e promozione Prevenzione e promozione La Comunità protagonista dei percorsi di cura: scuola, associazionismo, care giver, enti, servizi, ambulatori... La Comunità protagonista dei percorsi di cura: scuola, associazionismo, care giver, enti, servizi, ambulatori...
13 I TARGET Un sistema unico per tanti destinatari... Dedicato ai genitori Dedicato ai Bambini Dedicato ai giovani Dedicato alle donne... Dedicato a tutti i cittadini Le schede programmatiche circa 50 schede di approfondimento Almeno due livelli di servizio trasversali ai diversi target: pronto intervento sociale i teams multidisciplinari
14 Area Infanzia e Adolescenza 1. UNA GENITORIALITA POSITIVA, RESPONSABILE E PARTECIPE contenuti principali: prevenzione e accompagnamento delle famiglie vulnerabili strumenti e dispositivi innovativi prossimità e domiciliarità 2. ACCOGLIERE E ACCOMPAGNARE BAMBINI, ADOLESCENTI, GENITORI NEI CONTESTI FAMILIARI E NEI SERVIZI contenuti principali: la continuità dei percorsi integrati di presa in carico, accompagnamento e sostegno promozione e tutela: facce della stessa medaglia servizi semiresidenziali e residenziali per minori e rafforzamento dei moduli per ragazzi con problemi di salute mentale transizione alla maggiore età e gestione integrata delle fasi acute e post-acute nei neo-maggiorenni con disturbi del comportamento la qualificazione del sistema e il sostegno agli investimenti nel settore sociale
15 Grazie per l'attenzione Gruppo di lavoro per il Programma PIPPI e per lo sviluppo del sistema di sostegno alla genitorialità Alessandro Salvi tel alessandro.salvi@regione.toscana.it Silvia Notaro tel notaro@istitutodeglinnocenti.it Lorella Baggiani tel politicheminori@regione.toscana.it Serena Bini tel Irene Candeago tel
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