DSA e aspetti psicologici
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1 CORSO GENITORI DSA e aspetti psicologici Verona 30 gennaio 2016 Tiziana Turco
2 dottssa Gangi AID Torino
3 D differenza Neurodiversità Siamo tutti neurodiversi è il contesto sociale che determina se la neurodiversità viene percepita come difficoltà
4 D difficoltà Specific learning difficulty Localizza il problema all interno della persona DISarticolato DISmusicisti DIStratti DISarmonici DISlessici
5 La dislessia non ha identità sociale fuori dalla scuola
6 Ogni studente suona il suo strumento, non c è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un orchestra che prova la stessa sinfonia. da Diario di scuola (2008) Daniel Pennac
7 DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE E DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE Non ci sono condizioni endogene ma fattori riconducibili ad altre patologie o cause ambientali DSA Alunni che incontrano difficoltà scolastiche in relazione ad una disabilità specifica di apprendimento
8 ABILITÀ E DISABILITÀ ABILITÀ la capacità di mettere in atto una serie di azoni, spesso in sequenza tra loro, in modo rapido ed efficiente, per raggiungere uno scopo con un minimo di dispendio di energie DISABILITÀ Incapacità di utilizzare una routine di azioni che non possono essere eseguite in modo veloce ed accurato con il minimo dispendio energetico Stella 2001
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10 LEGGE 170/2010 Art. 1 "Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia"
11 Disturbi Specifici di Apprendimento DISLESSIA Difficoltà nella lettura DISORTOGRAFIA Difficoltà nell ortografia DISGRAFIA Disturbi specifici delle prassie della scrittura DISCALCULIA Deficit del sistema di elaborazione dei numeri e del calcolo
12 Disgrafia
13 DISCALCULIA EVOLUTIVA Disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche che si manifesta in bambini di intelligenza normale, che non hanno subito danni neurologici. Essa può presentarsi associata a dislessia, ma è possibile che ne sia dissociata (C. Temple; 1992)
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17 La legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma che possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana
18 La diagnosi È un insieme di processi necessari per: La diagnosi clinica Determinare le funzioni compromesse La diagnosi funzionale Individuare le potenzialità, fattori ambientali, condizioni emotive, comorbilità
19 Diagnosi CRITERI DI ESCLUSIONE patologie neurologiche psicopatologie preesistenti (epilessie, disarmonie evolutive ) deficit uditivi/visivi concomitante deficit cognitivo carenti condizioni di istruzione CRITERI DI INCLUSIONE Disabilità significativa (2 D.S.) nella lettura, scrittura, calcolo Disturbi di linguaggio Familiarità
20 DOCUMENTAZIONE DIAGNOSI CERTIFICAZIONE Legge 104
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22 VALUTAZIONE DIAGNOSTICA TEMPI Scuola primaria I anno: difficoltà II anno: problema nella lettura - scrittura III anno: problema nel calcolo
23 Comunicazione della diagnosi evento critico Ristrutturazione e riorganizzazione cognitiva, emotiva, relazionale del bambino della famiglia della scuola
24 La restituzione diagnostica modifica Vissuti Attività e impegni Relazioni, del bambino della famiglia della scuola
25 La condivisione della diagnosi consente però di: Restituire un significato Ridefinire il proprio stato Offrire una prospettiva Fare chiarezza
26 Si è dislessici (DSA) quando: Vi è un livello in lettura e/o scrittura e/o calcolo sostanzialmente 2 deviazioni standard al di sotto della media di quanto previsto in base : all età cronologica alla valutazione psicometrica dell intelligenza all istruzione adeguata all età.
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28 Disturbi correlati (Comorbilità) È FREQUENTE ACCERTARE LA COMPRESENZA NELLO STESSO SOGGETTO DI PIÙ DISTURBI SPECIFICI DDAI o ADHD (Deficit di attenzione e iperattività) Disturbo non verbale Sindrome spaziale (Disorganizzazione spazio-temporale/disprassia) Disturbi di Attenzione (Focalizzata e/o Continuativa) Disturbi di Memoria (Lungo e/o Breve Termine)
29 CARATTERISTICHE il carattere neurobiologico delle anomalie processuali che caratterizzano i Disturbi Specifici il carattere evolutivo di questi disturbi; la diversa espressività del disturbo nelle diverse fasi evolutive dell abilità in questione;
30 la frequente associazione ad altri disturbi (comorbilità); il fatto che il disturbo specifico comporta un impatto significativo e negativo per l adattamento scolastico e/o per le attività della vita quotidiana.
31 I DSA NON sono UNA MALATTIA NON sono conseguenza di UN BLOCCO PSICOLOGICO NON sono conseguenza di UN BLOCCO EDUCATIVO NON sono conseguenza di UN BLOCCO RELAZIONALE NON sono dovuti a DEFICIT DI INTELLIGENZA NON sono dovuti a DEFICIT SENSORIALI I DSA SONO CARATTERISTICHE GENETICHE CONGENITE NEUROBIOLOGICHE
32 LA DISLESSIA EVOLUTIVA ha basi ereditarie
33 Le basi biologiche della dislessia : Neuroimmagini: Mostrano le variazioni di attivazione delle aree cerebrali in conseguenza di determinati compiti Consentono di evidenziare le diversità di funzionamento di zone della corteccia cerebrale
34 Attivazione cerebrale durante compiti di lettura Controlli network perisilviano (area di Broca, area di Wernicle incluso il planum temporale), giri temporale medio e inferiore, giro fusiforme, emisferi cerebellari e strutture sottocorticali (talamo e gangli della base) Dislessici
35 Quello che appare compromesso in presenza di D.S.A. è il processo di AUTOMATIZZAZIONE delle procedure di lettura, scrittura e calcolo E per questo che la loro caratteristica fondamentale non è l incapacità di eseguire questi compiti ma la LENTEZZA e/o la SCARSA ACCURATEZZA con cui li si svolge
36 DSA: è possibile un individuazione in età pre-scolare? Fattori di rischio Scadenti abilità fonologiche Familiarità per disturbi di lettoscrittura Fattori a cui prestare attenzione Difficoltà a mantenere l attenzione Difficoltà visuo-spaziali Difficoltà di coordinazione motoria
37 Quali sono i fattori predittivi? I disturbi del linguaggio (DSL) sono il predittore più affidabile dei Disturbi Specifici di Apprendimento
38 Elementi da osservare nella Scuola dell Infanzia: Disturbo del linguaggio; Inadeguatezza nei giochi metafonologici; Difficoltà a memorizzare filastrocche; Difficoltà nella manualità fine; Goffagine nel vestirsi, allacciarsi le scarpe, ecc..; Inadeguato riconoscimento destra / sinistra
39 Elementi da osservare nella Scuola Primaria: Difficoltà a copiare dalla lavagna; Utilizzo difficoltoso dello spazio-pagina; Lentezza nell acquisizione del codice alfabetico e della corrispondenza grafema/fonema; Scrittura speculare di grafemi e numeri; Errori fonologici nella fase alfabetica della scrittura (inversioni, sostituzioni, omissioni, intrusioni); Difficoltà con i digrammi e trigrammi; Scarsa competenza metafonologica ; Difficoltà grafo-motorie;
40 Difficoltà di calcolo a mente entro il 10; Lentezza ed errori nella enumerazione all indietro da 20 a 0; Difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri ad una cifra; Difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni aritmetiche; Difficoltà a memorizzare sequenze ( mesi, giorni, ordine alfabetico, ); Difficoltà di attenzione; Racconta i fatti quotidiani con occhi particolari e in tempi lunghi perdendo spesso l uso di termini anche di uso quotidiano (disnomia); Difficoltà nella lettura dell orologio;
41 Difficoltà nel ricordare le date importanti o il proprio numero di telefono; Difficoltà nel pianificare ed organizzare le proprie attività; Difficoltà nella gestione del tempo;
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45 Essi sono EVOLUTIVI, cioè sono disturbi che si manifestano in età scolastica e si modificano nel tempo: per questo si parla di Dislessia Evolutiva,
46 L evoluzione
47 Diversa evoluzione Gravità del disturbo Presenza di aree di eccellenza e di talenti che possono fornire vie di compensazione dal punto di vista psicologico e dal punto di vista funzionale L adeguatezza delle reazioni e degli interventi dell ambiente Precocità dell individuazione
48 EVOLUZIONE DEL DISTURBO DI LETTURA la velocità di lettura tende a crescere anche nei DSA ma la distanza dai buoni lettori resta invariata l accuratezza migliora progressivamente e tende a raggiungere prestazioni nella norma
49 Dati da conoscere I tempi di lettura migliorano progressivamente (di norma 0,5 sill. sec. all anno) È più facile correggere gli errori di lettura che aumentare la velocità di lettura. Per poter studiare con successo testi di un certo livello (secondaria) è necessaria una velocità di lettura di 3 sill/sec) Il sovraccarico della memoria di lavoro crea interferenza con la soppressione di informazioni irrilevanti
50 lettura e scrittura sono attività molto faticose perché non vengono automatizzate
51 EVOLUZIONE DEL DISTURBO DI SCRITTURA In genere è positiva: riduzione sensibile del numero di errori nel corso dell iter scolastico, con capacità di autocorrezione Comparsa di errori ortografici in situazioni di stanchezza o di attività di scrittura di tipo compositivo (temi, verifiche ) La disgrafia non si evolve positivamente, ma tende a rimanere stabile o a peggiorare
52 Persistenza della DISCALCULIA (Shalev, Manor et al.1997) Soggetti: 122 (50% F; 50% M) I controllo: età 10/11 anni (V elem.) II controllo: età 12/13 anni (III media) 47% restano discalculici 95% presenta prestazioni < 25% La componente di correttezza viene compensata Persiste la lentezza (componente di velocità) Battistini, Profumo, Tedoldi, Truzoli ( 2001)
53 Nella scuola primaria I compagni imparano velocemente e con facilità a leggere e scrivere Le difficoltà DSA Vissuti di sfiducia Calo dell autostima Convinzione di essere poco intelligenti Essere pigri Non avere motivazioni
54 Manifestazioni psicologiche del disagio Comportamento ritirato Nascondersi Evitamento del confronto Rifiutarsi di svolgere un compito Inibizione Parlare poco
55 Sentimenti di rabbia Comportamenti disturbanti Opposizione
56 Questi problemi si accentuano nel caso di entità severa del disturbo Associazione Comorbilità
57 La dislessia evolutiva nell adolescente
58 ADOLESCENZA E IL DESIDERIO DI IDENTIFICARSI COME INDIVIDUO IL BISOGNO DI ALLONTANARSI DAL MODELLO GENITORIALE ALLA RICERCA DI UN PROPRIO MODELLO LA RICHIESTA DI AUTONOMIA E DI INDIPENDENZA IL BISOGNO DI CONFRONTO E DI ACCETTAZIONE DEL GRUPPO DEI PARI L IDENTIFICAZIONE SESSUALE
59 L ADOLESCENTE E MOLTO ATTENTO A MOSTRARE L IMMAGINE DEL SE IL PIU POSSIBILE POSITIVA RISPETTO AI VALORI DEL GRUPPO DEI PARI
60 Nella Scuola Superiore vediamo il risultato dell interazione tra Competenze cognitive indenni Difficoltà residue nel controllo dello strumento Alterazioni neuropsicologiche ancora presenti Strategie e meccanismi di compenso attivati L intelligenza dichiarativa appare superiore a quella procedurale Una stessa prestazione può essere il risultato di cocktail
61 Dislessia recuperata Le prestazioni del soggetto con pregressa diagnosi di DSA sono comparabili in tutti gli ambiti a quelle dei normolettori
62 Dislessia compensata (conseguenze funzionali) Affaticabilità in tutti i compiti che richiedono lettura e disturbi funzionali Difficoltà di comprensione e di studio Difficoltà con la lettura delle lingue straniere Difficoltà nelle prove a tempo Difficoltà con le prove con risposta aperta Bassa autostima
63 Dislessia persistente Tutti i parametri di lettura, in tutti i tipi di stimoli (testo, parole e non-parole) sono significativamente sotto-soglia per rapidità e accuratezza Lettura molto stentata, lenta (< 3 sill/sec) Lettura inaccurata (< 5 centile) Impossibilità di studiare senza aiuto Rifiuto della scolarizzazione Disturbi di socializzazione
64 Diversa espressività AMBITO lettura scrittura calcolo grafia GRADO D.S. COMORBILITÀ A.D.H.D D.S.L. Comportamento
65 Diversa espressività Hanno stili cognitivi peculiari: ogni alunno ha il suo modo di elaborare le informazioni percepite Stili cognitivi diversi determinano strategie diverse e peculiari per elaborare le informazioni Scelta di una strategia di insegnamento piuttosto che un altra
66 LE PREFERENZE DEI DSA
67 La scuola è l ambiente privilegiato per sperimentare i diversi stili Sperimentare lo stile cognitivo che è più congeniale è più motivante e perciò permette l uso di strategie di apprendimento più efficaci (qualità e tempo)
68 Anche ogni insegnante ha il proprio stile di apprendimento e stile cognitivo che influenza il suo stile di insegnamento Ogni insegnante tende a riproporre spontaneamente il proprio stile di apprendimento nello stile di insegnamento
69 Difficoltà significativa (Disturbo Specifico = Discrepanza) nell acquisizione del controllo del codice scritto (lettura, scrittura, calcolo) in modo corretto e fluente (automatizzazione) che interferisce con il funzionamento adattivo (aspetti emotivo-psico-sociali) In presenza di: Normodotazione intellettiva Adeguate opportunità di apprendimento in assenza di disturbi neuromotori o sensoriali disturbi psicopatologici primari (pre-esistenti)
70 Le condizioni di apprendimento AMBIENTE RELAZIONI SIGNIFICATIVE RAPPORTO CON LA FAMIGLIA RAPPORTO CON I COETANEI RELAZIONE EDUCATIVA
71 L apprendimento dipende anche da: CONCETTO DI SÈ ATTRIBUZIONI CAUSALI AUTOEFFICACIA ACCETTAZIONE SOCIALE AUTOSTIMA
72 ASPETTI PSICOLOGICI Comportamenti che hanno come effetto immediato: l aumento delle difficoltà scolastiche l aumento delle difficoltà specifiche
73 DISTURBI DI APPRENDIMENTO E SOFFERENZA PSICOLOGICA IDEA DI SE? INSUCCESSO SISTEMATICO E DIFFUSO IMPOTENZA APPRESA SFIDUCIA E RINUNCIA
74 STILE ATTRIBUTIVO DEI DSA attribuiscono sempre a fattori esterni i successi attribuiscono a se stessi e alla propria incapacità i fallimenti bassa autostima
75 Il concetto di sè hanno un concetto di sé negativo per gli aspetti scolastici, si sentono meno supportati emotivamente: più ansia e bassa autostima (Hall Spruill e Webster 2002), si sentono meno responsabili del proprio apprendimento (Anderson-Inman 1999), abbandonano il compito alle prime difficoltà (Bouffard e Couture 2003).
76 Posso aumentare l autostima Costruendo la fiducia reciproca Mantenendo la chiarezza e la coerenza Circoscrivendo il giudizio sul prodotto scolastico facendo sperimentare il successo Ascoltando i bisogni Portarlo alla creazione di obiettivi di apprendimento, cioè incrementando le proprie competenze e non avere obiettivi di prestazione per ottenere gratificazione.
77 renderlo efficiente nell utilizzazione delle strategie cognitive che lui sa non essere state compromesse; tollerare i propri limiti, sapersi accettare per quello che si è: il disturbo specifico di apprendimento non cessa, il bambino/ragazzo deve imparare ad accettare il dolore dei limiti; prendere coscienza delle competenze non danneggiate: quindi aiutarlo ad utilizzare in modo adeguato le risorse cognitive disponibili; circoscrivere le difficoltà di un compito: non leggo bene ma comprendo quello che ho letto; saper giudicare le difficoltà di un compito; rendere efficaci le abilità di monitoraggio sia dal proprio funzionamento cognitivo, sia emotivo, sia affettivo.
78 PAROLE DA NON DIRE (De Beni, Moè,Cornoldi 2007) TI DEVI IMPEGNARE DI PIU (da non dire soprattutto al bambino entitario). FACCIAMO UNA GARA Evitare il clima competitivo ma favorire la collaborazione BRAVO/A Fornire feedback che vertono sul comportamento e non sulla persona. CON ME FA l idea che si deve trasmettere è che può apprendere anche senza la presenza dell operatore.
79 Ambiente familiare Struttura di personalità Interventi FATTORI PROTETTIVI Individuazione precoce Ambiente scolastico
80 SE SEI UN GENITORE Anche per te è una necessità fondamentale quella di poter cercare e trovare aiuto quando ti trovi sopraffatto dalle difficoltà, dalle incertezze, dalle paure, dalla rabbia, dall impotenza QUINDI VIVI NEL TUO AMBIENTE ATTIVAMENTE CERCA LA COLLABORAZIONE CON ALTRE FAMIGLIE E ALTRI SOGGETTI PARLA DEI PROBLEMI CON I FIGLI, GLI INSEGNANTI, GLI AMICI AIUTA TUO FIGLIO NELLE ATTIVITÀ SCOLASTICHE
81 GRAZIE PER L ATTENZIONE
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