OSPEDALE DI LECCO PIANO OSPEDALIERO PER EVENTUALE MAXIEMERGENZA O INCIDENTE MAGGIORE

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1 [Lecco Hospital Planning for Disaster] OSPEDALE DI LECCO PIANO OSPEDALIERO PER EVENTUALE MAXIEMERGENZA O INCIDENTE MAGGIORE Proposta Piano a cura di G.F. Villa e M. Selva FASE ORGANIZZATIVA Con la premessa che la recentissima istituzione del nuovo Ospedale A. Manzoni di Lecco non permette a tempi brevi la costituzione di un piano d emergenza completo, l organizzazione del Presidio Ospedaliero, per affrontare un elevato afflusso di pazienti in una ridotta unità di tempo, prevede sia la preventiva organizzazione della logistica destinata a subire il primo impatto con l evento, che la modifica della usuale operatività. Verranno qui di seguito illustrati i punti essenziali della preparazione del piano per rendere altamente efficace la risposta della struttura ospedaliera. Il Triage Per "triage" s'intende la selezione e la classificazione dei pazienti giunti all osservazione dei sanitari in P.S. in base alla gravita' della loro sintomatologia per determinarne la priorità di trattamento clinico. Sulla base di una classificazione generalmente accettata, il paziente verrà distinto in una delle seguenti categorie, ognuna delle quali e' contraddistinta da un colore specifico, utile per l'immediato riconoscimento visivo dell'ammalato da parte dei sanitari e del personale ausiliario: Colore Nero - Urgenze Irrecuperabili: e' destinata ai pazienti definiti "irrecuperabili", cioè che sono già deceduti o che lo saranno a breve termine per la particolare gravita' della loro situazione; Colore Rosso Urgenze Assolute: costituita dai soggetti che necessitano di un trattamento clinico immediato poiché presentano una compromissione delle funzioni vitali o che devono essere sottoposti ad intervento chirurgico d'urgenza (presumibilmente entro le 2 ore). Tali pazienti possono richiedere specifiche cure di terapia intensiva anche nelle ore successive alla prima stabilizzazione; Colore Giallo - Urgenze Relative: e' riservata ai soggetti con lievi alterazioni delle funzioni vitali o che presentano la necessita' di un intervento chirurgico entro le successive 18 ore. Questi pazienti sono da tenere in osservazione poiché potrebbero in ogni momento, per un possibile peggioramento delle loro condizioni cliniche, entrare a far parte della categoria rossa; Colore Verde Urgenze Minime: è la categoria dei soggetti con trattamento sicuramente differibile; (es. intervento chirurgico differibile dopo le 18 ore, quando cioè si suppone terminata la fase di emergenza), oppure pazienti ambulatoriali come contusi e feriti leggeri.

2 Colore Arancio Urgenze psichiatriche: è la categoria dei pazienti senza lesioni organiche ma in preda ad un grave stato di panico o di agitazione psicomotoria o catatonia o di importante alterazione comportamentale. Questa classificazione naturalmente prevede che ognuna di queste 5 categorie di pazienti sarà raccolta in zone separate e trattata da persone specifiche, per evitare confusione e sovrapposizioni. Personale medico preposto al triage Il triage intraospedaliero sarà gestito dal Responsabile del Pronto Soccorso se presente in quel momento. Se non presente al momento, in sua vece tale compito spetterà all'anestesista Rianimatore più anziano in turno di guardia anestesiologica. Quando entrambi fossero già impegnati, il triage sarà eseguito dal medico più anziano in servizio in Pronto Soccorso finche' non potrà' essere rilevato da una delle figure sopra citate. Sarà comunque istituita al più presto un Unità di crisi per la gestione continuativa dell evento come indicato dalle linee guida regionali. Tale Unità sarà composta dal Direttore Sanitario di presidio, dal Direttore del Dipartimento di Emergenza, dal Dirigente degli Uffici Infermieristici, dal Direttore del Pronto Soccorso e dal Responsabile della C.O.E.U. 118 o da loro delegato. I luoghi del triage L area di triage è già normalmente ubicata in apposita zona all interno del Pronto Soccorso. All interno dell Ospedale verranno definite le aree di ricezione dei vari pazienti già classificati nel triage come di seguito riportato: Area Nera: sarà rappresentata da appositi locali del P.S. e successivamente dall Anatomia Patologica. Area Rossa: sarà costituita dagli usuali locali di assistenza del P.S. in quanto essi risultano già disponibili per il trattamento intensivo da parte dei sanitari, che devono avere una panoramica generale e costante nel tempo di tutti i pazienti raggruppati in questa categoria Area Gialla: sarà rappresentata dalle postazioni allestibili nella Recovery room del blocco operatorio posto al piano sottostante il Pronto Soccorso. Area Verde; si ricorrerà all'utilizzo degli spazi disponibili nei reparti sistemando i pazienti nei letti liberi o non utilizzati. Area Arancio: sarà rappresentata dal reparto di Psichiatria.

3 Schema immediato per la valutazione dei pazienti nel triage Codice 4: NERO - paziente irrecuperabile: paziente deceduto o che morirà entro breve tempo senza possibilità di poter modificare il suo iter clinico; Codice 3: ROSSO - paziente con trattamento indifferibile: paziente con necessità di assistenza di Emergenza alle funzioni vitali compromesse o con necessita' d'intervento chirurgico entro le 2 ore; Codice 2: GIALLO - paziente in osservazione: paziente con necessità di assistenza clinica Urgente o di intervento chirurgico entro le 18 ore, senza funzioni vitali compromesse; Codice1: VERDE paziente da trattamento ambulatoriale: paziente contuso o ferito leggero da rivedere ambulatorialmente nei giorni successivi; paziente con necessità di assistenza clinica di minima o di intervento chirurgico di elezione; Codice X: ARANCIO pazienti senza importanti lesioni organiche ma in stato di agitazione psicomotoria con reale necessità di sedazione e di allontanamento dagli altri soggetti o comunque dagli stimoli scatenanti il comportamento (Aree dell urgenza). La scheda di triage Mano a mano che giungono in ospedale, i feriti saranno registrati su una scheda appositamente realizzata per l'emergenza, dall'infermiere che affianca il medico preposto al triage. Alla scheda sarà allegato un braccialetto per il riconoscimento del paziente, con l'indicazione del numero progressivo; questo braccialetto autobloccante, del tipo usato in sala parto per la madre del neonato, verrà staccato e applicato al polso del paziente. La scheda di triage, che seguirà sempre il paziente, ha il compito di trasmettere prontamente ad ogni persona che si occuperà del ferito, la patologia presentata, le condizioni cliniche, le terapie applicate e la destinazione. Vie preferenziali Dovrà essere utilizzato personale front desk negli spazi antistanti il Pronto Soccorso (camera calda e vie d accesso) per la regolazione del traffico e dell accesso dei mezzi di soccorso in arrivo o in transito. Definizione della massima capacita' di accettazione La massima capacità di accettazione attuale per l Ospedale Manzoni viene definita in 25 pazienti allettabili + 25 pazienti deambulanti o posizionabili seduti che giungono in un arco di tempo non superiore alle due ore. La definizione del livello di emergenza seguirà le sottoelencate indicazioni: 1 Livello: da 3 rossi o 7 gialli; o 2 rossi e 5 gialli in 20 minuti 2 Livello: da 5 rossi o 15 gialli; o 4 rossi + 8 gialli in 40 minuti; 3 Livello: oltre i 7 pz. rossi o più di 15 pz gialli in 60 minuti.

4 Avvio del Piano Operativo per le Maxi Emergenze E istituito dal medico Capo Turno del Pronto Soccorso per la presenza contemporanea di 3 pazienti "rossi" oppure di 7 pazienti "gialli" o anche di 2 pazienti "rossi" e di almeno 5 "gialli" arrivati nell arco di 20 minuti. Liste relative al personale da richiamare Oltre alla regolare registrazione dei turni di guardia e di reperibilità, sarà la Direzione Sanitaria di presidio e l ufficio infermieristico, all uopo allertato, che tramite la lista dei dipendenti chiamerà il personale di reparto, anche tenendo conto della maggiore o minore possibilità di reperibilità esaminando i turni effettuati, su richiesta specifica dell unità di crisi e secondo il livello di emergenza definito, a partire dal 2. Gestione dei giornalisti e parenti delle vittime Per un corretto svolgimento delle operazioni di triage in caso di grandi emergenze, occorre che nelle aree di azione sia esclusa la presenza dei parenti dei feriti, che immancabilmente accorreranno in ospedale con richieste di informazioni riguardo i loro familiari, e quella dei giornalisti e operatori televisivi. Queste persone saranno allontanate dalle forze dell'ordine chiamate all uopo e dislocate lungo la via di comunicazione che comunica con il resto dell ospedale (corridoio P.S./Hall) per essere indirizzati presso altra zona predefinita; in particolare, i parenti dovranno essere raccolti nella hall ospedaliera mentre le persone rimanenti (giornalisti, autorità, ecc.) verranno deviate presso l aula didattica dell'ospedale, dove un incaricato della Direzione Sanitaria rilascerà dei comunicati ufficiali ad intervalli regolari. FASE OPERATIVA Meccanismo della fase di mobilitazione nel 1 livello Nei tempi immediatamente successivi l'evento catastrofico, la C.O.E.U. 118 avviserà il Pronto Soccorso dell'ospedale, affinché questo si prepari ad accogliere le persone che ne sono state coinvolte. In questo caso il dettaglio delle informazioni e la disponibilità ad accettare un numero iniziale di pazienti permetterà già di definire il livello di emergenza. In tal caso verrà immediatamente informato il responsabile Medico Capoturno che, ricevuta la notizia, deciderà, in base alle informazioni ricevute e alla verifica delle stesse, il livello di attivazione del piano di emergenza e lo renderà operativo informando la Direzione Sanitaria per la creazione della Unità di crisi. Mobilitazione del 2 livello Il 2 livello può essere attivato successivamente alla precedente mobilitazione del 1 livello e solo quando questa risposta si sarà dimostrata insufficiente per ciò che riguarda la dimensione della emergenza.

5 Caratteristica del livello in questione è quella di prevedere un estensione spaziale dell assistenza negli appositi locali non facenti parte del P.S., ricorrendo a quei luoghi identificati nelle aree nera, rossa, gialla, verde ed arancio e di estendere l'allarme ai singoli reparti mediante l'uso dei sistemi previsti. Distribuzione del personale entro le aree di Emergenza Non e' pensabile una rigida distribuzione del personale medico, infermieristico ed ausiliario all'interno di ogni area, dato che queste persone saranno costrette a muoversi per i vari settori a seconda delle esigenze del caso. Si stabilirà una distribuzione di massima in base alla logistica ed al numero di sanitari presenti. Meccanismo della fase di mobilitazione del 3 livello A questo livello si giungerà qualora il disastro sia tale da far sì che il numero dei coinvolti sia veramente consistente. Al superamento del limite di pazienti precedentemente fissato si promuoverà il 3 livello. Per la necessita' di una cospicua presenza di personale sarà lasciata ad ogni singolo reparto la chiamata dei propri medici od infermieri, cercando di reclutarne il maggior numero possibile. Qualora data la gravita' dell'evento si superi la massima capacità prevista di accettazione (per esempio 50 pazienti in totale in 2 ore), si provvederà comunque a far dirottare dalla Centrale Operativa dell'emergenza presso altri ospedali gli ulteriori pazienti, mediante comunicazione ai sanitari operanti il triage già sul luogo del disastro. Qualora anche gli ospedali detti "di secondo livello" siano saturi o l'entità del disastro sia tale da interessare sin da subito anche molti altri ospedali della stessa zona, la Direzione Sanitaria ricorrerà a radio e televisioni locali, affinché lancino appelli indirizzati al personale dell'ospedale eventualmente in ascolto, al fine di attuare una mobilitazione massiva ma programmata del personale. Se lo stato di emergenza dovesse perdurare per più giorni, si provvederà all integrazione o alla sostituzione del personale e del materiale con altro proveniente da altri ospedali non coinvolti nell'emergenza. BIBLIOGRAFIA Villa G.F., Candela C., Cibelli M.T., Seletti G. - Disaster Preparedness for Hospital s Response; I.R.C.C.S. H. San Raffaele Milano; IXth International Training Course of CEMEC, San Marino 1997 Emergency Preparedness and Disaster Relief Coordination Program. Guidelines for assessing disaster preparedness in the health sector; Washington DC PAHO Emergency preparedness and response, in: Introduction to rapid health assessment. - Geneva; WHO, Savage P.E., Disaster and Hospital Planning: a manual for doctors, nurses and Administrators; Oxford, Pergamon Press 1979.

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