PREDE O RAGNI. Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità Parte III. Alberto F. De Toni. Udine, ottobre 2005

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1 Alberto F. De Toni Università degli Studi di Udine PREDE O RAGNI Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità Parte III Udine, ottobre 2005 Alberto F. De Toni 1

2 Sommario Introduzione Parte Prima: Dalla scienza classica alla teoria della complessità Parte Seconda: I sette principi della teoria della complessità Parte Terza: Dal management tradizionale al management della complessità Parte Quarta: I sette principi della complessità applicati al management Conclusioni Alberto F. De Toni 2

3 PARTE TERZA TEORIA DELLA COMPLESSITÀ TEORIA DELLA COMPLESSITÀ DECLINATA NEL MANAGEMENT PARTE PRIMA Dalla scienza classica alla teoria della complessità PARTE TERZA Dal management tradizionale al management della complessità STATO DELL ARTE PARTE SECONDA I sette principi della teoria della complessità PARTE QUARTA I sette principi della complessità applicati al management MODELLO PROPOSTO Alberto F. De Toni 3

4 L economia classica A.SMITH : ECONOMIA = NEWTON : SCIENZA CLASSICA SMITH (1776) rendimenti decrescenti individui identici e razionali elementi misurabili: quantità e prezzi mercato in equilibrio INTRODUCE UN NUOVO MODO DI FARE SCIENZA ECONOMICA INTRODUCE UN NUOVO MODO DI GUARDARE AL MONDO Alberto F. De Toni 4

5 L economia complessa ISTITUTO DI SANTA FE (dal 1988) rendimenti crescenti individui unici e a razionalità limitata elementi non misurabili: configurazioni e possibilità mercato non in equilibrio CONSIDERA LA COMPLESSITÀ DEL REALE IN ECONOMIA CONSIDERA L ECONOMIA UNA SCIENZA COMPLESSA Alberto F. De Toni 5

6 Economia classica e complessa TIPO DI ECONOMIA Classica Complessa (di Santa Fe) Base scientifica fisica newtoniana biologia Rendimenti decrescenti crescenti CARATTERISTICHE Individui identici e razionali unici e a razionalità limitata Elementi misurabili: quantità e prezzi non misurabili: configurazioni e possibilità Stato del mercato equilibrio non-equilibrio Difficoltà nello studio bassa alta Importanza forma soft della fisica scienza altamente complessa Alberto F. De Toni 6

7 Rendimenti crescenti: i fenomeni di lock-in Si affermano tecnologie inferiori ad altre mediante circoli virtuosi delle prime e viziosi delle seconde. AD ESEMPIO la tastiera QWERTY La QWERTY si diffonde I dattilografi imparano a usare la QWERTY la videocassetta VHS La VHS si diffonde I negozianti vendono la VHS Alberto F. De Toni 7

8 L orologio antiorario con 24 ore Paolo Uccello Quadrante di orologio 1443 Santa Maria del Fiore, Firenze Alberto F. De Toni 8

9 L aumento di complessità nella storia Città stato e prime opere pubbliche: pluralità di ruoli, prime gerarchie impersonali. Sistema corporativo (romano prima, feudale poi): intrecciarsi di rapporti sociali e politici. Rivoluzione industriale: divisione del lavoro, gerarchizzazione spinta, rapporti istituzionali tra aziende, intreccio delle dinamiche finanziarie con quelle tecnicoproduttive e commerciali. Oggi - COMPLESSITÀ + Fonte: Colombo, 1991 Alberto F. De Toni 9

10 La complessità nell attuale contesto Progressiva frammentazione dei soggetti economici Notevole dinamismo delle forze Indecifrabilità degli eventi Produzione e coesistenza di fenomeni contraddittori Compressione e contemporaneamente allungamento del tempo Fonte: Vicari, 1991 E, sempre più: GLOBALIZZAZIONE DELOCALIZZAZIONE COMPLESSITÀ SOCIALE Alberto F. De Toni 10

11 Le imprese nell ambiente globale La globalizzazione è innanzitutto un FATTO. Si tratta della terza fase di un processo economico irreversibile: 1. Import-export: dall 800, con il commercio internazionale. Consiste principalmente in uno scambio di oggetti 2. Impresa multinazionale: dal 1950 circa, l impresa va ad operare in altri Paesi. Il boom avviene con l unificazione europea. Consiste di scambio di uomini e capitali 3. Globalizzazione: consiste di scambio di significati e conoscenze. È la nostra testa che diviene internazionale. Siamo noi che diventiamo internazionali Alberto F. De Toni 11

12 Complessità come misura quantitativa COMPLESSITÀ INTERNA ESTERNA Verticale Orizzontale Spaziale Ambientale Fonte: Anderson, 1999 Alberto F. De Toni 12

13 Complessità come misura qualitativa COMPLESSITÀ AMBIENTALE GESTIONALE TRANSAZIONALE Fonte: Pilati, 1991 COMPLESSITÀ INTERNA COMPLESSITÀ ESTERNA Alberto F. De Toni 13

14 Classi e indicatori di complessità in impresa AUTORE CLASSI DELLA COMPLESSITÀ INDICATORI Daft (1992) o Interna - Verticale - Numero di livelli nella gerarchia - Orizzontale - Numero di unità attraverso l organizzazione - Spaziale - Numero di luoghi geografici o Esterna - Numero di elementi differenti con cui l organizzazione ha contemporaneamente a che fare Pilati (1991) o Ambientale - Imprevedibilità, instabilità e rapidità dei cambiamenti esogeni all impresa o Gestionale - Imprevedibilità del task e minore frequenza dei meccanismi di feed-back sugli accadimenti gestionali o Transazionale - Incertezza, vaghezza e interdipendenza delle transazioni endo ed extra organizzative Vicari (1998) o Interna o Esterna - Progressiva frammentazione di soggetti e ambienti socio-economici - Notevole dinamismo delle forze - Indecifrabilità degli eventi - Produzione e coesistenza di fenomeni contraddittori - Compressione e contemporaneamente allungamento del tempo Alberto F. De Toni 14

15 Il cambiamento di paradigma ORGANIZZAZIONE COME SISTEMA SEMPLICE IN AMBIENTE SEMPLICE ORGANIZZAZIONE COME SISTEMA COMPLESSO IN AMBIENTE COMPLESSO MODELLO MANAGERIALE CLASSICO CAMBIAMENTO DI PARADIGMA ORGANIZZATIVO- GESTIONALE MODELLO MANAGERIALE COMPLESSO Alberto F. De Toni 15

16 Da sistema organizzativo semplice a complesso NATURA DELL'ORGANIZZAZIONE SISTEMA "SENZA MENTE" (MODELLO MECCANICISTICO) SISTEMA "A UNA MENTE" (MODELLO BIOLOGICO) SISTEMA "A MOLTE MENTI" (MODELLO SOCIALE) A P P R O C C APPROCCIO SISTEMICO (VARIABILI INTERDIPENDENTI) APPROCCIO ANALITICO (VARIABILI INDIPENDENTI) Sistema organizzativo semplice Sistema organizzativo comp lesso Fonte: adattamento da Gharajedaghi, 1999, p.9 Alberto F. De Toni 16

17 Imprese: sistemi complessi in ambienti complessi AUTORI Lawrence e Lorsch (1967) Vicari (1998) Senge (1992) Batholomew (2001) Anderson (1999) Frederick (2002) Dioguardi (2000) Stacey (1995) Marion e Uhl- Bien (2001) Heuerman e Olson (1998) Pascale (1992) Fuller e Moran (2001) Colombo (1991) Auto-organizzazione X X X X X X X PRINCIPI DELLA COMPLESSITA' Orlo del caos X Principio ologrammatico X X Impossibilità della previsione X Potere delle connessioni X X X X X X X X Causalità circolare X X Apprendimento try&learn X X X X Alberto F. De Toni 17

18 La necessità del cambiamento di paradigma NUOVO PARADIGMA LE FORZE CHE ERODONO IL SUCCESSO CAMBIAMENTO DEL GIOCO SUB-OTTIMIZZAZIONE INERZIA IMITAZIONE Fonte: Gharajedaghi, 1999, p.4 Alberto F. De Toni 18

19 Il modello manageriale tradizionale Successo come equilibrio e stabilità Processi decisionali determinati Strumenti logici e analitici Apprendimento basato su dati storici Controllo basato su regole razionali Ruolo negativo delle differenze interne Orientamento esecutivo dei manager Emergenza di nuove strategie evitata OBIETTIVO: STABILITÀ (ridurre la complessità) Alberto F. De Toni 19

20 Il modello manageriale complesso Successo da non equilibrio e innovazione Processi decisionali indeterminati Strumenti intuitivi e basati su analogie Apprendimento try&learn Controllo basato su processi politici e sociali Ruolo positivo delle differenze interne Orientamento esplorativo dei manager Emergenza di nuove strategie ricercata OBIETTIVO: ELASTICITÀ (assorbire la Alberto F. De Toni 20

21 Classi di orientamento richiesti ai manager TENDENZA A TROVARE SIMILARITA' alta bassa PROBLEM SOLVING (orientamento scientifico) EXECUTION (orientamento esecutivo) EXPLORATION (orientamento esplorativo) PROBLEM SETTING (orientamento inventivo) bassa alta TENDENZA A TROVARE DIFFERENZE Fonte: adattamento da Gharajedaghi, 1999, p.116 Alberto F. De Toni 21

22 Importanza di entrambi i modelli Il vecchio modello non è considerato sbagliato, ma solo insufficiente. È necessario mantenere la stabilità e contemporaneamente puntare all elasticità. Gestire il presente, immaginando il futuro STABILITÀ ELASTICIT À Alberto F. De Toni 22

23 Alberto F. De Toni Università degli Studi di Udine Contatti: Udine, ottobre 2005 Alberto F. De Toni 23

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