PREDE O RAGNI. Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità Parte III. Alberto F. De Toni. Udine, ottobre 2005
|
|
- Costanzo Carella
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Alberto F. De Toni Università degli Studi di Udine PREDE O RAGNI Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità Parte III Udine, ottobre 2005 Alberto F. De Toni 1
2 Sommario Introduzione Parte Prima: Dalla scienza classica alla teoria della complessità Parte Seconda: I sette principi della teoria della complessità Parte Terza: Dal management tradizionale al management della complessità Parte Quarta: I sette principi della complessità applicati al management Conclusioni Alberto F. De Toni 2
3 PARTE TERZA TEORIA DELLA COMPLESSITÀ TEORIA DELLA COMPLESSITÀ DECLINATA NEL MANAGEMENT PARTE PRIMA Dalla scienza classica alla teoria della complessità PARTE TERZA Dal management tradizionale al management della complessità STATO DELL ARTE PARTE SECONDA I sette principi della teoria della complessità PARTE QUARTA I sette principi della complessità applicati al management MODELLO PROPOSTO Alberto F. De Toni 3
4 L economia classica A.SMITH : ECONOMIA = NEWTON : SCIENZA CLASSICA SMITH (1776) rendimenti decrescenti individui identici e razionali elementi misurabili: quantità e prezzi mercato in equilibrio INTRODUCE UN NUOVO MODO DI FARE SCIENZA ECONOMICA INTRODUCE UN NUOVO MODO DI GUARDARE AL MONDO Alberto F. De Toni 4
5 L economia complessa ISTITUTO DI SANTA FE (dal 1988) rendimenti crescenti individui unici e a razionalità limitata elementi non misurabili: configurazioni e possibilità mercato non in equilibrio CONSIDERA LA COMPLESSITÀ DEL REALE IN ECONOMIA CONSIDERA L ECONOMIA UNA SCIENZA COMPLESSA Alberto F. De Toni 5
6 Economia classica e complessa TIPO DI ECONOMIA Classica Complessa (di Santa Fe) Base scientifica fisica newtoniana biologia Rendimenti decrescenti crescenti CARATTERISTICHE Individui identici e razionali unici e a razionalità limitata Elementi misurabili: quantità e prezzi non misurabili: configurazioni e possibilità Stato del mercato equilibrio non-equilibrio Difficoltà nello studio bassa alta Importanza forma soft della fisica scienza altamente complessa Alberto F. De Toni 6
7 Rendimenti crescenti: i fenomeni di lock-in Si affermano tecnologie inferiori ad altre mediante circoli virtuosi delle prime e viziosi delle seconde. AD ESEMPIO la tastiera QWERTY La QWERTY si diffonde I dattilografi imparano a usare la QWERTY la videocassetta VHS La VHS si diffonde I negozianti vendono la VHS Alberto F. De Toni 7
8 L orologio antiorario con 24 ore Paolo Uccello Quadrante di orologio 1443 Santa Maria del Fiore, Firenze Alberto F. De Toni 8
9 L aumento di complessità nella storia Città stato e prime opere pubbliche: pluralità di ruoli, prime gerarchie impersonali. Sistema corporativo (romano prima, feudale poi): intrecciarsi di rapporti sociali e politici. Rivoluzione industriale: divisione del lavoro, gerarchizzazione spinta, rapporti istituzionali tra aziende, intreccio delle dinamiche finanziarie con quelle tecnicoproduttive e commerciali. Oggi - COMPLESSITÀ + Fonte: Colombo, 1991 Alberto F. De Toni 9
10 La complessità nell attuale contesto Progressiva frammentazione dei soggetti economici Notevole dinamismo delle forze Indecifrabilità degli eventi Produzione e coesistenza di fenomeni contraddittori Compressione e contemporaneamente allungamento del tempo Fonte: Vicari, 1991 E, sempre più: GLOBALIZZAZIONE DELOCALIZZAZIONE COMPLESSITÀ SOCIALE Alberto F. De Toni 10
11 Le imprese nell ambiente globale La globalizzazione è innanzitutto un FATTO. Si tratta della terza fase di un processo economico irreversibile: 1. Import-export: dall 800, con il commercio internazionale. Consiste principalmente in uno scambio di oggetti 2. Impresa multinazionale: dal 1950 circa, l impresa va ad operare in altri Paesi. Il boom avviene con l unificazione europea. Consiste di scambio di uomini e capitali 3. Globalizzazione: consiste di scambio di significati e conoscenze. È la nostra testa che diviene internazionale. Siamo noi che diventiamo internazionali Alberto F. De Toni 11
12 Complessità come misura quantitativa COMPLESSITÀ INTERNA ESTERNA Verticale Orizzontale Spaziale Ambientale Fonte: Anderson, 1999 Alberto F. De Toni 12
13 Complessità come misura qualitativa COMPLESSITÀ AMBIENTALE GESTIONALE TRANSAZIONALE Fonte: Pilati, 1991 COMPLESSITÀ INTERNA COMPLESSITÀ ESTERNA Alberto F. De Toni 13
14 Classi e indicatori di complessità in impresa AUTORE CLASSI DELLA COMPLESSITÀ INDICATORI Daft (1992) o Interna - Verticale - Numero di livelli nella gerarchia - Orizzontale - Numero di unità attraverso l organizzazione - Spaziale - Numero di luoghi geografici o Esterna - Numero di elementi differenti con cui l organizzazione ha contemporaneamente a che fare Pilati (1991) o Ambientale - Imprevedibilità, instabilità e rapidità dei cambiamenti esogeni all impresa o Gestionale - Imprevedibilità del task e minore frequenza dei meccanismi di feed-back sugli accadimenti gestionali o Transazionale - Incertezza, vaghezza e interdipendenza delle transazioni endo ed extra organizzative Vicari (1998) o Interna o Esterna - Progressiva frammentazione di soggetti e ambienti socio-economici - Notevole dinamismo delle forze - Indecifrabilità degli eventi - Produzione e coesistenza di fenomeni contraddittori - Compressione e contemporaneamente allungamento del tempo Alberto F. De Toni 14
15 Il cambiamento di paradigma ORGANIZZAZIONE COME SISTEMA SEMPLICE IN AMBIENTE SEMPLICE ORGANIZZAZIONE COME SISTEMA COMPLESSO IN AMBIENTE COMPLESSO MODELLO MANAGERIALE CLASSICO CAMBIAMENTO DI PARADIGMA ORGANIZZATIVO- GESTIONALE MODELLO MANAGERIALE COMPLESSO Alberto F. De Toni 15
16 Da sistema organizzativo semplice a complesso NATURA DELL'ORGANIZZAZIONE SISTEMA "SENZA MENTE" (MODELLO MECCANICISTICO) SISTEMA "A UNA MENTE" (MODELLO BIOLOGICO) SISTEMA "A MOLTE MENTI" (MODELLO SOCIALE) A P P R O C C APPROCCIO SISTEMICO (VARIABILI INTERDIPENDENTI) APPROCCIO ANALITICO (VARIABILI INDIPENDENTI) Sistema organizzativo semplice Sistema organizzativo comp lesso Fonte: adattamento da Gharajedaghi, 1999, p.9 Alberto F. De Toni 16
17 Imprese: sistemi complessi in ambienti complessi AUTORI Lawrence e Lorsch (1967) Vicari (1998) Senge (1992) Batholomew (2001) Anderson (1999) Frederick (2002) Dioguardi (2000) Stacey (1995) Marion e Uhl- Bien (2001) Heuerman e Olson (1998) Pascale (1992) Fuller e Moran (2001) Colombo (1991) Auto-organizzazione X X X X X X X PRINCIPI DELLA COMPLESSITA' Orlo del caos X Principio ologrammatico X X Impossibilità della previsione X Potere delle connessioni X X X X X X X X Causalità circolare X X Apprendimento try&learn X X X X Alberto F. De Toni 17
18 La necessità del cambiamento di paradigma NUOVO PARADIGMA LE FORZE CHE ERODONO IL SUCCESSO CAMBIAMENTO DEL GIOCO SUB-OTTIMIZZAZIONE INERZIA IMITAZIONE Fonte: Gharajedaghi, 1999, p.4 Alberto F. De Toni 18
19 Il modello manageriale tradizionale Successo come equilibrio e stabilità Processi decisionali determinati Strumenti logici e analitici Apprendimento basato su dati storici Controllo basato su regole razionali Ruolo negativo delle differenze interne Orientamento esecutivo dei manager Emergenza di nuove strategie evitata OBIETTIVO: STABILITÀ (ridurre la complessità) Alberto F. De Toni 19
20 Il modello manageriale complesso Successo da non equilibrio e innovazione Processi decisionali indeterminati Strumenti intuitivi e basati su analogie Apprendimento try&learn Controllo basato su processi politici e sociali Ruolo positivo delle differenze interne Orientamento esplorativo dei manager Emergenza di nuove strategie ricercata OBIETTIVO: ELASTICITÀ (assorbire la Alberto F. De Toni 20
21 Classi di orientamento richiesti ai manager TENDENZA A TROVARE SIMILARITA' alta bassa PROBLEM SOLVING (orientamento scientifico) EXECUTION (orientamento esecutivo) EXPLORATION (orientamento esplorativo) PROBLEM SETTING (orientamento inventivo) bassa alta TENDENZA A TROVARE DIFFERENZE Fonte: adattamento da Gharajedaghi, 1999, p.116 Alberto F. De Toni 21
22 Importanza di entrambi i modelli Il vecchio modello non è considerato sbagliato, ma solo insufficiente. È necessario mantenere la stabilità e contemporaneamente puntare all elasticità. Gestire il presente, immaginando il futuro STABILITÀ ELASTICIT À Alberto F. De Toni 22
23 Alberto F. De Toni Università degli Studi di Udine Contatti: Udine, ottobre 2005 Alberto F. De Toni 23
Comportamento Organizzativo: un introduzione
Lezione 1 Comportamento Organizzativo: un introduzione Università Tor Vergata 1 Agenda Una definizione di comportamento organizzativo Il framework di riferimento Le tappe del corso L evoluzione storica
DettagliINDICE. Prefazione... Pag. XIII CAPITOLO 1 LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA: UN INQUADRAMENTO
INDICE Prefazione... Pag. XIII CAPITOLO 1 LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA: UN INQUADRAMENTO 1.1. Organizzazione e progettazione organizzativa... Pag. 1 1.2. Divisione del lavoro e coordinamento...» 5 1.3.
DettagliGestione e organizzazione aziendale le strutture organizzative per l'internazionalizzazione
Gestione e organizzazione aziendale le strutture organizzative per l'internazionalizzazione 6 Facoltà di Economia Sede di Treviglio Giancarlo Traini Maggio 2012 il programma N data giorno ora tema capitolo
DettagliIntroduzione. L evoluzione delle organizzazioni dall inizio del secolo a oggi 3 Il dirigente nei vari tipi di organizzazione 12
00 Calamandrei romane 16-07-2002 16:26 Pagina V Indice Introduzione XI PARTE PRIMA Il contesto: l ambiente organizzativo, la legislazione, i modelli 1 organizzativi CAPITOLO 1 Generalità sulle organizzazioni,
DettagliLezione 1. Il sistema di pianificazione e controllo
Lezione 1 Il sistema di pianificazione e controllo Partiamo dall esperienza comune Mission: Conseguire la laurea Pianificazione (obiettivi di lungo periodo) - Facoltà - Corso di laurea - Piano di studi
DettagliOrganizzazione e metodologie per lo sviluppo della creatività
Organizzazione e metodologie per lo sviluppo della creatività Andrea Fornasier Università di Udine andrea.fornasier@uniud.it Udine, 13 marzo 2007 Agenda La creatività nell ottica della teoria della complessità
DettagliContingentismo: i principi generali
Contingentismo 1 Contingentismo: i principi generali L impresa deve adattare la propria configurazione organizzativa a fattori / condizioni di contesto la contingenza è il fattore (i fattori) di contesto
DettagliCAPITOLO 6. Progettazione organizzativa per l ambiente internazionale
CAPITOLO 6 Progettazione organizzativa per l ambiente internazionale Agenda Motivi dell espansione globale Stadi dell espansione globale Alleanze strategiche internazionali Espansione globale e struttura
DettagliConoscenza, Imprenditorialità, Reti
Università degli Studi di Napoli Parthenope Conoscenza, Imprenditorialità, Reti Valore e Innovazione nei Distretti Tecnologici Francesco Schiavone schiavone@uniparthenope.it Key Words Conoscenza Reti di
DettagliPREDE O RAGNI. Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità Parte I. Alberto F. De Toni. Udine, ottobre 2005
Alberto F. De Toni Università degli Studi di Udine PREDE O RAGNI Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità Parte I Udine, ottobre 2005 Alberto F. De Toni 1 Sommario Introduzione Parte Prima:
DettagliTENDENZE ATTUALI NELLA GESTIONE STRATEGICA
TENDENZE ATTUALI NELLA GESTIONE STRATEGICA 1 Trasformazione dell ambiente esterno dell impresa Prima rivoluzione industriale Fine 19 Secolo Inghilterra Meccanicizzazione della produzione Seconda rivoluzione
DettagliTeorie organizzative, relazioni inter-organizzative e ambiente
Teorie organizzative, relazioni inter-organizzative e ambiente Lo studio delle organizzazioni come disciplina Negli anni 60 si assiste ad un primo tentativo di raggruppamento di riflessioni organizzative
DettagliCapitolo 3 L organizzazione e i suoi ambienti
Capitolo 3 L organizzazione e i suoi ambienti Le tre dimensioni dell organizzazione Relazioni Ambiente Attori Adesso siamo qui Contenuti del capitolo L ambiente e i suoi confini L ambiente economico L
DettagliPARTE PRIMA Il contesto: i principali modelli organizzativi 1
Indice Autori Introduzione XV XVII PARTE PRIMA Il contesto: i principali modelli organizzativi 1 CAPITOLO 1 Generalità sulle organizzazioni e principali teorie organizzative 3 Introduzione 3 L evoluzione
Dettagli- La funzione formazione nell organizzazione
Corso di Alta Formazione Il Tutor clinico nell organizzazione sanitaria L ORGANIZZAZIONE NELLE AZIENDE SANITARIE Bologna,26 giugno 2009 Il tutor clinico nelle Aziende sanitarie - Principi di organizzazione
Dettaglile regole dell organizzazione
le regole dell organizzazione Lo sviluppo organizzativo tra soggetti e ambienti Antonio D Antonio ad est dell equatore 395 Indice p.9 Ringraziamenti p.11 Premessa p.15 Prima sezione La definizione del
DettagliLA DIALETTICA DEGLI OPPOSTI
Semplicità e complessità. Viaggio di andata e ritorno LA DIALETTICA DEGLI OPPOSTI Alberto F. De Toni Università degli Studi di Udine KaiZen 2.0 Muse, Museo della Scienza Trento, 26 Ottobre 2014 10 PRINCIPIO
DettagliLe 5 configurazioni. 1. Una tassonomia delle organizzazioni 2. Una sintesi delle correlazioni tra i diversi parametri di progettazione
Le 5 configurazioni 1. Una tassonomia delle organizzazioni 2. Una sintesi delle correlazioni tra i diversi parametri di progettazione La Struttura semplice Coordinamento Supervisione diretta Parte fondamentale
DettagliLa proposta di un modello System Dynamics: Il caso GEOX
La proposta di un modello System Dynamics: Il caso GEOX Alberto F. De Toni Gianluca Appolonio Università degli Studi di Udine Gli obiettivi dello studio Studiare il rapporto contrastante tra gli obiettivi
DettagliEconomia e direzione delle imprese
Economia e direzione delle imprese Le condizioni organizzative per l implementazione delle strategie CONTENUTI Sistemi organizzativi aziendali e vantaggio competitivo La progettazione organizzativa Le
Dettagli$.. " ".. " 4. " "
Master per Funzioni di Coordinamento delle Professioni Sanitarie Castellanza!" # $%&'() #**+ +,-%&'() #**+ +. %"/ "0 1 2%1 1 1 0"0 3" 22 % 4 4. 4 4 $.. " ".. " 4. " "2 4 500 2 3 67 &)%! " # $ 4 6 % % "%
DettagliIl problema organizzativo E. Bracci Economia e Gestione di Impresa
CdL Informatica Economia e gestione di impresa Docente: Enrico Bracci Il problema organizzativo Obiettivi del modulo 1. Come nasce il problema organizzativo 2. Un modello di analisi dell organizzazione
DettagliDall organizzazione visibile all organizzazione invisibile: i nuovi paradigmi per comprendere le organizzazioni complesse
Dall organizzazione visibile all organizzazione invisibile: i nuovi paradigmi per comprendere le organizzazioni complesse I nuovi paradigmi per comprendere le organizzazioni complesse: dopo il modernismo,
DettagliCapitolo II. L impresa nella concezione sistemica
Capitolo II L impresa nella concezione sistemica Sommario 1. L impresa e il pensiero sistemico 2. Diverse qualificazioni dell impresa: L impresa come sistema meccanico L impresa come sistema organico L
DettagliECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE
1 ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE A.A. 2008/09 PAROLE CHIAVE PARTE GENERALE ECONOMIA GESTIONE IMPRESE ORGANIZZAZIONE STABILE PERSONE E MEZZI PROCESSI DI PRODUZIONE BENI/SERVIZI SCAMBIO PRODUZIONE RICCHEZZA
DettagliProf.ssa Cinzia DESSI. Economia e Organizzazione Aziendale. Il Programma. Industriali A.A. A.A primo primo semestre
Prof.ssa Cinzia DESSI Economia e Organizzazione Aziendale Il Programma Università degli degli studi studi di di Cagliari Cagliari Corso Corso di di Laurea Laurea in in Biotecnologie Industriali A.A. A.A.
DettagliI fattori critici di successo nella valutazione delle performance aziendali. Nicola Castellano
I fattori critici di successo nella valutazione delle performance aziendali I Fattori Critici di Successo origine 1960 R. D. Daniel: variabili chiave di numero limitato e di origine ambientale...che servono
DettagliTeoria generale dei sistemi. Prof.ssa Ernestina Giudici
Teoria generale dei sistemi Ludwig von Bertalanffy ha osservato: Il fisico, il biologo, lo psicologo e lo studioso di scienze sociali sono per così dire incapsulati nei loro universi privati e risulta
DettagliAmbiente di riferimento: insieme dei settori con i quali l impresa interagisce in modo diretto e hanno impatto immediato
Ambiente organizzativo: insieme di tutti gli elementi, al di fuori dei confini dell organizzazione, che sono in grado di influenzare l organizzazione stessa o una sua parte Ambiente di riferimento: insieme
DettagliPaolo Depaoli. Supporti alle lezioni basate sul capitolo 8 del testo «La progettazione organizzativa» (a cura di Franco Isotta)
http://it.123rf.com/photo_23991404_cerchio-da-simbolimusicali.html?fromid=bkvnlzzerkhmou9ys3juwwm1yje0ut09 Paolo Depaoli Supporti alle lezioni basate sul capitolo 8 del testo «La progettazione organizzativa»
DettagliLa pianificazione strategica per lo sviluppo dei territori
Forum P.A. 2006 12 maggio Per una città governabile. Nuove metodologie di lavoro per gestire la complessità e la partecipazione Il Manuale Cantieri La pianificazione strategica per lo sviluppo dei territori
DettagliCAPITOLO CAPIT Organizzazioni e Teoria ganizzazioni e T Organizzativa
CAPITOLO 1 Organizzazioni e Teoria Organizzativa Agenda Cos è un organizzazione Le dimensioni organizzative La struttura organizzativa Le parti di un organizzazione Valutare un organizzazione Evoluzione
DettagliLa terza via dell agricoltura nella creazione di nuove identità del rurale: i casi della campagna italiana
La terza via dell agricoltura nella creazione di nuove identità del rurale: i casi della campagna italiana Università di Perugia Italia Roma, 28 giugno 2009 Le nuove sfide La globalizzazione (trade, capitali,
DettagliStrutture divisionali, a matrice ed a rete
Le scelte di progettazione strutturale Strutture divisionali, a matrice ed a rete Corso di Organizzazione Aziendale Struttura Divisionale Product structure o SBU (Strategic Business Unit) Caratteristiche
DettagliLa funzione di organizzazione
La funzione di organizzazione Perché nasce nelle imprese il problema di organizzare? Motivazione di base: solo unendo gli sforzi si possono ottenere risultati altrimenti impossibili Nasce subito il problema:
DettagliE.G.I. Executive summary. Economia e Gestione delle Imprese Marco Pironti - Università di Torino
Executive summary L impresa Corporate governance Le strategie d impresa Le politiche di pianificazione e controllo Le politiche organizzative Le politiche finanziarie La valutazione della performance 1
DettagliL ambiente organizzativo e le risposte all incertezza ambientale
e le risposte all incertezza ambientale Corso di Organizzazione Aziendale Obiettivi di apprendimento Bibliografia Etimologia e significato Definizione, riflessioni essenziali sul concetto e possibili distinzioni
DettagliL organizzazione dell azienda sanitaria. prof. Massimo FRANCO Università degli Studi del Molise
L organizzazione dell azienda sanitaria Università degli Studi del Molise 1 Il Processo di cambiamento nella sanità - Aziendalizzazione - Managerialità - Cultura organizzativa - Risultati LE CARATTERISTICHE
DettagliASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO NEL SECONDO BIENNIO E NEL QUINTO ANNO
ASSE SCIENTIFICO-TECNOLOGICO NEL SECONDO BIENNIO E NEL QUINTO ANNO Le competenze comuni dell asse scientifico-tecnologico, dopo il primo biennio, si arricchiscono della caratteristica di riflettere negli
DettagliSTRATEGIA AZIENDALE MATERIALE DIDATTICO DOCENTE. Christian Corsi ARGOMENTO APPROCCI STRATEGICI. Insegnamento di: a.a. 2009/2010
Corso di laurea in Economia Bancaria Finanziaria e Assicurativa Insegnamento di: STRATEGIA AZIENDALE a.a. 2009/2010 MATERIALE DIDATTICO DOCENTE Christian Corsi ARGOMENTO APPROCCI STRATEGICI info: ccorsi@unite.it
DettagliXI Introduzione XIX Curatori e autori
Indice XI Introduzione XIX Curatori e autori 1 Capitolo primo Capacità, Processi e Competitività di Rosario Faraci, Daniela Baglieri e Giovanni Battista Dagnino 2 1.1 Il management in tempo di crisi 4
DettagliL ambiente Mercati e Istituzioni
Organizzazione aziendale CLT in Economia e Management Prof. Paolo Gubitta 30 ottobre 2014 L ambiente Mercati e Istituzioni Materiali didattici - a.a. 2014-2015 http://www.ateneonline.it/costa_organizzazione3e/home.asp.
DettagliUniversità degli studi di Roma Tor Vergata
Università degli studi di Roma Tor Vergata ORGANIZZAZIONE AZIENDALE A.A. 2016/2017 CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN ECONOMIA E MANAGEMENT I CANALE PROF. M. DECASTRI II CANALE PROF. A. HINNA CORSO DI LAUREA
DettagliCario Jean MANUALE DI STUDI STRATEGICI. FrancoAngeli. SUB Hamburg A/494143
Cario Jean MANUALE DI STUDI STRATEGICI SUB Hamburg A/494143 FrancoAngeli Indice Introduzione pag. 13 1. Natura degli studi strategici» 13 2. Finalità degli studi strategici» 15 3. Principali dibattiti
DettagliI N D I C E. Indice delle tavole... pag. Introduzione... pag. XIII CAPITOLO PRIMO GLI ATTORI DELLA VITA ECONOMICA
I N D I C E Indice delle tavole... pag. IX Introduzione... pag. XIII CAPITOLO PRIMO GLI ATTORI DELLA VITA ECONOMICA 1. Economia, vita e cultura... pag. 1 2. La natura dell attività economica...» 4 3. I
DettagliINDICE - SOMMARIO. Prefazione... pag. CAPITOLO 1 LA GESTIONE STRATEGICA: CHIAVE DI LETTURA PER IL SUCCESSO E LA CRESCITA DELLE IMPRESE di Lucio Sicca
INDICE - SOMMARIO Prefazione... pag. IX CAPITOLO 1 LA GESTIONE STRATEGICA: CHIAVE DI LETTURA PER IL SUCCESSO E LA CRESCITA DELLE IMPRESE di Lucio Sicca Introduzione... pag. 1 1. Il concetto di gestione
DettagliLe economie esterne marshalliane
Le economie esterne marshalliane Marshall (1842-1924): fenomeni complessi economie esterne di localizzazione (o locali) distinzione fondamentale economie interne economie esterne nuova unità di analisi:
DettagliServizi HR. Servizi personalizzati per la crescita delle organizzazioni e delle persone che le compongono
Servizi personalizzati per la crescita delle organizzazioni e delle persone che le compongono Soluzioni concrete per lo sviluppo delle imprese. Le vostre domande Il dinamismo dei mercati e i continui mutamenti
DettagliLezione 12. Differenziazione e integrazione (Cap. 6 (2): pp , Decastri 2016)
Lezione 12 Differenziazione e integrazione (Cap. 6 (2): pp. 161 181, Decastri 2016) Università degli Studi di Roma Tor Vergata Anno Accademico 2016/2017 1 Contenuti 1. Le impostazioni teoriche precedenti
DettagliCapitolo tredici. L organizzazione dell impresa internazionale. Caso di apertura: la Unilever
EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO Capitolo tredici L organizzazione dell impresa internazionale Caso di apertura: la Unilever 13-3 Una delle prime imprese multinazionali al mondo Organizzata in modo decentralizzato
DettagliIndice. Prefazione, di Luigi Golzio XIII
Prefazione, di Luigi Golzio Introduzione 1 La pragmatica: un obiettivo 2 Approccio scientifico: un esigenza pratica 3 L ambito del cambiamento 4 Il quadro di riferimento 5 Un regista e un attore del cambiamento
DettagliLa formalizzazione di Mintzberg
Mintzberg Nozione di configurazione (o modello) = insieme coerente di variabili organizzative e di fattori contingenti L efficacia e l efficienza della progettazione organizzativa dipendono dalla coerenza
DettagliIndice. Prefazione Piergiorgio Argenterò, Claudio G. Cortese, Claudia Piccardo
Indice Autori Prefazione Piergiorgio Argenterò, Claudio G. Cortese, Claudia Piccardo XI XV 1 Psicologia delle organizzazioni: sviluppo della disciplina 1 Giorgio Soro, Daniela Acquadro Maran L'origine
Dettagli3.a STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO SULLA CRESCITA E SULLO SVILUPPO
3.a STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO SULLA CRESCITA E SULLO SVILUPPO A Mercantilisti e fisiocratici ( 600, 700) Mercantilisti ( 600): la ricchezza viene dalla valuta, ossia dall esportazione (predatoria)
DettagliGestione e organizzazione aziendale l'organizzazione del lavoro
Gestione e organizzazione aziendale l'organizzazione del lavoro 8 Facoltà di Economia Sede di Treviglio Giancarlo Traini Aprile - Giugno 2011 il programma N data giorno ora tema capitolo 1 Introduzione
DettagliUniversità degli Studi di Bergamo. Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità
Università degli Studi di Bergamo Corsi di Rivalidazione dei Certificati di Formazione Manageriale I.Re.F. Scuola di Direzione in Sanità Management e leadership delle strutture sanitarie: nuovi scenari
DettagliFORME ORGANIZZATIVE E SISTEMI DIREZIONALI: I FONDAMENTALI DELL IMPLEMENTAZIONE DELLA STRATEGIA
FORME ORGANIZZATIVE E SISTEMI DIREZIONALI: I FONDAMENTALI DELL IMPLEMENTAZIONE DELLA STRATEGIA 1 Strategia Implementazione La formulazione della strategia deve tener conto delle capacità dell organizzazione
DettagliLA RELAZIONE TRA ICT, INFORMAZIONE E ORGANIZZAZIONE
LA RELAZIONE TRA ICT, INFORMAZIONE E ORGANIZZAZIONE OBIETTIVI Richiamare elementi di organizzazione Chiarire perché l informazione è chiave in qualsiasi organizzazione Evidenziare la relazione tra organizzazione,
DettagliECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE I PROTAGONISTI NELLA VITA DELL IMPRESA PROF.SSA MIRELLA MIGLIACCIO
ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE I PROTAGONISTI NELLA VITA DELL IMPRESA PROF.SSA MIRELLA MIGLIACCIO Struttura della lezione - I protagonisti dell impresa e le scelte di governo - Gli organi di governo
DettagliPedagogia interculturale. Famiglia Scuola Professioni, media e società
Pedagogia interculturale Famiglia Scuola Professioni, media e società Forme familiari matrimoni misti (97-100) Traiettorie di vita familiare & nuove famiglie (Zanatta, 1997) Complessità della morfogenesi
DettagliStrutture divisionali e a matrice
Le scelte di progettazione strutturale Strutture divisionali e a matrice Corso di Organizzazione Aziendale Product structure o SBU (Strategic Business Unit) Caratteristiche essenziali Raggruppa le unità
DettagliCorrado Gatti, Antonio Renzi, Gianluca Vagnani, L impresa. I fondamenti. Copyright 2016 McGraw-Hill Education (Italy) srl
Capitolo 4 Il contesto interno 4.1 Introduzione 4.2 L attività dell organizzazione 4.3 Le componenti del sistema organizzativo interno 4.3.1 Struttura 4.3.2 Persone 4.3.3 Incentivi 4.3.4 Cultura 4.3.5
DettagliIl contenuto della strategia aziendale
Il contenuto della strategia aziendale 1. Modello generale di gestione per interazione con ambiente esterno (Chandler, Andrews, Ansoff); 2. Per le aziende/imprese la relazione con l ambiente esterno è
DettagliOrganizzazione Aziendale
Organizzazione Aziendale Introduzione, di Severino Salvemini Learning goal Definire il contenitore in cui agisce il comportamento Organizzativo: Caratteristiche delle imprese contemporanee Taylorismo Burocrazia
DettagliINDICE GENERALE. Prefazione... Pag. VII Indice generale...» XIII Indice delle tabelle...» XXI Indice delle figure...» XXIII
INDICE GENERALE Prefazione.... Pag. VII Indice generale....» XIII Indice delle tabelle...» XXI Indice delle figure...» XXIII PARTE PRIMA ELEMENTI DI ECONOMIA DELL IMPRESA Capitolo Primo L IMPRESA E IL
DettagliINDICE - SOMMARIO. Prefazione... pag. CAPITOLO I I GRUPPI AZIENDALI: CONSIDERAZIONI PRELIMINARI SUL TEMA CAPITOLO II I GRUPPI DI SOCIETÀ
INDICE - SOMMARIO Prefazione... pag. XI CAPITOLO I I GRUPPI AZIENDALI: CONSIDERAZIONI PRELIMINARI SUL TEMA 1. Introduzione. Oggetto e metodo... pag. 1 2. Definizioni di «gruppo aziendale»...» 7 2.1. Premessa...»
DettagliLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE: Strumento indispensabile per l impresa
Strumento indispensabile per l impresa Udine, 28 Ottobre 2014 Giulio Selvazzo selvazzo@glp.it PRESENTAZIONI: Dott. Giulio Selvazzo Background: Giurisprudenza - Studi Giuridici Europei, Internazionali e
DettagliEVOLUZIONE DEIMODELLIDI BUSINESS NELLA STORIA
Cap.17 EVOLUZIONE DEIMODELLIDI BUSINESS NELLA STORIA Con un Applicazione al Contesto Italiano Beltrami Silvia Bertacchi Laura Pasini Davide Pedercini Francesca Petteni Andrea Mario AGENDA Modello di Chandler
DettagliOrganizzazione dei servizi sociali (6cfu)
Dipartimento di Scienze Politiche Università di Pisa Classe L-39 (nuovo ordinamento) Organizzazione dei servizi sociali (6cfu) Riccardo Guidi, riccardo.guidi@unipi.it 15-03-2017 Cosa facciamo oggi? 1)
DettagliFondamenti di Organizzazione Aziendale. Modelli organizzativi per l innovazione
Fondamenti di Organizzazione Aziendale e Modelli organizzativi per l innovazione 1 Principali contenuti del modulo 1. Le Teorie Organizzative 2. Strutture organizzative formali 3. Strutture organizzative
DettagliOrganizzazione: teoria, progettazione e cambiamento
Organizzazione: teoria, progettazione e cambiamento Edizione italiana a cura di G. Soda Capitolo 4 Problemi fondamentali di progettazione organizzativa Jones, Organizzazione Copyright 2007 Egea 4-1 Obiettivi
DettagliIl significato della valutazione individuale nelle Aziende Sanitarie. Marzia Cavazza Direttore Amministrativo AOU S. Orsola Malpighi - Bologna
Il significato della valutazione individuale nelle Aziende Sanitarie Marzia Cavazza Direttore Amministrativo AOU S. Orsola Malpighi - Bologna 1 Sistemi di Valutazione valutazione della performance delle
DettagliIL BENESSERE ORGANIZZATIVO NEI CENTRI TRASFUSIONALI DI AREA VASTA DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA
IL BENESSERE ORGANIZZATIVO NEI CENTRI TRASFUSIONALI DI AREA VASTA DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA Trieste, 3 dicembre 2011 Jlenia Lestani SOC di Medicina Trasfusionale di Udine Dipartimento di Medicina Trasfusionale
DettagliDOCUMENTO di VALUTAZIONE Scuola secondaria di I grado don Milani
Ministero dell Istruzione, Università e Ricerca Istituto Onnicomprensivo annesso al Convitto Nazionale C. Colombo Scuola primaria - scuole secondarie di I grado liceo scientifico Sede (uffici e scuole):
DettagliIl modello di Thompson. La microstruttura organizzativa. Il job design e la motivazione
Lezione 7 Il modello di Thompson La microstruttura organizzativa Il job design e la motivazione 1 LE TIPOLOGIE DI INTERDIPENDENZE (I) Interdipendenze generiche (o pooled): l attività A e l attività B non
DettagliCorso di Gestione aziendale LB a.a. 2003/2004
Le condizioni organizzative per l implementazione delle strategie Sistemi organizzativi aziendali, progettazione organizzativa e vantaggio competitivo Gli aspetti fondamentali considerati dal sistema organizzativo
DettagliIl Business Game come strumento didattico
Università di Udine Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Gestionale e Meccanica Il Business Game come strumento didattico SOMMARIO Breve introduzione sui Business Game I Business Game e la Teoria dei
DettagliStrategia e Politica aziendale. Prof. Andrea Beretta Zanoni Università degli Studi di Verona
Strategia e Politica aziendale Prof. Andrea Beretta Zanoni Università degli Studi di Verona andrea.berettazanoni@univr.it 1 Strategia aziendale e teorie di riferimento Modelli e teorie Diversi modelli
DettagliProgetto di intervento post-valutazione stress lavoro-correlato Gli strumenti della Yale University per il Comune di Scandicci
Progetto di intervento post-valutazione stress lavoro-correlato Gli strumenti della Yale University per il Comune di Scandicci In considerazione dei risultati emersi dalla Valutazione del Rischio Stress
DettagliImplementazione e ottimizzazione dei processi e dell assetto organizzativo
Divisione Organizzazione Aziendale L insieme di uomini, mezzi e tecnologie, dev essere orchestrato in logiche di efficienza L ottimizzazione dei processi aziendali responsabilità, procedure di governo
DettagliEMIGRAZIONE ITALIANA: ASPETTI SOCIO CULTURALI ED ECONOMICI POLITICI
EMIGRAZIONE ITALIANA: ASPETTI SOCIO CULTURALI ED ECONOMICI POLITICI Capitolo 1...3 L emigrazione italiana...3 1.1 Introduzione al fenomeno....3 1.2 Storia dell emigrazione italiana....7 1.3 Le politiche
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI di MESSINA SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Rev. 2016
SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Insieme al fattore sono indicati, a titolo di esempio, elementi che possono contribuire alla valutazione dello stesso. Capacità di pianificazione
DettagliModelli matematici. La matematica applicata alla vita reale. Progetto Lauree Scientifiche
Modelli matematici La matematica applicata alla vita reale Cos è la matematica applicata Si basa sull osservazione di processi reali Costruisce un modello matematico che basandosi su leggi e principi generali
DettagliL impresa non è solo quella che conosciamo ma quella di Cristoforo Colombo (Canzone Guccini) che ha in sé:
Riflessioni sull essere impresa L impresa non è solo quella che conosciamo ma quella di Cristoforo Colombo (Canzone Guccini) che ha in sé: sogno,idea, progetto, azione, difficoltà, tenacia, cambiamento,
DettagliLa strategia organizzativa. La visione interna della ricerca del vantaggio competitivo
La strategia organizzativa La visione interna della ricerca del vantaggio competitivo Strategie di assetto strutturale (rivolte all interno) strategia risorse risorse distintive strategia operations assetto
DettagliSTEFANO ROLANDO ECONOMIA E GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI COMPLESSE
STEFANO ROLANDO ECONOMIA E GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI COMPLESSE Gli ambiti di convergenza tra comunicazione di impresa e comunicazione pubblica Prefazioni di GAETANO GOLINELLI GIOVANNI
DettagliSpunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda
Spunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda Marina Maderna L incontro è l occasione per Esplorare il tema della comunicazione nelle organizzazioni: Perché si
DettagliPARTE PRIMA ELEMENTI DI ECONOMIA DELL IMPRESA CAPITOLO PRIMO L IMPRESA E IL SUO RUOLO ECONOMICO E SOCIALE
Indice generale Prefazione alla decima edizione... Pag. VII Prefazione alla nona edizione...» IX Indice generale...» XV Indice delle tabelle...» XXIII Indice delle figure...» XXV Introduzione al manuale...»
DettagliGli effetti della crisi nelle filiere meccaniche dell Emilia Romagna
Università di Modena R&I srl e Reggio Emilia Ricerche e Interventi Dipartimento di Economia Politica di politica industriale e del lavoro Gli effetti della crisi nelle filiere meccaniche dell Emilia Romagna
DettagliManagement strategico
GESTIONE D'IMPRESA Direzione H. lgqr Ansoff Management strategico ezla NisivO ETASLIBRI Istituto UnlversltariO Architettura Venezia El 22 Servizio Blbllograflco Audiovisivo e di Documentazione Management
DettagliLA GESTIONE DELLA FARMACIA
LA GESTIONE DELLA FARMACIA Verso un approccio manageriale-imprenditoriale A cura di Debora Tortora Napoli, 7 febbraio 2010 Lo scenario di riferimento Cambiamenti profondi e radicali nel settore farmaceutico
DettagliCORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE
CORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE 1 a) L organizzazione: concetti generali b) La struttura organizzativa c) I principali modelli di struttura organizzativa a) La
DettagliIL CONTROLLO DI GESTIONE CONTROLLARE GUIDARE LE AZIONI VERSO OBIETTIVI DEFINITI
IL CONTROLLO DI GESTIONE CONTROLLARE GUIDARE LE AZIONI VERSO OBIETTIVI DEFINITI PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE DECIDERE: DOVE SI VUOLE ANDARE (OBIETTIVI) CON QUALI MEZZI (RISORSE)
DettagliI LIVELLI DELLA CONOSCENZA. Francesco Maria Olivieri
I LIVELLI DELLA CONOSCENZA Francesco Maria Olivieri Indice 1. APPROCCIO SISTEMICO ----------------------------------------------------------------------- 3 2. SISTEMI CHIUSI VS SISTEMI APERTI -----------------------------------------------------
DettagliPREDE O RAGNI. Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità Parte II. Alberto F. De Toni. Udine, ottobre 2005
Alberto F. De Toni Università degli Studi di Udine PREDE O RAGNI Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità Parte II Udine, ottobre 2005 Alberto F. De Toni 1 Sommario Introduzione Parte
DettagliCURRICULUM DI GEOGRAFIA
CURRICULUM DI GEOGRAFIA INTRODUZIONE Gli aspetti geografici forniscono allo studente concetti di base sull organizzazione territoriale, sulla comprensione del significato dell ambiente naturale ed artificiale,
DettagliL innovazione tecnologica dal fordismo al post-fordismo
L innovazione tecnologica dal fordismo al post-fordismo Obiettivi della lezione Definizione di tecnologia Il rapporto fra scienza e tecnologia nel paradigma della produzione di massa La crisi del fordismo
Dettagli1. LE CARATTERISTICHE DELLA LAVORAZIONE SU COMMESSA 2. LA STRATEGIA, LE RISORSE E IL VALORE DELL AZIENDA
SOMMARIO 1. LE CARATTERISTICHE DELLA LAVORAZIONE SU COMMESSA 1.1. Il concetto di lavorazione su commessa o per progetti... 3 1.2. Le differenze tra produzione su commessa e su previsione... 9 1.3. Le commesse
DettagliLO SVILUPPO COGNITIVO
LO SVILUPPO COGNITIVO LO SVILUPPO COGNITIVO Per Sviluppo cognitivo si intende lo sviluppo delle attività intellettive Teorie fondamentali che cercano di spiegare quali cambiamenti si verificano nel bambino
DettagliSISTEMA DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEI RISULTATI DEI DIRIGENTI
SISTEMA DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEI RISULTATI DEI DIRIGENTI IN RIFERIMENTO ALL ART. 14 DEL C.C.N.L. DEL 23 DICEMBRE 1999 ANNO 2003 1 PRINCIPI GENERALI Il sistema di valutazione si pone come obiettivo
Dettagli