Diabete e declino cognitivo: come studiarlo?

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Diabete e declino cognitivo: come studiarlo?"

Transcript

1 Dott. Carmine Cafariello Specialista in Geriatria Responsabile Medico III RSA Geriatrica IHG (Guidonia - RM) Ambulatorio U.V.A. IHG 13 Congresso nazionale AME

2 Una aspettativa di vita normale per pazienti affetti da T2DM è oggi divenuta attuabile grazie al corretto controllo delle complicanze renali e cardiovascolari della malattia. Per questo appare ancor più importante la comprensione di tutte le complicanze invalidanti per la gestione a lungo termine del T2DM.

3 T2DM è associato con accelerato declino cognitivo nella popolazione anziana, lo sviluppo del mild cognitive impairment ed un aumentato rischio di demenza, sia M. Alzheimer (MA) che demenza vascolare (in T2DM incidenza di demenza da 1,5 a 2,5 più alta che nei non diabetici).

4 Fattori implicati nel declino cognitivo T2DM-relato Iperglicemia (HbA1c non predittiva; molto più importante il controllo day-to-day delle fluttuazioni glicemiche); Ipoglicemia (causa o effetto?); Microangiopatia (responsabile di atrofia sottocorticale e leucoecefalopatia)

5 Modificazioni strutturali e funzionali del cervello in T2DM Lesioni cerebrovascolari; Atrofia cerebrale globale/ampliamento ventricoli laterali (ruolo ipertensione arteriosa); Atrofia corticale temporo-mediale ed ippocampo (reperto simile ad MA) Atrofia sottocorticale regioni prefrontali (cingolo anteriore e regioni orbitofrontali) responsabili anche dei sintomi depressivi; Leucoencefalopatia (meno importante) Riduzione metabolismo glucidico lobi frontale, parieto-temporale e cingolo - caratteristico reperto di MA

6 Alcune analisi (Shuba N. and Karan, Journal of Clinical and Diagnostic Research, 2012 December, Vol-6(10): ) hanno mostrato performance cognitive inferiori al MMSE in pazienti diabetici non dementi rispetto ai controlli (non diabetici). Diversi fattori sono coinvolti nel declino cognitivo dei pazienti diabetici, quali età, comorbilità, livello educativo, durata e controllo della malattia.

7 ASSESSMENT. 1 Anamnesi fisiologica (tabagismo, uso di alcol) e patologica prossima e remota; terapie farmacologiche; BMI, circonferenza addominale; Valutazione clinica

8 ASSESSMENT. 2 Valutazione clinica: 1. Demenza vascolare sottocorticale: associata a T2DM Deficit mnesici; difficoltà di recupero delle tracce mnesiche; rallentamento ideomotorio; difficoltà nel problem-solving; apatia, anedonia, deficit attentivi, depressione; 2. Morbo di Alzheimer: Compromissione memoria episodica ed autobiografica; scarso apprendimento, dopo trials ripetuti; deficitaria la rievocazione ritardata; non recupera su richiamo facilitato; precoci parafasie semantiche;

9 ASSESSMENT Demenza fronto-temporale: Modificazioni precoci della personalità e del carattere in senso di discontrollo (disinibizione, irritabilità, agitazione, cambio gusto cibi), trascuratezza per la cura del sè, apatia, ritiro sociale, affettività piatta; disordini cognitivi più tardivi, attribuiti dai familiari a modificazioni caratteriali; deficit prassici e linguistici; 4. Demenza a corpi di Lewy: Deficit esecutivi, visuospaziali e visuocostruttivi; allucinazioni visive, parkinsonismo e disturbi del sonno.

10 ASSESSMENT Reperti RMN più frequentemente riscontrati in pazienti con T2DM associato a deficit cognitivo in fase precoce perdita di sostanza grigia nelle regioni temporali (soprattutto ippocampali), cingolo, precuneo ed insula e medio-frontale; perdita sottocorticale nuclei caudato e putamen; prevalenza per emisfero sn; leucoencefalopatia fronto-temporale meno estesa; in MA atrofia parte da regioni temporo-parietali e successivamente progredisce alle regioni orbito-frontali,

11 Moran C. et al. Diabetes Care 2013;36:

12 2. Lesioni cerebrovascolari: ipointensità > 3 mm di diametro nelle sequenza T1-pesate; dipendono dalle comorbidità e fattori di rischio (fumo, ipertensione e cardiopatia ischemica) 3. Microsanguinamenti: piccoli, lesioni cricolari, ipointense con margini chiari, da 2 a 10 mm; No associazioni; fattori predisponenti? 4. Leucoencefalopatia: No associazioni; fattori predisponenti?

13 Ma il T2DM è associato a compromissione delle funzioni esecutive (organizzazione delle informazioni per pianificazione regolate dalla corteccia prefrontale dorsolaterale; controllo dell impulsività, capacità di critica e di giudizio, gestite dalla corteccia prefrontale ventrale).

14 Nella pratica clinica 1. Colloquio: a) Memoria episodica (cambiamenti efficienza cognitiva/dimenticanze negli ultimi sei mesi) b) Funzioni esecutive (titubanza cognitiva, necessità di supervisione, disinteresse, difficoltà di pianificazione) c) Linguaggio (passe-partout, anomie, circomlocuzioni) d) Orientamento spaziale (autoriferito o riferito da familiari o amici? Improvviso o subdolo? Ingravescente o stabile?) e) Sintomi associati (modificazioni comportamentali e/o caratteriali, segni neurologici focali)

15 Nella pratica clinica 2. MMSE risente di età, istruzione, e situazioni di vita (in famiglia, in ospedale, in RSA); enfatizza il linguaggio e la memoria verbale, non è specifico per funzioni esecutive o rallentamento ideomotorio, ma utile nel quantificare la gravità della compromissione cognitiva - Da 0 a 30 punti, i punteggi alti indicano performance migliori attraverso la valutazione di 7 categorie: orientamento temporale, orientamento spaziale, memoria a breve termine (tre parole), conteggio all indietro, richiamo delle tre parole, linguaggio, prassia. - Il cut-off per considerare una possibile demenza è 26 per pazienti con più di 8 anni di istruzione (18 in pazienti da 1 ad 8 anni di istruzione).

16 (MMSE, Folstein et al, 1975)

17 Nella pratica clinica 3. Batteria Neuropsicologica a) Rievocazione immediata; b) Rievocazione ritardata; c) Riconoscimento ritardato! nel sottocorticale, frontale (tipico del vascolare), bassi punteggi nella rievocazione immediata, ma recupero facilitato efficiente;! in MA severo deficit di apprendimento e consolidamento, compromissione grave anche del riconoscimento facilitato con diverse intrusioni;

18 Nella pratica clinica d) Frontal Assessment Battery (FAB): per valutare le funzioni del lobo frontale; 6 subtests (concettualizzazione, flessibilità mentale; programmazione motoria; sensibilità all interferenza; controllo inibitorio; autonomia ambientale); e) Clock Drawing Test: deficit esecutivi nel vascolare; abilità visuo-spaziali e visuo-costruttive; e) Wisconsin Card Sorting test (WCST): per alterazioni funzioni esecutive relative alla parte dorso-laterale;

19

20

21 g) Stroop test: deficit attentivi; h) Trail Making test (part A e B): deficit attentivi; i) Test di linguaggio (denominazione orale,...): nel vascolare deficit afasici, disartrici e disposodici; in MA anomici.

22 4. Instrumental Activities of Daily Living (IADL): le attività maggiormente connesse al declino cognitivo sono: - uso del telefono, - uso dei mezzi di trasporto, - capacità di somministrazione farmaci ed abilità nel gestire il denaro.

23 5. Neuropsychiatric Inventory Questionnaire (NPI) indaga i disturbi comportamentali maggiormente connessi al declino cognitivo o alla demenza (deliri, allucinazioni, aggressività, depressione, ansia, euforia, apatia, disinibizione, irritabilità, attività motoria finalistica, disturbi del sonno, disturbi alimentari), indicandone la severità e lo stress indotto al caregiver.

24

25 In conclusione: 1. Identificare il profilo cognitivo aiuta a diagnosticare le patologie sottostanti, più o meno legate al diabete. Il diabete è fattore di rischio per lesioni cerebrovascolari; Ma pazienti diabetici possono soffrire, tra gli altri, di MA, demenza a corpi di Lewy o demenza frontotemporale.

26 2. La valutazione del profilo cognitivo può indicare se i pazienti necessitano di supervisione nella gestione del loro trattamento; 3. Il miglioramento del controllo metabolico determina migliori funzioni cognitive in pazienti con T2DM.

27 Pertanto, rimane buona prassi valutare sistematicamente il profilo cognitivo di pazienti anziani con: - lunga storia di diabete e comorbilità, - pazienti con scarso controllo metabolico e/o complicanze del T2DM, - riferiti cambiamenti cognitivi e caratteriali.

DEMENZE Cenni epidemiologici

DEMENZE Cenni epidemiologici DEMENZE Cenni epidemiologici Le demenze, rappresentano la quarta causa di morte negli ultra65enni. La prevalenza aumenta con l età ed è maggiore nel sesso femminile (5,3% Uomini e 7,2% Donne >65aa), specie

Dettagli

Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive

Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive WWW.FISIOKINESITERAPIA.BIZ La Neuropsicologia è quella disciplina scientifica che indaga le relazioni esistenti tra: funzioni cognitive struttura e

Dettagli

APPRENDIMENTO MEMORIA

APPRENDIMENTO MEMORIA APPRENDIMENTO E MEMORIA Dr.ssa Daniela Smirni 1 Memoria Funzione cognitiva che consente di acquisire, conservare ed utilizzare in un momento successivo, informazioni sul mondo intorno a noi e la nostra

Dettagli

Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si

Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si DEMENZE VASCOLARI Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si manifesta clinicamente con un quadro

Dettagli

Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale

Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale Le Patologie Degenerative Neurologiche e il Territorio Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale Francesco Filippo Morbiato LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA Le Patologie Neurodegenerative costituiscono

Dettagli

ATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO

ATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO ATTIVITA MOTORIA E DETERIORAMENTO COGNITIVO NELL ANZIANO Dott. Gianluca Guerra U.O. Geriatria e Ortogeriatria Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara LA POPOLAZIONE INVECCHIA DISTURBI MENTALI COMUNI

Dettagli

SCELTA DI UNA BATTERIA NEUROPSICOLOGICA CONDIVISA PER L ESAME NEUROCOGNITIVO Dott.ssa Sabrina Curcio Centro Regionale di Neurogenetica Lamezia Terme,

SCELTA DI UNA BATTERIA NEUROPSICOLOGICA CONDIVISA PER L ESAME NEUROCOGNITIVO Dott.ssa Sabrina Curcio Centro Regionale di Neurogenetica Lamezia Terme, SCELTA DI UNA BATTERIA NEUROPSICOLOGICA CONDIVISA PER L ESAME NEUROCOGNITIVO Dott.ssa Sabrina Curcio Centro Regionale di Neurogenetica Lamezia Terme, 01 dicembre 2014 PREMESSA Nell ambito del Progetto

Dettagli

La Neuropsicologia nella dimensione diagnostico terapeutica

La Neuropsicologia nella dimensione diagnostico terapeutica La Neuropsicologia nella dimensione diagnostico terapeutica Nicola Girtler U.O. Psicologia Clinica e Psicoterapia IRCCS San Martino - IST Clinica Neurologica (DiNOGMI) Università di Genova Firenze, 18/04/2015

Dettagli

TRAUMA CRANICO: ESITI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA. Dott. Claudio Vassallo

TRAUMA CRANICO: ESITI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA. Dott. Claudio Vassallo TRAUMA CRANICO: ESITI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA Dott. Claudio Vassallo Genova 4 Ottobre 2008 Conseguenze DANNI FOCALI DANNO ASSONALE DIFFUSO DANNI SECONDARI COMPLICAN\ZE ipossia, ipertensione

Dettagli

Evidenze di efficacia nella cura

Evidenze di efficacia nella cura Programmazione sanitaria ed etica: dicotomia o alleanza? Sospiro, 18 settembre 2004 53 Congresso Nazionale SIGG Firenze, venerdì 28 novembre 2008 L importanza di una diagnosi (1) Evidenze di efficacia

Dettagli

Le alterazioni cognitive della SCA 17

Le alterazioni cognitive della SCA 17 Le alterazioni cognitive della SCA 17 Dott.Sabrina Curcio Dott.ssa Livia Bernardi Centro Regionale di Neurogenetica ASP Catanzaro Lamezia Terme, 30 maggio 2011 Le atassie spinocerebellari sono costituite

Dettagli

La malattia di Alzheimer. Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale

La malattia di Alzheimer. Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale La malattia di Alzheimer Disturbi comportamentali e diagnosi differenziale Franco Giubilini Parma 24 settembre 2007 Diagnosi di demenza Per Demenza si intende un quadro sindromico condiviso da differenti

Dettagli

Tel:

Tel: Cooperativa CEPOSS Corso di Formazione Learning by doing LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA DEL DECADIMENTO COGNITIVO: I TEST PER LA VALUTAZIONE DELLA MEMORIA, DELL ATTENZIONE, DEL LINGUAGGIO E DELLE FUNZIONI

Dettagli

MALATTIA DI ALZHEIMER

MALATTIA DI ALZHEIMER MALATTIA DI ALZHEIMER FORME FAMILIARI FORME SPORADICHE 5-10% 90-95% Esordio precoce (40-60 aa) (EOFAD) Esordio tardivo (>60 aa) (LOFAD) Esordio precoce (65 aa) (LOAD) (Fattori

Dettagli

UNA MEMORIA, TANTE MEMORIE?

UNA MEMORIA, TANTE MEMORIE? UNA MEMORIA, TANTE MEMORIE? FINO ALLA META DEL XX SECOLO NON SI PENSAVA CHE LA MEMORIA FOSSE UNA FUNZIONE MENTALE DISTINTA ED INDIPENDENTE DA MOVIMENTO PERCEZIONE ATTENZIONE E LINGUAGGIO = IN PRATICA SI

Dettagli

GLI STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE DEMENZE NELLA MEDICINA GENERALE

GLI STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE DEMENZE NELLA MEDICINA GENERALE GLI STRUMENTI PER LA GESTIONE DELLE DEMENZE NELLA MEDICINA GENERALE Pirani Alessandro Medico di Medicina Generale Geriatria Responsabile Sanitario CRA G. B. Plattis, Cento, (FE) Responsabile Centro per

Dettagli

CORRELAZIONE TRA STATO NUTRIZIONALE E FUNZIONE COGNITIVA IN UNA POPOLAZIONE DI ANZIANI AFFETTI DA DEMENZA

CORRELAZIONE TRA STATO NUTRIZIONALE E FUNZIONE COGNITIVA IN UNA POPOLAZIONE DI ANZIANI AFFETTI DA DEMENZA CORRELAZIONE TRA STATO NUTRIZIONALE E FUNZIONE COGNITIVA IN UNA POPOLAZIONE DI ANZIANI AFFETTI DA DEMENZA V.Guidi, S.Boschi, C.Donati, J.Attene, G.Della Fera, M.A.Bellini, M.Guerrini Dipartimento di Medicina

Dettagli

DEMENZE Cenni epidemiologici

DEMENZE Cenni epidemiologici DEMENZE Cenni epidemiologici Le demenze, rappresentano la quarta causa di morte negli ultra65enni. La prevalenza aumenta con l età ed è maggiore nel sesso femminile (5,3% Uomini e 7,2% Donne >65aa), specie

Dettagli

La Demenza, Decadimento Cognitivo e rischio cadute: la corpi di Lewy

La Demenza, Decadimento Cognitivo e rischio cadute: la corpi di Lewy La Demenza, Decadimento Cognitivo e rischio cadute: la corpi di Lewy Diego Ruzza Psicologo Clinico, esperto in Neuorpsicologia IAA - Verona Verona, 13 Giugno 2017 Demenza Malattia neurologica, caratterizzata

Dettagli

IL CENTRO DIURNO NELLA DEMENZA: possibili meccanismi implicati nella riduzione dello stress del caregiver

IL CENTRO DIURNO NELLA DEMENZA: possibili meccanismi implicati nella riduzione dello stress del caregiver 49 CONGRESSO NAZIONALE SIGG Firenze, 3-7 novembre 24 La geriatria nel Servizio Sanitario Nazionale: l assistenza sanitaria e sociale nel Paese più vecchio del mondo IL CENTRO DIURNO NELLA DEMENZA: possibili

Dettagli

La valutazione comportamentale. Dr. C. Marra e Dr. D. Quaranta Istituto di Neurologia - UCSC

La valutazione comportamentale. Dr. C. Marra e Dr. D. Quaranta Istituto di Neurologia - UCSC La valutazione comportamentale Dr. C. Marra e Dr. D. Quaranta Istituto di Neurologia - UCSC Ruolo dei disturbi comportamentali nella demenza sono la prima causa di stress nel care-giver (Rabins et al,

Dettagli

I SINTOMI DI ESORDIO IL PROBLEMA DELLA DIAGNOSI DIFFERENZIALE

I SINTOMI DI ESORDIO IL PROBLEMA DELLA DIAGNOSI DIFFERENZIALE LE PATOLOGIE DEGENERATIVE NEUROLOGICHE E IL TERRITORIO I SINTOMI DI ESORDIO IL PROBLEMA DELLA DIAGNOSI DIFFERENZIALE Giuseppe Nicodemo Bombardiere DEMENZA DI ALZHEIMER Fase preclinica Fase prodromica Fase

Dettagli

MODELLO ARD Advanced Rehabilitation in Dementia Castellanza, 24 marzo 2015 a cura di DOTT. LIVIO DAL BOSCO DOTT. DAVIDE BARRA

MODELLO ARD Advanced Rehabilitation in Dementia Castellanza, 24 marzo 2015 a cura di DOTT. LIVIO DAL BOSCO DOTT. DAVIDE BARRA WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 3 Edizione MODELLO ARD Advanced Rehabilitation in Dementia Castellanza, 24 marzo 2015 a cura di DOTT. LIVIO DAL BOSCO DOTT. DAVIDE

Dettagli

NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali

NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali NEUROPSICOLOGIA CLINICA Scienza che riguarda l espressione comportamentale di disfunzioni cerebrali In risposta a esigenze di Valutazione e Riabilitazione (pz con lesioni cerebrali) NEUROPSICOLOGIA CLINICA

Dettagli

Dott.ssa Simona Mondino

Dott.ssa Simona Mondino QUALITA della VITA nel PAZIENTE DEMENTE a DOMICILIO: i DETERMINANTI Università degli Studi di Torino Dipartimento di Discipline Medico - Chirurgiche Sezione di Geriatria Responsabile: Prof. G.C. ISAIA

Dettagli

IL DIABETE COME FATTORE DI RISCHIO DI DETERIORAMENTO COGNITIVO

IL DIABETE COME FATTORE DI RISCHIO DI DETERIORAMENTO COGNITIVO IL DIABETE COME FATTORE DI RISCHIO DI DETERIORAMENTO COGNITIVO Limongi F, Noale M, Marzari C, Gallina P, Maggi S, Crepaldi G. Istituto Di Neuroscienze CNR Sezione Clinica Invecchiamento Padova SOCIETA

Dettagli

Discussione casi clinici: Parkinsonismi. Dr. Stelvio Sestini USL4 Prato 28 settembre ore 16

Discussione casi clinici: Parkinsonismi. Dr. Stelvio Sestini USL4 Prato 28 settembre ore 16 Discussione casi clinici: Parkinsonismi Dr. Stelvio Sestini USL4 Prato 28 settembre ore 16 Caso clinico 1.5 Supporto della SPECT DaTSCAN e della Tomografia ad emissione di positroni (PET) con 18-fluoro-desossi-glucosio

Dettagli

Neurofisiologia e patologia dei processi cognitivi: il cervelletto e i nuclei della base

Neurofisiologia e patologia dei processi cognitivi: il cervelletto e i nuclei della base Neurofisiologia e patologia dei processi cognitivi: il cervelletto e i nuclei della base Francesco Le Pira Dipartimento GF Ingrassia Università di Catania Sommario Esame neuropsicologico Nuclei della base

Dettagli

L analisi funzionale, o ABC, della demenza

L analisi funzionale, o ABC, della demenza LE TERAPIE NON FARMACOLOGICHE L analisi funzionale, o ABC, della demenza Stefano Stefanini Psicologo Centro Alzheimer FERB Ospedale Briolini - Gazzaniga (BG) Livingston et al. Systematic review of psychological

Dettagli

Facoltà di Psicologia. Corso di Medicina Sociale. Le Malattie Cardiovascolari: Terapia e Riabilitazione. Prof. Plinio Fabiani 3 Novembre 2008

Facoltà di Psicologia. Corso di Medicina Sociale. Le Malattie Cardiovascolari: Terapia e Riabilitazione. Prof. Plinio Fabiani 3 Novembre 2008 Facoltà di Psicologia Corso di Medicina Sociale Le Malattie Cardiovascolari: Terapia e Riabilitazione Prof. Plinio Fabiani 3 Novembre 2008 UTIC La Terapia Stroke Unit 1 Evoluzione della placca 2 Unità

Dettagli

L APPROCCIO CLINICO AL PAZIENTE CON SOSPETTA DEMENZA. Prof. Leonardo Cocito DINOG, Università di Genova

L APPROCCIO CLINICO AL PAZIENTE CON SOSPETTA DEMENZA. Prof. Leonardo Cocito DINOG, Università di Genova L APPROCCIO CLINICO AL PAZIENTE CON SOSPETTA DEMENZA Prof. Leonardo Cocito DINOG, Università di Genova CRITERI ATTUALI PER LA DIAGNOSI E LA CLASSIFICAZIONE ICD-10 (1992) della World Health Organization

Dettagli

DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE

DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE Dr.ssa Elena Sinforiani, Neuropsicologia/Centro UVA, IRCCS C. Mondino, Pavia Malattia di Alzheimer Demenze Fronto-Temporali Demenze

Dettagli

Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica

Progetto Memento. Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica Progetto Memento Diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e mantenimento della autonomia psicofisica

Dettagli

www.fisiokinesiterapia.biz LA DEMENZA FRONTO-TEMPORALE

www.fisiokinesiterapia.biz LA DEMENZA FRONTO-TEMPORALE www.fisiokinesiterapia.biz LA DEMENZA FRONTO-TEMPORALE LATERAL SURFACE OF THE CEREBRAL HEMISPHERES A. Zeman - N Engl J Med 2005:352;2 ARCHITETTURA FUNZIONALE DEL LOBO TEMPORALE Cortex temporo-mediale

Dettagli

Sindromi prefrontali. 1 parte

Sindromi prefrontali. 1 parte Sindromi prefrontali 1 parte Regioni corteccia frontale Corteccia cerebrale Corteccia prefrontale: connessioni reciproche corticali Corteccia occipitale prestriata associativa visiva Corteccia temporale

Dettagli

Demenza: istruzioni per l uso. Dott.ssa Sara Monica Angelone Psichiatra

Demenza: istruzioni per l uso. Dott.ssa Sara Monica Angelone Psichiatra Demenza: istruzioni per l uso Dott.ssa Sara Monica Angelone Psichiatra ADA Ada è una donna di 84 anni, ex insegnante, vedova. Ada ha due figli che vivono all estero Da qualche anno, quando i figli tornano

Dettagli

VISIONE LATERALE DEL CERVELLO

VISIONE LATERALE DEL CERVELLO VISIONE LATERALE DEL CERVELLO Scissura centrale (di Rolando) Lobo frontale Lobo parietale Lobo occipitale Lobo temporale Scissura laterale (di Silvio) La corteccia dell Insula L INSULA: è coperta esternamente

Dettagli

AlteRazioni dell Asse IGF-1/Insulina nella patogenesi della MAlaTTia di Alzheimer

AlteRazioni dell Asse IGF-1/Insulina nella patogenesi della MAlaTTia di Alzheimer AlteRazioni dell Asse IGF-1/Insulina nella patogenesi della MAlaTTia di Alzheimer 1 Anastasio G, 1 Bilotta E, 1 Cefalì F, 1 Danieli MA, 1 Riccio S, e 2 Perticone M 1 Liceo Scientifico E. Majorana di Girifalco

Dettagli

Epilessia e sindrome epilettica. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali

Epilessia e sindrome epilettica. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali. Epilessia e disturbi cognitivo comportamentali Gemma Incorpora Ragusa poggio del sole 3-44 aprile 2009 Epilessia e sindrome epilettica Disturbi del comportamento Iperattività Depressione, ansietà Disturbi di memoria Di apprendimento, di lettura e di

Dettagli

La psicologia come diagnosi e riabilitazione

La psicologia come diagnosi e riabilitazione San Maurizio Canavese, 23/24 Febbraio 2012 Danilo De Gaspari ICP - CTO CENTRO PARKINSON MILANO L INTERVENTO PSICOLOGICO IN 2 FASI 1. LA DIAGNOSI DEI DISTURBI COGNITIVO-COMPORTAMENTALI 2. LA PRESA IN CARICO

Dettagli

Ambulatorio Malattia di Alzheimer e altre Demenze Degenerative. Codice di esenzione: 011 tutte le demenze non Alzheimer 029 demenza di Alzheimer

Ambulatorio Malattia di Alzheimer e altre Demenze Degenerative. Codice di esenzione: 011 tutte le demenze non Alzheimer 029 demenza di Alzheimer Ambulatorio Malattia di Alzheimer e altre Demenze Degenerative Codice di esenzione: 011 tutte le demenze non Alzheimer 029 demenza di Alzheimer Definizione Demenza. La demenza è definita come una sindrome

Dettagli

PROGRAMMA. MASTER BIENNALE DI II LIVELLO in: DIAGNOSI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO

PROGRAMMA. MASTER BIENNALE DI II LIVELLO in: DIAGNOSI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO SIN MASTER BIENNALE DI II LIVELLO in: DIAGNOSI E RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO I EDIZIONE TORINO 21 APRILE 2012-14 DICEMBRE 2013 PROGRAMMA Istituto Scienze Neurocognitive Aleksandr

Dettagli

4 dicembre Cecilia Pierattini

4 dicembre Cecilia Pierattini 4 dicembre 2016 Cecilia Pierattini Il rapporto mondiale Alzheimer 2015 stima che i malati di demenza nel mondo siano quasi 47 milioni, con circa 10 milioni di nuovi casi all anno ( 1 nuovo caso ogni 3,2

Dettagli

Percorso per la presa in carico socio-sanitaria sanitaria delle persone con demenza nella ASL 2 Lucca. Marco Vista Marco Farne

Percorso per la presa in carico socio-sanitaria sanitaria delle persone con demenza nella ASL 2 Lucca. Marco Vista Marco Farne Percorso per la presa in carico socio-sanitaria sanitaria delle persone con demenza nella ASL 2 Lucca Marco Vista Marco Farne Lo stato attuale Percorso Diagnostico- Terapeutico delle Demenze Soggetto con

Dettagli

la demenza: insieme si può!

la demenza: insieme si può! Affrontare la demenza: insieme si può! Hotel Classic, Reggio Emilia Lunedì 21 settembre 2015 M.E.Finelli L.Bergamini Quali risultati sul comportamento dell ammalato? PROPOSTA DI UN PERCORSO DI QUALIFICAZIONE

Dettagli

Pozzilli. Giornata mondiale della salute. Battere il diabete con la conoscenza e la ricerca

Pozzilli. Giornata mondiale della salute. Battere il diabete con la conoscenza e la ricerca Pozzilli. Giornata mondiale della salute. Battere il diabete con la conoscenza e la ricerca Con il progetto Moli-Sani il Neuromed partecipa al grande sforzo internazionale di fotografare la situazione.

Dettagli

La Malattia di Alzheimer. Manuel Soldato

La Malattia di Alzheimer. Manuel Soldato La Malattia di Alzheimer Manuel Soldato Caratteristiche Più frequente forma di demenza Deterioramento ingravescente delle capacità cognitive Comparsa di disturbi comportamentali e dell affettività Progressiva

Dettagli

Invecchiamento Fisiologico. e Patologico. Dott.ssa Cristina Ruaro. Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia

Invecchiamento Fisiologico. e Patologico. Dott.ssa Cristina Ruaro. Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia Psicologo e Medico un approccio multidisciplinare nell ambito della Neuropsicologia Padova, 25 maggio 2013 Invecchiamento Fisiologico e Patologico Dott.ssa Cristina Ruaro Psicologa Psicoterapeuta Centro

Dettagli

in relazione a quanto previsto dal comma 1 dell art.21 della Legge 18 giugno 2009 n. 69 INFORMAZIONI PERSONALI

in relazione a quanto previsto dal comma 1 dell art.21 della Legge 18 giugno 2009 n. 69 INFORMAZIONI PERSONALI in relazione a quanto previsto dal comma 1 dell art.21 della Legge 18 giugno 2009 n. 69 INFORMAZIONI PERSONALI COGNOME, Nome Ferlisi Maria Data di nascita 03 Febbraio 1973 Posto di lavoro e indirizzo Presidio

Dettagli

C"# % ' ()*+,,-(./+)0"1. Invecchiamento cerebrale fisiologico

C# % ' ()*+,,-(./+)01. Invecchiamento cerebrale fisiologico C"# % ' ()*+,,-(./+)0"1 L'invecchiamentoè,ingenerale,ilprocessonaturalecheconduceadunaumentodell'entropiain unqualunquesistemafisico. Mentre per gli oggetti inorganici tale processo è subito passivamente,

Dettagli

Patologia del linguaggio in età evolutiva

Patologia del linguaggio in età evolutiva Patologia del linguaggio in età evolutiva U.O. e Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Dipartimento di Scienze Neurologiche e della Visione Sezione di Neuroscienze dello Sviluppo IRCCS G. Gaslini Disturbi

Dettagli

RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA

RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA PROGRAMMA MASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO IV EDIZIONE TORINO 20 FEBBRAIO 2016-18 DICEMBRE 2016 (Scadenza iscrizioni 15 GENNAIO 2016) Organizzato

Dettagli

LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA COMPUTERIZZATA

LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA COMPUTERIZZATA Riunione Annuale SIN e SNO Sezione Umbra SINDEM AIP Clinica Neurologica Università degli Studi di Perugia Centro Disturbi della Memoria LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA COMPUTERIZZATA Dott. Nicola Salvadori

Dettagli

SINDROME A.D.H.D. CARATTERISTICHE SPECIFICHE PROFILO INTERNO DI FUNZIONAMENTO COMORBILITA

SINDROME A.D.H.D. CARATTERISTICHE SPECIFICHE PROFILO INTERNO DI FUNZIONAMENTO COMORBILITA SINDROME A.D.H.D. CARATTERISTICHE SPECIFICHE PROFILO INTERNO DI FUNZIONAMENTO COMORBILITA CARATTERISTICHE SPECIFICHE ESORDIO PRECOCE DECORSO CONTINUO E PERSISTENTE ELEVATO RAPPORTO M/F INFLUENZE GENETICHE

Dettagli

MASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: (Scadenza iscrizioni 11 GENNAIO 2014) Organizzato da: Con il patrocinio di:

MASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: (Scadenza iscrizioni 11 GENNAIO 2014) Organizzato da: Con il patrocinio di: PROGRAMMA MASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: DIAGNOSI NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO I EDIZIONE TORINO 19 GENNAIO 2014-14 DICEMBRE 2014 (Scadenza iscrizioni 11 GENNAIO 2014) Organizzato da:

Dettagli

ADI per Alzheimer : un progetto sperimentale di assistenza. O. Casati; C. Negri Chinaglia, S.Chirchiglia; P. Bertolaia

ADI per Alzheimer : un progetto sperimentale di assistenza. O. Casati; C. Negri Chinaglia, S.Chirchiglia; P. Bertolaia ADI per Alzheimer : un progetto sperimentale di assistenza O. Casati; C. Negri Chinaglia, S.Chirchiglia; P. Bertolaia CONTESTO GENERALE In Italia l 80% circa dei pazienti affetti da demenza è assistita

Dettagli

Il ruolo potenziale dei biomarcatori. delle afasie primarie progressive

Il ruolo potenziale dei biomarcatori. delle afasie primarie progressive Università Vita-Salute San Raffaele Clinica Neurologica e Servizio di Neurofisiologia Clinica Direttore: Prof. G. Comi Il ruolo potenziale dei biomarcatori liquorali nella diagnosi e nella terapia delle

Dettagli

Cognome Nome Vai Daniela Indirizzo Via Pietra del Gallo, Pino Torinese (To) Cellulare

Cognome Nome Vai Daniela Indirizzo Via Pietra del Gallo, Pino Torinese (To) Cellulare INFORMAZIONI PERSONALI Cognome Nome Vai Daniela Indirizzo Via Pietra del Gallo,14-10025 - Pino Torinese (To) Cellulare 333 498 5037 E-mail danielavai@libero.it Nazionalità Italiana Luogo e Data di nascita

Dettagli

LA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte I)

LA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte I) LA MALATTIA DI ALZHEIMER: DAL SOSPETTO CLINICO ALLA DIAGNOSI (Parte I) Dr. Marco Mosele Dirigente Medico I Livello Geriatria Ospedale San. Bassiano 11 Ottobre 2014 - Bassano del grappa Il sospetto diagnostico

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DEMENZE. Dott.ssa Ornella Sassone 14-22 marzo 2016

CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DEMENZE. Dott.ssa Ornella Sassone 14-22 marzo 2016 CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DEMENZE Dott.ssa Ornella Sassone 14-22 marzo 2016 DEMENZE DEMENZA= deficit cognitivo multiplo caratterizzato da compromissione della memoria recente e da una o più altre

Dettagli

SINERGIE TERAPEUTICHE

SINERGIE TERAPEUTICHE CENTRO DIURNO SPECIALIZZATO DEMENZE, un esperienza che cresce : SINERGIE TERAPEUTICHE DOTT.SSA FRANCESCA SABBI Medico Geriatra ASP Poveri Vergognosi Centro Polifunzionale per Anziani Cardinale Giacomo

Dettagli

VISUO SPAZIALI MAURIZIO GAMBARI BERIO 03/04/2011

VISUO SPAZIALI MAURIZIO GAMBARI BERIO 03/04/2011 VISUO SPAZIALI MAURIZIO GAMBARI BERIO 03/04/2011 DEFINIZIONE I deficit visusopazaili si possono definire come disordini che determinano un'erronea stima degli aspetti spaziali fra diversi oggetti che riguardano

Dettagli

LE GRANDI SINDROMI NEUROLOGICHE

LE GRANDI SINDROMI NEUROLOGICHE www.fisiokinesiterapia.biz LE GRANDI SINDROMI NEUROLOGICHE 1. Concetto di Sindrome vs. Malattia vs. Disordine/Disturbo 2. SINDROMI NEUROLOGICHE: - Etiologiche (ad es. S. Parkinsoniane o Parkinsonismi)

Dettagli

Malattia di Alzheimer

Malattia di Alzheimer Malattia di Alzheimer 60-70 % dei casi di demenza esordio tipicamente insidioso con disturbi di memoria a lungo termine accompagnati da disturbi delle funzioni strumentali e, piu tardivamente, delle funzioni

Dettagli

FOCUS DI AGGIORNAMENTO SUL PAZIENTE ANZIANO POST-SCA. La valutazione psico-affettiva

FOCUS DI AGGIORNAMENTO SUL PAZIENTE ANZIANO POST-SCA. La valutazione psico-affettiva FOCUS DI AGGIORNAMENTO SUL PAZIENTE ANZIANO POST-SCA La valutazione psico-affettiva La valutazione psico-affettiva: obiettivo Valutare: i tratti di personalità attuale e relativi alla vita giovane adulta

Dettagli

INCONTRO FORMAZIONE SCOUT

INCONTRO FORMAZIONE SCOUT INCONTRO FORMAZIONE SCOUT Asti, 24 ottobre 2015 Dr. Ernesto VIARENGO Medico-chirurgo Specialista in Psichiatria ernesto.viarengo@tin.it Centro Kandel - Asti PSICHIATRIA E NEUROSCIENZE PSICHIATRIA, PSICOTERAPIE

Dettagli

L AUTISMO: definizione

L AUTISMO: definizione L AUTISMO: definizione GLI AUTISMI L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine del neurosviluppo, con esordio nei primi 3 anni di vita. (Linea Guida 21) Nella classificazione del DSM-5,

Dettagli

Il ruolo del logopedista nella valutazione e definizione degli obiettivi riabilitativi nel paziente in età senile. Dott.ssa Alessandra Baretter

Il ruolo del logopedista nella valutazione e definizione degli obiettivi riabilitativi nel paziente in età senile. Dott.ssa Alessandra Baretter Il ruolo del logopedista nella valutazione e definizione degli obiettivi riabilitativi nel paziente in età senile. Dott.ssa Alessandra Baretter La Demenza "La demenza consiste nella compromissione globale

Dettagli

Sindrome Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS): quale prevenzione possibile. workshop. 23 febbraio 2016

Sindrome Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS): quale prevenzione possibile. workshop. 23 febbraio 2016 febbraio 20 Sindrome Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS): quale prevenzione possibile Auditorium Biagio D Alba Ministero della Salute Viale Giorgio Ribotta, 5 - Roma INTRODUZIONE La Sindrome dell Apnea Ostruttiva

Dettagli

La gestione dei pazienti con Demenza in medicina generale 23 Marzo 2013

La gestione dei pazienti con Demenza in medicina generale 23 Marzo 2013 La gestione dei pazienti con Demenza in medicina generale 23 Marzo 2013 Dott. Filippo Magherini Psicologia dell invecchiamento Invecchiamento come progressione evolutiva : gerontologia / geriatria. Problemi

Dettagli

Linguistica generale a.a Federica Da Milano.

Linguistica generale a.a Federica Da Milano. Linguistica generale a.a.2014-2015 Federica Da Milano federica.damilano@unimib.it Le afasie Sintomi che insorgono spesso in concomitanza con quelli afasici: Aprassia gestuale: incapacità o difficoltà di

Dettagli

SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI

SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI SECONDA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTA DI PSICOLOGIA Corso di Laurea Specialistica in Psicologia dei Processi Cognitivi e del Recupero Funzionale TESI DI LAUREA IN NEUROPSICOLOGIA Linguaggio

Dettagli

DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I)

DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I) DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I) *Anomalie estreme dello sviluppo con esordio nei primi tre anni di vita (precoci, prevenzione, outcome), non normali in nessuno stadio dello sviluppo

Dettagli

I disturbi della mente

I disturbi della mente a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 I disturbi della mente 16/5/2006 Evoluzione Degenerazione delle capacità cognitive Invecchiamento buono Invecchiamento fisiologico

Dettagli

RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA

RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA PROGRAMMA MASTER ANNUALE DI II LIVELLO in: RIABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA NELL ADULTO E NELL ANZIANO II EDIZIONE TORINO 18 FEBBRAIO 2017-17 DICEMBRE 2017 (Scadenza iscrizioni 15 GENNAIO 2017) Organizzato

Dettagli

LA SCLEROSI MULTIPLA: IL BURDEN COGNITIVO-EMOTIVO

LA SCLEROSI MULTIPLA: IL BURDEN COGNITIVO-EMOTIVO LA SCLEROSI MULTIPLA: IL BURDEN COGNITIVO-EMOTIVO Marco Rovaris UO Riabilitazione Neuromotoria - Centro Sclerosi Multipla IRCCS Santa Maria Nascente Fondazione Don Gnocchi - Milano la memoria è diminuita,

Dettagli

LE FRAGILITA DELL ANZIANO FRAGILITA

LE FRAGILITA DELL ANZIANO FRAGILITA LE FRAGILITA DELL ANZIANO Motoria FRAGILITA Cerebro-vascolare Cognitiva Ambientale Metabolica STROKE 80 % ISCHEMICO EMORRAGICO 20 % CORTICALE A. cerebrale ant. A. cerebrale media A. cerebrale post. SOTTOCORTICALE

Dettagli

Università degli Studi di Foggia C.di L. nella Professione Sanitaria di INFERMIERE LO STROKE ISCHEMICO. Dott. Cristiano Capurso

Università degli Studi di Foggia C.di L. nella Professione Sanitaria di INFERMIERE LO STROKE ISCHEMICO. Dott. Cristiano Capurso Università degli Studi di Foggia C.di L. nella Professione Sanitaria di INFERMIERE LO STROKE ISCHEMICO Dott. Cristiano Capurso ICTUS ACUTO l ictus è una sindrome caratterizzata dall improvviso e rapido

Dettagli

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno

Le demenze. Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno Le demenze Manuel Soldato Geriatra RSA S. F. Cabrini - Codogno LE DEMENZE DEFINIZIONE 1. La demenza definisce uno stato di progressivo decadimento delle funzioni cognitive prodotto da una patologia cerebrale

Dettagli

Presidio Ospedaliero Villa Rosa

Presidio Ospedaliero Villa Rosa Presidio Ospedaliero Villa Rosa Salsomaggiore Terme 5-6 novembre 2010 Percorsi riabilitativi Valutazione e trattamento delle menomazioni e disabilità cognitivo comportamentali DISTURBI COMPORTAMENTALI

Dettagli

LA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO. Anna Caparra

LA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO. Anna Caparra LA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO Anna Caparra OSAS LA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO e una condizione morbosa caratterizzata da episodi ricorrenti di ostruzione completa (apnea)

Dettagli

La progressione clinica

La progressione clinica La progressione clinica I medici di fronte alla demenza nella donna e nell uomo Milano, 20 settembre 2014 Francesca Clerici Centro per il Trattamento e lo Studio dei Disturbi Cognitivi U.O. Neurologia

Dettagli

Decadimento intellettivo dementigeno o demenze

Decadimento intellettivo dementigeno o demenze Decadimento intellettivo dementigeno o demenze sindrome neuropsicologica caratterizzata da incompetenza cognitiva globale progressivita ripercussione ecologica del disturbo Prevalenza della demenza per

Dettagli

Esistono delle specificità, sia dal punto di vista emotivo, sia dal punto di vista neuropsicologico, nei tumori cerebrali?

Esistono delle specificità, sia dal punto di vista emotivo, sia dal punto di vista neuropsicologico, nei tumori cerebrali? Esistono delle specificità, sia dal punto di vista emotivo, sia dal punto di vista neuropsicologico, nei tumori cerebrali? Esiste un protocollo locale o multicentrico che studia gli aspetti neuropsicologici?

Dettagli

Quale di questi test è utile per indagare le abilità di pianificazione? Quale funzione è possibile valutare attraverso il Test Di Corsi?

Quale di questi test è utile per indagare le abilità di pianificazione? Quale funzione è possibile valutare attraverso il Test Di Corsi? Quale di questi test è utile per indagare le abilità di pianificazione? A) FIGURA COMPLESSA DI REY B) WISCONSIN CARD SORTING TEST C) TORRE DI LONDRA Quale funzione è possibile valutare attraverso il Test

Dettagli

LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA COME MISURA CHIAVE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL DNC LIEVE: L ESPERIENZA DELLA REGIONE PIEMONTE

LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA COME MISURA CHIAVE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL DNC LIEVE: L ESPERIENZA DELLA REGIONE PIEMONTE VIII Convegno IL CONTRIBUTO DELLE UNITA VALUTAZIONE ALZHEIMER NELL ASSISTENZA DEI PAZIENTI CON DEMENZA LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA COME MISURA CHIAVE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL DNC LIEVE: L ESPERIENZA

Dettagli

DIPARTIMENTO DI MEDICINA CLINICA E MOLECOLARE AVVISO DI CONFERIMENTO DI INCARICO

DIPARTIMENTO DI MEDICINA CLINICA E MOLECOLARE AVVISO DI CONFERIMENTO DI INCARICO Avviso n. 4/17 prot. 77/17 DIPARTIMENTO DI MEDICINA CLINICA E MOLECOLARE AVVISO DI CONFERIMENTO DI INCARICO - Visto il Regolamento per l affidamento di incarichi di collaborazione coordinata e continuativa,

Dettagli

Problematiche psicogeriatriche nel paziente fratturato (depressione e sintomi depressivi) Renzo ROZZINI (Brescia)

Problematiche psicogeriatriche nel paziente fratturato (depressione e sintomi depressivi) Renzo ROZZINI (Brescia) Problematiche psicogeriatriche nel paziente fratturato (depressione e sintomi depressivi) Renzo ROZZINI (Brescia) Di cosa voglio parlare Depressione come fattore di rischio di frattura di femore Depressione

Dettagli

Prevenzione e gestione dello stress quale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari

Prevenzione e gestione dello stress quale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari Prevenzione e gestione dello stress quale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari Montona, Croazia 10 Giugno 2014 Dr.ssa Laura Beltrame CASA DI CURA MADONNA DELLA SALUTE s.r.l. PRESIDIO OSPEDALIERO

Dettagli

Invecchiamento Cerebrale e Malattia di Alzheimer

Invecchiamento Cerebrale e Malattia di Alzheimer Invecchiamento Cerebrale e Malattia di Alzheimer Rossella Liperoti Centro di Medicina dell Invecchiamento Ce.M.I. Università Cattolica del Sacro Cuore - Roma Invecchiamento Cerebrale L invecchiamento si

Dettagli

DISTURBO DELL APPRENDIMENTO NON VERBALE. La valutazione e la riabilitazione. 12 novembre 2011 IL DISTURBO DI APPRENDIMENTO NON VERBALE: VALUTAZIONE

DISTURBO DELL APPRENDIMENTO NON VERBALE. La valutazione e la riabilitazione. 12 novembre 2011 IL DISTURBO DI APPRENDIMENTO NON VERBALE: VALUTAZIONE DISTURBO DELL APPRENDIMENTO NON VERBALE La valutazione e la riabilitazione 12 e 13 novembre 2011 25 e 26 febbraio 2012 Roma Villa Eur P.le Champagnat 2 Docenti: Enrico Iurato Giovanni Masciarelli 12 novembre

Dettagli

Valutazione Neuropsicologica di Pazienti Adulti con Epilessia. 1a valutazione diagnostica

Valutazione Neuropsicologica di Pazienti Adulti con Epilessia. 1a valutazione diagnostica Valutazione Neuropsicologica di Pazienti Adulti con Epilessia 1a valutazione diagnostica Funzioni cognitive Test neuropsicologici LATERALIZZAZIONE Questionario di Oldfield 1 INTELLIGENZA Matrici Progressive

Dettagli

57 Congresso Nazionale SIGG

57 Congresso Nazionale SIGG 57 Congresso Nazionale SIGG Venerdì 23 Novembre 2012 Quali sono i test predittivi per la diagnosi di Amnestic Mild Cognitive Impairment e di Alzheimer Desease? A. Daddario, A. Tessari, P. Albanese, F.

Dettagli

Comorbosità CIRS (Cumulative illness Rating Scale) IDS (Index of Disease Severity) CCI (Charlson Comorbidity index)

Comorbosità CIRS (Cumulative illness Rating Scale) IDS (Index of Disease Severity) CCI (Charlson Comorbidity index) Comorbosità CIRS (Cumulative illness Rating Scale) IDS (Index of Disease Severity) CCI (Charlson Comorbidity index) Epidemiologia della multimorbosità nell anziano Riguarda 1/4 della popolazione generale

Dettagli

I nuovi percorsi diagnostici

I nuovi percorsi diagnostici I nuovi percorsi diagnostici Gianbattista Guerrini Fondazione Brescia Solidale - SIGG Schema dell intevento 1. L importanza della diagnosi precoce 2. Vecchi e nuovi criteri diagnostici 3. Il protocollo

Dettagli

MMSE: ISTRUZIONI PER L USO

MMSE: ISTRUZIONI PER L USO VIII Convegno IL CONTRIBUTO DELLE UNITÀ DI VALUTAZIONE ALZHEIMER (UVA) NELL ASSISTENZA DEI PAZIENTI CON DEMENZA ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Roma, venerdì 7 novembre 2014 MMSE: ISTRUZIONI PER L USO Valentina

Dettagli

COME INDIRIZZARE LA DIAGNOSI: ITER DIAGNOSTICO

COME INDIRIZZARE LA DIAGNOSI: ITER DIAGNOSTICO COME INDIRIZZARE LA DIAGNOSI: ITER DIAGNOSTICO Il percorso diagnostico si dovrà basare oltre che sulla raccolta mirata della storia clinica del paziente e sull esame obiettivo, anche su un attenta valutazione

Dettagli

IL MMG DI FRONTE AL PROBLEMA DELLE MALATTIA DI ALZHEIMER E DELLE DEMENZE

IL MMG DI FRONTE AL PROBLEMA DELLE MALATTIA DI ALZHEIMER E DELLE DEMENZE 1. Numero Assistiti < 500 500-1000 1000-1500 >1500 1,79 5,19 16,23 48,38 28,41 1. NUMERO ASSISTITI 1,79 5,19 16,23 28,41 48,38 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 < 500 500-1000 1000-1500 >1500 2.

Dettagli