2 Sistemi di equazioni lineari.



Documenti analoghi
Unità Didattica N 35 I sistemi lineari

Fig.7. 1: Nel grafico è rappresentato il vettore di. Fig. 7. 2: Nel grafico è rappresentato un vettore di. = si dice che essi sono uguali se

a ij Indice di riga Indice di colonna Def. Matrice Tabella costituita da m righe ed n colonne. Si dice di tipo m x n o (m,n)

VINCENZO AIETA Matrici,determinanti, sistemi lineari

Successioni in R. n>a n+1

13. Determinante di una matrice quadrata

Claudio Estatico

RELAZIONE FRA LA STABILITA DEL SISTEMA E LA FUNZIONE DI TRASFERIMENTO

Corso di Laurea in Matematica Analisi Numerica Lezione 5

a ij Indice di riga Indice di colonna Def. Matrice Tabella costituita da m righe ed n colonne. Si dice di tipo m x n o (m,n)

DISPENSE DI MATEMATICA GENERALE Versione 20/10/06

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO a.s. 2002/2003 CORSO SPERIMENTALE PNI e Progetto Brocca SESSIONE SUPPLETIVA

APPENDICE 1 Richiami di algebra lineare

APPLICAZIONI LINEARI

punto di accumulazione per X. Valgono le seguenti

Polinomi, disuguaglianze e induzione.

Successioni. (0, a 0 ), (1, a 1 ), (2, a 2 ),...

Sistemi di equazioni algebriche lineari ...

Gerarchia degli infiniti e asintotici per successioni numeriche 1

Approssimazione di funzioni mediante Interpolazione polinomiale

> Definizione di matrice <

Misurare una grandezza fisica significa stabilire quante unità di misura sono contenute nella grandezza stessa.

Sdl ELEMENTI DI BASE: Potenze. Radicali. Logaritmi

1^ Lezione. Matrici e determinanti. Operazioni tra matrici. Proprietà delle matrici. Determinante. Proprietà dei determinanti.

LEZIONE Numeri complessi. Sappiamo già come sommare le coppie di numeri reali. Se (a, b ), (a, b ) R 2 allora la coppia somma è

identificando (a, 0) con a, (b, 0) con b e posto i =(0, 1) possiamo esprimere un numero complesso nella forma 2 = a + ib. 2 ) a

LE SUCCESSIONI. ovvero: 1, 2, 1.5, 1., 1.6, 1.625,... I valori ottenuti si avvicinano alla sezione aurea: =

1^ Lezione. Matrici e determinanti. Operazioni tra matrici. Proprietà delle matrici. Determinante. Proprietà dei determinanti.

IL PROBLEMA DEI QUADRATI

( x) ( ) ( )( ( ) ( ) ( ) ( ) )

Università degli Studi Roma Tre - Corso di Laurea in Matematica Tutorato di GE220

NUMERI COMPLESSI. Definizione. Si dice numero complesso z la coppia ordinata di numeri reali (a, b), ossia: z = (a, b)

ELEMENTI DI CALCOLO COMBINATORIO. Disposizioni

TEORIA DELLE MATRICI. dove aij K. = di ordine n, gli elementi aij con i = j (cioè gli elementi a 11

SISTEMI LINEARI. = b.

INDICE. Scaricabile su: Algebra e Equazioni TEORIA

PROGETTO SIRIO PRECORSO di MATEMATICA Teoria

Esercitazioni di Algebra e Geometria. Anno accademico Dott.ssa Sara Ferrari

Algebra» Appunti» Logaritmi

CORSO DI METODI MATEMATICI PER L INGEGNERIA MECCANICA

LE SUCCESSIONI. ovvero: 1, 2, 1.5, 1., 1.6, 1.625,... I valori ottenuti si avvicinano alla sezione aurea: =

OPERAZIONI CON LE FRAZIONI ALGEBRICHE

ELLISSE STANDARD. 1. Il concetto

Soluzione di sistemi lineari. Esistenza delle soluzioni. Quante soluzioni? 1 se singolare 0 o infinite se non singolare

Matematica e-learning - Corso Zero di Matematica. I Radicali. Prof. Erasmo Modica A.A. 2009/2010

EQUAZIONI RAZIONALI. Principio di moltiplicazione: 0 è un polinomio.

(labeling) si ottiene così l insieme a n ordinato (codominio della funzione f ) : Primo termine. Termine Generale

Complessi. 1 Definizioni Forma trigonometrica: argomento e funzione arcotangente Potenze e radici Polinomi e radici.

Note di Algebra lineare. Prof. Domenico Olanda. Anno accademico

N 02 B I concetti fondamentali dell aritmetica

. La n a indica il valore assoluto della radice.

NECESSITÀ DEI LOGARITMI

Integrazione numerica.

SUCCESSIONI E SERIE DI FUNZIONI { } n( ) f x converge puntualmente su S D ad una =, cioè se. ( n ) ( )

Capitolo 1. Richiami di teoria elementare

ESERCIZI SULLA MECCANICA DEI SOLIDI

8. Funzioni reali di una variabile reale: integrabilità

DISUGUAGLIANZE E DISEQUAZIONI

Analisi numerica. Richiami di teoria Zeri di una funzione, soluzione approssimata di un equazione. Teorema di esistenza degli zeri

Progressioni geometriche

MATEMATICA Classe Prima

SEFA Sapienza, Università di Roma Esercizi di Matematica 3 (C.Mascia) Alcune soluzioni di 1-2-3

SERIE NUMERICHE esercizi. R. Argiolas

DEFINIZIONE SUCCESSIONE NUMERICA Una successione numerica è una funzione che ha per dominio l insieme dei numeri naturali { 0;1;2;3;...

Stime per intervalli. Corso di Misure Meccaniche e Termiche. David Vetturi

I numeri reali come sezione nel campo dei numeri razionali

Dove la suddivisione dell intervallo [a,b] è individuata dai punti

ANALISI MATEMATICA STUDIO DI FUNZIONI

Capitolo 1. Richiami di teoria elementare

Unità Didattica N 33 L algebra dei vettori

ELEMENTI DI CALCOLO COMBINATORIO

Capitolo 1. Richiami di teoria elementare

Algebra delle matrici

x 1 + x 2 + x 3 = 0 (a) 2x 2 + x 3 = 1 x 1 + x 2 = 2 Poichè la matrice incompleta 1 1 1

Integrali in senso generalizzato

Liceo Scientifico di Trebisacce Classe Seconda - MATEMATICA. a ab. Prof. Mimmo Corrado. Scomposizioni. Frazioni algebriche

Il problema è ricavare le radici (gli zeri) di una funzione f(x), cioè i valori z: f(z)=0

DOTTORATO DI RICERCA IN GEOFISICA-XXIIICICLO/ EQUAZIONI ALLE DERIVATE PARZIALI (Prof. BONAFEDE)

ALCUNI TEOREMI SUI POLINOMI E LORO APPLICAZIONE

Corso Integrato: Matematica e Statistica. Corso di Matematica (6 CFU)

Analisi Parametrica della Stabilità

IL CONCETTO DI LIMITE

Consideriamo un insieme di n oggetti di natura qualsiasi. Indicheremo questi oggetti con

INTEGRALI DI FUNZIONI CONTINUE

v = ( v 1,..., v n ).

Una dimostrazione elementare del teorema di Lebesgue sulla differenziazione di funzioni monotone

, x 2. , x 3. è un equazione nella quale le incognite appaiono solo con esponente 1, ossia del tipo:

Argomento 9 Integrali definiti

Algebra. c d. 1. Operazioni con le potenze. 2. Operazioni con le frazioni. 3. Identità notevoli. (somma algebrica tra frazioni)

Corso Propedeutico di Matematica

Trasmissione del calore con applicazioni

A=B se e solo se 1) m=p 2) n=q 3) a i,j =b i,j K per ogni i=1,,m e j=1,,n. Studiamo ora alcune delle proprietà che regolano queste operazioni.

Unità Didattica N 22A : Successioni

DERIVATE.. Si chiama rapporto incrementale della f (x) relativo al punto x

L INTEGRALE DEFINITO b f x d x a 1

Metodi statistici per l analisi dei dati

Definizioni varie sulla stabilità

DETERMINANTI (SECONDA PARTE). NOTE DI ALGEBRA LINEARE

0.1 Esercitazioni V, del 18/11/2008

Transcript:

Sistemi di equzioi lieri. efiizioe. Si dice equzioe liere elle icogite equzioe dell form () + +...+ = o che (') i= i i = ove,,..., R si chimo coefficieti e R termie oto.,,..., ogi efiizioe. Si dice soluzioe dell'equzioe suddett ogi -pl ( ),,..., R tle che + +...+ =. Idicto co S l'isieme delle soluzioi dell'equzioe (), cioè S = può ccdere che {(,,..., ) + +...+ = 0}, ) S =, llor si dice che l () è icomptiile ovvero o mmette soluzioi; ) S = R, llor si dice che l () è u idetità ovvero ogi -pl di umeri reli è soluzioe di (); 3) S e S R e i tl cso lmeo uo dei coefficieti i è diverso d zero. Se, per esempio, è 0 dll () si ottiee = - - 3 3- - +. Pertto per ogi (-)-pl di vlori di, 3,...,, si h u vlore per, sicché, questo, isieme i vlori fissti i precedez, forisce u soluzioe dell (). t l'ritrrietà dell scelt di,...,, si ottegoo ifiiti vlori di e, 3 quidi ifiite soluzioi che dipedoo dgli - vlori fissti ritrrimete. Si dice llor che l () mmette soluzioi. efiizioe 3. Si dice che due equzioi lieri soo equivleti se l'isieme delle soluzioi dell'u è ugule quello dell'ltr. efiizioe 4. U'equzioe liere i icogite si dice omogee se il termie oto è ullo, cioè l equzioe è del tipo + +...+ = 0 Più i geerle,,...,, possoo essere elemeti di u cmpo K. 9

o che i= = 0. i i Per u'equzioe liere omogee (i icogite) sussiste l Proposizioe. ) U equzioe liere omogee i icogite mmette sempre l soluzioe ( 0,0,..., 0), dett soluzioe ull o soluzioe le; ) se (,,..., ) è u soluzioe o le di ess, l -pl ( h,h,... ) è soluzioe dell'equzioe comuque si cosideri h R ; h 3) se (,,..., ) e (, z,..., z ) etrme o ulle) dell'equzioe l -pl ( + z, + z,..., + ) z soo due soluzioi idipedeti (e quidi z è soluzioe dell'equzioe. efiizioe 5. Si dice sistem liere di m equzioi i icogite u sistem del tipo + + K+ = + + K+ = (). + + K+ efiizioe 6. Si dice soluzioe di u sistem di equzioi lieri ogi -pl di umeri reli (,,..., ) che si cotemporemete soluzioe di ciscu equzioe dei sistem. Osservzioe defiizioe dt vle, i geere, per ogi tipo di sistem. efiizioe 7. U sistem di equzioi lieri (o più semplicemete sistem liere) si dice comptiile se mmette lmeo u soluzioe, ltrimeti si dice icomptiile. efiizioe 8. Cosiderto il sistem (), si dice mtrice dei coefficieti o mtrice icomplet del sistem o più semplicemete l mtrice del sistem, l mtrice = 0

A = m m m e mtrice dei coefficieti e termii oti o mtrice complet, l mtrice A' = m m m m più siteticmete per l mtrice A' si può scrivere ell form A' = A m. Itroducedo le mtrici colo X = e B = il sistem si può che scrivere ell form mtricile A X = B. efiizioe 9. ue sistemi lieri elle stesse icogite si dicoo equivleti se tutte le soluzioi dell'uo soo che tutte le soluzioi dell'ltro. efiizioe 0. Si dice che u'equzioe liere dei tipo c + c +...+ c = d dipede liermete dl sistem liere () se esiste u m-pl di umeri reli ( h,h,..., hm ) tele che c = h + h +...+ h dove i =,,...,. i d = h i i m mi + h +... + hmm

Proposizioe. ue sistemi lieri elle stesse icogite soo equivleti se e solo se ogi equzioe dell'uo dipede liermete dll'ltro e vicevers. to u sistem liere, è possiile stilire se è comptiile o icomptiile utilizzdo l seguete Proposizioe 3. U sistem liere è comptiile se e solo se l mtrice icomplet e l mtrice complet del sistem ho lo stesso rgo. Per stilire, poi, qute soluzioi mmette u sistem liere comptiile si pplic l seguete Proposizioe 4. (Teorem di Rouchè Cpelli). Se p è il rgo (ugule) delle due mtrici del sistem liere di m equzioi i icogite può ccdere che I) p si ugule : i sistem mmette u e u sol soluzioe; II) p p è miore di : il sistem mmette soluzioi. Si omette l dimostrzioe. Allo scopo di forire u metodo risoluzioe dei sistemi lieri comptiili si dà l seguete. efiizioe. U sistem liere di m equzioi i icogite si dice sistem di Krmer se m = e l mtrice dl sistem h rgo. I tl cso il determite dell mtrice del sistem si dice determite del sistem (che ovvimete risult o ullo). Osservzioe. Per il teorem di Rouchè - Cpelli u sistem di Krmer è sempre comptiile. Si h, ioltre, l seguete Proposizioe 4. U sistem di Krmer del tipo j = mmette u e u sol soluzioe dt d j j = ove = deta (essedo A = ij ij j = i co i =,,..., j =,,..., colo j-m co quell del termii oti,,...,. I. ) e il determite otteuto d sostituedo l j

Il sistem () si può scrivere, come s'è già detto, ell form mtricile A X = B. Cosidert l mtrice ivers A - (che certmete esiste), si h A - A X = A - B d cui (3) X = A - B. Idicdo co il cofttore di ell mtrice A, i virtù dell proposizioe 3.3, si h co i,j =,,,. Pertto l (3) divet ij ij A - = ji = = d cui = + + + +...+ +... + +... +. j + j +...+ j j j = =. (j =,,,) I geerle per risolvere u sistem liere di m equzioi i icogite comptiile si procede come segue: si A X = B p il sistem co A = ij co i =,,..., m e j =,,..., p p e si p il rgo di A. Se è u miore fodmetle di A, esso si dice determite crtteristico del sistem. e equzioi corrispodeti lle p righe di pricipli e le icogite corrispodeti lle p coloe di si dicoo equzioi icogite pricipli. e restti equzioi e le restti icogite si dicoo rispettivmete equzioi secodrie e icogite secodrie. Si cosider, llor, il sistem (equivlete l dto) delle p equzioi pricipli elle p icogite pricipli scelte che è u sistem di Krmer, essedo il suo determite 3

il determite crtteristico del sistem. Pertto esso mmette u e u sol soluzioe. p. Se p =, l'uic soluzioe del suddetto sistem è che l'uic soluzioe del sistem dto;. se p <, l' uic soluzioe del sistem otteuto dipede dlle -p icogite secodrie lle quli si possoo ttriuire vlori ritrri. Ordido i p vlori dell suddett soluzioe e gli -p delle icogite secodrie, si ottiee u p soluzioe del sistem dto. e soluzioi di quest'ultimo si ottegoo l vrire degli -p vlori ritrri delle icogite secodrie. efiizioe. U sistem liere di m equzioi i icogite si dice ormle se il rgo dell mtrice icomplet è ugule l umero delle sue equzioi. Osservzioe 3. U sistem liere di m equzioi i icogite ormle co m è sempre comptiile. Ioltre. se m = esso mmette u e u sol soluzioe, i quto è u sistem di Krmer; m. se m < mmette soluzioi per il teorem di Rouchè Cpelli. efiizioe 3. U sistem liere del tipo o che j = si dice sistem liere omogeeo. ij j = 0 i =,,..., A X = 0 E evidete che per u sistem liere omogeeo l mtrice icomplet e l mtrice ho sempre lo stesso rgo i quto l mtrice B = 0 ; quidi è sempre comptiile mmette lmeo l soluzioe ( 0,0,..., 0), dett soluzioe ull o le. E' iteresste stilire se u tle sistem mmette soluzioi diverse d quell le. A tl proposito si h l seguete Proposizioe 5. U sistem liere omogeeo di m equzioi i icogite A X = 0 mmette soluzioi diverse d quell le se e solo se il rgo dell mtrice A è miore di. I. Segue pplicdo il teorem di Rouchè Cpelli. 4

,,..., e z,z,..., z soo soluzioi di u sistem liere omogeeo i icogite, esse si dicoo liermete dipedeti se esiste u umero rele h (o ullo) tle che i = h zi ( i =,,...,), ltrimeti si dicoo liermete idipedeti. efiizioe 4. Se ( ) ( ) efiizioe 5. Se (,,..., ) co s =,,..., r s s s soo r soluzioi di u sistem liere omogeeo i icogite, esse si dicoo liermete dipedeti se lmeo u è comizioe liere delle rimeti, cioè, per esempio, esistoo r- umeri reli h, h,..., h r tli che = h + h +... + h r r r = h = h + h + h +... + h +... + h ltrimeti si dicoo liermete idipedeti. Sussistoo,pertto, le segueti Proposizioe 6. Se u sistem liere omogeeo di m equzioi i icogite p mmette soluzioi (essedo p il rgo del sistem) tutte e sole le soluzioi soo dte dll comizioe liere -p soluzioi ote liermete idipedeti. Proposizioe 7. Se u sistem liere omogeeo h m equzioi e m+ icogite ed ormle, llor esso mmette soluzioi diverse dll le e precismete ; u prticolre soluzioe è l (m+) - pl costituit di miori (j =,,,m,m+) otteuti dll mtrice del sistem sopprimedo vi vi le coloe e presi co segi lteri, cioè,-, 3,- 4,,(-) m. r r r ( r ) ( r ) ( r ) m+ j 5