LA PSICOLOGIA DELL EMERGENZA A cura della Dott.ssa Margherita Petrazzuolo
LO SCOPO Occuparsi di normali reazioni di individui normali che sono vittime di eventi anormali,preservando la loro salute psicofisica 1
Obiettivo della lezione Riflettere sulla gestione dell intervento considerando l importanza della comunicazione Prendere visione del lavoro svolto da chi interviene nell ambito di eventi catastrofici 2
Considerando: COSA FARE COMUNICARE ½ ½ ½ ½ ½ Stato fisico della persona da soccorrere Eventuali deficit sensoriali Fattori emotivi Età Cultura ed habitat 3
COSA CONSIDERARE ½ Condizioni ambientali ½ Illuminazione ½ Rumore ½ Sicurezza del luogo ½ Interruzioni ½ Tempo a disposizione ½ Presenza di accompagnatori 4
COME ESSERE J Gentili J Sinceri J Collaboranti J Versatili J Autonomi nelle iniziative J Emotivamente stabili J Buoni organizzatori J Presenti J Rispettosi del prossimo J Capaci di esprimersi e di ascoltare 5 J Riservati
COME COMPORTARSI C Favorire lo scambio di informazioni C Non enfatizzare le situazioni C Gestire le esternazioni C Rispettare le volontà individuali, il dolore, la privacy, la dignità delle persone C Esprimere senso di sicurezza C Stare vicini alle persone da soccorrere 6
LA COMUNICAZIONE EMITTENTE CANALE MESSAGGIO RICEVENTE CODIFICA CODICE DECODIFICA FEEDBACK 7 CONTESTO
LA COMUNICAZIONE VERBALE = LA PAROLA ANALOGICA = VARIAZIONI DEL CANALE VOCALE, ESPRESSIONI E GESTI DEL VISO E DEL CORPO 8
Parlare per parlare Non sostenere i tempi di comunicazione e di silenzio del nostro interlocutore Formulare giudizi ed elargire consigli non richiesti Mostrare disinteresse e fastidio Banalizzare i sentimenti espressi Esternare paure e timori propri Mostrare atteggiamenti di chiusura Interrompere e/o cambiare argomento Mandare messaggi incongruenti e confondere 9
Utilizzare il registro linguistico della persona da soccorrere Ascoltare in maniera attiva Osservare partecipando Tollerare il silenzio Porre domande appropriate Decifrare il linguaggio analogico Dimostrare interesse per gli argomenti trattati Rispondere correttamente e chiaramente alle domande 10
RICORDIAMO CHE.. Il significato della comunicazone sta nella risposta che se ne ottiene(nel risultato), non nelle intenzioni 11
COMPORTAMENTO ATTEGGIAMENTO COMPORTAMENTO La convinzione dell agire L azione manifesta 12
ATTENZIONE LA COMUNICAZIONE EFFICACE NON SI RIDUCE AD UNA ATTITUDINE PERSONALE,E UNA COMPETENZA CHE PUO ESSERE APPRESA 13
Pazienti con problemi particolari L ANZIANO IL BAMBINO L ADOLESCENTE IL MALATO TERMINALE IL PORTATORE di HANDICAP PSICOFISICO LO STRANIERO IL PAZIENTE CON DISTURBO MENTALE 14
ELEMENTI DEL RAPPORTO SUPPORTIVO RISPETTO EMPATIA FIDUCIA INTERESSAMENTO RECIPROCITA DIALOGO 15
Il paziente con disturbi mentali LA PSICOSI CRONICA E in terapia? E stata interrotta? LA PSICOSI ACUTA Come è iniziata la crisi? Da quanto tempo? 16
TRE FATTORI Ascoltare Osservare Comprendere 17
TRE SITUAZIONI PATOLOGICHE Episodi maniacali depressivi DEPRESSIONE Disturbi psicotici acuti ANGOSCIA 18
Disturbi nevrotici ANGOSCIA NEVROTICA 19
T. S. O. Trattamento Sanitario Obbligatorio 20
TENTATIVO DI SUICIDIO Minaccia di buttarsi dall alto Ingerimento di un elevato quantitativo di farmaci 21
ATTENZIONE EPILESSIA CRISI ISTERICA NON VOLUTA NON FINALIZZATA INCOSCIENZA PUPILLE MIDRIATICHE DURA POCO VOLUTA FINALIZZATA COSCIENZA PUPILLE DI MEDIO DIAMETRO DURA MOLTO 22
LA PAURA LA PAURA = UN ELEMENTO PSICOEMOTIVO Reazione da panico Attacco di panico 23 Stress posttraumatico Stress prestazionale
D. A. P. ANSIA ANTICIPATORIA IPOCONDRIA AGORAFOBIA DEPRESSIONE 24
SINDROME DA STRESS NEL SOCCORRITORE Irritabilità Sensazione di non essere apprezzati Spossatezza Incapacità di concentrarsi Mancanza di entusiasmo Desiderio di andarsene Chiusura verso idee nuove Reazioni fisiologiche 25 STRESS DA PRESTAZIONE
COME PREVENIRE O RIDURRE? Supporto da parte dei colleghi Esprimere e accettare le reazioni emotive Chiedere aiuto professionale 26 Valutare le ragioni che hanno portato a diventare soccorritori Prendersi una pausa Mantenersi aggiornati per riguadagnare sicurezza Mantenere una giusta ottica delle cose
LO PSICOLOGO DELL EMERGENZA OPERA NELL AMBITO DI SITUAZIONI DI EMERGENZA CHE VEDE COINVOLTA LA POPOLAZIONE NEL SUO COMPLESSO 27
TIPOLOGIE DI VITTIME VITTIME DI 1 LIVELLO VITTIME DI 2 LIVELLO VITTIME DI 3 LIVELLO 28
FASI DI INTERVENTO Intervento sul campo Modello P.I.A. Presenza Informazione 29
Comportamento del V.d.S. Essere informato ed addestrato ad ogni tipo di scenario Essere formato alla reazione di paura,rabbia e vergogna Saper riconoscere la priorità nei vari compiti Saper cogliere i propri bisogni, le proprie e altrui emozioni Saper ascoltare Non generare aspettative non realizzabili Utilizzare un linguaggio adeguato 30
Ancora.. Esprimere vicinanza pur restando distaccati Lavorare in equipe rispettando il ruolo assegnato ed i propri limiti Evitare azioni eroiche Saper comunicare con parole e gesti 31 Non imporsi ma proporsi
Codice ROSSO Soggetti a rischio Scheda di triage Familiari delle vittime Feriti ed estratti dalle macerie anche se illesi Pazienti psichiatrici Disturbi delle funzioni psichiche Disturbi percettivi Codice GIALLO Disturbi cognitivi Disturbi della condotta Soggetti a rischio Soggetti segnalati dai servizi sociali Soggetti con precedenti di sofferenza psicologica Soccorritori 32 Disturbi cognitivi Disturbi percettivi Disturbi della condotta Disturbi emotivi
Codice VERDE Scheda di triage Anziani Soggetti a rischio Bambini Persone svantaggiate Disturbi cognitivi Disturbi della condotta Disturbi emotivi Codice BIANCO Tutti i coinvolti direttamente o indirettamente, anche se non presentano segni di sofferenza psicologica 33
Grazie per l attenzione!!!