T. F. A TEORIA DEL CONTROLLO E DELL APPRENDIMENTO MOTORIO. Prof. Mauro Tessitore

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T. F. A. TEORIA DEL CONTROLLO E DELL APPRENDIMENTO MOTORIO Prof. Mauro Tessitore

La motricità è educabile attraverso il miglioramento delle capacità di movimento e l acquisizione progressiva delle abilità

Capacità corporee Tratti stabili e duraturi che, per la maggior parte, sono determinati geneticamente e che sostengono l esecuzione di abilità individuali.

A tutt oggi gli studiosi hanno identificato da 20 a 30 capacità cognitive e motorie; tutti gli individui possiedono tutte queste capacità, ma con diversa intensità. Per l esecuzione di ciascun tipo di compito sono importanti particolari sottogruppi di capacità. Il livello di abilità che gli individui possono raggiungere dipende: - dalle capacità che portano con loro nella situazione del compito da svolgere - dalla quantità e qualità delle loro esperienze di allenamento

Le capacità corporee possono suddividersi in: - Senso percettive: ci permettono di raccogliere informazioni - Intellettive: ci permettono di elaborarle - Motorie: ottemperano la fase operativa

Riflessioni relative alle capacità corporee Se si potessero stimare le strutture delle capacità di un individuo, si potrebbero valutare le attività per le quali quelle capacità sono più indicate. Chi opera nell insegnamento deve trovare modi creativi per incoraggiare gli allievi a lavorare sulle loro debolezze, quando preferirebbero ripetere le cose in cui sono più bravi. I bambini che hanno svolto un numero limitato di esperienze motorie potrebbero mostrare minori abilità, dando all osservatore la falsa impressione che hanno minori livelli di capacità motorie.

Quando una persona nasce eredita una scatola degli attrezzi di capacità. Gli individui utilizzano queste capacità per eseguire l infinito numero di compiti che devono affrontare. Ogni capacità è progettata per un particolare tipo di lavoro. Ciascun movimento o compito particolare richiede un certo gruppo di capacità e le persone utilizzano diverse combinazioni delle loro capacità per i diversi compiti. Le persone differiscono nelle loro capacità che sono definite come tratti stabili e geneticamente determinati

Il concetto di capacità è diverso da quello di abilità, che ha a che fare con l efficacia di un soggetto nell esecuzione di un compito

Le capacità condizionali determinano la durata, la quantità e l intensità della risposta motoria. Sono direttamente influenzate dai processi metabolici che conducono alla produzione energetica: - Aerobico: frutto della combustione di zuccheri, proteine ed acidi grassi che porta alla produzione di anidride carbonica + acqua + energia - Anaerobico lattacido: frutto della degradazione di glucosio e glicogeno in acido lattico + acido piruvico + energia - Anaerobico alattacido: frutto della scissione dell ATP in ADP + energia (fino a 8 secondi) e del CP in C + P + energia (fino a 20 secondi)

Un miglioramento di tali capacità attraverso l allenamento, incide: - Sull efficienza di questi processi tramite l aumento di accumulo a livello muscolare di sostanze che entrano nei processi di degradazione e combustione (zuccheri, acidi grassi e proteine) - Sull aumento quantitativo delle mollecole di ATP e CP - Sull aumento di apporto di ossigeno - Sulla minor produzione di acido lattico - Sul maggior smaltimento e riciclo di prodotti di scarto dei processi di degradazione e combustione

Le capacità coordinative sono determinate dai processi che organizzano, controllano e regolano il movimento e dipendono dalla maturazione ed efficienza del sistema nervoso centrale e periferico. Le abilità sono il frutto dell integrazione armonica delle diverse capacità.

Le capacità strutturali elastiche (mobilità articolare ed elasticità): in esse si ritrovano componenti sia di carattere coordinativo sia condizionale. Dipendono: - da una componente congenita che influenza la struttura del tessuto connettivo della muscolatura e delle articolazioni - dalle abitudini personali - dall allenamento

Capacità di reazione Ci consente, dato uno stimolo, di reagire ad esso il più velocemente possibile TT (tempo totale)= TR (tempo di reazione) + TM (tempo di movimento)

Fasi del tempo di reazione: - Identificazione dello stimolo (percezione) - Selezione della risposta - Programmazione della risposta Questo tempo è solitamente superiore ai 120 millisecondi

Tipi di TR: Semplice (es. partenza dei 100 metri); si conosce lo stimolo che arriverà; il TR più veloce si aggira sui 190 millisecondi Complesso o di scelta: quando le alternative stimolo risposta sono più di una. Es. lo schiacciatore che attacca con tipologie differenti obbliga la difesa a reagire con TR superiori

Fattori che influenzano i tempi di reazione: - Numero delle alternative stimolo risposta - Compatibilità stimolo risposta - Quantità dell esercizio - Natura dell esercizio - Capacità di attenzione

Capacità di equilibrio Capacità che ci permette di mantenere una posizione statica o di eseguire un movimento senza cadere. La condizione fisica fondamentale affinché un corpo possa rimanere in equilibrio è che la proiezione a terra del suo baricentro cada all interno del poligono di appoggio

I fattori che determinano questa condizione sono: - La posizione del baricentro che cambia con lo sviluppo - L altezza del baricentro rispetto all appoggio; un corpo sarà tanto più stabile quanto il baricentro è basso (es: lo sci) - La dimensione e l orientamento della base d appoggio (es. autobus in movimento) - L allineamento, la posizione ed i movimenti delle parti del corpo

EQUILIBRIO STATICO capacità corporea che ci consente di mantenere una postura appoggiando una parte del corpo su una superficie DI VOLO!!!!!!!!!!!!! DINAMICO capacità corporea che ci consente di cambiare continuamente la postura appoggiando parti del corpo in successione su una superficie

IL CONTROLLO DELL EQUILIBRIO Cervelletto Corteccia Apparato vestibolare Vista Informazioni propriocettive Appoggi

Informazioni periferiche relative all equilibrio che arrivano al sistema nervoso centrale Informazioni ricevute dall appoggio (non è detto che siano sempre i piedi): i segnali inviati riguardano soprattutto la grandezza della superficie d appoggio, il tipo di terreno, la sensibilità tattile La vista: dà un punto di riferimento di distanza rispetto agli oggetti e a tutto ciò che ci circonda Informazioni propriocettive: provengono da muscoli, tendini, articolazioni e segnalano le variazioni di postura Apparato vestibolare dell orecchio: informa sulle variazioni di posizione del capo

Strutture corticali responsabili della funzione dell equilibrio Corteccia telencefalica Cervelletto Entrambe entrano in azione in dipendenza di informazioni periferiche

Strategie di lavoro per migliorare l equilibrio: - Riduzione base d appoggio - Instabilità base d appoggio - Elevazione - Variazione volontaria dell allineamento dei segmenti corporei - Preclusione utilizzo della vista - Combinazione di questi fattori - Intervento dell apparato vestibolare (es capovolte)

Capacità di combinazione (coordinazione) Permette di integrare efficacemente in un unica struttura motoria i movimenti parziali o segmentari secondo i criteri temporali di successione e contemporaneità.

Un atto motorio sarà tanto più difficile da combinare ed eseguire in dipendenza di questi fattori: - Numero di atti parziali da combinare - Numero di accoppiamenti contemporanei e/o successivi degli atti parziali - Esperienze passate analoghe di combinazione - Grado di automatizzazione del gesto combinato Si dice combinazione dissociata quando i segmenti del corpo si muovono su piani, direzioni e ritmi diversi Combinazione associata è l inverso Le combinazioni che si basano anche sull utilizzo dell analizzatore visivo (es. ricezione di una palla) si chiamano oculo manuale ed oculo podalica Le capacità coordinative vengono migliorate nelle esperienze di adattamento a situazioni nuove.

Principali strategie di miglioramento: - Variazione di attività usuali - Svolgimento di attività, esercizi, giochi inusuali - Variazione delle condizioni spaziali (distanze, spazi a disposizione, etc.) - Variazione delle condizioni temporali (velocizzare, rallentare) - Variazione delle regole di situazione giocate - Cambiamento del ruolo abituale di un giocatore

Capacità di differenziazione cinestesica Definizione: presa di coscienza del tono muscolare e la relativa capacità di dosarlo. E la capacità che ci permette di graduare la forza; è importante per i movimenti di precisione e coordinazione fine Tono muscolare: 1) Basale: minimo grado di tensione presente nel muscolo a riposo 2) Posturale: serve al mantenimento di posture e posizioni 3) Funzionale: serve per realizzare i movimenti

Capacità di trasformazione (o agilità o capacità dinamica globale) Ci permette di modificare un azione in atto in funzione di un evoluzione delle situazioni in modo che risulti un azione più appropriata ed efficace Il movimento diventa fluido, continuo, elegante e sicuro di un esecuzione motoria, senza snaturale il gesto, la direzione, il ritmo, la combinazione dei movimenti, la durata e la velocità. Per un ottimale riuscita le azioni da svolgere devono essere già automatizzate

La forza Capacità del muscolo di opporsi attraverso contrazioni a resistenze esterne o di far compiere spostamenti a parti o a tutto il corpo. Contrazioni concentriche: vincono una resistenza esterna e le fibre lavorano in accorciamento Contrazioni eccentriche: cedono alla resistenza esterna e le fibre lavorano in allungamento Contrazioni statiche: vi è pareggio di forza e non variazione di lunghezza delle fibre

Fattori che influenzano la capacità di forza: - Quantità e tipologia delle fibre muscolari - Sezione trasversale del muscolo - Velocità angolare del movimento - Capacità coordinative

Le unità motrici sono costituite dai motoneuroni alfa e da tutte le fibre muscolari che ne vengono innervate. Unità motorie veloci contengono fibre bianche, ospitano pochi mitocondri e si contraggono con un metabolismo prevalentemente di tipo anaerobico. Sono in grado di sviluppare tensione in modo veloce si affaticano con facilità Le unità motrici lente contengono fibre rosse che ospitano un gran numero di mitocondri e si contraggono con un metabolismo prevalentemente aerobico. Sono in grado di sviluppare tensione per tempi più lunghi e si affaticano meno. Abitualmente utilizzano solo alcune unità motorie mentre altre sono latenti o a riposo e vanno ad innervare fibre atrofiche. Con l allenamento possono essere chiamate in causa e fatte intervenire per arrivare a raddoppiare la propria forza. Un muscolo è tanto più forte quanto più grande è la sezione trasversale.

Classificazione della forza (Harre) Massimale: forza più elevata che il sistema neuromuscolare è in grado di esprimere Resistente: capacità dell organismo di protrarre la forza Veloce: capacità di superare resistenze con un elevata rapidità di contrazione

Metodologie d allenamento Il fattore determinante per l incremento della capacità di forza è rappresentato dalla possibilità di gravare il sistema neuro muscolare di un carico che faccia da resistenza allo sviluppo di tensione

Metodiche che utilizzano carichi naturali Attività che utilizzano come carico il peso del proprio corpo: saltelli, balzi, flessioni, piegamenti, Attività che utilizzano come carico gli attriti e la forza di gravità: corse in salita/discesa, nella sabbia, nell acqua Attività ai grandi attrezzi Attività ai piccoli attrezzi: palle mediche, bastoni, Attività di opposizione e resistenza ad un compagno di caratteristiche morfologiche simili

Allenamento isometrico Utilizzo come carico una resistenza fissa esterna o interna autoprodotta dalla contrazione isometrica simultanea di tutti i muscoli agonisti; tensione sub-massimale o massimale per breve tempo (3 5 ).

Allenamento dinamico a resistenza costante Si esegue utilizzando manubri, bilancieri, macchine da palestra. I vantaggi sono: precisa quantificazione del sovraccarico, si avvalgono di attrezzature diffuse, economiche e facili da reperire

Allenamento dinamico a resistenza variabile Vengono utilizzati carichi che modificano la loro resistenza nel corso dell esecuzione dell arco del movimento. E l unico sistema che permette al muscolo di lavorare ad elevata intensità per tutto l arco di movimento ed ottenere incrementi non solo di forza, ma soprattutto di lavoro. Questo sistema viene utilizzato in ambito rieducativo e riabilitativo.

Allenamento pliometrico Si basa sulle capacità elastiche del muscolo; il pre - stiramento della muscolatura viene causato dalla partenza del soggetto da una posizione sopra elevata, seguita da un salto verso il basso e dall immediato contro balzo verso l alto.

La capacità di forza ha un aumento veramente consistente a partire dai 14 anni. ragazze raggiungono il massimo sviluppo della forza verso i 16 18 anni; nei maschi aumenta fino ai 25 anni, dopo comincia a decrescere se non è allenata. Il sistema muscolare e quello osteo tendineo raggiungono la loro completa maturazione verso i 16/18 anni per le femmine ed i 18/20 anni per i maschi, per cui non è consigliabile allenare la forza muscolare con metodiche che prevedono carichi sub massimali o massimali, ma è preferibile proporre attività basate su carichi naturali medi o mediamente elevati.

Capacità di resistenza Capacità che ci consente di protrarre un attività motoria attraverso un utilizzo prevalente di fonti energetiche di tipo aerobico.

Modalità di classificazione: Resistenza di lunga durata o endurance Rappresenta la base di ogni allenamento sportivo; con essa si riesce a ritardare l insorgere della fatica e dei suoi sintomi (affanno respiratorio, aumento pulsazioni, sudorazione, indolenzimento muscolare, diminuzione del controllo coordinativo, stanchezza). Viene sollecitata attraverso gesti globali di tipo ciclico ripetuti a ritmo costante per lungo tempo (camminare, correre, andare in bicicletta, sci di fondo, nuoto, ) Resistenza alla velocità Ci consente di resistere per periodi brevi ad azioni veloci ed intese (processi energetici anaerobici) Resistenza alla forza Ci consente di protrarre nel tempo espressioni di tensione muscolare

Metodi di miglioramento: Allenamento di durata a ritmo uniforme Progressivo aumento del tempo di lavoro fino ad almeno un ora di esecuzione L intensità dello sforzo è quantificabile ed individualizzabile attraverso il conteggio delle pulsazioni cardiache che non deve superare, di norma, il doppio delle pulsazioni a riposo (circa 140); il lavoro viene svolto in steady state o in equilibrio di ossigeno; la quantità di ossigeno introdotta deve corrispondere alla quantità richiesta dalla combustione di zuccheri, acidi grassi, proteine. Gli effetti fisiologici di questa metodica sono: - Capacità del cuore di contenere più sangue - Aumento funzionalità polmonare - Aumento della quantità di emoglobina nel sangue - Facilità di eliminazione dei prodotti di scarto della respirazione cellulare - Diminuzione delle pulsazioni cardiache a riposo

Metodi di miglioramento: Variante di questo metodo: corto/veloce Si sviluppa su durate più brevi (20 40 ), ma più intense (150/160 pulsazioni); il lavoro non è in equilibrio energetico ma in progressivo debito di ossigeno che porta ad un accumulo di acido lattico. Allenamento di durata a ritmo variato o fartlek Varia il ritmo; primi minuti a ritmo blando poi accelerazioni moderate, poi ritorno al ritmo iniziale; le pulsazioni variano da 140 a 160/170.

Metodi di miglioramento: Allenamento intervallato o interval training Alterna momenti di lavoro a momenti di riposo. L intensità e la durata del momento di lavoro non devono superare 180 pulsazioni per un tempo tra 15 e 60 ; la durata del recupero deve essere incompleta, ovvero non al di sotto delle 120/130 pulsazioni e di un tempo di 45 /90. Prove ripetute su prestazioni massimali Si costruiscono partendo dalla lunghezza (es. 1500 metri) o dalla durata (es. 12 ) della gara ed hanno come obiettivo la ricerca del ritmo ottimale per ottenere la massima prestazione; es. mezzofondista che corre i 1500m. in 4 10 esegue 10 ripetizioni sui 150 metri in 25 con recupero di 3 /4

La massima capacità di resistenza si raggiunge a 15/16 anni nelle femmine e tra i 22/23 anni nei maschi. Si consigliano fino a 14/15 anni metodi di allenamento basati su metodi di durata a ritmo uniforme e sul fartlek; gli altri metodi dopo i 15 anni.

Capacità di rapidità (velocità) E la capacità del corpo che consente di realizzare un movimento nel minor tempo possibile.

Questa capacità si basa su tre tipi di prerequisiti. - Prerequisiti di tipo nervoso: velocità di conduzione impulsi afferenti, di elaborazione della risposta e di invio degli impulsi neuromotori. - Prerequisiti strutturali: percentuale di unità motrici veloci a contrazione rapida con le relative componenti muscolari di sole fibre bianche. - Prerequisiti coordinativi.

Per migliorare la velocità possiamo intervenire su: T.L.R.M.: tempo latente di reazione motoria T.M.: tempo di movimento T.T. (tempo totale)= TLRM + TM Capacità di ripetere più volte ciclicamente il movimento Modalità di miglioramento: Possiamo agire su a) forza veloce, b) elasticità muscolare e mobilità articolare, c) capacità coordinative Tutte le azioni devono essere eseguite alla velocità massima La quantità delle ripetizioni deve essere moderata Il tempo di recupero deve essere completo La durata della singola ripetizione deve consentire il raggiungimento della massima velocità La frequenza dei movimenti ciclici non deve alterare la perfezione dell azione

Capacità di mobilità articolare e di elasticità muscolare Capacità strettamente dipendenti La prima è la capacità delle articolazioni di compiere la massima ampiezza di movimento La seconda è la capacità del muscolo di lasciarsi stirare e di recuperare la lunghezza fisiologica senza subire traumi.

Dipendono da: - Fattori individuali congeniti - Fattori legati allo sviluppo, all età ed al sesso - Fattori dipendenti dall allenamento Fattori limitanti: - Le strutture ossee (conformazione anatomica) - I legamenti - I dischi articolari - La capsula articolare

Metodi di allenamento: - Mobilizzazione attiva - Stretching - Mobilizzazione passiva I bambini di età prescolare non hanno di norma la necessità di compiere esercizi per migliorare la mobilità articolare. Fino ai 10 11 anni non è necessaria una sollecitazione per questa capacità. L intervento deve essere mirato e potenziato nella pubertà quando ha luogo il maggior incremento della forza muscolare che tende a limitare l elasticità dei muscoli e la mobilità delle articolazioni.

Capacità di orientamento ed organizzazione spaziale Riguarda tutte le relazioni che il corpo ha con lo spazio: lateralità, spostamenti, direzioni, versi, rispetto ad ambienti, oggetti o altre persone. Esempi di spostamenti segmentali riferiti allo spazio: - Movimenti simmetrici: coinvolgono in modo eguale e contemporaneo i segmenti pari (gli arti o entrambe le parti dx e sn del corpo), dei segmenti dispari (capo e tronco) - Movimenti asimmetrici: interessano solo una un arto o una parte laterale del corpo

Capacità di orientamento ed organizzazione temporale Riguarda la capacità di orientarsi nel tempo e temporale i propri movimenti sapere organizzare a livello Esempi: - Movimenti contemporanei: due parti che si muovono alla stessa velocità e ritmo - Movimenti successivi: l uno avviene dopo l altro - Movimenti ciclici: si ripetono periodicamente ad intervalli regolari - Movimenti aciclici: quando non avvengono con periodicità

Nel movimento umano la ritmizzazione è la capacità che ci consente di organizzare nel tempo l intensità, la periodicità, la velocità, la durata, le pause. Ritmo soggettivo: ritmo esecutivo individuale e personale Ritmo oggettivo: ritmo condiviso con altri (sport di coppia, gruppo, balli, danze) L obiettivo principale dell educatore è quello di aiutare l allievo a trovare il ritmo esecutivo più adatto per ogni attività individuale e sviluppare la capacità di adattamento a situazioni ritmiche e sincronizzate esterne. Ritmi regolari o cadenze: successione di battute che si ripetono ad intervalli regolari Ritmi irregolari: pur mantenendo caratteristiche di periodicità, sono costituiti da battute intervallate da periodi di durate differenti.

La capacità di orientamento ed organizzazione spaziale e La capacità di orientamento ed organizzazione temporale Si associano nella realtà nell ORGANIZZAZIONE SPAZIO / TEMPORALE

Abilità Capacità di realizzare una prestazione con la massima certezza, il minimo dispendio di energia od il minimo tempo. Si sviluppa come risultato dell esercizio. Le abilità possono essere viste come un compito motorio. Essere abili implica - che una persona sia capace di raggiungere l obiettivo della prestazione, o il risultato finale, con la massima sicurezza. - che sia ridotta al minimo l energia richiesta per la prestazione. - che il tempo di esecuzione venga ridotto (o che ci sia aumento della velocità).

Tipi di abilità motoria, intellettiva, sociale, comunicativa, Le abilità motorie si basano su prerequisiti definiti dal possedimento di capacità motorie condizionali e coordinative. Sono abilità motorie tutti gli schemi motori di base ed i gesti tecnici fondamentali degli sport; altre abilità sono relative alle esigenze quotidiane.

Abilità discreta: un compito motorio organizzato in modo tale che l azione è generalmente breve ed ha un inizio ed una fine ben definiti. Es. calciare o colpire una palla, muovere una manopola di un flipper Abilità seriale: è caratterizzata da diverse azioni discrete connesse fra loro in una sequenza nella quale spesso l ordine delle azioni risulta cruciale per il successo delle prestazioni. Es. esercizio a corpo libero della ginnastica artistica. Richiedono un maggior tempo, ma ogni singolo elemento del movimento mantiene un inizio ed una fine discreti. Durante l apprendimento di azioni seriali il soggetto si concentra inizialmente sui singoli elementi del compito; in seguito è in grado di combinare gli elementi per formare una combinazione più ampia Abilità continua: abilità organizzata in modo tale che l azione si svolge in modo continuativo e spesso ripetitivo senza un inizio ed una fine identificabili. Es. nuoto, corsa, ciclismo Abilità cognitiva: è quella nella quale l accento è posto principalmente nel sapere che cosa fare, mentre in una abilità motoria l accento cade principalmente su eseguire in modo corretto. Abilità puramente cognitive e abilità puramente motorie, si trovano ai lati opposti di un continuum, con in mezzo molte abilità.

TIPI DI SUDDIVISIONE DELLE ABILITA Open skill abilità aperta: abilità eseguita in un ambiente imprevedibile o mutevole che richiede a chi la esegue di adattare i suoi movimenti in risposta alle proprietà dinamiche dell ambiente. Si estrinsecano in un ambiente variabile e difficilmente predicibile (influenzate da eventi esterni). Fonti di maggiore variabilità derivano dalla presenza dell'avversario. Esempio di sport ad abilità aperta: calcio Closed skill abilità chiuse: abilità eseguita in un ambiente prevedibile e stabile che consente a chi la esegue di pianificare in anticipo i suoi movimenti. Nelle abilità closed skill l'ambiente è stabile. Il gesto deve essere riprodotto per conformarsi il più possibile ad uno standard ideale. Esempio di sport ad abilità chiusa: corsa veloce Tra questi due tipi di abilità si situano quelle dette mixed placed, che si svolgono in un ambiente semi predicibile (es.: sci alpino)