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Si vis pacem Studi, riflessioni e approfondimenti sull elaborazione dell idea di pace nell antichità greco-romana a cura di Francesco Minervini Contributi di Mariangela Brancale Alberto Maiale Francesco Minervini Alessia Pitagora Rosalia Ricco
Copyright MMX ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A-B 00173 Roma (06) 93781065 isbn 978 88 548 3330 2 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: luglio 2010
Siamo chiamati a porre segni di inversione di marcia ogni volta che il mondo assolutizza se stesso. A. Bello
Indice Introduzione Francesco Minervini... 9 La definizione di εἰρήνη nelle Storie di Erodoto Francesco Minervini... 13 La serenitas: storia filologica di un termine Rosalia Ricco... 23 Qui desiderat pacem, praeparet bellum Alessia Pitagora... 33 La donna e il contratto matrimoniale: condizioni per una tacita pace sociale nell età antica e altomedievale Mariangela Brancale... 47 Appunti di criminologia bassomedievale Alberto Maiale... 63 7
Si vis pacem ISBN 978 88 548 3330-2 10.4399/97888548333021 pp. 9 12 Introduzione È un dato che sin dai tempi di Esiodo l uomo dell antichità abbia agito seguendo un desiderio istintivo di affermazione e difesa che lo ha portato a percorrere ed elaborare un preciso metodo di azione bellica. è altrettanto chiaro che sin dal Medioevo ellenico non solo Esiodo, ma anche a latitudini diverse Isaia affermava che «opus iustitiae pax» (32, 7), intendendo la pace non come assenza di guerre ma come opera della giustizia, ossia di un percorso di civilizzazione che riabilita altrettanti desideri istintivi dell uomo, ovvero quelli di ricerca di serenità e tranquillità. Tale idea riporta ad un livello superiore al mondo animale proprio perché capace di inseguire un ordine mentale di sviluppo e convivenza. È, se vogliamo, una sfida che ancora oggi rimane attiva e che lega in maniera indissolubile il senso della ricerca delle risposte che ogni società di ogni età e tempo ha dato, ricercandone di volta in volta possibili realizzazioni a seconda delle mentalità e dei contesti storici vissuti. Di qui l idea di questa raccolta, che parte proprio da un analisi condivisa di esperienze e idee sul mondo antico, e prova a mettere insieme accostamenti e indagini relativi alla elaborazione dell idea e del concetto di pace nel mondo greco romano, ovvero di quel mondo di cui il nostro tempo e la nostra cultura sono eredi. 9
10 Si vis pacem Tutto ciò partendo però dall interno delle situazioni, privilegiando gli aspetti specifici dello studio e della ricerca scientifica: per questo lo spazio concesso alla filologia, alla storia della lingua, al costume, all arte militare, alla criminologia. L idea di fondo è che ci sia stato in ogni tempo un bisogno più o meno esplicito di garantire la convivenza tra gli uomini in maniera opportuna e possibile per tutti. Ciò che di volta in volta è cambiato è stato l atteggiamento nei confronti delle risposte possibili, soprattutto gli interventi che l uomo di ogni tempo ha attivato per raggiungere questo obiettivo, nella consapevolezza che la ricerca della pace è un esperienza difficile per almeno due motivi fondamentali. Il primo è che niente più della pace e dei valori positivi in generale (l amore, la carità, ecc.) si presta ad un interpretazione astratta e generica che punta a relegare su un piano metafisico il bisogno concreto dell uomo di garantirsi l esistenza in modo opportuno. Il secondo motivo è che da sempre è insita nell idea di pace una facile strumentalizzazione che porta all affermazione non di una pace condivisa e concreta, ma di una pace falsa, ovvero di una modalità di convivenza non adeguata e giusta per tutti. Per questo la presente trattazione mira ad affrontare diversi aspetti del mondo antico e ad elaborare gli approcci al tema della pace con un rapido excursus dalla classicità greca al basso medioevo. Come veniva definita l idea di pace? Perché si identificarono quei termini greci precisi che ne sancirono il passaggio da uno stato etereo ed astratto ad uno possibile e reale? Quando avvenne questo passaggio e perché? Quali esperienze storiche posero la base per l affermazione di una nuova e più adeguata riflessione? A queste domande risponde il primo studio proposto.
Introduzione 11 O ancora: quali sono i connotati di questa presumibile pace? Come va definita? Sul piano collettivo o su quello individuale? C è un idea filosofica che ne ristabilisce il suo rapporto con la Verità? È questo invece il tema per cui, posando su una base filologica storica, si tenta di ripercorrere la trasformazione di un termine nel suo utilizzo parlato e gergale, così come definito dal secondo studio proposto. Tuttavia la complessa affermazione di un idea di pace in società profondamente e intensamente militarizzate come quelle greca e romana porta anche a pensare non solo alla strumentalizzazione della pace in funzione della guerra, ma anche al suo contrario, ossia alla strumentalizzazione della guerra in funzione di un affermazione pacifica a difesa di un dato popolo e di un dato territorio. Ma per far questo occorre ripercorrere dal di dentro proprio il processo di trasformazione militare in età romana tardo imperiale, che volle appunto la riconversione dell esercito in chiave diversa. A questo prova a rispondere il terzo studio. Il quarto studio, invece, analizza un tema apparentemente solito ma funzionale all ordine sociale: il matrimonio e la figura della donna come elementi di mantenimento di un ordine sociale imprescindibile e fondamentale per la propria riproduzione. Rimane infine ed è compito dell ultimo studio puntualizzare l approccio giuridico e criminologico nei confronti di chi osa compromettere un presunto stato di pace sociale. La ricerca di un ordine equilibrato è prioritaria al mantenimento di determinati requisiti raggiunti con non pochi e complessi processi evolutivi giusti o sbagliati che siano e afferma la necessità di mantenere un livello minimo di controllo attraverso proprio l uso dello strumento civile per eccellenza, il diritto.
12 Si vis pacem In conclusione, non è facile parlare e definire la ricerca umana della pace, sociale o militare o quale che sia. È tuttavia possibile però scoprire l insita sete di chiarezza che ha animato la storia, per cercare di individuare possibili percorsi e risposte per l oggi. Il curatore