SISTEMI ECONOMICI E IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA: UN ESPLORAZIONE TEORICA SULLA DINAMICA STRUTTURALE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SISTEMI ECONOMICI E IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA: UN ESPLORAZIONE TEORICA SULLA DINAMICA STRUTTURALE"

Transcript

1 SISTEMI ECONOMICI E IL RUOLO DELLA TECNOLOGIA: UN ESPLORAZIONE TEORICA SULLA DINAMICA STRUTTURALE Autore: ANA DUEK DISSERTAZIONE PROPOSTA ALLA FACOLTÀ DI SCIENZE ECONOMICHE UNIVERSITÀ DELLA SVIZZERA ITALIANA LUGANO PER IL CONSEGUIMENTO DEL PH.D. IN SCIENZE ECONOMICHE Copyright 2007

2 Giuria Direttore di tesi: Prof. Giorgio Tonella Revisore interno: Prof. Mauro Baranzini Revisore esterno: Prof. Heinrich Bortis Questa ricerca è stata svolta presso la Facoltà di Scienze Economiche dell Università della Svizzera Italiana, Lugano. Versione finale: Ottobre 2007.

3 ABSTRACT I ABSTRACT This research examines theoretically the problem of structural change. It is, in particular, an analysis of how economic systems and economic theory deal with structural change. The emphasis of the research is on three central topics: economic theory, systems theory and technological change. The particular focus of Part I is on features of economic structure definition, representation and methods. Part II deals with systems as abstract objects and system theory vis-à-vis with its structural endeavour, therefore concepts were presented to deal with changing systems. But this research also focuses its attention, in Part III, on the dynamic and evolutionary character of the particular technological changes and their interactions with economic systems. Two examples of technological innovation Computer and the Internet will be used to examine, in a historical framework, the core of the structural change. Based on economics and system theory, but with a multidisciplinary view, the present research combines the more traditional historic view with complexity science to achieve a more robust view of the economic system and its structural analysis.

4 RINGRAZIAMENTI II RINGRAZIAMENTI Sono grata ai Professori Giorgio Tonella, Mauro Baranzini e Francisco Louçã per il loro brillante supporto accademico. La mia gratitudine va in modo particolare al direttore di tesi il Prof. Giorgio Tonella che mi ha guidato accuratamente nella stesura di questo lavoro. Ringrazio i correlatori di questa tesi il Prof. Mauro Baranzini per la riflessione e rigorosità teorica con cui ha condiviso la direzione della prima parte e il Prof. Francisco Louçã per aver condiviso la sua esperienza di ricerca oltre che per aver guidato la realizzazione della terza parte. La mia gratitudine anche: Ai membri della giuria e in particolare al Prof. Heinrich Bortis. Al Prof. Carlos Domingo per l ininterrotta discussione critica e al Prof. Luigi Pasinetti per i consigli negli stadi embrionali della ricerca. Ai Professori Gianluca Colombo ed Erik Larsen per gli utili consigli, gli interessanti suggerimenti bibliografici e il costante incoraggiamento. Al Prof. Giovanni Ventimiglia per la discussione su materie filosofiche che hanno arricchito questo lavoro. Ai Professori Alastair Beattie e Simona Cain per le meticolose annotazioni linguistiche, la pazienza e l incoraggiamento. Alla Biblioteca universitaria di Lugano e in particolare a Stefano Vizzola. A tutti coloro che, attraverso il loro sostegno, hanno condiviso la realizzazione del presente studio, in particolare, G. F. & M. Sangermani e Irma Tonella. Sono anche molto riconoscente a Matteo Tescari, Mattia Maffioretti e Matteo de Franceschi. Mia sincera gratitudine va rivolta pure a Domenico de Franceschi. Ed infine, speciale e profonda gratitudine a Jack Duek e S. & V. Duek.

5 SOMMARIO III SOMMARIO ABSTRACT (p. I) RINGRAZIAMENTI SOMMARIO (p. II) (p. III) INTRODUZIONE (p. 1) PARTE 1 (p. 11) Status Quaestionis: LA STRUTTURA ECONOMICA E IL CAMBIAMENTO STRUTTURALE NELLA TEORIA ECONOMICA 1. Introduzione (p. 11) 2. La struttura economica e il cambiamento nell analisi economico strutturale (p. 15) 2.1. Alcuni concetti di struttura usati nell analisi economico strutturale (p. 15) 2.2. Metodi d analisi della dinamica economica strutturale (p. 34) 2.3. Metodi d analisi temporale (p. 35) Metodi per l integrazione delle attività economiche (p. 44) 3. La dinamica strutturale nella teoria economica: alcuni modelli (p. 52) 3.1. Lineamenti della dinamica strutturale nella teoria economica (p. 52) 3.2. I modelli dell economia classica (p. 53) 3.3. I modelli multisettoriali (p. 73) 3.4. Analisi per sub-sistemi e l integrazione verticale dei processi produttivi (p. 80) 3.5. Il progresso tecnico nelle teorie dello sviluppo economico e della crescita (p. 90) 4. Considerazioni conclusive (p. 98) PARTE 2 (p. 102) SULLA TEORIA DEI SISTEMI E SULLA DINAMICA ECONOMICA: LA DINAMICA ECONOMICA STRUTTURALE 5. Introduzione (p. 102) 6. Alcuni concetti della teoria di sistemi (p. 106) 6.1. Sui Sistemi (p. 106) 6.2. Sui Modelli (p. 117) 6.3. Sulla Struttura (p. 127) 7. Teoria di sistemi, verso un cambiamento di paradigma (p. 133)

6 SOMMARIO IV 8. Sui sistemi economici (p. 143) 8.1. L economia: Sistema Complesso (p. 143) 8.2. I sistemi ed il loro ambiente circondante (p. 153) 8.3. L interazione sociale: la relazione tra il tutto e le parti (p. 168) Processi di assembling e disassembling (p. 168) Processi bottom-up e top-down process (p. 176) 9. I sistemi economici e il cambiamento strutturale (p. 194) 10. Considerazioni conclusive (p. 210) PARTE 3 (p. 213) TECHNOLOGICAL CHANGE AND STRUCTURAL ECONOMIC DYNAMICS 11. Introduction (p. 213) 12. The economics of technological change: an overview about the importance of sciences and technology for the economy and in economic theory. (p. 218) 13. Approaches for structural analysis: (p. 231) Evolutionary economics (p. 232) Economic cycles (long-waves) (p. 244) 14. Structural economic change and the role of technology (p. 259) Technology and economic transformation (p. 259) Evolving innovations: two examples (p. 264) Computers (p. 264) The beginnings of computers: counting and calculators (p. 264) Computers organizations: stages of evolution (p. 270) Some approaches and patterns of computers economic impact (p. 281) The Internet (p. 298) Behind the ARPANET: the emergence of the Internet (p. 298) The Internet dimensions (p. 313) Some patterns of Internet impact: the New economy, the Network Society, the Information Age. (p. 332) 15. Final Remarks (p. 346) CONCLUSIONI GENERALI E PROSPETTIVE FUTURE PER ULTERIORI RICERCHE (p. 351) REFERENZE BIBLIOGRAFICHE ED ELETTRONICHE (p. 362) APPENDICI (p. 380)

7 ELENCO DEI GRAFICI E DELLE TABELLE V ELENCO DEI GRAFICI E DELLE TABELLE Elenco delle Figure Figura 1: Alcuni argomenti necessari per l'analisi economica strutturale. (p. 7) Figura 2: Modello di flusso circolare uniperiodale. (p. 45) Figura 3: Modello delle interdipendenze orizzontali con effetti distribuiti nella struttura temporale. (p. 46) Figura 4: Modello di analisi trasversale dei processi integrati verticalmente usato da Hicks (1973). (p. 47) Figura 5: Modello di integrazione verticale di sub-sistemi usato da Pasinetti (1981 e 1993). (p. 48) Figura 6: Diagramma causale del modello semplificato di Smith, nel diagramma le frecce rappresentano le relazioni funzionali in ogni unità di tempo. (p. 57) Figura 7: Diagramma causale del modello semplificato di Ricardo, nel diagramma frecce rappresentano le relazioni funzionali in ogni unità di tempo. (p. 60) Figura 8: Schema grafico delle nozioni del flusso circolare dell economia di Quesnay. (p. 67) Figura 9: piramide sociale di Marx (p. 68) Figura 10: Effetto del progresso tecnologico sulla produttività secondo il modello smithiamo e il modello marxista dell economia. (p. 71) Figura 11: Rappresentazione del percorso temporale del flusso degli input e degli output in un processo produttivo. (p. 84) Figura 12: Relazione tra alcuni dei fattori che intervengono nella definizione della dinamica economica nel modello schumpeteriano. (p. 95) Figura 13: Circuito relazionale. (p. 108) Figura 14: Elementi basilari e le relazioni del processo di modellazione e simulazione. (p. 120) Figura 15: Corrispondenza tra sistema e modello. (p. 127) Figura 16: Circuiti positivi e negativi di primo e secondo ordine: alcuni scenari. (p. 159) Figura 17: Schema semplice di controllo (feedback). (p. 161) Figura 18: Sistemi di singoli livelli (single level systems). (p. 163) Figura 19: Sistemi multi-livello (multi-level systems). (p. 163) Figura 20: Organizzazione attiva o a forma di anello. (p. 166) Figura 21: Modello matematico della struttura. (p. 199) Figura 22: Tecniche per l analisi sistemica. (p. 201) Figura 23: Propagazione del cambiamento. (p. 205) Figura 24: Il tutto e le parti. (p. 207) Figura 25: Adaptive Cycles. (p. 257) Figura 26: Moore s Law. (p. 267) Figura 27: Computer industry evolution and competition. (p. 280)

8 ELENCO DEI GRAFICI E DELLE TABELLE VI Figura 28: A technological discontinuity including its minor discontinuities. (p. 284) Figura 29: Sources of competitive advantage. (p. 285) Figura 30: Major waves in computing. (p. 294) Figura 31: Map of ARPANET in (p. 300) Figura 32: Map of ARPANET in (p. 301) Figura 33: Geopraphic map of USENET sites and routes in (p. 303) Figura 34: Map of ARPANET in (p. 305) Figura 35: Internet history timeline. (p. 308) Figura 36: How the Internet influences industry structure. (p. 324) Elenco delle Tabelle Tabella 1: Tipi di struttura Sociale di Durkheim (p. 24) Tabella 2: Tavola input-output prezzi per quantità (p. 78) Tabella 3: Categorie fondamentali dei modelli (p. 123) Tabella 4: Formato per una descrizione informale di un modello (p. 126) Tabella 5: The information Age: Personal Computers per 1,000 people (p. 268) Tabella 6: Basis of Error Types with examples (p. 295) Tabella 7: The e-commerce framework (p. 320) Tabella 8: The information Age: Internet per people (p. 321)

9 INTRODUZIONE La contemporaneità sociale ed economica costituisce un chiaro esempio di complessità. Non risulta infatti difficile immaginare la molteplicità d aspetti che concorrono nei problemi economici, né tanto meno che i fenomeni economici avvengono a livelli diversi. In economia esistono differenti e consolidati modelli microeconomici e macroeconomici, da un punto di vista economico e finanziario, a livello familiare e aziendale, nell ambito privato e pubblico, tanto per le piccole aziende quanto per le grandi multinazionali, sia a livello di amministrazione pubblica locale che nazionale o sopranazionale e procedendo in tal modo con le combinazioni tra le diverse dimensioni. Risulta inoltre evidente che gli effetti economici previsti per i macrosistemi hanno notevole influenza su quelli di tipo micro, e viceversa. Esistono numerosi esempi come le conseguenze a livello microeconomico degli effetti indotti dalle politiche pubbliche o monetarie stabilite a livello macroeconomico (nazionale o sopranazionale), oppure i tanto citati esempi riguardanti le crisi finanziarie avvenute in un determinato mercato e il successivo impatto che queste hanno avuto su altri mercati, a livello mondiale. In questo ambito il cambiamento tecnologico rappresenta un altro esempio, poiché produce degli effetti che provocano trasformazioni sia a livello micro che macroeconomico, nel senso che provoca delle conseguenze sulle imprese, sui settori e sul progresso dell economia in generale (crescita economica, aumenti della produttività dei fattori, ecc.). La complessità che caratterizza i suddetti fenomeni ha dunque richiesto che il loro studio venga intrapreso in maniera congiunta da diverse discipline. In particolare, la multidimensionalità dei problemi è considerata in modo interdisciplinare, mettendo in discussione la tradizione scientifica (cartesiana, newtoniana e galileiana), dando adito di conseguenza al dibattito epistemologico e proponendo metodi per descrivere e analizzare il principio dell emergenza associata alla dinamica di determinati fenomeni.

10 INTRODUZIONE 2 Nel tentativo di riprodurre la complessa realtà economica, sia l evoluzione che i cambiamenti nella struttura dei sistemi diventano argomenti di massima importanza. Le teorie spiegano il comportamento e la tassonomia dei sistemi mentre con i modelli si descrive il comportamento degli stessi (o viceversa). Tuttavia, ciò che sul sistema si enuncia ha una validità limitata, poiché questo è dinamico, si evolve nel tempo emergendo quindi nuovi comportamenti, problemi o sfide. Inoltre i cambiamenti compresi il periodo di stabilità previsto della struttura e la tassonomia considerata sono essenzialmente imprevedibili. Comprendere e modellare i sistemi economici, con i differenti fattori che intervengono nei vari livelli del loro percorso storico, diventa pertanto un problema che concerne l economia del cambiamento strutturale. I sistemi sociali sono di natura complessa, perché tra le tante caratteristiche si distinguono per la presenza di numerosi elementi con interazioni di carattere non lineare e per la comparsa a livello globale di proprietà emergenti prive della possibilità di essere studiate empiricamente o a priori, con o senza capacità di auto-organizzazione. Questo genere di sistemi hanno inoltre la proprietà di amplificare un fenomeno puntuale e/o locale, portando il sistema in uno stato qualitativamente nuovo. La complessità che caratterizza questi tipi di sistemi rende difficile il compito di definire e rappresentare in maniera precisa la loro evoluzione attraverso un modello. Sebbene sia evidente questa natura di tipo complesso dei sistemi socio-economici, molti dei modelli economici riproducono comportamenti che raggiungono l equilibrio o lo stato stazionario. In altre parole non è difficile trovare teorie economiche basate su modelli che sono rigorosi rispetto all omeostasi e che considerano cambiamenti soltanto da un punto di vista quantitativo (nelle quantità assolute e nelle proporzioni), senza considerare delle trasformazioni nella struttura o identità del sistema. Una teoria economica sulla dinamica strutturale richiede un unione sinergica d approcci e un analisi continuum micro-macro, per questa ragione essa dovrebbe partire dall esame della teoria economica e dall analisi dei sistemi dinamici. La revisione della letteratura economica suggerisce un ampia varietà di concezioni sulla struttura economica e sulle metodologie usate per l analisi, mentre l applicazione diretta della teoria dei

11 INTRODUZIONE 3 sistemi, e in particolare dei sistemi complessi, risulta ineluttabile quando si considerano dei fenomeni economici. I fenomeni in cui la complessità trova espressione sono, infatti, tipicamente quelli economici e in generale quelli sociali caratterizzati da una struttura apparentemente definita e stabile, ma che cambia senza la possibilità di reversibilità a quella originale. Attengono quindi alla dinamica economica strutturale le trasformazioni cumulative e irreversibili che subiscono i sistemi socio-economici osservati. Risulta opportuno evidenziare che l attività pratica e intellettuale della scienza è direttamente collegata alla creazione di modelli del mondo reale o di oggetti che favoriscono il suo progresso. I modelli sono rappresentazioni di fenomeni o di oggetti reali e hanno lo scopo di riprodurre alcune delle loro caratteristiche (o proprietà), alla luce di una determinata interpretazione della realtà, oppure in previsione di un comportamento futuro del sistema. Si intende pertanto che la rappresentazione della realtà ottenuta dallo studio di un sistema è ciò che viene definito come modello. I modelli sono allo stesso tempo la causa e il risultato di un processo di astrazione, il quale permette che gli aspetti considerati rilevanti per descrivere la realtà possano essere mostrati, studiati e conosciuti, laddove l oggetto fenomeno od oggetto modellato non sia accessibile. Attraverso il processo di astrazione si estrae dai sistemi reali, in prevalenza complessi, l insieme dei particolari d interesse per l analisi. Per questa ragione i modelli sono artificiali nella loro composizione e arbitrari nella loro delimitazione. Con i modelli si generano dei dati sul comportamento dei sistemi analizzati. In particolare l insieme di istruzioni che genera i dati sul comportamento del sistema modellato è ciò che rappresenta la struttura del modello. In tal modo si distingue tra il comportamento del sistema reale e quello ottenuto dalla struttura del modello, poiché quest ultimo si riferisce ad un insieme specifico di istruzioni, ovvero il modello rappresenta una struttura particolare del sistema e quindi un ipotesi sulla struttura dello stesso.

12 INTRODUZIONE 4 Le modifiche che subiscono i sistemi, e pertanto quelle considerate nei modelli, possono essere di due tipi: variazioni e cambiamenti strutturali. Generalmente i modelli economici contemplano soltanto il primo tipo di modifiche, queste si producono quando un sistema subisce alterazioni nei ranghi in cui sono definite le variabili, ossia sono dei cambiamenti di tipo quantitativo che non alterano le funzioni descrittrici del sistema. Viceversa il cambiamento strutturale si produce quando un sistema, oltre ai cambiamenti di tipo quantitativo, è soggetto a cambiamenti qualitativi, ovvero quando si producono perdite o aumenti nel numero delle variabili e/o scompaiono, appaiono o si modificano le relazioni tra le variabili stesse. L effetto di un cambiamento strutturale è una nuova struttura che a sua volta produce nuovi cambiamenti quantitativi e qualitativi. La mancata considerazione dei processi caratterizzati da ricorrenti cambiamenti di tipo strutturale è stata una delle cause dell'insufficiente corrispondenza dell'analisi economica con la realtà. Per questa ragione l interesse nei confronti della dinamica strutturale e dei sistemi complessi dell'economia è crescente, in particolare negli ultimi tempi. In effetti lo scopo del presente lavoro scaturisce in un ambito quasi epistemologico dal suddetto interesse di riprodurre in maniera più precisa l evoluzione dell'economia. In quest ottica quanto esposto costituisce il punto di partenza per proporre come obiettivo principale della presente ricerca quello di contribuire all'accrescimento dell'assetto teorico dell'economia del cambiamento strutturale. Il raggiungimento del succitato traguardo si basa su tre obiettivi particolari: (i) sviluppare uno schema teorico dal quale si possano distinguere degli elementi teorici utili, giunti dalla teoria economica e dalla teoria dei sistemi, per conoscere e modellare la dinamica economica; (ii) identificare teorie alternative che permettano nuove interpretazioni relative alla questione del cambiamento economico; e (iii) proporre un esempio caratteristico, quale il cambiamento tecnologico, che permetta sia di integrare queste varie nozioni che di comprendere il processo di cambiamento strutturale nella dinamica economica.

13 INTRODUZIONE 5 In accordo con quanto esposto, il presente lavoro è concepito come un indagine teorica in cui si identificano e analizzano argomenti essenziali per descrivere un sistema economico compatibile con la sua dinamica strutturale. Esso si concentra su tre argomenti centrali: la teoria economica, la teoria dei sistemi e il cambiamento tecnologico. Le citate tematiche possono essere considerate come tre elementi di uno stesso pilastro, con alla base la teoria dei sistemi sulla quale si poggia la teoria economica e quindi i processi che configurano l andamento economico. In quest ultimo aspetto si distinguono processi quali il cambiamento istituzionale e politico, il cambiamento organizzativo a qualsiasi livello sociale, il cambiamento delle condizioni naturali e demografiche e i cambiamenti tecnologici. Il cambiamento tecnologico, in particolare, è stato uno degli aspetti fondamentali che hanno caratterizzato l evoluzione economica nel corso della storia e perciò risulta essenziale nella discussione sulla dinamica economica strutturale. Nel presente lavoro infatti si considerano solamente i processi relazionati al cambiamento tecnologico come condizionanti dell andamento economico. La presentazione analitica della ricerca in oggetto si può dunque sintetizzare attraverso lo schema della Figura 1. La sequenza con cui si presentano le parti (e i capitoli) che la compongono non rispetta l ordine che segue lo schema argomentale (vedasi figura 1). Si inizia bensì con la definizione di alcune concezioni di struttura sia sociale che economica e con l analisi di alcuni modelli economici dalla prospettiva del cambiamento strutturale. 1 Questa prima parte costituisce lo Status Quaestionis e traccia gli aspetti fondamentali dell analisi economica per lo studio della dinamica strutturale. Dalla nascita dell economia come scienza, nei primi decenni dell ottocento ai giorni nostri, con l eccezione degli anni della rivoluzione marginalista (in cui l attenzione si concentra sulle questioni microeconomiche d equilibrio), l interesse si è focalizzato sull analisi macroeconomica della crescita, dello sviluppo e della distribuzione. In ambedue i periodi, quello classico e quello Keynesiano si è registrato un forte interesse verso la struttura economica e la sua dinamica. In altre parole lo studio del cambiamento strutturale è stato 1 Il volume monografico da presentare è suddiviso per saggi (parti) che possono essere letti in modo autonomo e ognuno costituisce un argomento dello schema.

14 INTRODUZIONE 6 preminente in entrambi i periodi. Tuttavia né nei modelli realizzati durante l epoca classica dell economia, né tantomeno in quelli realizzati nei tempi posteriori agli anni trenta, con poche eccezioni soprattutto negli ultimi due decenni, 2 il cambiamento strutturale non è stato usato in modo esplicito. L identificazione degli approcci riguardanti la struttura economica permette di ricostruire l analisi della dinamica economica in termini della rappresentazione orizzontale e/o verticale dei componenti economici. Le suddette descrizioni consentono a loro volta di definire lo schema analitico usato per rappresentare il sistema produttivo, ovvero le interdipendenze settoriali e l interdipendenza temporale della struttura. Riassumendo, la prima parte è organizzata in due principali capitoli. In particolare, nel capitolo 2, attraverso la descrizione di concetti e metodi, si presentano la struttura economica e il cambiamento nell analisi economico strutturale; mentre il capitolo 3, con la descrizione di alcuni modelli, traccia il punto della dinamica strutturale nella teoria economica. La seconda parte di questo lavoro costituisce un ripasso dei fondamenti della teoria classica dei sistemi come punto di partenza per analizzare la dinamica complessa di quelli economici e tratta, da un punto di vista concettuale e metodologico, diversi argomenti concernenti la teoria dei sistemi. In particolare si cerca di comprendere la dualità e la complessità che caratterizzano sia l interpretazione epistemologica della teoria dei sistemi che i processi di cambiamento strutturale quali assembling/dissambling e topdown/bottom-up. Un esempio di tutto ciò è il legame complesso che esiste tra l apertura e la chiusura di un sistema, poiché queste non sono in opposizione, per quanto sistemi assolutamente chiusi non esistono, così come neppure di assolutamente aperti. Si rileva dunque la costruzione di modelli sensibili al cambiamento strutturale come una sfida per la teoria della dinamica dei sistemi, bensì la ricerca contemporanea conferma tale impegno ed evidenzia infatti che le scienze sociali partecipano attivamente al processo di ricerca nell ambito della complessità. La teoria sistemica dovrà affrontare ancora diversi cambiamenti di paradigma in modo di interpretare in modo più efficiente la dinamica dei 2 Come il modello di Pasinetti (1993) sulla dinamica economica strutturale e sulle conseguenze economiche dell apprendimento umano.

15 INTRODUZIONE 7 sistemi complessi e in particolare di quelli sociali. Nonostante ciò, l approccio della complessità possiede probabilmente come particolarità più importante quella riguardante lo scopo scientifico, il quale è indirizzato alla comprensione e alla spiegazione dei sistemi, piuttosto che alla loro previsione. In modo specifico, in questa seconda parte, nel Capitolo 6 sono presentati le nozioni di sistemi, modelli e struttura mentre nel capitolo 7 si apre la discussione sul richiesto (o no) cambiamento di paradigma che le scienze sociali richiedono, in particolare le scienze economiche, in modo tale da contemplare il cambiamento strutturale nell'analisi. Nel capitolo 8 si affronta invece il discorso sui sistemi economici, ovvero la loro complessità, la loro delimitazione (sistema-ambiente) e le loro interrelazioni. Infine, questa parte si conclude con il Capitolo 9, ovvero con la discussione di cosa si intende per cambiamento strutturale. Figura 1: Alcuni argomenti necessari per l analisi economica strutturale. Una terza e ultima parte analizza il cambiamento tecnologico come fenomeno complesso che genera cambiamenti nella sfera economica e sociale. Il cambiamento

16 INTRODUZIONE 8 tecnologico si rivela nelle suddette sfere in diversi aspetti, come evidenziato nei numerosi studi empirici o storici degli effetti delle innovazioni tecnologiche. L impatto economico del cambiamento tecnologico sembra evolversi in modo ciclico ma non reversibile. In questa terza parte perciò viene esposto l approccio evolutivo e dei cicli economici, dato che essi permettono di interpretare storicamente il carattere instabile e la co-esistenza di diversi tipi di entità nel loro processo di selezione e trasformazione attraverso il tempo. Tuttavia questo lavoro si limita a fornire un avvicinamento teorico a questi approcci e a descrivere alcuni processi di trasformazione strutturale associati ad invenzioni quali il computer e Internet. In particolare, la terza parte inizia, Capitolo 12, con la contestualizzazione del cambiamento tecnologico, ovvero dell importanza che hanno assunto la scienza e la tecnologia per l economia e la teoria economica, per proseguire con il Capitolo 13 dove si descrivono gli approcci per l analisi strutturale: economia evolutiva e cicli economici. Questa terza parte si chiude con il capitolo 14; in modo specifico, e come evidenziato sopra, attraverso due esempi significativi, il computer e Internet, si mostrano il cambiamento strutturale e quindi le dinamiche economiche. In tal modo nel presente lavoro si mira ad evidenziare l importanza della concezione di struttura economica per la comprensione dell evolversi dei fenomeni economici, poiché la struttura economica è l insieme fondamentale di elementi e relazioni tra entità che danno luogo alla trama economica. Tuttavia fino ad ora l indagine esplicita su questo argomento è stata sottovalutata nella teoria economica tranne per alcune eccezioni e si rende perciò necessaria una teoria provvista di uno schema concettuale che permetta di distinguere tra due concetti complementari, quali la dinamica economica e il cambiamento strutturale. In particolare un avvicinamento teorico a quest ultimo, da un punto di vista maggiormente epistemologico, metodologico e storico, si presenta attraverso una roadmap composta dai tre argomenti illustrati nella Figura 1. I paragrafi che seguono propongono delle brevi spiegazioni a riguardo di ognuno degli argomenti, in modo tale da delucidare la relazione tra gli argomenti che compongono il menzionato schema argomentale, oltre che per giustificare l ordine in cui si propongono le parti che costituiscono la presente ricerca.

17 INTRODUZIONE 9 Nella prima parte si realizza un esame storico-analitico riguardante le concezioni di struttura economica usate nell analisi sociologica ed economica (a partire dal XVIII secolo), in aggiunta all esame di alcuni modelli economici dal punto di vista della dinamica economica strutturale. La teoria economica ha collegato principalmente l analisi della struttura economica ai modelli di scambio con aspettative razionali e ai modelli di produzione, distribuzione del reddito e della ricchezza. Nonostante ciò la gran parte degli eventi economici sono risultato e causa allo stesso tempo delle caratteristiche della struttura economica. L interdipendenza tra le entità economiche, inoltre, può dare luogo a risultati diversi, compatibilmente con la struttura considerata nell analisi. Tutto ciò fa sì che la struttura economica debba essere considerata in maniera ontologica e in questo compito la teoria dei sistemi diviene utile. Come accennato in precedenza, è compito della teoria dei sistemi creare modelli come mezzo di rappresentazione della struttura e del comportamento dei fenomeni fisici e naturali che si osservano nel mondo reale. Nell area della scienza economica l argomento del cambiamento strutturale è di particolare interesse, poiché all economia attengono sistemi complessi in cui l identità delle entità cambia. Sebbene non esista ancora una teoria generale inerente al cambiamento strutturale, gli sviluppi teorici nel campo della teoria dei sistemi, e anche l unificazione dei principi e dei metodi di analisi scientifica, hanno contribuito ad abbozzare alcuni aspetti fondamentali di una possibile teoria generale. La teoria dei sistemi risulta dunque di grande utilità nel tentativo di comprendere il cambiamento strutturale, soprattutto attraverso l esame di termini base come, ad esempio, le parti, le proprietà e le relazioni che descrivono la struttura dei sistemi. L esame delle condizioni che danno luogo a cambiamenti strutturali è di grande aiuto per comprendere la dinamica economica, per questo motivo e come detto in precedenza, la terza parte si concentra sul ruolo di una di queste condizioni: i cambiamenti tecnologici. In particolare il taglio storico di questa parte permette di distinguere con facilità il fenomeno ricorrente delle innovazioni e il loro effetto sul

18 INTRODUZIONE 10 sistema economico. Tenendo in considerazione le definizioni della seconda parte, le descrizioni presentate nella terza appaiono evidenti dal punto di vista del cambiamento strutturale. Il cambiamento tecnologico è, infatti, uno dei fenomeni più rappresentativi dell evoluzione economica e il modo in cui esso avviene serve in particolar modo all intendimento dei processi di trasformazione strutturale. Gli effetti di un cambiamento tecnologico si presentano sotto diverse forme nell economia e nelle diverse fasi del tempo a corto, medio e lungo termine, in particolare impattando sulle sfere politiche e istituzionali, l infrastruttura industriale, la produttività del lavoro e, in generale, su tutta l organizzazione della sfera sociale e produttiva, propiziando conseguentemente nuovi sistemi e pertanto nuove strutture economiche. Tutto ciò risulta chiaro se si osserva il percorso storico dell economia dalla rivoluzione industriale a quella attualmente conosciuta come rivoluzione dell informazione e della comunicazione (ICT). L emergere di queste ultime tecnologie, attraverso due esempi precisi, i computer e Internet, consente di descrivere alcuni fenomeni di cambiamento strutturale. In definitiva, senza proporre un modello generale del fenomeno innovativo, si considera il cambiamento tecnologico come fonte di mutamento economico, attraverso due esempi. Un approccio sistemico, unitamente alla descrizione e al ragionamento storico, permettono, alla luce di un cambiamento tecnologico, di esaminare l'evoluzione del sistema economico e proporre un analisi interpretativa più realistica della dinamica economica.

19 PARTE 1 Status Quaestionis: LA STRUTTURA ECONOMICA E LA DINAMICA STRUTTURALE NELLA TEORIA ECONOMICA 1. INTRODUZIONE Una sintesi dello sviluppo teorico del cambiamento strutturale può iniziare con lo studio del pensiero filosofico dell antica Grecia all interno del quale, per la prima volta nella cultura occidentale, si trovano riflessioni sul movimento delle cose. Risulta chiaro però che lo studio del cambiamento strutturale nell'economia dovrebbe iniziare dall analisi delle opere realizzate quando essa diventa una scienza moderna, ovvero indipendente dalla filosofia e dalla politica. In altri termini questo studio potrebbe partire dall analisi dell economia classica, in particolare dalle teorie di Adam Smith e David Ricardo, e addirittura dal lavoro di François Quesnay sebbene il lavoro di quest ultimo si collochi nel periodo anteriore a quello classico, ovvero nella fisiocrazia. La teoria classica considera anche l analisi sulla struttura economica sociale e la dinamica di Karl Marx, poiché questi lavori sono contemporanei ai lavori classici e insieme ad essi confutati nell analisi economica posteriore. Infatti, i lavori teorici apparsi durante il secolo XX, concernenti l analisi del cambiamento strutturale, contengono diverse impostazioni teoriche che riguardano l appartenenza alle scuole classiche di pensiero economico. Invece, nel secolo precedente, durante la rivoluzione marginalista, considerata una reazione alla teoria di Marx, e più in generale al pensiero dei classici, l interesse in materia di cambiamento strutturale è stato scarso. Oltre ai lavori di Walras con l estensione della teoria dell equilibrio generale, il cambiamento strutturale non ha destato molto interesse

20 1.INTRODUZIONE 12 nella ricerca economica di quel periodo. Opere posteriori, come ad esempio quelle elaborate da Joseph Schumpeter, François Perroux, John Von Neumann, Wassily Leontief, Maurice Allais, Gerard Debreu, Richard Goodwin, John M. Keynes, Piero Sraffa, John Hicks, Adolph Löwe e più recentemente Luigi Pasinetti 1, sono state altresì contributi importanti per lo sviluppo di una teoria sul cambiamento strutturale. I lavori di questi autori possono essere classificati in base allo schema analitico utilizzato per rappresentare il sistema produttivo, in modo di farli rientrare negli schemi che danno risalto all interdipendenza settoriale o all interdipendenza temporale della struttura. È tuttavia importante sottolineare che, nonostante il contributo dei modelli citati per la formulazione di una teoria sull economia del cambiamento strutturale, questi ultimi non costituiscono un autentica rappresentazione della dinamica strutturale. A tal proposito bisogna difatti sottolineare che i modelli economici tradizionali enfatizzano la dinamica del sistema, lasciando però invariata la sua struttura - tranne il modello di Pasinetti (1981 e 1993) con lo scopo di ottimizzarne il comportamento del sistema. Questo non esclude che i lavori fin qui citati siano rilevanti per l analisi economica strutturale, poiché per certi versi la rappresentazione dell interazione tra le variabili economiche considerate in questi modelli permette d intravedere una rappresentazione del cambiamento strutturale. Le diverse variazioni sul tema della struttura economica e la loro dinamica nel tempo, consentono di presentare in questa prima parte una rappresentazione storica e tematica delle principali teorie. Lo studio del pensiero economico classico e quello del pensiero ad esso successivo, è stato largamente approfondito. Ragion per cui, di tali teorie verranno presentate soltanto le nozioni fondamentali, relative al tema della dinamica strutturale. A questo scopo la presente prima parte espone nell ultimo capitolo (capitolo 3) alcuni modelli che esemplificano la rappresentazione strutturale del sistema economico e che inoltre applicano le metodologie presentate nella seconda sezione del capitolo 2. In particolare nel secondo capitolo vengono presentate alcune definizioni di struttura, sia sociale che economica, partendo da quelle corrispondenti al secolo XVII nel ambito della sociologia fino ad alcune più moderne del ventesimo 1 L indagine sull economia del cambiamento strutturale di Luigi Pasinetti poggia le sue origini negli anni 60. Il suo lavoro più recente (1993), qui considerato, fa riferimento anche alle sue precedenti opere.

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

La ricerca empirica in educazione

La ricerca empirica in educazione La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni

Dettagli

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro.

queste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro. ABSTRACT La presenti tesi affronterà i problemi legati ai diritti umani, focalizzandosi specificatamente sul trattamento e lo sviluppo di questi diritti in Cina e nelle sue due Regioni Amministrative Speciali,

Dettagli

PROGRAMMA DI SCIENZE UMANE - OPZIONE ECONOMICO SOCIALE MONOENNIO CLASSE QUINTA

PROGRAMMA DI SCIENZE UMANE - OPZIONE ECONOMICO SOCIALE MONOENNIO CLASSE QUINTA PROGRAMMA DI SCIENZE UMANE - OPZIONE ECONOMICO SOCIALE MONOENNIO CLASSE QUINTA LINEE GENERALI E COMPETENZE Al termine del percorso liceale lo studente si orienta con i linguaggi propri della cultura nelle

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci UNIVERSITA MILANO BICOCCA Corso di laurea di primo livello in servizio sociale anno accademico 2009-2010 Progettare il sociale Prof. Dario A. Colombo IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO Elementi essenziali di

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi Indice generale OOA Analisi Orientata agli Oggetti Introduzione Analisi Metodi d' analisi Analisi funzionale Analisi del flusso dei dati Analisi delle informazioni Analisi Orientata agli Oggetti (OOA)

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

TECNICHE DI SIMULAZIONE

TECNICHE DI SIMULAZIONE TECNICHE DI SIMULAZIONE INTRODUZIONE Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari a.a. 2004/2005 TECNICHE DI SIMULAZIONE p. 1 Introduzione alla simulazione Una simulazione è l imitazione

Dettagli

PIANO DI LAVORO. Prof. BRACCINI MARUSCA DISCIPLINA: MARKETING. Classe 5 Sezione CLM

PIANO DI LAVORO. Prof. BRACCINI MARUSCA DISCIPLINA: MARKETING. Classe 5 Sezione CLM PIANO DI LAVORO Prof. BRACCINI MARUSCA DISCIPLINA: MARKETING Classe 5 Sezione CLM MODULI DURATA (IN ORE) L ambiente economico competitivo dell impresa 25 Il marketing operativo 30 Il piano di marketing

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

ISTITUTO OBERDAN TREVIGLIO 1-INDIRIZZI DI STUDIO DELL ANNO SCOLASTICO 2013-2014

ISTITUTO OBERDAN TREVIGLIO 1-INDIRIZZI DI STUDIO DELL ANNO SCOLASTICO 2013-2014 ISTITUTO OBERDAN TREVIGLIO 1-INDIRIZZI DI STUDIO DELL ANNO SCOLASTICO 2013-2014 ISTRUZIONE TECNICA ECONOMICA: AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING, RELAZIONI INTERNAZIONALI PER IL MARKETING, SISTEMI INFORMATIVI

Dettagli

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore.

Capitolo II. La forma del valore. 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. Capitolo II La forma del valore 7. La duplice forma in cui si presenta la merce: naturale e di valore. I beni nascono come valori d uso: nel loro divenire merci acquisiscono anche un valore (di scambio).

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

GRUPPO DI LAVORO DISCIPLINE GIURIDICHE ECONOMICHE COMPETENZE PER LE CLASSI PRIME *

GRUPPO DI LAVORO DISCIPLINE GIURIDICHE ECONOMICHE COMPETENZE PER LE CLASSI PRIME * COMPETENZE PER LE CLASSI PRIME * MACRO-COMPETENZA: collocare l'esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della

Dettagli

Cap.1 - L impresa come sistema

Cap.1 - L impresa come sistema Cap.1 - L impresa come sistema Indice: L impresa come sistema dinamico L impresa come sistema complesso e gerarchico La progettazione del sistema impresa Modelli organizzativi per la gestione Proprietà

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di

Dettagli

Modulo: Scarsità e scelta

Modulo: Scarsità e scelta In queste pagine è presentato un primo modello di conversione di concetti, schemi e argomentazioni di natura teorica relativi all argomento le scelte di consumo (presentato preliminarmente in aula e inserito

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni

Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni Istituto Tecnico Industriale Minerario Giorgio Asproni Programmazione Italiano, storia e geografia. Classe IV Costruzioni, ambiente e territorio Anno 2014/2015 Professoressa Pili Francesca Situazione di

Dettagli

Il Bilancio di esercizio

Il Bilancio di esercizio Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il

Dettagli

IL NUOVO INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING

IL NUOVO INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING IL NUOVO INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING Itis Galilei di Roma - 4 dicembre 2009 - VI CONFLUISCONO GLI INDIRIZZI PREESISTENTI: ISTITUTI TECNICI COMMERCIALI Ragioniere e perito commerciale

Dettagli

LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO STRUMENTO PER IL WEB

LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO STRUMENTO PER IL WEB UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN STRATEGIE DI COMUNICAZIONE LA PROGETTAZIONE DI UN NUOVO STRUMENTO PER IL WEB LA PROPOSTA DI UN MODELLO MIRATO

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

I libri di testo. Carlo Tarsitani

I libri di testo. Carlo Tarsitani I libri di testo Carlo Tarsitani Premessa Per accedere ai contenuti del sapere scientifico, ai vari livelli di istruzione, si usa comunemente anche un libro di testo. A partire dalla scuola primaria, tutti

Dettagli

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale Cos è un piano urbanistico? È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale È uno strumento prima di

Dettagli

La ricchezza immateriale. Giornata della proprietà intellettuale. Intervento del Presidente del Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro

La ricchezza immateriale. Giornata della proprietà intellettuale. Intervento del Presidente del Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro La ricchezza immateriale Giornata della proprietà intellettuale Intervento del Presidente del Consiglio Nazionale dell Economia e del Lavoro On. Prof. Antonio Marzano CNEL Roma, 29 aprile 2011 1. La Ricchezza

Dettagli

LIFE SPAN PSYCHOLOGY Prof Anna Pelama7 AA 2013-14

LIFE SPAN PSYCHOLOGY Prof Anna Pelama7 AA 2013-14 LIFE SPAN PSYCHOLOGY Prof Anna Pelama7 AA 2013-14 1 Psicologia dell età evolutiva Per molto tempo l oggetto principale è stato lo sviluppo dalla nascita alla fine dell adolescenza Necessità pratiche: Ø

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

Anno scolastico 2013/2014. Curricolo verticale. Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali

Anno scolastico 2013/2014. Curricolo verticale. Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali Istituto Istruzione Superiore 'Mattei Fortunato' Eboli (SA) Anno scolastico 2013/2014 Curricolo verticale Servizi socio sanitario/ Servizi Commerciali Disciplina: DIRITTO ED ECONOMIA Al termine del percorso

Dettagli

Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione

Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione 1 L attività economica L attività umana diventa attività ECONOMICA quando comporta l uso di beni, risorse ovvero di mezzi scarsi, per la

Dettagli

Raffaele Fiorentino Il change management nei processi d integrazione tra aziende

Raffaele Fiorentino Il change management nei processi d integrazione tra aziende A13 Raffaele Fiorentino Il change management nei processi d integrazione tra aziende Copyright MMXIII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B

Dettagli

Corso di Economia dell istruzione e delle formazione A.a. 2014 2015

Corso di Economia dell istruzione e delle formazione A.a. 2014 2015 Corso di Economia dell istruzione e delle formazione A.a. 2014 2015 Prof Giuseppe Favretto Materiale strutturato da: Maddalena Formicuzzi maddalena.formicuzzi@univr.it Il contesto: perché parlare di economia

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

IL SISTEMA INFORMATIVO

IL SISTEMA INFORMATIVO LEZIONE 15 DAL MODELLO DELLE CONDIZIONI DI EQUILIBRIO AL MODELLO CONTABILE RIPRESA DEL CONCETTO DI SISTEMA AZIENDALE = COMPLESSO DI ELEMENTI MATERIALI E NO CHE DIPENDONO RECIPROCAMENTE GLI UNI DAGLI ALTRI

Dettagli

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori

Dettagli

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ

TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE SETTORE TRASPORTI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E DELL INTERMODALITÀ STANDARD MINIMI DELLE COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TECNICO SUPERIORE DEI TRASPORTI E

Dettagli

INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO

INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO INDAGINE PROFESSIONI A CONFRONTO: COME I RELATORI PUBBLICI E I GIORNALISTI ITALIANI PERCEPISCONO LA PROPRIA PROFESSIONE E QUELLA DELL ALTRO Analisi elaborata da Chiara Valentini e Toni Muzi Falconi SINTESI

Dettagli

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo I modelli di qualità come spinta allo sviluppo Paolo Citti Ordinario Università degli studi di Firenze Presidente Accademia Italiana del Sei Sigma 2005 1 Si legge oggi sui giornali che l azienda Italia

Dettagli

[SOLUZIONI INNOVATIVE] Casi di studio sulle pratiche di innovazione

[SOLUZIONI INNOVATIVE] Casi di studio sulle pratiche di innovazione [SOLUZIONI INNOVATIVE] Casi di studio sulle pratiche di innovazione Umbria Innovazione Programma I-Start SOMMARIO CASI DI STUDIO DI SOLUZIONI INNOVATIVE... 2 INNOVAZIONE CASI DI STUDIO... 3 CASO DI STUDIO

Dettagli

L IMPORTANZA DEL COACHING NELLE AZIENDE

L IMPORTANZA DEL COACHING NELLE AZIENDE Di cosa si tratta: Nasce negli Stati Uniti negli Anni 80, e successivamente importato dalle multinazionali Americane nelle loro Sedi in Europa. Il Coaching suggerisce l idea di un percorso da uno stato

Dettagli

Secondo Rapporto sulla Previdenza Privata I giovani. A cura del centro studi AdEPP

Secondo Rapporto sulla Previdenza Privata I giovani. A cura del centro studi AdEPP Secondo Rapporto sulla Previdenza Privata I giovani A cura del centro studi AdEPP Il Centro Studi AdEPP All interno dell Associazione degli Enti di Previdenza Privati è operativo il Centro Studi AdEPP

Dettagli

INDICATORI, ABILITA /CAPACITA, CONOSCENZE

INDICATORI, ABILITA /CAPACITA, CONOSCENZE BIENNIO BIENNIO 5 ANNO Competenza storico-sociale n. Comprendere il cambiamento e la diversita dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica

Dettagli

Lavorare in gruppo. Corso di formazione per i dipendenti dell Università di Palermo

Lavorare in gruppo. Corso di formazione per i dipendenti dell Università di Palermo Lavorare in gruppo Corso di formazione per i dipendenti dell Università di Palermo Premessa La conoscenza del gruppo e delle sue dinamiche, così come la competenza nella gestione dei gruppi, deve prevedere

Dettagli

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca Corso di Statistica medica e applicata Dott.ssa Donatella Cocca 1 a Lezione Cos'è la statistica? Come in tutta la ricerca scientifica sperimentale, anche nelle scienze mediche e biologiche è indispensabile

Dettagli

Lezione 1 Introduzione

Lezione 1 Introduzione Lezione 1 Introduzione Argomenti Cosa è l Economia politica I principi fondamentali dell Economia politica Cosa studia l Economia politica Perché studiare l Economia politica 1.1 COSA È L ECONOMIA POLITICA

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013

Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013 Documento approvato dal Consiglio Direttivo dell ANVUR nella seduta del 15/5/2013-1. Premessa Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 104 del 06/05/2013 del DM 45/2013 Regolamento recante modalità

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

ASSE STORICO SOCIALE

ASSE STORICO SOCIALE ASSE STORICO SOCIALE 1 ASSE STORICO SOCIALE competenze attese d asse indicatori descrittori Competenze di asse Indicatori Descrittori 1. Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

Il concetto di sfera pubblica viene introdotto dal sociologo tedesco Jurgen Habermas

Il concetto di sfera pubblica viene introdotto dal sociologo tedesco Jurgen Habermas Il concetto di sfera pubblica viene introdotto dal sociologo tedesco Jurgen Habermas Con questo termine si identifica lo spazio pubblico, diverso dallo Stato, creato all interno dei café francesi dell

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA

PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA PROCESSO DI INDICIZZAZIONE SEMANTICA INDIVIDUAZIONE DEI TEMI/CONCETTI SELEZIONE DEI TEMI/CONCETTI ESPRESSIONE DEI CONCETTI NEL LINGUAGGIO DI INDICIZZAZIONE TIPI DI INDICIZZAZIONE SOMMARIZZAZIONE INDICIZZAZIONE

Dettagli

Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina

Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina Indagine conoscitiva sulla comunicazione all interno dell Azienda ASL Latina La U.O.S.D. Comunicazione Integrata Aziendale, in collaborazione con l Università La Sapienza di Roma (CdL Scienze Magistrali

Dettagli

Amministrazione, finanza e marketing - Turismo Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Amministrazione, finanza e marketing - Turismo Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca MATERIA RELAZIONI INTERNAZIONALI CLASSE 3 INDIRIZZO RIM DESCRIZIONE Unità di Apprendimento UdA n. 1 Titolo: TRASFORMAZIONI STORICHE E FUNZIONAMENTO DEI SISTEMI ECONOMICI E MODALITA DELL INTERVENTO PUBBLICO

Dettagli

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 1 Introduzione

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 1 Introduzione UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 1 Introduzione Prof. Gianmaria Martini Cosa studia l economia L economia è la scienza delle decisioni di soggetti razionali

Dettagli

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011

I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011 I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Palermo 9 novembre 2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Webquest Attività di indagine guidata sul Web, che richiede la partecipazione attiva degli studenti,

Dettagli

COME GESTIRE LA NUOVA IMPRESA: FORNIRE CONOSCENZE, METODI E SISTEMI DI DI LAVORO SULLE AREE DELLA GESTIONE AZIENDALE

COME GESTIRE LA NUOVA IMPRESA: FORNIRE CONOSCENZE, METODI E SISTEMI DI DI LAVORO SULLE AREE DELLA GESTIONE AZIENDALE COME GESTIRE LA NUOVA IMPRESA: FORNIRE CONOSCENZE, METODI E SISTEMI DI DI LAVORO SULLE AREE DELLA GESTIONE AZIENDALE PROF. VALTER CANTINO 1 L AZIENDA Soggetto unitario composto di più elementi diversi

Dettagli

Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici

Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici Documento di accompagnamento: mediane dei settori bibliometrici 1. Introduzione Vengono oggi pubblicate sul sito dell ANVUR e del MIUR 3 tabelle, deliberate nel CD dell ANVUR del 13 agosto 2012, relative

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

RACCOLTA ABSTRACT E PUBBLICAZIONI

RACCOLTA ABSTRACT E PUBBLICAZIONI Indice PREFAZIONE INTRODUZIONE La Consulta dei Medici in Formazione Specialistica SItI L attività della Consulta Normativa MATERIALI E METODI Studi inclusi RISULTATI Competenze teoriche - Attività didattica

Dettagli

Un anno di studio all estero

Un anno di studio all estero Un anno di studio all estero PERCORSO TEMATICO INTERDISCIPINARE (asse dei linguaggi e storico sociale) Ai fini della programmazione e della valutazione dell esperienza all estero dell alunno LINEE GUIDA*

Dettagli

Il curricolo geografico nella scuola primaria

Il curricolo geografico nella scuola primaria Il curricolo geografico nella scuola primaria 1 La crisi dell insegnamento della geografia in Italia Curricolare (la geografia come transdisciplina) Epistemologica (quale sia il vero obiettivo dell insegnamento

Dettagli

CICLO DI GESTIONE CICLO DI GESTIONE

CICLO DI GESTIONE CICLO DI GESTIONE CICLO DI GESTIONE CICLO DI GESTIONE Entrate mezzi monetari e simili Entrate mezzi monetari e simili Finanziamenti Investimenti Trasformazioni Disinvestimenti Rimborsi o Remunerazioni Uscite mezzi monetari

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE

UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE COMUNITA DI PRATICA E COMUNICAZIONE ON LINE : IL CASO MASTER GESCOM RELATORE Prof.ssa Giuditta ALESSANDRINI Laureanda Chiara LOLLI Matr. n. 203597 CORRELATORE Prof.ssa Isabella

Dettagli

master mi Scenari e posizionamento strategico nel territorio Sistemi gestionali avanzati per territori complessi Sergio Zucchetti

master mi Scenari e posizionamento strategico nel territorio Sistemi gestionali avanzati per territori complessi Sergio Zucchetti Sistemi gestionali avanzati per territori complessi Scenari e posizionamento strategico nel territorio Sergio Zucchetti Milano 25 febbraio 2011 Finalità e ingredienti del nuovo modello di programmazione

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

L organizzazione aziendale

L organizzazione aziendale Università degli studi di Teramo Facoltà di Agraria Lezioni di Economia e gestione delle imprese vitivinicole aziendale Emilio Chiodo Anno Accademico 2014-2015 Le operazioni aziendali Il sistema delle

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

L IT a supporto della condivisione della conoscenza

L IT a supporto della condivisione della conoscenza Evento Assintel Integrare i processi: come migliorare il ritorno dell investimento IT Milano, 28 ottobre 2008 L IT a supporto della condivisione della conoscenza Dott. Roberto Butinar AGENDA Introduzione

Dettagli

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale

Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale Manifesto IFLA Per la Biblioteca Multiculturale La biblioteca multiculturale Porta di accesso a una società di culture diverse in dialogo Tutti viviamo in una società sempre più eterogenea. Nel mondo vi

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

airis consulting Via Domenichino, 19-20149 - Milano Tel: 02.43986313 - Fax: 02.43917414 e-mail: info@airisconsulting.it web: www.airisconsulting.

airis consulting Via Domenichino, 19-20149 - Milano Tel: 02.43986313 - Fax: 02.43917414 e-mail: info@airisconsulting.it web: www.airisconsulting. Via Domenichino, 19-20149 - Milano Tel: 02.43986313 - Fax: 02.43917414 e-mail: info@.it web: www..it Chi siamo AIRIS CONSULTING è una Società di Consulenza di Direzione nata per rispondere al bisogno delle

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GRILLINI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato GRILLINI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3384 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato GRILLINI Disposizioni per la formazione delle figure professionali di esperto in educazione

Dettagli

Corso di. Analisi e contabilità dei costi

Corso di. Analisi e contabilità dei costi Corso di Analisi e Contabilità dei Costi Prof. 1_I costi e il sistema di controllo Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) utile EFFETTUARE

Dettagli

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning

L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning L uso della Balanced Scorecard nel processo di Business Planning di Marcello Sabatini www.msconsulting.it Introduzione Il business plan è uno strumento che permette ad un imprenditore di descrivere la

Dettagli

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI Un utilizzatore a valle di sostanze chimiche dovrebbe informare i propri fornitori riguardo al suo utilizzo delle sostanze (come tali o all

Dettagli

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea,

visto il trattato sul funzionamento dell Unione europea, 17.11.2012 IT Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 320/3 REGOLAMENTO (UE) N. 1077/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per la supervisione da parte delle

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

CAPITOLO 5 Le Risorse e le Competenze come base della strategia

CAPITOLO 5 Le Risorse e le Competenze come base della strategia Università degli Studi di Urbino Carlo Bo FACOLTÀ DI ECONOMIA CAPITOLO 5 Le Risorse e le Competenze come base della strategia Robert M. Grant Presentazione di: Radi Davide SCOPO DEL CAPITOLO: Valutare

Dettagli

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo

Dettagli

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette) In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio. DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione

Dettagli

Stefania Marrara - Esercitazioni di Tecnologie dei Sistemi Informativi. Integrazione di dati di sorgenti diverse

Stefania Marrara - Esercitazioni di Tecnologie dei Sistemi Informativi. Integrazione di dati di sorgenti diverse Politecnico di Milano View integration 1 Integrazione di dati di sorgenti diverse Al giorno d oggi d la mole di informazioni che viene gestita in molti contesti applicativi è enorme. In alcuni casi le

Dettagli

* Obiettivi trasversali con tecnologia

* Obiettivi trasversali con tecnologia Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca Istituto Comprensivo Giulio Bevilacqua Via Cardinale Giulio Bevilacqua n 8 25046 Cazzago San Martino (Bs) telefono 030 / 72.50.53 - fax 030 /

Dettagli

Bachelor of Arts per la formazione scientifica nelle materie insegnabili nel grado secondario I. BA_SI Italiano 50 crediti

Bachelor of Arts per la formazione scientifica nelle materie insegnabili nel grado secondario I. BA_SI Italiano 50 crediti Bachelor of Arts per la formazione scientifica nelle materie insegnabili nel grado secondario I 1. Descrizione generale del programma BA_SI Italiano 50 crediti Gli studi d Italiano che conducono al BA_SI

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

L esperienza dell Università di Bologna

L esperienza dell Università di Bologna PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E Capacità Istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Performance PA Linea 2 WEBINAR Ciclo delle Performance nelle Università: La programmazione della formazione e il

Dettagli