IL VOLONTARIATO NELLA PROVINCIA DI SAVONA

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1 IL VOLONTARIATO NELLA PROVINCIA DI SAVONA Rapporto della terza ricerca censimento del Centro di Servizi per il Volontariato La ricerca è stata realizzata da: Cesavo - Centro Savonese di Servizi per il Volontariato Equipe Ricerca Luca Buffa, Danila Demeglio, Nicola Giacchino, Farida Mazza Supervisione scientifica Centro Studi, Documentazione e Ricerche Gruppo Abele di Torino Supporto informatico e impaginazione Milo Folenghi; Elisa Morielli con la collaborazione di Comune di Savona

2 Le decisioni impetuose e audaci in un primo momento riempiono di entusiasmo, ma poi sono difficili a seguirsi e disastrose nei risultati. Tito Livio 2

3 Il volontariato savonese nel 2011: le dinamiche, l evoluzione, la sfida della cittadinanza sociale L Anno europeo del volontariato è una celebrazione ma anche una sfida. È innanzitutto una celebrazione: di quei milioni di persone che in Europa si impegnano ad aiutare gli altri senza alcun compenso; di coloro che donano tempo e sforzi ai loro quartieri, alle loro città, alle scuole, agli ospedali, ai centri sportivi, alla tutela dell ambiente, ai servizi sociali, al soccorso umanitario in altri paesi. Ma il 2011 ha voluto anche rappresentare una sfida, rivolta a coloro che non si occupano di volontariato e a coloro che ne hanno fatto la propria mission. Il Cesavo ha raccolto questa sfida, utilizzando lo strumento che già in passato aveva reso possibile un monitoraggio puntuale sulle esigenze, sui problemi, sulle potenzialità inespresse delle associazioni: la ricerca. Questa attività avviene in un momento molto delicato, in un settore, quello del volontariato, soggetto a grande dinamismo. La riduzione dei fondi ai Centri di Servizio e la sparizione del Fondo Sociale dalle attività governative, in effetti, sanciscono ancora una volta la volontà del sistema politicoistituzionale di ridurre l autonomia di iniziativa e di scelta da parte del volontariato, rendendolo ancor più dipendente dai processi tradizionali di acquisizione di risorse. Si tratta di un aspetto strutturale che definisce ormai da tempo il rapporto tra volontariato e istituzioni politiche, che sembra ancora fondarsi su caratteri di eccessiva ambivalenza. Questa situazione, tra l altro, si verifica all interno di un quadro di ulteriore segno di sviluppo del volontariato savonese: seguendo i dati delle ultime rilevazioni dell albo del volontariato ligure, infatti, si noterà come sia il numero delle organizzazioni, sia il numero delle persone che dichiarano di far parte di un organizzazione di volontariato, negli ultimi anni, sono in aumento rilevante, dopo diversi anni di stabilità degli indicatori. L aumento quantitativo si accompagna ad una lenta ma effettiva e graduale differenziazione dei settori di attività, che prevedono con maggiore intensità ambiti di lavoro diversi da quelli tradizionali (socio-sanitari), includendo la tutela del territorio ed ambientali, il lavoro di documentazione e sensibilizzazione, l animazione culturale della società civile. Si tratta di un movimento significativo poiché amplia gli orizzonti attraverso cui si pensa e si realizza la solidarietà e l inclusione sociale, valorizzando i processi di promozione nella loro completezza, e rimettendo al centro il significato latamente politico della presenza del volontariato nel contesto sociale. Circa un anno fa, fu convocata una riunione urgente presso il Distretto Socio Sanitario 7 Savonese: le risorse destinate al Fondo Sociale erano scomparse dalla Finanziaria ed era opportuno iniziare a fare rete, principalmente su tutto il comparto socio sanitario, ma anche sulle attività ricreative, di promozione sociale, che le organizzazioni di volontariato producono. A seguito di questo primo grido di allarme proponemmo alla Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Savona Isabella Sorgini e al Direttore Sociale Dott. Walter Ziliani la già prevista realizzazione della nostra ricerca come occasione e strumento di sviluppo e promozione delle reti sul territorio. L Equipe Ricerca del Cesavo, che colgo l occasione di ringraziare, ha prodotto una nitida fotografia sulle principali problematiche che il settore affronta, ma anche delle esigenze delle OdV, approfondendo, nello stesso tempo, il contributo delle organizzazioni allo sviluppo locale in un tempo di crisi. I risultati emersi, che potrete analizzare nelle prossime pagine, sono frutto del lavoro di mesi, rappresentano un analisi che potrà fornire al Cesavo la base di partenza per la programmazione dei prossimi anni. Sarà l occasione per ripensare i servizi, le consulenze, il coinvolgimento delle associazioni. Ma non solo. L esito della Ricerca 2011 costituisce per gli Enti Locali e per tutto il mondo che ruota attorno alle associazioni un importante strumento conoscitivo del volontariato savonese, di quel fenomeno rappresentato da donne e uomini che donano un pò del proprio tempo occupandosi della comunità, contribuendo a renderla coesa e solidale. Il presidente del Cesavo Marisa Ghersi 3

4 Dal Progetto Ricerca all Area Ricerca Gli anni che separano la pubblicazione della terza ricerca censimento da quella precedente sono stati ricchi ed intensi per la ricerca al Cesavo. Un evento estremamente importante è stata la decisione, con delibera formale dell assemblea, di trasformare il progetto ricerca, operativo tra il 2005 e il 2007, in un area strutturale del Centro. Dal gennaio 2008, infatti, il Cesavo affianca alle tradizionali aree di sviluppo previste dalla legge (Progettazione, Formazione, Comunicazione) l Area Ricerca. Questo atto ha avuto una serie di conseguenze sia sul piano organizzativo, sia sul piano sostanziale: - si è costituita una equipe ricerca a disposizione delle Associazioni non solo per la programmazione e realizzazione di disegni di ricerca, ma anche come supporto alla programmazione e allo sviluppo delle attività del Cesavo; - si è confermata, anche in questo caso, la metodologia di approccio del Cesavo: ideazione; sperimentazione; analisi e verifica dei risultati; programmazione. Grazie a questo modello i servizi del Centro hanno raggiunto standard di efficienza ed efficacia elevati; - la strutturazione di un area dedicata alla ricerca ha avuto una serie di ricadute positive, in primo luogo sulle attività delle reti di associazioni coordinate dal Centro che sempre più hanno programmato le proprie azioni a seguito di interventi di studio e analisi; secondariamente sulle singole associazioni che hanno iniziato ad affidarsi ad una attenta riflessione prima della fase operativa; infine sui servizi del Cesavo: da circa tre anni viene offerta anche una consulenza a sportello sulla ricerca, ad integrazione di quella sulla progettazione; - è stata confermata la supervisione del Centro Studi del Gruppo Abele di Torino, a garanzia della scientificità del nostro approccio e come supporto imprescindibile per la progettazione dei disegni di ricerca; - ogni anno sono stati realizzati progetti di ricerca mirati, su indicazione degli organi del Cesavo, su richiesta delle Associazioni, su stimolo di altri partners, realizzando un archivio dati a disposizione della nostra utenza, ma anche e soprattutto a disposizione dello staff per il miglioramento dei nostri servizi. Insomma, si realizza uno degli obiettivi più alti e importanti che il Cesavo ha perseguito dall inizio delle proprie attività: lavorare e offrire servizi basandosi su una cultura del dato. Alcune riflessioni sulla terza edizione della Ricerca Censimento. Il lavoro si arricchisce della collaborazione con il Comune di Savona. Collaborazione che, sia sul piano operativo, sia sul piano simbolico, rappresenta un salto di qualità nella relazione tra il Cesavo e gli Enti del nostro territorio. Questa ricerca vuole rappresentare, come sempre, uno strumento a disposizione del Centro, dei nostri partners e delle Associazioni di Volontariato della nostra Provincia per riflettere e programmare le proprie azioni in modo integrato ed efficace. Luca Buffa Responsabile Progettazione e Ricerca Cesavo 4

5 La metodologia Il progetto di ricerca-censimento Il volontariato nella provincia di Savona, promosso e realizzato dal Cesavo in occasione dell Anno europeo del volontariato, ha avuto come principale obiettivo quello di analizzare la crescita di competenze delle associazioni e gli agenti di tale cambiamenti negli ultimi 4 anni e rispetto ai dati raccolti con la ricerca condotta nel Lo strumento di ricerca utilizzato nella scorsa edizione del progetto, un questionario con domande chiuse, è stato revisionato e modificato in alcune sue parti dall Equipe Ricerca, in collaborazione con tutti i consulenti del Centro, sulla base dei cambiamenti e innovazioni registrati in questi anni di lavoro a contatto con le associazioni. La struttura e molte delle domande sono comunque rimaste invariate per permettere una sempre maggiore confrontabilità e valutazione degli eventuali cambiamenti, come accaduto nell evoluzione dalla prima ricerca censimento del Tale confrontabilità, per quanto riguarda il campione di associazioni, non è immediatamente riscontrabile nella prima parte della sezione anagrafica a causa delle caratteristiche più quantitative dei dati. La possibilità di effettuare un raffronto assume un senso compiuto in tutte le successive sezioni, che presentano un dato più qualitativo. in assenza di un recapito mail, sono state contattate telefonicamente. Il progetto e l invito a partecipare alla ricerca sono stati inoltre pubblicizzati attraverso gli strumenti di comunicazione del Cesavo: newsletter settimanale e sito internet; il questionario era scaricabile e compilabile on line. Le associazioni hanno potuto scegliere fra diverse modalità di restituzione (consegna negli uffici del Centro, via posta, fax o e mail). I questionari raccolti sono stati 99. In questo rapporto di ricerca non riportiamo tutti i risultati relativi alle singole domande del questionario ma solo alcuni dati più rilevanti. Per conoscere nel dettaglio tutti i dati della ricerca rimandiamo alla sezione dei grafici con i risultati domanda per domanda. Danila Demeglio Gruppo Ricerca Cesavo Per questo motivo la campionatura di riferimento è rimasta invariata in termini strutturali, facendo riferimento alle associazioni iscritte al Cesavo e alle associazioni iscritte al Registro Regionale del Volontariato; allo stesso tempo alcune delle associazioni del nuovo campione rappresentano una novità. La somministrazione è stata suddivisa in due fasi. Nella prima fase l equipe Ricerca del Cesavo ha scelto di affiancare le associazioni nella compilazione del questionario scegliendo le Odv di più recente costituzione. Il contatto diretto con le nuove associazioni aveva l obiettivo di approfondire la conoscenza da parte del Centro delle stesse, delle loro attività e bisogni; nello stesso tempo questo metodo di lavoro ha permesso al Cesavo di promuovere i propri servizi. Nella seconda fase le associazioni hanno ricevuto il questionario da compilare via mail; 5

6 I DATI RACCOLTI 6

7 Analisi dei dati raccolti Inizio l analisi della ricerca censimento 2011 proprio con l ultima domanda del questionario che aveva l obiettivo di rilevare quegli aspetti che le associazioni avvertono come critici. Confrontando i due grafici seguenti, il primo con i dati del 2011 e il secondo con i dati del 2007, possiamo notare che la mancanza di volontari e la mancanza di fondi, a distanza di 4 anni dall ultima ricerca, sono ancora le risposte più indicate dagli intervistati. Legate alla mancanza di risorse umane ed economiche sono le successive due risposte che evidenziano le necessità delle odv di migliorare le proprie attività di comunicazione e promozione e le conoscenze rispetto alla possibilità di accedere ai fondi europei. Questo denota come nel corso degli anni le associazioni abbiano maturato la consapevolezza dell importanza di strumenti nuovi e maggiormente complessi per la risoluzione delle principali criticità riscontrate.! Vediamo allora se e quali cambiamenti ci sono stati nelle associazioni relativamente alle loro attività di progettazione, comunicazione e promozione e formazione. 7

8 Progettazione In questa parte abbiamo indagato in particolare le capacità organizzative delle Odv, i settori di progettazione, le motivazioni, la capacità a lavorare in rete, il grado di utilizzo di strumenti per lo sviluppo e la verifica delle attività e infine le principali problematiche. L ultima parte di questa sezione è stata dedicata alle associazioni che hanno partecipato al Bando di Progettazione Sociale del Cesavo, per conoscere i problemi incontrati in questo percorso sperimentale iniziato nel 2010 e migliorare gli eventuali aspetti critici in vista di nuove edizioni del bando. Indagando sugli scopi dei progetti realizzati dalle odv non si registrano particolari variazioni rispetto alla ricerca precedente e le associazioni progettano principalmente per: sensibilizzare (37 casi), promuovere (34), raccogliere fondi (30) e svolgere attività di assistenza (27). I progetti sono realizzati soprattutto tramite organizzazione di eventi ed iniziative (45 casi), formazione (42), attività educative-culturali (33) e raccolta fondi (20). Esattamente come nel 2007 i settori di progettazione sono in primo luogo il sanitario, indicato dal 29% degli intervistati, l educativo (24%) e il culturale ricreativo (22%). La progettazione avviene considerando soprattutto i bisogni del territorio; rispetto alla ricerca precedente assumono maggior peso le competenze dei volontari e le risorse a disposizione piuttosto che le intuizioni del presidente. La stesura e la gestione dei progetti viene normalmente affidata ai cosiddetti volontari con cariche ; in alcuni casi (23% delle associazioni coinvolte) la progettazione viene affidata ai volontari o ad un gruppo designato. Circa il 40% degli intervistati dichiara di utilizzare formulari per la stesura di un progetto; questo evidenzia che nel corso degli anni non è aumentata la dimestichezza nell uso di formulari, di strumenti per seguire lo sviluppo dei progetti o verificarne i risultati. In ogni caso si tende sempre ad utilizzare strumenti molto semplici come i verbali, l archiviazione dati o le schede di valutazione. Per valutare il rapporto fra progetti presentati e progetti finanziati è stato chiesto alle associazioni di indicare il numero dei progetti presentati negli ultimi due anni e il numero di quelli finanziati. Le risposte si distribuiscono come illustrato nella tabella seguente: Progetti presentati Progetti finanziati Nessuno 33 associazioni Nessuno 51 associazioni Da 1 a 3 39 associazioni Da 1 a 3 36 associazioni Da 4 a 6 17 associazioni Da 4 a 6 6 associazioni Da 7 a 10 4 associazioni Da 7 a 10 2 associazioni Più di 10 3 associazioni Più di 10 1 associazioni I principali finanziatori come nel 2007 sono gli enti pubblici e i soggetti privati; corrispondenza fra le risposte della seconda e terza ricerca anche per quanto riguarda le difficoltà incontrate nella progettazione: ritornano costanti i problemi nel reperimento di risorse economiche (52% dei casi) e umane (42%). Sul totale delle associazioni coinvolte nell indagine in 21 hanno partecipato al Bando della progettazione Sociale del Cesavo. Riportiamo di seguito il grafico relativo ai dati sulle criticità incontrate: 8

9 PROMOZIONE Questa parte mira ad individuare le risorse nel campo della promozione delle attività e dei servizi, ma anche i problemi o le necessità in tale ambito. Analizzando l attività di promozione delle associazioni è risultato che la maggioranza di esse opera autonomamente (72%). Solo 4 organizzazioni sono orientate da sovrastrutture regionali o nazionali, mentre 21 pianificano la propria attività seguendo entrambe le modalità; il 42% delle associazioni dichiara di avere al suo interno un incaricato della promozione. Le maggiori differenze in questa sezione rispetto alla ricerca condotta nel 2007 riguardano i momenti dedicati alla promozione e gli strumenti utilizzati. Alla richiesta di indicare in quali forme e momenti vengono promosse le iniziative e le attività delle associazioni le risposte più numerose indicano internet, newsletter e social network: un modo nuovo di fare promozione dunque, considerando che nel questionario del 2007 la risposta generica mass media venne indicata solo in 19 casi. Le feste, sagre e convegni continuano comunque ad essere indicate come momenti dedicati alla promozione. gli articoli su riviste e quotidiani (46%), gazebo e bancarelle (42%) e siti internet (38%). Il 94% delle odv intervistate dichiara di poter migliorare la propria promozione soprattutto relativamente ai mezzi e le risorse, adottando una sistematicità nelle procedure di comunicazione e facendo formazione su competenze specifiche. Diminuisce leggermente rispetto al 2007 il numero delle associazioni che si rivolge a soggetti esterni per migliorare la promozione, fra esse la maggior parte si rivolge al Cesavo usufruendo di consulenza tecnica e di un contributo organizzativo. Per quanto riguarda gli strumenti il confronto è possibile solo in parte in quanto alcune opzioni sono state, inevitabilmente, cambiate o eliminate. La voce che ha ottenuto il maggior numero di risposte è il passaparola (63%), seguono 9

10 Formazione Questa sezione è utile per conoscere approfonditamente i bisogni formativi del volontariato, la capacità delle associazioni di predisporre progetti di formazione, i temi affrontati e i temi da sviluppare. Il 61% delle odv dichiara di erogare formazione; nel grafico che segue i motivi per i quali non è stata erogata formazione: Partnership e Comunità Questa sezione del questionario è stata dedicata ad un indagine sull integrazione delle associazioni nel proprio tessuto sociale. In questa sezione il confronto con la ricerca del 2007 è meno automatico; tale sezione è stata modificata e resa più snella rispetto alla versione precedente del questionario affinché la compilazione da parte delle associazioni fosse più agevole e meno complessa. In primo luogo è stato chiesto alle odv di indicare attraverso quali forme avvengono i rapporti con soggetti terzi: gli intervistati hanno risposto progetti (44 casi), convenzioni (40) e collaborazioni (40). Le odv hanno rapporti, sia di tipo informale che formale, soprattutto con enti pubblici, altre associazioni e scuole. Per quanto riguarda i rapporti formali è stato chiesto con chi sono convenzionate le associazioni; le risposte si distribuiscono come illustrato nel grafico: La formazione è dedicata soprattutto ai volontari/soci già inseriti in associazione (55 casi), seguono i volontari/soci in inserimento (29) e la cittadinanza (22). Rispetto all attuale ricerca, nella ricerca 2007 la formazione era dedicata in misura maggiore anche agli utenti. Inoltre nel 2007 la formazione veniva erogata soprattutto da soggetti interni, mentre al momento dell indagine le odv hanno dichiarato di rivolgersi nel 44% dei casi a soggetti esterni e dopo a soggetti interni suddivisi fra soci (36%) e responsabili regionali o nazionali (29%). Fra i possibili temi oggetto di futura formazione figurano principalmente: comunicazione (35%), gestione volontari (28%) e progettazione (23%), dati questi ultimi in coerenza con i risultati emersi dall analisi dei dati relativi alle sezioni precedenti. Le associazioni di Savona e provincia intrattengono nel 71% dei casi rapporti con soggetti di altri territori, in particolare con altre associazioni ed enti pubblici di altre province della Liguria o altre regioni. I rapporti sono prevalentemente di tipo informale (67%). 10

11 Profilo del campione coinvolto nella ricerca Le associazioni rispondenti al questionario sono per il 90% associazioni di volontariato, il restante 10% rappresenta le associazioni di Promozione Sociale iscritte al Cesavo. Fanno parte soprattutto dei settori: sanitario (40% dei casi), sicurezza sociale (24%) e culturale (21%); pochissimi i rappresentanti dei settori educativo, protezione civile, protezione animali, ambientale e sportivo-ricreativo. Il 49% delle associazioni ha iniziato la propria attività tra il 1991 e il 2007, il 41% prima del 1991, solo il 10% negli ultimi 4 anni. Insieme a questi dati questa parte del questionario mira a comprendere gli obiettivi e le finalità delle associazioni, le dimensioni delle associazioni (in termini di numero di soci e componenti dell assemblea associativa), la loro organizzazione interna (ruoli, funzioni, organizzazione del lavoro, risorse umane a disposizione), le necessità relativamente agli strumenti utili per lo svolgimento delle varie attività. Il 65% delle odv è autonoma, mentre il 32% è affiliata ad un ente nazionale, di seguito i settori di attività del campione intervistato: Il 97% delle associazioni ha una propria Assemblea associativa e tutte sono dotate di un organo Direttivo. Indagando sulle figure presenti in associazione le odv dichiarano che le funzioni nell 80% dei casi sono ben distinte e non si sovrappongono in una sola persona; inoltre per quasi la totalità delle Odv coinvolte il presidente ha una funzione anche operativa e non solo rappresentativa. Oltre alle figure istituzionali le associazioni si avvalgono della collaborazione di altre figure; riportiamo i dati in confronto a quelli raccolti nel 2007: 2011 Collaboratori 285 Consulenti 94 Personale retribuito a tempo pieno 50 Personale retribuito a tempo parziale 44 Volontari Servizio Civile 29 Volontari attivi in modo non continuativo 3514 Volontari attivi in modo continuativo Collaboratori 611 Consulenti 66 Personale retribuito a tempo pieno 58 Personale retribuito a tempo parziale 55 Volontari Servizio Civile 66 Volontari attivi in modo non continuativo 5346 Volontari attivi in modo continuativo 3943 I donatori di sangue, inseriti nella categoria dei volontari attivi in modo non continuativo, erano 6205 nel 2007, nel 2011 sono I dati si riferiscono al campione indagato pertanto non hanno valore assoluto ma esclusivamente di confronto fra le varie categorie. Ricordiamo inoltre che il campione coinvolto nella precedente ricerca era di 110 associazioni, rispetto alle 99 dell attuale ricerca. 11

12 Per quanto riguarda le fasce di età dei volontari, il numero maggiore si distribuisce tra i 36 e 45 anni (2404 volontari) e oltre i 65 (1525 volontari). I requisiti necessari richiesti per diventare volontario sono soprattutto la motivazione (77 casi), buona volontà (64), disponibilità di tempo (58), sensibilità (57). Le competenze e l età adeguata sembrerebbero requisiti meno importanti nella scelta dei volontari. I destinatari della mission delle associazioni sono illustrati nel grafico che segue: Queste invece le tipologie di attività effettuate dalle associazioni: Indagando sulle domande emergenti che quotidianamente giungono in associazione le associazioni hanno indicato: la formazione (26 casi), richiesta lavoro (20), assistenza medica-psicologica (20), integrazione scolastica (15), assistenza fiscale (15), richiesta casa (12), creazione punti di ritrovo (10) e raccolta fondi (9). La domanda relativa agli strumenti che hanno a disposizione le associazioni aveva come obiettivo quello di comprendere con quale dotazione possono agire le organizzazioni stesse e la loro autonomia strumentale. Dalle risposte fornite è emerso che le Odv hanno maggiormente bisogno di sale (32% delle associazioni); dispongono di una sede di proprietà infatti solo il 36% delle associazioni mentre la percentuale restante o condivide la sede con altre associazioni o la sede corrisponde all abitazione di uno dei suoi membri. Oltre alle sale le associazioni dichiarano di aver necessità di supporti audiovisivi e mezzi di trasporto. 12

13 E in aumento il numero delle associazioni che hanno accesso a internet, ormai quasi la totalità, e che dispongono di una propria casella mail o sito internet, così come il numero di persone che hanno competenze informatiche e le usano a favore della propria associazione. Chiudono questa sezione le domande relative alle principali fonti di approvvigionamento di risorse economiche e le voci di spesa. In rapporto alla ricerca del 2007 fra le fonti di approvvigionamento sono aumentati i rimborsi spesa da convenzioni; per le voci di spesa non si registrano variazioni rilevanti. I risultati nei grafici seguenti: 13

14 Sfide e opportunità per il volontariato La fotografia del volontariato savonese che ci consegna il Cesavo nel 2011, non appare diversa da quella scattata quattro anni fa nel corso della precedente ricerca. Questa, in termini giornalistici, è la notizia da titolare, questa è la sintesi oggettiva di quanto appreso nelle pagine precedenti. Nonostante la finalità di questo lavoro non sia mai stata la misurazione di un cambiamento, quando la ricerca ne certifica la quasi assoluta mancanza, si determina comunque un contesto che non può e non deve passare inosservato. Ma, davvero il volontariato savonese è oggi lo stesso di quello lasciato quattro anni fa? La risposta è: sì, se guardiamo solo ai numeri; niente affatto, se prendiamo in considerazione i punti di vista e le dichiarazioni degli intervistati e li confrontiamo con quanto emergeva nel Il contesto di allora era quello dei primi passi nelle modalità di gestione e di organizzazione delle associazioni attraverso progetti e lavoro di rete; il momento in cui scegliere se aprirsi all esterno o rimanere tra le cosiddette associazioni del presidente, con un numero esiguo di volontari permanenti disposti a gestire e garantire la continuità di poche attività consolidate e/o cercando rapporti privilegiati con le autorità locali, indifferenti o contrarie a relazioni con altre organizzazioni. Il volontariato savonese, pur continuando ad essere molto frammentato, con molte organizzazioni di piccole dimensioni, conta oggi su un numero di volontari stabilizzato, che non teme di perdere la propria indipendenza collaborando con altri soggetti per disegnare un quadro chiaro e informato dei bisogni sociali delle comunità, con un ruolo di indirizzo nei processi decisionali delle stesse. Come visto nelle pagine precedenti, un numero crescente di organizzazioni che lavorano a stretto contatto con il settore pubblico si sono consolidate nella loro indipendenza, anche professionalmente attraverso la formazione ed espressioni più mature e strategiche di promozione e comunicazione. Questo ha provocato un profondo impatto sociale, non solo verso i valori fondamentali del volontariato e per le sue funzioni, ma ha aumentato il potenziale della sussidiarietà circolare da stabilire con gli enti locali, e ha alimentato la motivazione dei volontari, dal momento che il loro impegno e i risultati raggiunti non sono più solo circoscritti all associazione di appartenenza, ma sono visibili e riconosciuti nella comunità. L opportunità per il volontariato savonese, e non solo, non può essere che quella di rafforzare il coordinamento tra le associazioni: il ruolo svolto dalle organizzazioni di volontariato per influenzare le decisioni politiche e sociali è fondamentale per le esigenze dei gruppi più vulnerabili di essere adeguatamente rappresentati ed ascoltati. E quindi priorità assoluta che le organizzazioni, indipendentemente dalla loro dimensione e dalla loro mission, facciano un ulteriore passo avanti per un adeguato e concreto sistema di rappresentanza e continuino a perseguire il modello di scambio di buone pratiche, anche con associazioni di altri ambiti e di altri territori. Il settore pubblico può sostenere tale iniziativa modellando le sue politiche sociali sui bisogni identificati dalle organizzazioni del terzo settore e favorendo le occasioni di incontro, di ascolto e di azione. Anche il settore privato non potrà sottrarsi a collaborare con il volontariato con nuove modalità, e su un piano di rappresentanza paritario. L Anno europeo del volontariato ha aumentato la consapevolezza di quanto sia utile costruire ponti tra le diverse organizzazioni e i diversi settori della società per promuovere l apprendimento reciproco e lo sviluppo di progetti condivisi, nel rispetto dei propri ruoli e delle proprie capacità. Questo, in ultima analisi, significa per i Centri di Servizio del Volontariato, mostrare un rinnovato impegno alla loro missione originaria, aumentando la potenzialità di un sistema organico del volontariato e diminuendo le azioni dirette alle singolarità per straordinarie che possano essere. Anna Maria Camposeragna Direttore Cesavo 14

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