Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari. Equazioni Differenziali

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari. Equazioni Differenziali"

Transcript

1 1 Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari Equazioni Differenziali

2 2 Consideriamo il sistema di equazioni differenziali: con condizione iniziale: y = f(t, y) (6.1) y(t 0 ) = y 0, e supponiamo che la funzione f : [t 0, T ] R s R s sia continua nelle due variabili e Lipshitziana in y, cioè che, presi y 1, y 2 R s, risulti: f(t, y 1 ) f(t, y 2 ) < L y 1 y 2 con L > 0. È noto che sotto queste ipotesi, fissata la condizione iniziale, esiste un unica soluzione dell equazione (6.1). Tranne pochi casi però le soluzioni non possono essere fornite analiticamente, cioè non possono essere espresse mediante polinomi, funzioni elementari e funzioni trigonometriche. Bisogna necessariamente approssimarle mediante un procedimento numerico oppure cercare le informazioni di interesse sul loro comportamento mediante opportune tecniche. Per semplicità considereremo prima il caso unidimensionale, cioè il caso in cui y R; quindi generalizzeremo quanto detto al caso y R s. 6.1 Convergenza, consistenza e stabilità Consideriamo l equazione differenziale con condizione iniziale y = f(t, y) y(t 0 ) = y 0 (6.2) e supponiamo che f : [t 0, T ] R R sia una funzione tale che la soluzione esista e sia unica nell intervallo [t 0, T ]. Vogliamo ottenere una approssimazione della soluzione. Dividiamo l intervallo in N sottointervalli di ampiezza h. Sarà quindi Nh = T t 0. h t 0 t 1 t 2 t 3 t N 1 t N T Figura 6.1: Discretizzazione dell intervallo [t 0, T ].

3 6.1. CONVERGENZA, CONSISTENZA E STABILITÀ h Figura 6.2: Metodo di Eulero esplicito. Il metodo più semplice per approssimare la soluzione è quello di considerare lo sviluppo in serie di Taylor nell intorno del generico punto t n, n = 0, 1,..., N: y(t n+1 ) = y(t n ) + y (t n )h + τ n ove τ n = h2 2 y (ξ n ), essendo ξ n un punto tra t n e t n+1. Questa quantità è detta errore locale. Il metodo di Eulero esplicito consiste nel trascurare questo termine e scrivere: yn+1 = y n + hf(t n, y n ) y 0 = y(t 0 ). (6.3) In figura (6.2) è rappresentato un passo del metodo di Eulero esplicito. Si noti che y 1 è il valore assunto nel punto t 1 dalla tangente alla soluzione nel punto t 0. Questa formula di ricorrenza non fornirà la soluzione esatta y(t n ), per n = 1,..., N, ma una sua approssimazione, che abbiamo indicato con y n. Sottraendo e indicando con e n l errore, cioè ponendo e n = y(t n ) y n, si ha: en+1 = e n + h(f(t n, y(t n )) f(t n, y n )) + τ n e 0 = 0 (6.4) Vogliamo che e n rimanga limitato al variare di n, cioè che la soluzione numerica rimanga vicina a quella continua e, possibilmente, tenda a questa quando il passo h tende a zero (convergenza). Ricordiamo che quando h 0 allora N.

4 4 Per studiare il comportamento dell errore basta studiare l equazione precedente. Quando la f(t, y) è non lineare, l equazione (6.4) è non lineare e pertanto difficile da studiare. Di solito ci si limita a studiare il comportamento di e n nel caso in cui f sia lineare. Si può dimostrare che, sotto opportune ipotesi, i risultati ottenuti in questo caso possono estendersi al caso di f(t, y) non lineare. Si consideri dunque la funzione test f(y) = λy, Re(λ) < 0. (6.5) Per semplicità i calcoli seguenti saranno fatti nel caso in cui λ è reale e negativo. Sostituendo nell equazione dell errore (6.4), si ottiene: la cui soluzione è: en+1 = e n + hλe n + τ n = (1 + hλ)e n + τ n e 0 = 0 (6.6) n 1 e n = (1 + hλ) n 1 j τ j. j=0 Ponendo M = max ξ [t 0,T ] y (ξ), si ha: e n h2 n 1 2 M 1 + hλ n 1 j = h2 2 M 1 + hλ n hλ 1 j=0 Si vede subito che se 1 + hλ > 1, l errore e n cresce esponenzialmente. Si deve quindi fare in modo che 1 + hλ 1. In tal caso il metodo si dice assolutamente stabile. Per vedere se vi è convergenza, bisogna far tendere il passo h a zero. Possiamo quindi supporre che h sia già abbastanza piccolo da aversi hλ < 1 e quindi scrivere: e n h hλ n M 2 h λ Dalla precedente si vede subito che hm 2 λ. (6.7) lim h 0 e n = 0 e quindi il metodo è convergente per l equazione test usata. Si può dimostrare che il metodo è convergente anche per una generica funzione f soddisfacente alle ipotesi fatte all inizio. La convergenza è solo lineare rispetto ad h.

5 6.1. CONVERGENZA, CONSISTENZA E STABILITÀ 5 Per questo motivo il metodo si dice di ordine uno. In genere l ordine di convergenza di un metodo è di una unità inferiore rispetto all esponente di h nell espressione dell errore locale τ i. Notiamo che se la dipendenza dell errore locale τ n da h fosse stata lineare invece che quadratica, la convergenza non avrebbe potuto aver luogo. Quindi l ordine uno è il più piccolo ordine per cui si può avere convergenza. Per questo motivo i metodi di ordine almeno uno sono detti consistenti. Ricordiamo che convergenza significa che la soluzione numerica tende alla soluzione continua quando h tende a zero. Ma un metodo ha senso solo se h è diverso da zero e non troppo piccolo. Cioè si devono poter scegliere dei valori del passo non troppo piccoli senza che l errore cresca con n. Generalizzando quanto detto al caso in cui λ sia un numero complesso con parte reale negativa, l errore non cresce se 1 + hλ < 1, cioe se hλ è interno al cerchio di centro ( 1, 0) e raggio 1. Tale regione del piano complesso (rappresentata in figura 6.3) è detta regione di Assoluta stabilità del metodo di Eulero esplicito. Im(hλ) Re(hλ) -1-2 Figura 6.3: Regione di assoluta stabilità del metodo di Eulero esplicito. Da quanto detto segue che in pratica, più che la convergenza, è l Assoluta stabilità che ha un ruolo centrale nel comportamento dei metodi. L altro parametro essenziale è l ordine dato, come già detto, dall esponente di h nell errore locale diminuito di uno. Finora ci siamo occupati del metodo di Eulero esplicito. Vi sono essenzialmente due motivi che lo rendono spesso non soddisfacente alle esigenze delle applicazioni:

6 6 1. il basso ordine; 2. la regione di Assoluta stabilità relativamente piccola. Vi sono naturalmente metodi con ordine più elevato o con regione di Assoluta stabilità più ampie. Soffermiamoci ancora a discutere questi due concetti basilari. L ordine è importante perchè misura la velocità con cui l errore diminuisce al diminuire di h (almeno fino a quando gli errori di arrotondamento non cominciano ad emergere). Se un metodo è di ordine p, ciò significa che (vedi, ad esempio, (6.7)): max e n = ch p. n Usando un passo più piccolo, ad esempio h 2, il nuovo errore e n soddisfa la: ( ) p h max e n = c = max e n 2 p n 2 n da cui si deduce che il nuovo errore è 2 p volte più piccolo dell errore precedente. Risulta quindi evidente il vantaggio di usare un metodo di ordine elevato. Per quel che riguarda la regione di Assoluta stabilità, la sua ampiezza è importante nel caso in cui T t 0 1 λ. (6.8) Infatti se la regione di Assoluta stabilità è piccola, allora si è costretti ad usare dei passi molto piccoli (nel caso del metodo di Eulero esplicito h < 2 ). Ciò implica che il numero di passi N diventa molto grande, essendo λ N = T t 0 > (T t h 0 ) λ >> 1. Ciò fa aumentare l accumulo degli errori di arrotondamento, oltre a far aumentare i tempi di esecuzione per ottenere la soluzione. Problemi in cui la (6.8) è verificata, si chiamano problemi stiff. Per questi problemi è quindi importante usare dei metodi per cui la regione di Assoluta stabilità è la più grande possibile. Un esempio di metodo con regione di Assoluta stabilità più ampia, è il metodo di Eulero implicito definito da yn+1 = y n + hf(t n+1, y n+1 ). (6.9) y 0 = y(t 0 )

7 6.1. CONVERGENZA, CONSISTENZA E STABILITÀ h Figura 6.4: Metodo di Eulero implicito. In figura 6.4 è rappresentato un passo del metodo di Eulero implicito. Osserviamo che y 1 rappresenta il valore nel punto t 1 della retta passante per t 0 e parallela alla tangente alla soluzione nel punto t 1. Si vede facilmente che questo metodo è ancora di ordine 1, cioè che si ha y(t n+1 ) = y(t n ) + hf(t n+1, y(t n+1 )) + τ n con τ n = O(h 2 ). Sottraendo ed usando l equazione test si ottiene: da cui: la cui soluzione è: en+1 = e n + hλe n+1 + τ n e 0 = 0 e n+1 = e 0 = 0 e n = 1 1 hλ e n hλ τ n n 1 j=0 ( ) 1 n 1 j τ j. 1 hλ Anche in questo caso gli errori locali non saranno amplificati se 1 1 hλ 1,,

8 8 la quale permette una scelta di hλ ben più ampia. Infatti essa è soddisfatta per tutti i valori di hλ esterni al cerchio di centro (1, 0) e raggio 1 (regione di Assoluta stabilità). Questa regione contiene il semipiano negativo del piano complesso. I metodi per cui ciò avviene si dicono A-stabili. Im(hλ) Re(hλ) -1-2 Figura 6.5: Regione di assoluta stabilità del metodo di Eulero implicito. Sembrerebbe quindi che il metodo di Eulero implicito sia migliore di quello esplicito, e che quindi debba essere sempre usato al posto di quest ultimo. In realtà il metodo di Eulero implicito, come del resto tutti i metodi impliciti di cui ci occuperemo anche nei prossimi paragrafi, presentano una grossa difficoltà. Consideriamo infatti il primo passo: y 1 = y 0 + hf(t 1, y 1 ). Il nuovo punto y 1 è sia al primo che al secondo membro. Quando f è non lineare la precedente è una equazione non lineare nella incognita y 1. Questa deve essere risolta con un procedimento iterativo, ad esempio il metodo di Newton. In generale quindi il metodo di Eulero implicito necessita la soluzione, ad ogni passo, di una equazione non lineare. Ciò aumenta di molto il costo del metodo, e lo rende giustificabile solo per problemi stiff. Un esempio di metodo implicito con regione di A-stabile di ordine più alto è il metodo dei Trapezi definito da yn+1 = y n + h(f(t n, y n ) + f(t n+1, y n+1 ))/2 y 0 = y(t 0 ) Questo metodo è ancora di ordine 2, cioè che si ha. (6.10)

9 6.2. METODI MULTISTEP 9 y(t n+1 ) = y(t n ) + h(f(t n, y(t n )) + f(t n+1, y(t n+1 ))/2 + τ n con τ n = O(h 3 ). Sottraendo ed usando l equazione test si ottiene: da cui: la cui soluzione è: en+1 = e n + hλ(e n + e n+1 )/2 + τ n e 0 = 0 e n+1 = 1 + hλ/2 1 hλ/2 e n + e 0 = hλ/2 τ n, e n = n 1 j=0 ( ) n 1 j 1 + hλ/2 τ j. 1 hλ/2 Anche in questo caso gli errori locali non saranno amplificati se 1 + hλ/2 1 hλ/2 1, essa è soddisfatta per tutti i valori di hλ che hanno parte reale negativa, quindi il metodo è A-stabile. Esempio Risolvere l equazione differenziale y = 10 6 y y 0 = 2 con i tre metodi e mostrare le diverse limitazioni sulla scelta del passo. 6.2 Metodi multistep Abbiamo presentato, in maniera piuttosto dettagliata, i due semplici metodi di Eulero e il metodo dei trapezi. Ciò perchè già in questi metodi vi è, nella forma più semplice, tutta la problematica da affrontare quando si studiano metodi più sofisticati. Essi appartengono alla classe dei metodi lineari multistep. La classe dei metodi lineari multistep è definita dalla

10 10 α i y n+i h β i f n+i = 0, (6.11) y 0, y 1,..., y k 1 fissati ove si è posto f n+i = f(t n+i, y n+i ). I parametri α i e β i sono da determinare imponendo alcune condizioni alla (6.11). I metodi per i quali β k = 0 sono detti metodi espliciti, mentre quelli per i quali β k 0 sono detti metodi impliciti. Esempio I metodi di Eulero appartengono alla classe dei metodi lineari multistep. Si ottengono prendendo k = 1, α 1 = 1 e α 0 = 1. Per Eulero esplicito si pone poi β 1 = 0 e β 0 = 1, mentre per Eulero implicito si pone β 1 = 1 e β 0 = 0. L errore locale si ottiene sostituendo nella (6.11) i valori y(t n+i ) della soluzione teorica nei punti di discretizzazione. Si ha: α i y(t n+i ) h β i y (t n+i ) = τ n, (6.12) in cui si è tenuto conto che y (t n+i ) = f(t n+i, y(t n+i )). Ricordiamo che un metodo è di ordine p se τ n = O(h p+1 ) e che un metodo dicesi consistente se p 1. Ricaviamo le condizioni sui coefficienti α i e β i affinchè si abbia la consistenza. Essendo si ha: y(t n+i ) = y(t n ) + ihy (t n ) + O(h 2 ) y (t n+i ) = y (t n ) + ihy (t n ) + O(h 2 ) α i [y(t n ) + ihy (t n )] h β i y (t n ) + O(h 2 ) = α i y(t n ) + h (iα i β i )y (t n ) + O(h 2 ) e quindi deve essere: α i = 0, (iα i β i ) = 0.

11 6.3. METODI RUNGE-KUTTA 11 In generale si puo dimostrare che un metodo è di ordine p se sono soddisfatte le seguenti relazioni: ( ) i s α i si s 1 β i = 0 s = 0, 1, 2,..., p. (6.13) 6.3 Metodi Runge-Kutta Un altra importante classe di metodi è quella dei metodi Runge-Kutta. Questa è caratterizzata dal fatto che, nella definizione dei metodi, tra due punti successivi t n 1 e t n vengono usati dei punti ausiliari (stages) nei quali viene calcolata la funzione f(t, y). Ad esempio nel caso di un solo punto ausiliario (metodo di Heun), si pone y n+1 = y n + hf ( t n + h 2, y n + h 2 f n Si è quindi introdotto il punto ausiliario t = t n + h 2. Si calcola y = y n + h 2 f n e si considera questo valore come approssimazione di y(t ). Si calcola poi f(t, y ) e lo si usa per ottenere y n+1. Si può dimostrare che il metodo precedente è di ordine due. In generale, un metodo ad r stages esplicito è definito da: r y n+1 = y n + h a i k i i=1 i 1 k i = f t n + hb i, y n + h c ij k j j=0 ). i = 1, 2,..., r Nei metodi Runge-Kutta impliciti le sommatorie all interno del calcolo dei k i arrivano fino ad i invece che ad i 1. I coefficienti si calcolano imponendo che l ordine sia massimo. L ordine naturalmente si definisce in maniera analoga a quanto fatto nei paragrafi precedenti, e così pure la stabilità. Non ci dilungheremo ulteriormente su questa classe di metodi. Riportiamo solo i principali risultati per i metodi Runge-Kutta espliciti: l ordine massimo p(r) ottenibile è

12 12 r per r = 1, 2, 3, 4 p(r) = r 1 per r = 5, 6, 7 r 2 per r = 8, 9 ; non esistono metodi Runge-Kutta A-stabili espliciti.

Soluzione numerica di equazioni differenziali

Soluzione numerica di equazioni differenziali Soluzione numerica di equazioni differenziali Laboratorio di programmazione e calcolo (Chimica e Tecnologie chimiche) Pierluigi Amodio Dipartimento di Matematica Università di Bari Soluzione numerica di

Dettagli

Cenni sulla risoluzione numerica di equazioni differenziali ordinarie (ODE) f(t, y(t))dt. y (t)dt = y(x) y(x 0 ) =

Cenni sulla risoluzione numerica di equazioni differenziali ordinarie (ODE) f(t, y(t))dt. y (t)dt = y(x) y(x 0 ) = Cenni sulla risoluzione numerica di equazioni differenziali ordinarie (ODE) Problema di Cauchy. y (x) = f(x, y(x)) x [, T ] y( ) = y 0 Formulazione integrale. x Approssimazione numerica. y (t)dt = y(x)

Dettagli

Corso di Analisi Numerica

Corso di Analisi Numerica Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di Analisi Numerica 9 - EQUAZIONI DIFFERENZIALI ORDINARIE Lucio Demeio Dipartimento di Scienze Matematiche 1 2 3 Problemi ai valori iniziali Problemi ai

Dettagli

Corso di Analisi Numerica

Corso di Analisi Numerica Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di Analisi Numerica 9 - EQUAZIONI DIFFERENZIALI ORDINARIE Lucio Demeio Dipartimento di Scienze Matematiche 1 Problemi ai Valori Iniziali: metodo di Eulero

Dettagli

Corso di Calcolo Numerico

Corso di Calcolo Numerico Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Sede di Fermo Corso di 9 - EQUAZIONI DIFFERENZIALI ORDINARIE valori iniziali Valori iniziali Ci occuperemo della soluzione numerica di equazioni del prim ordine

Dettagli

Metodi ad un passo espliciti

Metodi ad un passo espliciti Sono metodi della forma { un+1 = u n + h Φ(t n, u n ; h, f ) n = 0,..., N 1 Esempi: u 0 = y 0 metodi di Taylor metodo di Eulero esplicito metodo di Taylor di ordine 2 Φ(t, u; h, f ) = f (t, u) Φ(t, u;

Dettagli

Assoluta stabilità e metodi multipasso. Assoluta stabilità

Assoluta stabilità e metodi multipasso. Assoluta stabilità Assoluta stabilità e metodi multipasso Elena Loli Piccolomini-metodi multipasso p.1/33 Assoluta stabilità La convergenza è un concetto fondamentale: non avrebbe senso un metodo non convergente. la convergenza

Dettagli

Modellistica e Simulazione. Outline. Notes. Notes. Luigi Iannelli. 6 giugno Introduzione. Generalità sui metodi numerici di integrazione

Modellistica e Simulazione. Outline. Notes. Notes. Luigi Iannelli. 6 giugno Introduzione. Generalità sui metodi numerici di integrazione 6 giugno 2011 1 Outline Introduzione Generalità sui metodi numerici di integrazione Proprietà dei metodi di integrazione Alcuni metodi di integrazione 2 Equazioni differenziali nello spazio di stato Consideriamo

Dettagli

Metodi a più passi. Esempi

Metodi a più passi. Esempi . Esempi Metodo del punto medio y(t n+1 ) = y(t n 1 ) + t n+1 t n 1 f (t, y(t)) dt = y(t n 1 ) + 2hf (t n, y(t n )) + O(h 3 ) u n+1 = u n 1 + 2hf (t n, u n ) Metodo di Simpson y(t n+1 ) = y(t n 1 ) + t

Dettagli

Raccolta di esercizi di Calcolo Numerico Prof. Michela Redivo Zaglia

Raccolta di esercizi di Calcolo Numerico Prof. Michela Redivo Zaglia Raccolta di esercizi di Calcolo Numerico Prof. Michela Redivo Zaglia Nota Bene: Gli esercizi di questa raccolta sono solo degli esempi. Non sono stati svolti né verificati e servono unicamente da spunto

Dettagli

Analisi Numerica I - Secondo appello a.a Correzione 10 febbraio 2017

Analisi Numerica I - Secondo appello a.a Correzione 10 febbraio 2017 Analisi Numerica I - Secondo appello a.a. 06 07 - Correzione 0 febbraio 07 Esercizio Si consideri il sistema lineare Ax = b con A = 0 α β, α, β R b = 0 8. 0. Dire per quali valori di α e β il metodo del

Dettagli

METODI DI COLLOCAZIONE POLINOMIALE (Metodi di Runge-Kutta continui) November 30, 2004

METODI DI COLLOCAZIONE POLINOMIALE (Metodi di Runge-Kutta continui) November 30, 2004 METODI DI COLLOCAZIONE POLINOMIALE (Metodi di Runge-Kutta continui) November, Nell approssimare numericamente un problema di Cauchy, puo capitare di essere interessati a valori della soluzione in punti

Dettagli

Corso di Calcolo Numerico

Corso di Calcolo Numerico Corso di Calcolo Numerico Dott.ssa M.C. De Bonis Università degli Studi della Basilicata, Potenza Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Risoluzione di Equazioni Algebriche Le equazioni

Dettagli

Metodi numerici per ODE. Metodi numerici per ODE

Metodi numerici per ODE. Metodi numerici per ODE Problema di Cauchy Consideriamo un equazione differenziale (sistema di equazioni) del primo ordine in forma normale con condizioni iniziali assegnate. { y (x) = f (x, y(x)) x [x 0, x F ] y(x 0 ) = y 0

Dettagli

Lezione 7 Equazioni Differenziali Ordinarie.

Lezione 7 Equazioni Differenziali Ordinarie. Lezione 7 Equazioni Differenziali Ordinarie http://idefix.mi.infn.it/~palombo/didattica/lab-tnds/corsolab/lezionifrontali Fernando Palombo Equazioni Differenziali Ordinarie Descrizione dell evolversi spazio-temporale

Dettagli

Eulero esplicito: Questo metodo approssima la derivata di una funzione con le differenze in avanti. La formula iterativa è la seguente:

Eulero esplicito: Questo metodo approssima la derivata di una funzione con le differenze in avanti. La formula iterativa è la seguente: Dato un problema di Cauchy del tipo: y =f(x,y) y(x0)=y0 Esistono vari metodi numerici che fissato h, cioè il passo di integrazione, forniscono una soluzione numerica che è costituita da una successione

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali Equazioni differenziali Hynek Kovarik Università di Brescia Analisi Matematica 2 Hynek Kovarik (Università di Brescia) Equazioni differenziali Analisi Matematica 2 1 / 42 Equazioni differenziali Un equazione

Dettagli

Daniela Lera A.A

Daniela Lera A.A Daniela Lera Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Matematica e Informatica A.A. 2016-2017 Problemi non lineari Definizione f : R R F : R n R m f (x) = 0 F(x) = 0 In generale si determina

Dettagli

Equazioni differenziali Problema di Cauchy

Equazioni differenziali Problema di Cauchy Equazioni differenziali Problema di Cauch Primo esempio - Risolvere l equazione '( ) = g( ) con g( ) :[ a, b] R continua Teor. fondamentale del calcolo integrale ( ) = + g ( t )dt Primo esempio - Osserviamo

Dettagli

Esame di Calcolo Numerico per Informatica A.A. 2010/11 Proff. S. De Marchi e M. R. Russo 20 giugno 2011

Esame di Calcolo Numerico per Informatica A.A. 2010/11 Proff. S. De Marchi e M. R. Russo 20 giugno 2011 Esame di Calcolo Numerico per Informatica A.A. 2010/11 Proff. S. De Marchi e M. R. Russo 20 giugno 2011 L esame consiste di 4 domande aperte e 10 esercizi a risposta multipla. Per gli esercizi ci sono

Dettagli

Introduzione. Esercizio n 1. Metodo di Eulero Esplicito. Risolvere il problema ai valori iniziali: 3 2

Introduzione. Esercizio n 1. Metodo di Eulero Esplicito. Risolvere il problema ai valori iniziali: 3 2 Introduzione Nella seguente esercitazione si vogliono risolvere numericamente equazioni differenziali di diverso ordine, utilizzando metodi basati sulla discretizzazione delle stesse, ovvero sull approssimazione

Dettagli

Derivate di ordine superiore

Derivate di ordine superiore Derivate di ordine superiore Derivate di ordine superiore Il processo che porta alla definizione di derivabilta e di derivata di una funzione in un punto si puo iterare per dare per ogni intero positivo

Dettagli

Lezione 3 Interpolazione Polinomiale.

Lezione 3 Interpolazione Polinomiale. Lezione 3 Interpolazione Polinomiale http://idefix.mi.infn.it/~palombo/didattica/lab-tnds/corsolab/lezionifrontali Fernando Palombo Scopi dell interpolazione Dati i valori y i di una grandezza Y in corrispondenza

Dettagli

Fondamenti di Calcolo Numerico. Appunti relativi alla soluzione numerica di un problema di Cauchy

Fondamenti di Calcolo Numerico. Appunti relativi alla soluzione numerica di un problema di Cauchy Fondamenti di Calcolo Numerico Appunti relativi alla soluzione numerica di un problema di Cauchy Claudia Fassino (fassino@dima.unige.it) Premessa Queste dispense riassumono le mie lezioni relative alla

Dettagli

Algoritmi numerici. Zeri di una funzione. Integrale di una funzione. Soluzione di una equazione differenziale

Algoritmi numerici. Zeri di una funzione. Integrale di una funzione. Soluzione di una equazione differenziale Algoritmi numerici Zeri di una funzione Integrale di una funzione Soluzione di una equazione differenziale Zeri di una funzione Trovare le soluzioni di f(x) = 0 dove f(x) e una funzione reale di variabile

Dettagli

Derivazione numerica. Introduzione al calcolo numerico. Derivazione numerica (II) Derivazione numerica (III)

Derivazione numerica. Introduzione al calcolo numerico. Derivazione numerica (II) Derivazione numerica (III) Derivazione numerica Introduzione al calcolo numerico Il calcolo della derivata di una funzione in un punto implica un processo al limite che può solo essere approssimato da un calcolatore. Supponiamo

Dettagli

5.3 Equazioni differenziali: alcuni problemi al contorno

5.3 Equazioni differenziali: alcuni problemi al contorno 5.3. EQUAZIONI DIFFERENZIALI: ALCUNI PROBLEMI AL CONTORNO 45 5.2.7 Il metodo di Runge-Kutta Esistono diversi metodi detti di Runge-Kutta che fanno uso di varie medie delle pendenze in t 0, t 1 e in punti

Dettagli

1) Sia λ R un numero reale. Si consideri il seguente problema al bordo per un equazione lineare del secondo ordine. y(0) = y(1) = 0.

1) Sia λ R un numero reale. Si consideri il seguente problema al bordo per un equazione lineare del secondo ordine. y(0) = y(1) = 0. FOGLIO DI ESERCIZI 4 1) Sia λ R un numero reale. Si consideri il seguente problema al bordo per un equazione lineare del secondo ordine { y + λy = 0 in ]0, 1[, y(0) = y(1) = 0. Evidentemente, la funzione

Dettagli

Corso di Analisi Numerica

Corso di Analisi Numerica Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di 5 - INTEGRAZIONE NUMERICA Lucio Demeio Dipartimento di Scienze Matematiche 1 Integrazione numerica: formule di Newton-Cotes semplici 2 3 Introduzione

Dettagli

Analisi Numerica: quadratura

Analisi Numerica: quadratura Analisi Numerica: quadratura S. Maset Dipartimento di Matematica e Geoscienze, Università di Trieste In situazioni come queste, si ricorrerà a metodi numerici come quelli che presenteremo per calcolare

Dettagli

Il problema di Cauchy

Il problema di Cauchy Sia I = [t 0, t 0 + T ] con 0 < T < +. Sia f (t, y) una funzione assegnata definita in I R continua rispetto ad entrambe le variabili. Si trata di determinare una funzione y C 1 (I ) soluzione di { y (t)

Dettagli

Equazioni non lineari: esempi. Risoluzione f (x) = 0 con x [a,b] R, f C([a,b]).

Equazioni non lineari: esempi. Risoluzione f (x) = 0 con x [a,b] R, f C([a,b]). Equazioni non lineari: esempi. Risoluzione f (x) = 0 con x [a,b] R, f C([a,b]). Equazioni non lineari: esempi. Risoluzione f (x) = 0 con x [a,b] R, f C([a,b]). Esempio 1: equazioni polinomiali p N (x)

Dettagli

Esercitazione 4 - Matematica Applicata

Esercitazione 4 - Matematica Applicata Esercitazione - Matematica Applicata Lucia Pilleri // Esercizio dal compito del //). Considerato il seguente metodo alle differenze finite, dipendente dai parametri reali e β )] η i+ = η i + h 5fx i, η

Dettagli

Appendice INTEGRAZIONE NUMERICA

Appendice INTEGRAZIONE NUMERICA Appendice INTEGRAZIONE NUMERICA In questa appendice discutiamo brevemente il problema dell integrazione numerica delle equazioni differenziali. Per semplicità, faremo riferimento al caso di equazioni del

Dettagli

Lezione 4 Quadratura Numerica. Fernando Palombo

Lezione 4 Quadratura Numerica.  Fernando Palombo Lezione 4 Quadratura Numerica http://idefix.mi.infn.it/~palombo/didattica/lab-tnds/corsolab/lezionifrontali Fernando Palombo Scopo della Quadratura Numerica Calcolare con metodi numerici un integrale definito

Dettagli

Sia assegnata la seguente equazione differenziale con condizione iniziale

Sia assegnata la seguente equazione differenziale con condizione iniziale Capitolo 2 METODI A UN PASSO PER ODE Sia assegnata la seguente equazione differenziale con condizione iniziale { y (t) = f(t, y(t)) y(t 0 ) = y 0 (2.1) dove y : [t 0, t f ] R, f : [t 0, t f ] R m R m e

Dettagli

Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A Laboratorio 11 - Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie

Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A Laboratorio 11 - Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A. 2012-2013 Laboratorio 11 - Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie Cosideriamo il seguente Problema di Cauchy: Trovare una funzione y : I

Dettagli

Derivazione Numerica

Derivazione Numerica Derivazione Numerica I metodi alle differenze finite sono basati sull approssimazione numerica di derivate parziali. Per questo consideriamo come problema iniziale quello di approssimare le derivate di

Dettagli

Appunti sul corso di Complementi di Matematica mod. Analisi prof. B.Bacchelli - a.a. 2010/2011.

Appunti sul corso di Complementi di Matematica mod. Analisi prof. B.Bacchelli - a.a. 2010/2011. Appunti sul corso di Complementi di Matematica mod. Analisi prof. B.Baccelli - a.a. 2010/2011. 06 - Derivate, differenziabilità, piano tangente, derivate di ordine superiore. Riferimenti: R.Adams, Calcolo

Dettagli

I. Foglio di esercizi su vettori linearmente dipendenti e linearmente indipendenti. , v 2 = α v 1 + β v 2 + γ v 3. α v 1 + β v 2 + γ v 3 = 0. + γ.

I. Foglio di esercizi su vettori linearmente dipendenti e linearmente indipendenti. , v 2 = α v 1 + β v 2 + γ v 3. α v 1 + β v 2 + γ v 3 = 0. + γ. ESERCIZI SVOLTI DI ALGEBRA LINEARE (Sono svolti alcune degli esercizi proposti nei fogli di esercizi su vettori linearmente dipendenti e vettori linearmente indipendenti e su sistemi lineari ) I. Foglio

Dettagli

Corso di Calcolo Numerico

Corso di Calcolo Numerico Prof. L. Brandolini Corso di Calcolo Numerico Dott.ssa N. Franchina Laboratorio 6 Equazioni differenziali ordinarie: metodi impliciti 3 Novembre 26 Esercizi di implementazione Un equazione differenziale

Dettagli

Analisi Matematica I per Ingegneria Gestionale, a.a Scritto del secondo appello, 1 febbraio 2017 Testi 1

Analisi Matematica I per Ingegneria Gestionale, a.a Scritto del secondo appello, 1 febbraio 2017 Testi 1 Analisi Matematica I per Ingegneria Gestionale, a.a. 206-7 Scritto del secondo appello, febbraio 207 Testi Prima parte, gruppo.. Trovare le [0, π] che risolvono la disequazione sin(2) 2. 2. Dire se esistono

Dettagli

Contenuti. (b) tipi di errori: errori di discretizzazione locali e globali; errori di arrotondamento; metodi consistenti

Contenuti. (b) tipi di errori: errori di discretizzazione locali e globali; errori di arrotondamento; metodi consistenti Appunti di Analisi e Calcolo Numerico Metodi numerici per la soluzione delle equazioni differenziali LS in Ingegneria Edile AA 2007-2008 Docente : Dott. Ivelina Bobtcheva Contenuti 1. Radici di equazioni

Dettagli

CALCOLO NUMERICO Laurea di base in Ingegneria Elettronica e delle Comunicazioni

CALCOLO NUMERICO Laurea di base in Ingegneria Elettronica e delle Comunicazioni CALCOLO NUMERICO Laurea di base in Ingegneria Elettronica e delle Comunicazioni Prof. ssa Laura Pezza (A.A. 2017-2018) XXXII Lezione del 21.05.2018 http://www.dmmm.uniroma1.it/ laura.pezza 1 1. Metodo

Dettagli

Soluzione di equazioni differenziali ordinarie

Soluzione di equazioni differenziali ordinarie Soluzione di equazioni differenziali ordinarie Come riferimento consideriamo una singola equazione differenziale del primo ordine Considereremo i seguenti metodi: Eulero esplicito Eulero implicito Runge-Kutta

Dettagli

Compito numero 2 - Compito intero

Compito numero 2 - Compito intero Esercitazione 6 - Correzione esame dell 8//3 Lucia Pilleri 9//3 Compito numero - Compito intero Esercizio del parziale - del compito intero Risolvere, mediante la fattorizzazione P A = LU, il sistema lineare

Dettagli

Eq. differenziali ordinarie: modello matematico. METODI NUMERICI - II canale (A.A )

Eq. differenziali ordinarie: modello matematico. METODI NUMERICI - II canale (A.A ) METODI NUMERICI - II canale A.A. 007-008) Prof. Francesca Pitolli Eq. differenziali ordinarie: modello matematico Il moto di una particella di massa m attaccata all estremità di una molla di costante elastica

Dettagli

Raccolta di Esercizi d esame ( di Calcolo Numerico) Prof. Laura Pezza. Equazioni non lineari

Raccolta di Esercizi d esame ( di Calcolo Numerico) Prof. Laura Pezza. Equazioni non lineari Raccolta di Esercizi d esame ( di Calcolo Numerico) Prof. Laura Pezza Equazioni non lineari ESERCIZIO 1 Data l equazione ln(e + x) = 1 (1 + 4x) + 1 2 1.1 verificare analiticamente se sono soddisfatte le

Dettagli

Corso di Calcolo Numerico

Corso di Calcolo Numerico Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Sede di Fermo Corso di 3 - PROBLEMI DI INTERPOLAZIONE Introduzione Problemi di interpolazione Supponiamo di avere un insieme di dati che rappresentano misurazioni

Dettagli

Corso di Analisi Numerica

Corso di Analisi Numerica Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di 3 - PROBLEMI DI INTERPOLAZIONE Lucio Demeio Dipartimento di Scienze Matematiche 1 Interpolazione: Polinomio di Lagrange 2 3 Introduzione Problemi di interpolazione

Dettagli

Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie. Calcolo Numerico a.a. 2008/2009

Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie. Calcolo Numerico a.a. 2008/2009 Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie Calcolo Numerico a.a. 2008/2009 ODE nei problemi dell ingegneria 1 Le leggi fondamentali della fisica, della meccanica, dell elettricità e della termodinamica

Dettagli

Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A Laboratorio 12 Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie

Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A Laboratorio 12 Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A. 2017-2018 Laboratorio 12 Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie Cosideriamo il seguente Problema di Cauchy: Trovare una funzione y : I R,

Dettagli

Metodi di Iterazione Funzionale

Metodi di Iterazione Funzionale Appunti di Matematica Computazionale Lezione Metodi di Iterazione Funzionale Il problema di calcolare il valore per cui F() = si può sempre trasformare in quello di trovare il punto fisso di una funzione

Dettagli

Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A Laboratorio 11 Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie

Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A Laboratorio 11 Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A. 2018-2019 Laboratorio 11 Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie Cosideriamo il seguente Problema di Cauchy: Trovare una funzione y : I R,

Dettagli

Corso di Analisi Numerica

Corso di Analisi Numerica Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di 2 - EQUAZIONI NON LINEARI Lucio Demeio Dipartimento di Scienze Matematiche 1 Elementi introduttivi 2 3 4 Introduzione Problema: trovare le soluzioni di

Dettagli

Massimi e minimi vincolati

Massimi e minimi vincolati Massimi e minimi vincolati Data una funzione G C 1 (D), dove D è un aperto di R 2, sappiamo bene dove andare a cercare gli eventuali punti di massimo e minimo relativi. Una condizione necessaria affinché

Dettagli

CAPITOLO VIII EQUAZIONI DIFFERENZIALI. Consideriamo il seguente problema di Cauchy per i sistemi di equazioni differenziali del primo ordine :

CAPITOLO VIII EQUAZIONI DIFFERENZIALI. Consideriamo il seguente problema di Cauchy per i sistemi di equazioni differenziali del primo ordine : CAP8-DU versione aggiornata al 4/1/95 CAPITOLO VIII EQUAZIONI DIFFERENZIALI Consideriamo il seguente problema di Cauchy per i sistemi di equazioni differenziali del primo ordine : y'(t) = f(t,y(t)) y(t

Dettagli

Cenni sull integrazione numerica delle equazioni differenziali. Corso di Dinamica e Simulazione dei Sistemi Meccanici

Cenni sull integrazione numerica delle equazioni differenziali. Corso di Dinamica e Simulazione dei Sistemi Meccanici Cenni sull integrazione numerica delle equazioni differenziali Corso di Dinamica e Simulazione dei Sistemi Meccanici 9 ottobre 009 Introduzione La soluzione analitica dell integrale di moto di sistemi

Dettagli

Esame di Calcolo Numerico per Informatica A.A. 2010/11 Proff. S. De Marchi e M. R. Russo 19 settembre 2011

Esame di Calcolo Numerico per Informatica A.A. 2010/11 Proff. S. De Marchi e M. R. Russo 19 settembre 2011 Esame di Calcolo Numerico per Informatica A.A. 2010/11 Proff. S. De Marchi e M. R. Russo 19 settembre 2011 L esame consiste di 4 domande aperte e 10 esercizi a risposta multipla. Per gli esercizi ci sono

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova di Analisi Matematica 1

Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova di Analisi Matematica 1 Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Prova di Analisi Matematica 1 9 Gennaio 2018 Scrivere subito nome e cognome e matricola sul foglio risposte e preparare il libretto sul banco per il controllo.

Dettagli

I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita

I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita Appunti per il corso di Analisi Matematica 4 G. Mauceri Indice 1 Il teorema della funzione inversa 1 Il teorema della funzione implicita 3 1

Dettagli

19 Marzo Equazioni differenziali.

19 Marzo Equazioni differenziali. 19 Marzo 2019 Equazioni differenziali. Definizione 1. Si chiama equazione differenziale una relazione che coinvolge una o più derivate di una funzione incognita y(x), la funzione stessa, funzioni di x

Dettagli

Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A )

Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A ) Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A. 2013-2014) Metodi Numerici Appunti delle lezioni: Sistemi non lineari Docente Vittoria Bruni Email: vittoria.bruni@sbai.uniroma1.it Ufficio: Via A.

Dettagli

Analisi Numerica. Francesca Mazzia. a.a. 2006/2007. Integrazione. Dipartimento di Matematica. Università di Bari

Analisi Numerica. Francesca Mazzia. a.a. 2006/2007. Integrazione. Dipartimento di Matematica. Università di Bari Analisi Numerica Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari a.a. 2006/2007 Integrazione 1 Integrazione Problema: approssimare integrali definiti del tipo: a f(x)dx, Scegliamo n + 1

Dettagli

Derivata di una funzione

Derivata di una funzione Derivata di una funzione Prof. E. Modica http://www.galois.it erasmo@galois.it Il problema delle tangenti Quando si effettua lo studio delle coniche viene risolta una serie di esercizi che richiedono la

Dettagli

Analisi Matematica 3/Analisi 4 - SOLUZIONI (20/01/2016)

Analisi Matematica 3/Analisi 4 - SOLUZIONI (20/01/2016) Corso di Laurea in Matematica Docente: Claudia Anedda Analisi Matematica 3/Analisi 4 - SOLUZIONI (//6) ) i) Dopo averla classificata, risolvere l equazione differenziale tẋ x = t cos(t), t >. ii) Scrivere

Dettagli

Claudio Estatico Equazioni non-lineari

Claudio Estatico Equazioni non-lineari Claudio Estatico (claudio.estatico@uninsubria.it) Equazioni non-lineari 1 Equazioni non-lineari 1) Equazioni non-lineari e metodi iterativi. 2) Metodo di bisezione, metodo regula-falsi. 3) Metodo di Newton.

Dettagli

Problema. Equazioni non lineari. Metodo grafico. Teorema. Cercare la soluzione di

Problema. Equazioni non lineari. Metodo grafico. Teorema. Cercare la soluzione di Problema Cercare la soluzione di Equazioni non lineari dove Se è soluzione dell equazione, cioè allora si dice RADICE o ZERO della funzione Metodo grafico Graficamente si tratta di individuare l intersezione

Dettagli

Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A Laboratorio 11 - Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie

Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A Laboratorio 11 - Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A. 2010-2011 Laboratorio 11 - Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie Cosideriamo il seguente Problema di Cauchy: Trovare una funzione y : I

Dettagli

Corso di Geometria e Algebra Lineare - Sezione di Metodi Numerici

Corso di Geometria e Algebra Lineare - Sezione di Metodi Numerici Corso di Geometria e Algebra Lineare - Sezione di Metodi Numerici C. Vergara 5. Determinazione numerica di autovalori e autovettori Si consideri il seguente problema: Data la matrice A R n n, si determinino

Dettagli

Calcolo Numerico. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica Appello del 17 gennaio A(x) =

Calcolo Numerico. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica Appello del 17 gennaio A(x) = Calcolo Numerico Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica Appello del 7 gennaio 204 Sia M = F (2, 3). Dopo aver mostrato che 20 M, determinare tutti gli elementi ξ M tali che: ξ > 20 Per ogni x R, sia:

Dettagli

Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A Laboratorio 9 Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie

Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A Laboratorio 9 Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie Complementi di Matematica e Calcolo Numerico A.A. 2016-2017 Laboratorio 9 Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie Cosideriamo il seguente Problema di Cauchy: Trovare una funzione y : I R,

Dettagli

Esercizi su polinomio di Taylor, metodi numerici per il calcolo di zeri di funzione e iterazioni di punto fisso

Esercizi su polinomio di Taylor, metodi numerici per il calcolo di zeri di funzione e iterazioni di punto fisso Esercizi su polinomio di Taylor, metodi numerici per il calcolo di zeri di funzione e iterazioni di punto fisso 2 aprile 215 Nota: gli esercizi più impegnativi sono contrassegnati dal simbolo ( ). Richiami

Dettagli

Esercizi 2: Curve dello spazio Soluzioni

Esercizi 2: Curve dello spazio Soluzioni Esercizi 2: Curve dello spazio Soluzioni. Esercizio Si consideri la curva (elica circolare): a α(t) = a sin t, t R, bt dove a >. a) Calcolare curvatura e torsione di α nel generico punto t. b) Determinare

Dettagli

Calcolo degli integrali indefiniti

Calcolo degli integrali indefiniti Appendice B Calcolo degli integrali indefiniti Se f è una funzione continua nell intervallo X, la totalità delle sue primitive prende il nome di integrale indefinito della funzione f, o del differenziale

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali Capitolo 2 Equazioni differenziali I modelli matematici per lo studio di una popolazione isolata sono equazioni differenziali. Premettiamo dunque allo studio dei modelli di popolazioni isolate una breve

Dettagli

Daniela Lera A.A

Daniela Lera A.A Daniela Lera Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Matematica e Informatica A.A. 2014-2015 Equazioni Differenziali Si consideri il seguente problema: Quali sono le curve y = f (x) del piano

Dettagli

Corso di Calcolo Numerico

Corso di Calcolo Numerico Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Sede di Fermo Corso di 2 - EQUAZIONI NON LINEARI Introduzione Problema: trovare le soluzioni di un equazione del tipo f() = 0 Esempio sin a = 0 e = 3 1.0 2.0 0.5

Dettagli

Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A )

Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A ) Metodi Numerici con elementi di Programmazione (A.A. 2018-2019) Metodi Numerici Appunti delle lezioni: Sistemi non lineari Docente Vittoria Bruni Email: vittoria.bruni@sbai.uniroma1.it Ufficio: Via A.

Dettagli

Geometria per Fisica e Astrofisica

Geometria per Fisica e Astrofisica Geometria per Fisica e Astrofisica Soluzione esercizi - Foglio 3 Esercizio. Risolvere i seguenti sistemi lineari al variare dei parametri reali α β e k < < (a) x + y z = αx + αy + βz = x + y z = β. (b)

Dettagli

Laboratorio di Calcolo Numerico

Laboratorio di Calcolo Numerico Laboratorio di Calcolo Numerico M.R. Russo Università degli Studi di Padova Dipartimento di Matematica Pura ed Applicata A.A. 2009/2010 Equazioni non lineari Data una funzione consideriamo il problema

Dettagli

CU. Proprietà differenziali delle curve

CU. Proprietà differenziali delle curve 484 A. Strumia, Meccanica razionale CU. Proprietà differenziali delle curve Richiamiamo in questa appendice alcune delle proprietà differenziali delle curve, che più frequentemente vengono utilizzate in

Dettagli

Corso di Matematica per la Chimica. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a

Corso di Matematica per la Chimica. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a. 2013-14 Risoluzione di Equazioni non lineari Sia F C 0 ([a, b]), cioé F è una funzione continua in un intervallo [a, b] R, tale che F(a)F(b) < 0 1.5 1 F(b) 0.5 0 a

Dettagli

ANALISI VETTORIALE COMPITO IN CLASSE DEL 24/10/2012

ANALISI VETTORIALE COMPITO IN CLASSE DEL 24/10/2012 ANALISI VETTORIALE COMPITO IN CLASSE DEL 4/10/01 Esercizio 1 Dimostrare che l equazione F (x, y) =e tan(x+y) x 3y 1 = 0 definisce implicitamente in un intorno di (0, 0) una funzione y = f(x) tale che F

Dettagli

Esercizio 1. Esercizio 2

Esercizio 1. Esercizio 2 Sia data la matrice A A(α) = Esercizio α 2 2α 2 2, α R.) determinare per quali valori del parametro reale α é verificata la condizione necessaria e sufficiente di convergenza per il metodo di Jacobi;.2)

Dettagli

TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I

TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I Corso di laurea quadriennale) in Fisica a.a. 003/04 Prova scritta del 3 aprile 003 ] Siano a, c parametri reali. Studiare l esistenza e, in caso affermativo, calcolare

Dettagli

Corso di Calcolo Numerico

Corso di Calcolo Numerico Corso di Calcolo Numerico Dott.ssa M.C. De Bonis Università degli Studi della Basilicata, Potenza Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Risoluzione di Equazioni non lineari Sia

Dettagli

Analisi Matematica 2

Analisi Matematica 2 Analisi Matematica Appunti delle lezioni tenute dal Prof. A. Fonda Università di Trieste CdL Matematica a.a. 07/08 La derivata direzionale In questa sezione E sarà un sottoinsieme aperto di R N x 0 un

Dettagli

Corso di Analisi Numerica

Corso di Analisi Numerica Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di 4 - DERIVAZIONE NUMERICA Lucio Demeio Dipartimento di Scienze Matematiche 1 Calcolo numerico delle derivate 2 3 Introduzione Idea di base L idea di base

Dettagli

Tutorato di Complementi di Analisi Matematica e Statistica Parte di Analisi 6 e 10 aprile 2017

Tutorato di Complementi di Analisi Matematica e Statistica Parte di Analisi 6 e 10 aprile 2017 Tutorato di Complementi di Analisi Matematica e Statistica Parte di Analisi 6 e 10 aprile 2017 Esercizi: serie di potenze e serie di Taylor 1 Date le serie di potenze a.) n=2 ln(n) n 3 (x 5)n b.) n=2 ln(n)

Dettagli

INTERPOLAZIONE. Introduzione

INTERPOLAZIONE. Introduzione Introduzione INTERPOLAZIONE Quando ci si propone di indagare sperimentalmente la legge di un fenomeno, nel quale intervengono due grandezze x, y simultaneamente variabili, e una dipendente dall altra,

Dettagli

Serie numeriche e serie di potenze

Serie numeriche e serie di potenze Serie numeriche e serie di potenze Sommare un numero finito di numeri reali è senza dubbio un operazione che non può riservare molte sorprese Cosa succede però se ne sommiamo un numero infinito? Prima

Dettagli

Equazioni differenziali ordinarie (ODE) lineari del secondo ordine a coefficienti costanti

Equazioni differenziali ordinarie (ODE) lineari del secondo ordine a coefficienti costanti Equazioni differenziali ordinarie (ODE) lineari del secondo ordine a coefficienti costanti Fulvio Bisi Corso di Analisi Matematica A (ca) Università di Pavia Facoltà di Ingegneria 1 ODE lineari del secondo

Dettagli

CALCOLO NUMERICO Laurea di base in Ingegneria Elettronica e delle Comunicazioni

CALCOLO NUMERICO Laurea di base in Ingegneria Elettronica e delle Comunicazioni CALCOLO NUMERICO Laurea di base in Ingegneria Elettronica e delle Comunicazioni Prof.ssa Laura Pezza (A.A. 2017-2018) XXIV Lezione dell 8.05.2018 http://www.dmmm.uniroma1.it/ laura.pezza 1 Formule di Newton-Cotes

Dettagli

Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1. Federico Lastaria Formule di Taylor Ottobre 2012

Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1. Federico Lastaria Formule di Taylor Ottobre 2012 Politecnico di Milano Corso di Analisi e Geometria 1 Federico Lastaria federico.lastaria@polimi.it Formule di Taylor Ottobre 2012 Indice 1 Formule di Taylor 1 1.1 Il polinomio di Taylor...............................

Dettagli

METODI NUMERICI PER IL CONTROLLO

METODI NUMERICI PER IL CONTROLLO METODI NUMERICI PER IL CONTROLLO Relazione 4: Equazioni differenziali ESERCIZIO 1 Risolvere il problema ai valori iniziali 3 x& = 1x + t x(0) = 0 1t + 6t 3 1 nell intervallo [0 1] con passo h=0.1 usando

Dettagli