fe s dvol M Fissata una simmetria v in V possiamo allora definire un applicazione lineare
|
|
- Ippolito Pieri
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Dalle simmetrie dell azione alle correnti conservate. Iniziamo come al solito con un modello finito-dimensionale. Sia pertanto una varietà differenziabile compatta dotata di una forma di volume dvol e sia S : R un applicazione differenziabile (l azione). Se f : R è una funzione integrabile rispetto alla misurs e S dvol, scriviamo f per indicare l integrale fe s dvol (valor medio di f). Infine, se v è un campo vettoriale su, indichiamo con div S (v) la divergenza di v rispetto alla forma di volume e S dvol, ovvero la funzione su definita da L v (e S dvol) = div S (v)e S dvol. Diremo che un campo vettoriale v è una simmetria di (, S, dvol) se v è una simmetria dell azione, cioè (ds v) = 0, e ha divergenza nulla rispetto alla forma di volume dvol. Notiamo che queste due condizioni implicano in particolare div S (v) = 0. Aggiungiamo adesso l ultimo ingediente: supponiamo di avere un azione delle funzioni C su una superficie connessa su un sottospazio V dello spazio vettoriale X () dei campi vettoriali su, C (; R) R V V Fissata una simmetria v in V possiamo allora definire un applicazione lineare Φ v : C 0 (; R) C (; R) ρ div S (ρ v). Poiché v è una simmetria di (, S, dvol), le costanti sono nel nucleo di Φ v. D altronde le costanti sono il nucleo del differenziale di de Rham d : C (; R) Ω 1 (; R) e dunque esiste (non unica) un applicazione lineare tale che j v : Ω 1 (; R) C (; R) Φ v (ρ) = j v (dρ). L applicazione j v può essere vista come un applicazione differenziabile da in Ω 1 (; R) : per ogni punto m di, j m v : ω (j v (ω)) m. Con qualche abuso qua e là possiamo supporre che i funzionali lineari su Ω 1 () siano dati da 1-forme: ω η ω. 1
2 Con questa identificazione, jv m è una 1-forma su, con la proprietà che Φ v (ρ) m = dρ = ρ dj v m, jv m dove, al solito, il principio del migliore dei mondi possibili ci dice che non c è da preoccuparsi di eventuali termini di bordo. Ovvero, abbiamo la seguente identità tra funzioni su : Φ v (ρ) = ρ dj v, dove nell espressione a destra è solo j v a dipendere dal punto m di, e il differenziale è il differenziale di de Rham in (e dunque non legge la dipendenza di j v da m). Prendiamo adesso il valor medio di Φ v (ρ): Φ v (ρ) = div S (ρ v) = L ρ v (e S dvol) = 0. D altronde, scambiando l integrazione su con l integrazione su, Φ v (ρ) = ρ d j v. Dunque per ogni funzone ρ, da cui ρ d j v = 0 d j v = 0, ovvero la 1-forma j v è chiusa. Tanto per confondere le idee, i testi di stringhe tendono a scrivere questa equazione come dj v = 0. Bisogna farci l abitudine; in fondo non è diverso da imparare a leggere g 21 come l elemento di posto due-uno della matrice g anziché come la variabile g elevata alla ventuno. Le correnti come operatori. Sia ora p un punto fissato di e sia A(p) : R una funzione che dipenda solo dal comportamento di m attorno a p. Questa richiesta non ha ovviamente alcun senso così in astratto, mentre è chiaro cosa voglia dire nel caso concreto in cui è uno spazio di mappe dalla superficie in un altra varietà. Possiamo però formalizzare nel contesto finito-dimensionale nel quale stiamo lavorando la richiesta di dipendenza dal germe di m in p mediante l azione di C (; R) sul sottospazio V di X () che abbiamo assunto come parte dei nostri dati. Alla funzione A(p) chiederemo di soddisfare L ρ v A(p) = L v A(p) 2
3 per ogni ρ identicamente uguale ad 1 in un intorno di p, e per ogni v in V. Se una tale funzione A(p) possa effettivamente esistere senza essere banale in dimensione finita non ci deve interessare, quello che stiamo facendo adesso è solamente mettere in evidenza quale sia la proprietà formale che ci interesserà usare quando sarà uno spazio di mappe su (e la nozione di dipendere solamente dal germe in p sarà dunque chiara). Assumiamo ora che v sia una simmetria di (, S, dvol) appartenente al sottospazio V e calcoliamo la media di L ρ v A(p). Si ha: L ρ v A(p) = L ρ v (A(p)e S dvol) A(p)div S (ρ v) = A(p) ρ dj v = ρ A(p)dj v. Se come ρ prendiamo una funzione identicamente uguale ad 1 in un intorno di p otteniamo L v A(p) = ρ A(p)dj v. Da questa identità si vede che il termine a sinistra non dipende da ρ, purché ρ sia costanetemente uguale ad 1 in un intorno di p. Con funzioni ρ di questo tipo possiamo approssimare in norma L 1 la funzione caretteristica di un disco B p centrato in p. Otteniamo dunque L v A(p) = A(p)dj v. B p Il punto p di è fissato una volte per tutte: la funzione A(p) è una funzione del solo punto m di, e dunque non viene vista dal differenziale di de Rham su : A(p)dj v = d(a(p) j v ). Inoltre, come abbiamo già osservato, il differenziale di de Rham su non vede l integrazione su. Ne segue: L v A(p) = A(p)j v, ovvero l azione della derivata di Lie L si esprime mediante gli operatori j v Anche qui, la noatazione dei fisici non è la più amichevole possibile: si scrive semplicemente j v 3
4 per indicare l operatore scritto sopra. Esempio: i generatori delle simmetrie conformi. Vogliamo adesso calcolare esplicitamente la corrente e l operatore associati alla simmetria z n+1 z dell azione S[X] = X µ X ν G µν, dove = C\{0} e X è una mappa da in R D dotato della metrica standard. Per come è definita in generale la corrente j v non dobbiamo far altro che esprimere la divergenza div S (ρ v) come j v dρ. Se assumiamo che il campo vettoriale ρ v non abbia divergenza rispetto alla misura dvol (uno dei tanti vantaggi del lavorare nel migliore dei mondi possibili), quuesto si riduce all identità L ρ v S = j v dρ. Nel nostro caso, il sottospazio V dello spazio dei campi vettoriali su aps(, R D ) è lo spazio vettoriale dei campi vettoriali indotti dai diffeomorfismi infinitesimali di (ovvero dai campi vettoriali su ). L azione di C (; R) su questi campi vettoriali è quella ovvia indotta dalla moltiplicazione C (; R) R X () X (). Per calcolare la variazione dell azione S rispetto alla variazione di X indotta dal campo vettoriale ρ(z, z) z n+1 z è conveniente ragionare come segue: mentre l azione S è invariante per i soli diffeomorfismi conformi, l azione di Polyakov S P [X, g] è invariante per tutti i diffeomorfismi. In particolare L ρz n+1 z S P = 0. Dunque, se indichiamo con δ w X e δ w g le variazioni di X e g indotte dal diffeomorfismo infinitesimale w = ρz n+1 z, troviamo L w S = δs P δx δ wx g=g0 = δs P δg δ wg g=g0, dove g 0 è la metrica standard su C \ {0}. Ricordando la definizione del tensore energia-impulso, troviamo dunque L w S = (T (z)δ w g zz + T (z)δ w g zz )dz dz Rimangono da calcolare le variazioni δ w g zz e δ w g zz nel punto g = g 0. Si ha L w (g ab a b ) = L w (g ab ) a b g ab a (ρ z n+1 ) z b g ab b (ρ z n+1 ) a z. Ricordando che in g = g 0 si ha g zz = g zz = 0 e g zz = g zz = 1/2, se ne ricava Dunque L ρz n+1 z S = δ w g zz = ( z ρ)z n+1 ; δ w g zz = 0. T (z)( z ρ)z n+1 dz dz = (T (z)z n+1 dz) dρ, 4
5 da cui j z n+1 z = T (z)z n+1 dz. Il corrispondente operatore è di conseguenza L n := 1 T (z)z n+1 dz 2πi 5
Istituzioni di geometria superiore - prova scritta del 4 febbraio y 2 ) 4xe (x. e γ(t) = t2 + 1 log (t 4 + 2) div g (X) ω g.
Istituzioni di geometria superiore - prova scritta del 4 febbraio 6 Prima parte Su R dotato delle coordinate cartesiane {x, y} si considerino la metrica g data da e il campo vettoriale g = dx dx + e x
DettagliElettromagnetismo. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano. Lezione n
Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano Lezione n. 10 2.11.2016 Equazione di Poisson Metodo delle cariche immagine Anno Accademico 2016/2017 Equazione di Poisson Tramite
DettagliSoluzione della Prova Scritta di Analisi Matematica 4-25/06/13. C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni. Proff. K. R. Payne e E.
Soluzione della Prova Scritta di Analisi Matematica 4-5/6/ C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni Proff. K. R. Payne e E. Terraneo Esercizio. a. Le funzioni f n (x) sono continue e quindi
DettagliAnalisi a più variabili: Integrazione sulle curve e superfici, forme differenziali
Analisi a più variabili: Integrazione sulle curve e superfici, forme differenziali 1 Definizione (Parametrizzazione di T): T R n, una sua parametrizzazione è una coppia φ, con = a, b intervallo di R e
DettagliSoluzione della Prova Scritta di Analisi Matematica III - 28/02/02. C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni. Prof. Kevin R.
Soluzione della Prova Scritta di Analisi Matematica III - 28/2/2 C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni Prof. Kevin R. Payne Esercizio 1. 1a. Teorema: (di ini) Sia Φ : A R n R R dove A è aperto.
DettagliL equazione di Schrödinger
1 Forma dell equazione L equazione di Schrödinger Postulato - ψ r, t 0 ) definisce completamente lo stato dinamico del sistema al tempo t 0. L equazione che regola l evoluzione di ψ r, t) deve essere:
DettagliSoluzione della Prova Parziale di Analisi Matematica III - 17/02/04. C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni. Prof. Kevin R.
Soluzione della Prova Parziale di Analisi Matematica III - 7//4 C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni Prof. Kevin R. Payne Esercizio. a. Ricordiamo inanzitutto la seguente: efinizione: Si
Dettagli1. Funzioni implicite
1. Funzioni implicite 1.1 Il caso scalare Sia X R 2 e sia f : X R. Una funzione y : (a, b) R si dice definita implicitamente dall equazione f(x, y) = 0 in (a, b) quando: 1. (x, y(x)) X x (a, b); 2. f(x,
Dettaglip(ϕ) = a 0 Id + a 1 ϕ + + a n ϕ n,
1. Autospazi e autospazi generalizzati Sia ϕ: V V un endomorfismo. Allora l assegnazione x ϕ induce un morfismo di anelli ρ: K[x] End K (V ). Più esplicitamente, al polinomio p dato da viene associato
DettagliFondamenti di Analisi Matematica 2 - a.a. 2016/2017 Secondo appello
Fondamenti di Analisi Matematica - a.a. 6/7 Secondo appello Esercizi senza svolgimento - Tema ρ = cos ϑ, ϑ [, π/], F(x, y = ( x + e x cos y cos y i + ( xe x cos y sen y j. Figura : Il sostegno Γ. ( ; 4
Dettagli1 Sistemi Dinamici Esercizio del Parziale del 29/11/2010
1 Sistemi Dinamici Esercizio del Parziale del 29/11/2010 Si consideri il sistema dinamico con { ẋ = y ẏ = d U(x) U(x) = 2 ( x 2 3 x + 4 ) e x/2. (2) 1. Tracciare qualitativamente le curve di fase del sistema
DettagliEsercitazione n 5. 1 Limiti e continuità di funzioni in più variabili. Esercizio 1: Si verifichi che la funzione f definita per ogni (x, y) R 2 da
Esercitazione n 5 1 Limiti e continuità di funzioni in più variabili Esercizio 1: Si verifici ce la funzione f definita per ogni (, y) R 2 da { 4 y 4 se (, y) (0, 0) f(, y) = 2 +y 2 0 se (, y) = (0, 0)
Dettagli4 Funzioni continue. Geometria I 27. Cfr: Sernesi vol II, cap I, 4 [1].
Geometria I 27 4 Funzioni continue Cfr: Sernesi vol II, cap I, 4 [1]. Le funzioni continue tra spazi topologici si dicono anche mappe. Si può dimostrare, esattamente come in (2.10) e in (1.10), che vale
Dettagli10. Il gruppo Speciale Lineare SL(V )
1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 10. Il gruppo Speciale Lineare SL(V ) Siano F un campo e V uno spazio vettoriale di dimensione n su F. Indichiamo con GL(V ) l insieme delle applicazioni lineari biiettive di V in sé.
DettagliProposizione 2 Il polinomio minimo di t corrisponde all annullatore minimale di M V.
Fogli NON riletti. Grazie per ogni segnalazione di errori. L esempio qui sviluppato vuole mostrare in concreto il significato dei risultati trattati a lezione e qui velocemente riassunti. Si assume che
DettagliAnalisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B 20 luglio 2017 Cognome: Nome: Matricola:
Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B luglio 7 Cognome: Nome: Matricola: IMPORTANTE: Giustificare tutte le affermazioni e riportare i calcoli essenziali Esercizio [8 punti] Data la matrice
DettagliAlgebra Lineare. a.a Gruppo A-H. Prof. P. Piazza Soluzioni del compito pomeridiano del 6/12/2004
Algebra Lineare. a.a. 004-05. Gruppo A-H. Prof. P. Piazza Soluzioni del compito pomeridiano del 6/1/004 Esercizio 1. Siano V e W due spazi vettoriali e sia F : V W un isomorfismo (quindi F è lineare e
DettagliDerivata direzionale e connessione
Capitolo 3 Derivata direzionale e connessione Introduciamo ora il concetto di connessione su una superficie differenziabile e di connessione Riemanniana o connessione di Levi-Civita. Sono possibili molte
DettagliMatematica III Corso di Ingegneria delle Telecomunicazioni Prova scritta del
Matematica III Corso di Ingegneria delle Telecomunicazioni Prova scritta del 04-06-007 Esercizio. (8 punti) Si consideri il seguente campo vettoriale F = + y + z i y ( + y + z ) j z ( + y + z ) k a) (5
DettagliR è definita infine dall insieme delle curve percorse da ogni singolo punto della corda.
1. Problema della corda vibrante Si consideri una corda monodimensionale, di sezione nulla avente densità per unità di lunghezza ρ e modulo elastico lineare E. Una corda reale approssima quella ideale
DettagliATTENZIONE: : giustificate le vostre argomentazioni! Geometria Canale 3. Lettere J-PE (Prof P. Piazza) Esame scritto del 12/02/2014. Compito A.
Geometria Canale. Lettere J-PE (Prof P. Piazza) Esame scritto del 12/02/2014. Compito A. Nome e Cognome: Numero di Matricola: Esercizio Punti totali Punteggio 1 7 2 6 6 4 6+1 5 6+2 Totale 1+ ATTENZIONE:
DettagliElettromagnetismo. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano. Lezione n
Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano Lezione n. 10 3.11.2017 Equazione di Poisson Funzione δ(x) di Dirac Metodo delle cariche immagine Anno Accademico 2017/2018 Equazione
DettagliINGEGNERIA MECCANICA - CANALE L-Z ANALISI MATEMATICA II SOLUZIONI DELLA PROVA SCRITTA DEL COMPITO A. ( 1) k 2k + 1 e(2k+1)(x+y),
1 INGEGNERIA MECCANICA - CANALE L-Z ANALISI MATEMATICA II SOLUZIONI DELLA PROVA SCRITTA DEL 1-6-16 - COMPITO A ESERCIZIO 1 Studiare la convergenza assoluta, puntuale e totale della serie k + 1 e(k+1)(x+y),
DettagliEndomorfismi nilpotenti, diagrammi di Young e basi di Jordan
Endomorfismi nilpotenti, diagrammi di Young e basi di Jordan Sia V uno spazio vettoriale su C e sia ν : V V un suo endomorfismo. L applicazione ν si dice nilpotente se esiste un intero positivo N tale
DettagliElettromagnetismo. Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano. Lezione n
Elettromagnetismo Prof. Francesco Ragusa Università degli Studi di Milano Lezione n. 6 18.10.2017 Divergenza e teorema della divergenza Forma differenziale della Legge di Gauss Energia del campo elettrostatico
DettagliCognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1
Cognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1 [1]. (***) Definizione di forma differenziale chiusa. Sia A R N ; sia A aperto; sia ω = N i=1 ω i dx i una forma differenziale su A; sia ω di classe C 1 ; si dice
DettagliAnalisi Matematica 3/Analisi 4 - SOLUZIONI (20/01/2016)
Corso di Laurea in Matematica Docente: Claudia Anedda Analisi Matematica 3/Analisi 4 - SOLUZIONI (//6) ) i) Dopo averla classificata, risolvere l equazione differenziale tẋ x = t cos(t), t >. ii) Scrivere
DettagliAnalisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del (x y) log
Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del -6-4 Esercizio. punti Data la funzione { x y log +, fx, y = x +y 4 x, y,, x, y =, i dire in quali punti del dominio è continua; ii dire
Dettagli20. L integrale di Lebesgue: un breve riassunto, II
64 20. L integrale di Lebesgue: un breve riassunto, II 20.a Il teorema di Fubini e le formule di riduzione Per integrare funzioni di due variabili, l idea intuitiva è integrare prima in una variabile e
DettagliSviluppi e derivate delle funzioni elementari
Sviluppi e derivate delle funzioni elementari In queste pagine dimostriamo gli sviluppi del prim ordine e le formule di derivazioni delle principali funzioni elementari. Utilizzeremo le uguaglianze lim
DettagliCalcolo 2B - Analisi III dicembre 2004
Calcolo 2B - Analisi III dicembre 2. Verificare esplicitamente il teorema di Stokes in R 2 : dω = ω per la -forma: nella regione piana data da: ω = x 2 + y 2 dx = x, y x 2 + y 2 ª x, y y 2x 2ª 2. Considerato
DettagliTrasformazione della metrica per cambiamenti di coordinate
TERZA ESERCITAZIONE Trasformazione della metrica per cambiamenti di coordinate Consideriamo lo spazio di Minkowski in coordinate cartesiane {x µ } (x, x, x, x 3. La sua metrica è ds (dx + (dx + (dx + (dx
Dettagli1 Trasformazione di vettori e 1-forme per cambiamenti
PRIMA ESERCITAZIONE Trasformazione di vettori e -forme per cambiamenti di coordinate Consideriamo lo spazio di Minkowski in coordinate cartesiane {x } (x,x,x 2,x 3 ). La sua metrica è ds 2 (dx ) 2 +(dx
DettagliIstituzioni di Probabilità - A.A
Istituzioni di Probabilità - A.A. 25-26 Prima prova di verifica intermedia - 29 aprile 25 Esercizio. Sia (X n ) n una successione di v.a. i.i.d. centrate con < X P-q.c., sia λ R ed F una v.a. integrabile
Dettagli1 Trasformazione di vettori e 1-forme per cambiamenti
Trasformazione di vettori e -forme per cambiamenti di coordinate Consideriamo lo spazio di Minkowski in coordinate cartesiane {x µ } (x,x,x 2,x 3 ). La sua metrica è ds 2 (dx ) 2 +(dx ) 2 +(dx 2 ) 2 +(dx
DettagliI teoremi della funzione inversa e della funzione implicita
I teoremi della funzione inversa e della funzione implicita Appunti per il corso di Analisi Matematica 4 G. Mauceri Indice 1 Il teorema della funzione inversa 1 Il teorema della funzione implicita 3 1
DettagliCognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1
Cognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1 [1]. (***) Definizione di derivata di una funzione in un punto. Sia A R N ; sia a A; sia f : A R M ; sia f differenziabile in a; allora la derivata di f in a è...
DettagliΨ(U i ). Dalla proposizione 0.3 segue che per ogni i R h esiste c i ( δ, δ) n k tale che ϕ 2 Ψ(U i ) c i, quindi ϕ 2 (L h ) = i R h
Foliazioni Definition 0.1 Siano date una varieta M, C, una distribuzione involutiva di dimensione k ed una immersione iniettiva Ψ : N M con N varieta connessa di dimensione k. Diremo che N e una sottovarieta
DettagliCorsi di laurea in Matematica e Fisica - Anno Accademico 2017/18 FM210 / MA. Primo Scritto [ ]
Corsi di laurea in Matematica e Fisica - Anno Accademico 017/18 FM10 / MA Primo Scritto [1-6-018] 1. Si consideri il sistema meccanico bidimensionale per x R. ẍ = ( x 4 1)x, (a) Si identifichino due integrali
DettagliOperatori nilpotenti, diagrammi di Young e basi di Jordan
Operatori nilpotenti, diagrammi di Young e basi di Jordan Sia V uno spazio vettoriale su C e sia ν : V V un suo endomorfismo. L applicazione ν si dice nilpotente se esiste un intero positivo N tale che
DettagliAnalisi Matematica II Politecnico di Milano Ingegneria Industriale
Analisi Matematica II Politecnico di Milano Ingegneria Industriale Autovalutazione #5. Sia f : R R la funzione definita da f(x, y) x + x + y + x + y (x, y) R. (a) Determinare il segno di f. (b) Calcolare
Dettaglidipendenti. Cosa possiamo dire sulla dimensione di V?
Esercizi Esercizi. In uno spazio vettoriale V ci sono tre vettori v, v 2, v linearmente indipendenti. Cosa possiamo dire sulla dimensione di V? 2. In uno spazio vettoriale V ci sono tre vettori v, v 2,
DettagliEsercizi Di Geometria 1 (BAER) Canale 1
Esercizi Di Geometria 1 (BAER) Canale 1 SETTIMANA 9 (23 29 Novembre 2015) da consegnare Mercoledi 2 Dicembre. Esercizio 1. Sia E = (V,, ) uno spazio metrico finito dimensionale. sottospazio vettoriale
DettagliFUNZIONI DI DUE VARIABILI REALI. f(x, y) = ax + by + c. f(x, y) = x 2 + y 2
0.1 FUNZIONI DI DUE VARIABILI REALI Sia A R 2. Una applicazione f : A R si chiama funzione reale di due variabili reali ESEMPI: 1. La funzione affine di due variabili reali: 2. f(x, y) = ax + by + c f(x,
DettagliAnalisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito A del f(x, y) = 2x 2 + x 4 + 4y 4., x 2 + y 2 1.
Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito A del 05-06-08 - È obbligatorio consegnare tutti i fogli, anche la brutta e il testo. - Le risposte senza giustificazione sono considerate nulle.
DettagliAnalisi Matematica 2
Analisi Matematica Appunti delle lezioni tenute dal Prof. A. Fonda Università di Trieste CdL Matematica a.a. 07/08 La derivata direzionale In questa sezione E sarà un sottoinsieme aperto di R N x 0 un
Dettagliy + P(x) y + Q(x) y = 0 y(x) = c 1y 1(x) + c 2 y 2(x).
Proposizione 4. Se y 1(x) e y (x) sono soluzioni linearmente indipendenti di y + P(x) y + Q(x) y = 0 ogni altra soluzione della stessa equazione si scrive nella forma per una scelta opportuna delle costanti
DettagliOPERAZIONI SU SPAZI DI HILBERT. Nel seguito introdurremo i concetti di prodotto diretto e somma diretta di due spazi di Hilbert.
2/7 OPERAZIONI SU SPAZI DI HILBERT 11/12 1 OPERAZIONI SU SPAZI DI HILBERT Dati due spazi di Hilbert H (1) e H (2) si possono definire su di essi operazioni il cui risultato è un nuovo spazio di Hilbert
DettagliEsonero di Analisi Matematica II (A)
Esonero di Analisi Matematica II (A) Ingegneria Edile, 8 aprile 3. Studiare la convergenza del seguente integrale improprio: + x log 3 x (x ) 3 dx.. Studiare la convergenza puntuale ed uniforme della seguente
DettagliAnalisi Vettoriale A.A Soluzioni del Foglio 4
Analisi Vettoriale A.A. 26-27 - Soluzioni del Foglio 4 Esercizio 4.1. Sia Σ la superficie cartesiana z = 1 x y, (x, y) = {x 2 + y 2 1}, determinare in ogni punto di Σ il versore normale diretto nel verso
DettagliFunzioni di n variabili a valori vettoriali
Funzioni di n variabili a valori vettoriali Ultimo aggiornamento: 22 maggio 2018 1 Differenziale per funzioni da R n in R k Una funzione F : A R n R k può essere vista come una k-upla di funzioni scalari
DettagliCorso di Controllo Digitale Equazioni alle Differenze e Z-trasformate a
Corso di Controllo Digitale Equazioni alle Differenze e Z-trasformate a Università degli Studi della Calabria Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica. Ing. Domenico Famularo a Proprietà Letteraria Riservata
DettagliESAME DI MATEMATICA I parte Vicenza, 05/06/2017. x log 2 x?
A. Peretti Svolgimento dei temi d esame di Matematica A.A. 6/7 ESAME DI MATEMATICA I parte Vicenza, 5/6/7 log? Domanda. Per quali valori di è definita l espressione L espressione è definita se l argomento
DettagliAnalisi Matematica 3 (Fisica), , M. Peloso e L. Vesely Secondo compitino ( ) Svolgimento della Versione B
Analisi Matematica (Fisica), 2008-2009, M. Peloso e L. Vesely Secondo compitino (20.01.2009) Svolgimento della Versione B 1. (a) Dimostrare che l insieme G = { (x, y) R 2 : x 2 e 2y e 2y + (x 1)e x y =
DettagliCognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1
Cognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1 [1]. (***) Definizione di sistema fondamentale di soluzioni di un equazione differenziale lineare d ordine n omogenea. Sia I un intervallo non banale di R; siano
DettagliAnalisi II, a.a Soluzioni 1. j j + 1 ; ( 1)j
Analisi II, a.a. 7-8 Soluzioni Calcolare le seguenti distanze e norme: (i d (x, y dove x = {x j } e y = {y j } sono le successioni di l definite da x j = ( j, y j = j/(j + ; (ii d (f, g dove f, g sono
DettagliLe derivate parziali
Sia f(x, y) una funzione definita in un insieme aperto A R 2 e sia P 0 = x 0, y 0 un punto di A. Essendo A un aperto, esiste un intorno I(P 0, δ) A. Preso un punto P(x, y) I(P 0, δ), P P 0, possiamo definire
DettagliAM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE
AM2: Tracce delle lezioni- IX Settimana INSIEMI DI LIVELLO, MINIMI VINCOLATI PRINCIPIO DEI MOLTIPLICATORI DI LAGRANGE Sia g C 1 R 2 ), c R. L insieme γ = γ c := {x, y) R 2 : gx, y) = c} si chiama insieme
DettagliIn questa lezione ci occuperemo di sistemi dinamici in tempo continuo, rappresentati da equazioni differenziali.
Sistemi dinamici In questa lezione ci occuperemo di sistemi dinamici in tempo continuo, rappresentati da equazioni differenziali. Le equazioni differenziali sono delle equazioni in cui le incognite rispetto
Dettagli1 Definizione di sistema lineare omogeneo.
Geometria Lingotto. LeLing1: Sistemi lineari omogenei. Ārgomenti svolti: Definizione di sistema lineare omogeneo. La matrice associata. Concetto di soluzione. Sistemi equivalenti. Operazioni elementari
Dettagli1 Combinazioni lineari.
Geometria Lingotto LeLing5: Spazi Vettoriali Ārgomenti svolti: Combinazioni lineari Sistemi lineari e combinazioni lineari Definizione di spazio vettoriale Ēsercizi consigliati: Geoling 6, Geoling 7 Combinazioni
DettagliScritto di Analisi Vettoriale ( ) proff. F. De Marchis, F. Lanzara, E. Montefusco
COGNOM, NOM e MATRICOLA: Scritto di Analisi Vettoriale 8..18) proff. F. De Marchis, F. Lanzara,. Montefusco DOCNT: De Marchis Lanzara Montefusco Se ammesso, sosterrò la prova orale: questo appello in un
DettagliProva di geometria differenziale del , I parte VERSIONE A
Prova di geometria differenziale del 26-2-204, I parte VERSIONE A Attenzione: riportare i dati personali su ogni foglio consegnato Esercizio.. Si descriva l atlante stereografico sulla sfera S 2 (), con
DettagliDEFINIZIONE. u (u; v); α 3. v (u; v); α 3. ha rango 2 in ogni punto della parametrizzazione. DEFINIZIONE
DEFINIZIONE Una superficie in R 3 è un applicazione α : U R 3, di classe almeno C. In realtà, tratteremo solamente superfici di classe C. Inoltre, U R deve essere un aperto, e α deve essere iniettiva.
DettagliGeometria BAER Canale A-K Esercizi 8
Geometria BAER 6-7 Canale A-K Esercizi 8 Esercizio Si consideri il sottospazio (a) Si trovi una base ortonormale di U (b) Si trovi una base ortonormale di U U = L v =, v, v 3 = (c) Si scriva la matrice
Dettaglin copie 1. ω è multilineare, ovvero è lineare in tutte le variabili. in altre parole:
Lo spazio vettoriale delle forme multilineari antisimmetriche Sia V uno spazio vettoriale di dimensione n su un campo K, di caratteristica diversa da 2, ovvero tale che + 0 in K. Tale ipotesi è necessaria
DettagliSi consideri il moto di un punto materiale di massa m soggetto ad un poten- ziale centrale. 1 r
1 3 o tutorato - FM - 4/3/017 Si consideri il moto di un punto materiale di massa m soggetto ad un poten- Esercizio 1 ziale centrale dove V 0, r 0 > 0. V ( r ) = V 0 ( 1 10 ( r0 r ) 10 1 6 ( r0 ) ) 6 r
DettagliIntegrali Curvilinei
Integrali Curvilinei Gianluca Gorni 11 gennaio 2006 1 Lunghezza di una curva Definizione 1.1. Una curva N-dimensionale è una funzione definita su un intervallo (compatto, se non specificato altrimenti)
DettagliAlcune nozioni di calcolo differenziale
Alcune nozioni di calcolo differenziale G. Mastroeni, M. Pappalardo 1 Limiti per funzioni di piu variabili Supporremo noti i principali concetti algebrici e topologici relativi alla struttura dello spazio
DettagliMA - Soluzioni dell esame scritto del
MA - Soluzioni dell esame scritto del 7-9-015 1. Si consideri un punto materiale di massa m vincolato a muoversi su una superficie ellissoidale di equazione (x + y ) + z = R, sottoposto all azione della
DettagliAnalisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del f(x, y) = sin( x 2 + 2y 2 )
Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del 9--9 - È obbligatorio consegnare tutti i fogli, anche la brutta e il testo - Le risposte senza giustificazione sono considerate nulle Esercizio
DettagliAnalisi a più variabili: Misura di Peano - Jordan ed Integrale di Riemann
Analisi a più variabili: Misura di Peano - Jordan ed Integrale di Riemann 1 Definizione (Algebra): T P Ω è un'algebra se: A, B T A B T, Ω T A T A C T Se A i T A i T si dice σ-algebra Definizione (Misura):
DettagliSPAZI METRICI COMPLETI
Capitolo 1 SPAZI METRICI COMPLETI Sia dato uno spazio metrico (X, d). Definizione 1.1 Una successione {x n } si dice successione di Cauchy se ε > 0 n 0 n, m n 0 = d(x n x m ) < ε (1.1) Esercizio 1.1 Dimostrare
DettagliTeorema di Gauss per il campo elettrico E
Teorema di Gauss per il campo elettrico E Dove vogliamo arrivare? Vogliamo arrivare al teorema di Gauss per il campo elettrico E : Φ E = q ε 0 Che dice fondamentalmente questo: il flusso attraverso una
DettagliAM : Tracce delle lezioni- II Settimana
AM210 2012-13: Tracce delle lezioni- II Settimana SPAZI METRICI Sia X un insieme. Una d : X X : [0, + ) tale che (i) 0 d(u, v), u, v R n d(u, v) = 0 u = v (positivitá) (ii) d(u, v) = d(v, u) u, v R n (simmetria)
DettagliF x 1 = x 1 + x 2. 2x 1 x 2 Determinare la matrice C associata a F rispetto alla base canonica (equivalentemente,
Corso di Laurea in Fisica. Geometria 1. a.a. 2006-07. Gruppo B. Prof. P. Piazza Esonero del 1/12/06 con soluzione Esercizio. Spazio vettoriale R 2 con base canonica fissata e coordinate associate (x 1,
DettagliSOLUZIONI DEL COMPITO DEL 24/02/ l unica radice reale di f (X), l insieme delle radici di f (X) è [E : Q] [F : Q]
SOLUIONI DEL COMPITO DEL 24/02/206 Esercizio Sia E il campo di spezzamento del polinomio X 3 6 X] e sia F = ( i, 3 ( Si calcoli il grado EF : ] del campo composto EF (2 Si esibisca una -base di EF (3 Si
DettagliAPPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof. F.Podestà, a.a
APPUNTI SULLA DIAGONALIZZAZIONE Corso Prof FPodestà, aa 003-004 Sia V uno spazio vettoriale e sia f : V V una applicazione lineare una tale applicazione da uno spazio vettoriale in se stesso è chiamata
DettagliAnalisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito A del x 2 + y 2 sin x 2 + y 2. 2y x x 2 + y 2 dxdy
Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito A del 4--9 - È obbligatorio consegnare tutti i fogli, anche la brutta e il testo. - Le risposte senza giustificazione sono considerate nulle.
DettagliQualche informazione su gruppi e anelli
Qualche informazione su gruppi e anelli 1. Gruppi e sottogruppi: prime proprietà Cominciamo subito scrivendo la definizione formale di gruppo. Definizione 0.1. Un gruppo G è un insieme non vuoto dotato
DettagliAM : Tracce delle lezioni- II Settimana
AM2 2010-11: Tracce delle lezioni- II Settimana SPAZI METRICI Sia X un insieme. Una d : X X : [0, + ) tale che (i) 0 d(u, v), u, v R n d(u, v) = 0 u = v (positivitá) (ii) d(u, v) = d(v, u) u, v R n (simmetria)
Dettagli14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali
120 14. Curve, campi conservativi e forme fifferenziali In questo capitolo discutiamo le nozioni di forza, lavoro, forma differenziale, campo, campo conservativo e potenziale, e la risolubilità dell equazione
DettagliAnalisi Matematica 3, a.a Scritto del quinto appello, 11 settembre 2019 Testi 1
Scritto del quinto appello, 11 settembre 019 Testi 1 1. a) Dato u L 1 R), sia vx) := u x); esprimere ˆv in termini di û. b) Caratterizzare le funzioni u L 1 R) tali che û è una funzione dispari a valori
DettagliCognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1
Cognome Nome Matricola Codice ESEMPIO 1 [1]. (***) Teorema sulla condizione affinchè φ(t) = e λt sia una soluzione di un equazione differenziale lineare d ordine n a coefficienti costanti. Siano a 1, a
DettagliEs. 1 Es. 2 Es. 3 Es. 4 Totale
Es. Es. Es. Es. 4 Totale Analisi e Geometria Seconda prova in itinere Docente: luglio Cognome: Nome: Matricola: Ogni risposta dev essere giustificata. Gli esercizi vanno svolti su questi fogli, nello spazio
DettagliAnalisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito A del f(x, y) = x 2 + 2y 2 x 3 y 3
Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito A del 7-7-8 - È obbligatorio consegnare tutti i fogli, anche la brutta e il testo. - Le risposte senza giustificazione sono considerate nulle.
DettagliAnalisi Matematica 3 (Fisica), , M. Peloso e L. Vesely Prova scritta del 14 luglio 2009 Breve svolgimento (con alcuni conti omessi)
Analisi Matematica 3 Fisica, 8-9, M. Peloso e L. Vesely Prova scritta del 4 luglio 9 Breve svolgimento con alcuni conti omessi. a Dimostrare che l insieme G = { x, y R : x + x + log y = ye x} coincide
DettagliIL CALCOLO VETTORIALE (SUPPLEMENTO AL LIBRO)
IL CALCOLO VETTORIALE SUPPLEMENTO AL LIBRO CLAUDIO BONANNO 28-9 Contents. Campi di vettori e operatori 2. Il lavoro di un campo di vettori 5 2.. Lavoro e campi conservativi 6 2.2. Lavoro e campi irrotazionali:
DettagliSoluzioni dello scritto di Analisi Matematica II - 10/07/09. C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni
Soluzioni dello scritto di Analisi Matematica II - /7/9 C.L. in Matematica e Matematica per le Applicazioni Proff. K. Payne, C. Tarsi, M. Calanchi Esercizio. a La funzione f è limitata e essendo lim fx
DettagliInterazioni Elettrodeboli. Lezione n. 7
Interazioni Elettrodeboli prof. Francesco Ragusa Università di Milano Lezione n. 7 24.10.2017 Tensore energia impulso Invarianza di gauge globale Quantizzazione del campo di Dirac Invarianza di gauge locale
DettagliAnalisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito A del f(x, y) = 2 x 2 y 2 x y 2 + x y
Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito A del -7- - È obbligatorio consegnare tutti i fogli, anche la brutta e il testo - Le risposte senza giustificazione sono considerate nulle Esercizio
DettagliRecupero 1 compitino di Analisi Matematica 2 Ingegneria Elettronica. Politecnico di Milano. A.A. 2017/2018. Prof. M. Bramanti.
Recupero compitino di Analisi Matematica Ingegneria Elettronica. Politecnico di Milano Es. Punti A.A. 7/8. Prof. M. Bramanti Tema n 3 4 5 6 Tot. Cognome e nome in stampatello codice persona o n di matricola
DettagliUniversita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria: Elettronica. Corso di Geometria ed Algebra Docente F. Flamini
Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria: Elettronica Corso di Geometria ed Algebra Docente F. Flamini Capitolo IV - 3: Teorema Spettrale degli operatori autoaggiunti e Teorema
DettagliCorso di Laurea in Fisica. Geometria 1. a.a Gruppo B. Prof. P. Piazza Soluzioni compito a casa del 17/11/06 B =
Corso di Laurea in Fisica. Geometria. a.a. 26-7. Gruppo B. Prof. P. Piazza Soluzioni compito a casa del 7//6 Soluzione esercizio. Sia B {e, e 2 } e sia B {v, v 2 }. La matrice B del cambiamento di base
DettagliAnalisi Matematica III 16 Gennaio (x 1) 2 + y2
Analisi Matematica III 6 Gennaio 7. ( punti) Calcolare il seguente integrale triplo ( e z + y(x ) + dove = {(x, y, z) R 3 : (x ) + y 4 + z }. y + (x ) + y 4 + z ) dxdz, Il dominio di integrazione è un
DettagliMatrici jordanizzabili
Capitolo 17 Matrici jordanizzabili 17.1 Introduzione Abbiamo visto che non tutte le matrici sono simili a matrici diagonali. Mostreremo in questo capitolo che alcune matrici sono simili a matrici di Jordan.
DettagliSerie di Fourier. Tra queste funzioni definiamo un prodotto scalare nel seguente modo: date f, g V poniamo f (x) g (x) dx. f (x) [g (x) + h (x)] dx
Serie di Fourier Indichiamo con V l insieme delle funzioni f : R R che siano periodiche di periodo π, si abbia cioè f ( + π) = f (), e che risultino integrabili nell intervallo [, π]. Tra queste funzioni
DettagliEsame di Complementi di Matematica Corso di Laurea Triennale in Scienza dei Materiali 1 Febbraio 2007
Esame di Complementi di Matematica Corso di Laurea Triennale in Scienza dei Materiali 1 Febbraio 27 Motivare le soluzioni. Risposte prive di spiegazioni non saranno considerate valide. Risolvere almeno
Dettaglia.a Geometria 2. Esercizi 9. Interpolazione. Curve composte. 1/2, b 3, b = 1
aa - Geometria Esercizi 9 Interpolazione Curve composte Siano dati i punti del piano b i Determinare una curva di grado che passa per tali punti per t / / ii Quante ce ne sono? iii Col metodo dei minimi
DettagliCorso di Laurea in Ingegneria Robotica e dell Automazione Probabilità e Processi Stocastici (455AA) A.A. 2018/19 - Prova in itinere
Corso di Laurea in Ingegneria Robotica e dell Automazione Probabilità e Processi Stocastici (455AA) A.A. 208/9 - Prova in itinere 208--2 La durata della prova è di due ore e mezzo. Le risposte devono essere
Dettagli