CETEM Economia ed organizzazione aziendale II
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- Linda Molinari
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1 CETEM Economia ed organizzazione aziendale II Analisi dei Costi Testo: Manuale di Economia e Organizzazione d Impresa S. Rossetto, Utet. Roero, Rizzo Esercizi di economia ed organizzazione Aziendale, Utet. Contatti: giuseppe.scellato@polito.it Tel
2 Obiettivi del corso Fornire gli strumenti analitici di base impiegati nella gestione operativa delle imprese. L analisi dei costi che si generano all interno dell impresa presenta le seguenti finalità: - Comprensione del costo effettivo di produzione di una specifica tipologia di prodotto all interno di un certo mix produttivo. - Valutazione dell efficienza del sistema produttivo. - Pricing dei prodotti.
3 Obiettivi del corso L analisi dei costi che si generano all interno dell impresa presenta le seguenti finalità: - Programmazione delle quantità minime ed ottimali di produzione. - Delega delle responsabilità e struttura di incentivi. - Valutazione di strategie ed opportunità produttive differenti. Importanza concreta della contabilità analitica per il controllo di gestione (es. Problemi di accounting )
4 Contabilità analitica Modalità di registrazione dei costi sostenuti dall impresa, che si distingue dalla contabilità generale per una serie di fattori: Fattori Contabilità Generale Contabilità Analitica Classificazione Per origine Per destinazione Obbligatorietà Si No Redazione Contabile Libera Soggettività Bassa Totale Orizzonte temp. 1 anno Libero (mensile)
5 Contabilità analitica Si tratta di un documento interno all impresa privo di una standardizzazione formale. Esiste un effettivo raccordo con la contabilità generale: - Sistema duplice contabile.(conti di trasferimento) - Sistema unico indiviso. (Approccio anglosassone, Software). Obiettivo principale della contabilità analitica: Imputare ad una specifica tipologia di prodotto (o servizio) la corretta quota di costi che esso ha generato.
6 Contabilità analitica Esiste un fondamentale trade-off alla base dei risultati della contabilità analitica: Accuratezza del sistema di controllo di gestione Costo di rilevazione dei costi Si deve trovare un corretto livello di bilanciamento dei due fattori. Importanza della decentralizzazione.
7 Classificazione dei costi dell impresa 1. Per Natura: Si basa sulle caratteristiche fisiche ed economiche dei fattori impiegati nei processi produttivi. Es. costi manodopera, costi ammortamenti. 2. Per Variabilità: In base alla loro dipendenza o meno dai volumi di produzione. Costi fissi: canoni di locazione, spese gestionali. Costi variabili: materie prime, attività di manutenzione, lavoro diretto. E la suddivisione fondamentale per il calcolo delle tecniche di programmazione. 3. Per Imputazione: In base alla loro diretta corrispondenza, o meno, con una specifica tipologia di prodotti. Costi diretti Costi Indiretti (Costi comuni, Costi generali)
8 Costi Indiretti Devono essere trasformati in diretti attraverso l impiego di opportuni coefficienti di natura tecnico-economica (basi di ripartizione). Ulteriore classificazione: - Costi indiretti di produzione (costi indiretti industriali o di prodotto) Es: mezzi di servizio, stipendi personale a servizi generali tecnici. - Costi indiretti amministrativi (costi indiretti di periodo) Es: Stipendi dirigenti amministrativi, consulenze. - Costi indiretti commerciali (costi indiretti di periodo) Es: Spese pubblicitarie generaliste, studi di mercato.
9 Classificazione dei costi dell impresa 4. Recuperabilità. Costi recuperabili (Possibilità di disinvestimento) Costi non recuperabili (sunk costs) 5. Manifestazione: Costi effettivi (ex-post) Costi ipotetici (ex-ante) con significato analogo è possibile trovare le definizioni: Costi preventivi (costi standard) Costi consuntivi Vengono impiegati nell analisi degli scostamenti e nel budget. 6. Controllabilità: Costi controllabili dal responsabile di un determinato centro. Costi non controllabili.
10 Classificazione dei costi dell impresa 7. Per Configurazione: (a) Costo Primo = Costi diretti industriali (b) Costo Industriale = Costo Primo + Costi indiretti di produzione (c )Costo Complessivo = Costo industriale + Costi indiretti di periodo (anche chiamato costo pieno) (d) Costo Tecnico-Economico = Costo Complessivo + Costi Figurativi (poco utilizzato) Costi figurativi: Non sono realmente sostenuti, ma rappresentano piuttosto dei costi opportunità. Costi che si sarebbero dovuti sopportare se non si fossero verificate particolari situazioni favorevoli. Utili nella valutazione di efficienza e competitività.
11 Sistemi alternativi di costing La scelta di un particolare modello di costing influenza la determinazione delle attività patrimoniali dell impresa attraverso la valorizzazione delle rimanenze. (relativa autonomia da parte del codice civile) Esistono 4 principali sistemi di aggregazione: 1. Direct costing 2. Variable Costing 3. Absorption Costing (tutti i costi di prodotto o industriali) 4. Full Costing (tutti i costi di prodotto e di periodo)
12 Sistemi alternativi di costo: Direct e Full Costing Esempio degli effetti di scelte di sistemi di costing sul valore dell impresa: Costo Manodopera 3 Euro Periodo I II III Costo materie prime 4 Euro Produzione Costi fissi produzione Euro anno Vendite Costi generali amministrativi Euro annui Prezzo di vendita 17 Euro Costo pieno unitario = 12 Euro (primo anno) Costo diretto unitario = 7 Euro
13 Full costing Periodo I II III Fatturato Magazzini iniziali Costi variabili totali Costi fissi produzione Costi fissi generali Magazzini finali Utile ante imposte Flusso di cassa = 5.000*(full cost) full cost = /10.000
14 Direct costing Periodo I II III Fatturato Magazzini iniziali Costi variabili totali Costi fissi produzione Costi fissi generali Magazzini finali Utile ante imposte Flusso di cassa Per volumi di produzione che eccedono quelli di vendita l impiego del full costing si traduce in un risultato economico superiore. Il direct costing fornisce una valutazione più coerente dei magazzini, ma sottostima il profitto reale di competenza avvicinandolo a quello di cassa.
15 Indici di redditività per tipologie di prodotto Date le precedenti definizioni di costo, è possibile definire i seguenti indicatori: Margine lordo unitario di contribuzione: MCU = PRU - CVU Margine lordo industriale: MCI = PRU - (Costo industriale unitario) Margine netto: M = PRU - (Costo complessivo unitario)
16 La ripartizione dei costi (a) Impresa semplificata costituita da un unica unità produttiva (b) Impresa multidivisionale. Tre step concettuali: 1. Selezione dell oggetto di costo (prodotto) 2. Selezione della categoria di costo indiretto da imputare. 3. Scelta di una opportuna base di ripartizione (cost driver) Base di ripartizione: soggettività e conoscenza dei processi. Esempi tipici: Affitto immobili ----> Metri quadrati Manodop. Indiretta ----> Manodop. diretta
17 Esempio di ripartizione: impresa con 3 prodotti Dati A B C Man. Diretta Mat. Prime Ore macchina unitarie 1,5 2 2 Volume Lotto Volume pezzo produzione prezzo Gestione magazzino Manutenzione macchinario Consumo elettricità Costi commerciali Possibili basi di ripartizione: Gestione magazzino: volumi ingombro * numero pezzi Manutenzione: numero di lotti Elettricità: tempi di uso del macchinario Costi commerciali: Numero di pezzi
18 Esempio di ripartizione: impresa con 3 prodotti Costi indiretti A B C TOT Man. Diretta Mat. Prime Ore macchina unitarie Num. pezzi Lotto Volume pezzo produzione prezzo Gestione magazzino Manutenzione macchinario Consumo elettricità Costi commerciali Per il prodotto A: Costo industriale unitario: ( )/1000 = 136,17 Costo Pieno Unitario = Costo ind. Unitario + (40000)/1000 = 176,17
19 Problema dell approccio analizzato Visione totalmente centralizzata dell impresa. Impiegando basi si ripartizione fondate sui volumi di produzione vi è il rischio, talvolta, che prodotti già consolidati e presenti all interno dell impresa su larga scala sussidino, in modo non corretto, altri prodotti di nicchia che in realtà non sono economicamente convenienti per l impresa. NB: Le ripartizioni dei costi indiretti vanno sempre realizzate utilizzando i cost driver a livello aggregato.
20 Contabilità per Centri di Costo Aree di attività dell impresa (talvolta coincidenti con divisioni o specifici reparti) che generano dei costi. Frammentazione del processo di rilevazione ed attribuzione dei costi ai prodotti. I centri di costo si suddividono in: - Produttivi es: Verniciatura, assemblaggio.. - Ausiliari (forniscono servizi ai centri produttivi) es: Ricerca e sviluppo, amministrazione centrale. DUE PASSAGGI FONDAMENTALI: Caux ---> Cprod ---> Prodotti
21 Contabilità per Centri di Costo Vantaggi: - Migliore conoscenza decentrata dei processi. - Migliore scelta nei cost driver. - Possibilità di generare una struttura di incentivi corretta. Schema Logico dei Flussi di Costo CAux 1 CAux 2 CAux 3 CProd 1 CProd 2 P1 P2 P3
22 Contabilità per Centri di costo Esempi di basi di cost driver per centri ausiliari: Ufficio paghe ---> Numero di dipendenti Direzione generale ---> Volumi di vendita Servizi tecnici ----> Ore/giornate uomo dedicate Metodologie per il ribaltamento dei costi: 1. Metodo diretto: vengono ignorati gli interscambi. 2. Metodo step down:i centri ausiliari vengono gerarchizzati. 3. Metodo del reciproco (matriciale): più complesso ma corretto.
23 Contabilità per Centri di costo: reciproco 1. Dato il set di cost driver si costruiscono, per i centri ausiliari, delle nuove voci virtuali di costo che tengono conto degli interscambi. Y1 = C1 + x 21 Y2 Y2 = C2 + x 12 Y1 C i : costo effettivo registrato per il centro i. x ij : flusso (sempre in termini percentuali) dal centro i al centro j 2. Una volta ottenuti i nuovi costi, vengono ribaltati sui centri produttivi secondo i precedenti cost driver: C3 = (Costi Propri) + x 13 Y1 + x 23 Y2 1 (aux) 2 (aux) 3 (prod)
24 Contabilità per Centri di Costo Per ognuna delle metodologie osservate, è possibile applicare due differenti approcci nella ripartizione dei costi: (A) Single cost pool. (B) Multiple cost pool. Es: ripartisco i costi variabili secondo i flussi effetti ed i costi fissi (di struttura) secondo i flussi preventivati a budget.
25 Contabilità e Process Costing. Sino ad ora sono considerate delle imprese con magazzini iniziali, finali ed intermedi nulli. In realtà nel settore manifatturiero, ma anche nel caso di gestione di servizi, le attività seguono un processo continuo nel tempo mentre la contabilità analitica osserva specifici intervalli fissi di tempo. Vi è il rischio di fornire un analisi imprecisa dei costi, non rappresentativa del periodo osservato (Es. guasti..)
26 Contabilità e Process Costing. Viene definito il concetto di Unità Equivalente. HP : - Vi è indifferenza tra 100 unità al 50% o 200 U al 25%. - La generazione dei costi durante il processo segue un andamento lineare, oppure è istantanea. % costi 50% 50% t
27 Contabilità e Process Costing WIP: Work in progress = num unità fisiche * % avanz. WIP finale WIP iniziale Vengono definite delle percentuali di avanzamento per ogni tipologia di costo impiegata (Es. mat. Prime, manodop., trasformazione.). 2 Modalità di gestione dei magazzini: (A) FIFO: First In First Out. (B) LIFO: Last In First Out.
28 Process Costing: FIFO 70 Fase 1 Fase 2 WIP iniz. 30 U 100% MP 30 U 60% Conv. WIP fin. 20 U 100% MP 20 U 30% Conv. OUTPUT: : 80 unità
29 Process Costing: LIFO 70 Fase 1 Fase 2 WIP iniz. 30 U 100% MP 30 U 60% Conv. WIP fin. 20 U 100% MP 20 U 30% Conv. OUTPUT: 70 + (30-20): 80 unità
30 Process Costing: Metodologia di analisi I costi rilevati variano in diversi intervalli temporali per cui è necessario differenziare, nel calcolo del valore dell output, i costi derivanti dal WIP iniziale da quelli legati all ultimo periodo di lavorazione. 1. Calcolare le unità equivalenti del WIP iniziale. 2. Calcolare i costi unitari equivalenti del WIP iniziale. 3. Calcolare le unità equivalenti di periodo. 4. Calcolare i costi unitari equivalenti di periodo. 5. Valorizzare le unità fisiche in uscita dal centro produtt.
31 Process Costing: Metodologia di analisi. Costi provenienti da centri non produttivi. Costi di trasferimento da un centro al successivo. Caso di unità perse in fase di lavorazione. Caso di differenti materie prime introdotte in step successivi del processo produttivo.
32 Break-Even Analisys. Quantità minima necessaria per coprire i costi: Π = p*q - Cv*Q - CF Qbe = CF / (p - Cv) R,C RT CT NB: P>Cv Qbe Q
33 Break-Even Analisys. Confronto tra tecnologie differenti in funzione della domanda di mercato. A: Labour intensive B: Capital intensive R,C RT CTA CTB A B C Q
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