F : io sono era di me. B : io faccio bene in qualche sport. S : io studio seriamente. A : mio padre mi apprezza
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- Andrea Rizzo
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1 Università di Siena - Anno accademico 0-4 Corso di laurea in farmacia - Corso di matematica (prof. a.battinelli) Prova di valutazione in itinere n. dell..0 - Svolgimento - Testo B A De nisco, estraendole dal resoconto del ragionamento proposto, le seguenti proposizioni dichiarative elementari F io sono era di me B io faccio bene in qualche sport S io studio seriamente A mio padre mi apprezza e osservo che da ciò risultano anche implicitamente de nite le negazioni F io non sono era di me B io non faccio bene in alcuno sport S io non studio seriamente A mio padre non mi apprezza Il ragionamento consta di tre premesse, che chiamo P, P, P, e da una presunta conclusione, che chiamo C. Tutte quante sono composte delle precedenti, e precisamente P F ) A P B ) F P B _ S C S ) A Posso schematizzare la struttura del ragionamento nella forma (P ^ P ^ P ) ) C e posso stabilire ch esso è e ettivamente valido in due modi appellandomi alle regole di deduzione, oppure costruendo una tabella di verità.. Riconosco nella premessa P la forma disgiuntiva del condizionale S ) B, e ciò mi basta per invocare due volte la regola del sillogismo ipotetico dalla verità di P (B ) F ) e di P (F ) A) si trae quella di Q B ) A dalla verità di P (S ) B) e di Q (B ) A) si trae quella di C (S ) A) ed a ermare che è possibile dedurre la verità della conclusione C da quella delle premesse P, P, P.
2 . Le 4 proposizioni elementari in esame sono logicamente indipendenti, e occorre quindi una tavola di verità con 4 = 6 righe F j B j S j A j P j P j P j C j Q P ^ P ^ P j Q ) C _ j _ V j V j V j V j V j V j V j V j V j V V j V j V j F j F j V j V j V j F j V V j V j F j V j V j V j V j V j V j V V j V j F j F j F j V j V j F j F j V V j F j V j V j V j V j V j V j V j V V j F j V j F j F j V j V j V j F j V V j F j F j V j V j V j F j V j F j V V j F j F j F j F j V j F j F j F j V F j V j V j V j V j F j V j V j F j V F j V j V j F j V j F j V j V j F j V F j V j F j V j V j F j V j V j F j V F j V j F j F j V j F j V j F j F j V F j F j V j V j V j V j V j V j V j V F j F j V j F j V j V j V j V j V j V F j F j F j V j V j V j F j V j F j V F j F j F j F j V j V j F j F j F j V la quale rivela che nelle condizioni date la forma enunciativa (P ^ P ^ P ) ) C è appunto una tautologia. B Rappresento in forma ad intervallo l incertezza relativa ai due valori numerici a e b a 9 b deduco da queste i corrispondenti intervalli di incertezza dei valori derivati da a e b mediante le operazioni elementari (tenendo presente che tanto ab che a b sono numeri negativi, ed hanno perciò come limitazione inferiore il prodotto e il quoziente - rispettivamente - di maggior valore assoluto, e come limitazione superiore quella di minor valore assoluto, tra quelli delle corrispondenti limitazioni di a e b; vedi svolgimento del gruppo di esercizi n.) a 0 + b 0 = a + b = a 00 + b 00 a 00 b 0 = 4 4 ab 9 4 = a0 b 00 a 0 b 00 = a b 7 = a 00 b 0 a 00 b 00 = a b = a0 b 0 da cui calcolo agevolmente i relativi valori centrali ed errori assoluti e relativi a + b = = a + b (a + b) ab = 6; 7 4; = ab (ab) a b = = a b (a b) a b = 9 6 a a = ; ; = b b
3 (a + b) a + b = = 00% (ab) ab a (a b) = a b = 40% b a = b = = = 66; 6% = = 66; 6% Osserva come le formule standard di approssimazione dell errore relativo (libro di testo, pag.7) conduc<ano nel caso presente a sopravvalutare leggermente quelli di ab e a ; e come l ampiezza dell errore relativo di a + b sia dovuta b essenzialmente alla diminuzione (rispetto ad a e b) del valore assoluto del valore centrale a + b, dovuta al diverso segno di a e b. a a = = 0% b a a + b b = 7% b = = % C Chiamo rispettivamente,, e z le quantità (in cl) di soluzione contenente il soluto A, di soluzione contenente il soluto B, e di solvente puro che utilizzo nella miscela. Il totale di questi tre ingredienti deve ammontare a l = 00 cl. Poiché il soluto A è presente nella soluzione a concentrazione del 0%, cl della prima soluzione forniscono cl di soluto A; mentre cl della seconda soluzione 0 forniscono cl di soluto B, dato che questo vi è presente a concentrazione del 0 0%; in ne, z cl sono di puro solvente. Nella miscela le quantità richieste sono di 0 cl di soluto A e cl di soluto B. Devono pertanto essere soddisfatte le seguenti equazioni + + z = 00 che forniscono immediatamente = 00 = 0 z = 00 0 = 0 0 = = 0 Per chi ama le rappresentazioni decimali, le quantità con cui miscelare sono ; cl della prima soluzione, 0 cl della seconda, e 6; 6 cl di solvente puro. Un altro metodo per risolvere il problema (proposto dalla studentessa Francesca P). Mi propongo di ottenere le quantità richieste dei due soluti A e B lavorando separatamente sulle due soluzioni che li contengono, miscelando ciascuna con il solvente puro del terzo acone; a tal ne, decido di preparare
4 mezzo litro di ciascuna delle due miscele parziali. Dunque il primo mezzo litro che preparo contiene solo soluto A e solvente; e il secondo mezzo litro solo soluto B e solvente. Poichè la proporzione di A nella miscela nale deve essere del 0%, devo preparare il primo mezzo litro con una proporzione di A del 0%; allo stesso modo, la proporzione del % di B nella miscela nale richiede una proporzione di B nel secondo mezzo litro del 0%. Ma la seconda soluzione che possiedo è già al 0% di B, quindi ne uso direttamente mezzo litro senza miscelare. Per quanto riguarda il primo mezzo litro, devo trasformare la proporzione di A dal 0% nella prima soluzione ad una proporzione del 0%, cioè devo ridurla di ossia moltiplicarla per. A tal ne basta miscelare della prima soluzione con di solvente puro e dunque, per un tolale di mezzo litro, ; cl di prima soluzione e 6; 6 di puro solvente. D a Per tracciare il gra co della funzione de nita dalla formula a primo membro procedo attraverso i seguenti passaggi gr. = + retta per (0; ) e coe ciente angolare nero gr. = j + j simm. vert. (asse X) della parte a ordinata < 0 celeste gr. = j + j traslaz. vert. in basso di ampiezza lilla gr. 4 = jj + j j simm. vert. (asse X) della parte a ordinata > 0 marrone gr. = jj + j j traslaz. vert. in alto di ampiezza blu 4
5 e posso agevolmente delineare la soluzione della disequazione per via gra ca = jj + j j in blu, = in nero La disequazione a è soddisfatta nell unione dell intervallo ( ; 0) con le semirette ( ; ) e (; +). È naturalmente sempre possibile rappresentare la funzione de nita dalla formula presente a primo membro in forma alterna, procedendo in due stadi = jj + j j = * j j se j + j se = * + se e + se e = * se e + se e
6 e risolvere la disequazione proposta ( < ) in quattro stadi ( ) + < in ; +! S = (; +) ( ) + < in ( ) < in ( ) + < in ; ; ;! S =! S = ; 0 ;! S = [ ; ) Poiché S ed S risultano adiacenti, essi possono essere descritti congiuntamente come un unico intervallo, ritrovando la soluzione ottenuta per via gra ca. C è anche un terzo modo, forse il più rapido, di risolvere la disequazione per via puramente algebrica (anche se trascura del tutto la richiesta di identi care la funzione de nita dalla formula a primo membro e di disegnarne il gra co). Eccolo jj + j j < () jj + j j > () [j + j > ] _ [j + j < ] () [j + j > ] _ [j + j < ] () [( + > ) _ ( + < )] _ [ < + < ] () [( > ) _ ( < )] _ [ < < 0] 6
7 D b Rappresento in forma alterna la funzione de nita dalla formula presente a primo membro della disequazione * + + se 0 = + + se 0 e ne ottengo pertanto il gra co disegnando a destra dell asse Y la parabola ad asse verticale col vertice nel punto di coordinate (; 4) e concavità verso il basso, e a sinistra dell asse Y la parabola ad asse verticale col vertice nel punto di coordinate ( ; ) e concavità verso l alto. Aggiungendo la retta di equazione =, = + + nero, = + + blu, = marrone posso già intravedere alquanto chiaramente la struttura dell insieme delle soluzioni, che appare composto da una semiretta e da un intervallo. Per confermare con esattezza l origine della prima e gli estremi del secondo, considero le equazioni associate + = 0 e + = 0 che risultano abbastanza semplici, con soluzioni = 0 per entrambe, e = o = rispettivamente. L insieme delle soluzioni è pertanto ( ; ] [ [0; ]. Anche qui è possibile risolvere almeno la disequazione in via puramente algebrica, ad esempio così jj + + () jj () [( > 0) ^ (jj )] _ [( < 0) ^ (jj )] _ [( = 0) ^ (0 < 0)] () [( > 0) ^ ( )] _ [( < 0) ^ f( ) _ ( )g] () (0 < ) _ ( ) 7
8 D c Procedo come nel caso precedente la rappresentazione in forma alterna della funzione de nita dalla formula a primo membro è = * se 0 se 0 pertanto ne ottengo il gra co disegnando a destra dell asse Y l iperbole equilatera con asintoto orizzontale di equazione =, asintoto verticale di equazione =, e rami nei quadranti dispari (ad bc = < 0), e disegnando a sinistra dell asse Y l iperbole equilatera con asintoto orizzontale di equazione =, asintoto verticale di equazione =, e rami nei quadranti dispari (ad bc = < 0). Aggiungendo la retta di equazione = 4, = + nero, = + + blu, = 6 4 marrone intravedo anche qui abbastanza chiaramente la struttura dell insieme delle soluzioni, costituito adesso dal unione di due semirette con un intervallo. Le due equazioni associate sono con soluzioni = e = disequazione è pertanto + = 4 e + + = 4 9 ( ; ) [ rispettivamente. L insieme delle soluzioni della 9 ; [ [; +)
9 La soluzione puramente algebrica della disequazione può procedere distinguendo i due abituali casi emergenti per la presenza del valore assoluto a denominatore * + jj 4 () >< > >< > >< () > >< () > Nel primo sistema la non negatività della frazione richiede concordia di segno tra numeratore e denominatore, individuando due possibilità (0 < e ) oppure ( > e ) che identi cano l intervallo [0; ) e la semiretta [; +); nel secondo sistema la non positività della frazione richiede discordia di segno tra numeratore e denominatore, individuando due ulteriori possibilità < e 9 oppure < 0 e 9 9 che identi cano la semiretta ( ; ) e l intervallo ; 0. Unendo i due intervalli, che risultano adiacenti, risulta confermata la soluzione ottenuta per via gra ca. 9
10 E R' 0 6 P 4 r' Q r s s'' T' H T R 4 P' 6 La retta r contenente l altezza relativa al lato P Q è la retta per R perpendicolare al lato P Q, e quindi alla retta r 0 per P e Q; pertanto, scrivo l equazione di r 0 a 0 = P Q = b 0 = ( P Q ) = 7 c 0 = P Q Q P = 6 r = 0 Ogni perpendicolare ad r 0 ha i coe cienti delle incognite scambiati di posto e in un segno; tra di esse determino r imponendo al termine noto di garantire il passaggio per R a = 7 b = c = (a R + b R ) = r 7 + = 0 0
11 Per le equazioni parametriche di r posso utilizzare proprio i coe cienti (a 0 ; b 0 ), che (come sempre nell equazione cartesiana di una retta nel piano) identi cano una direzione perpendicolare alla retta r 0 e quindi al lato P Q, cioè appunto la direzione di r = R + a 0 t = + t = R + b 0 t = + 7t Procedendo nello stesso modo per la retta s contenente l altezza relativa al lato QR, scrivo l equazione della retta s 00 per Q ed R a 00 = Q R = 6 b 00 = ( Q R ) = c 00 = Q R R Q = 6 s = 0 e, più semplicemente, 4 = 0 e determino s scambiando di posto e in un segno i coe cienti delle incognite nell equazione di s 00, e imponendo al termine noto di garantire il passaggio per P a = 4 b = c = a P + b P = 4 s = 0 Le equazioni parametriche di s sono poi = P + a 00 u = + 6u = P + b 00 u = 4 u Per trovare il punto di incidenza delle due rette metto a sistema le loro equazioni e procedo come d uso col metodo di eliminazione < I (r) 7 + = 0 < I + 4 = 0 II (s) = 0 II = 0 < I + II + 0 = 0 I = 7 + < r\s = r\s = 4 Ho ritrovato le coordinate del punto P, e questo mi conferma quanto suggerito dalla gura l altezza relativa al lato P Q, contenendo P, non è altro che il lato P R; in altre parole, l angolo in P è retto. Uso le formule presentate a lezione e discusse nello svolgimento del 4 gruppo di esercizi (punto D), utilizzando pesi e per le coordinate di P ed R al ne di ottenere quelle del punto R 0 simmetrico di R rispetto a P R 0 = P R = R 0 = P R =
12 Per il simmetrico (ortogonale) di P rispetto alla retta contenente il lato QR (retta s 00 ), determino il piede H dell altezza da P a QR (intersezione tra s ed s 00 ) < I (s 00 ) 4 = 0 II (s) = 0 < I 9 9 = 0 4II = 0 < I + 4II = 0 I 4 = < H = H = 0 e costruisco P 0 come simmetrico di P rispetto ad H con le formule precedenti P 0 = H P = 4 P 0 = H P = 4 La divisione del lato QR in parti di lunghezze in rapporto di 7 a 00, cioè di a 4, si ottiene combinando le coordinate di Q ed R con pesi + 4 e (vedi ancora lo svolgimento del 4 gruppo di esercizi) T = 7 Q R = 7 T = 7 Q R = 7 T 0 = 4 7 Q + 7 R = 7 T 0 = 4 7 Q + 7 R = 7
2; 3 ; 5 ; p 7 4 = < 2 < 3; 2 3 = < < < < 93
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