Decisione N. 248 del 18 gennaio 2017

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1 COLLEGIO DI NAPOLI composto dai signori: (NA) MARINARI (NA) CARRIERO (NA) MAIMERI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (NA) CAPOBIANCO Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (NA) SCOTTI Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore FABRIZIO MAIMERI Nella seduta del 06/12/2016 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO Con ricorso presentato il 1 giugno 2016, il ricorrente, titolare di duna ditta individuale narra quanto segue: - in data 9 agosto 2011 stipulava un contratto di leasing finanziario per l acquisto di un trattore agricolo (contratto n , sin d ora contratto A); - in data 24 aprile 2013 stipulava un contratto di finanziamento agrario per l acquisto di altra attrezzatura agricola (contratto n , sin d ora contratto B); - il 23 marzo 2015 chiedeva ed otteneva la conversione del contratto B in un secondo contratto di leasing (contratto n. 9803, sin d ora contratto C); - nel corso del 2015, essendosi prospettata la possibilità di accedere a fondi europei, il ricorrente chiedeva a parte convenuta l estinzione anticipata dei due finanziamenti: a tale richiesta parte resistente rispondeva con note del 3 e dell 11 novembre 2015 con cui comunicava il valore di riscatto dei beni; - con mail del 12 novembre 2015, il ricorrente chiedeva all intermediario l emissione delle fatture di riscatto (necessarie per potere emettere il bonifico finalizzato all estinzione anticipata dei finanziamenti) nonché copie di tutte le fatture relative ai due contratti di fornitura per potere accedere al suddetto finanziamento europeo; Pag. 2/6

2 - con mail del 18 novembre 2015, reiterava la richiesta precisando la necessità che le fatture di riscatto risultassero con data non superiore al 15 novembre e sollecitando il rilascio di copia di tutte le fatture relative ai contratti, posto che l intermediario si era limitato a rilasciare copia solo di quelle riferite al In conclusione, il ricorrente si duole della mancata emissione delle fatture di riscatto da parte dell intermediario, emissione che a suo avviso sarebbe dovuta avvenire in concomitanza con l accettazione da parte di quest ultimo della proposta di estinzione anticipata (ovvero il 12 novembre 2015). Ne sarebbe derivato per il ricorrente un pregiudizio economico per l impossibilità di accedere ai finanziamenti europei. Nella narrazione dei fatti, inoltre, il ricorrente lamenta di essere stato costretto nel 2013 alla conversione del contratto B in C, e che tale operazione per gli effetti in termini di dilazione temporale avrebbe comportato un aggravio degli interessi e degli oneri. Infine, e a tal fine produce una perizia stragiudiziale, sostiene che il contratto A risulta essere usurario dal momento che presenta un TAEG superiore alla soglia, con tutte la conseguenze che ne derivano in termini di nullità ex art c.c. In sede di controdeduzioni, parte convenuta ha formulato le seguenti eccezioni pregiudiziali: 1) carenza di legittimazione passiva con riferimento ad uno dei due contratti (il contratto A), in quanto stipulato con altra controparte, ovvero l intermediario italiano. Per tale motivo ha chiesto all Arbitro di dichiarare il difetto di legittimazione passiva con riferimento a tale contratto; 2) inammissibilità, improponibilità e improcedibilità parziale del ricorso con riferimento alle contestazioni aventi ad oggetto sempre il contratto A, dal momento che l intermediario italiano stipulante il contratto non è stato formalmente convenuto nel procedimento dinanzi all ABF. Premesse le eccezioni procedurali, parte convenuta sottolinea la strumentalità delle richieste del ricorrente con riferimento al contratto A. Precisa che il contratto di leasing non prevede alcuna possibilità di riscatto anticipato del bene: ne consegue che in capo all intermediario non sussiste alcun obbligo di accettare la richiesta di estinzione anticipata del finanziamento. Nel caso specifico: - con nota del 3 novembre parte convenuta aveva comunicato il valore (prezzo) dei beni in caso di eventuale riscatto degli stessi prima della naturale scadenza del piano di ammortamento (Comunicazione analoga era stata fornita con nota dell 11 novembre dall intermediario italiano); - il perfezionamento della pratica di estinzione del contratto C era subordinato al versamento dell importo corrispondente al valore di riscatto del bene ( ,80), entro il termine di 15 giorni dalla data di ricezione della lettera di accettazione (ovvero entro il 18 novembre 2015). In tale nota parte convenuta aveva anche indicato le condizioni di pagamento: bonifico bancario o assegno circolare. Richiamando la normativa fiscale a proposito della emissione delle fatture (art. 21, comma 4 del d.p.r. n. 633/72), l obbligo di emissione della fattura sorge o con l accredito della somma sul conto corrente (in caso di bonifico bancario) o con la consegna materiale del titolo di credito (qualora il ricorrente avesse optato per il pagamento a mezzo assegno circolare). A tal riguardo, parte convenuta sottolinea la specificità dell intera operazione, dal momento che il bene oggetto del riscatto era già nella disponibilità del ricorrente e l emissione della fattura non poteva prescindere dalla prova dell avvenuto pagamento. Infatti, in caso di mancato rispetto delle condizioni di pagamento, gravi sarebbero stati i pregiudizi per la società di leasing conseguenti alla perdita della immediata proprietà del bene (che, come noto, rappresenta una garanzia per Pag. 3/6

3 l intermediario) ed alla necessità di intraprendere azioni legali lunghe e complesse per il recupero delle somme; - solo con mail del 12 novembre il ricorrente aveva formalmente accettato l estinzione alle condizioni proposte dall intermediario e solo in tale occasione aveva rappresentato la necessità di disporre delle fatture di riscatto entro il giorno successivo ovvero entro il 13 novembre, fissando un brevissimo preavviso; - la circostanza che per potere effettuare il bonifico fosse necessario disporre della fattura è stata rappresentata per la prima volta con mail del 18 novembre. In tale occasione, e in maniera oltremodo tardiva, il ricorrente ha precisato che la fattura dovesse riportare una data non superiore al 15 novembre, operazione questa tecnicamente non possibile ; - il ricorrente non ha fornito alcuna evidenza documentale attestante l avvenuto bonifico e non ha precisato che il versamento degli importi doveva avvenire successivamente alla ricezione delle relative fatture ; - la conversione del contratto B in C non è stata imposta ma è stato il frutto di una libera scelta del ricorrente; d altronde nel corso del con riferimento al contratto B - la ditta individuale aveva manifestato l esigenza di ridurre la propria esposizione debitoria e di beneficiare di rate di minor importo e scadenze più lunghe ; - per realizzare l operazione di conversione, la proprietà del bene oggetto del contratto è stata trasferita a parte resistente; il ricavato della vendita ha consentito di estinguere il finanziamento agrario. Il bene già nella disponibilità del ricorrente è stato poi oggetto del contratto di leasing il cui piano di ammortamento avrebbe consentito per durata ed importi di ciascuna rata una più agevole gestione dei flussi finanziari; - con riferimento specifico alle richieste del ricorrente, l intermediario evidenzia il mancato assolvimento dell onere della prova, alla luce della estrema genericità (mancata quantificazione delle somme a titolo restitutorio e di risarcimento del danno: in particolare, non sarebbe stato dimostrato il nesso di causalità e lo stesso quantum debeatur di 30 mila euro non è stato in alcun modo supportato da elementi di dettaglio. Infine, con riferimento al contratto A ferme restando le eccezioni procedurali parte convenuta rappresenta il mancato assolvimento dell onere della prova circa la asserita usurarietà delle condizioni e ha precisato come il parametro di riferimento preso in considerazione dal ricorrente sia il TAEG e non come previsto dalle disposizioni in materia il TEG che risulta inferiore al tasso soglia. In relazione alle contrapposte argomentazioni, la società ricorrente chiede che l Arbitro voglia: 1) accertare e dichiarare la violazione del principio di buona fede nell esecuzione del contratto da parte della resistente e, di conseguenza, condannarla al risarcimento del danno quantificabile in euro ,00, ovvero nella maggiore o minore somma che verrà determinata, anche in via equitativa, per l omessa fatturazione in relazione al riscatto dei beni oggetto di leasing e la contestuale perdita del diritto di accesso [a un bando di gara]; 2) accertare e dichiarare la natura usuraia del tasso di interesse convenuto al momento della stipula ed applicato al contratto di locazione finanziaria n. T (contratto A); 3) dichiarare la nullità della clausola avente ad oggetto gli interessi e la gratuità del contratto di locazione finanziaria n. T (contratto A) e, per l effetto, condannare controparte alla restituzione degli interessi non dovuti e illegittimamente incassati, quantificabili complessivamente in euro 6.150, oltre interessi legali; 4) condannare controparte al pagamento delle spese legali per l attività difensiva svolta. L intermediario ha chiesto di: Pag. 4/6

4 - respingere le contestazioni di [parte attrice] con riferimento al contratto di leasing n. T (contratto A), per carenza di legittimazione passiva in capo all [intermediario convenuto]; - dichiarare l inammissibilità, improponibilità ed improcedibilità parziale del ricorso limitatamente alle contestazioni aventi ad oggetto il contratto di locazione finanziaria n. T , contratto A (concluso con [parte convenuta] per la semplice ed assorbente ragione che la stessa [parte convenuta] non è stata convenuta dinanzi all ABF; - respingere le contestazioni circa la violazione di buona fede nell esecuzione del contratto di leasing n. X (contratto C), sollevate con il ricorso presentato da [parte attrice] in data 9 giugno 2016, per tutte le ragioni esposte in narrativa. DIRITTO La questione oggetto del ricorso in esame riguarda due contratti di leasing, uno stipulato da un intermediario italiano (contratto A) e l altro (contratto C) da una succursale di banca estera (parte convenuta); entrambe le parti appartengono al medesimo gruppo bancario, ma per la vicenda del primo contratto il ricorso non è stato presentato alla corretta controparte (l intermediario italiano). La questione pregiudiziale avanzata da parte resistente è quindi fondata e porterebbe alla improcedibilità del ricorso per quanto attiene al contratto A e quindi alla inammissibilità del medesimo in parte qua. In particolare cfr. il Collegio di Roma, decisione n. 1739/2015, secondo cui si deve premettere che il ricorso è stato proposto nei confronti di un intermediario diverso da quello resistente (al quale era stato invece inviato il reclamo) ed è pertanto inammissibile. Tuttavia, come altrettanto pacificamente accade, quando la questione, nonostante profili procedurali negativi, appare matura per una valutazione di merito, il Collegio vi procede egualmente per fornire una risposta più completa alla domanda dell istante. Ciò detto, il Collegio osserva che la ricostruzione effettuata da parte resistente è confermata dai documenti versati in atti, sicché per entrambi i contratti di leasing (contratti A e C) l estinzione anticipata (riscatto) non era prevista e nonostante ciò parte convenuta ha comunicato il valore di riscatto del bene oggetto di leasing, precisando altresì le modalità per il pagamento di quanto dovuto. Del resto, proprio l adesione all estinzione anticipata da parte della società trova la sua compensazione nella accettazione da parte del cliente della somma da corrispondere a titolo di saldo prezzo, calcolata sulla base dell originario piano di ammortamento. Sul tema per valutazioni analoghe, v. Collegio di Milano, decisione n. 917 del 28 marzo 2012; Collegio di Napoli, decisione n. 626 del 29 marzo Per quanto attiene al momento nel quale erogare fattura, il Collegio si limita a richiamare l art. 21, comma 4 ( la fattura è emessa al momento dell'effettuazione dell'operazione determinata a norma dell'articolo ) e l art. 6 ( le cessioni di beni si considerano effettuate nel momento della stipulazione se riguardano beni immobili e nel momento della consegna o spedizione se riguardano beni mobili ) del d.p.r. del 26 ottobre 1972, n. 633, che confermano quanto asserito e dimostrato da parte convenuta circa la correttezza del comportamento tenuto. In ordine alla conversione del prestito agrario nel contratto C, che il ricorrente sostiene essere stata imposta dall intermediario; il Collegio pone in evidenza uno stralcio della nota sottoscritta dal ricorrente medesimo con cui costui accetta le modalità di regolazione del pagamento del primo canone di leasing e della estinzione del finanziamento agrario, con i fondi ottenuti dalla vendita del bene alla società di leasing, nota che in effetti assevera la Pag. 5/6

5 condivisione dell operazione da parte del ricorrente e nega una qualunque forma di costrizione operata da parte convenuta. In ordine alla presunta usurarietà originaria del tasso applicato al contratto A (e ferma restando la questione di improcedibilità sopra rilevata), il Collegio ha provveduto a ricalcolare il TEG (includendo le spese di assicurazione e di apertura della pratica nonché le sole spese di incasso canoni), ottenendo un valore pari all 8,7%, inferiore alla soglia pro tempore vigente del 10,70%. Il Collegio non accoglie il ricorso. P.Q.M. firma 1 IL PRESIDENTE Pag. 6/6