Corso di Topografia I

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Corso di Topografia I"

Transcript

1 Università degli Studi di Perugia Facoltà di Ingegneria Corso di Topografia I Prof. Fabio Radicioni Ing. Aurelio Stoppini Dispensa: COMPLEMENTI DI CARTOGRAFIA - I Parte 1

2 COMPLEMENTI DI CARTOGRAFIA - I Parte 1. PREMESSA: SINTESI DEI CONCETTI BASE DELLA CARTOGRAFIA La Cartografia si pone come obiettivo primario la rappresentazione della superficie fisica della Terra (in planimetria ed altimetria) su di un supporto piano. Limitiamoci inizialmente a considerare la sola planimetria, in quanto l'altimetria del terreno viene poi rappresentata convenzionalmente sulla base planimetrica (a piano quotato, a curve di livello) o trattata a parte mediante modelli numerici - i D.T.M. Si è visto in Geodesia che la planimetria è definita sulla superficie dell'ellissoide (mediante le proiezioni sull'ellissoide di punti del terreno, effettuate lungo la normale). L'ellissoide è però una superficie a doppia curvatura, e non è applicabile al piano, cioè non può essere disteso, sviluppato su un piano senza deformarlo. Ne discende un primo fondamentale concetto: la rappresentazione dell'ellissoide su di un piano comporta sempre deformazioni delle figure su di esso tracciate. Le diverse rappresentazioni cartografiche (ne esistono svariati tipi) sono studiate in modo da rendere piccole (o almeno accettabili per le applicazioni pratiche) queste deformazioni. Il passaggio dall'ellissoide al piano può essere effettuato per via geometrica attraverso proiezioni geometriche, cioè proiettando opportunamente i punti della superficie ellissoidica su di un piano (o su una superficie a semplice curvatura quale un cilindro o un cono, poi sviluppati sul piano). Ai fini pratici, è però necessario poter effettuare analiticamente (e quindi numericamente) questo passaggio. Occorre quindi definire le cosiddette equazioni della carta o formule di corrispondenza, che hanno la seguente struttura formale: x y = = x y ( ϕ, ω ) ( ) ϕ, ω (1) e permettono di passare dalle coordinate geografiche (ϕ, ω), che esprimono la posizione planimetrica di un punto P sull'ellissoide, alle coordinate piane cartografiche (x, y) che esprimono la posizione del corrispondente punto P' sul piano della carta, riferita ad un sistema d'assi cartesiani Oxy sul piano stesso.

3 E evidente che il passaggio da coordinate geografiche a piane cartografiche riguarda solo la planimetria. Da due coordinate si passa a due coordinate; da uno spazio a due dimensioni (ellissoide) a un altro spazio a due dimensioni (piano della carta). La quota dei punti non entra in gioco, dato che si parte dalle loro proiezioni sull ellissoide. Le equazioni della carta devono essere tali che la corrispondenza tra punti dell'ellissoide e punti della carta sia biunivoca, cioè ad ogni punto dell'ellissoide corrisponda uno ed un sol punto della carta, e viceversa. Il passaggio inverso (dalla carta all'ellissoide) si ottiene con le formule di corrispondenza inverse: ϕ = ϕ ω = ω ( x, y) ( x, y) () Note che siano le formule di corrispondenza e le inverse, è quindi del tutto equivalente, ai fini della individuazione planimetrica di un punto, fornire le sue coordinate geografiche o le coordinate cartografiche. Si ribadisce che in entrambi i casi si tratta di due numeri: la posizione planimetrica è riferita infatti a uno spazio a due dimensioni (superficie dell'ellissoide o piano della carta); la posizione nello spazio è definita aggiungendo la terza dimensione cioè la quota. Una rappresentazione cartografica, quindi, è definita dalle formule di corrispondenza. Esistono molti tipi di rappresentazione, con formule di corrispondenza diverse; solo alcune di esse corrispondono a proiezioni geometriche, ma questo non è un requisito essenziale. Requisito importante è invece, come si è detto, che le deformazioni (inevitabili) siano piccole, quanto più possibile. Nel passaggio dall'ellissoide alla carta linee e figure si deformano in vari modi. Data una linea tracciata sull'ellissoide, la corrispondente linea, deformata, sul piano della carta, viene detta trasformata piana della linea stessa. Le deformazioni indotte nel passaggio dall'ellissoide al piano vengono distinte come segue: a) Deformazioni lineari, ovvero variazioni della lunghezza di linee congiungenti punti sul piano, rispetto alle corrispondenti sull'ellissoide. Sono espresse quantitativamente dal cosiddetto modulo di deformazione lineare, definito come il rapporto tra la lunghezza ds' di un elemento infinitesimo di linea sul piano della carta e quella ds del corrispondente elemento sull'ellissoide: 3

4 s m = d ' d s (3) Il modulo di deformazione lineare può essere unitario o costante solo lungo determinate linee. In generale, esso varia da punto a punto e, dato un punto, può variare anche con la direzione (nel caso in cui la rappresentazione non sia conforme). Per le applicazioni pratiche è utile definire il cosiddetto modulo di deformazione lineare per elementi finiti, che si riferisce a un tratto di linea di lunghezza finita, tra due punti 1 e (v. nel testo, uso geodetico della rappresentazione di Gauss): m 1 = l1 ' l 1 (4) b) Deformazioni superficiali, ovvero variazioni dell'area delle figure sul piano rispetto a quella delle corrispondenti figure sull'ellissoide. Sono espresse quantitativamente dal modulo di deformazione superficiale, definito come rapporto tra l'area ds' di un elemento infinitesimo di piano e quella ds' del corrispondente elemento di superficie ellissoidica: S M = d ' (5) d S c) Deformazioni angolari, ovvero variazioni degli angoli tra linee sul piano della carta rispetto a- gli angoli tra le linee corrispondenti sull'ellissoide. Anziché da un rapporto come nei casi precedenti, sono espresse mediante la differenza tra l'angolo sulla carta ed il corrispondente angolo sull'ellissoide: dα = α' α (6). PRINCIPALI TIPI DI RAPPRESENTAZIONI CARTOGRAFICHE Le diverse rappresentazioni cartografiche, ottenibili variando le equazioni della carta, possono essere distinte in vari modi, ma la classificazione più interessante è quella che distingue i tipi di carta in base alle deformazioni indotte. Si è detto che la presenza di deformazioni è inevitabile, dato che l'ellissoide non è sviluppabile su un piano. E' però possibile eliminare alcuni tipi di deformazioni, o ridurre le deformazioni nel loro complesso. Si distingue allora tra: 4

5 Rappresentazioni conformi: le rappresentazioni cartografiche che non comportano deformazioni angolari. In qualsiasi punto della carta si ha dα = 0. Sono le rappresentazioni più utilizzate nella pratica perché hanno il notevole vantaggio di poter trasferire sulla carta senza variazioni gli angoli misurati con un teodolite sul terreno (e viceversa dalla carta al terreno, nel caso dei tracciamenti) 1. A titolo di esempio, sono conformi la rappresentazione di GAUSS (adottata in Italia e in numerosi altri paesi) e quella di LAMBERT (adottata in Francia, parte degli U.S.A., ecc.). Rappresentazioni equivalenti: eliminano le deformazioni superficiali; in qualsiasi punto della carta si ha M = 1 (o uguale a una costante). Sono le più adatte, concettualmente, alla cartografia catastale, ma in pratica si preferisce spesso utilizzare, anche per questa, rappresentazioni conformi aventi M poco diverso dall'unità. Un esempio di rappresentazione equivalente è quella di FLAMSTED adottata per la cartografia IGM anteriore alla II guerra mondiale. Rappresentazioni afilattiche: sono concepite in modo da ridurre nel complesso tutte le deformazioni senza però annullarne completamente alcun tipo. Un esempio di rappresentazione afilattica ( quasi equivalente) è quella di CASSINI-SOLDNER adottata nella cartografia catastale (tuttora in uso in molte province). In generale, comunque, vale il seguente concetto: tutti i tipi di deformazione possono essere contenuti se si limita opportunamente l'ampiezza della zona rappresentata dalla carta. Nella pratica, si opera in modo che le deformazioni lineari siano inferiori all'errore di graficismo (convenzionalmente assunto pari a 0, mm) nell'ambito di un singolo "elemento" (foglio stampato) della carta. E' un concetto che fa riferimento alla tradizionale versione grafica-cartacea delle carte, ma viene mantenuto anche nella cartografia numerica, in quanto da essa vengono poi stampate copie alla scala nominale. Questo importante concetto, presentato anche nel testo, può essere chiarito come segue. Se la scala della carta è 1/n, la distanza corrispondente alla massima lunghezza misurabile sull'elemento di carta (la diagonale d) è d n. Sia m* il modulo di deformazione lineare medio nell'elemento di carta. La massima deformazione lineare, valutata per la diagonale, deve risultare inferiore all'errore di graficismo: m* d n d n 0, 10-3 n (m) (7) 1 In Geodesia si è visto che, per il primo dei "teoremi della geodesia operativa" e per la trascurabilità della deviazione della verticale, gli angoli tra piani verticali misurati in campagna con un teodolite possono essere assimilati agli angoli tra sezioni normali e questi ultimi agli angoli tra le geodetiche. Non esistono rappresentazioni che siano contemporaneamente conformi ed equivalenti. 5

6 In questa relazione può essere eliminato il fattore di scala n : m* d d = d (m* 1) 0, 10-3 (m) (8) Ne risulta un criterio di accettabilità indipendente dalla scala della carta: 1 3 0, 10 d m* 1 + Alcuni esempi numerici possono chiarire ulteriormente il concetto: 3 0, 10 d (9) 1) Una "tavoletta" IGM 1:5.000 vecchia produzione ha dimensioni di circa 40 x 40 cm, quindi una diagonale di circa 56 cm. Il massimo e il minimo valore del modulo di deformazione lineare tollerabili secondo il criterio fornito dalla (9) sono quindi: m MIN = 1 0,000/0,56 = 0,99964 m MAX = 1 + 0,000/0,56 = 1,00036 La rappresentazione di Gauss "a cilindro secante" con fusi di 6 di ampiezza, adottata in Italia e in molti altri paesi ha valori del modulo compresi tra 0,9996 e 1,0004 circa, quindi rispetta sostanzialmente il criterio della (9) con riferimento alle dimensioni di taglio di una tavoletta. ) Un elemento della Carta Tecnica Regionale 1:5.000 ha dimensioni medie di circa 56 x 70 cm (diagonale di circa 90 cm). La (9) fornisce: m MIN = 1 0,000/0,90 = 0,99978 m MAX = 1 + 0,000/0,90 = 1,000 Anche per la C.T.R. viene adottata la rappresentazione di Gauss con fusi di 6 (m compreso tra 0,9996 e 1,0004). Per rientrare nella tolleranza fissata dalla (9) occorrerebbe in questo caso ridurre le dimensioni degli elementi, oppure limitare l'ampiezza dei fusi. Per motivi di praticità e per uniformare la cartografia regionale a quella nazionale, si è comunque deciso di accettare la presenza di queste deformazioni lievemente superiori alle tradizionali tolleranze 3. Di seguito, vengono riassunte le principali caratteristiche di alcune rappresentazioni cartografiche, limitatamente a quelle più utilizzate nella cartografia italiana. RAPPRESENTAZIONE DI GAUSS La rappresentazione di GAUSS corrisponde, dal punto di vista geometrico, a una proiezione cilindrica trasversa, ovvero a una proiezione dell'ellissoide effettuata dal centro dell'ellissoide stesso su un cilindro avente l'asse perpendicolare all'asse polare dell'ellissoide. Il cilindro ha sezione ellittica ed è tangente all'ellissoide lungo un meridiano, detto meridia- 3 Si tenga conto comunque che l'errore di graficismo convenzionale di 0, mm è difficilmente raggiungibile nella pratica, a causa delle deformazioni del supporto della carta. 6

7 no centrale. Il meridiano centrale e l'equatore si trasformano, sul piano della rappresentazione, in due rette perpendicolari. Le "trasformate piane" dei meridiani restano perpendicolari a quelle dei paralleli nei punti di intersezione, come accadeva sull'ellissoide; la rappresentazione di Gauss è conforme e risulta quindi isogonica, cioè mantiene invariati gli angoli. Esaminando il reticolato geografico della rappresentazione di Gauss si nota come le deformazioni (quelle lineari e conseguentemente quelle superficiali) crescano velocemente allontanandosi dal meridiano centrale. Su tutto il meridiano centrale il modulo di deformazione lineare è uguale a 1, dato che il cilindro è tangente all'ellissoide lungo tale meridiano. Allontanandosi dal meridiano centrale, si ha una forte dilatazione delle figure, che cresce rapidamente diventando presto intollerabile. Per contenere le deformazioni, la "zona utile" in cui la rappresentazione di Gauss può essere utilizzata viene limitata ad un "fuso" compreso tra due meridiani simmetrici rispetto a quello centrale. Utilizzando più fusi contigui, l'intera superficie terrestre può essere rappresentata in proiezione di Gauss. Nel mondo anglosassone, la rappresentazione di Gauss viene talvolta denominata Transverse Mercator Projection, riferendosi ad una proiezione a cilindro trasverso ideata dal Mercatore; si intende però la versione "moderna" della stessa, cioè quella analiticamente definita da Gauss. Nei paesi germanici viene detta rappresentazione di Gauss-Kruger (dal nome del geodeta che perfezionò gli sviluppi analitici della rappresentazione). In Italia, la rappresentazione di Gauss adottata dall IGM viene detta rappresentazione Gauss-Boaga (il geodeta Boaga fu dirigente dell IGM e del Catasto e ne curò l introduzione in Italia). In ogni caso, gli sviluppi analitici e le formule di base (equazioni della carta, moduli di deformazione, ecc.) restano quelle della r. di Gauss, anche se alcuni parametri (longitudine del meridiano centrale, ampiezza del fuso, coefficiente di contrazione, eventuale falsa origine per rendere positive le coordinate Est) variano secondo le convenzioni adottate. Sul piano della rappresentazione di Gauss si adotta un sistema di riferimento cartesiano costituito da un asse y coincidente con la trasformata piana del meridiano centrale, e un asse x coincidente con la trasformata dell'equatore 4. L'origine del riferimento si trova quindi all'intersezione degli assi. Le formule di corrispondenza, nella forma classica, sono costituite da sviluppi in serie: nelle quali: 4 6 x = B( ϕ) + aλ + a4λ + a6λ (10) y = a λ+ a λ + a λ Nella cartografia l'asse delle x, diretto verso Nord, rappresenta in genere l'asse delle ordinate mentre l'asse y, diretto verso Est, è l'asse delle ascisse, contrariamente alla convenzione adottata di solito nell'analisi matematica. 7

8 λ = ω ω 0 (11) è la longitudine rispetto al meridiano centrale del fuso, avente longitudine ω 0 rispetto al meridiano fondamentale del datum geodetico adottato. ϕ B (ϕ) = ρ dϕ (1) 0 rappresenta la lunghezza dell'arco di meridiano dall'origine alla latitudine ϕ, ed i coefficienti a i hanno i seguenti valori: a a a a a a = Ncosϕ N = senϕcosϕ N 3 = cos ϕ ( 1 t + η ) 6 3 N senϕcos ϕ 4 = (5 t + 9η + 4η ) 4 5 N cos ϕ 4 = (5 18t + t + 14η 58η t ) 10 5 N senϕcos ϕ 4 = ( 61 58t + t + 70η 330η t ) 70 (13) dove t ed η sono due classiche funzioni della latitudine usate in geodesia: t = tg ϕ (14) η = e 1 e cos ϕ = e'cosϕ (15) La funzione B (ϕ), cioè la lunghezza dell'arco di meridiano a partire dall'equatore (B è l iniziale di Bogen che in tedesco significa arco), è ricavabile da tabelle o espressioni approssimate. Ad esempio, per l'ellissoide internazionale si può impiegare la seguente relazione (dovuta a HIRVO- NEN), che fornisce B in metri: B (ϕ) = ,50006 ϕ ,03468 sen ϕ + 16,9761 sen 4ϕ 0,07 sen 6ϕ (16) In questa espressione, come anche nelle equazioni della carta, le coordinate geografiche vanno ovviamente inserite in radianti. Le (10) sono utilizzabili praticamente per fusi di ampiezza fino a 6 circa, con un'approssimazione dell'ordine del centimetro. Per fusi di maggiore ampiezza e/o precisioni superiori, occorre 8

9 considerare ulteriori termini degli sviluppi in serie. Esistono diverse espressioni equivalenti alle (10), tra le quali si possono citare le formule di HIRVONEN (v. ad es. in Bencini, 1976), o le espressioni di BALLARIN (1948 e 1949) valide anche per fusi di grande ampiezza. Come formule di corrispondenza inverse (per passare da coordinate piane a geografiche) si possono impiegare ad esempio le seguenti espressioni di HIRVONEN: y v senh ω = ω0 + λ = ω0 + arctg c ϕ cos ' ϕ = arctg[ tg ϕ' cos( vλ) ] (17) che richiedono la conoscenza della funzione inversa della funzione B definita precedentemente: x ϕ' = ϕ' ( x) = + sen + sen + sen A B x A C 4x A D 6x A (18) con: A = ,50006 m B =, rad C = 3, rad D = 7, rad (coefficienti calcolati per l ellissoide internazionale - validi quindi solo su quest ultimo) v = 1+ e' cos ϕ ' (19) c = a 1 e = ,608 m (raggio di curvatura polare) (0) La rappresentazione di Gauss, come sinora descritta, provoca deformazioni lineari sempre positive (cioè di dilatazione). Il modulo di deformazione lineare vale 1 lungo il meridiano centrale, ed è maggiore di 1 in tutti gli altri punti. Esso può essere calcolato mediante una delle seguenti espressioni: 9

10 λ m = 1+ cos ϕ ( 1+ η ) y m = 1+ ρn (1) () mentre il modulo di deformazione superficiale è fornito da: M = 1+ λ cos ϕ ( 1+ η ) (3) M = 1+ y ρn (4) Di grande utilità pratica è il modulo di deformazione lineare per elementi finiti, calcolabile con la seguente espressione: m 1 y1 + y1y+ y = 1+ (5) 6ρ m N m nella quale y 1 e y sono le ordinate degli estremi della linea, mentre ρ m ed N m sono i raggi di curvatura principali calcolati per la latitudine media (punto medio della linea). Rappresentazione di Gauss a cilindro secante Si è appena visto che la rappresentazione di Gauss a cilindro tangente comporta sempre dilatazioni. Per un fuso di 6 di ampiezza, ad esempio, il modulo di deformazione lineare varia tra 1 (lungo il meridiano centrale) ed un massimo di circa 1,0008 (ai margini del fuso). Per ridurre le deformazioni, si adotta spesso l'artifizio della rappresentazione a cilindro secante. La proiezione viene effettuata su un cilindro di diametro leggermente più piccolo, che risulta secante all'ellissoide. Si hanno così deformazioni lineari negative (contrazioni) nella zona centrale del fuso, e positive (dilatazioni) ai margini, mentre in due fasce intermedie si hanno deformazioni lineari pressoché nulle. Nella pratica, per ottenere questo risultato è sufficiente moltiplicare i valori delle coordinate forniti dalle (10) per un coefficiente di contrazione che, nello standard adottato internazionalmente dei fusi di 6, viene assunto pari a: m 0 = 0,9996 (6) Così facendo, il modulo di deformazione lineare vale 0,9996 lungo il meridiano centrale, mentre il valore massimo ai margini si riduce a circa 1,

11 Utilizzo della rappresentazione di Gauss per calcoli geodetici La rappresentazione di Gauss, essendo conforme, si presta bene all'esecuzione di calcoli geodetici (risoluzione di figure ellissoidiche, compensazione di reti di triangolazione, ecc.) sul piano della carta, con il vantaggio di poter utilizzare, con opportune correzioni, le consuete espressioni della trigonometria piana. Le figure geometriche (ad es. triangoli) tracciate sulla superficie ellissoidica mediante archi di geodetica, corrispondono, sul piano della carta, a figure deformate aventi per lati le trasformate piane delle geodetiche. Occorre trovare il modo di risolvere tali figure. Le lunghezze delle trasformate piane delle geodetiche, cioè i lati delle figure formate dalle trasformate stesse, si ottengono dalle lunghezze delle geodetiche (corrispondenti alle distanze ridotte alla superficie di riferimento) moltiplicandole per il modulo di deformazione lineare per elementi finiti, fornito dalla (5). Gli angoli fra le trasformate, essendo la rappresentazione conforme, sono uguali agli angoli tra le geodetiche, che a loro volta, per i "teoremi della geodesia operativa", corrispondono agli angoli misurati in campagna con gli strumenti topografici. Ma le trasformate piane delle geodetiche possono essere assimilate a rette solo per distanze molto brevi (fino a qualche km); per distanze maggiori, è necessario tener conto della loro curvatura. La tecnica normalmente adottata consiste nel passare dalle trasformate piane alle "corde", cioè ai segmenti di retta che nel piano uniscono gli estremi delle trasformate. Lo scostamento angolare fra la (tangente alla) trasformata e la corda viene detto "riduzione alla corda" ed è calcolabile da: ε AB = ( xa xb)( ya + yb) 6ρ N m m (7) Per risolvere una figura, ad esempio un triangolo, formato da archi di geodetica si passa al "triangolo delle corde" calcolando le riduzioni alle corde e quindi gli angoli tra le corde. Si ha: α' = α + ε AB ε AC (8) e simili relazioni valgono per gli altri angoli del triangolo. Per valutare i segni con cui vanno messe in conto le riduzioni alle corde, conviene tener presente la cosiddetta "regola del vento" valida per la rappresentazione di Gauss: le trasformate piane delle geodetiche sono disposte, rispetto alle corde, come "vele" gonfiate da un "vento" spirante dal meridiano centrale del fuso. 11

12 Altra espressione indispensabile per l'impiego geodetico della rappresentazione di Gauss è quella della convergenza del meridiano, definita come l'angolo γ formato dalla trasformata piana del meridiano con la direzione dell'asse delle ordinate x della carta. Tale angolo varia da punto a punto ed è calcolabile ad esempio con la: λ tgγ = λsenϕ 1 cos ϕ ( 1 t + η ) (9) Mediante la convergenza del meridiano e la riduzione alla corda è possibile passare dall'azimut geodetico alla "anomalia piana" di una data direzione e viceversa: θ AB = αab ± ε AB ± γ (30) Per i segni, è sempre bene far riferimento alla "regola del vento". Sul piano della rappresentazione di Gauss è possibile anche risolvere il primo e il secondo "problema fondamentale della Geodesia", mediante le riduzioni e moduli sopra accennati, oppure anche direttamente con espressioni dovute a HRISTOW (v. Jordan, 1958) valide per archi lunghi. RAPPRESENTAZIONE DI CASSINI-SOLDNER Si tratta, come già accennato, di una rappresentazione afilattica, tale cioè da non annullare alcun tipo di deformazione ma da ridurle tutte nel loro complesso. La rappresentazione di Cassini-Soldner si ottiene assumendo che le coordinate piane siano pari alle coordinate geodetiche rettangolari (dette anche geodetiche ortogonali, e già trattate in Geodesia) riferite a un'origine P 0 di coordinate geografiche (ϕ 0, ω 0 ) note. Le equazioni della carta sono quindi, a livello concettuale, le seguenti: x = X y = Y (31) Per poterle calcolare in pratica, si utilizzano le formule di passaggio da coordinate geografiche a geodetiche ortogonali, che sono le seguenti: 1

13 3 ρ0 X = ρ0 ( ϕ' ϕ0) + e' sen ϕ N 0( ϕ' ϕ0) 4 0 (3) N ' 3 Y = N ( ) + ( ) 'cos ϕ' ω ω0 sen ϕ 'cos ϕ ' ω ω0 3 dove N 0, N' e ρ 0 sono rispettivamente gran normale e raggio di curvatura del meridiano calcolati per la latitudine ϕ 0 dell'origine o per la latitudine ϕ' del "piede della perpendicolare" (intersezione del meridiano con la geodetica ortogonale), data da: N senϕcosϕ ϕ' = ϕ + ( ω ω0 ) (33) ρ nella quale N e ρ sono rispettivamente la gran normale e il raggio di curvatura del meridiano calcolati per la latitudine ϕ. La rappresentazione di Cassini-Soldner dà luogo a deformazioni modeste solo entro un limitato intorno dell'origine, avente un raggio dell'ordine dei 100 km. Per tale motivo, essa è stata adottata dal Catasto italiano suddividendo il territorio nazionale in zone, comprendenti una o più province, per ciascuna delle quali è stata assunta una diversa origine. Il modulo di deformazione lineare varia con la direzione della geodetica, dato che la rappresentazione non è conforme; esso è dato da: m = 1+ x cos α ρ N 0 0 (34) mentre il modulo di deformazione lineare per elementi finiti ha la seguente espressione: x1 + x x + x m = 1+ 6ρ N cos θ1 (35) dove θ 1 è l'anomalia piana della corda 1-. Come detto più volte, la rappresentazione non è conforme, per cui su lunghe distanze va tenuto conto delle deformazioni angolari, delle quali però si omette qui l'espressione dato che risultano trascurabili alle normali distanze di misura (fino a qualche km). Infine, il modulo di deformazione superficiale è dato da: M x = 1+ N ρ 0 0 (36) 13

14 3. LA CARTOGRAFIA DI BASE IN ITALIA Di seguito, vengono presentate le principali caratteristiche e convenzioni delle rappresentazioni cartografiche adottate in Italia nella cartografia ufficiale. Viene presa in considerazione solo la cartografia di base, prodotta dall'istituto Geografico Militare, del Catasto e delle Regioni. Non vengono affrontate questioni relative a carte per applicazioni e scopi particolari quali le carte nautiche (Istituto Idrografico della Marina), aeronautiche, geologiche, o altre carte tematiche, che comunque utilizzano come supporto la cartografia di base di cui sopra. Si fa riferimento alla Tabella 1 ed alla figura 7 della dispensa sulle trasformazioni di datum, che interessano anche le applicazioni cartografiche CARTOGRAFIA I.G.M. L Istituto Geografico Militare, con sede a Firenze, è il massimo Datum geodetico Il sistema di riferimento geodetico adottato per l'inquadramento (rete trigonometrica) della cartografia IGM dal dopoguerra in poi è il "ROMA 40", detto anche Sistema geodetico nazionale, che utilizza l'ellissoide internazionale (Hayford) orientato a M.Mario con dati astronomici del Il meridiano fondamentale è quello di M.Mario. Per convertire le longitudini da M.Mario a Greenwich è sufficiente sommare la costante: ω* = 1 7' 08,400" (37) che rappresenta la longitudine di M.Mario da Greenwich nel datum Roma 40. Le carte IGM sono georeferenziate (parametrate) anche con riferimento al datum europeo ED 50 (ellissoide internazionale orientato nell'europa centrale con dati del 1950), che viene utilizzato prevalentemente in ambito militare NATO. Rete di inquadramento La rete trigonometrica IGM, che materializza il datum sul territorio, deriva dalla rete di triangolazione originaria con otto basi misurate, il cui calcolo venne ultimato tra il 1908 e il Questa rete, calcolata in origine sull'ellissoide di Bessel con due diversi orientamenti per l'italia settentrionale e meridionale, venne poi trasformata nel datum attuale negli anni immediatamente successivi al Questa rete è stata poi soggetta ad un costante "lavoro di manutenzione" in occasione dei 14

15 successivi aggiornamenti e rifacimenti, per lotti, della cartografia IGM. In pratica, interi blocchi della rete sono stati ricalcolati tenendo conto anche delle nuove misure, per cui le coordinate di alcuni vertici sono variate nel tempo, e per alcuni è variata anche l'ubicazione. Uno degli aggiornamenti più importanti ha riguardato la rideterminazione della base di Piombino (nella quale era stato scoperto un errore), con conseguente ricalcolo di tutto il blocco di rete ad essa collegato. Nel 1983 è stato eseguito un ricalcolo in unico blocco di tutta la rete del I ordine, mettendo in conto anche le molte basi geodimetriche misurate negli anni '70-'80. Sono stati rideterminati anche i vertici del II e III ordine. Questa nuova rete, denominata IGM 83, è disponibile solo per applicazioni particolari o di ricerca, mentre le coordinate di catalogo cedute agli utenti restano quelle della rete originaria, salvo gli aggiustamenti "di manutenzione" di cui si è detto. La nuova rete GPS IGM 95, al momento, non viene ancora applicata sistematicamente come supporto per la cartografia. E' previsto comunque di integrarla, a breve termine, con la rete trigonometrica preesistente, mediante la determinazione dei parametri della trasformazione di Helmert validi per zone, e con la disponibilità di un geoide "ufficiale". E' stata anche avanzata la proposta di passare dal datum Roma 40 al WGS 84, inquadrando in esso tutta la cartografia di nuova produzione (e riparametrando quella esistente), ma si tratta evidentemente di una scelta che non potrà esser presa "a cuor leggero", per tutte le conseguenze che comporta. Rappresentazione cartografica La carta IGM originaria (1: ) adottava la rappresentazione equivalente di SAMSON- FLAMSTED, policentrica (con una diversa origine per ogni foglio). Nel 1948 venne definitivamente adottata la rappresentazione di GAUSS, nella versione a cilindro secante con fattore di contrazione 0,9996. L'Italia è rappresentata mediante due fusi cartografici di 6 di ampiezza, detti fuso ovest e fuso est, aventi meridiano centrale rispettivamente a 9 e 15 Est Greenwich (corrispondenti, nell'ordine, a -3 7' 08,400" e 3' 51,600" rispetto a M.Mario). La figura A-15 rappresenta schematicamente i due fusi. Nella figura si nota la zona di sovrapposizione, fascia intermedia corrispondente all'ampiezza in longitudine di un foglio 1: , nella quale la cartografia è parametrata in entrambi i fusi (e per i vertici trigonometrici i cataloghi forniscono le coordinate in ambedue i fusi) per semplificare i problemi di passaggio da un fuso all'altro. La rappresentazione di Gauss così impostata viene detta rappresentazione GAUSS-BOAGA in onore del Prof. Boaga che ne curò l'introduzione in Italia. Alle coordinate Est, per evitare valori ne- 15

16 gativi, viene aggiunta una costante detta falsa origine che vale metri per il fuso ovest e metri per quello est. In definitiva, le coordinate Gauss-Boaga (N, E) si ottengono dalle gaussiane (x, y) come segue: N = x 0,9996 (38) E = y 0, E 0 (39) dove la falsa origine E 0 ha i valori sopradetti. Per effetto della falsa origine, le coordinate Est iniziano sempre con il numero 1 nel fuso ovest e con il numero nel fuso est, che quindi vengono anche detti "fuso 1" e "fuso ". All'inverso, si ha: x = N 0, 9996 y = E E 0 0, 9996 (40) (41) Le carte IGM contengono il reticolato cartografico (o reticolato chilometrico) della rappresentazione di Gauss-Boaga, in genere indicato con segni a margine sul bordo degli elementi di carta. Nelle carte IGM è anche sovrastampato il reticolato chilometrico della rappresentazione U.T.M. (Universal Transverse Mercator), utilizzata prevalentemente in ambito militare NATO, che corrisponde a una proiezione di Gauss a cilindro secante (sempre con m 0 = 0,9996) calcolata però nel datum ED 50. L'Italia è coperta dai fusi 3 e 33 di questo sistema, che corrispondono approssimativamente ai fusi ovest ed est del sistema Gauss-Boaga. Produzione cartografica L'Istituto Geografico Militare, nei suoi oltre 100 anni di attività, ha prodotto vari tipi di carta, con un'evoluzione storica progressiva. Senza entrare nel dettaglio delle diverse varianti della produzione I.G.M., si descrivono di seguito i tipi principali delle carte attualmente in uso. La carta IGM di "vecchia produzione" è realizzata nelle scale di 1: e 1:5.000, con la classica suddivisione in fogli, quadranti e tavolette schematizzata nella figura A-16. Questa carta copre tutto il territorio nazionale, anche se lo stato di aggiornamento è molto variabile da una zona all'altra. Si tratta della classica carta di base nazionale, adottata come supporto per innumerevoli produzioni di cartografia tematica (tra le più importanti si ricorda la Carta geologica nazionale). 16

17 Il "taglio" degli elementi cartografici è di tipo geografico (cioè per meridiani e paralleli) ed è riferito al sistema geodetico nazionale "Roma 40", del quale è riportato il reticolato geografico con tratti a margine. Queste carte classiche dell'igm sono ancora in vendita, ma da alcuni anni vengono semplicemente ristampate e non più aggiornate, in quanto verranno gradualmente sostituite dalla nuova cartografia. La carta IGM di "nuova produzione" viene realizzata alle scale 1: e 1: Il taglio è sempre geografico, ma basato sul sistema ED 50, quindi non coincide con quello della cartografia precedente. L'elemento fondamentale (v. fig. A-17) è ora il foglio 1:50.000, suddiviso in quattro sezioni 1:5.000, che hanno dimensioni maggiori rispetto alle precedenti tavolette. Questa nuova carta è di tipo numerico e viene stampata a colori. Sempre nell'ambito del sistema di taglio ED 50, l'igm produce anche cartografia di base a piccola scala (1: , 1: e 1:50.000). CARTOGRAFIA REGIONALE Datum geodetico Anche le Regioni adottano, per la propria cartografia di base, il sistema di riferimento geodetico "ROMA 40". Gli elementi delle carte regionali, generalmente, sono georeferenziati anche rispetto al datum ED 50, per mezzo delle coordinate dei vertici riportate a margine. Rete di inquadramento Le reti di appoggio della cartografia regionale, realizzata esclusivamente con tecniche aerofotogrammetriche, sono realizzate raffittendo la rete fondamentale IGM nell'area di lavoro. Con questa operazione di raffittimento, vengono determinati nuovi vertici denominati in genere V.T.R. (vertici trigonometrici regionali), e ulteriori punti planimetrici e/o altimetrici determinati con misure sul terreno (P.A.F. - punti di appoggio fotografici) o mediante triangolazione aerea (T.A.). Negli ultimi tempi, per questa operazione di raffittimento viene impiegata sempre più spesso la tecnica GPS, che richiede l'effettuazione della trasformazione di datum da WGS 84 a Roma 40, e la disponibilità di un modello di geoide locale sufficientemente attendibile; in gegenre, è necessario integrare le misure GPS con una campagna di determinazioni altimetriche, in pratica un raffittimento della livellazione. 17

18 Rappresentazione cartografica Le carte regionali utilizzano il sistema di rappresentazione Gauss-Boaga, nel fuso di appartenenza. Sulle carte è sovrastampato, in genere, il reticolato cartografico di questa rappresentazione, mentre per l'eventuale tracciamento di quello U.T.M. sono disponibili gli "inviti" a margine o le coordinate dei vertici. A volte sono presenti anche gli "inviti" per il reticolato catastale Cassini- Soldner. Produzione cartografica Le Regioni producono per lo più cartografia tecnica (C.T.R. o Carta Tecnica Regionale), a scale medio-grandi (1:10.000, 1:5.000, 1:.000), ponendosi quindi come organo cartografico complementare all'igm. In alcuni casi, data la carenza della cartografia a piccola scala, sono stati eseguiti aggiornamenti o nuove produzioni di carta 1:5.000 o anche a scale minori. Le carte regionali adottano generalmente il taglio geografico ED 50, che quindi corrisponde e si integra con quello della cartografia IGM 1: di recente produzione. Si veda in proposito la figura A-18: ad ogni foglio 1: corrispondono sedici sezioni 1:10.000, ognuna delle quali è divisa a sua volta in quattro elementi 1: Solo alcune tra le regioni hanno completato la copertura cartografica del proprio territorio. E' stata comunque prodotta una notevole mole di cartografia, tenuto anche conto che gli uffici cartografici regionali hanno iniziato ad operare solo verso la fine degli anni '70. Quasi tutta la cartografia regionale attualmente prodotta è di tipo numerico. In diversi casi sono stati realizzati anche ortofotopiani e ortofotocarte, più economici e di più rapida realizzazione rispetto a una carta convenzionale. CARTOGRAFIA CATASTALE Datum geodetico Come si è visto nei richiami di geodesia, nella cartografia catastale italiana non viene utilizzato un unico sistema di riferimento geodetico. I due datum principali sono basati sull'ellissoide di Bessel, orientato a Genova (datum per l'italia centro-settentrionale), o a Castanea delle Furie (Italia meridionale). Esistono però altre definizioni valide per zone più ristrette. Rete di inquadramento La rete di inquadramento della cartografia catastale venne realizzata tra la fine del secolo scorso e l'inizio del '900, raffittendo la rete trigonometrica IGM di I, II e III ordine. I nuovi vertici 18

19 catastali vennero denominati di rete, di sottorete e di dettaglio. La rete catastale, a parte la differenza di datum, non corrisponde però perfettamente a quella IGM attuale, che come si è detto deriva da una serie di operazioni di "manutenzione" e rideterminazione progressiva di blocchi, succedutesi nel tempo. Anche il Catasto ha rideterminato alcuni blocchi della rete, ma in genere con operazioni indipendenti da quelle dell'igm, per cui allo stato attuale le due reti presentano differenze spesso non trascurabili. Rappresentazione cartografica La cartografia catastale originaria adottava il sistema di rappresentazione Cassini-Soldner. In Italia vennero istituiti 31 "grandi sistemi" Cassini-Soldner, ciascuno con la propria origine, comprendenti una o più province (fig. A-19). Esistono però, per zone più ristrette, numerosi altri sistemi locali. Con le "Istruzioni per il rilevamento trigonometrico" emanate nel 1950, anche il Catasto a- dottò ufficialmente il datum Roma 40 e la rappresentazione Gauss-Boaga. Tuttavia, solo per alcune province la carta catastale è stata rifatta o riparametrata, per cui allo stato attuale nella maggior parte del territorio nazionale si opera sulla cartografia originaria Cassini-Soldner, aggiornata con le modifiche intervenute sul territorio ma immutata nell'inquadramento. Produzione cartografica La cartografia catastale è per lo più solo planimetrica (solo in alcuni recenti rifacimenti è rappresentata anche l'altimetria). Le scale più utilizzate sono la 1:.000 per le zone extraurbane e la 1:1.000 per i centri abitati; per zone di montagna o collina viene impiegata anche la scala 1: Il taglio degli elementi (fogli) è di tipo cartografico (segue la parametratura cartografica Cassini-Soldner), ma in ogni foglio è rappresentata solo l'area compresa entro un perimetro chiuso formato da dividenti di particelle. Pur con i suoi limiti, la cartografia catastale rappresenta un patrimonio vastissimo e prezioso, di enorme valore anche dal punto di vista economico, tenendo conto degli enormi costi che comporterebbe un suo rifacimento, anche ricorrendo alle tecniche più moderne. 19

IL SISTEMA CARTOGRAFICO NAZIONALE

IL SISTEMA CARTOGRAFICO NAZIONALE IL SISTEMA CARTOGRAFICO NAZIONALE La Il paragrafo è intitolato La Carta di Gauss poiché, delle infinite formule che si possono adottare per mettere in corrispondenza i punti dell'ellissoide con quelli

Dettagli

Inserimento di distanze e di angoli nella carta di Gauss

Inserimento di distanze e di angoli nella carta di Gauss Inserimento di distanze e di angoli nella carta di Gauss Corso di laurea in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio a.a. 2006-2007 Inserimento della distanza reale misurata nella carta di Gauss (passaggio

Dettagli

Sistema di riferimento

Sistema di riferimento Sistema di riferimento Storicamente divisione fra altimetria e planimetria (riferimento fisico riferimento matematico) Oggi dati sempre più integrati Domani? Dato di fatto - L acqua segue leggi fisiche

Dettagli

TOPOGRAFI A E ORIENTAMENTO IN MONTAGNA. 04-09-2014 XXIV Corso di Alpinismo A1

TOPOGRAFI A E ORIENTAMENTO IN MONTAGNA. 04-09-2014 XXIV Corso di Alpinismo A1 Club Alpino Italiano - Sezione di Bozzolo TOPOGRAFI A E ORIENTAMENTO IN MONTAGNA TOPOGRAFIA E ORIENTAMENTO IN MONTAGNA Cenni di geodesia e topografia Cartografia Lettura ed interpretazione delle carte

Dettagli

Sistemi di riferimento in uso in Italia

Sistemi di riferimento in uso in Italia Sistemi di riferimento in uso in Italia Sistemi di riferimento in uso in Italia Paolo Zatelli Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Università di Trento Paolo Zatelli Università di Trento 1 /

Dettagli

5. LE RAPPRESENTAZIONI CARTOGRAFICHE vers 100609

5. LE RAPPRESENTAZIONI CARTOGRAFICHE vers 100609 5. LE RAPPRESENTAZIONI CARTOGRAFICHE vers 100609 sostituscono le pagg. 50-58 (fino alle eq. 5.28) Come già visto è stato scelto l'ellissoide come riferimento planimetrico sul quale proiettare tutti i punti

Dettagli

LA CARTOGRAFIA ITALIANA

LA CARTOGRAFIA ITALIANA LA CARTOGRAFIA ITALIANA ENTI CARTOGRAFICI ITALIANI che producono cartografia di base: I.G.M. - Istituto Geografico Militare Sede a Firenze Carta Topografica d Italia: VECCHIA PRODUZIONE 1:100.000 Fogli

Dettagli

SISTEMI DI RIFERIMENTO E PROIEZIONI

SISTEMI DI RIFERIMENTO E PROIEZIONI SISTEMI DI RIFERIMENTO E PROIEZIONI Esistono 3 tipi di dati: 1- Dati tabellari (informativi) 2- Dati geometrici (territoriali) 3- Dati geometrici e tabellari (informativi territoriali) La localizzazione

Dettagli

Proiezioni cartografiche in uso in Italia

Proiezioni cartografiche in uso in Italia Proiezioni cartografiche in uso in Italia Proiezioni cartografiche in uso in Italia Paolo Zatelli Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Università di Trento Paolo Zatelli Università di Trento

Dettagli

Basi di Dati Spaziali

Basi di Dati Spaziali degli Studi Basi di Dati Spaziali Introduzione ai Geographical Information Systems (GIS) Alessandra Chiarandini - Lezione 4 Cartografia Italiana Introduzione ai GIS A. Chiarandini 22 La Cartografia IGM

Dettagli

Classificazione delle carte

Classificazione delle carte Classificazione delle carte In base alla scala -carte geografiche 1:1.000.000 e inferiore -carte corografiche 1:1.000.000 1:200.000 -carte topografiche 1:100.000 a piccola scala 1:50.000 a media scala

Dettagli

Conversione coordinate Sistema Informativo Territoriale Regionale e Infrastruttura di Dati Territoriale (SITR-IDT)

Conversione coordinate Sistema Informativo Territoriale Regionale e Infrastruttura di Dati Territoriale (SITR-IDT) Conversione coordinate Sistema Informativo Territoriale Regionale e Infrastruttura di Dati Territoriale (SITR-IDT) Indice 1. Le trasformazioni di coordinate... 3 1.1 Coordinate massime e minime ammesse

Dettagli

COORDINATE E DATUM. Nella geodesia moderna è molto spesso necessario saper eseguire TRASFORMAZIONI:

COORDINATE E DATUM. Nella geodesia moderna è molto spesso necessario saper eseguire TRASFORMAZIONI: COORDINATE E DATUM Viene detta GEOREFERENZIAZIONE la determinazione della posizione di un punto appartenente alla superficie terrestre (o situato in prossimità di essa) La posizione viene espressa mediante

Dettagli

LM Quaternario, Preistoria e Archeologia Corso di Cartografia tematica Dott. Maria Chiara Turrini

LM Quaternario, Preistoria e Archeologia Corso di Cartografia tematica Dott. Maria Chiara Turrini LM Quaternario, Preistoria e Archeologia Corso di Cartografia tematica Dott. Maria Chiara Turrini CARTA U.T.M. (Universale Trasversa di Mercatore) Coordinate chilometriche La superficie della Terra è stata

Dettagli

La Georeferenziazione dei dati territoriali

La Georeferenziazione dei dati territoriali La Georeferenziazione dei dati territoriali Dott. Alessandro Santucci ANNO ACCADEMICO 2006/07 Università di Pisa Dipartimento di Ingegneria Civile ARGOMENTI Georeferenziazione degli oggetti: concetti generali

Dettagli

FUNZIONE REALE DI UNA VARIABILE

FUNZIONE REALE DI UNA VARIABILE FUNZIONE REALE DI UNA VARIABILE Funzione: legge che ad ogni elemento di un insieme D (Dominio) tale che D R, fa corrispondere un elemento y R ( R = Codominio ). f : D R : f () = y ; La funzione f(): A

Dettagli

15 febbraio 2010 - Soluzione esame di geometria - 12 crediti Ingegneria gestionale - a.a. 2009-2010 COGNOME... NOME... N. MATRICOLA...

15 febbraio 2010 - Soluzione esame di geometria - 12 crediti Ingegneria gestionale - a.a. 2009-2010 COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... 15 febbraio 010 - Soluzione esame di geometria - 1 crediti Ingegneria gestionale - a.a. 009-010 COGNOME.......................... NOME.......................... N. MATRICOLA............. La prova dura

Dettagli

Forze come grandezze vettoriali

Forze come grandezze vettoriali Forze come grandezze vettoriali L. Paolucci 23 novembre 2010 Sommario Esercizi e problemi risolti. Per la classe prima. Anno Scolastico 2010/11 Parte 1 / versione 2 Si ricordi che la risultante di due

Dettagli

Teoria in sintesi 10. Attività di sportello 1, 24 - Attività di sportello 2, 24 - Verifica conclusiva, 25. Teoria in sintesi 26

Teoria in sintesi 10. Attività di sportello 1, 24 - Attività di sportello 2, 24 - Verifica conclusiva, 25. Teoria in sintesi 26 Indice L attività di recupero 6 Funzioni Teoria in sintesi 0 Obiettivo Ricerca del dominio e del codominio di funzioni note Obiettivo Ricerca del dominio di funzioni algebriche; scrittura del dominio Obiettivo

Dettagli

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI Capitolo I LE FUNZIONI A DUE VARIABILI In questo primo capitolo introduciamo alcune definizioni di base delle funzioni reali a due variabili reali. Nel seguito R denoterà l insieme dei numeri reali mentre

Dettagli

Esame di Stato 2015 - Tema di Matematica

Esame di Stato 2015 - Tema di Matematica Esame di Stato 5 - Tema di Matematica PROBLEMA Il piano tariffario proposto da un operatore telefonico prevede, per le telefonate all estero, un canone fisso di euro al mese, più centesimi per ogni minuto

Dettagli

La misura degli angoli

La misura degli angoli La misura degli angoli In questa dispensa introduciamo la misura degli angoli, sia in gradi che in radianti, e le formule di conversione. Per quanto riguarda l introduzione del radiante, per facilitarne

Dettagli

DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE

DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE DALLE CARTE ALLE SEZIONI GEOLOGICHE PROFILO TOPOGRAFICO Il profilo topografico, detto anche profilo altimetrico, è l intersezione di un piano verticale con la superficie topografica. Si tratta quindi di

Dettagli

Nelle carte in scala 1:25.000 1 cm misurato sulla carta corrisponde a 25.000 cm nella realtà, cioè a 250 m e quindi 1 km = 4 cm.

Nelle carte in scala 1:25.000 1 cm misurato sulla carta corrisponde a 25.000 cm nella realtà, cioè a 250 m e quindi 1 km = 4 cm. Le carte topografiche sono strumenti per la rappresentazione in piano di zone geografiche non eccessivamente estese come il territorio di una provincia, di un comune o parti di esso. Fondamentale è l'individuazione

Dettagli

Esempi di funzione. Scheda Tre

Esempi di funzione. Scheda Tre Scheda Tre Funzioni Consideriamo una legge f che associa ad un elemento di un insieme X al più un elemento di un insieme Y; diciamo che f è una funzione, X è l insieme di partenza e X l insieme di arrivo.

Dettagli

Il concetto di valore medio in generale

Il concetto di valore medio in generale Il concetto di valore medio in generale Nella statistica descrittiva si distinguono solitamente due tipi di medie: - le medie analitiche, che soddisfano ad una condizione di invarianza e si calcolano tenendo

Dettagli

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004

ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO CORSO SPERIMENTALE P.N.I. 2004 ESAME DI STAT DI LICE SCIENTIFIC CRS SPERIMENTALE P.N.I. 004 Il candidato risolva uno dei due problemi e 5 dei 0 quesiti in cui si articola il questionario. PRBLEMA Sia la curva d equazione: ke ove k e

Dettagli

La rappresentazione fornita dalle carte geografiche è:

La rappresentazione fornita dalle carte geografiche è: Le proiezioni geografiche La rappresentazione fornita dalle carte geografiche è: approssimata ridotta simbolica È approssimata perché non è possibile sviluppare su un piano una superficie sferica senza

Dettagli

ELEMENTI DI GEOMETRIA ANALITICA: LA RETTA.

ELEMENTI DI GEOMETRIA ANALITICA: LA RETTA. ELEMENTI DI GEOMETRIA ANALITICA: LA RETTA. Prerequisiti I radicali Risoluzione di sistemi di equazioni di primo e secondo grado. Classificazione e dominio delle funzioni algebriche Obiettivi minimi Saper

Dettagli

Elementi di cartografia: La lettura del territorio. Robbio, 9 Febbraio 2013 Tiziano Cattaneo Legambiente Lombardia

Elementi di cartografia: La lettura del territorio. Robbio, 9 Febbraio 2013 Tiziano Cattaneo Legambiente Lombardia Elementi di cartografia: La lettura del territorio Robbio, 9 Febbraio 2013 Tiziano Cattaneo Legambiente Lombardia Cenni storici Tavoletta di Nippur, 1500 A.C. Cenni storici Carta di Anassimandro, 550 A.C.

Dettagli

Introduzione a QGIS, software free & Open Source per la gestione di dati territoriali. Genova, 26 marzo 2013

Introduzione a QGIS, software free & Open Source per la gestione di dati territoriali. Genova, 26 marzo 2013 Cartografia Cartografiaufficiale ufficialeitaliana italiana Introduzione a QGIS, software free & Open Source per la gestione di dati territoriali Genova, 26 marzo 2013 Cartografia ufficiale italiana Organi

Dettagli

Prof. Silvio Reato Valcavasia Ricerche. Il piano cartesiano

Prof. Silvio Reato Valcavasia Ricerche. Il piano cartesiano Il piano cartesiano Per la rappresentazione di grafici su di un piano si utilizza un sistema di riferimento cartesiano. Su questo piano si rappresentano due rette orientate (con delle frecce all estremità

Dettagli

SINTESI DI PROGETTO PREMESSA : Created with novapdf Printer (www.novapdf.com). Please register to remove this message.

SINTESI DI PROGETTO PREMESSA : Created with novapdf Printer (www.novapdf.com). Please register to remove this message. REALIZZAZIONE DI UNA RETE GPS PER LA FORMAZIONE DI UN DATUM GEODETICO LOCALE E TRASFORMAZIONI DI COORDINATE PER APPLICAZIONI CARTOGRAFICHE E TOPOGRAFICHE SINTESI DI PROGETTO PREMESSA : Il progetto nasce

Dettagli

METODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE

METODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAMPO MAGNETICO ROTANTE Ing. ENRICO BIAGI Docente di Tecnologie elettrice, Disegno, Progettazione ITIS A. Volta - Perugia ETODO PER LA DESCRIZIONE DEL CAPO AGNETICO ROTANTE Viene illustrato un metodo analitico-grafico per descrivere

Dettagli

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE

LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE LEZIONI N 24 E 25 UNIONI SALDATE Le saldature si realizzano prevalentemente con il metodo dell arco elettrico, utilizzando elettrodi rivestiti, che forniscono il materiale di apporto. Il collegamento è

Dettagli

La quotatura costituisce il complesso delle informazioni in un disegno che precisano le dimensioni di un oggetto o di un componente meccanico

La quotatura costituisce il complesso delle informazioni in un disegno che precisano le dimensioni di un oggetto o di un componente meccanico La quotatura costituisce il complesso delle informazioni in un disegno che precisano le dimensioni di un oggetto o di un componente meccanico 1 La quotatura è ottenuta con i seguenti elementi La linea

Dettagli

Matematica generale CTF

Matematica generale CTF Successioni numeriche 19 agosto 2015 Definizione di successione Monotonìa e limitatezza Forme indeterminate Successioni infinitesime Comportamento asintotico Criterio del rapporto per le successioni Definizione

Dettagli

Cpia di Lecce. Le coordinate geografiche

Cpia di Lecce. Le coordinate geografiche Cpia di Lecce Le coordinate geografiche Forma della Terra La Terra è sferica Per la sua rappresentazione si usa il globo o mappamondo Meridiani e paralleli sono linee immaginarie usate dai geografi per

Dettagli

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche

Slide Cerbara parte1 5. Le distribuzioni teoriche Slide Cerbara parte1 5 Le distribuzioni teoriche I fenomeni biologici, demografici, sociali ed economici, che sono il principale oggetto della statistica, non sono retti da leggi matematiche. Però dalle

Dettagli

Trasformazioni di sistemi di riferimento

Trasformazioni di sistemi di riferimento Trasformazioni di sistemi di riferimento Trasformazioni di sistemi di riferimento Paolo Zatelli Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Università di Trento Paolo Zatelli Università di Trento 1

Dettagli

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R Studio di funzione Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R : allo scopo di determinarne le caratteristiche principali.

Dettagli

Basi di matematica per il corso di micro

Basi di matematica per il corso di micro Basi di matematica per il corso di micro Microeconomia (anno accademico 2006-2007) Lezione del 21 Marzo 2007 Marianna Belloc 1 Le funzioni 1.1 Definizione Una funzione è una regola che descrive una relazione

Dettagli

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011

Trasformazioni Geometriche 1 Roberto Petroni, 2011 1 Trasformazioni Geometriche 1 Roberto etroni, 2011 Trasformazioni Geometriche sul piano euclideo 1) Introduzione Def: si dice trasformazione geometrica una corrispondenza biunivoca che associa ad ogni

Dettagli

Usando il pendolo reversibile di Kater

Usando il pendolo reversibile di Kater Usando il pendolo reversibile di Kater Scopo dell esperienza è la misurazione dell accelerazione di gravità g attraverso il periodo di oscillazione di un pendolo reversibile L accelerazione di gravità

Dettagli

Qual è la distanza tra Roma e New York?

Qual è la distanza tra Roma e New York? Qual è la distanza tra Roma e New York? Abilità Conoscenze Nuclei coinvolti Utilizzare i vettori e il prodotto Elementi di geometria Spazio e figure scalare nello studio di problemi della sfera: del piano

Dettagli

Interesse, sconto, ratei e risconti

Interesse, sconto, ratei e risconti 129 Interesse, sconto, ratei e risconti Capitolo 129 129.1 Interesse semplice....................................................... 129 129.1.1 Esercizio per il calcolo dell interesse semplice........................

Dettagli

RETTE, PIANI, SFERE, CIRCONFERENZE

RETTE, PIANI, SFERE, CIRCONFERENZE RETTE, PIANI, SFERE, CIRCONFERENZE 1. Esercizi Esercizio 1. Dati i punti A(1, 0, 1) e B(, 1, 1) trovare (1) la loro distanza; () il punto medio del segmento AB; (3) la retta AB sia in forma parametrica,

Dettagli

Relatore: Giovanni Telesca

Relatore: Giovanni Telesca Potenza 15/10/2009 La necessità di gestire grandi volumi di informazioni, provenienti da molteplici fonti e organizzati secondo sistemi di georeferenziazione diversi per caratteristiche e accuratezza,

Dettagli

Ma cosa si pensava della forma della terra prima delle fotografie?

Ma cosa si pensava della forma della terra prima delle fotografie? Ma cosa si pensava della forma della terra prima delle fotografie? Anassimandro (IV sec. a.c.) Omero (VIII sec. a.c.?) Aristotele (384-322 a.c.) riportava due osservazioni a riprova della sfericità della

Dettagli

Lezione 18 1. Introduzione

Lezione 18 1. Introduzione Lezione 18 1 Introduzione In questa lezione vediamo come si misura il PIL, l indicatore principale del livello di attività economica. La definizione ed i metodi di misura servono a comprendere a quali

Dettagli

CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi proposti. 1. Determinare lim M(sinx) (M(t) denota la mantissa di t)

CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi proposti. 1. Determinare lim M(sinx) (M(t) denota la mantissa di t) CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi proposti 1. Determinare lim M(sin) (M(t) denota la mantissa di t) kπ/ al variare di k in Z. Ove tale limite non esista, discutere l esistenza dei limiti laterali. Identificare

Dettagli

LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA

LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA LA GRAFICA E LA GEOMETRIA OPERATIVA La geometria operativa, contrariamente a quella descrittiva basata sulle regole per la rappresentazione delle forme geometriche, prende in considerazione lo spazio racchiuso

Dettagli

4. Proiezioni del piano e dello spazio

4. Proiezioni del piano e dello spazio 4. Proiezioni del piano e dello spazio La visualizzazione di oggetti tridimensionali richiede di ottenere una vista piana dell'oggetto. Questo avviene mediante una sequenza di operazioni. Innanzitutto,

Dettagli

Sistemi di riferimento

Sistemi di riferimento Sistemi di riferimento Sistemi di riferimento Paolo Zatelli Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale Università di Trento Paolo Zatelli Università di Trento 1 / 40 Sistemi di riferimento Outline

Dettagli

CAPITOLO VII USO DELLA CARTA TOPOGRAFICA

CAPITOLO VII USO DELLA CARTA TOPOGRAFICA CAPITOLO VII USO DELLA CARTA TOPOGRAFICA LA CARTA TOPOGRAFICA 88. La carta topografica è una rappresentazione grafica di una parte più o meno ampia della superficie terrestre in una determinata scala.

Dettagli

CONI, CILINDRI, SUPERFICI DI ROTAZIONE

CONI, CILINDRI, SUPERFICI DI ROTAZIONE CONI, CILINDRI, SUPERFICI DI ROTAZIONE. Esercizi x + z = Esercizio. Data la curva x, calcolare l equazione del cilindro avente γ y = 0 come direttrice e con generatrici parallele al vettore v = (, 0, ).

Dettagli

L IMMAGINE DELLA TERRA

L IMMAGINE DELLA TERRA L IMMAGINE DELLA TERRA 1 Capitolo 1 L orientamento e la misura del tempo Paralleli e meridiani La Terra ha, grossomodo, la forma di una sfera e dunque ha un centro dove si incontrano gli infiniti diametri.

Dettagli

Proposta di soluzione della prova di matematica Liceo scientifico di Ordinamento - 2014

Proposta di soluzione della prova di matematica Liceo scientifico di Ordinamento - 2014 Proposta di soluzione della prova di matematica Liceo scientifico di Ordinamento - 14 Problema 1 Punto a) Osserviamo che g (x) = f(x) e pertanto g () = f() = in quanto Γ è tangente all asse delle ascisse,

Dettagli

MATEMATICA 2001. p = 4/6 = 2/3; q = 1-2/3 = 1/3. La risposta corretta è quindi la E).

MATEMATICA 2001. p = 4/6 = 2/3; q = 1-2/3 = 1/3. La risposta corretta è quindi la E). MATEMATICA 2001 66. Quale fra le seguenti affermazioni è sbagliata? A) Tutte le funzioni ammettono la funzione inversa B) Una funzione dispari è simmetrica rispetto all origine C) Una funzione pari è simmetrica

Dettagli

Cenni di geografia astronomica. Giorno solare e giorno siderale.

Cenni di geografia astronomica. Giorno solare e giorno siderale. Cenni di geografia astronomica. Tutte le figure e le immagini (tranne le ultime due) sono state prese dal sito Web: http://www.analemma.com/ Giorno solare e giorno siderale. La durata del giorno solare

Dettagli

1. PREMESSA 3. 2. DOTAZIONE TECNICA 4. Strumenti satellitare GPS TRIMBLE 5700-5800 a doppia frequenza 4. Stazione totale elettronica TRIMBLE 5600 4

1. PREMESSA 3. 2. DOTAZIONE TECNICA 4. Strumenti satellitare GPS TRIMBLE 5700-5800 a doppia frequenza 4. Stazione totale elettronica TRIMBLE 5600 4 SOMMARIO 1. PREMESSA 3 2. DOTAZIONE TECNICA 4. Strumenti satellitare GPS TRIMBLE 5700-5800 a doppia frequenza 4. Stazione totale elettronica TRIMBLE 5600 4 3. INTRODUZIONE METODOLOGICA 5 4. ANALISI METODOLOGICA

Dettagli

u 1 u k che rappresenta formalmente la somma degli infiniti numeri (14.1), ordinati al crescere del loro indice. I numeri u k

u 1 u k che rappresenta formalmente la somma degli infiniti numeri (14.1), ordinati al crescere del loro indice. I numeri u k Capitolo 4 Serie numeriche 4. Serie convergenti, divergenti, indeterminate Data una successione di numeri reali si chiama serie ad essa relativa il simbolo u +... + u +... u, u 2,..., u,..., (4.) oppure

Dettagli

Rette e curve, piani e superfici

Rette e curve, piani e superfici Rette e curve piani e superfici ) dicembre 2 Scopo di questo articolo è solo quello di proporre uno schema riepilogativo che metta in luce le caratteristiche essenziali delle equazioni di rette e curve

Dettagli

LE FUNZIONI MATEMATICHE

LE FUNZIONI MATEMATICHE ALGEBRA LE FUNZIONI MATEMATICHE E IL PIANO CARTESIANO PREREQUISITI l l l l l conoscere il concetto di insieme conoscere il concetto di relazione disporre i dati in una tabella rappresentare i dati mediante

Dettagli

Introduzione a Quantum GIS (QGIS) - passaggio dal software ArcView 3.x a software GIS OpenSource

Introduzione a Quantum GIS (QGIS) - passaggio dal software ArcView 3.x a software GIS OpenSource Introduzione a Quantum GIS (QGIS) - passaggio dal software ArcView 3.x a software GIS OpenSource Forestello Luca - Niccoli Tommaso - Sistema Informativo Ambientale AT01 http://webgis.arpa.piemonte.it e-mail:

Dettagli

Minicorso Regole di Disegno Meccanico

Minicorso Regole di Disegno Meccanico Parte 3 Minicorso Regole di Disegno Meccanico di Andrea Saviano Tolleranze dimensionali di lavorazione Accoppiamenti mobili, stabili e incerti Giochi e interferenze Posizione della zona di tolleranza e

Dettagli

STORIA La rappresentazione della superficie terrestre è sempre stata di grande interesse teorico e pratico per l Uomo. Fin dall'antichità sono state effettuate rappresentazioni parziali o totali della

Dettagli

DOMINIO E LIMITI. Esercizio 3 Studiare gli insiemi di livello della funzione f, nei seguenti casi: 1) f(x,y) = y2 x 2 + y 2.

DOMINIO E LIMITI. Esercizio 3 Studiare gli insiemi di livello della funzione f, nei seguenti casi: 1) f(x,y) = y2 x 2 + y 2. FUNZIONI DI DUE VARIABILI 1 DOMINIO E LIMITI Domini e disequazioni in due variabili. Insiemi di livello. Elementi di topologia (insiemi aperti, chiusi, limitati, convessi, connessi per archi; punti di

Dettagli

INTEGRALI DEFINITI. Tale superficie viene detta trapezoide e la misura della sua area si ottiene utilizzando il calcolo di un integrale definito.

INTEGRALI DEFINITI. Tale superficie viene detta trapezoide e la misura della sua area si ottiene utilizzando il calcolo di un integrale definito. INTEGRALI DEFINITI Sia nel campo scientifico che in quello tecnico si presentano spesso situazioni per affrontare le quali è necessario ricorrere al calcolo dell integrale definito. Vi sono infatti svariati

Dettagli

Grandezze scalari e vettoriali

Grandezze scalari e vettoriali Grandezze scalari e vettoriali Esempio vettore spostamento: Esistono due tipi di grandezze fisiche. a) Grandezze scalari specificate da un valore numerico (positivo negativo o nullo) e (nel caso di grandezze

Dettagli

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe

Dettagli

Interesse, sconto, ratei e risconti

Interesse, sconto, ratei e risconti TXT HTM PDF pdf P1 P2 P3 P4 293 Interesse, sconto, ratei e risconti Capitolo 129 129.1 Interesse semplice....................................................... 293 129.1.1 Esercizio per il calcolo dell

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

CORSO DI FONDAMENTI DI DISEGNO TECNICO LEZIONE 2 PROIEZIONI ORTOGONALI

CORSO DI FONDAMENTI DI DISEGNO TECNICO LEZIONE 2 PROIEZIONI ORTOGONALI PERCORSI ABILITANTI SPECIALI (PAS) - A.A. 2013-2014 UNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE (DICI) CORSO DI FONDAMENTI DI DISEGNO TECNICO LEZIONE 2 PROIEZIONI ORTOGONALI 1 CENNI

Dettagli

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali Equazioni irrazionali Definizione: si definisce equazione irrazionale un equazione in cui compaiono uno o più radicali contenenti l incognita. Esempio 7 Ricordiamo quanto visto sulle condizioni di esistenza

Dettagli

Le trasformazioni geometriche

Le trasformazioni geometriche Le trasformazioni geometriche Le trasformazioni geometriche Le trasformazioni affini del piano o affinità Le similitudini Le isometrie Le traslazioni Le rotazioni Le simmetrie assiale e centrale Le omotetie

Dettagli

PROBLEMI TRADIZIONALI SIMULAZIONE DELLA PROVA DI MATEMATICA

PROBLEMI TRADIZIONALI SIMULAZIONE DELLA PROVA DI MATEMATICA Simulazione 01/15 ANNO SCOLASTICO 01/15 PROBLEMI TRADIZIONALI SIMULAZIONE DELLA PROVA DI MATEMATICA DELL ESAME DI STATO PER IL LICEO SCIENTIFICO Il candidato risolva uno dei due problemi Problema 1 Nella

Dettagli

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione:

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione: 1 Lastoriadiun impresa Il Signor Isacco, che ormai conosciamo per il suo consumo di caviale, decide di intraprendere l attività di produttore di caviale! (Vuole essere sicuro della qualità del caviale

Dettagli

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it LA CORRENTE ELETTRICA Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it L INTENSITÀ DELLA CORRENTE ELETTRICA Consideriamo una lampadina inserita in un circuito elettrico costituito da fili metallici ed un interruttore.

Dettagli

a) Il campo di esistenza di f(x) è dato da 2x 0, ovvero x 0. Il grafico di f(x) è quello di una iperbole -1 1

a) Il campo di esistenza di f(x) è dato da 2x 0, ovvero x 0. Il grafico di f(x) è quello di una iperbole -1 1 LE FUNZIONI EALI DI VAIABILE EALE Soluzioni di quesiti e problemi estratti dal Corso Base Blu di Matematica volume 5 Q[] Sono date le due funzioni: ) = e g() = - se - se = - Determina il campo di esistenza

Dettagli

Funzioni inverse Simmetrie rispetto alla bisettrice dei quadranti dispari. Consideriamo la trasformazione descritta dalle equazioni : = y

Funzioni inverse Simmetrie rispetto alla bisettrice dei quadranti dispari. Consideriamo la trasformazione descritta dalle equazioni : = y Funzioni inverse Simmetrie rispetto alla bisettrice dei quadranti dispari. Consideriamo la trasformazione descritta dalle equazioni : ' = y y' = Consideriamo il punto P(,5) se eseguiamo tra trasformazione

Dettagli

α r = l / R l = lunghezza dell'arco sotteso R = raggio circonferenza sottomultipli: mrad = 10-3 rad µrad = 10-6 rad

α r = l / R l = lunghezza dell'arco sotteso R = raggio circonferenza sottomultipli: mrad = 10-3 rad µrad = 10-6 rad Ing. Andrea Lingua Fondamenti di Geodesia e Cartografia 1.1 Unità di misura angolari e conversioni Con angolo si intende una porzione di piano delimitata da due semirette: l'ampiezza dell'angolo è rappresentata

Dettagli

Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Cartografia ed orientamento

Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Cartografia ed orientamento Corso Operatore C.R.I. nel Settore Emergenza Cartografia ed orientamento Contenuti della lezione 1. Definizioni generali 2. Le coordinate geografiche 3. Le carte e le proiezioni 4. Lettura di una carta

Dettagli

FUNZIONE. Si scrive: A B f: A B x y=f(x) (si legge: f funzione da A in B) x f y= f(x)

FUNZIONE. Si scrive: A B f: A B x y=f(x) (si legge: f funzione da A in B) x f y= f(x) 1 FUNZIONE Dati gli insiemi A e B, si definisce funzione da A in B una relazione o legge o corrispondenza che ad ogni elemento di A associa uno ed un solo elemento di B. Si scrive: A B f: A B f() (si legge:

Dettagli

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω GIROSCOPIO Scopo dell esperienza: Verificare la relazione: ω p = bmg/iω dove ω p è la velocità angolare di precessione, ω è la velocità angolare di rotazione, I il momento principale d inerzia assiale,

Dettagli

Dati utili. Corso di TOPOGRAFIA

Dati utili. Corso di TOPOGRAFIA Dati utili Corso di Laurea in Ingegneria Civile, dell Ambiente e del Territorio Facoltà di Ingegneria Corso di TOPOGRAFIA Docente: E-mail: Andrea PIEMONTE andrea.piemonte @ dic.unipi.it Sito WEB: http:

Dettagli

Le funzioni continue. A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. 2002-03. A. Pisani, appunti di Matematica 1

Le funzioni continue. A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. 2002-03. A. Pisani, appunti di Matematica 1 Le funzioni continue A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S. -3 A. Pisani, appunti di Matematica 1 Nota bene Questi appunti sono da intendere come guida allo studio e come riassunto di quanto illustrato

Dettagli

Formazione SIAR Marzo - Aprile 2007. Sistemi Informativi Territoriali. Introduzione ai. Rossi Doria Laura Direzione Ambiente Servizi ambientali

Formazione SIAR Marzo - Aprile 2007. Sistemi Informativi Territoriali. Introduzione ai. Rossi Doria Laura Direzione Ambiente Servizi ambientali Formazione SIAR Marzo - Aprile 2007 Introduzione ai Sistemi Informativi Territoriali Rossi Doria Laura Direzione Ambiente Servizi ambientali Sommario Cos è il SIT Gli strumenti del SIT L informatizzazione

Dettagli

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3.

Il riduttore di focale utilizzato è il riduttore-correttore Celestron f/ 6.3. LE FOCALI DEL C8 Di Giovanni Falcicchia Settembre 2010 Premessa (a cura del Telescope Doctor). Il Celestron C8 è uno Schmidt-Cassegrain, ovvero un telescopio composto da uno specchio primario concavo sferico

Dettagli

TOPOGRAFIA E CARTOGRAFIA. 6. Produzione cartografica in Italia

TOPOGRAFIA E CARTOGRAFIA. 6. Produzione cartografica in Italia Università degli studi di Firenze Facoltà di Lettere e Filosofia TOPOGRAFIA E CARTOGRAFIA a.a. 2010-2011 6. Produzione cartografica in Italia Camillo Berti camillo.berti@gmail.com Argomenti Produttori

Dettagli

Più processori uguale più velocità?

Più processori uguale più velocità? Più processori uguale più velocità? e un processore impiega per eseguire un programma un tempo T, un sistema formato da P processori dello stesso tipo esegue lo stesso programma in un tempo TP T / P? In

Dettagli

Massimi e minimi vincolati di funzioni in due variabili

Massimi e minimi vincolati di funzioni in due variabili Massimi e minimi vincolati di funzioni in due variabili I risultati principali della teoria dell ottimizzazione, il Teorema di Fermat in due variabili e il Test dell hessiana, si applicano esclusivamente

Dettagli

Elementi di topologia della retta

Elementi di topologia della retta Elementi di topologia della retta nome insieme definizione l insieme è un concetto primitivo che si accetta come intuitivamente noto secondo George Cantor, il padre della teoria degli insiemi: Per insieme

Dettagli

LA RETTA. Retta per l'origine, rette orizzontali e verticali

LA RETTA. Retta per l'origine, rette orizzontali e verticali Retta per l'origine, rette orizzontali e verticali LA RETTA Abbiamo visto che l'equazione generica di una retta è del tipo Y = mx + q, dove m ne rappresenta la pendenza e q il punto in cui la retta incrocia

Dettagli

FUNZIONI / ESERCIZI SVOLTI

FUNZIONI / ESERCIZI SVOLTI ANALISI MATEMATICA I - A.A. 0/0 FUNZIONI / ESERCIZI SVOLTI ESERCIZIO. Data la funzione f () = determinare l insieme f (( +)). Svolgimento. Poiché f (( +)) = { dom f : f () ( +)} = { dom f : f () > } si

Dettagli

SOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 TEMA DI MATEMATICA ESAME DI STATO 2015

SOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 TEMA DI MATEMATICA ESAME DI STATO 2015 SOLUZIONE DEL PROBLEMA 1 TEMA DI MATEMATICA ESAME DI STATO 015 1. Indicando con i minuti di conversazione effettuati nel mese considerato, la spesa totale mensile in euro è espressa dalla funzione f()

Dettagli

Teoria delle code. Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S

Teoria delle code. Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S Teoria delle code Sistemi stazionari: M/M/1 M/M/1/K M/M/S Fabio Giammarinaro 04/03/2008 Sommario INTRODUZIONE... 3 Formule generali di e... 3 Leggi di Little... 3 Cosa cerchiamo... 3 Legame tra N e le

Dettagli

Liceo G.B. Vico Corsico

Liceo G.B. Vico Corsico Liceo G.B. Vico Corsico Classe: 3A Materia: MATEMATICA Insegnante: Nicola Moriello Testo utilizzato: Bergamini Trifone Barozzi: Manuale blu.0 di Matematica Moduli S, L, O, Q, Beta ed. Zanichelli 1) Programma

Dettagli

Relazioni statistiche: regressione e correlazione

Relazioni statistiche: regressione e correlazione Relazioni statistiche: regressione e correlazione È detto studio della connessione lo studio si occupa della ricerca di relazioni fra due variabili statistiche o fra una mutabile e una variabile statistica

Dettagli

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria Elettronica

Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria Elettronica Universita degli Studi di Roma Tor Vergata Facolta di Ingegneria Elettronica Terzo Appello del corso di Geometria e Algebra II Parte - Docente F. Flamini, Roma, 7/09/2007 SVOLGIMENTO COMPITO III APPELLO

Dettagli