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9 Standard JEDEC per i simboli letterali e le abbreviazioni Primo simbolo (unico) indica la grandezza fisica (tensione, corrente, resistenza, capacità, induttanza, tempo e temperatura) con l'eccezione delle tensioni di breakdown (BV). Pedici o apici modificano il simbolo in modo da renderne univoco il significato. In questa categoria rientrano rms, max, dc e avg. Altre informazioni vanno aggiunte in parentesi, ma non come pedice o indice (ad esempio real, sat, etc ) Minuscolo Valori istantanei SIMBOLO Parametri quadripolari interni al dispositivo Maiuscolo Valori RMS, massimi o medi (DC) parametri quadripolari esterni al dispositivo PEDICI Valore istantaneo, RMS o efficace della sola componente variabile Parametri a piccolo segnale Valore istantaneo totale, massimo e medio (DC) Parametri statici o a largo segnale G. Martines 10

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11 Regole e suggerimenti per il disegno di un circuito le connessioni (nodi) vanno indicate con un cerchietto annerito. Se tale indicazione manca, significa che i conduttori si incrociano senza connessione elettrica è opportuno che quattro conduttori non si uniscano in un punto. usare gli stessi simboli per lo stesso dispositivo o per la stessa funzione conduttori e componenti devono essere allineati e disposti orizzontalmente o verticalmente le etichette per i terminali di un dispositivo devono essere posti esternamente al simbolo mentre le etichette dei segnali devono essere posto all'interno del simbolo tutti i componenti devono essere individuati dal valore o dal tipo o da un riferimento unico i segnali normalmente si propagano da sinistra verso destra i generatori (DC) positivi dovrebbero trovarsi in alto e quelli negativi in basso e di conseguenza un transistore npn dovrebbe avere l'emettitore in basso mentre un pnp dovrebbe averlo rivolto verso l'alto. Normalmente si evita di connettere e disegnare i generatori (VCC) lasciare spazio fra i simboli e le connessioni (nodi) usare simboli standard senza inventarne di nuovi (soprattutto per i blocchi funzionali) usare piccoli rettangoli, cerchi o ovali per indicare le connessioni esterne al circuito (l'ingresso e l'uscita ad esempio) sottintendere le connessioni ai generatori per i circuiti integrati G. Martines 1

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13 Parametri quadripolari e modelli circuitali equivalenti segnale + V 1 I 1 Lineare Tempo invariante Senza generatori indipendenti I + V carico G. Martines 14

14 Matrice di impedenza a circuito aperto Variabili indipendenti: I1 e I (le due correnti); simbolo matriciale Z. Per il teorema di sovrapposizione degli effetti le equazioni si possono porre nella forma I parametri hanno tutti le dimensioni di impedenza (V/I). Infatti dalle equazioni del modello risulta per definizione: Z 11 V V 1 ( s) = Z11( s) I1( s) + Z1( s) I( s) ( s) = Z ( s) I ( s) + Z ( s) I ( s) V1 V1 V = Z1 = Z1 = Z = I I I 1 I = 0 I = 0 1 I = 0 I = Il modello circuitale equivalente è quello di figura dove compaiono solo impedenze e generatori di tensione controllati in corrente collegati nella forma di Thevenin. 1 Z 11 Z 1 V I Z 1 I Z 1 I 1 G. Martines 15

15 Parametri ibridi Variabili indipendenti: la corrente della porta 1 e la tensione della porta, cioè I1 e V e la matrice si indica con la lettera H. Per il teorema di sovrapposizione degli effetti le equazioni del modello quadripolare si possono porre nella forma V = h I + h V I = h I + h V 1 1 I parametri ibridi hanno dimensioni diverse. Infatti dalle equazioni del modello risulta per definizione: h 11 V1 V1 I = h1 = h1 = h = I V I 1 V = 0 I = 0 1 V = 0 I = modello circuitale equivalente che è quello di figura. h 11 I V + - h 1 I 1 h 1 V h G. Martines 16

16 Teorema di Miller "considerata una rete comunque complessa con N nodi distinti, supposto che fra due qualunque di questi nodi (N1 ed N) sia connessa una ammettenza Y e che inoltre sia noto il rapporto K fra le tensioni di questi nodi (tensioni rispetto al nodo di massa N0) è possibile ottenere una rete equivalente a quella considerata sostituendo la ammettenza Y con due ammettenze Y 1 Y ( 1 K ) e Y Y ( 1 1 K ) con K V V 1 connesse fra i rispettivi nodi e massa". N G. Martines 17

17 La dimostrazione si basa sulla definizione di rete equivalente basata sulla eguaglianza delle equazioni ai nodi delle due reti. La corrente I1 che Y assorbe dal nodo 1 può porsi nella forma: I1 = Y ( V1 V ) = YV1 (1 V V1 ) = YV1 (1 K) analogamente per la corrente assorbita dal nodo si ha: I = Y V V ) = YV (1 V V ) = YV (1 1 ) ( 1 1 K e quindi perché le equazioni ai nodi non cambino nelle due reti basterà che sia Y V = I e Y V = I da cui risulta appunto: Y1 = Y ( 1 K) e Y = Y (1 1 K) ovviamente in termini di impedenza si avrebbe: Z Z 1 = e (1 K) Z = K Z K 1 Nota: dalla dimostrazione risulta evidente che la rete equivalente derivante dall applicazione del teorema di Miller è valida solo per le condizioni in cui è stato determinato K. G. Martines 18

18 Ovviamente esiste anche il duale del teorema di Miller che permette di sostituire una impedenza Z posta fra un nodo e massa con due impedenze poste nelle maglie che contengono questo ramo. I Secondo il duale del teorema di Miller, le due reti sono equivalenti se Z = Z(1 K ) e Z = Z(1 1 K I ) con K I = I I1 1 I NOTA: Questi due teoremi risultano molto utili nella soluzione di reti con topologie a π e a T Permettono di determinare qualitativamente gli effetti di impedenze o ammettenze fra le porte di un quadripolo ed in particolare di un amplificatore. G. Martines 19

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