CAP. 2 - ESEMPIO 2.2 FORMA RIDOTTA E FORMA STRUTTURALE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CAP. 2 - ESEMPIO 2.2 FORMA RIDOTTA E FORMA STRUTTURALE"

Transcript

1 ESEMPI ED ESERCIZI CP.2 - ESEMPIO VRIILI ESOGENE ED ENDOGENE CP. 2 - ESEMPIO 2.2 FORM RIDOTT E FORM STRUTTURLE CP. 2 ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE CP. 3 - ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE CP. 6- ESEMPIO 6.1 L LLOCZIONE DI MONOPOLIO CP. 6 ESEMPIO 6.2 IL CRTELLO CP. 6 - ESERCIZI NUMERICI D SVOLGERE CP. 8 ESEMPIO L INEFFICIENZ DELLE ESTERNLIT CP. 8 ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE CP. 9 ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE CP. 10 ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE CP. 12 ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE CP. 13 ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE CP. 17 ESEMPIO 17.1 IL MOLTIPLICTORE KEYNESINO CP. 17 ESEMPIO L CURV IS CP. 17 ESEMPIO L CURV LM CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE CP. 20 ESEMPIO SLRI E PRODUTTIVIT CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE

2 CP.2 - ESEMPIO VRIILI ESOGENE ED ENDOGENE ssumete che in un semplice modello macroeconomico valgano le seguenti relazioni: C=50+0,5Y I=I 0 =22 G=G 0 D=C+I+G D=Y dove C indica il consumo aggregato, funzione del reddito Y, mentre I e G indicano rispettivamente gli investimenti e la spesa pubblica. In equilibrio, la domanda aggregata D (data dalla somma di consumi, investimento e spesa pubblica), deve essere uguale al reddito. La lettura positiva del modello assume che le variabili endogene siano il consumo e il reddito, mentre le variabili esogene sono la spesa pubblica e gli investimenti. Pertanto, la soluzione del modello è: Y=2(50+22+G 0 ) C=50+0,5[2(50+22+G 0 )]=122+G 0 Conoscendo il valore numerico della spesa pubblica, si ottiene il corrispondente valore delle variabili endogene. La lettura normativa del modello assume invece la forma seguente: posto che il policy maker assegni un obiettivo da raggiungere al consumo oppure al reddito, quale deve essere il valore che deve attribuire alla variabile utilizzata come strumento? d esempio, se è obiettivo del policy maker che il reddito sia 300, quale valore deve assumere la spesa pubblica, posto che sia questa variabile lo strumento prescelto? Per risolvere il problema, il reddito (prima variabile endogena) viene ora vincolato al valore 300 (esogenamente fissato) e poi si risolve il problema avendo come incognita G 0 (che prima veniva viceversa considerata data). Operativamente, è sufficiente risolvere l equazione 300=2(50+22+G 0 ) rispetto a G 0, ottenendo G 0 =78. Si è in questo modo risolto il problema di politica economica, e si è trattata come endogena la spesa pubblica, che nella lettura positiva del modello era viceversa una variabile esogena.

3 CP. 2 - ESEMPIO 2.2 FORM RIDOTT E FORM STRUTTURLE Riprendendo l esempio precedente, è immediato affermare che la forma strutturale del modello è: C=50+0,5Y I=22 G=G 0 D=C+I+G D=Y mentre la corrispondente forma ridotta coincide con la sua soluzione, ossia con le due equazioni Y=144+G 0 C=50+0,5(144+G 0 )=122+0,5 G 0

4 CP. 2 ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 2.1 l policy maker di un Paese stanno a cuore le due variabili x ed y, tra loro legate dalla relazione y=10- x. Il policy maker conosce la forma ridotta che rappresenta il sistema economico che governa, e in particolare sa che vale x=3+z, dove z è una variabile esogena. a) Discutete se sia vero che z è efficace su x e y; b) Discutete quali altri condizioni è necessario assumere affinchè la variabile z possa essere utilizzata come strumento dal policy-maker, per influenzare le variabili x ed y; c) immaginate che il policy-maker si ponga come onbiettivi fissi x=4 ed y=1, utilizzando z come strumento: ci si trova di fronte ad un problema controllabile? Discutete la risposta alla luce del teorema di Tinbergen; d) impostate e risolvete il problema di politica economica con obiettivo flessibile, immaginando che la funzione di perdita che il policy-maker vuole minimizzare sia L=(x-4) 2 +(y-1) 2 [R.:sostituite i valori di x e y in funzione di z nella funzione obiettivo, sviluppate i calcoli e procedete a trovare il minimo della funzione, o osservando che essa è una parabola o calcolando la derivata prima della funzione e ponendola uguale a zero e quindi verificando che la derivata seconda è negativa; in ogni caso si trova z=7/2] 2.2 In un sistema macroeconomico valgono le seguenti relazioni C=C 0 +0,56Y I=17 Y=C+I dove C, I, Y indicano rispettivamente i consumi, gli investimenti, il reddito. a) chiarire quali sono le varaibili esogene e quelle endogene; conseguentemente scrivere il modello in forma ridotta; b) posto che il policy maker si assegni come obiettivo (fisso) quello di raggiungere un reddito pari a 100, discutete quale variabile può utilizzare come strumento e quale valore deve assumere [R.: C 0 =8];

5 CP. 3 - ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 3.1. Una classe di tre studenti (ldo, Rina e Vittorio) deve decidere quando sostenere la prova d esame, potendo scegliere tra il mattino, il pomeriggio e la sera. Per ldo, il mattino è meglio del pomeriggio, che è a sua volta meglio della sera; per Rina pomeriggio o sera sono indifferenti, entrambi meglio del mattino; per Vittorio, il pomeriggio è meglio della sera, che a sua volta è meglio del mattino. Sulla base delle preferenze individuali, stabilite quali delle seguenti affermazioni sono vere e quali false a) Sulla base del criterio di Pareto, il mattino è meglio della sera b) Sulla base del criterio di Pareto, il pomeriggio è meglio della sera c) Sulla base del criterio di Pareto, il pomeriggio è meglio del mattino d) Sulla base del criterio di Pareto il mattino è da ritenersi indifferente alla sera [R. falso, vero, falso, vero] 3.2 In una comunità si possono produrre armi () oppure pane (P); date le risorse disponibili, tuttavia, più armi si producono, minore è la quantità producibile di pane, secondo la relazione =100-P. Immaginate che la scelta dei piani di produzione sia devoluta ad un policy-maker che massimizza una funzione di benessere sociale. i) stabilire quanto pane e quante armi si producono, se il policy-maker massimizza la funzione di social welfare SW= 1/2 P 1/2 ; ii) stabilire quanto pane e quante armi si producono se la funzione di social welfare che massimizza il policy-maker è SW=+2P e fornire una appropriata rappresentazione grafica, con le curve di isobenessere; iii) immaginate che il policy-maker abbia un proprio sistema di valori per cui ritiene appropriato produrre =100, P=0 ma che voglia fare apparire che sta scegliendo questo piano per massimizzare una funzione di benessere socialie: suggerite quale possa essere tale funzione di benessere sociale. iv) alla luce dei risutlati trovati nei punti precedenti, commentate la seguente affermazione: ciascuna funzione di benessere sociale necessariamente rispecchia un ideologia

6 CP. 6- ESEMPIO 6.1 L LLOCZIONE DI MONOPOLIO La curva di domanda di mercato per un certo bene è Q D =20-P. Il mercato è servito da un impresa monopolista con funzione di costo c(q)=1+q 2. Determiniamo: (a) l ottimo per l impresa monopolista; (b) l allocazione socialmente efficiente; (c) la perdita netta comportata dal monopolio. (a) Conviene esprimere la curva di domanda di mercato in modo inverso, ossia come P=20-Q.Tenendo in considerazione che la quantità immessa sul mercato coincide con la produzione della singola impresa monopolista, il profitto d impresa sarà: 2 2 π = P Q c( Q) = (20 Q) Q (1 + Q ) = 2Q + 20Q 1 Per determinare il massimo della funzione di profitto del monopolista, è sufficiente porre uguale a zero la derivata prima, ossia: π ' = 4Q + 20 = 0 da cui si ricava Q=5 (si noti che la derivata seconda è sempre negativa); in corrispondenza di tale valore si ricava P=15, profitto pari a 49, e surplus netto dei consumatori 25/2 (cioè 12,5, l area del triangolo al di sotto della curva di domanda, in corrispondenza del punto di coordinate Q=5, P=5). (b) L efficienza allocativa richiede che il prezzo sia pari al costo marginale, ossia (20-Q)=2Q, da cui Q=20/3; corrispondentemente il prezzo di efficienza allocativa risulta 40/3. In tal caso, il surplus netto dei consumatori vale 400/9 (cioè circa 44,4) e il profitto dell impresa 391/9 (cioè circa 43,4). Si noti che il surplus dei consumatori eccede di circa 32 (ossia 44,4-12,5) quello corrispondente all allocazione di monopolio, mentre l impresa subisce una decurtazione di profitto pari a (49-43,4)=5,6. E perciò del tutto evidente che a livello di società il monopolio comporta una perdita perché il maggiore guadagno dell impresa è molto più modesto del danno arrecato ai consumatori. (c ) Lasciamo al lettore dare una rappresentazione grafica precisa del mercato in questione (sia la domanda, sia il ricavo marginale R =20-2Q, sia il costo marginale, C =2Q sono linee rette). La superficie di perdita netta di monopolio corrisponde ad un triangolo, la cui area è 25/6

7 CP. 6 ESEMPIO 6.2 IL CRTELLO il cartello ESEMPIO Mostreremo che il cartello consente alle imprese di aumentare i loro profitti rispetto alla competizione alla Cournot, e comporta una perdita di benessere ai consumatori e alla società nel suo complesso. Consideriamo il mercato di un bene, la cui curva di domanda è P=10-Q; il mercato è servito da due imprese ( e ) ciascuna con funzione di costo c(q)=2q. Troveremo (a) l equilibrio di Cournot; (b) l allocazione di cartello; (c ) la configurazione di mercato efficiente in senso allocativo. (a) Se le imprese competono alla Cournot, ciascuna massimizza il proprio profitto, scegliendo la quantità che deve produrre,considerando data la produzione della rivale. L impresa vorrà massimizzare: π = (10 Q) q 2q = [10 ( q + q )] q 2q = 8q q 2 q q mentre perseguirà il massimo di: π = (10 Q) q 2q = [10 ( q + q )] q 2q = 8q q 2 q q Ponendo uguale a zero la derivata prima del profitto di rispetto a q si ottiene q =(8-q )/2 mentre ponendo uguale a zero la derivata prima del profitto di rispetto a q si ha q =(8-q )/2. La soluzione del sistema di queste due equazioni dà l equilibrio di Cournot, ossia q =8/3, q =8/3. Corrispondentemente, la produzione aggregata è Q=16/3 e il prezzo di mercato 14/3. Il profitto di ciascuna impresa ammonta a 64/9. (b) Se le imprese si accordassero per produrre la quantità aggregata Q, che si suppone si spartiscono in quote uguali, punterebbero a rendere massima la funzione di profitto congiunto, ossia: π cartello = π + π = [ 10 ( q + q )] q 2q + [10 ( q + q )] q 2q = (10 Q) Q 2Q Ponendo pari a zero la derivata prima del profitto di cartello, si ottiene Q=4 e pertanto ciascuna impresa produrrà q=2; è immediato verificare che il prezzo corrispondente è 6 e il massimo profitto individuale è 8, maggiore del profitto associato alla competizione alla Cournot. Evidentemente, i consumatori sono danneggiati perché nel caso di cartello vi è un ammontare di bene scambiato minore, ed un prezzo più elevato. (c ) La configurazione di efficienza allocativa è quella per cui il costo marginale (C =2) è pari al prezzo, ossia 2=10-Q, da cui risulta Q=8 e pertanto P=2.

8 CP. 6 - ESERCIZI NUMERICI D SVOLGERE 6.1 La curva di domanda i mercato di un certo bene è P=10-Q e i costi di produzione delle imprese operanti sono c(q)=q 2. Determinare: (a) l ottimo di un impresa monopolista; (b) l equilibrio di Cournot nel caso che il mercato sia servito da due imprese; (c) la configurazione di cartello ottimale per due imprese che colludono; (d) l allocazione socialmente efficiente. [R.: (b) q =q =2, P=6; (c) q =q =5/3, P=20/3; (d) Q=10/3] 6.2 Si consider un mercato in cui la funzione di domanda inversa e data da P=10/Q. Si mostri che non esiste alcuna soluzione ottimale per un impresa monopolista che serve questo mercato e che e caratterizzata da una funzione di costo c(q)=aq. Si spieghi perche il pronblema di ottimo non ha soluzione in questo caso. 6.3 Si consideri il mercato di un bene caratterizzato da una funzione di domanda lineare, ad esempio P=- Q, dove e sono parametri reali positivi. Si immagini che il bnene sia prodott da un impresa che si avvale di una tecnologia descritta dalla fuznione di costo lineare C=F+2q, dove il paprametro F>0 rappresenta un costo fisso. Si mostri che questa situazione rappresenta un monopolio naturale.in particolare si mostri che il punto di ottimo di perfetta concorrenza implicherebbe un profitto d imprsa negativo.

9 CP. 8 ESEMPIO L INEFFICIENZ DELLE ESTERNLIT Consideriamo una comunità formata da 2 imprese, e. L impresa produce il bene x, ed è soggetta alla funzione di costo c = x2, mentre l impresa, che produce x, è soggetta alla funzione di costo c = x2 4x. I beni x e x sono venduti su mercati perfettamente concorrenziali e i prezzi vigenti sono, rispettivamente, p = 40, p = 30. (a) Spiegheremo perché è presente un esternalità positiva. (b) Calcoleremo i volumi di produzione individualmente ottimali per ciascuna delle due imprese. (c) Calcolate i volumi di produzione socialmente efficienti. (d) Vedremo come si può correggere l inefficienza dell allocazione individualmente ottimale, nella logica dell imposzione di vincoli sulle quantità, e nella logica alla Pigou. (a) Il fatto che l ammontare x entri nella funzione di costo di indica che esercita un esternalità su ; inoltre, poiché un volume maggiore di x rende il costo di via via più basso sta a significare che l esternalità è di segno positivo. (b) Il profitto dell impresa può essere espresso come p x-c, ossia 40 x- x2. Il suo massimo si trova ponendo pari a zero la derivata prima, ossia 40-2 x=0, da cui x=20 (ottimo individuale per l impresa ); si noti che la derivata seconda è negativa. Il profitto dell impresa vale invece 30 x-( x2 4x); l ottimo individuale dell impresa si trova ponendo uguale a zero la derivata prima rispetto a x,, ossia 30-2 x=0, da cui x=15 (ottimo individuale per ) (c) L allocazione efficiente per la comunità costitutita dalle due imprese è quella che rende massima la somma dei loro profitti: si tratta quindi di determinare il massimo, rispetto alle variabili di scelta x e x,, della funzione 40 x- x2+30 x-( x2 4x). Ponendo la derivata prima rispetto a x uguale a zero e poi ponendo la derivata prima rispetto a x uguale a zero si ottiene il seguente sistema di due euqaizoni in due incognite : 40-2 x+4= x=0 da cui si ricava facilmente x=22, x=15. Nella configurazione di ottimo sociale, quindi, la produzione dell impresa coincide con l ottimo individuale dell impresa, mentre all impresa è richiesto di produrre più di quanto essa troverebbe individualmente ottimale: ciò è proprio dovuto al fatto che l impresa esercita un esternalità positiva su di cui essa non tiene conto, mentre a livello sociale l effetto esterno viene considerato. (d) Un policy-maker potrebbe pensare di correggere l inefficienza allocativa imponendo all impresa di produrre 22 (logica del vincolo sulla quantità), oppure (nella logica di Pigou) assegnando un sussidio, di entità s per ogni unità di x prodotta. In presenza di un sussidio unitario s, la funzione obiettivo di diventa p x-c+s x, ossia, 40 x-x2+sx. Il massimo individuale richiede ad in questo caso di soddisfare la condizione 40-2 x+s=0, da cui si ottiene x=(40+s)/2. Se il policy-maker vuole che l impresa produca proprio 22, cioè l ammontare socialmente efficiente, deve fissare s in modo che (40+s)/2=22, da cui s=4 (ammontare appropriato del sussidio pigouviano. Si noti che il sussidio pigouviano che corregge il comportamento individuale, in modo da fargli replicare l ottimo sociale, ha un entità (in questo caso, 4) esattamente uguale al vantaggio marginale che esercita su.

10 CP. 8 ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 8.1. Considerate una comunità formata da 2 imprese, e. L impresa produce il bene x, ed è soggetta alla funzione di costo c = 2x 2 + 8x, mentre l impresa, che produce x, è soggetta alla funzione di costo c = 4x 2 + 4x. I beni x e x sono venduti su mercati perfettamente concorrenziali e i prezzi vigenti sono, rispettivamente, p = 60, p = 30. a) Spiegate perché è presente un esternalità e specificate di che esternalità si tratta. b) Calcolate i volumi di produzione individualmente ottimali per ciascuna delle due imprese. c) Calcolate i volumi di produzione socialmente efficienti. d) Supponete di volere correggere l inefficienza dell allocazione individualmente ottimale, tramite una tassa alla Pigou: calcolate l ammontare di tale tassa. 8.2 Considerate una comunità formata da 2 imprese, e F. L impresa produce il bene x (acciaio) ed è soggetta alla funzione di costo c = x 2 +(4-i) 2, dove i indica l ammontare di inquinamento che rientra tra le sue variabili di scelta, mentre l impresa F, che produce xf,(frutta) è soggetta alla funzione di costo cf = x F 2 +i. I beni x e x sono venduti su mercati perfettamente concorrenziali e i prezzi vigenti sono, rispettivamente, p e pf Determinate l ottimo individuale per ciascuna impresa e l ottimo sociale.[r.: l ottimo individuale per richiede i=4, x = p/2; l ottimo per è x F = pf/2; l ottimo sociale richiede che l impresa produca i=7/2]

11 CP. 9 ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 9.1. Si sostiene spesso che la decisione di imporre dazi oppure no (ossia, rispettivamente, adottare politiche commerciali protezionistiche o liberiste), in una situazione che coinvolge due partner rispecchi una situazione del tipo del dilemma del prigioniero: ciascuno dei due soggetti trova ottimale imporre dazi se l altro partner impone dazi, e troverebbe ottimale imporre dazi se l altro non li imponesse; la situazione in cui entrambi impongono dazi risulta Pareto-inefficiente rispetto alla situazione in cui nessuno dei due li impone, ma questa situazione in cui entrambi non impongono dazi non è di equilibroi perché ciascuno dei due, unilateralmente trarrebbe vantaggio a imporre il dazio, posto che l altro non lo imponga. lla luce di quanto esposto, immaginate che la questione illustrata sia rappresentata dal gioco seguente e stabilite che valori devono assumere i parametri x ed y nella matrice E.2. Tabella E.2 Il gioco del dazio Sì-dazio +1 No-dazio 0 Sì-dazio No-dazio x y [R.: x<+1 (ad esempio, valere 0 se il gioco deve essere simmetrico); +1<y<+5 (ad esempio y=+3 nel gioco simmetrico)]. 9.2 Fornite la rappresentazione in forma estesa del gioco E.2, immaginando che esso si giochi in modo sequenziale e che per primo muova il soggetto e successivamente il soggetto. Determinate l equilibrio di Nash del gioco sequenziale in questione; discutete anche che mosse strategiche possa adottare affinché l esito del gioco non sia Pareto inefficiente. [R.: l equilibrio di Nash rimane il medesimo; so consideri l adozione di un commitment da parte di per determinare l instaurarsi di una situazione Pareto-efficiente ]

12 CP. 10 ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 10.1 Si consideri una comunità costituita da due individui, e, caratterizzati rispettivamente dalle seguenti funzioni di utilità: U =G 2 x, U =G 2 x, dove G indica un bene pubblico (non rivale e non escludibile per i due individui), mentre x ed x denotano, rispettivamente, il bene privato x dell individuo, e il bene privato x dell individuo. Il prezzo del bene pubblico è il medesimo del bene privato (si può porre p x =p G =1). Ciascuno dei due individui ha come reddito iniziale una dotazione pari a 9 unità di bene privato. (a) Scrivere il vincolo di bilancio per e per, se G fosse un bene privato e stabilire l ammontare ottimale domandato da ciascuno. (b) Tenendo conto che G è un bene pubblico, scrivere il vincolo di bilancio consolidato per la comunità costituita dai due individui. (c) Determinare la scelta socialmente ottimale, massimizzando una funzione di benessere sociale data dal prodotto delle finzioni di utilità individuali soggetta al vincolo di bilancio consolidato. (d) Mostrare esplicitamente che la scelta socialmente ottimale rispetta la condizione di Samuelson. [R.: (a) G=6, x=3, per ciascuno dei due individui; (c) G=12, x =3, x =3] 10.2 Si consideri una comunità formata da tre individui, ciascuno con funzione di utilità U=lnG+x, dove G è un bene pubblico ed x un bene privato. Il saggio marginale di trasformazione tra bene pubblico e bene privato sia 1 (ossia, il prezzo del bene pubblico è il medesimo del bene privato). (a) Si scriva la condizione di Samuelson e si mostri che da essa deriva immediatamente l ammontare di bene pubblico socialmente efficiente, senza bisogno di considerare il vincolo di bilancio consolidato per la società formata dai tre individui considerati. (b) Si stabilisca quanto bene privato può consumare ciascuno dei tre individui, nella situazione socialmente efficiente, immaginando che ciascuno abbia come dotazione iniziale 10 unità di bene privato e che il finanziamento del bene pubblico venga ripartito in parti uguali fra i tre individui. [R.: G=3; x=7 per ciascuno]

13 CP. 12 ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 12.1 Considerate una società formata da tre individui, chiamati i, j e k, che hanno redditi rispettivamente di yi = 9, yj = 3, yk = 7; rappresentate la curva di Lorenz per questa comunità. Considerate qundi una diversa comunità, costituita dai tre individui,, C, i cui redditi personali sono rispettivamente y = 1, y = 10, yc = 9; rappresentate anche per questa seconda comunità la curva di Lorenz. In quale delle due comunità prese in considerazione il reddito è distribuito in modo meno concentrato, ossia più equo? 12.2 Immaginate che tutti i redditi degli individui di una comunità siano gravati da una nuova imposta, che preleva il 10% del reddito; discutete se e come varia l indice di Gini associato a questa comunità, a seguito di questa imposta proporzionale. Considerate ora la stessa comunità, in cui viene introdotta una diversa imposta, in somma fissa, che preleva a ogni persona 10 euro; discutete anche in questo caso se e come varia l equità distributiva, così come viene misurata dall indice di Gini Considerate una nuova forma di imposizione, che consiste nel prelevare a chi sia alto meno di m. 1,80, una somma pari a 10 euro e a chi sia alto 1,80 o più, una somma di 20 euro. Discutete di che tipo di imposta si tratti, e quali effetti abbia sulla distribuzione personale del reddito Considerando le aliquote fiscali IRPEF attualmente vigenti in Italia (e riportate nella precedente finestra di pprofondimento), calcolate l ammontare di imposta teorica che grava su un reddito di Euro e poi l imposta teorica che grava su un reddito di Euro. Calcolate l aliquota media di imposizione nei due casi e commentate i risultati trovati Considerate un sistema fiscale in cui sui primi euro di reddito non si paghi alcuna imposta e poi, sui redditi superiori a quella soglia, viga un unica aliquota fiscale pari al 10%. (a) Calcolate l ammontare di imposta che si paga su un reddito di Euro, su un reddito di Euro e su un reddito di Euro; (b) calcolate l aliquota media in ciascuno dei tre casi precedenti; (c) è corretto affermare che il sistema fiscale delineato è progressivo?; (d) fornite una rappresentazione grafica dell ammontare dell imposta, in questo sistema, in funzione del reddito e specificate a che cosa corrisponde, graficamente l aliquota marginale e a che cosa corrisponde l aliquota media; (e) alla luce del risultato trovato, commentate la seguente affermazione: Per avere un sistema fiscale progressivo, può essere sufficiente che esita un unica aliquota fiscale.

14 CP. 13 ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 13.1 In una certa economia si prevede che il rendimento sul mercato delle attività nei successivi trenta anni- sia pari al 4%. Si stima altresì che la crescita della forza lavoro impiegata, sempre nella stessa economia e nei trenta anni successivi, si attesterà intorno all 1,5% annuo. Quale aumento della produttività del lavoro è necessario che si registri affinché un sistema pensionistico basato sulla ripartizione risulti più conveniente rispetto ad un sistema basato sulla capitalizzazione? Oltre al dato quantitativo che altre considerazioni sembrano doverose relativamente alla preferibilità di uno dei due sistemi? 13.2 Si consideri l indicatore di gravosità del sistema pensionistico, così come definito nel testo. (a) Se in un dato intervallo di tempo, il rapporto tra numero di pensionati e il numero di lavoratori diminuisce del 2%, mentre il salario medio cresce del 7%, di quanto può variare l entità della rendita pensionistica media, affinché l indice di gravosità non muti?; (b) se, alla luce degli andamenti dati, la rendita pensionistica aumenta del 2% come è variato percentualmente l indice di gravosità del sistema pensionistico? [Suggerimento: si ricordi che la variazione percentuale di un prodotto è approssimato dalla somma delle variazioni percentuali dei fattori, mentre la variazione percentuale di un rapporto è approssimato dalla differenza tra la variazione percentuale del numeratore e la differenza percentuale del denominatore; pertanto ] 13.3 Si immagini di adottare, in un certo Paese, un sistema di imposizione fiscale, con un unica aliquota, pari al 19%, ma con tassa sul reddito negativa per livelli di reddito lordo inferiori a Euro annui, secondo la formula T=t(y-y*). (a) Stabilire quale imposta debba pagare (o quale sussidio debba ricevere) un individuo che ha un reddito pari a 30 mila Euro, un individuo che abbia reddito 12 mila Euro e un individuo che abbia reddito annuo 7 mila Euro. (b) Immaginando che la collettività sia formata unicamente dai tre individui menzionati, stabilire il bilancio dello stato (ossia la differenza fra entrate e uscite del settore pubblico), posto che esso si limiti a esercitare l attività riscossione/erogazione delle imposte/sussidi. (c) Commentare la seguente affermazione circa il sistema fiscale considerato: questo sistema fiscale è di tipo proporzionale [(b) il settore pubblico registra un surplus di 3610 Euro]

15 CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 15.1 Dopo avere illustrato che cosa si intende per beta convergenza e per sigma convergenza, si considerino i seguenti dati relativi alle regioni Sicilia e Lombardia, nel 1980 e nel Il Pil pro-capite reale in Lombardia nel 1980 era 23,2 milioni di Lire e nel 1996 era 31,2 milioni di Lire, ed ha mostrato quindi un tasso di crescita del 34,5%. In Sicilia il PIL pro-capite reale nel 1980 era 12,7 milioni di lire e nel 1996 era 15,5 milioni di Lire, ed ha mostrato quindi tasso di crescita del 21,8%. Se calcoliamo la varianza tra i PIL pro-capite nel 1980, riferita a queste due regioni, essa è pari a 27,5 nel 1980, e a 61,6 nel Pertanto, il coefficiente di variazione ossia il rapporto fra lo scarto quadratico medio (ossia la radice della varianza)e il valore medio è passato da 0,29 a 0,33. Sulla base dei dati forniti, stabilite e motivate: (ii) se vi è stata beta-convergenza, nel periodo considerato, fra Sicilia e Lombardia; (iii) vi è stata sigma convergenza, nel periodo considerato, fra Sicilia e Lombardia Si considerino due regioni, in un dato arco temporale. Il PIL pro-capite, all inizio dell arco temporale considerato è pari a 100 nella prima regione e a 50 nella seconda regione. Durante l arco considerato, il PIL pro-capite nella prima regione cresce del 3% e nella seconda cresce del 4%. E corretto affermare che c è stata beta convergenza? Valutate i livelli di reddito pro-capite alla fine del periodo considerato e commentate l andamento della disuguaglianza nei livelli di PIL pro-capite.

16 CP. 17 ESEMPIO 17.1 IL MOLTIPLICTORE KEYNESINO In un economia valgono le seguenti relazioni: C=500+0,8(Y-T 0 +TR 0 ) I=1300 G=200 X-M=100-0,2Y. Calcoliamo che effetto ha sul reddito di equilibrio un aumento pari a 10 della spesa pubblica e un aumento pari a 10 dei trasferimenti alle famiglie). Notiamo innanzitutto che l imposizione fiscale avviene solo in somma fissa poiché l aliquota di imposizione è t=0; in questo caso, pertanto, il moltiplicatore della spesa pubblica vale: = = = 2,5 1 c + m 1 0,8 + 0,2 0,4 e perciò un aumento pari a 10 della spesa pubblica comporta un aumento pari a 25 del reddito di equilibrio. Il moltiplicatore dei trasferimenti, invece è c /( 1 c + m) = 0,8/(1 0,8 + 0,2) = 2 e pertanto un aumento pari a 10 dei trasferimenti comporta un aumento del reddito di equilibrio pari a 20.

17 CP. 17 ESEMPIO L CURV IS Ricaviamo l equazione della curva IS di un economia (chiusa) descritta dalle seguenti funzioni di consumo e di investimento: C=400+0,5Y disp I=480-0,1r G=100 Per trovare l equazione della curva IS è sufficiente imporre la condizione di equilibrio sul mercato dei beni: Y=C+I+G e poi esplicitare la relazione che lega il tasso d interesse r al reddito Y: Y=400+0,5Y+480-0,1r+100 da cui subito si ricava r=9800-5y (curva IS).

18 CP. 17 ESEMPIO L CURV LM Consideriamo un economia in cui la domanda di moneta (in termini reali) è: (M/P) D =220+y-30r. Troveremo, nell ordine: (a) l equazione della curva LM se l offerta di moneta è e il livello generale dei prezzi è 100; (b) il livello del reddito che assicura equilibrio sul mercato della moneta posto che il tass d interesse sia r=0,1; (c) quale situazione si ha sul mercato della moneta se r=0,1 e y=300; (d) quale dovrebbe essere l offerta di moneta se le utorità di politica economica volessero perseguire un tasso d interesse r=0,2. (a) Per determinare l equazione della curva LM è sufficiente imporre l eguaglianza tra offerta di moneta, ossia (M/P) S =(47000/100)=470, e la domanda di moneta, la cui equazione, data dall esempio, evidenzia una componente legata positivamente al reddito e una componente legata inversamente al tasso d interesse; nello specifico: 470=220+y-30r. Ponendo in evidenza il tasso reale d interesse otteniamo: 1 25 r = y 30 3 (b) Nel caso in cui r=0,1 (ossia, 10%), immediatamente per sostituzione si ricava che il reddito (reale) di equilibrio è y=253; se il livello dei prezzi è 100, ciò vuol dire che il reddito nominale è (c) In corrispondenza di r=0,1, già sappiamo che il reddito che assicura l equilibrio al mercato della moneta è y=253; pertanto, ogni valore del reddito superiore a tale livello (come, ad esempio, y=300) comporta un eccesso di domanda di moneta (infatti, la domanda di moneta a scopo transattivo è maggiore di quella compatibile con l equilibrio). (d) Ipotizzando che l economia abbia un reddito pari a quello di equilibio (y=253), se si vuole ottenere r=0,2, con mercato della moneta in equilibrio, occorre che l offerta di moneta sia (M/P)= *0,2=467. Si noti, per inciso, che una contrazione dell offerta di moneta (da 470 a 467) si è associata ad un incremento del tasso d interesse, dato il reddito costante.

19 CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 17.1 Si consideri un economia chiusa agli scambi con l estero (m=0), incui la propensione marginale al consumo è 4/5, l imposizione fiscale è legata al reddito con un aliquota unica del 30%, e la componente autonoma di consumo è pari a 25. Spesa pubblica e investimenti sono ignoti. (a) Quale è il consumo in corrispondenza di un reddito pari a 100? (b) Se viene introdotta una nuova imposta, non dipendente dal reddito, pari a 10, quale sarà il nuovo valore del consumo aggregato? (c) quanto vale il reddito di equilibrio, prima e dopo l introduzione della nuova imposta, e che relazione vi è col moltiplicatore keynesiano? [Risposta al punto (c): il reddito di equilibrio diminuisce di 15,89] 17.2 La funzione di domanda di moneta in una certa economia è (M/P) D =4000+0,7y-2300r. Si richiede: (a) di spiegare perché tale funzione è coerente con la teoria di domanda di moneta; (b) di ricavare l equazione della curva LM nel caso che l offerta reale di moneta sia pari a ; (c) di calcolare, in corrispondenza dell offerta di moneta reale data, il livello del tasso di interesse reale che assicura equilibrio al mercato della moneta. [Riposta al punto (c): r=9%] 17.3 Si consideri il modello IS-LM un una certa economia, nella quale la funzione del consumo aggregato è C=30+0,8y, la funzione di investimenti è I=23-2r, il livello iniziale di spesa pubblica è G=20, ed infine la funzione di domanda di moneta (reale) è (M/P) D =40+y. Si richiede: (a) di spiegare perhcè è corretto affermare che nell economia in questione non viene domandata moneta con finalità speculative; (b) di determinare le equazioni della curva IS e della curva LM; (c) di calcolare i valori del reddito e del tasso d interesse che assicurano il simultaneo equilibrio del mercato dei beni e del mercato della moneta. [Risposta al punto (c): Y=360, r=0,5] 17.4 In un economia si stima che la funzione di domanda aggregata sia approssimata dalla relazione Y D =23000-log(P), mentre l offerta aggregata è approssimata dalla relazione Y S =15000+log(P), dove P indica l indice del livello generale dei prezzi. Si richiede: (a) di commentare la funzione di domanda aggregata; (b) di commentare la funzione di offerta aggregata e di spiegare, in particolare, perché gli economisti di matrice neoclassica riterrebbero tale funzione discutibile sotto il profilo della ammissibilità economica; (c) di calcolare la produzione di equilibrio macroeconomico. [Risposta al punto (c): Y=19000] (N..: Tutti gli Esempi e alcuni degli Esercizi proposti in questo Capitolo sono tratti, eventualmente modificati dal testo R. Cellini, F. Delbono, V. Denicolò, Esercizi di analisi macroeconomia, CLUE, ologna, 1995)

20 CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 18.1 Si consideri un economia chiusa agli scambi con l estero (m=0), in cui la funzione aggregata del consumo è C=500+0,5Y e la funzione degli investimenti è I=480-0,1r. Le eventuali imposte sono solo a somma fissa. (a) Scrivere l equazione della curva IS e stabilire il valore del moltiplicatore keynesiano.(b) Determinare il reddito di equilibrio se r=8.(c) Determinare il nuovo reddito di equilibrio se viene effettuata una spesa pubblica (finanziata in deficit) pari a 10 (rimane r=8 e nessuna imposta). (d) Determinare il reddito di equilibrio nel caso in cui la medesima spesa pubblica pari a 10 fosse finanziata emettendo una nuova imposta di pari entità e mostrare esplicitamente che in questo vcaso vale il teorema di Haavelmo Prendendo a riferimento l economia considerata nel precedente esercizio, ricavate la variazione che si registra nel reddito di equilibrio, a seguito di un incremento di spesa pubblica pari a 10, posto che la frazione v della spesa pubblica (con 0<v<1) sia finanziata con nuove tasse a somma fissa: mostrate, in particolare che la variazione del reddito è una funzione crescente di v e che nel caso limite in cui v=0 si ha un incremento del reddito di equilibrio pari a 20, mentre nel caso limite che v=1 si ha un incremento del reddito di equilibrio pari a In Italia, nel 2006 si stima che il rapporto tra stock di debito pubblico e PIL sia 107%. Di quanto ci si deve attendere che vari questo rapporto nel 2007, posto che il surplus primario di bilancio rapportato allo stpck del debito sia 1%, il tasso d interesse reale sia 1,5% e il tasso di crescita del PIL sia 1,8% [R.: applicando la formula (18.5 ) il rapporto debito/pil calare del 1,3% rispetto al suo valore, passando quindi da 107 a 105,6]

21 CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 19.1 Nell rea dell Euro (cfr. Tabella 19.1) la base monetaria in circolazione nel primo trimestre 2006 è 535 miliardi di Euro; nello stesso periodo, l aggregato M3 vale 7227 miliardi. Si stimi quale percentuale di moneta (M3) è rappresentata dal circolante; si stimi anche il valore del moltiplicatore che lega la moneta (M3) al circolante (MP) Nell rea dell Euro (cfr. Tabella 19.1) il circolante (MP) è 535 miliardi di Euro; nello stesso periodo, i depositi a vista ammontano a 2961 miliardi. (a) Sulla base di questi due dati quale paramentro del modello di moltiplicazione della moneta è possibile quantificare? (b) utilizzando tale stima, quale aggregato di moneta sarà possibile calcolare, posto che si conosca la base monetaria e il coefficiente di riserva delle banche? [R.:j=0,18; in tale caso moneta andrà intesa come M1] 19.3 In un certo Paese è noto che i cittadini detengono come circolante il 10% di quanto detengono sotto forma di depositi, mentre il sistema bancario è soggetto a un coefficiente di riserva obbligatorio del 2% e le banche detengono in media come riserva libera il 5% dei depositi. Si calcoli quanto vale l aggregato moneta, posto che la base monetaria sia pari a 100. [R.: 647]

22 CP. 20 CSO SLRI E PRODUTTIVIT I dati riferiti al 2005, nell area Euro, segnalano una variazione della produttività del lavoro rispetto all anno precedente, pari a +0,7% per l intera economia; tuttavia, nel settore primario la variazione della produttività del lavoro è stimata in 4,0%, nella manifattura in +2,4%, nelle costruzioni in 1,2%, nei servizi di commercio, trasporto, comunicazioni e alberghieri in +1,3% e nei servizi finanziari, immobiliari e della pubblica amministrazione in +0,1%. Il saggio di salario è variato nello stesso periodo, nel complesso dell economia, di +1,6%, con limitate differenze tra i comparti menzionati.

23 CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 20.1 Il 2005, nell rea dell Euro, ha visto la moneta (M3) aumentare del 7,3% rispetto all anno precedente. Nel 2005, il reddito reale è aumentato del 2% rispetto all anno precedente e il tasso di inflazione è stato del 2,2%. Si determini come è variata la velocità di circolazione della moneta.[r.: è diminuita del 2,9%] 20.2 Il ollettino Mensile della anca Centrale Europea (Ottobre 2006, pag. S.42) informa che posto pari a 100 l indice generale dei prezzi al consumo nel 2005, tale indice aveva valore 97,9 nel 2004, mentre si stima che varrà 102,5 nel Sulla base dei dati forniti si calcoli il tasso d inflazione registrato nel 2005 e il tasso d inflazione stimato per il Si dimostri che il costo del lavoro per unità di prodotto non varia se la produttività media del lavoro cresce allo stesso tasso dei salari nominali. Si determini poi come varia percentualmente il costo del lavoro per unità di prodotto se i salari crescono del 3% e la produttività del lavoro aumenta del 4,5% Il ollettino Mensile della anca Centrale Europea (Ottobre 2006, pag. S.44) informa che posto pari a 100 l indice del costo del lavoro per unità di prodotto nell anno 2000, tale indice ha assunto valore 108,5 nel 2005.Circa la produttività del lavoro, la stessa fonte informa del fatto che posto pari a 100 l indice nell anno 2000, si è stimato in 102,6 il valore assunto da tale indice nel (a) Sulla base dei dati forniti, si stabilisca come sono variati percentualmente i salari tra il 2000 e il 2005; (b) Sapendo che l indice generale dei prezzi (posto pari a 100 nel 2000), ha assunto nel 2005 il valore di 111,4, si calcoli come è variata la quota sociale del lavoro. [R.: (a) +11.1%; (b) 2,9%]

24 CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 22.1 Si consideri la versione standard del modello di arro e Gordon assumendo che: (i) il policy maker attribuisca il medesimo peso all obiettivo del pieno impiego e all obiettivo dell inflazione; (ii) il reddito ottimale per il policy-maker sia il 10% più elevato del reddito di pieno impiego; (iii) l equazione stimata della curva di Phillips sia y=100+(i-i e ), dove i ed i e rappresentano rispettivamente il tasso d inflazione corrente e il tasso d inflazione attesa. Si determini il guadagno che il Governo ottiene legandosi le mani, rispetto alla soluzione di equilibrio di Nash Si considerino due economie che si comportano come descritto dal modello standard di arro e Gordon. Si mostri che l equibrio di Nash implica, ceteris paribus, che se in un economia il reddito di pieno impiego è il 10% più alto che nell altra, allora anche l inflazione di equilibrio risulta del 10% più elevata, nell economia con reddito di pieno impiego maggiore.

25 CP ESERCIZI NUMERICI D RISOLVERE 23.1 Illustrate che cos è e come si calcola il tasso di cambio nominale effettivo. Commentate i seguenti dati: il tasso di cambio nominale effettivo dell euro era pari a 91,7 nel gennaio 2000, mentre era 103,0 nel gennaio Il tasso di cambio reale effettivo dell euro è invece passato da 88,6 nel gennaio 2001 a 98,1 nel gennaio (Dati da ollettino CE, giugno 2003, p. 80) Nel 2004 la ilancia dei Pagamenti dell aera euro ha registrato una bilancia commerciale con saldo positivo pari a 103,5 (miliardi di Euro), il conto dei servizi ha presentato un saldo pari a + 30,8 il conto redditi ha registrato saldo pari a -19,8 e il saldo trasferimenti ha registrato -58,8. Il conto capitale ha presentato un saldo positivo di 11,9. Il dato relativo alle riserve ufficiali è stato +12,4. Il saldo del conto finanziario (escluso le riserve ufficiali) è stato -33,5. (Tutte le cifre sono in miliardi di Euro). Si chiede: (a) quale è stato il saldo delle partite correnti? (b) E corretto affermare che l esito di interesse economico della bilancia dei pagamenti è stato un attivo? (c) quanto ammonta la voce Errori e omissioni? [R.: (a) ttivo di 55,6; (b) no, è stato un passivo; (c) -51,1] (dati da ollettino CE, dicembre 2006, pag. S55) 23.3 Si consideri un economia nella quale le importazioni di beni e servizi sono rappresentate dalla funzione M=40+0,15Y, le esportazioni sono X=34, il saldo dei trasferimenti è STU=-3, mentre il saldo dei movimenti dei capitali finanziari operati dai provati è SMKF=13+7r, dove Y indica il reddito domestico ed r il tasso d interesse interno. (a) Si scriva l equazione della curva P; (b) si stabilisca quale è la situazione economica dei conti con l estero in corrispondenza dei seguenti valori: Y=100, r=0,01; (c) si calcoli quale è il valore del reddito domestico che garantirebbe conti con l estero in equilibrio, posto che r=0,01.

Esercizi di Macroeconomia per il corso di Economia Politica

Esercizi di Macroeconomia per il corso di Economia Politica Esercizi di Macroeconomia per il corso di Economia Politica (Gli esercizi sono suddivisi in base ai capitoli del testo di De Vincenti) CAPITOLO 3. IL MERCATO DEI BENI NEL MODELLO REDDITO-SPESA Esercizio.

Dettagli

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette) In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio. DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione

Dettagli

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso

ELASTICITÀ. Sarebbe conveniente per il produttore aumentare ulteriormente il prezzo nella stessa misura del caso Esercizio 1 Data la funzione di domanda: ELASTICITÀ Dire se partendo da un livello di prezzo p 1 = 1.5, al produttore converrà aumentare il prezzo fino al livello p 2 = 2. Sarebbe conveniente per il produttore

Dettagli

PIL : produzione e reddito

PIL : produzione e reddito PIL : produzione e reddito La misura della produzione aggregata nella contabilità nazionale è il prodotto interno lordo o PIL. Dal lato della produzione : oppure 1) Il PIL è il valore dei beni e dei servizi

Dettagli

Esame di Politica economica internazionale. (tempo stimato: 30 minuti, valutazione: 10 punti/30 punti)

Esame di Politica economica internazionale. (tempo stimato: 30 minuti, valutazione: 10 punti/30 punti) Esame di Politica economica internazionale Parte 1 A scelta tra a) o b) (risposta esatta vale 10 punti): a) Sulla base della bilancia dei pagamenti incompleta della Ecolandia (in miliardi di dollari):

Dettagli

Lezione 18 1. Introduzione

Lezione 18 1. Introduzione Lezione 18 1 Introduzione In questa lezione vediamo come si misura il PIL, l indicatore principale del livello di attività economica. La definizione ed i metodi di misura servono a comprendere a quali

Dettagli

Investimenti lordi = 2.000 Investimenti netti = 800

Investimenti lordi = 2.000 Investimenti netti = 800 Macroeconomia, Esercitazione 1. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) 1 Esercizi. 1.1 PIL/1 Si consideri un sistema economico che produce solo pane. Questo è costituito da tre imprese: una agricola,

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Macroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/1. 1.2 Moneta/2. 1.3 Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.

Macroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/1. 1.2 Moneta/2. 1.3 Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo. acroeconomia, Esercitazione 2. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) 1 Esercizi. 1.1 oneta/1 Sapendo che il PIL reale nel 2008 è pari a 50.000 euro e nel 2009 a 60.000 euro, che dal 2008 al

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1

Dettagli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli Lezione 14. Risparmio e investimento Leonardo Bargigli Risparmio e investimento nella contabilità nazionale Ripartiamo dalla definizione di PIL in termini di spesa finale Y = C + I + G + NX Consideriamo

Dettagli

Corso di Macroeconomia. Il modello IS-LM. Appunti

Corso di Macroeconomia. Il modello IS-LM. Appunti Corso di Macroeconomia Il modello IS-LM Appunti 1 Le ipotesi 1. Il livello dei prezzi è fisso. 2. L analisi è limitata al breve periodo. La funzione degli investimenti A differenza del modello reddito-spesa,

Dettagli

Esercitazione 23 maggio 2016

Esercitazione 23 maggio 2016 Esercitazione 5 maggio 016 Esercitazione 3 maggio 016 In questa esercitazione, nei primi tre esercizi, analizzeremo il problema del moral hazard nel mercato. In questo caso prenderemo in considerazione

Dettagli

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione Modulo 2 Domanda aggregata e livello di produzione Esercizio. In un sistema economico privo di settore pubblico, la funzione di consumo è: C = 200 + 0.8Y; gli investimenti sono I= 50. a) Qual è il livello

Dettagli

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only.

Edited by Foxit PDF Editor Copyright (c) by Foxit Software Company, 2004 For Evaluation Only. In un mercato del lavoro competitivo esistono due tipi di lavoratori, quelli con alta produttività L A, che producono per 30 $ l'ora, e quelli con bassa produttività, L B, che producono per 5 $ l'ora.

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni

Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 3 Risparmio, Spesa e Fluttuazioni di breve periodo Soluzioni Daria Vigani Maggio 204. In ciascuna delle seguenti situazioni calcolate risparmio nazionale,

Dettagli

Macroeconomia, Esercitazione 2.

Macroeconomia, Esercitazione 2. Macroeconomia, Esercitazione 2. A cura di Giuseppe Gori e Gianluca Antonecchia (gianluca.antonecchia@studio.unibo.it) 1.1 Domanda e Offerta aggregate/1 In un sistema economico privo di settore pubblico,

Dettagli

b. Che cosa succede alla frazione di reddito nazionale che viene risparmiata?

b. Che cosa succede alla frazione di reddito nazionale che viene risparmiata? Esercitazione 7 Domande 1. L investimento programmato è pari a 100. Le famiglie decidono di risparmiare una frazione maggiore del proprio reddito e la funzione del consumo passa da C = 0,8Y a C = 0,5Y.

Dettagli

4. Si consideri un economia chiusa in cui: Y = C + I + G, C = 90 + 0,8YD, G = 1000, T= 0,5Y, I = 900 500r, P=1,

4. Si consideri un economia chiusa in cui: Y = C + I + G, C = 90 + 0,8YD, G = 1000, T= 0,5Y, I = 900 500r, P=1, Esercitazione 8 Domande 1. Si consideri un economia per cui il coefficiente di liquidità sia pari a Cl = 5%, mentre il coefficiente di riserva è Cr = 3%. a) Si calcoli il moltiplicatore monetario. b) Se

Dettagli

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ

LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ LA MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO ATTRAVERSO LA FISSAZIONE DEL PREZZO IN FUNZIONE DELLE QUANTITÀ In questa Appendice mostreremo come trovare la tariffa in due parti che massimizza i profitti di Clearvoice,

Dettagli

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione:

Ai fini economici i costi di un impresa sono distinti principalmente in due gruppi: costi fissi e costi variabili. Vale ovviamente la relazione: 1 Lastoriadiun impresa Il Signor Isacco, che ormai conosciamo per il suo consumo di caviale, decide di intraprendere l attività di produttore di caviale! (Vuole essere sicuro della qualità del caviale

Dettagli

Blanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari

Blanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari Capitolo IV. I mercati finanziari 1. La domanda di moneta La moneta può essere usata per transazioni, ma non paga interessi. In realtà ci sono due tipi di moneta: il circolante, la moneta metallica e cartacea,

Dettagli

Lezione 23 Legge di Walras

Lezione 23 Legge di Walras Corso di Economia Politica prof. S. Papa Lezione 23 Legge di Walras Funzione del Consumo Facoltà di Economia Università di Roma La Sapienza Perché la macroeconomia I problem illustrati nelle lezione precedente

Dettagli

Il mercato di monopolio

Il mercato di monopolio Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SASSARI DIPARTIMENTO DI SCIENZE ECONOMICHE E AZIENDALI MACROECONOMIA - Anno accademico 2015-2016, I semestre

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SASSARI DIPARTIMENTO DI SCIENZE ECONOMICHE E AZIENDALI MACROECONOMIA - Anno accademico 2015-2016, I semestre UNIVERSIT DEGLI STUDI DI SSSRI DIPRTIMENTO DI SCIENZE ECONOMICHE E ZIENDLI MCROECONOMI - nno accademico 2015-2016, I semestre Soluzioni esercitazione (seconda parte del programma), 11122015 PRTE ) 1) Si

Dettagli

Esercitazione 9 Dott.ssa Sabrina Pedrini 29/04/2015. Domande a risposta multipla

Esercitazione 9 Dott.ssa Sabrina Pedrini 29/04/2015. Domande a risposta multipla Esercitazione 9 Dott.ssa Sabrina Pedrini 29/04/2015 Domande a risposta multipla 1) Il primo teorema dell economia del benessere sostiene che: a) L equilibrio competitivo dipende dal potere contrattuale

Dettagli

Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 1 PIL e inflazione Soluzioni

Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 1 PIL e inflazione Soluzioni Principi di Economia - Macroeconomia Esercitazione 1 PIL e inflazione Soluzioni Daria Vigani Maggio 2014 1 Si consideri un sistema economico che produce solo pane ed è costituito da 3 imprese: una agricola,

Dettagli

Equazione quantitativa della moneta

Equazione quantitativa della moneta Moneta e inflazione Equazione quantitativa della moneta Gli individui detengono moneta allo scopo di acquistare beni e servizi QUINDI la quantità di moneta è strettamente correlata alla quantità che viene

Dettagli

Modello keynesiano: il settore reale

Modello keynesiano: il settore reale Macro 4 Modello keynesiano: il settore reale La macroeconomia keynesiana La macroeconomia si occupa di studiare i meccanismi di determinazione delle grandezze economiche aggregate, così come definite dalla

Dettagli

CAPITOLO 10 I SINDACATI

CAPITOLO 10 I SINDACATI CAPITOLO 10 I SINDACATI 10-1. Fate l ipotesi che la curva di domanda di lavoro di una impresa sia data da: 20 0,01 E, dove è il salario orario e E il livello di occupazione. Ipotizzate inoltre che la funzione

Dettagli

I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM. Assunzione da rimuovere. Investimenti, I

I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM. Assunzione da rimuovere. Investimenti, I I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM Assunzione da rimuovere Rimuoviamo l ipotesi che gli Investimenti sono una variabile esogena. Investimenti, I Gli investimenti delle imprese

Dettagli

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina

Dettagli

Esercitazione 2 di Economia Pubblica CLEF Soluzioni Tutor Dottor Matteo Maria Cati A.A.: 2012-2013

Esercitazione 2 di Economia Pubblica CLEF Soluzioni Tutor Dottor Matteo Maria Cati A.A.: 2012-2013 Esercitazione 2 di Economia Pubblica CLEF Soluzioni Tutor Dottor Matteo Maria Cati A.A.: 2012-2013 Esercizio 1: Esternalità Un impresa A adotta un sistema di produzione rumoroso, che genera un inquinamento

Dettagli

5 Risparmio e investimento nel lungo periodo

5 Risparmio e investimento nel lungo periodo 5 Risparmio e investimento nel lungo periodo 5.1 Il ruolo del mercato finanziario Il ruolo macroeconomico del sistema finanziario è quello di far affluire i fondi risparmiati ai soggetti che li spendono.

Dettagli

Il monopolio (Frank, Capitolo 12)

Il monopolio (Frank, Capitolo 12) Il monopolio (Frank, Capitolo 12) IL MONOPOLIO Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti, ad una moltitudine di consumatori La differenza

Dettagli

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Macroeconomia sui capitoli 21, 22 e 23. Dott.ssa Rossella Greco

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Macroeconomia sui capitoli 21, 22 e 23. Dott.ssa Rossella Greco Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica Esercitazione di Macroeconomia sui capitoli 21, 22 e 23 Dott.ssa Rossella Greco Domanda 1 (Problema 4. dal Cap. 21 del Libro di Testo) a) Gregorio,

Dettagli

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;

Dettagli

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE. Lezione 5 Castellanza, 17 Ottobre 2007 2 Summary Il costo del capitale La relazione rischio/rendimento

Dettagli

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE

REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE REGOLAZIONE (E TASSAZIONE OTTIMALE) DI UN MONOPOLIO CON PIÙ LINEE DI PRODUZIONE Nella Sezione 16.5 abbiamo visto come un regolatore che voglia fissare il prezzo del monopolista in modo da minimizzare la

Dettagli

A cura di Gianluca Antonecchia (gianluca.antonecchia@studio.unibo.it)

A cura di Gianluca Antonecchia (gianluca.antonecchia@studio.unibo.it) Macroeconomia, Esercitazione 9 A cura di Gianluca Antonecchia (gianluca.antonecchia@studio.unibo.it) 1 Esercizi 1.1 ) Al primo gennaio 2070 l Italia ha un debito di 900 miliardi di euro in titoli pubblici

Dettagli

Analisi Costi-Benefici

Analisi Costi-Benefici Politica economica (A-D) Sapienza Università di Rome Analisi Costi-Benefici Giovanni Di Bartolomeo Sapienza Università di Roma Scelta pubblica Intervento pubblico realizzazione di progetti esempi: infrastrutture,

Dettagli

Capitolo 7. Efficienza e scambio. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke

Capitolo 7. Efficienza e scambio. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke Capitolo 7 Efficienza e scambio Pareto-efficienza L efficienza in senso economico ha una definizione ristretta che prende il nome da un economista italiano (Vilfredo Pareto) una allocazione è efficiente

Dettagli

Esame del corso di MACROECONOMIA Del 22.07.2015 VERSIONE A) COGNOME NOME

Esame del corso di MACROECONOMIA Del 22.07.2015 VERSIONE A) COGNOME NOME Esame del corso di MACROECONOMIA Del 22.07.2015 VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA 1) A B C D 2) A B C D 3) A B C D 4) A B C D 5) A B C D 6) A B C D 7) A B C D 8) A B C D 9) A B C D 10) A B C D 11) A B

Dettagli

Macroeconomia. Lezione n. 2 Il Prodotto Interno Lordo (PIL) e le sue componenti. Luca Deidda. UNISS, DiSEA, CRENoS

Macroeconomia. Lezione n. 2 Il Prodotto Interno Lordo (PIL) e le sue componenti. Luca Deidda. UNISS, DiSEA, CRENoS Macroeconomia Lezione n. 2 Il Prodotto Interno Lordo (PIL) e le sue componenti Luca Deidda UNISS, DiSEA, CRENoS Luca Deidda (UNISS, DiSEA, CRENoS) 1 / 22 Scaletta Scaletta della lezione Definizione di

Dettagli

Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA

Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA Esercitazione relativa al capitolo 14 I MONOPOLI E LA CONCORRENZA IMPERFETTA Esistono quattro principali tipi di strutture di mercato: concorrenza perfetta, monopolio, concorrenza monopolistica e oligopolio.

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni

Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni Capitolo 25: Lo scambio nel mercato delle assicurazioni 25.1: Introduzione In questo capitolo la teoria economica discussa nei capitoli 23 e 24 viene applicata all analisi dello scambio del rischio nel

Dettagli

Microeconomia, Esercitazione 3 Effetto reddito, sostituzione, variazione compensativa, domanda di mercato, surplus del consumatore.

Microeconomia, Esercitazione 3 Effetto reddito, sostituzione, variazione compensativa, domanda di mercato, surplus del consumatore. Microeconomia, Esercitazione 3 Effetto reddito, sostituzione, variazione compensativa, domanda di mercato, surplus del consumatore. Dott. Giuseppe Francesco Gori Domande a risposta multipla ) Se nel mercato

Dettagli

Prezzi dei beni dal 1999 al 2002 Anno Sacchi di Borse per Bottiglie di Cotone Motorini

Prezzi dei beni dal 1999 al 2002 Anno Sacchi di Borse per Bottiglie di Cotone Motorini LEZIONE 12 CONTABILITA NAZIONALE Esercizio 1 DEFINIZIONI E CALCOLO DEL PIL Il PIL di un economia può essere calcolato in tre diversi modi: 1) Valore dei beni e servizi finali prodotti da un economia in

Dettagli

1. Distribuzioni campionarie

1. Distribuzioni campionarie Università degli Studi di Basilicata Facoltà di Economia Corso di Laurea in Economia Aziendale - a.a. 2012/2013 lezioni di statistica del 3 e 6 giugno 2013 - di Massimo Cristallo - 1. Distribuzioni campionarie

Dettagli

Indice. 1 Il settore reale --------------------------------------------------------------------------------------------- 3

Indice. 1 Il settore reale --------------------------------------------------------------------------------------------- 3 INSEGNAMENTO DI ECONOMIA POLITICA LEZIONE VI IL MERCATO REALE PROF. ALDO VASTOLA Indice 1 Il settore reale ---------------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014 Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Macroeconomia 2014 1. Assumete che = 10% e = 1. Usando la definizione di inflazione attesa

Dettagli

Equilibrio generale ed efficienza dei mercati (Frank, Capitolo 15)

Equilibrio generale ed efficienza dei mercati (Frank, Capitolo 15) Equilibrio generale ed efficienza dei mercati (Frank, Capitolo 15) EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE Esistono molteplici relazioni tra mercati Per comprendere il funzionamento dell economia è quindi indispensabile

Dettagli

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria

Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria Silvana Stefani Piazza dell Ateneo Nuovo 1-20126 MILANO U6-368 silvana.stefani@unimib.it 1 Unità 9 Contenuti della lezione Operazioni finanziarie, criterio

Dettagli

Capitolo 12 Il monopolio. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl

Capitolo 12 Il monopolio. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione Copyright 2010 - The McGraw-Hill Companies, srl Capitolo 12 Il monopolio IL MONOPOLIO Il monopolio è una forma di mercato in cui un unico venditore offre un bene che non ha stretti sostituti, ad una moltitudine di consumatori La differenza fondamentale

Dettagli

Economia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1

Economia Applicata ai sistemi produttivi. 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Economia Applicata ai sistemi produttivi 06.05.05 Lezione II Maria Luisa Venuta 1 Schema della lezione di oggi Argomento della lezione: il comportamento del consumatore. Gli economisti assumono che il

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Capitolo 26: Il mercato del lavoro

Capitolo 26: Il mercato del lavoro Capitolo 26: Il mercato del lavoro 26.1: Introduzione In questo capitolo applichiamo l analisi della domanda e dell offerta ad un mercato che riveste particolare importanza: il mercato del lavoro. Utilizziamo

Dettagli

Le ipotesi del modello

Le ipotesi del modello Modello IS-LM Le ipotesi del modello I prezzi sono dati gli aggiustamenti passano attraverso variazioni delle quantità prodotte e del tasso di interesse L investimento non è più esogeno (come nel modello

Dettagli

"ESERCIZI-TIPO" i video con la soluzione sono scaricabili all'indirizzo:

ESERCIZI-TIPO i video con la soluzione sono scaricabili all'indirizzo: Università degli Studi di Catania Dipartimento di Economia e Impresa - Corso di Laurea in Economia Insegnamento di Microeconomia - Prof. Roberto Cellini "ESERCIZI-TIPO" CHE IL DOCENTE ILLUSTRA E RISOLVE

Dettagli

IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 114

IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 114 IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 114 IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA IL TASSO

Dettagli

30018-CLEF Prima Esercitazione (Irpef) TESTO E SOLUZIONI

30018-CLEF Prima Esercitazione (Irpef) TESTO E SOLUZIONI 30018-CLEF Prima Esercitazione (Irpef) TESTO E SOLUZIONI Esercizio 1 - IRPEF Il signor X, che vive solo e non ha figli, ha percepito, nel corso del 2008, i seguenti redditi: - Redditi da lavoro dipendente

Dettagli

Marco Tolotti - Corso di Esercitazioni di Matematica 12 Cfu - A.A. 2010/2011 1

Marco Tolotti - Corso di Esercitazioni di Matematica 12 Cfu - A.A. 2010/2011 1 Marco Tolotti - Corso di Esercitazioni di Matematica 1 Cfu - A.A. 010/011 1 Esercitazione 1: 4/09/010 1. Determinare il dominio delle seguenti funzioni: log a) f() = 5 ( 1). b) g() = log 3 (3 6) log 13.

Dettagli

Fallimenti del mercato: Il monopolio

Fallimenti del mercato: Il monopolio Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Fallimenti del mercato: Il monopolio Facoltà di Scienze della Comunicazione Università di Teramo Concorrenza imperfetta La concorrenza

Dettagli

MONOPOLIO, MONOPOLISTA

MONOPOLIO, MONOPOLISTA Barbara Martini OBIETTIVI IL SIGNIFICATO DI MONOPOLIO, IN CUI UN SINGOLO MONOPOLISTA È L UNICO PRODUTTORE DI UN BENE COME UN MONOPOLISTA DETERMINA L OUTPUT ED IL PREZZO CHE MASSIMIZZANO IL PROFITTO LA

Dettagli

Esercitazione 6. 5. I seguenti elementi dovrebbero essere inclusi in una misura più comprensiva di PIL?

Esercitazione 6. 5. I seguenti elementi dovrebbero essere inclusi in una misura più comprensiva di PIL? Esercitazione 6 Domande 1. Un impresa automobilistica acquista materie prime (acciaio), beni intermedi (parabrezza, pneumatici) e lavoro per produrre automobili. L impresa produttrice dei parabrezza e

Dettagli

Un modello matematico di investimento ottimale

Un modello matematico di investimento ottimale Un modello matematico di investimento ottimale Tiziano Vargiolu 1 1 Università degli Studi di Padova Liceo Scientifico Benedetti Venezia, giovedì 30 marzo 2011 Outline 1 Investimento per un singolo agente

Dettagli

Esercitazione del 5/10/09

Esercitazione del 5/10/09 Esercitazione del 5/10/09 A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) Corso di Microeconomia, Docente Luigi Marattin 1 Esercizi. 1.1 Le curve di domanda e di offerta in un dato mercato sono date da:

Dettagli

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario Inquadramento generale In questa unità didattica analizzeremo come i risparmi delle famiglie affluiscono alle imprese per trasformarsi in investimenti.

Dettagli

Economia Politica 2 - MICROECONOMIA ESERCITAZIONE 6 PRIMA PARTE

Economia Politica 2 - MICROECONOMIA ESERCITAZIONE 6 PRIMA PARTE Economia Politica 2 - MICROECONOMIA ESERCITAZIONE 6 Martedì 23 Novembre 2004 PRIMA PARTE Si risponda alle seguenti domande: (N.B. le risposte riportate rappresentano una traccia per lo studente, a cui

Dettagli

Capitolo 21. Risparmio e formazione di capitale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke

Capitolo 21. Risparmio e formazione di capitale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke Capitolo 21 Risparmio e formazione di capitale In questa lezione Risparmio individuale: risparmio e ricchezza moventi del risparmio (tasso di interesse, ciclo di vita, precauzionale, profili consumo) Risparmio

Dettagli

Le Scelte Finanziarie. S. Corsaro Matematica Finanziaria a.a. 2007/08

Le Scelte Finanziarie. S. Corsaro Matematica Finanziaria a.a. 2007/08 Le Scelte Finanziarie 1 Tasso Interno di Rendimento Consideriamo un operazione finanziaria (t 0 =0): 0 x 0 t 1 t 2 t m...... x 1 x 2 x m Posto: x = x0, x1,, xm { } si definisce tasso interno di rendimento

Dettagli

Microeconomia A-K, Prof Giorgio Rampa a.a. 2011-2012. Svolgimento della prova scritta di Microeconomia AK del 19 settembre 2012

Microeconomia A-K, Prof Giorgio Rampa a.a. 2011-2012. Svolgimento della prova scritta di Microeconomia AK del 19 settembre 2012 Svolgimento della prova scritta di Microeconomia AK del 19 settembre 2012 A DEFINIZIONI - Si definiscano sinteticamente i termini anche con l ausilio, qualora necessario, di formule e grafici. 1. Beni

Dettagli

Esercizio 2. 2.1 Scrivi l equazione di equilibrio nel mercato dei beni. Qual è il livello della produzione di equilibrio?

Esercizio 2. 2.1 Scrivi l equazione di equilibrio nel mercato dei beni. Qual è il livello della produzione di equilibrio? Sergio Vergalli Corso di Economia Politica A-G Università di Brescia Esercizio 2 L economia del principato di Andorra è descritta dalle seguenti equazioni: Md = 6Y -120 i Ms = 5400 T = 400 G = 400 dove,

Dettagli

I ricavi ed i costi di produzione

I ricavi ed i costi di produzione I ricavi ed i costi di produzione Supponiamo che le imprese cerchino di operare secondo comportamenti efficienti, cioè comportamenti che raggiungono i fini desiderati con mezzi minimi (o, che è la stessa

Dettagli

POLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI

POLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI capitolo 15-1 POLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI OBIETTIVO: EQUILIBRIO (ANCHE SE NEL LUNGO PERIODO) DISAVANZI: IMPLICANO PERDITE DI RISERVE VALUTARIE AVANZI: DANNEGGIANO ALTRI PAESI E CONDUCONO A

Dettagli

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S L AMMORTAMENTO Gli ammortamenti sono un altra apllicazione delle rendite. Il prestito è un operazione finanziaria caratterizzata da un flusso di cassa positivo (mi prendo i soldi in prestito) seguito da

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter

Dettagli

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione 2. Leggi finanziarie di capitalizzazione Si chiama legge finanziaria di capitalizzazione una funzione atta a definire il montante M(t accumulato al tempo generico t da un capitale C: M(t = F(C, t C t M

Dettagli

Le funzioni della banca. Lezione 1 1

Le funzioni della banca. Lezione 1 1 Le funzioni della banca Lezione 1 1 Le principali funzioni svolte dalle banche sono: Funzione monetaria; Funzione creditizia; Funzione di mobilizzazione del risparmio; Funzione di trasmissione degli impulsi

Dettagli

Esportazioni 110 Vendite a B 200. Vendite al pubblico 600. Calcolate il valore del PIL di questa economia usando le tre definizioni possibili.

Esportazioni 110 Vendite a B 200. Vendite al pubblico 600. Calcolate il valore del PIL di questa economia usando le tre definizioni possibili. Esercizi 2014-2015 IL BREVE PERIODO Esercizio 1 Si consideri il seguente sistema economico in cui operano solamente due (categorie di) imprese, e la cui attività può essere sintetizzata come segue: Impresa

Dettagli

La Minimizzazione dei costi

La Minimizzazione dei costi La Minimizzazione dei costi Il nostro obiettivo è lo studio del comportamento di un impresa che massimizza il profitto sia in mercati concorrenziali che non concorrenziali. Ora vedremo la fase della minimizzazione

Dettagli

Macroeconomia. Laura Vici. laura.vici@unibo.it. www.lauravici.com/macroeconomia LEZIONE 6. Rimini, 6 ottobre 2015. La ripresa dell Italia

Macroeconomia. Laura Vici. laura.vici@unibo.it. www.lauravici.com/macroeconomia LEZIONE 6. Rimini, 6 ottobre 2015. La ripresa dell Italia Macroeconomia Laura Vici laura.vici@unibo.it www.lauravici.com/macroeconomia LEZIONE 6 Rimini, 6 ottobre 2015 Macroeconomia 140 La ripresa dell Italia Il Fondo Monetario internazionale ha alzato le stime

Dettagli

Richiami di teoria della domanda di moneta

Richiami di teoria della domanda di moneta Richiami di teoria della domanda di moneta Parte seconda La teoria della preferenza della liquidità di Keynes Keynes distingue tre moventi principali per cui si detiene moneta. Transattivo Precauzionale

Dettagli

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta Economia Aperta In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 167 Economia aperta applicata ai mercati dei beni mercati

Dettagli

ESERCITAZIONE 8: GIOCHI SEQUENZIALI, ASIMMETRIE INFORMATIVE ED ESTERNALITA

ESERCITAZIONE 8: GIOCHI SEQUENZIALI, ASIMMETRIE INFORMATIVE ED ESTERNALITA MICRECNMI CLE.. 003-004 ssistente alla didattica: Elena rgentesi ESERCITZINE 8: GICHI SEUENZILI, SIMMETRIE INFRMTIVE E ESTERNLIT Esercizio : Giochi sequenziali e minacce credibili Si consideri un mercato

Dettagli

La scelta in condizioni di incertezza

La scelta in condizioni di incertezza La scelta in condizioni di incertezza 1 Stati di natura e utilità attesa. L approccio delle preferenza per gli stati Il problema posto dall incertezza riformulato (state-preference approach). L individuo

Dettagli

Capitolo 22: Lo scambio nel mercato dei capitali

Capitolo 22: Lo scambio nel mercato dei capitali Capitolo 22: Lo scambio nel mercato dei capitali 22.1: Introduzione In questo capitolo analizziamo lo scambio nel mercato dei capitali, dove si incontrano la domanda di prestito e l offerta di credito.

Dettagli

La pubblicità. La pubblicità. La pubblicità. La pubblicità

La pubblicità. La pubblicità. La pubblicità. La pubblicità La La rappresenta il canale principale attraverso il quale i consumatori ottengono informazioni sui prodotti. Nel 2006, le spese pubblicitarie in USA sono state pari al 2,2% 2% del PIL. In Italia, nel

Dettagli

Crescita della moneta e inflazione

Crescita della moneta e inflazione Crescita della moneta e inflazione Alcune osservazioni e definizioni L aumento del livello generale dei prezzi è detto inflazione. Ultimi 60 anni: variazione media del 5% annuale. Effetto: i prezzi sono

Dettagli

Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo

Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Corso di Scienza Economica (Economia Politica) prof. G. Di Bartolomeo Lezione 14 Equilibrio economico generale (efficienza nello scambio) e fallimenti del mercato Facoltà di Scienze della Comunicazione

Dettagli

FAC simile della prova intermedia di apprendimento (8/11/2006) Macroeconomia CLEA

FAC simile della prova intermedia di apprendimento (8/11/2006) Macroeconomia CLEA FAC simile della prova intermedia di apprendimento (8/11/2006) Macroeconomia CLEA Nome e cognome: Matricola: Anno di corso: Parte I: Domande a scelta multipla (1 punto a domanda, 12 punti disponibili)

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

Elasticità dell offerta rispetto al. prezzo. L elasticità dell offerta al prezzo misura la variazione della quantità offerta al variare del

Elasticità dell offerta rispetto al. prezzo. L elasticità dell offerta al prezzo misura la variazione della quantità offerta al variare del Elasticità dell offerta rispetto al prezzo L elasticità dell offerta al prezzo misura la variazione della quantità offerta al variare del prezzo. Formula ε= ΔQ/Q = (P/Q) x (1/pendenza) ΔP/P L offerta di

Dettagli

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM 2 OBIETTIVO: Il modello IS-LM Fornire uno schema concettuale per analizzare la determinazione congiunta della produzione e del tasso

Dettagli

Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo. UD 8.1. Il sistema monetario

Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo. UD 8.1. Il sistema monetario Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo Questo modulo si occupa dei problemi della moneta e dei prezzi nel lungo periodo. Prenderemo in esame gli aspetti istituzionali che regolano il controllo del

Dettagli