LO SVILUPPO COGNITIVO Analisi dei differenti approcci
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- Annunziata Orlandi
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1 LO SVILUPPO COGNITIVO Analisi dei differenti approcci 1
2 approccio dinamico LO SVILUPPO COGNITIVO (Nei primi due anni) SVIL. CEREBRALE SVIL. SENSORIALE-PERCETTIVO SVIL. MOTORIO SVILUPPO COGNITIVO SVIL. COMUNICATIVO E LINGUISTICO EMOTIVO RELAZIONALE SOCIALE MORALE 2
3 da Kant a Bartlett (1932) a Piaget (1954) la mente umana non recepisce passivamente gli stimoli provenienti dal mondo esterno ma li costruisce. e soprattutto Ø seleziona Ø interpreta Ø crea
4 BARTLETT Il processo cognitivo del ricordare come atto creativo PIAGET Conoscere e comprendere la realta Come processo di attiva costruzione VIGOTSKIJ Interiorizzazione delle interazioni Sociali mediante elaborazione attiva del soggetto
5 diverse metafore corrispondenti a diversi approcci VYGOTSKIJ Bambino culturale Approccio Costruttivista al problema della conoscenza PIAGET Bambino epistemico BRUNER Bambino narrativo
6 LO SVILUPPO COGNITIVO SECONDO PIAGET:IL BAMBINO COME SCIENZIATO Piaget ( ) ha rivoluzionato il nostro modo di pensare ai bambini e al loro sviluppo intellettuale Piaget inaugura una concezione costruttivista della conoscenza, secondo cui le conoscenze non derivano né dalla sola esperienza degli oggetti né da una programmazione innata e preformata nel soggetto, ma da costruzioni successive con costante elaborazione di strutture nuove (Piaget, 1975, p. 27) 6
7 Le tecniche di raccolta dati di Piaget Metodo clinico di intervista Da dove vengono i sogni? Penso che si dorma talmente bene che si sogna Vengono da noi o da fuori? Da fuori Con che cosa si sogna? Non saprei Con le mani? Con niente? Sì, con niente. Quando sei a letto e sogni dov è il sogno? Nel mio letto, sotto le coperte, non so se fosse nel mio ventre, ci sarebbero le ossa e non lo si vedrebbe. Quando dormi il sogno è lì? Sì, nel mio letto accanto a me. Il sogno è nella tua testa? Io sono nel sogno, non è nella mia testa. Quando si sogna non si sa di essere a letto, si sa che si cammina (5 a., 9 m.) Osservazione del comportamento Jacqueline è seduta su un tappeto e gioca con una patata che le interessa molto (è un gioco nuovo per lei). Dice po-terre e si diverte a metterla in una scatola vuota e a tirarla fuori. Allora prendo la patata e la metto io stesso sotto gli occhi di Jacqueline nella scatola. Poi metto questa sotto il tappeto, la rovescio, lascio così l oggetto nascosto dal tappeto e tiro fuori la scatola. Dico a Jacqueline, che non ha mai smesso di guardare il tappeto e che si è resa conto che facevo qualcosa là sotto, : dai la scatola al babbo. Ella cerca allora l oggetto nella scatola, poi mi guarda, scruta di nuovo la scatola, guarda il tappeto,ma non ha l idea di sollevare il tappeto per trovarla là sotto (18 mesi) 7
8 SECONDO l APPROCCIO DI PIAGET Chi conosce i pensieri di un bambino? alla base della teoria di Piaget c è il tentativo di scoprire in che modo il bambino pensa al mondo durante le diverse fasi del suo sviluppo e come avvengono cambiamenti sistematici nel suo pensiero Per Piaget lo sviluppo cognitivo può essere compreso solo considerando l interazione dinamica e continua tra bambino e ambiente: il neonato, è già dotato di una certa organizzazione psicologica, seppur primitiva, che lo predispone a fare uso di qualsiasi informazione incontri in tutti gli stadi dello sviluppo, i bambini sono in grado di selezionare, interpretare, trasformare e ricreare l esperienza al fine di adattarla 8 alle strutture mentali già in loro possesso
9 ASSIMILAZIONE E ACCOMODAMENTO all inizio il bambino possiede strutture molto semplici, basate soprattutto su riflessi (come ad esempio la suzione) se diamo a un bambino di 2 mesi una bambola inizialmente cercherà di succhiarla invece di giocare come farebbe un bambino più grande Piaget sostiene che, in tal caso, il bambino assimila la bambola al suo schema di suzione che predomina in quella fase e che caratterizza il modo in cui il bambino utilizza gli oggetti che riesce a raggiungere tuttavia, il bambino apprende che la bambola offre anche altre possibilità ed elabora, quindi, anche altri tipi di AZIONE: la accarezza, la culla, la scuote, etc, cioè si adegua alla natura dell oggetto Assimilazione e accomodamento rappresentano i meccanismi fondamentali del cambiamento cognitivo: da un lato incorporano la realtà nelle loro strutture psicologiche, dall altro modificano ed estendono il loro repertorio di 9 azioni per adattarsi alle richieste dell ambiente.
10 quando il bambino si trova di fronte a una nuova esperienza che non corrisponde alle strutture mentali di cui dispone, si viene a trovare in una condizione mentale di disequilibrio attraverso assimilazione e accomodamento il bambino assorbe le nuove informazioni modificando i propri schemi e crea così un nuovo equilibrio il disequilibrio rappresenta quindi la forza motrice dello sviluppo cognitivo ma perché il bambino possa ricostruire l equilibrio è necessario che l esperienza l evento nuovo (da incorporare) non sia troppo distante o discrepante da ciò a cui il bambino è abituato 10
11 unità cognitive fondamentali schemi concetti immagini rappresen tazioni simboli 11
12 esplorazione della realtà attraverso la bocca e lo schema della suzione 12
13 L intelligenza non ha origine con i processi mentale relativamente sofisticati che il termine di solito richiama alla mente. ma piuttosto con i patterns di azione, non dissimili dai riflessi, già presenti alla nascita. Tali patterns sono tuttavia modificabili: si trasformano, si adattano, si combinano, diventano più complessi in seguito al contatto col mondo esterno bambino INTERAZIONE COSTRUZIONE CONOSCENZA ambiente 13
14 INTERPRETAZIONE STADIALE DELLO SVILUPPO COGNITIVO per Piaget lo sviluppo cognitivo non è da intendersi come una accumulo di conoscenza bensì come una serie di passaggi da un modo di pensare al mondo ad un altro modo qualitativamente diverso dal precedente Piaget individua 3 momenti nell infanzia in cui ha luogo una profonda riorganizzazione mentale: verso la fine dei due anni intorno ai 6/7 verso gli 11/12 14
15 GLI STADI DELLO SVILUPPO COGNITIVO SECONDO PIAGET STADIO SENSMOTORIO (0-2 anni) STADIO PREOPERATORIO (2-7 anni) STADIO OPERATORIO CONCRETO (7-11 anni) STADIO OPERATORIO FORMALE (da ) 15
16 STADIO SENSMOTORIO (0-2 anni) durante lo stadio senso-motorio i bambini dipendono da strumenti sensoriali e motori per l apprendimento e la comprensione dell ambiente. Le strutture cognitive sono legate all azione e diventano man mano più complesse e coordinate. verso la fine di questo periodo le azioni saranno interiorizzate e daranno origine ai primi simboli rappresentazionali Ø dai pattern di azione rigidi ai pattern di azioni flessibili principali linee di sviluppo e tendenze generali del periodo senso-motorio Ø dai pattern di azioni isolati ai pattern di azioni coordinati Ø dal comportamento reattivo al comportamento intenzionale 16 Ø dalle azioni manifeste alle rappresentazioni mentali
17 PRIMO (1 mese) SECONDO (1-4 mesi) TERZO (4-8 mesi) LO SVILUPPO I SEI STADI DELL INTELLIGENZA COGNITIVO SECONDO SENSO-MOTORIA PIAGET QUARTO (8-12 mesi) QUINTO (12-18 mesi) SESTO (18-24 mesi) il corpo del bambino RIFLESSI: succhiare, afferrare, fissare, ascoltare REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE: primi adattamenti acquisiti, coordinazione dei riflessi, ad es. succhiare in modo differenziato la tettarella o il capezzolo, afferrare il biberon x succhiarlo gli oggetti e le persone REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE: maggiore interesse verso gli oggetti, ripetizione di azioni che hanno suscitato interesse COORDINAZ. DELLE REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE: coordinazione di vista e tatto, mani e occhi, azioni dirette verso l esterno in modo intenzionale, coordinazione di più schemi precedentem. appresi maggiore creatività con l azione e i concetti REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE: nuovi schemi di esplorazione delle diverse caratteristiche di un oggetto, avvio della curiosità e interesse x le novità. INTERIORIZZAZIONE DEGLI SCHEMI: inizia la creazione di una immagine sensoriale interiorizzata 17 (simboli) che permette di manipolare e trasformare gli eventi
18 LE PRINCIPALI ACQUISIZIONI NEL CORSO DEI PRIMI DUE ANNI Ø Superamento dell egocentrismo assoluto Ø Comparsa delle nozioni di permanenza dell oggetto, spazio, tempo e causalità Ø Comparsa della rappresentazione Il bambino progressivamente impara a muoversi in un ambiente in cui gli oggetti hanno una loro esistenza fisica, spaziale e temporale e sono fonti di causalità (indipendentemente da lui) Il bambino ricostruisce la cause a partire dagli effetti e diventa capace di prevedere gli effetti di un oggetto come fonte potenziale di azioni Percepisce il proprio corpo come un oggetto tra gli altri, rappresenta se stesso e immagina i proprio spostamenti nello spazio 18
19 ..a partire dai due anni il bambino conquista la capacità di rappresentazione il bambino è ora in grado di differenziare un oggetto o un evento dal simbolo che lo rappresenta di distinguere il significante dal significato Imitazione differita Si riferiscono a una realtà non percepita in quel momento e la evocano Gioco simbolico Linguaggio 19
20 LO SVILUPPO DEL GIOCO GIOCO Prevalere di ASSIMILAZIONE GIOCO SENSO-MOTORIO rappresenta un comportamento messo in atto dal neonato per ricavare piacere dall esercizio degli schemi senso-motori IMITAZIONE Prevalere di ACCOMODAMENTO GIOCO DI FINZIONE GIOCO SOCIALE è a partire dal IV stadio che la distinzione tra assimilazione e accomoda mento diventa più netta 20 GIOCO COSTRUTTIVO
21 STADIO PREOPERATORIO (2-7 anni) età pre-scolare età del gioco 2. sottostadio del pensiero intuitivo 1. sottostadio della funzione simbolica Ø In età prescolare, le rappresentazioni mentali dei bambini non possiedono le caratteristiche dei concetti, quindi sono PRECONCETTI. Ø Il loro modo di ragionare è TRANSDUTTIVO (da particolare a particolare) Ø egocentrismo intellettuale Ø animismo Ø artificialismo Ø finalismo Ø centrazione Ø irreversibilità 21
22 dall egocentrismo assoluto all egocentrismo intellettuale ü L egocentrismo intellettuale è la tendenza involontaria del bambino a guardare la realtà dalla propria prospettiva ü è causato dalla centrazione sulle proprie azioni e sui propri punti di vista ü sulla difficoltà a decentrarsi esperimento delle tre montagne ü le esperienze di cooperazione possono aiutare a supeare l egocentrismo 22
23 Vantaggi svantaggi la tendenza ad essere centrati su di sé consente ai bambini ancora molto piccoli di concentrarsi sui propri compiti di apprendimento senza distarsi funzione evolutiva dell egocentrismo Bjorklund (1997)
24 l egocentrismo caratterizza il pensiero infantile fino a 6 anni circa (Piaget) ma.... tracce di egocentrismo sopravvivono anche in età successive ad es. in adolescenza inoltre.... la centrazione (Piaget) può comportare: etnocentrismo sociocentrismo
25 ricerche contemporanee non sempre confermano i risultati di Piaget i bambini riescono a superare l egocentrismo ben prima dei 6 anni l egocentrismo non va riferito a tutti i domini ma va differenziato
26 DONALDSON (1978) q egocentrismo come tendenza evolutiva q egocentrismo come concetto dominospecifico
27 perché pre-operatorio? irreversibile pensiero preoperatorio rigidità 27
28 STADIO OPERATORIO CONCRETO (7-11 anni) operazioni concrete reversibilità conservazione in questo stadio compare l abilità da parte del bambino di compiere operazioni mentali flessibili e reversibili si tratta in particolare di manipolazioni di idee che possono tornare al punto di partenza della sequenza ideativa al contempo il bambino si rende conto che le proprietà di un oggetto rimangono costanti anche quando il suo aspetto si 28 sia modificato
29 le singole azioni mentali vengono coordinate e diventano operazioni concrete genesi del pensiero logico numerazione inferenza transitiva seriazione classificazione conservazione 29
30 STADIO OPERATORIO FORMALE (da ) 30
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32 APPLICAZIONI PEDAGOGICHE DELLA TEORIA PIAGETTIANA ü assumere un approccio costruttivista (bambini come parte attiva del processo di insegnamento-apprendimento) ü facilitare l apprendimento piuttosto che dirigerlo ü considerare le conoscenze ed il livello di pensiero del bambino ü utilizzare valutazioni continue ü trasformare l aula in un setting di esplorazione 32
33 VALUTAZIONI CRITICHE DELL APPROCCIO DI PIAGET stima al ribasso dalla competenze del bambino approccio stadiale sincronia dello sviluppo negli stadi NEO PIAGETTIANI svalutazione degli effetti dell addestramento 33
34 L APPROCCIO DI VYGOTSKIJ: IL BAMBINO COME APPRENDISTA a differenza di Piaget, Vigotskij ritiene che la cultura specifica in cui i bambini sono inseriti e le interazioni che instaurano con persone più competenti rappresentino parte integrante dello sviluppo cognitivo la crescita mentale del bambino è in funzione degli strumenti culturali che gli vengono trasmessi in tal senso lo sviluppo cognitivo è un processo sociale 34
35 ESPERIENZE SOCIALI BAMBINO FUNZIONI INTELLETTUALI SUPERIORI qragionamento qcomprensione qpianificazione qricordo ü zona di sviluppo prossimale ü scaffolding ü partecipazione guidata 35
36 VIGOTSKIJ (1962, 1978) Costruttivismo sociale
37 Visione marxista applicata alla psicologia dello sviluppo Gli uomini si sviluppano e trasformano se stessi attraverso il lavoro e l uso di strumenti La condivisione di beni ( in campo economico ) corrisponde alla condivisione della conoscenza ( nel campo delle interazioni sociali ) La natura dialettica del cambiamento riguarda, oltre che la società e la natura, anche i soggetti psicologici e perciò è alla base del cambiamento evolutivo
38 La storia di una cultura plasma con forza tutti i livelli del contesto Approccio Storico-culturale Rapporto tra storia e cultura il cambiamento socioeconomico e culturale porta a quello psicologico nell adattarsi alla realtà esterna l uomo la trasforma e trasforma così la sua stessa natura
39 Storia Dell umanità Maturazione biologica Prodotto di tre differenti linee evolutive Responsabile dell evoluzione dagli animali alla specie umana Sviluppo storico-culturale Che ha prodotto l evoluzione dell umanità Sviluppo ontogenetico Appropriazione dei significati della cultura da parte della persona
40 Nella prospettiva di Vigotskij dunque Lo sviluppo psicologico nel suo insieme può essere descritto come un processo di interiorizzazione di mediatori simbolici. La trasformazione di attività naturali ed elementari in funzioni psichiche di livello superiore è uno degli esiti del processo di interiorizzazione di mediatori simbolici offerti dalla cultura
41 1 unità base di studio : bambino attivo in un contesto in larga misura condiviso dai contestualisti contemporanei 2 zona di sviluppo prossimale 3 origini socio-culturali del funzionamento mentale 4 mediazione degli strumenti forniti dalla cultura 5 5. metodologia contestualista
42 1 BAMBINO CONTESTO ATTIVITA
43 1 La mente del bambino fluisce nel mondo intorno a lui mentre il mondo fluisce nella sua mente; è difficile dire dove finisce la mente e comincia il mondo esterno L interrelazione tra bambino e ambiente è reciproca bidirezionale biunivoca
44 1 Intuizioni sviluppate successivamente Conoscenza calda e fredda Mente socialmente distribuita (BRUNER) Psicologia ecologica (BRONFENBRENNER)
45 2 zona di sviluppo prossimale LIVELLO DI SVILUPPO ATTUALE Problem-solving autonomo + + LIVELLO DI SVILUPPO POTENZIALE problem-solving sotto la guida competente = ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE
46 2 L apprendimento risveglia una varietà di processi evolutivi interni capaci di operare solo quando il bambino sta interagendo con persone del suo ambiente e in cooperazione con i suoi compagni un partner competente... aiuto incoraggiamento informazioni suggerimenti spiegazioni
47 2 La zona di sviluppo prossimale definisce quelle funzioni che non sono ancora mature ma sono in un processo di maturazione, funzioni che matureranno domani ma sono al momento in uno stato embrionale. Il livello reale caratterizza lo sviluppo retrospettivamente,mentre la zona di sviluppo prossimale caratterizza lo sviluppo prospettivamente
48 3 origini socio-culturali del funzionamento mentale da mente a mente (interazione) L interpsichico (tra due o più Persone) a l interno della mente (interiorizzazione) crea l intrapsichico (all interno della stessa persona) L attività interpsichica è primaria e quella intrapsichica è secondaria, derivata da quella primaria
49 3 interazione sociale Ciò che è esterno diviene interno; in questo senso il pensiero è sempre sociale e riflette la cultura in cui opera la diade linguaggio interiorizzazione
50 4 il linguaggio: LINGUAGGIO dispositivo di contatto sociale di comunicazione di influenza interpersonale strumento psicologico più importante penetra nella mente dirige il pensiero controlla il comportamento organizza le categorie di realtà
51 alcuni rilievi mossi q insoddisfacente definizione concettuale della zona di sviluppo prossimale alla concezione di VIGOTSKIJ q q q scarsa considerazione degli aspetti evolutivi scarsa considerazione delle differenze interindividuali e della specificità del bambino scarsa definizione dei processi
52 L APPROCCIO DI BRUNER la mente si appropria della cultura IMPORTANZA DEI FORMAT mediante i quali si realizza lo sviluppo di: ü Rappresentazione esecutiva (I anno, codifica attraverso l azione) ü rappresentazione iconica (fino a 6/7 anni, codifica attraverso l immagine) ü rappresentazione simbolica (dagli 8 anni in poi, codifica mediante i simboli) 52
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61 oltre agli approcci illustrati si sono sviluppate negli ultimi decenni altre interpretazioni inerenti lo sviluppo cognitivo queste ultime si collegano più strettamente alle funzioni ed ai sistemi del cervello e considerano con maggiore attenzione processi non direttamente focalizzati da Piaget quali: - attenzione - memoria di lavoro - memoria a lungo termine - categorizzazione* 61
62 IL BAMBINO COME ELABORATORE DI INFORMAZIONI l approccio HIP analizza come i bambini manipolano le informazioni, le monitorano e creano strategie per gestirle. ciò che si sviluppa nel corso del tempo è la capacità e la velocità di elaborazione RISORSE COGNITIVE in questo approccio, a differenza di quello di Piaget, lo sviluppo è continuo graduale, non procede per modifiche qualitative brusche inoltre prevale una visione dominio-specifica nel senso che nella cognizione confluiscono abilità finalizzate a elaborare informazioni di tipo diverso 62
63 APPROCCIO HIP MECCANISMI DI CAMBIAMENTO (Siegler,1998) codificazione automaticità costruzione di una strategia PROCESSI Attenzione (selettiva, divisa, sostenuta, esecutiva) memoria (a breve e a lungo termine) pensiero (categorie, concetti) metacognizione 63
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