Strategie di prevenzione e controllo per ospiti delle Case Residenza Anziani colonizzati/infetti da germi sentinella

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1 Direzione Medica di Presidio e Direzione Infermieristica e Tecnica AUSL cesena Corso di formazione Strategie di prevenzione e controllo per ospiti delle Case Residenza Anziani colonizzati/infetti da germi sentinella Rilevanza clinica degli esami colturali, indicazione all'esecuzione, valutazione dei risultati e dell'antibiogramma, interpretazione note Sala Convegni Ospedale M. Bufalini Cesena 19 Novembre 2011

2 Il percorso microbiologico 2

3 FASE PRE-ANALITICA Inizia dalla decisione della richiesta da parte del clinico (definizione quesito diagnostico), e include: la scelta degli esami la preparazione del paziente la raccolta del campione il trasporto al Laboratorio la presa in carico dal Laboratorio Fase più critica di tutto il percorso nell'ambito del processo di laboratorio (46% degli errori) 3

4 FASE PRE-ANALITICA L'appropriatezza della fase pre-analitica condiziona fortemente la qualità della risposta microbiologica: mancato isolamento dei microrganismi veri responsabili dell infezione riscontro di batteri contaminanti o del normale microbiota residente. 4

5 FASE PRE-ANALITICA Per questo il laboratorio di microbiologia deve dare precise indicazioni su: tipi di esami richiedibili e contenitori da utilizzare istruzioni per una corretta identificazione del paziente e compilazione della richiesta modalità di prelievo, trasporto e conservazione per ogni tipo di campione Monitorare costantemente la loro osservanza e applicazione 5

6 Il percorso microbiologico Intranet aziendale areavastaromagna 6

7 7

8 8

9 9

10 10

11 11

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13 Contenitori in uso Contenitore sterile con camicia da prelievo URINOCOLTURA NON E DA INVIARE IN LABORATORIO Provetta sottovuoto con acido borico TAPPO GIALLO NERO DA INVIARE IN LABORATORIO 13

14 Il percorso microbiologico Contenitori per emocoltura Tappo giallo PEDIATRICO 14

15 15

16 FASE ANALITICA valutazione di idoneità del campione coltura del campione evitando contaminazioni scelta di idonei terreni di coltura e corrette modalità di incubazione isolamento del germe patogeno tipizzazione (biotipo,antibiotipo,sierotipo, genotipo presso un laboratorio di riferimento) prova di sensibilità agli antibiotici con un metodo standardizzato preferibilmente quantitativo e soggetto alla valutazione del controllo di qualità conservazione dei ceppi 16

17 FASE POST-ANALITICA 1- Interpretazione dei dati colturali e refertazione 17

18 L'antibiogramma e le sue novità 18

19 La MIC (minima concentrazione inibente) Mario Sarti Convegno SIMPIOS Modena 8 marzo

20 Tutti gli antibiotici testati sono S (Non interessa il valore numerico di MIC) 20

21 CEPPO ESBL: attenzione alla nota in calce al referto 21

22 Note di interpretazione/commento al referto 22

23 Note di interpretazione/commento al referto 23

24 Note di interpretazione/commento al referto 24

25 Note di interpretazione/commento al referto 25

26 FASE POST-ANALITICA 2- Elaborazione e valutazione dei dati ai fini della sorveglianza SORVEGLIARE = POSSIBILITA DI INTERCETTARE IMMEDIATAMENTE E SEGNALARE EVENTI SENTINELLA OD EVENTUALI EVENTI EPIDEMICI 26

27 Perchè avviare un sistema di sorveglianza In questi ultimi anni si è osservato un rapido incremento delle resistenze dei microrganismi che sono diventate un problema sempre più rilevante in termini di salute pubblica. Gli operatori sanitari si trovano sempre più spesso di fronte ad infezioni difficili da curare e queste difficoltà possono diventare estreme in reparti ad alto rischio come le terapie intensive, onco-ematologie, centri ustioni. 27

28 Perchè avviare un sistema di sorveglianza L aumento del numero di microrganismi resistenti e soprattutto multiresistenti L aumento degli ospiti immunocompromessi La difficoltà e la complessità del trattamento delle infezioni da germi difficili La possibilità di diffusione di questi agenti all interno delle strutture di assistenza I costi biologici ed economici associati a tali eventi La necessità di utilizzare in maniera più appropriata i farmaci antimicrobici in modo da ottimizzarne l efficacia e preservarne l attività 28

29 Il Laboratorio e la sorveglianza: l epidemiologia locale La conoscenza della presenza di germi resistenti agli antibiotici richiede la messa in rete di informazioni per il contenimento della diffusione. E compito del Laboratorio di Microbiologia costruire una epidemiologia che renda nota la circolazione locale dei microrganismi 29

30 Il Laboratorio e la sorveglianza: l epidemiologia locale I microrganismi isolati ed i relativi antibiogrammi sono gli elementi strutturali del data base aziendale da cui si ricava la diffusione, la frequenza e la tipologia dei germi presenti nel territorio e le loro caratteristiche di resistenza (osservatorio epidemiologico) 30

31 Sistema di sorveglianza basato su germi sentinella Vengono definiti germi sentinella microrganismi rilevanti sotto il profilo epidemiologico, in grado di diffondersi rapidamente per i quali è opportuno attivare interventi specifici quando si verifica un singolo caso di infezione. Diffondono rapidamente importanti resistenze agli antibiotici La loro presenza comporta importanti decisioni e cambiamenti sia in ambito assistenziale che terapeutico 31

32 Germi sentinella ed eventi epidemici GERME SENTINELLA non è sinonimo di infezione ospedaliera L infezione ospedaliera o l evento epidemico è definita solo attraverso la somma di parametri clinici e assistenziali GERME SENTINELLA non è sinonimo di malattia In molti casi il paziente è solo portatore occasionale del microrganismi, la cui presenza quindi non va trattata con antibiotici 32

33 Osservatorio epidemiologico locale 1-Costruito sui DATI STORICI consente il confronto tra periodi per evidenziare particolari tendenze nell emergenza di germi e/o resistente atipiche per l ospedale o il reparto 2-Nel BREVE PERIODO aiuta a rilevare FOCOLAI endemici/epidemici: stessi microorganismi e stesse sensibilità 3-In TEMPO REALE rileva allarmi per germi sentinella (sistema di segnalazione attivo ) 33

34 Il flusso informativo aziendale RAPIDO a partenza dal Laboratorio prevede La refertazione allertata ai reparti via WEB NOTA AL REFERTO: ATTENZIONE il germe isolato è un GERME SENTINELLA Potrebbero insorgere problemi di trattamento e di diffusione La segnalazione telefonica al reparto La segnalazione via mail al CIO (sistema VIGIguard) 34

35 Elenco germi sentinella (accordo AVR ) (da documento di indirizzo Sorveglianza dei patogeni sentinella Progetto CCM Sicurezza del paziente: il rischio infettivo ) Microrganismi Nota sul referto Segnalazione telefonica al reparto Mail al CIO Micobatteri tubercolari: NO SI SI(fax) Germi rari (vibrio colera, francisella, antrace, meningococco...) SI (alert) SI SI GISA o VISA SI (alert) SI SI VRE SI (alert) SI SI LEGIONELLA antigene urinario SI (alert) SI SI Clostridium difficile (tossina) SI (alert) NO SI Acinetobacter baumannii SI (alert) NO SI MDR (sensibilità ad 1 classe antibiotica) SI (mdr) NO SI KPC SI (kpc-alert) NO SI MBL SI (mbl-alert) NO SI ESBL SI (esbl-alert) NO SI MRSA SI (mrsa) NO SI VRS SI (alert) NO SI 35

36 Note sul referto per Germi sentinella ALERT: Il microorganismo è un GERME SENTINELLA: potrebbero insorgere problemi di diffusione e terapia. Per il controllo della diffusione fare riferimento alle procedure aziendali. MRSA: Stafilococco aureo meticillino-resistente (MRSA): GERME SENTINELLA resistente a β-lattamici, cefemi e carbapenemi. ESBL: I ceppi ESBL + (β-lattamasi a spettro esteso) sono clinicamente resistenti a penicilline, cefalosporine lll g.,ed aztreonam. ABAU: Acinetobacter MDR: verificare se si tratta di colonizzazione o di infezione; prima di trattare richiedere consulenza infettivologica 36

37 Note sul referto per Germi sentinella KPC: Ceppo KPC+ produttore di Carbapenemasi: la terapia con carbapenemi potrebbe risultare scarsamente efficace o inefficace indipendentemente dalla sensibilità in vitro. Si raccomanda consulenza infettivologica. MBL: Ceppo MBL+ produttore di Metallo beta-lattamasi: la terapia con carbapenemi potrebbe risultare scarsamente efficace o inefficace indipendentemente dalla sensibilità in vitro. Si raccomanda consulenza infettivologica. MDR: Microrganismo multiresistente (MDR). GERME SENTINELLA: potrebbero insorgere problemi di diffusione e terapia. Per il controllo della diffusione fare riferimento alle procedure aziendali. 37

38 Principali germi ALERT in AVR ESBL ACINETO 9,9% 17,7% 1,2% 0,3% 9,0% KPC 0,4% MRSA VRE CLOSTRIDIUM LEGIONELLE 61,5% 38

39 Enterobatteri produttori di CARBAPENEMASI Problema emergente in diversi paesi dell area europea In Grecia e Israele alcuni ceppi di K. pneumoniae produttori di carbapenemasi (KPC+) sono divenuti endemici, ponendo seri problemi per il controllo delle infezioni in ambito ospedaliero In Italia gli enterobatteri produttori di carbapenemasi, relativamente poco frequenti fino al 2009, sono in evidente aumento con incremento delle segnalazioni di singoli casi ed epidemie ospedaliere. (Dossier n. 210/2011 Sorveglianza dell antibioticoresistenza e uso di antibiotici sistemici in Emilia-Romagna. Rapporto 2009) 39

40 Enterobatteri produttori di CARBAPENEMASI Le carbapenemasi sono enzimi in grado di idrolizzare i carbapenemi, classificate in classi (A,B,C,D). Negli enterobatteri sono essenzialmente di classe A e B, possono diffondersi mediante plasmidi KPC appartenenti classe A sono enzimi in grado di idrolizzare non solo i carbapenemi ma anche le penicilline, le cefalosporine e l aztreonam Metallo beta-lattamasi (MBL) appartenenti alla classe B esplicano la loro azione idrolitica in presenza di zinco 40

41 Enterobatteri produttori di CARBAPENEMASI Precedentemente questi enzimi erano diffusi soprattutto in Pseudomonas spp ed Acinetobacter spp. Dal punto di vista clinico perciò la presenza di questi enzimi di resistenza può creare difficoltà nella scelta della terapia. Nella pratica di laboratorio è quindi importante il monitoraggio di questi ceppi sia da un punto di vista clinico che epidemiologico. Spesso i ceppi produttori di carbapenemasi sono difficili da testare sia con sistemi automatici e con alcuni sistemi manuali in quanto i valori sono vicini ai breakpoint di sensibilità. 41

42 Enterobatteri produttori di CARBAPENEMASI 42

43 43

44 Enterobatteri produttori di CARBAPENEMASI 44

45 Enterobatteri produttori di CARBAPENEMASI 45

46 Enterobatteri produttori di CARBAPENEMASI Protocollo microbiologico Identificazione di Enterobatteri KPC+ Test di screening su t.rettale per individuare i pazienti portatori di KPC Nel nostro laboratorio si utilizza la semina diretta in piastra addizionato di carbapenemico e successivo test di conferma per le colonie cresciute 46

47 La situazione Klebsielle KPC+ in AVR N.Ceppi di Klebsielle Isolati N.pazienti con Klebsielle KPC+ Anno Gen-ago Nel periodo gennaio settembre 2011 nell'ausl di Cesena sono stati isolato 219 Klebsielle pneumonie In 3 pazienti la Klebsiella isolata era produttrice di Carbapenemasi ( 1 emocoltura e 2 campioni urinari) 47

48 La situazione Klebsielle KPC+ in AVR Klebsielle KPC+ gennaio agosto 2011 Forlì 2 Rimini 3 8 Ravenna 2 11 campioni clinici screening Lugo 1 3 Faenza 2 4 Cesena

49 Enterobatteri produttori di ESBL Microrganismi in grado di produrre betalattamasi a spettro allargato, le ESBL (Extendend Spectrum Beta Lactamasi), enzimi in grado di inattivare un ampio spettro di molecole betalattamiche di varia natura (penicilline, cefalosporine di 3 generazione e monobattamici.) Le ESBL sono codificate da geni plasmidici. Le ESBL sono state descritte in molte specie di enterobatteri: dapprima in E.Coli, Klebsiella spp, Proteus spp e Morganella spp, poi in Citrobacter spp, Enterobacter spp, Serratia spp, Salmonella spp e Shigella spp. Si tratta di germi di comune riscontro e causa di patologie severe; la produzione di betalattamasi ne rende problematica la gestione terapeutica. 49

50 Rilevanza epidemiologica I batteri produttori di ESBL rappresentano un problema diffuso in tutto il mondo, soprattutto nei pazienti ospedalizzati. La maggior parte dei pazienti infetti sono stati riscontrati nelle Terapie Intensive, ma si possono trovare nei reparti chirurgici medici, così come nei reparti dedicati alle cure estensive. ESTERNI Infezioni Infezioni del tratto urinario, basse vie respiratorie, sepsi e infezioni del sito chirurgico. Sorgente potenziale/reservoir Pazienti colonizzati o infetti; alcuni microrganismi come Klebsiella pneumoniae sono presenti come saprofiti nel naso faringe e nel tratto intestinale. Modalità di trasmissione Enterobatteri produttori di ESBL Persona-persona attraverso le mani del personale, la contaminazione di attrezzature sanitarie e delle superfici ambientali in stretta prossimità dei pazienti, a causa di interruzioni o carenze nelle 50 procedure igieniche.

51 FO 1 sem 11 FO Enterobatteri in AVR Isolati totali e ceppi ESBL CE 1 sem 11 CE ESBL % FO 1 sem ,45 FO anno ,27 RA 1 sem.11 RA CE 1 sem ,53 CE anno ,36 RN 1 sem 11 RN RA 1 sem ,28 RA anno ,87 RN 1 sem ,19 RN anno ,20 Enterobatteri Ceppi ESBL 51

52 Enterobatteri AUSL Cesena Isolati totali e ceppi ESBL 52

53 Enterobatteri AUSL Cesena Isolati totali e ceppi ESBL 120,0 AUSL Cesena % Ceppi di enterobatteri ESBL per tipo reparto 100,0 80,0 60,0 47,8 14,3 1 Sem Anno ,0 20,0 0,0 17,7 58,2 50,0 11,9 22,7 10,3 ESTERNI INTERNI SRA ADI 53

54 Enterobatteri ESBL + AUSL Cesena 54

55 Acinetobacter baumannii A.baumannnii è un batterio Gram negativo non fermentante, aerobio, di forma cocco-bacillare, ossidasinegativo E ubiquitario, ne esistono più di 20 specie diffuse sia all esterno che nell ambiente ospedaliero È un patogeno opportunista e può determinare infezioni clinicamente rilevanti in pazienti ricoverati in terapia intensiva, reparti per grandi ustionati, onco-ematologie o per pazienti con elevato grado di dipendenza assistenziale 55

56 Acinetobacter baumannii E' responsabile in particolare di polmoniti (in pazienti ventilati), batteriemie, meningiti, endocarditi E molto resistente alle condizioni ambientali, sopravvive anche per più giorni in ambiente inanimato e/o sulla cute. Questo permette la sopravvivenza e la contaminazione attraverso veicoli di infezione come strumenti contaminati ( tubi e palloni per assistenza respiratoria) ma anche biancheria contaminata. La diffusione avviene per contatto diretto ed indiretto. La trasmissione attraverso le superfici contaminate ha notevole importanza: in letteratura sono documentate diverse epidemie ospedaliere trasmesse in tal modo. 56

57 Acinetobacter baumannii Alcuni ceppi trovati in ambiente sanitario sono R a molti antibiotici. Questi ceppi non sono di solito presenti in comunità e non si rilevano nelle persone sane. La definizione di MULTI RESISTENZA per questo microorganismo di norma si associa alla Resistenza a tutti gli aminoglicosidi e a tutte le cefalosporine Alcuni ceppi sono tuttavia Resistenti anche a Meropenem e Imipenem : sono definiti MRAB-C e sono solitamente appartenenti al clone SE o al OXA23 clone 1 resistente ad carbapenemi e sensibile a Tigeciclina ACB Multi resistente è in grado di causare infezioni pericolose per la vita. Può essere responsabile di polmoniti (in pazienti ventilati), batteriemie, meningiti, endocarditi. 57

58 Acinetobacter : meccanismi di resistenza Beta lattamine e cefalosporine (anche di terza generazione Penicillinasi plasmidiche (tipo TEM) es.carb5 Oxacillinasi es.oxa-21 Cefalosporinasi cromosomiche es ACE-1 ACE-4 Beta lattamasi a spettro allargato (ESBL Carbapenemici Metallo beta lattamasi Riduzione di permeabilità di membrana Modifica delle PBP Aminoglicosidi Aminoglicoside nucleotidil e acetil transferasi (AAC e ANT) Chinolonici Meccanismi di efflusso 58

59 Acinetobacter : fenotipi di resistenza Fenotipo selvaggio Penicillinasi Cefalosporinasi Pen+cef Meccanismi multipli Carbossi e ureidopenicilline Cefalosporine di 3a generazione S R S R R S S R R R Aztreonam S S R R R Carbapenemici S S S S R 59

60 Acinetobacter in AVR MDR % FO 1 sem ,1 FO anno ,6 CE 1 sem ,3 CE anno ,1 RA 1 sem ,6 RA anno ,0 RN 1 sem ,6 RN anno ,0 60

61 Acinetobacter AUSL Cesena 61

62 Acinetobacter AUSL Cesena 62

63 Staphylococcus aureus meticillino resistente (MRSA) E uno dei patogeni più frequentemente responsabili di infezioni ospedaliere; ha un ottima capacità di sviluppare sistemi di resistenza agli antibiotici. In Italia il 90% degli isolati è resistente alla penicillina e il 30-40% è meticillino resistente. Dal 96 alcuni ceppi sono resistenti alla vancomicina e designati come VRSA; se presentano una resistenza intermedia vengono definiti VISA. E responsabile di infezioni cutanee, ossee, polmonari, sepsi. I serbatoi più importanti sono i pazienti infetti o colonizzati. Le sedi di colonizzazione più frequenti sono naso, mani, zona perineale e cute lesa. Si diffonde per contatto diretto tra paziente, trasporto transiente sulle mani degli operatori. 63

64 Staphylococcus aureus in AVR Isolati totali e ceppi MRSA FO 1 sem 11 FO MRSA % FO 1 sem ,1 CE 1 sem FO anno ,3 CE CE 1 sem ,3 CE anno ,2 RA 1 sem.11 RA RA 1 sem ,7 RA anno ,3 RN 1 sem 11 RN RN 1 sem ,4 RN anno , Ceppi MRSA Staph.aureus 64

65 Staphylococcus aureus MRSA AUSL Cesena 65

66 AUSL Cesena % Stafilococchi MRSA per tipo di reparto 80,0 Staphylococcus aureus MRSA AUSL Cesena 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 34,1 28,7 35,0 34,6 1 Sem Anno ,0 ESTERNI INTERNI 66

67 Clostridium difficile Bacillo gram positivo, sporigeno e anaerobio che produce due tossine (A e B). Diffusione ubiquitaria. E la causa più comune di diarrea associata agli antibiotici (AAD). Rappresenta il 15-25% di tutti gli episodi di AAD. I tassi i di incidenza di diarrea causati da C. difficile in ospedale variano da 1 a 30 casi ogni 1000 pazienti dimessi. Causa infezioni del tratto gastrointestinale (coliti pseudomembranose, megacolon tossico, perforazione del colon, sepsi). Vive nell uomo (saprofita intestinale), nell ambiente esterno (in forma sporigena). Via di disseminazione endogena (dismicrobismo intestinale); ed esogena: per contatto con alimenti contaminati, persone infette o colonizzate, superfici, articoli contaminati con feci e attraverso le mani del personale. 67

68 DIAGNOSI E SORVEGLIANZA DI ENTERITE DA Clostridium difficile BASATA SUI DATI DI LABORATORIO La diarrea associata a Clostridium difficile è una entità clinica sempre più frequente in ambito Ospedaliero e nelle strutture residenziali per anziani. Per tale motivo in ER, nell ambito della Rete Regionale Controllo Infezioni, si è ritenuto opportuno identificare un percorso diagnostico sostenibile nelle diverse realtà della regione ed attivare un sistema di diagnosi basato sui dati di laboratorio e su eventuali approfondimenti epidemici 68

69 DIAGNOSI E SORVEGLIANZA DI ENTERITE DA Clostridium difficile A seguito del lavoro congiunto tra le diverse Aziende della Regione ed i rispettivi Laboratori di Microbiologia è emersa una notevole disomogeneità. E stato quindi inviato ai diversi responsabili dei Laboratori e ai componenti delle reti CIO aziendali un protocollo diagnostico specifico 69

70 DIAGNOSI E SORVEGLIANZA DI ENTERITE DA Clostridium difficile Protocollo diagnostico: Caratteristiche dei pazienti su cui effettuare il test Diarrea (età >2 a.) Almeno 1 condizione Esordio dei sintomi durante ricovero presso ospedale o lungodegenza Terapia antibiotica in corso Oppure almeno 2 condizioni Ricovero nelle precedenti 4 settimane Terapia antibiotica nelle precedenti 4 settimane Età> 65 anni o patologie gastro intestinali predisponenti (resezioni, tumori, terapia con inibitori di pompa protonica) Nota bene: In presenza di casi di diarrea con quadro clinico severo, compatibile con diarrea da CD, è comunque consigliabile procedere alla ricerca delle tossine anche se tali casi non rientrano nei criteri sopraindicati 70

71 DIAGNOSI E SORVEGLIANZA DI ENTERITE DA Clostridium difficile Protocollo diagnostico: Invio e verifica dei campioni Si raccomanda di inviare i campioni in Laboratorio nel più breve tempo possibile (entro 1 ora oppure conservarli a 4 per non più di 8 ore) Dovrà essere effettuata dal Laboratorio la verifica dell idoneità del campione : saranno da escludere per la ricerca delle tossine i campioni di feci formate in quanto non idonei per tale ricerca Sono definite DIARROICHE le feci (liquide/molli) che assumono la forma del contenitore (Bristol Stool Chart tipe) Nota bene: le feci sono da inviare in contenitore SENZA tampone di trasporto (contenitore con paletta) 71

72 DIAGNOSI E SORVEGLIANZA DI ENTERITE DA Clostridium difficile Protocollo diagnostico: Test da utilizzare Il test da utilizzare deve ricercare le Tossine A e la B Deve avere una sensibilità> 80% ed una specificatà >97 % In caso di POSITIVITA del test non è necessaria ulteriore conferma In caso di NEGATIVITA può essere indicato ripetere il test in caso di Cluster o epidemia e nei pazienti con sintomatologia severa potenzialmente letale NON è indicato ripetere il test per valutare l efficacia della terapia 72

73 Ricerca tossina Clostridium difficle in AVR 1639 N.campioni inviati RIMINI RAVENNA CESENA FORLì Anno Sem Costridium difficle Tossina % di campioni positivi in AVR 25,0 21,0 20,0 15,0 10,0 7,0 6,9 12,4 10,7 11,1 13,9 11,9 Anno Sem ,0 0,0 RIMINI RAVENNA CESENA FORLì 73

74 Legionella Genere Legionella con 48 specie suddivise in 70 sottogruppi. Legionella pneumophila di sierogruppo 1 e 6 sono le specie maggiormente implicate in patologia umana (85% dei casi) seguita da L. micdadei (10%) Bastoncini gram negativi aerobi, pleiomorfi, esigenti in coltura Parete cellulare con acidi grassi a catena ramificata assente nei batteri Gram negativi Si moltiplicano nei monociti e nei macrofagi alveolari grazie alla presenza di almeno due fattori (citotossina e fosfatasi) che inibiscono l attivazione fagocitaria Possiedono una proteina di superficie (Macrophage infectivity potentiator Mip) che agevola la penetrazione all interno dei neutrofili e la produzione di enzimi proteolitici (fosfolipasi e metallo proteasi) che danneggiano le cellule ospiti 74

75 Legionella: diagnosi di laboratorio Ricerca antigeni solubili urinari Ricerca anticorpale Ricerca diretta Esame colturale 75

76 Legionella: diagnosi di laboratorio Ricerca di antigeni solubili urinari Metodica in EIA o con cromatografia su cellulosa sensibilità dal 70 al 90% e specificità del 95-99% Vantaggi rapidità della risposta e semplicità d uso positività precoce (entro 3-4 giorni dall esordio dei sintomi) materiale biologico facile da raccogliere Limiti sistemi commerciali validati per antigeni di L.pneumophila sierogruppo 1 vi sono comunque reazioni crociate con altri sierogruppi e specie di Legionella sistemi validati solo per urina (prove su materiali respiratori) positività mantenuta nel tempo (anche 6 mesi dall esordio) 76

77 Legionella: diagnosi di laboratorio Ricerca colturale Vantaggi Consente il rilevamento del ceppo responsabile dell'infezione fino all'identificazione di sierogruppo materiale biologico di preovenienza respiratorio (bal) su cui va evitato il trattamento con soluzione fisiologica Limiti Metodica complessa eseguibile su terreni specifici Lunghi tempi di incubazione (fino a 10 g) VA RICHIESTA IN MANIERA SPECIFICA Escludendo la ricerca con sequenziamento molecolare è la tecnica che consente di fare considerazioni epidemiologiche rispetto ai ceppi isolati in ambiente 77

78 Legionella 78

79 Legionella (Ric.Antigene urinario) Aziende AVR Anno Sem Test eseguiti Positivi % Test eseguiti Positivi % RIMINI , ,19 RAVENNA , ,49 CESENA , ,52 FORLì , ,01 79

80 80

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