Azienda ASL 3 Pistoia. Procedura Aziendale per la sorveglianza su Enterobatteri produttori di Carbapenemasi PA.DS.28
|
|
- Faustina Leonardi
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Azienda ASL 3 Pistoia 02/01/2014 Pag. 1/9 PA.DS.28 Sorveglianza su Enterobatteri produttori di Carbapenemasi REV. DATA 0 AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO M.D Antonio C. Lavorini (referente) D.Mannelli C.Cecchini (referente) C.C.I.O. Aziendale C.C.I.O. Aziendale 1
2 INDICE 1. FINALITA 2. APPLICABILITA' 3. PREMESSA 4. MODALITA OPERATIVE 5. SISTEMA DI SORVEGLIANZA PASSIVA 6. SISTEMA DI SORVEGLIANZA ATTIVA 7. MATRICE RESPONSABILITA 8. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E NORMATIVI 9. ALLEGATO (Scheda di sorveglianza delle batteriemie da CPE _ Circolare M.S.26/02/13) 2
3 1. FINALITA Descrizione delle misure di controllo da adottare nelle strutture ospedaliere della ASL 3 di Pistoia per contrastare attivamente il fenomeno della diffusione dei CPE (Carbapenemase Producing Enterobacteriaceae). 2. APPLICABILITA Il protocollo si applica a tutte le UU.OO. del Presidio Ospedaliero di Pescia e del P.O. di Pistoia. Le disposizioni del presente documento devono essere recepite e applicate, per quanto di loro competenza, anche dal personale delle ditte appaltatrici, lavoratori autonomi, tirocinanti o comunque dai soggetti che a qualsiasi titolo svolgono attività di assistenza sanitaria. 3. PREMESSA Si definiscono Infezioni Correlate all Assistenza le infezioni che insorgono durante il ricovero in ospedale o in alcuni casi dopo che il paziente è stato dimesso e che non erano manifeste clinicamente ne in incubazione al momento dell ammissione. La diffusione di batteri resistenti agli antibiotici rappresenta un importante problema di Sanità Pubblica : questo fenomeno è infatti in aumento in molti Paesi, rendendo problematica la terapia di molte infezioni ed è aggravato anche dalla mancanza di nuovi antibiotici in commercio o in fase di sperimentazione. Negli ultimi anni in Italia si stanno diffondendo batteri Gram -, appartenenti soprattutto alla famiglia degli Enterobatteri e alla specie Klebsiella Pneumoniae, che risultano resistenti ai Carbapenemi, farmaci fondamentali per la cura delle infezioni gravi causate da batteri multi resistenti. La diffusione dei batteri resistenti ai Carbapenemi (Imipenem; Meropenem) avviene rapidamente per espansione clonale e, inoltre, la resistenza ai carbapenemi può essere trasmessa anche ad altre specie batteriche attraverso i plasmidi. L aumento della resistenza ai Carbapenemi è in gran parte attribuibile all emergenza e diffusione negli Enterobatteri delle carbapenemasi, enzimi appartenenti al gruppo delle betalattamasi, che riescono ad inattivare molti antibiotici beta-lattamici, tra cui i Carbapenemi, divenendo resistenti alla maggior parte di questi. I CPE (Carbapenemase Producing Enterobacteriaceae) inoltre hanno spesso acquisito resistenze verso altri antibiotici non beta-lattamici, rimanendo spesso sensibili soltanto a pochi antibiotici quali : la Tigeciclina, le Polimixine; la Fosfomicina e la Nitrofurantoina. Negli ultimi 10 anni si è assistito ad un aumento di CPE in tutto il mondo, con situazioni di diffusione di particolare entità e rilevanza in alcune aree quali Stati Uniti, Israele, Porto Rico, Colombia, Grecia, Subcontinente Indiano. 3
4 Anche se Klebsiella Pneumoniae rimane la specie maggiormente interessata, i vari tipi di carbapenemasi sono stati descritti in altre specie batteriche appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae : E. Coli, Serratia Marcescens, Citrobacter SPP, Enterobacter SPP etc La trasmissione secondaria di questi batteri nelle strutture sanitarie ha comportato l insorgenza di focolai epidemici in alcuni Paesi e lo stato di endemicità in altri. In Italia si è osservato un trend in drammatico aumento. Il controllo della trasmissione in ambiente ospedaliero, si basa sui seguenti criteri, così riassumibili : Utilizzo di precauzioni da contatto da parte del personale sanitario (igiene delle mani prima e dopo il contatto con il paziente colonizzato o infetto da CPE; uso dei D.P.I.) e intensificazione delle misure di igiene ambientale. Privilegiare l utilizzo di materiale monouso; utilizzare attrezzature e dispositivi ad uso dedicato Isolamento dei pazienti colonizzati/infetti in stanza singola con bagno dedicato o loro raggruppamento in aree dedicate dell Ospedale ( cohorting) Ove possibile, assistenza dei pazienti colonizzati/infetti da parte di personale sanitario dedicato Formazione del personale sanitario sulle misure di sorveglianza e controllo delle infezioni da CPE Raccolta dei dati di monitoraggio sulle infezioni da CPE da parte della Direzione medica di P.O. e divulgazione nell ambito dell attività del C.I.O. (Comitato Infezioni Ospedaliere) 4
5 4. MODALITA OPERATIVE E fondamentale valutare i fattori di rischio per le infezioni da CPE, evidenziati da numerosi studi : La gravità delle condizioni cliniche del paziente. La presenza di dati anamnestici quali il trasferimento da altre strutture ospedaliere, la permanenza in unità di terapia intensiva, un precedente intervento chirurgico, i trapianti di midollo o organi solidi, la presenza di ferite chirurgiche, il cateterismo delle vie biliari e la ventilazione assistita Il trasferimento di pazienti ricoverati o che abbiano ricevuto assistenza medica in ospedali, anche di altri Paesi, con un alto tasso di infezioni da CPE L uso di antibiotici (cefalosporine, carbapenemici, penicilline antipseudomonas, metronidazolo, fluorochinoloni) E altrettanto importante attuare le misure preventive contro le infezioni da CPE suggerite come efficaci dalla letteratura scientifica e dalle relative Linee Guida : a) MISURE DI CARATTERE GENERALE La prevenzione della diffusione di CPE deve essere una priorità assoluta per l intera organizzazione aziendale, ospedaliera e di singolo reparto. Tutti i CPE devono essere presenti nella lista di segnalazione rapida dei microrganismi sentinella /alert. (vedi PA.DS.27 sorveglianza dei microrganismi sentinella) Gli operatori sanitari vanno sensibilizzati all adozione di precauzioni standard e, in aggiunta, di precauzioni da contatto oltre alla corretta igiene delle mani, per la prevenzione ed il controllo di tali microrganismi.. b) GESTIONE DEL PAZIENTE I pazienti infetti o colonizzati da CPE vanno isolati in stanze singole con bagno (isolamento per coorte in occasione di più casi). Considerare l opportunità di eseguire bagni con detergente liquido con clorexidina al 2% o con panni imbevuti di clorexidina giornalmente nei pazienti ad elevato rischio. 5
6 In presenza di più casi in un reparto, soprattutto se presenti pazienti a rischio elevato, è raccomandabile individuare uno staff cohorting (personale dedicato). In tutti i casi è raccomandabile individuare un operatore responsabile del caso all interno di ogni turno di lavoro per garantire costantemente la compliance delle precauzioni da contatto da parte di altri operatori, consulenti esterni al reparto, visitatori. Vanno predisposti i DPI (guanti, camice di protezione, mascherine) subito all esterno della porta della stanza; all interno della stanza, vicino alla porta, va predisposto un contenitore per rifiuti speciali a rischio infettivo, in modo da favorire l eliminazione dei DPI usati (far riferimento per ulteriori dettagli alla PA.DS.15 prevenzione della trasmissione degli agenti infettivi). c) INFORMATIVA Il paziente deve essere informato sullo stato di infezione o colonizzazione di CPE e sulle misure di prevenzione che dovrà adottare, con particolare attenzione all igiene delle mani (l informazione deve considerare almeno i seguenti aspetti : che cos è un CPE; che cosa significa essere portatori di CPE; come si trasmette/diffonde un CPE; come si previene la trasmissione di un CPE; quali sono i rischi per la salute del paziente con infezione da CPE). L informazione deve essere fornita da medici e infermieri durante l assistenza al paziente. Lo stato di infezione/colonizzazione del paziente va comunicato, anche attraverso contatto telefonico diretto, ad altri operatori sanitari che per continuità assistenziale prendono in carico il paziente, possibilmente prima del suo arrivo. In caso di trasferimento ad altra Azienda Sanitaria, informare anche il Referente per il rischio infettivo aziendale. Se il paziente è inviato a domicilio, informare il MMG attraverso la lettera di dimissione. d) COMPORTAMENTI DEGLI OPERATORI SANITARI L igiene delle mani è la più importante misura di prevenzione e controllo della diffusione dei microrganismi multi resistenti (per interrompere la trasmissione è necessario attenersi scrupolosamente alle indicazioni dei 5 momenti fondamentali dell igiene delle mani consigliati dall OMS). Indossare i guanti quando si entra nella stanza e si prevede il contatto con il paziente e/o l ambiente circostante il paziente. Sostituire i guanti quando si passa da un sito contaminato del paziente ad un sito pulito. Rimuovere i guanti e riporli nell apposito contenitore dei rifiuti speciali a rischio infettivo all interno della stanza, effettuare l igiene delle mani prima di lasciare la stanza del paziente. Dopo aver eseguito l igiene delle mani, assicurarsi di non toccare superfici od oggetti potenzialmente contaminati nella stanza del paziente. Rimuovere i guanti ed effettuare l igiene delle mani prima di passare ad un altro paziente. Rimuovere i guanti prima di togliere il camice di protezione. Il camice di protezione va indossato quando si entra nella stanza del paziente, va rimosso in modo da contenere la parte esterna che è entrata in contatto con il paziente o gli oggetti 6
7 potenzialmente contaminati e deve essere riposto nell apposito contenitore dei rifuti speciali a rischio infettivo all interno della stanza. Dopo aver rimosso il camice di protezione assicurarsi che gli abiti e la cute non entrino in contatto con superfici ed oggetti potenzialmente contaminati nella stanza del paziente. Riguardo alle attrezzature e ai dispositivi per l assistenza : privilegiare l utilizzo di materiale monouso; utilizzare attrezzature e dispositivi ad uso dedicato ( fonendoscopio, bracciale sfigmomanometrico, glucometro, ossimetro, lacci emostatici, materiali occorenti per il posizionamento degli accessi venosi, copri-cavi per monitor) e qualora non sia possibile l uso dedicato, decontaminare dispositivi e attrezzature secondo le procedure aziendali. Lo screening al personale non è indicato se non in presenza di out break non risolto nonostante l applicazione di tutte le misure di prevenzione e controllo. Non vi sono evidenze che lo stato di portatore del personale sanitario possa costituire un rischio per se stessi o per i familiari, a meno che non vi sia immunodeficienza o altri fattori di rischio. In caso di dimissione/trasferimento del paziente presso altra struttura per consulenza, prestazione strumentale, terapia specifica o riabilitazione, osservare le seguenti norme : svuotare la sacca delle urine; coprire le lesioni cutanee o le ferite con medicazione contenitiva; far indossare al paziente indumenti puliti; cambiare il pannolone o altri ausili per l incontinenza; segnalare lo stato di portatore di CPE in cartella clinica; chiedere al paziente di effettuare l igiene delle mani; fissare l appuntamento a fine turno (se possibile) e/o nei momenti di minor affluenza; adottare le precauzioni da contatto durante l assistenza al paziente; pulire e disinfettare i materiali riutilizzabili usati sul paziente ed eliminare subito dopo l utilizzo quelli monouso; informare il personale del Servizio di trasporto di adottare le precauzioni da contatto se durante il trasporto stesso si deve entrare a contatto con il paziente e pulire e disinfettare la barella che ha trasportato il paziente. e) IGIENE AMBIENTALE I CPE possono contaminare tutto il materiale presente nella stanza. Durante l isolamento del paziente assicurarsi di tenere nella stanza solo il materiale strettamente necessario. L ambiente del paziente deve essere pulito e disinfettato 2 volte al giorno (rispettando diluizioni e tempi di contatto del disinfettante), facendo particolare attenzione alle superfici orizzontali e a tutti i punti dove si può accumulare polvere e alle superfici più frequentemente a contatto con il paziente : utilizzare disinfettante preferibilmente con cloro ppm. (P.A.DS. 05) Rispettare il principio della progressione per la pulizia e la disinfezione dalle aree più pulite alle aree più probabilmente contaminate e dalle superfici più alte a quelle più basse. (Le apparecchiature elettromedicali che generano correnti elettrostatiche devono ricevere particolare attenzione per la pulizia della polvere che può accumularsi su di esse) 7
8 5. SORVEGLIANZA PASSIVA E richiesta la segnalazione dei pazienti con batteriemia causata da Klebsiella Pneumoniae ed E. Coli non sensibili ai carbapenemi e/o produttori di carbapenemasi, che rispondono alla seguente definizione di caso : Paziente con una o più emocolture positive per Klebsiella Pneumoniae o E. Coli in cui il microrganismo isolato presenti una o entrambe le seguenti caratteristiche : 1. non sensibilità a Imipenem e/o Meropenem categoria interpretativa R o I nell antibiogramma 2. produzione di carbapenemasi dimostrata mediante test di conferma fenotipica e/o genotipica (per quanto riguarda le metodiche di laboratorio, è possibile fare riferimento ai documenti scientifici più recenti Il relativo flusso informativo è il seguente : a) il Referente del Laboratorio invia la notifica del caso isolato, entro 48 ore su apposita modulistica,parte A e B, (vedi allegati), alla Direzione del Presidio ospedaliero (il relativo referto è invece inviato al Setting che ha richiesto l accertamento diagnostico) b) La Direzione Sanitaria del Presidio ospedaliero completa la scheda di notifica per i dati eventualmente mancanti (es. luogo di insorgenza dei sintomi, origine della batteriemia, esito dell infezione etc..) e la invia, preferibilmente entro 48 ore, al Dipartimento della Prevenzione della ASL territorialmente competente c) Il Dipartimento della Prevenzione della ASL territorialmente competente invia la parte B dell apposita modulistica (vedi allegati), entro 7 giorni dall identificazione del caso, alla Regione, al Ministero della Salute e all Istituto Superiore di Sanità. (Circolare Ministero della Salute Sorveglianza e controllo delle infezioni da batteri produttori di carbapenemasi 26 febbraio 2013, vedi riferimenti bibliografici) 8
9 6. SORVEGLIANZA ATTIVA I programmi di sorveglianza attiva hanno lo scopo di identificare i soggetti colonizzati (portatori) in assenza di segni e sintomi di infezione. La selezione dei pazienti da sottoporre a screening, come la sua frequenza, possono variare a seconda del programma di sorveglianza adottato, in funzione dei diversi contesti epidemiologici e organizzativi locali. Tali indagini sono coordinate dalla Direzione medica di P.O. /C.I.O. e concordate preventivamente o rientrare nell ambito di protocolli operativi autorizzati. In generale, la sorveglianza attiva si basa essenzialmente su screening specifico e controllo della trasmissione in ambiente ospedaliero. Screening specifico con tampone rettale o copro coltura Pur essendovi la possibilità di colonizzazione anche a livello orale, respiratorio, urinario, lo screening specifico va eseguito con tampone rettale o copro coltura in : Tutti i contatti di pazienti con infezione o colonizzazione da CPE ( si definisce contatto ciascun paziente assistito dalla stessa equipe di un paziente infetto o colonizzato da CPE; il criterio è comunque adattabile alle singole realtà assistenziali) Pazienti precedentemente identificati come colonizzati o infetti che vengono di nuovo ricoverati in ospedale (informazione desunta dall anamnesi) Pazienti provenienti da altri Paesi dove la diffusione dei CPE è endemica : Grecia, Cipro, India, Pakistan, Colombia, Israele, Stati Uniti (informazione desunta dall anamnesi) 9
10 (ove possibile) Pazienti che vengono ricoverati o trasferiti in Reparti a rischio (UTI, Oncologia, ematologia, Neuroriabilitazione/Unità Spinale, Chirurgia dei Trapianti) (ove possibile) Pazienti provenienti da altro ospedale, o ricoverati in un altro ospedale negli ultimi 3 mesi o provenienti da Strutture Territoriali per Anziani (informazione desunta dall anamnesi o dall acquisizione della lettera di dimissione) In caso di contatto portatore di catetere vescicale va eseguita anche l urinocoltura. L esame di screening deve essere eseguito almeno settimanalmente fino a che non vi sia evidenza che nel Reparto sia stata interrotta la trasmissione attraverso il rispetto di entrambi i seguenti criteri : 1. Nessun nuovo caso di infezione o colonizzazione da 3 settimane 2. Adeguato isolamento in tutti i casi che sono o erano presenti in Reparto nelle ultime 3 settimane Casi particolari : a) Presenza simultanea di casi di infezione o colonizzazione da CPE in più Reparti di un Ospedale e in numero superiore alle capacità della Microbiologia di processare tempestivamente ed efficacemente i test di screening. In tal caso vanno selezionati i contatti a più alto rischio di infezione/colonizzazione : Se il caso è autosufficiente, sottoporre a screening solo o i pazienti che erano degenti nella stessa stanza del caso 10
11 Se il caso è allettato, sottoporre a screening i pazienti che sono o erano degenti nella stessa stanza del caso e tutti i soggetti allettati del Reparto b) Paziente ricoverato e identificato come contatto è già stato dimesso, per ragioni legate ai tempi di risposta della Microbiologia : Dimesso a domicilio: comunicazione al Medico curante (MMG) Dimesso in altra Struttura Sanitaria : comunicazione al personale medico di riferimento Paziente assistito in regime di post ricovero : eseguire tampone rettale al prossimo accesso utile (contattare MMG e/o Servizi di assistenza domiciliare) La colonizzazione in Ospedale tende ad essere persistente nel tempo. I criteri di follow up sono i seguenti : 1. Nei pazienti colonizzati o infetti è indispensabile proseguire la sorveglianza microbiologica per l intera durata del ricovero, una volta alla settimana, mentre si potranno interrompere le misure di isolamento dopo che, per 3 settimane consecutive, i tamponi rettali eseguiti siano risultati negativi (le misure di isolamento di quel paziente dovranno essere ripristinate in presenza di una nuova positività del tampone rettale) Per i pazienti ricoverati per periodi molto lunghi che risultino ripetutamente positivi allo screening (tamponi rettali positivi in 3 o più settimane consecutive) si potrà valutare l opportunità di proseguire la sorveglianza senza interruzioni oppure di considerare tali pazienti permanentemente colonizzati mantenendo le Raccolta dei dati di monitoraggio sulle infezioni da CPE da parte della Direzione medica di P.O. e divulgazione nell ambito dell attività del C.I.O. (Comitato Infezioni Ospedaliere) 11
12 7. MATRICE RESPONSABILITA DMP DUO CPSE CPSI/0SS Elaborazione procedura R Diffusione della procedura R C C Attuazione modalità operative previste R R R Verifica dell effettiva applicazione R R R C Revisione della procedura Archiviazione della procedura R R Soggetti coinvolti nella responsabilità: DMP: Direttore Medico di Presidio Ospedaliero DUO: Direttori UU.OO. /SS.AA. CPSE: Infermiere Coordinatore delle varie UU.OO. CPSI/OSS: Infermiere/OSS delle varie UU.OO. R : responsabile C: collaboratore 8. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI E NORMATIVI, DOCUMENTI RICHIAMATI Circolare M.S. Sorveglianza e controllo delle infezioni da batteri produttori di Carbapenemasi (CPE) 26 febbraio 2013 Misure di prevenzione e controllo delle infezioni da CPE (M.G. Pompa- Direzione generale della Prevenzione, Ministero della Salute 5 giugno 2012) Infezioni ospedaliere : prevenzione e controllo (M.L. Moro) PA.DS.27 sorveglianza dei microrganismi sentinella PA.DS.15 prevenzione della trasmissione degli agenti infettivi 12
13 13
LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA
AZIENDA OSPEDALIERA S. CROCE E CARLE COMITATO INFEZIONI OSPEDALIERE LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA (STAFILOCOCCO AUREO METICILLINO RESISTENTE) aggiornate ad Agosto 2001 DEFINIZIONE
DettagliMisure di prevenzione e controllo delle infezioni da CPE Indicazioni del Ministero della Salute
Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi: un problema emergente di sanità pubblica Roma, 5 giugno 2012 - ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA' Misure di prevenzione e controllo delle infezioni da CPE Indicazioni
DettagliEnterobatteri produttori di carbapenemasi: è possibile un controllo? L esempio della Regione Emilia-Romagna
Enterobatteri produttori di carbapenemasi: è possibile un controllo? L esempio della Regione Emilia-Romagna Carlo Gagliotti - ASSR Emilia-Romagna SIMPIOS - Rimini 9 maggio 2016 Perché intervenire sugli
DettagliUN ANNO DI ATTIVITA SMI focus su Alert. Bologna, 14 ottobre 2013
UN ANNO DI ATTIVITA SMI focus su Alert Bologna, 14 ottobre 2013 Sommario Sommario Segnalazioni rapide di casi di malattia infettiva (SSCMI/2006) Segnalazioni di cluster epidemici/epidemie di infezioni
DettagliAssessori Regionali alla Sanità delle Regioni a Statuto Ordinario e Speciale e delle Province Autonome di Trento e Bolzano PEC
Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA SANITÀ PUBBLICA E DELL INNOVAZIONE DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE Ufficio 05 Ex DGPREV Viale Giorgio Ribotta, 5-00144 Roma Oggetto: Circolare Sorveglianza,
DettagliOttobre Controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi in ambito territoriale, Ottobre 2011
Indicazioni pratiche per la sorveglianza e il controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi in Sanità Pubblica e nel territorio: strutture socio-sanitarie, residenze private Ottobre 2011 1
DettagliSan Salvatore di Cogorno 18 Settembre 2015
Sorveglianza e controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi Il percorso normativo regionale Roberto Carloni San Salvatore di Cogorno 18 Settembre 2015 Alle origini. Piano della Prevenzione:
DettagliCONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: NORME DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI ED I VOLONTARI
pag. 1 di 6 PER IL Dott. Antonio Silvestri Presidente Commissione di Controllo per le Infezioni Ospedaliere Dott. Maurizio Rango Direttore Sanitario Dott. Antonio Silvestri Stesura Validazione ed Approvazione
DettagliAzienda USL 3 Pistoia Zona Distretto Procedura per gestione delle Infezioni correlate all assistenza (ICA) PP.DS.04
PROCEDURA PER LA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA (ICA) REV. DATA AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO 1 14/11/2011 Gruppo di redazione: Dr.ssa D. Simoncini Dr.ssa C. Pili Dr.ssa
DettagliOverlapping areas that must be addressed together
Overlapping areas that must be addressed together Health-careassociated infections (HAI) Antimicrobial resistance (AMR) Usually associated with a weak health care system 359 Ospedali 114853 pazienti 6%
DettagliRoberto Carloni. Genova, 24 febbraio 2015
La riorganizzazione delle attività di controllo delle infezioni correlate all assistenza quale esito della Commissione tecnico-scientifica per la valutazione delle attività di gestione del rischio clinico
DettagliInfezioni ospedaliere (IO)
Infezioni ospedaliere (IO) Infezioni che non erano clinicamente manifeste né in incubazione al momento del ricovero. Le infezioni ospedaliere possono manifestarsi anche dopo la dimissione o essere presenti
DettagliLa realtà piemontese. Carla M. Zotti Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche. Università di Torino
La realtà piemontese Carla M. Zotti Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche. Università di Torino ITALIANI STRANIERI 4 focolai in ambito scolastico; 56 casi in focolai epidemici;
DettagliGESTIONE DI ENTEROBACTERIACEAE RESISTENTI AI CARBAPENEMI NELLE STRUTTURE SANITARIE
GESTIONE DI ENTEROBACTERIACEAE RESISTENTI AI CARBAPENEMI NELLE STRUTTURE SANITARIE ALLEGATO 1 INFORMAZIONI PER I PAZIENTI PORTATORI DI ENTEROBATTERI PRODUTTORI DI CARBAPENEMASI Che cosa sono gli enterobatteri
DettagliRUOLO DELLA MICROBIOLOGIA
FOCUS KLEBSIELLA MULTIRESITENTE: RUOLO DELLA MICROBIOLOGIA DR.SSA MAIRA ZOPPELLETTO S.C. MEDICINA DI LABORATORIO OSPEDALE S. BASSIANO BASSANO DEL GRAPPA Ospedale S. Bassiano 8 maggio 2013 Evoluzione della
DettagliUrinocoltura : dal prelievo all antibiogramma
Urinocoltura : dal prelievo all antibiogramma antibiogramma Dott.ssa Franca Benini U.O.Microbiologia Centro Sevizi Laboratorio Unico Pievesestina Forlì 17 maggio 2011 Il campione microbiologico: il percorso
DettagliControllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi in Emilia-Romagna
Controllo degli enterobatteri produttori di carbapenemasi in Emilia-Romagna 2013-2014 La redazione del documento è stata curata da Carlo Gagliotti Veronica Cappelli Maria Luisa Moro Agenzia sanitaria e
DettagliHALT 2. Health-care associated infections and antimicrobial use in European Long-term care facilities. 1 Prof.ssa Carla M. Zotti
HALT 2 Health-care associated infections and antimicrobial use in European Long-term care facilities Dott.ssa 1 Michela Stillo Prof.ssa Carla M. Zotti Andamento della popolazione giovane e anziana nel
DettagliIl cateterismo e la gestione del catetere vescicale
Il cateterismo e la gestione del catetere vescicale Infezioni correlate al cateterismo: epidemiologia e prevenzione Dr. Adriana Grasso Cristiana Longo EPIDEMIOLOGIA Le infezioni delle vie urinarie (IVU)
DettagliLa sorveglianza della legionellosi
La sorveglianza ed il controllo della legionellosi: le linee guida regionali Flussi informativi per la sorveglianza ed il controllo della legionellosi Bianca Maria Borrini Dipartimento di Sanità Pubblica
DettagliSorveglianza delle Batteriemie da Enterobatteri Produttori di Carbapenemasi
Attività di controllo delle Infezioni Correlate all Assistenza in Piemonte: Igiene delle mani e Antibioticoresistenza. Torino 5 maggio 2015 Sorveglianza delle Batteriemie da Enterobatteri Produttori di
DettagliUN ESEMPIO DI CLUSTER DA ESCHERICHIA COLI PRODUTTORE DI CARBAPENEMASI PRESSO L AZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA NUOVA DI REGGIO EMILIA - IRCCS
Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico LA DEFINIZIONE DI UN FOCOLAIO EPIDEMICO UN ESEMPIO DI CLUSTER DA ESCHERICHIA COLI
DettagliE TRATTAMENTO DELLE ULCERE DA PRESSIONE PA.GRC.27 E TRATTAMENTO DELLE ULCERE DA PRESSIONE
Pag.: 1 di 5 Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione 0 30/05/2011 Firme Redatto Verificato Approvato UO Assicurazione Qualità Referente Sistema Qualità Direttore Sanitario Resp
DettagliISTRUZIONE DI PRESIDIO PER LA CORRETTA GESTIONE DELLA BIANCHERIA
Pag. 1/6 ISTRUZIONE DI PRESIDIO PER LA CORRETTA GESTIONE DELLA BIANCHERIA REV. DATA AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO 0 23 gennaio 2003 1 15/06/2011 Nucleo Operativo Barbara Tamarri C.I.O. Ufficio
DettagliProcedura per la segnalazione di infezione ospedaliera e relativa indagine epidemiologica
Pagina 1 di 16 Procedura per la segnalazione di infezione ospedaliera e relativa indagine epidemiologica REV. DATA REDATTO VERIFICATO APPROVATO 1.0 Giuseppe Paladino Daniele Lenzi Simonella Brandani Guglielmo
DettagliLa sottoscritta Marilù Cirillo
La sottoscritta Marilù Cirillo ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara che negli ultimi due anni ha avuto
DettagliI PROGRAMMI PER IL CONTROLLO DELLE IOS ED IL BUON USO DEGLI ANTIBIOTICI: UNO STATO, MOLTE REGIONI
I PROGRAMMI PER IL CONTROLLO DELLE IOS ED IL BUON USO DEGLI ANTIBIOTICI: UNO STATO, MOLTE REGIONI Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti (Dipartimento POIT): 4 anni di sorveglianza degli Alert Organism
Dettagli7 Congresso Nazionale SImPIOS 9-11 Maggio Rimini
7 Congresso Nazionale SImPIOS 9-11 Maggio 2016 - Rimini Quali Precauzioni mettere in atto a livello di singola Struttura (Ospedale, Long - term care facility)? Quali i limiti? Dott.ssa Dalia Palmieri Corso
DettagliM s i ur u e d i d i p r p ot o ezio i n o e n p e p r g l g i l i O pe p rator o i i S a S ni n t i ari
Rev. 1 del 14.10.09 Misure di protezione per gli Operatori Sanitari (Circolare Ministero della Salute n. 23671del 20.05.09) Gli Operatori Sanitari, a stretto contatto con casi sospetti di influenza da
DettagliEpidemiologia degli Ospedali veneziani ed efficacia delle misure di contenimento
Epidemiologia degli Ospedali veneziani ed efficacia delle misure di contenimento Onofrio Lamanna 2 Congresso Triveneto di malattie infettive e microbiologia clinica I batteri MDR: problema alla base della
DettagliIstruzione operativa aziendale per la prevenzione ed il controllo della malattia meningococcica invasiva
Pagina 1 di 6 Istruzione operativa aziendale per la prevenzione ed il controllo della malattia meningococcica invasiva Copia in distribuzione controllata Copia in distribuzione non controllata Codice Documento
DettagliProcedura di vestizione e rimozione dei dispostivi di protezione individuale per malattia virus ebola. Lorena Martini
Procedura di vestizione e rimozione dei dispostivi di protezione individuale per malattia virus ebola Lorena Martini Documenti di riferimento Diseases Contact Droplet DPI: quali selezionare e indossare
Dettagli4 a Conferenza Nazionale GIMBE Dall'Evidence-based Practice alla Clinical Governance
4 a Conferenza Nazionale GIMBE Dall'Evidence-based Practice alla Clinical Governance Bologna, 6 febbraio 2009 Audit e gestione del rischio clinico La sorveglianza delle infezioni extra-ospedaliera Cristina
DettagliFOCUS KLEBSIELLA 8 maggio 2013
LOGO FOCUS KLEBSIELLA 8 maggio 2013 Titolo Dott.ssa Chiara Berti Protocollo per la gestione dei batteri gramnegativi multi-farmacoresistenti nelle strutture sanitarie dalla Regione Veneto Le due forze
DettagliTutti i casi di malattia invasiva batterica segnalazione rapida da parte dei clinici al Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL
La segnalazione Tutti i casi di malattia invasiva batterica: meningiti, sepsi, altre forme invasive batteriche sono eventi oggetto di segnalazione rapida da parte dei clinici al Dipartimento di Sanità
DettagliSORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA IN REGIONE LIGURIA. Camilla Sticchi. Genova, 24 febbraio 2015
SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA IN REGIONE LIGURIA Camilla Sticchi Genova, 24 febbraio 2015 STRUMENTI SISTEMI DI SORVEGLIANZA Sperimentazione e messa a regime di un network
DettagliPREVENZIONE DELLE INFEZIONI DEGLI ACCESSI VENOSI. RACCOMANDAZIONI CDC di Atlanta (agosto 2002)
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DEGLI ACCESSI VENOSI RACCOMANDAZIONI CDC di Atlanta (agosto 2002) Raccomandazioni del C.D.C. Center for Disease Control - U.S.A. Guidelines for the prevention of intravascular
DettagliSERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE REGIONE BASILICATA Asl 4 - Matera SERVIZIO ASSISTENZA 7/1/2009 Pagina 2/2 SOMMARIO 1. SCOPO/OBIETTIVO...3 2. CAMPO DI APPLICAZIONE...3 3. RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI...3
DettagliDati microbiologici I semestre Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi
Dati microbiologici I semestre 2016 Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi AREA CHIRURGICA Dott. Simone Ambretti U.O.Microbiologia simone.ambretti@aosp.bo.it Come interpretare i dati TIPI DI TABELLE 1.
DettagliPROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE NEI SETTING DI DEGENZA LIVELLO 2 PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA
Rev.: 0 Pag. 1/6 PROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE INFERMIERE REFERENTE PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA REV. DATA REFERENTI DOCUMENTO AUTORIZZAZIONI REDATTO APPROVATO Direttore
DettagliLa sorveglianza delle IOS. Dalla rete nazionale alle reti locali: l esperienza della Regione Marche
AOU Ospedali Riuniti Ancona SOD Igiene Ospedaliera Università Politecnica delle Marche Dipartimento di Scienze Biomediche e Sanità Pubblica Sezione di Igiene La sorveglianza delle IOS. Dalla rete nazionale
DettagliAutori: dr. Giacomo Benedetti Resp. S.S. Anziani e Residenze D 2 dr.ssa Cristina Montesi Resp. S.S. Cure Ambulatoriali e Domiciliari D 3 dr.
PREVENZIONE E GESTIONE DEL PAZIENTE CON COLONIZZAZIONE o INFEZIONE DA GERMI MULTIRESISTENTI Autori: dr. Giacomo Benedetti Resp. S.S. Anziani e Residenze D 2 dr.ssa Cristina Montesi Resp. S.S. Cure Ambulatoriali
DettagliIstruzione Operativa Direzione Medica di Presidio. Esecuzione del prelievo per EMOCOLTURA
Rev. 02 del 27/06/14 Pag. 1 / 8 Indice rev. Data Par. n 02 27/06/14 n.d. Pag. n 1 01 01/03/13 Tutti tutte 3 Sintesi della modifica Sostituito Clorexidina 0,5% con Clorexidina 2% per antisepsi cute prelievo
DettagliLinee Guida per la Profilassi Antimicrobica in Chirurgia
Linee Guida per la Profilassi Antimicrobica in Chirurgia Manuela Pioppo Direttore, Direzione Medica Ospedaliera Azienda Ospedaliera di Perugia APPROPRIATEZZA: Correttezza delle cure e dell uso delle risorse.
DettagliGestione di un cluster ospedaliero
Gestione di un cluster ospedaliero Elisa Mazzini Direzione Medica di Presidio-Comitato Infezioni Ospedaliere Azienda Ospedaliera ASMN di Reggio Emilia Percorso diagnostico-assistenziale delle infezioni
DettagliModalità di identificazione del paziente International Patient Safety Goals IPSG IPSG. 1 Accuratezza della identificazione del paziente
1 di 6 LISTA DI DISTRIBUZIONE Direttori Presidi Ospedalieri Direttori di Dipartimento Servizio Infermieristico Direttori UU.OO. Coordinatori Infermieristici UU.OO. Rev. Data Causale Redazione Verifica
DettagliDati microbiologici I semestre Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi AREA PEDIATRICA
Dati microbiologici I semestre 2015 Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi AREA PEDIATRICA Dott. Simone Ambretti U.O.Microbiologia simone.ambretti@aosp.bo.it Come interpretare i dati 2 TIPI DI TABELLE 1.
DettagliGermi multiresistenti Profilo microbiologico
Germi multiresistenti Profilo microbiologico Valeria Gaia Servizio di microbiologia EOLAB Bellinzona Gli antibiotici Farmaci antibatterici - Battericidi (uccidono) - Batteriostatici (impediscono la crescita)
DettagliDati microbiologici I semestre Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi AREA CRITICA
Dati microbiologici I semestre 2015 Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi AREA CRITICA Dott. Simone Ambretti U.O.Microbiologia simone.ambretti@aosp.bo.it Come interpretare i dati TIPI DI TABELLE 1. TABELLA
DettagliL attività assistenziale all interno del Centro è regolata nel rispetto della normativa vigente:
Attività assistenziale L attività assistenziale all interno del Centro è regolata nel rispetto della normativa vigente: - diritto all informazione - diritto alla privacy Diritto all'informazione e Consenso
DettagliDati microbiologici I semestre Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi AREA INTERNISTICA
Dati microbiologici I semestre 2015 Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi AREA INTERNISTICA Dott. Simone Ambretti U.O.Microbiologia simone.ambretti@aosp.bo.it Come interpretare i dati TIPI DI TABELLE 1.
DettagliCod. POA Rev. 2 del 18/05/2015 Edizione 0 del Distribuito in forma Cartacea informatica
Pag. 1 di 10 GESTIONE DEGLI ENTEROBATTERI Cod. POA Pag. 1/10 Rev. 0 Data 02/01/2013 Edizione 0 Data 02/01/2013 Rev. 1 Data 25/03/2013 Edizione 1 Data Rev. 2 Data 18/05/2015 Edizione 2 Data Distribuito
DettagliRicoverarsi a Roma: le infezioni ospedaliere presso l Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
Ricoverarsi a Roma: le infezioni ospedaliere presso l Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini Faria S.*, Di Renzi M.*, Gabriele S.*, Sodano L.** * Università degli Studi La Sapienza, Roma ** Azienda
DettagliC m o e m ut u ilizzare l ant n ibi b og o r g amm m a Mario Sarti
APPROPRIATEZZA NELL ANTIBIOTICOTERAPIA L antibiotico giusto solo al momento giusto Come utilizzare l antibiogramma Mario Sarti Finalmente!! A quali antibiotici è Sensibile? Dottore, è arrivato l antibiogramma,
DettagliPatient Safety and Infection Risk Control Walkarounds: il Modello implementato dalla ASL di Pescara
8 Forum Risk Management in Sanità 29 Novembre 2013 - Arezzo : il Modello implementato dalla ASL di Pescara - Gestire la Sicurezza in una Organizzazione Sanitaria individuare i rischi connessi con l attività
DettagliEpidemiologia isolamenti batteri e miceti e sorveglianza antibiotico-resistenze. IV trimestre Azienda Ospedaliera S.
Epidemiologia isolamenti batteri e miceti e sorveglianza antibiotico-resistenze IV trimestre 2011 Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi AREA PEDIATRICA Dott. Simone Ambretti U.O.Microbiologia simone.ambretti@aosp.bo.it
DettagliQuale isolamento per quale germe: l importante è sapere con chi si deve combattere
Quale isolamento per quale germe: l importante è sapere con chi si deve combattere Bruna Crivelli Coordinatrice U.O. Malattie infettive ASST Valle Olona 1 Alcune definizioni Colonizzazione: presenza di
DettagliPrevenzione del rischio infettivo nelle strutture residenziali per anziani
GIORNATA NAZIONALE SULL IGIENE DELLE MANI: VALUTAZIONE A LUNGO TERMINE DELLA CAMPAGNA CURE PULITE SONO CURE PIÙ SICURE Prevenzione del rischio infettivo nelle strutture residenziali per anziani 5 Maggio
DettagliLISTA DI RISCONTRO PER GLI AUDIT INTERNI
INTEGRATI QUALITA E SICUREZZA Data: Unità Operativa: Cognome e Nome Auditor Firma Personale contattato: Cognome e Nome Ruolo Area/ processi auditati: Considerazioni Complessive Pagina 1 di 9 Modalità di
DettagliL esperienza degli ospedali in Campania
SANIT Roma, 25 giugno 2008 L esperienza degli ospedali in Campania Dr. Renato Pizzuti Settore Assistenza Ospedaliera Regione Campania INDAGINE CONOSCITIVA 2006 SULLE ATTIVITÀ DI SORVEGLIANZA E CONTROLLO
DettagliBiosicurezza negli ambienti clinici. Fonte: Biosecurity Standard Operating Procedures Faculty of Veterinary Medicine of the University of Lie ge
Biosicurezza negli ambienti clinici Fonte: Biosecurity Standard Operating Procedures Faculty of Veterinary Medicine of the University of Lie ge Obiettivi Generali Sicurezza Proteggere personale, studenti
DettagliDIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI
Ministero dell Interno DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI PRECAUZIONI GENERALI Lavarsi
DettagliPPDS01 Procedura di Presidio per la gestione delle emergenze cliniche p.o. Pescia SS. Cosma e Damiano e struttura Ex- Filanda
emergenze cliniche p.o. Pescia SS. Cosma e Damiano e struttura Ex- REV. DATA AUTORIZZAZIONI REDATTO VERIFICATO APPROVATO 0 26.06.2001 Dott. Luca Rosso Dott. Giovanni Brunelleschi Resp. Sistema Qualità
DettagliPA.GRC.19 MALFUNZIONAMENTO DEI DISPOSITIVI MEDICI/APPARECCHI ELETTROMEDICALI. Indice delle revisioni Codice Documento Revisione Data emissione
Pag.: 1 di 6 PROCEDURA AZIENDALE PER LA GESTIONE DELLA RACCOMANDAZIONE N 9 DEL MINISTERO DELLA SALUTE: PREVENZIONE DEGLI EVENTI AVVERSI CONSEGUENTI AL MALFUNZIONAMENTO DEI DISPOSITIVI MEDICI/APPARECCHI
DettagliSorveglianza microbiologica Regione Piemonte
Sorveglianza microbiologica Regione Piemonte Presentazione dati attività 2013 Dott.ssa Valeria Ghisetti Dott. Andrea Rocchetti Sorveglianza microbiologica Regione Piemonte ASL TO1 ASL TO2 ASL TO3 Pinerolo
DettagliCome prevenire la diffusione dei superbatteri nelle strutture sanitarie
Come prevenire la diffusione dei superbatteri nelle strutture sanitarie Ogni giorno circa 80.000 pazienti in Europa contraggono un infezione in ospedale, circa uno ogni diciotto pazienti ricoverati; la
DettagliI dati epidemiologici del network Micronet su Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi
I dati epidemiologici del network Micronet su Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi Paolo Fortunato D Ancona Annamaria Sisto Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e promozione della
DettagliPROTOCOLLO Per il trattamento dell iperpiressia. nei pazienti sottoposti ad intervento di protesi d anca e di ginocchio PROTOCOLLO
nei pazienti sottoposti ad intervento PRCIO 18 Data 18/08/2008 Pagina 1 di 8 PROTOCOLLO INDICE 1. SCHEDA RIASSUNTIVA 2 2. SCOPO 3 3. CAMPO DI APPLICAZIONE 3 4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA 4 5. FASI OPERATIVE
DettagliISTRUZIONE OPERATIVA n 1/2009. Revisione 0 GASTROENTERITI DA NOROVIRUS: LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO IN AMBITO OSPEDALIERO
ISTRUZIONE OPERATIVA n 1/2009 Revisione 0 GASTROENTERITI DA NOROVIRUS: LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO IN AMBITO OSPEDALIERO Ratificato dalla Commissione Aziendale per la Sorveglianza e il Controllo delle
DettagliDISPOSIZIONI IN MATERIA DI TRAPIANTI DI ORGANI EFFETTUATI ALL ESTERO IN BASE AL D.M. 31 MARZO 2008
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI TRAPIANTI DI ORGANI EFFETTUATI ALL ESTERO IN BASE AL D.M. 31 MARZO 2008 Protocollo Operativo a cura del Centro Nazionale Trapianti: aggiornamento al 1 Giugno 2010 1. ASSISTITO
DettagliIndicazioni pratiche per la sorveglianza ed il controllo dei microrganismi sentinella nel territorio:strutture socio sanitarie,residenze private
Indicazioni pratiche per la sorveglianza ed il controllo dei microrganismi sentinella nel territorio:strutture socio sanitarie,residenze private Esami colturali, indicazioni all esecuzione,valutazione
DettagliLa cartella clinica. SIS e Audit Clinico ASL Rieti
La cartella clinica SIS e Audit Clinico ASL Rieti Cosa è la cartella clinica Ministero della Sanità, 1992: Insieme di documenti che registrano un complesso eterogeneo di informazioni sanitarie, anagrafiche,
DettagliOspedale Ca Foncello di Treviso. Oncologia Guida ai Servizi
Ospedale Ca Foncello di Treviso Oncologia Guida ai Servizi RICOVERO Il giorno del ricovero il paziente deve presentarsi alle ore 7.30, a digiuno, per eseguire i prelievi ematochimici e deve portare con
DettagliINDICAZIONI PER LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE. Luglio 2008
INDICAZIONI PER LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE Luglio 2008 A cura di: A.F.D. Manuela Nuvolari Dott.ssa Stefania Lasciandare Dott.ssa Monica Gazzola 1 PREMESSA: Il piano di Assistenza Infermieristica è
DettagliPROTOCOLLO PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE
STRUTTURA IGIENE OSPEDALIERA E GESTIONE Versione n.01 del 12/03/2009 Pagina 1 di 6 PROTOCOLLO PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE Redazione / Aggiornamento Verifica / Approvazione Autorizzazione
DettagliINFEZIONI OSPEDALIERE
INFEZIONI OSPEDALIERE DEFINIZIONE DI INFEZIONE OSPEDALIERA INFEZIONI OSPEDALIERE SONO LA CAUSA DI CIRCA 400.000 700.000 CASI DI INFEZIONE CHE CAUSANO LA MORTE DI 4000 7000 DEGENTI L ANNO COLPISCONO IL
DettagliINDAGINE MULTICENTRICA
INDAGINE MULTICENTRICA Incidenza delle infezioni associate a catetere perinervoso per il controllo del dolore postoperatorio in chirurgia ortopedica Responsabile Scientifico Dr. Ugo CUGINI Anestesia Rianimazione
DettagliLA POSIZIONE ASSOCIATIVA IN TEMA DI: INFEZIONI OSPEDALIERE
LA POSIZIONE ASSOCIATIVA IN TEMA DI: INFEZIONI OSPEDALIERE INDICE DATI DI INCIDENZA DEL PROBLEMA PAG. 2 I FATTORI DI RISCHIO PAG. 3 COSA SI PUÒ FARE PER AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE
DettagliEpidemiologia isolamenti batteri e miceti e sorveglianza antibiotico-resistenze. II trimestre Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi AREA CRITICA
Epidemiologia isolamenti batteri e miceti e sorveglianza antibiotico-resistenze II trimestre 2012 Azienda Ospedaliera S.Orsola-Malpighi AREA CRITICA Dott. Simone Ambretti U.O.Microbiologia simone.ambretti@aosp.bo.it
DettagliELENCO PRESIDI SANITARI PER LA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO E SEGNALETICA
ELENCO PRESIDI SANITARI PER LA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO E SEGNALETICA L elenco dei presidi è quello previsto dall allegato 1 del D.Lgs. 388/2003, "REGOLAMENTO RECANTE DISPOSIZIONI SUL PRONTO SOCCORSO
DettagliFattori che influenzano la selezione delle misure di controllo
1 Fattori che influenzano la selezione delle misure di controllo Epidemiologia locale MDRO (multidrug-resistant organism) Setting di cura Tipologia di paziente Diversi approcci utilizzati hanno ridotto
DettagliGestione infermieristica del paziente neutropenico febbrile
Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie U.O. Ematologia Adulti Gestione infermieristica del paziente neutropenico febbrile Pisa, 09/10/2015 Inf. Valeria Olivato Dipartimento di
DettagliL antimaicrobialstiuarscip (antimicrobialstewardship)
L antimaicrobialstiuarscip (antimicrobialstewardship) Angelo Pan Area Rischio Infettivo E molto meglio somministrare l antibiotico giusto alla dose corretta ed al momento giusto, facendo guarire il paziente,
DettagliCarta dei Servizi rev. 0 del 21 marzo Unità operativa di Terapia Intensiva
Carta dei Servizi rev. 0 del 21 marzo 2014 Unità operativa di Terapia Intensiva Azienda Ulss n 22 Bussolengo - VR Unità Operativa di Terapia Intensiva Ospedale di Bussolengo Direttore U.O.C. Dott. Carlo
DettagliCos è un CVC( catetere venoso centrale)
Cos è un CVC( catetere venoso centrale) A cura del Dott. Pierpaolo Casalini U.O. Rianimazione P.O. Faenza Cos è un CVC? E una porta aperta ( soluzione di continuo) fra il torrente venoso in prossimità
DettagliProcedura. Direzione Strategica. Gestione degli infortuni biologici dei lavoratori dell Azienda USL Valle d Aosta Pag. 1 di 9. Stato delle revisioni
dell Azienda USL Valle d Aosta Pag. 1 di 9 Stato delle revisioni Indice rev. Data Par n Pag n Sintesi della modifica 0 28/11/2011 Prima emissione Redazione A.Mombelloni M.Tumiati 1. Oggetto e scopo La
DettagliScheda Valutativa Tirocinio. Formativo
Scheda Valutativa Tirocinio Formativo PER STUDENTI ISCRITTI AL 2 ANNO CdL in MEDICINA E CHIRURGIA Data inizio tirocinio: Data conclusione tirocinio:.. Studente Tutor clinico (nome e cognome) (qualifica
DettagliATTUALITÀ E PROSPETTIVE IN TEMA DI IGIENE DEL PAZIENTE PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA
ATTUALITÀ E PROSPETTIVE IN TEMA DI IGIENE DEL PAZIENTE PER LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Battistini Angela Talamini Antonella U.O. Igiene IRCCS AOU SAN MARTINO - IST Vi sono sempre
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CDL IN TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO (abilitante all esercizio della professione di Tecnico di Laboratorio Biomedico) Presidente: Prof.
DettagliUnità Operativa di Urologia
Presidio Ospedaliero di Faenza Dipartimento Chirurgico Unità Operativa di Urologia Guida ai Servizi Presidio Ospedaliero di Faenza Dipartimento Chirurgico Unità Operativa di Urologia Guida ai Servizi Il
DettagliPRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative
PRP 2010-2012 Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative Cagliari maggio 2011 Premessa Obiettivo: Prevenzione e riduzione
DettagliOspedale Ca Foncello di Treviso. Malattie Infettive Guida ai Servizi
Ospedale Ca Foncello di Treviso Malattie Infettive Guida ai Servizi RICOVERO Il giorno del ricovero il paziente deve portare con sé: tutta la documentazione sanitaria in suo possesso (esami ematochimici
DettagliResponsabilità Operative. Responsabilità Decisionali O O O O O
Pag.1 di 3 1. Oggetto e scopo Uniformare le modalità di intervento ed esecuzione del lavoro da parte di tutto il personale dell U.O. di Terapia intensiva di I e II livello, che effettua i trasporti. La
DettagliPaziente con batteriemia da ceppo multi resistente, considerazioni su che fare
Paziente con batteriemia da ceppo multi resistente, considerazioni su che fare Elio Castagnola Unità di Malattie Infettive Istituto Giannina Gaslini - Genova diagnosi LLA-B in altro centro, esegue chemioterapia
DettagliPREVENZIONE DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE DELLE BASSE VIE AEREE:
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE DELLE BASSE VIE AEREE: protocollo per la gestione degli umidificatori monouso per l ossigenoterapia. A cura del Gruppo Operativo lotta contro le I.O. con la collaborazione
DettagliDIRITTI. e DOVERI. del MALATO GUIDA PER L UTENTE. www.istituto-besta.it
DIRITTI e DOVERI del MALATO GUIDA PER L UTENTE www.istituto-besta.it DIRITTI Il paziente ha diritto a Qualità delle cure Ricevere le cure più efficaci e di provata validità grazie a conoscenze scientifiche
DettagliS.C. CARDIOLOGIA 2 OPUSCOLO INFORMATIVO LEGGERE PRIMA DEL RICOVERO S.C. CARDIOLOGIA 2 DIPARTIMENTO CARDIOLOGICO DIRETTO RE: DOTTO R ANGELO SANTE BONGO
DIPARTIMENTO CARDIOLOGICO S.C. CARDIOLOGIA 2 DIRETTO RE: DOTTO R ANGELO SANTE BONGO S.C. CARDIOLOGIA 2 OPUSCOLO INFORMATIVO LEGGERE PRIMA DEL RICOVERO Redatto da: CPSE SANNA FABIOLA CPS Inf. ZUMBO PATRIZIA
DettagliLAVORATORE... sesso M F LUOGO E DATA DI NASCITA... Domicilio (Comune e Prov.)... Via... Tel... Medico curante Dott... Via... Tel...
CARTELLA SANITARIA E DI RISCHIO ALLEGATO 3A CARTELLA SANITARIA E DI RISCHIO LAVORATORE... sesso M F LUOGO E DATA DI NASCITA... Codice fiscale Domicilio (Comune e Prov.)... Via... Tel... Medico curante
DettagliINDICAZIONI OPERATIVE PER IL CONTROLLO E LA NOTIFICA DI EVENTUALI CASI DI SARS
ISTRUZIONE OPERATIVA n 2/2003 Revisione 1/2003 INDICAZIONI OPERATIVE PER IL CONTROLLO E LA NOTIFICA DI EVENTUALI CASI DI SARS Ratificato dalla Commissione Aziendale per la Sorveglianza e il Controllo delle
DettagliIstruzione Operativa per le Persone che necessitano di contenzione fisica degenti presso il Dipartimento Riabilitativo Azienda ULSS 20 Verona
AZIENDA ULSS 20 VERONA OSPEDALE INTEGRATIVO DI RETE Marzana Dipartimento Riabilitativo Degenze Accredited - Agréé Istruzione Operativa per le Persone che necessitano di contenzione fisica degenti presso
Dettagli