ESPERIMENTI DI FISICA PER IL BIENNIO ECONOMICO
|
|
- Cornelio Negri
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 ESPERIMENTI DI FISICA PER IL BIENNIO ECONOMICO prof. Mario Sandri
2 Sommario 2 ESPERIMENTO n. 0 - LA MISURA E I SUOI ERRORI ESPERIMENTO n. 1 - LA DENSITÀ ESPERIMENTO n. 2 - VELOCITÀ ED ACCELERAZIONI ESPERIMENTO n. 3 - L ACCELERAZIONE DI GRAVITÀ ESPERIMENTO n. 4 - IL PENDOLO: DIPENDENZA DALLA LUNGHEZZA ESPERIMENTO n. 5 - IL PENDOLO: DIPENDENZA DALLA MASSA ESPERIMENTO n. 6 - IL PENDOLO: MISURA DI g ESPERIMENTO n. 7 - LA LEGGE DI HOOKE ESPERIMENTO n. 8 - L ATTRITO STATICO ESPERIMENTO n. 9 - LA SPINTA DI ARCHIMEDE: DENSITÀ ESPERIMENTO n SPINTA DI ARCHIMEDE: COSTANTE ELASTICA
3 ESPERIMENTO n. 0 - LA MISURA E I SUOI ERRORI - 3 SCOPO Utilizzare il calibro. Familiarizzare coi concetti di errore assoluto, relativo e percentuale. Familiarizzare col concetto di media Misurare le dimensioni (larghezza, lunghezza, superficie, volume) di alcuni oggetti. Calcolare l errore su misure derivate. MATERIALE Righello Calibro Metro Materiali vari da misurare ESECUZIONE Si misurino larghezza, lunghezza e spessore del banco di lavoro utilizzando il metro. Si ripeta la misura per tre vote. Si dispongano i dati in una tabella di questo tipo inserendo per ogni dato il relativo errore assoluto: Oggetto 1 Larghezza (cm) Lunghezza (cm) Spessore (cm) Misura 1 14,5 ± 0,1 43,3 ± 0,1 1,3 ± 0,1 Misura 2 IMPORTANTE: se la lunghezza del mio strumento di misura non è sufficiente, devo ricordarmi che devo sommare gli errori assoluti! Date le tre misure si calcoli la media per ogni misura ricordando che: Ripetere la seguente operazione nel misurare le dimensioni del banco con il righello. Si prendano ora due cilindretti di dimensioni diverse. Si misurino l altezza e il diametro, per ognuno tre volte, utilizzando prima il righello e poi il calibro. Si facciano le stesse operazioni viste col banco (tabella, numero di misure, media).
4 Le medie trovate devono essere disposte in una tabella come segue: Oggetto Larghezza (cm) Lunghezza (cm) Spessore (cm) Banco (metro) 14,6 ± 0,1 43,2 ± 0,1 1,2 ± 0,1 Banco (righello) 14,7 ± 0,9 43,9 ± 0,5 1,3 ± 0,1 4 Stessa cosa peri cilindretti. Successivamente si calcoli la superficie del banco per ognuna delle due misure utilizzando la seguente formula: IMPORTANTE: se ottengo una quantità moltiplicando o dividendo due o più quantità, devo ricordarmi che l errore relativo è la somma degli errori relativi! Ripetere l operazione calcolando il volume del piano di appoggio del banco: Per l errore guardare quanto detto prima. Per finire calcolare il volume del cilindretto nei vari casi: L errore relativo del diametro è moltiplicato per due in quanto questa quantità è elevata alla seconda. Scrivi i risultati ottenuti in maniera ordinata evidenziando le unità di misura e gli errori. Per finire scrivi le conclusioni specificando se le misure sono adeguate (errore percentuale inferiore al 5%), se sono compatibili avendo utilizzato diversi strumenti di misura. Rifletti sugli errori che puoi aver commesso.
5 ESPERIMENTO n. 1 - LA DENSITÀ - 5 SCOPO Misurare la densità di vari oggetti. Ricavare la tipologia del materiale da valori tabulati. Calcolare il volume di solidi irregolari. MATERIALE Righello e calibro Cilindretti vari Bilancia elettronica Cilindro graduato Acqua (o altro liquido) Oggetti di forma irregolare TEORIA IN BREVE La densità (detta anche massa volumica) è una relazione di proporzionalità diretta tra massa e volume. Essa non riguarda un particolare corpo, ma il materiale di cui è fatto, per cui misurandola si possono distinguere i vari materiali. Da un punto di vista fisico la densità è il rapporto tra la massa e il volume di un corpo: Poiché la densità è una grandezza derivata, l unità di misura della densità nel Sistema Internazionale è kg/m 3, tuttavia è altresì possibile utilizzare un sottomultiplo pari a g/cm 3. La densità dipende dalle condizioni ambientali, perché il volume di un corpo varia a seconda della temperatura e della pressione. ESECUZIONE Si prendano quattro cilindretti di forma e materiale diverso (per il materiale si veda il colore). Si misurino con lo strumento più idoneo le sue dimensioni. Utilizzando la bilancia si misuri la massa di ogni cilindretto. Si dispongano i risulta in tabella coi relativi errori.
6 Successivamente si calcoli il volume di ogni cilindretto e si ottenga la relativa incertezza. Con tale misura è possibile ottenere la densità dei vari oggetti utilizzando la formula precedente. Si calcoli il corrispondente errore. 6 Successivamente si prendano due oggetti di forma irregolare. Innanzitutto si pesino gli oggetti. Per calcolare il volume è necessario utilizzare una diversa procedura. Si versi nel cilindro graduato una quantità d acqua in modo che l oggetto di studio possa essere completamente sommerso. Si segni il livello raggiunto dall acqua. Si immerga nel cilindro graduato l oggetto si studio. Il volume dell oggetto è pari al volume del liquido spostato. Si misuri appunto tale volume conoscendo l innalzamento dell acqua e le dimensioni interne del cilindro graduato. Si calcoli infine la densità dell oggetto e il relativo errore con la formula precedente. DOMANDA: tale metodo può essere applicato agli oggetti che galleggiano? Sì perché, no perché? Nelle conclusioni evidenzia anche il tipo di materiale che hai analizzato. Come? Pensaci tu!
7 ESPERIMENTO n. 2 - VELOCITÀ ED ACCELERAZIONI - 7 SCOPO Misurare tempi. Calcolare velocità ed accelerazioni. Familiarizzare coi grafici. MATERIALE Metro Cronometri TEORIA IN BREVE Per caratterizzare la rapidità del moto di un corpo non basta considerarne lo spostamento che questo subisce, bisogna anche valutare quanto tempo impiega a compierlo. Più precisamente, bisogna calcolare la sua velocità media. La velocità media di un corpo è il rapporto fra lo spostamento Δs del corpo e l intervallo di tempo Δt: La velocità media si misura in metri al secondo (m/s): La grandezza che descrivere in termini quantitativi la rapidità con cui varia la velocità è l accelerazione media. L accelerazione media di un corpo è il rapporto fra la variazione di velocità Δv del corpo e l intervallo di tempo Δt in cui è avvenuta: Nel Sistema Internazionale l accelerazione si misura in metri al secondo al secondo (m/s 2 ). ESECUZIONE
8 Si divida il percorso assegnato in cinque parti uguali Se ne misuri la distanza della prima e per somma si deducano le altre. Attenzione all errore sulle misure di distanza! Uno studente si posizioni in ogni sezione da 1 a 5 con un cronometro. Un altro studente si posizioni sulla posizione zero e inizi un moto vario. All atto della partenza ogni studente col cronometro deve prendere il tempo impiegato per arrivare dal punto di partenza al punto di riferimento assegnato. Coi dati così raccolti si deve calcolare la velocità e l accelerazione nel tratto 0-1, 1-2, 2-3, 3-4, 4-5. Calcolare in modo appropriato gli errori. Fare attenzione che la procedura è più complessa rispetto alle precedenti relazioni. Successivamente si calcoli la velocità e l accelerazione nei seguenti tratti 0-1 (già fatto), 0-2, 0-3, 0-4, 0-5 sempre andando a stimare l errore. Dopo aver riposto i dati in opportune tabelle, è necessario realizzare un grafico che evidenzi separatamente le quattro situazioni descritte, due per la velocità e due per l accelerazione. I grafici saranno di questo tipo: velocità o accelerazione spazio Nelle conclusioni descrivi ciò che hai compreso sul moto studiato. In particolare prova a rispondere a queste domande: cosa significa se la velocità assume segno negativo? cosa significa se l accelerazione assume segno negativo?
9 ESPERIMENTO n. 3 - L ACCELERAZIONE DI GRAVITÀ - 9 SCOPO Familiarizzare coi moti uniformemente accelerati. Ricavare la costante di accelerazione gravitazionale. MATERIALE Metro Cronometro Oggetti vari TEORIA IN BREVE Un moto rettilineo in cui l accelerazione è costante si definisce uniformemente accelerato. La sua formulazione è la seguente (si consideri che il tempo iniziale è nullo): dove s è lo spazio percorso, v 0 la velocità iniziale a cui si muove l oggetto, a l accelerazione e t il tempo. Galileo Galilei ha dimostrato che ogni corpo che cade al suolo lo fa con una accelerazione costante pari a ESECUZIONE Si prenda un oggetto qualsiasi (una penna, una gomma, etc.). Lo si posizioni nel posto più alto che si riesca a raggiungere e si segni tale posizione in modo da poter ripetere l esperimento successivamente. La distanza dal suolo è lo spazio che verrà percorso dall oggetto. Si lasci cadere l oggetto e se ne misuri il tempo di caduta con il cronometro. Si ripeta l operazione almeno tre volte. Si calcoli così il tempo medio di caduta. Col tempo medio si calcoli l accelerazione di gravità utilizzando la seguente formula:
10 10 Si calcoli il relativo errore tenendo presente che il tempo è al quadrato (ricorda l esperimento 0). Si ripeta tutto il procedimento utilizzando altri due oggetti. Infine si utilizzi un foglio di carta non piegata e successivamente arrotolato. In totale dovete aver preso 5 set di misure. Una volta calcolate le varie accelerazioni di gravità se ne discutano i risultati alla luce del fatto che dovrebbe arrivare la misura di Galileo. Quali errori averte commesso? Quali fenomeni non ho considerato?
11 ESPERIMENTO n. 4 - IL PENDOLO: DIPENDENZA DALLA LUNGHEZZA - 11 SCOPO Familiarizzare col pendolo. Ricavare la dipendenza della lunghezza nel calcolo del periodo del pendolo. MATERIALE Massa Cronometro Filo Supporto Righello Scala graduata per angoli TEORIA IN BREVE Il pendolo è costituito da una massa legata ad un filo. Se fissiamo ad un supporto l'estremità del filo opposta alla massa il pendolo, sottoposto alla gravità, oscilla. Si chiama periodo (e si indica con T) il tempo che il pendolo impiega per fare una oscillazione completa (andata e ritorno). ESECUZIONE Si costruisca il pendolo utilizzando il supporto in dotazione. All estremità della corda attaccare la massa in dotazione. Si faccia oscillare il pendolo tenendo presente che faccia piccole oscillazioni, utilizzando l apposita scala graduata. Ricorda che per piccola oscillazione si intende una oscillazione di ampiezza inferiore ad 1/10 della lunghezza del pendolo.
12 Misura la sua lunghezza. Fai oscillare il pendolo (piccole oscillazioni) e misura il periodo di oscillazione: conta il tempo di 5 oscillazioni e poi dividi quanto misurato per 5. Ripeti la misura almeno 3 volte. 12 Si allunghi o si accorci successivamente il filo per altre tre volte e si ripetano le medesime operazione avendo cura di farlo partire sempre alla stessa ampiezza. Successivamente disegna i seguenti grafici: lunghezza periodo medio lunghezza periodo medio al quadrato Nelle conclusioni rispondi alle seguenti domande: il periodo del pendolo dipende dalla lunghezza del pendolo? quale relazione lega il periodo del pendolo alla sua lunghezza?
13 ESPERIMENTO n. 5 - IL PENDOLO: DIPENDENZA DALLA MASSA - 13 SCOPO Familiarizzare col pendolo. Ricavare la dipendenza della massa nel calcolo del periodo del pendolo. MATERIALE Masse varie Cronometro Filo Supporto Righello Scala graduata per angoli TEORIA IN BREVE Il pendolo è costituito da una massa legata ad un filo. Se fissiamo ad un supporto l'estremità del filo opposta alla massa il pendolo, sottoposto alla gravità, oscilla. Si chiama periodo (e si indica con T) il tempo che il pendolo impiega per fare una oscillazione completa (andata e ritorno). ESECUZIONE Si costruisca il pendolo utilizzando il supporto in dotazione. All estremità della corda attaccare la massa in dotazione. Si faccia oscillare il pendolo tenendo presente che faccia piccole oscillazioni, utilizzando l apposita scala graduata. Ricorda che per piccola oscillazione si intende una oscillazione di ampiezza inferiore ad 1/10 della lunghezza del pendolo.
14 Misura la sua massa. Fai oscillare il pendolo (piccole oscillazioni) e misura il periodo di oscillazione: conta il tempo di 5 oscillazioni e poi dividi quanto misurato per 5. Ripeti la misura almeno 3 volte. 14 Si vari la massa del pendolo per altre tre volte e si ripetano le medesime operazione avendo cura di farlo partire sempre alla stessa ampiezza. Nelle conclusioni rispondi alla seguente domanda: il periodo del pendolo dipende dalla massa del pendolo?
15 ESPERIMENTO n. 6 - IL PENDOLO: MISURA DI g - 15 SCOPO Familiarizzare col pendolo. Ricavare il valore dell accelerazione gravitazionale dallo studio del pendolo. MATERIALE Masse varie Cronometro Filo Supporto Righello Scala graduata per angoli TEORIA IN BREVE Il pendolo è costituito da una massa legata ad un filo. Se fissiamo ad un supporto l'estremità del filo opposta alla massa il pendolo, sottoposto alla gravità, oscilla. Si chiama periodo (e si indica con T) il tempo che il pendolo impiega per fare una oscillazione completa (andata e ritorno). Il periodo di un pendolo dipende dalla lunghezza l del filo e dall accelerazione gravitazionale g secondo al seguente relazione:
16 ESECUZIONE Si costruisca il pendolo utilizzando il supporto in dotazione. All estremità della corda attaccare la massa in dotazione. Si faccia oscillare il pendolo tenendo presente che faccia piccole oscillazioni, utilizzando l apposita scala graduata. 16 Ricorda che per piccola oscillazione si intende una oscillazione di ampiezza inferiore ad 1/10 della lunghezza del pendolo. Misura la sua lunghezza. Fai oscillare il pendolo (piccole oscillazioni) e misura il periodo di oscillazione: conta il tempo di 5 oscillazioni e poi dividi quanto misurato per 5. Ripeti la misura almeno 3 volte. Si determini, utilizzando la media delle misure, il valore dell accelerazione di gravità utilizzando la seguente formula: Si allunghi o si accorci successivamente il filo per altre quattro volte e si ripetano le medesime operazione avendo cura di farlo partire sempre alla stessa ampiezza. Nelle conclusioni verifica se il valore ottenuto è compatibile con quello tabulato.
17 ESPERIMENTO n. 7 - LA LEGGE DI HOOKE - 17 SCOPO Familiarizzare con le molle. Utilizzare consapevolmente la legge di Hooke. Ricavare il valore della costante elastica di una molla. MATERIALE Masse varie Supporto Righello Molle varie TEORIA IN BREVE In fisica, la legge di Hooke è la più semplice relazione costitutiva di comportamento dei materiali elastici. Essa è formulata dicendo che l'allungamento subìto da un corpo elastico è direttamente proporzionale alla forza ad esso applicata, la costante di proporzionalità viene detta costante elastica e dipende dalla natura del materiale stesso. La formula che lega la forza elastica F all allungamento della molla x è: dove k è la costante elastica della molla e si misura in N/m. ESECUZIONE Se appendiamo una molla ad un supporto e poi la allunghiamo con una massa, possiamo affermare che, una volta raggiunto l'equilibrio (cioè alla fine delle oscillazioni), la forza elastica è equilibrata dal peso della massa. Ciò ci fornisce un metodo per misurare la forza elastica di richiamo: basta misurare la massa e da essa dedurre il peso.
18 18 Si costruisca il sistema come in figura utilizzando una delle molle a disposizione. Si attacchi una massa dopo averla pesata e se ne misuri l allungamento corrispondente. ATTENZIONE: non attaccare una massa che superi il carico di rottura della molla! Si calcoli successivamente il valore della costante elastica attraverso la seguente formula: dove m è la massa del corpo, g l accelerazione di gravità e x l allungamento della molla. Si determini l errore sulla costante elastica della molla. Successivamente si modifichi per due volte la massa appesa alla molla e si ripeta la precedente operazione. Coi tre valori ottenuti della costante elastica si determini la media delle tre misure. Si ripeta tutta la precedente operazione cambiando la molla in esame. Infine si ripeta l operazione attaccando, una dopo l altra, le due molle. Alla fine di tutta l esperienza dovete aver misurato la costante elastica di due molle (diverse) e del sistema delle due molle attaccate. Nello scrivere le tue conclusioni rifletti su questi punti. Per una stessa molla, k varia? Se k è più grande, la molla è più o meno forte? La legge di Hooke è stata verificata? Cosa posso dire della relazione che intercorre tra il valore della costante elastica delle due molle attaccate e quello delle due molle singole?
19 ESPERIMENTO n. 8 - L ATTRITO STATICO - 19 SCOPO Familiarizzare con il concetto d attrito. Ricavare il valore della costante d attrito di un materiale. MATERIALE Oggetti vari Supporti vari Dinamometri Bilancia TEORIA IN BREVE L attrito statico è una forza che impedisce che corpi posti su di una superficie scabra e inizialmente in quiete, inizino a muoversi se la forza agente su di essi, in direzione parallela alla superficie, non supera una certa soglia. Superata questa soglia, l attrito statico smette di opporsi (cessa del tutto). Si noti che, in base al primo principio della dinamica, un corpo in quiete non può iniziare a muoversi a meno che non agisca su di esso una forza. Il valore di soglia entro il quale agisce la forza d attrito statico è allora pari a dove N è la reazione vincolare tra i corpi in contatto e c as è il coefficiente di attrito statico (adimensionale). Il valore del coefficiente d attrito statico è compreso tra 0 ed 1. ESECUZIONE Si prenda un oggetto, se ne misuri la massa e lo si posizioni su una superficie. Ad una estremità si attacchi un dinamometro avendo cura di tirarlo parallelamente al piano di movimento. Facendo molta attenzione si misuri la forza esercitata che produce il primo moto che chiamiamo F pm. IMPORTANTE: è necessario lavorare almeno a coppie e procedere con molta cautela. Può essere necessario ripetere l operazione più volte.
20 Si calcoli ora il coefficiente di attrito statico secondo la seguente formula: 20 dove m è la massa dell oggetto e g l accelerazione di gravità. Si valuti l errore sulla misura. Si costruisca ora una struttura a carrucola come in figura. Si posizioni lo stesso oggetto precedentemente utilizzato. Mi attacchi all altra estremità una massa M tale da creare anche questa volta il primo moto. Si valuti successivamente il coefficiente d attrito in questa nuova situazione secondo questa formula. Si valutino gli errori in questo caso. Ora si confrontino i due risultati e si facciano le opportune considerazioni. Si ripetano tali operazioni almeno altre quattro volte variando o gli oggetti o le superfici di contatto.
21 ESPERIMENTO n. 9 - LA SPINTA DI ARCHIMEDE: DENSITÀ - 21 SCOPO Familiarizzare con la spinta d Archimede. Comprendere il significato della spinta d Archimede. Ricavare il valore della densità di vari liquidi. MATERIALE Cilindretto vuoto Pesi vari Nastro isolante Bacinella o simile Calibro Supporti vari Dinamometri Bilancia Liquidi TEORIA IN BREVE Il principio di Archimede afferma che ogni corpo immerso parzialmente o completamente in un fluido (liquido o gas) riceve una spinta verticale dal basso verso l'alto, uguale per intensità al peso del volume del fluido spostato. Da un punto di vista matematico la formula che descrive la spinta d Archimede S è: dove d è la densità del liquido, g l accelerazione di gravità e V i il volume del corpo immerso nel fluido.
22 ESECUZIONE Si prenda un cilindretto vuoto, gli si inseriscano dei pesi e si chiuda ermeticamente col nastro isolante. Il tutto non deve pesare più di 80 g circa. Si misuri il volume del cilindro utilizzando la seguente formula (per semplicità si assumi che sia un cilindro perfetto): 22 Si attacchi il cilindretto ottenuto al dinamometro più sensibile possibile e si misuri l intensità di forza ottenuta F iniziale. Dall altra parte il dinamometro è appeso al supporto. Si versi nella vaschetta il primo liquido a disposizione che è acqua e si immerga il cilindretto in modo che risulti completamente coperto e che non tocchi il fondo. Se necessario aggiungere dell altro liquido o spostare il supporto. Si misuri ora la nuova intensità di forza misurata dal dinamometro F finale. Il valore della spinta (che si misura in N) è. Ora è possibile valutare la densità d del liquido attraverso la seguente formula: Si valutino gli errori sulla densità. Si confronti tale valore di densità con quello tabulato per l acqua e se ne discutano i risultati. Si ripeta l operazione con un altri liquidi ignoti. Una volta trovata la densità si valuti il tipo di fluido analizzato.
23 ESPERIMENTO n SPINTA DI ARCHIMEDE: COSTANTE ELASTICA - 23 SCOPO Ricavare la costante elastica del dinamometro utilizzano la spinta d Archimede MATERIALE Dinamometri vari Cilindri vari Supporto Recipiente graduato Calibro Acqua ESECUZIONE Selezionare un dinamometro e prendere tre cilindri diversi in modo che il dinamometro riesca a misurare la forza peso in maniera efficace. Si misuri il volume del primo cilindro Si attacchi il primo oggetto al dinamometro e si segni la tacca di riferimento. Successivamente si immerga l oggetto in un recipiente pieno d acqua e si segni la nuova tacca di riferimento del dinamometro. Si misuri col calibro la distanza tra le due tacche trovate questo si chiama allungamento l. Ora si calcoli la costante elastica k del dinamometro utilizzando la seguente formula dove: d = densità acqua pari a 1 g/cm 3 = 1000 kg/m 3, g = accelerazione di gravità pari a 9,81 m/s 2, V = volume del cilindretto, l = allungamento. Si ripetano le medesime operazioni variando il cilindretto per altre due volte. Si calcoli la media ottenuta.
24 IMPORTANTE: è possibile attaccare anche più cilindretti per aumentare il volume. In questo caso il volume totale è la somma dei singoli volumi. 24 Si determini il valore medio della costante elastica del dinamometro ricordando che la sua unità di misura è N/m oppure kg/s 2. Si discutano i risultati ottenuti. Si ripetano le medesime operazioni con gli altri dinamometri variando i cilindretti.
ANNO SCOLASTICO 2015/2016 IIS VENTURI (MODENA) PROGRAMMA SVOLTO PER FISICA E LABORATORIO (INDIRIZZO PROFESSIONALE GRAFICA)
ANNO SCOLASTICO 2015/2016 IIS VENTURI (MODENA) PROGRAMMA SVOLTO PER FISICA E LABORATORIO (INDIRIZZO PROFESSIONALE GRAFICA) CLASSE 1N Prof.ssa Chiara Papotti e prof. Giuseppe Serafini (ITP) Libro di testo:
DettagliIIS Moro Dipartimento di matematica e fisica
IIS Moro Dipartimento di matematica e fisica Obiettivi minimi per le classi seconde - Fisica CONTENUTI SECONDO ANNO MODULO LE FORZE E IL MOTO Conoscenze Significato e unità di misura della velocità Legge
DettagliMODULO BIMESTRALE N.1:Le Grandezze in Fisica
CLASSE PRIMAFISICA MODULO BIMESTRALE N.1:Le Grandezze in Fisica Conoscere il concetto di grandezza, di misura, di unità di misura, di equivalenza e gli strumenti matematici per valutare le grandezze. ABILITA
DettagliSCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN LIQUIDO TRAMITE IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE
SCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN LIQUIDO TRAMITE IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE I Titolo dell esperienza N 4 DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN LIQUIDO CON IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE
DettagliPIANO DI STUDIO D ISTITUTO
PIANO DI STUDIO D ISTITUTO Materia: FISICA Casse 1 1 Quadrimestre Modulo 1 - LE GRANDEZZE FISICHE Saper descrivere le grandezze del S.I., i simboli e le unità di misura. Riconoscere le grandezze fisiche
DettagliEsercizio 1 L/3. mg CM Mg. La sommatoria delle forze e dei momenti deve essere uguale a 0 M A. ω è il verso di rotazione con cui studio il sistema
Esercizio 1 Una trave omogenea di lunghezza L e di massa M è appoggiata in posizione orizzontale su due fulcri lisci posti alle sue estremità. Una massa m è appoggiata sulla trave ad una distanza L/3 da
DettagliFISICA: Le Forze. Giancarlo Zancanella (2014)
FISICA: Le Forze Giancarlo Zancanella (2014) 1 Cos è una forza 2 Il Principio D inerzia Un corpo mantiene inalterato il suo stato di quiete o di moto fino a quando non si gli applica una forza che ne cambia
DettagliEsercizi per il recupero
Istituto di Istruzione Tecnica e Scientifica Aldo Moro Lavoro estivo di fisica per la classe 2H Anno Scolastico 2014-2015 Ripassare il capitolo 14. Pr.( 7-8-9 ) pag.286 ; pr.( 18-23-24-25-26-27-28 ) pag.287
DettagliDon Bosco 2014/15, Classe 3B - Primo compito in classe di Fisica
Don Bosco 014/15, Classe B - Primo compito in classe di Fisica 1. Enuncia il Teorema dell Energia Cinetica. Soluzione. Il lavoro della risultante delle forze agenti su un corpo che si sposta lungo una
Dettagli1 di 5 12/02/ :23
Verifica: tibo5794_me08_test1 nome: classe: data: Esercizio 1. La traiettoria di un proiettile lanciato con velocità orizzontale da una certa altezza è: un segmento di retta obliqua percorso con accelerazione
DettagliSCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA
SCHEDA N 1 IL PENDOLO SEMPLICE SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA Scopo dell'esperimento. Determinare il periodo di oscillazione di un pendolo semplice. Applicare le nozioni sugli errori di una grandezza
DettagliCalibrazione di una molla come sensore di forze
Calibrazione di una molla come sensore di forze Materiale occorrente: un supporto metallico, una molla, un cestello, bulloni di uguale massa, una bilancia, una riga millimetrata, carta millimetrata. Esecuzione
Dettagli4. I principi della meccanica
1 Leggi del moto 4. I principi della meccanica Come si è visto la cinematica studia il moto dal punto di vista descrittivo, ma non si sofferma sulle cause di esso. Ciò è compito della dinamica. Alla base
DettagliMisure di velocità con la guidovia a cuscino d aria (1)
Misure di velocità con la guidovia a cuscino d aria (1) Obiettivo: Riprodurre un moto con velocità costante utilizzando la guidovia a cuscino d aria. Ricavare la tabella oraria e il grafico orario (grafico
DettagliFISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA. OBIETTIVI U. D. n 1.2: La rappresentazione di dati e fenomeni
FISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA Le competenze di base a conclusione dell obbligo di istruzione sono le seguenti: Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà
DettagliMODULO ACCOGLIENZA : 4 ORE
MODULO ACCOGLIENZA : 4 ORE Matematica Richiami di aritmetica algebra e geometria Fisica Osservazione ed interpretazione di un fenomeno Conoscersi; riconoscere e classificare il lavoro svolto negli altri
Dettagli4. LE FORZE E LA LORO MISURA
4. LE FORZE E LA LORO MISURA 4.1 - Le forze e i loro effetti Tante azioni che facciamo o vediamo non sono altro che il risultato di una o più forze. Le forze non si vedono e ci accorgiamo della loro presenza
DettagliSecondo Appello Estivo del corso di Fisica del
Secondo Appello Estivo del corso di Fisica del 25.7.2012 Corso di laurea in Informatica A.A. 2011-2012 (Prof. Paolo Camarri) Cognome: Nome: Matricola: Anno di immatricolazione: Problema n.1 Una semisfera
DettagliLe caratteristiche del moto. Un corpo è in moto se, rispetto ad un sistema di riferimento, cambia la posizione con il passare del tempo.
Il moto dei corpi Le caratteristiche del moto Un corpo è in moto se, rispetto ad un sistema di riferimento, cambia la posizione con il passare del tempo. Le caratteristiche del moto Immagina di stare seduto
DettagliProgramma di fisica. Classe 1^ sez. F A. S. 2015/2016. Docente: prof. ssa Laganà Filomena Donatella
Programma di fisica. Classe 1^ sez. F A. S. 2015/2016 Docente: prof. ssa Laganà Filomena Donatella MODULO 1: LE GRANDEZZE FISICHE. Notazione scientifica dei numeri, approssimazione, ordine di grandezza.
DettagliIIS Moro Dipartimento di matematica e fisica
IIS Moro Dipartimento di matematica e fisica Obiettivi minimi per le classi prime - Fisica Poiché la disciplina Fisica è parte dell Asse Scientifico Tecnologico, essa concorre, attraverso lo studio dei
Dettagli8. Energia e lavoro. 2 Teorema dell energia per un moto uniformemente
1 Definizione di lavoro 8. Energia e lavoro Consideriamo una forza applicata ad un corpo di massa m. Per semplicità ci limitiamo, inizialmente ad una forza costante, come ad esempio la gravità alla superficie
Dettagli1. LA VELOCITA. Si chiama traiettoria la linea che unisce le posizioni successive occupate da un punto materiale in movimento.
1. LA VELOCITA La traiettoria. Si chiama traiettoria la linea che unisce le posizioni successive occupate da un punto materiale in movimento Il moto rettilineo: si definisce moto rettilineo quello di un
DettagliPROGRAMMAZIONE FISICA PRIMO BIENNIO. Corsi tradizionali Scienze applicate
PROGRAMMAZIONE FISICA PRIMO BIENNIO Corsi tradizionali Scienze applicate Anno scolastico 2016-2017 Programmazione di Fisica pag. 2 / 6 FISICA - PRIMO BIENNIO FINALITÀ Comprendere la specificità del linguaggio
DettagliFacoltà di Farmacia - Anno Accademico A 18 febbraio 2010 primo esonero
Facoltà di Farmacia - Anno Accademico 2009-2010 A 18 febbraio 2010 primo esonero Corso di Laurea: Laurea Specialistica in FARMACIA Nome: Cognome: Matricola Aula: Canale: Docente: Riportare sul presente
DettagliPIANO DI STUDIO D ISTITUTO
PIANO DI STUDIO D ISTITUTO Materia: FISICA Casse 2 1 Quadrimestre Modulo 1 - RIPASSO INIZIALE Rappresentare graficamente nel piano cartesiano i risultati di un esperimento. Distinguere fra massa e peso
DettagliStampa Preventivo. A.S Pagina 1 di 6
Stampa Preventivo A.S. 2009-2010 Pagina 1 di 6 Insegnante VISINTIN ANTONELLA Classe 4AL Materia fisica preventivo consuntivo 129 0 titolo modulo 4.1 Grandezze fisiche e misure 4.2 Le forze e l'equilibrio
DettagliVerifica della conservazione dell energia meccanica mediante rotaia a cuscino d aria
Verifica della conservazione dell energia meccanica mediante rotaia a cuscino d aria Lo scopo dell esperimento L esperimento serve a verificare il principio di conservazione dell energia meccanica, secondo
DettagliRichiami sulle oscillazioni smorzate
Richiami sulle oscillazioni smorzate Il moto armonico è il moto descritto da un oscillatore armonico, cioè un sistema meccanico che, quando perturbato dalla sua posizione di equilibrio, è soggetto ad una
DettagliLettura La seconda legge di Newton. Parte prima
La seconda legge di Newton. Parte prima Le cose che devi già conoscere per svolgere l attività La natura vettoriale delle forze e delle accelerazioni. Essere in grado di sommare più vettori. Le definizioni
DettagliCOMPITI VACANZE DI FISICA CLASSE I
COMPITI VACANZE DI FISICA CLASSE I Le gr andezze fisi che: not azione scientif ica, ordine di grandezza, equi val enze, f orm ule invers e 1. Determina la notazione scientifica dei seguenti numeri: 0,04
DettagliStudio delle oscillazioni di un pendolo fisico
Studio delle oscillazioni di un pendolo fisico Materiale occorrente: pendolo con collare (barra metallica), supporto per il pendolo, orologio, righello. Richiami di teoria Un pendolo fisico è costituito
DettagliLaboratorio FISICA. La direzione della forza di gravità. Hai bisogno di: filo a piombo; asta di sostegno; cartoncino.
La direzione della forza di gravità Hai bisogno di: filo a piombo; asta di sostegno; cartoncino. la forza di gravità è diretta verso il centro della Terra; il filo a piombo si dispone secondo la verticale
DettagliCINEMATICA. Ipotesi di base: si trascurano le cause del moto ogge0 in movimento pun3formi
CINEMATICA Ipotesi di base: si trascurano le cause del moto ogge0 in movimento pun3formi Definiamo: spostamento la velocità media la velocità istantanea MOTO RETTILINEO UNIFORME Nel moto re4lineo uniforme:
DettagliMISURE DI VISCOSITA CON IL METODO DI STOKES
MISURE DI VISCOSITA CON IL METODO DI STOKES INTRODUZIONE La viscosità di un fluido rappresenta l attrito dinamico nel fluido. Nel caso di moto in regime laminare, la forza di attrito è direttamente proporzionale
DettagliLe grandezze vettoriali e le Forze
Fisica: lezioni e problemi Le grandezze vettoriali e le Forze 1. Gli spostamenti e i vettori 2. La scomposizione di un vettore 3. Le forze 4. Gli allungamenti elastici 5. Le operazioni sulle forze 6. Le
DettagliCOMPITI PER LE VACANZE ESTIVE E LA PREPARAZIONE PER LA VERIFICA DELLA SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO. CLASSE 1 BL3 Anno scolastico
COMPITI PER LE VACANZE ESTIVE E LA PREPARAZIONE PER LA VERIFICA DELLA SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO DOCENTE: Galizia Rocco MATERIA: Fisica CONTENUTI Teoria CLASSE 1 BL3 Anno scolastico 2015-2016 INTRODUZIONE
DettagliLavoro estivo per studenti con giudizio sospeso. Libro di Testo: Parodi Ostili, Fisica Misure e Statica, LINX
ISO 9001 CERTIFIED ORGANISATION ISTITUTO Di ISTRUZIONE SUPERIORE MINISTERO dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO di ISTRUZIONE SUPERIORE Carlo Alberto Dalla Chiesa 1018 Sesto Calende
DettagliPrincipio di inerzia
Dinamica abbiamo visto come si descrive il moto dei corpi (cinematica) ma oltre a capire come si muovono i corpi è anche necessario capire perchè essi si muovono Partiamo da una domanda fondamentale: qual
DettagliCapitolo 12. Moto oscillatorio
Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre
DettagliVerifica del principio di Archimede Relazione dell esperimento
Verifica del principio di Archimede Relazione dell esperimento È stato effettuato un esperimento per far comprendere e dimostrare il principio di Archimede, ma soprattutto che il valore della spinta non
Dettaglim = 53, g L = 1,4 m r = 25 cm
Un pendolo conico è formato da un sassolino di 53 g attaccato ad un filo lungo 1,4 m. Il sassolino gira lungo una circonferenza di raggio uguale 25 cm. Qual è: (a) la velocità del sassolino; (b) la sua
DettagliCAPITOLO. 1 Gli strumenti di misura Gli errori di misura L incertezza nelle misure La scrittura di una misura 38
Indice LA MATEMATICA PER COMINCIARE 2 LA MISURA DI UNA GRANDEZZA 1 Le proporzioni 1 2 Le percentuali 2 3 Le potenze di 10 3 Proprietà delle potenze 3 4 Seno, coseno e tangente 5 5 I grafici 6 6 La proporzionalità
Dettaglicircostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo GALILEI e Isac
La DINAMICA è il ramo della meccanica che si occupa dello studio del moto dei corpi e delle sue cause o delle circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo
DettagliSCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN CORPO SOLIDO
SCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN CORPO SOLIDO I Titolo dell esperienza N 2 DETERMINAZIONE DEL VOLUME E DELLA DENSITÀ DI UN CORPO SOLIDO IRREGOLARE Autori Prof.sse Fabbri Fiamma,
DettagliQuesto simbolo significa che è disponibile una scheda preparata per presentare l esperimento
L accelerazione Questo simbolo significa che l esperimento si può realizzare con materiali o strumenti presenti nel nostro laboratorio Questo simbolo significa che l esperimento si può realizzare anche
DettagliLiceo Scientifico Marconi Delpino. Classi 1^ Materia: Fisica
Liceo Scientifico Marconi Delpino Classi 1^ Materia: Fisica Compiti per le vacanze estive Gli alunni promossi devono svolgere soltanto gli esercizi del libro di testo, gli alunni con sospensione del giudizio
DettagliCompito di Fisica Generale (Meccanica) 25/01/2011
Compito di Fisica Generale (Meccanica) 25/01/2011 1) Un punto materiale di massa m è vincolato a muoversi su di una guida orizzontale. Il punto è attaccato ad una molla di costante elastica k. La guida
DettagliProtezione Civile - Regione Friuli Venezia Giulia. Protezione Civile - Regione Friuli Venezia Giulia
1 Principi di idraulica Definizioni MECCANICA DEI FLUIDI È il ramo della fisica che studia le proprietà dei fluidi, cioè liquidi, vapori e gas. Idrostatica Studia i fluidi in quiete Idrodinamica Studia
DettagliTavola di programmazione di FISICA Classe 1 1 Quadrimeste
Tavola di programmazione di FISICA Classe 1 1 Quadrimeste Modulo 1 - LE GRANDEZZE FISICHE Competenze Abilità/Capacità Conoscenze Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale
DettagliEsercizio 1 Meccanica del Punto
Esercizio 1 Meccanica del Punto Una molla di costante elastica k e lunghezza a riposo L 0 è appesa al soffitto di una stanza di altezza H. All altra estremità della molla è attaccata una pallina di massa
DettagliCompiti per le vacanze Per non dimenticare le cose studiate e imparare qualche cosa di nuovo!!
a.s. 2014/2015 classe1 C Compiti per le vacanze Per non dimenticare le cose studiate e imparare qualche cosa di nuovo!! Prof.ssa F. BARBIN FISICA (lavori per tutti): Testo: S.Fabbri M.Masini, Phoenomena
DettagliFISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica
FISICA Elaborazione dei dati sperimentali Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica LE GRANDEZZE FISICHE Una grandezza fisica è una quantità che può essere misurata con uno strumento
DettagliGAIALAB:INCONTRIAMO L AMBIENTE IN LABORATORIO
LABORATORIO DI FISICA Chi galleggia e chi va a fondo Perché alcuni corpi in acqua affondano e altri galleggiano? Per rispondere a questa domanda facciamo un esperimento: Appendiamo a un dinamometro due
DettagliEsercitazione 2. Soluzione
Esercitazione 2 Esercizio 1 - Resistenza dell aria Un blocchetto di massa m = 0.01 Kg (10 grammi) viene appoggiato delicatamente con velocità iniziale zero su un piano inclinato rispetto all orizziontale
DettagliESERCIZIO 1. 5N 2Kg 1Kg
ESERCIZIO 1 Una mano spinge due corpi su una superficie orizzontale priva di attrito, come mostrato in figura. Le masse dei corpi sono Kg e 1 Kg. La mano esercita la forza di 5 N sul corpo di Kg. 5N Kg
DettagliIISS Enzo Ferrari, Roma. Plesso Vallauri, Liceo delle Scienze Applicate. Programma svolto
IISS Enzo Ferrari, Roma Plesso Vallauri, Liceo delle Scienze Applicate Programma svolto ANNO SCOLASTICO: 2015-2016 DISCIPLINA: FISICA CLASSE: 2ª F DOCENTE: MICHAEL ROTONDO Richiami sulle grandezze fisiche,
Dettaglistudia il moto dei corpi date le forze che agiscono su di essi:
3-SBAC Fisica 1/16 DINAMICA : studia il moto dei corpi date le forze che agiscono su di essi: Forze r(t) Galileo (1546-1642) metodo sperimentale caduta libera principio relativita pendolo astronomia, telescopio
DettagliProblemi di dinamica del punto materiale
Problemi di dinamica del punto materiale 1. Un corpo di massa M = 200 kg viene lanciato con velocità v 0 = 36 km/ora su un piano inclinato di un angolo θ = 30 o rispetto all orizzontale. Nel salire, il
DettagliDinamica del punto materiale: problemi con gli oscillatori.
Dinamica del punto materiale: problemi con gli oscillatori. Problema: Una molla ideale di costante elastica k = 300 Nm 1 e lunghezza a riposo l 0 = 1 m pende verticalmente avendo un estremità fissata ad
Dettagliattrito2.notebook March 18, 2013
Proviamo a tirare una tavoletta di legno, appoggiata su un piano, mediante un dinamometro e aumentiamo lentamente l'intensità della forza applicata fino a quando la tavoletta inizia a muoversi. Indichiamo
DettagliAnno scolastico 2016/17. Piano di lavoro individuale ISS BRESSANONE-BRIXEN LICEO SCIENTIFICO - LICEO LINGUISTICO - ITE. Classe: V liceo linguistico
Anno scolastico 2016/17 Piano di lavoro individuale ISS BRESSANONE-BRIXEN LICEO SCIENTIFICO - LICEO LINGUISTICO - ITE Classe: V liceo linguistico Insegnante: Prof. Nicola Beltrani Materia: Fisica ISS BRESSANONE-BRIXEN
Dettagli4 FORZE FONDAMENTALI
FORZA 4! QUANTE FORZE? IN NATURA POSSONO ESSERE OSSERVATE TANTE TIPOLOGIE DI FORZE DIVERSE: GRAVITA' O PESO, LA FORZA CHE SI ESERCITA TRA DUE MAGNETI O TRA DUE CORPI CARICHI, LA FORZA DEL VENTO O DELL'ACQUA
DettagliSolidi, liquidi e gas. 0 In natura le sostanze possono trovarsi in tre stati di aggregazione:
Solidi, liquidi e gas 0 In natura le sostanze possono trovarsi in tre stati di aggregazione: Caratteristiche di un fluido FLUIDO sostanza senza forma propria (assume la forma del recipiente che la contiene)
DettagliAffonda o galleggia?
ffonda o galleggia? llo stesso livello! Cominciamo con questa osservazione: se mettiamo un liquido in un recipiente formato da più tubi comunicanti vediamo che il liquido si dispone in tutti i tubi allo
Dettagliè completamente immerso in acqua. La sua
In un tubo scorre in regime stazionario un liquido ideale con densità 1.00 10 3 kg/m 3 ; in un punto A il tubo ha raggio R A = 2.00 cm, la velocità di scorrimento è v A = 5.00 m/se la pressione è P A =
DettagliMassa, temperatura, volume, densità sono grandezze scalari. La forza è una grandezza vettoriale
Le forze (2 a parte) Massa, temperatura, volume, densità sono grandezze scalari La forza è una grandezza vettoriale Scalari e vettori Si definiscono SCALARI le grandezze fisiche che sono del tutto caratterizzate
DettagliSAN DANIELE DEL FRIULI
ISTITUTO STATALE di ISTRUZIONE SUPERIORE DI SAN DANIELE DEL FRIULI VINCENZO MANZINI CORSI DI STUDIO: Amministrazione, Finanza e Marketing/IGEA Costruzioni, Ambiente e Territorio/Geometri Liceo Linguistico/Linguistico
DettagliDinamica: Forze e Moto, Leggi di Newton
Dinamica: Forze e Moto, Leggi di Newton La Dinamica studia il moto dei corpi in relazione il moto con le sue cause: perché e come gli oggetti si muovono. La causa del moto è individuata nella presenza
DettagliPremessa: Si continua a studiare il moto degli oggetti in approssimazione di PUNTO MATERIALE
Leggi della Dinamica Premessa: Si continua a studiare il moto degli oggetti in approssimazione di PUNTO MATERIALE Fisica con Elementi di Matematica 1 Leggi della Dinamica Perché i corpi cambiano il loro
DettagliEsercitazione VI - Leggi della dinamica III
Esercitazione VI - Leggi della dinamica III Esercizio 1 I corpi 1, 2 e 3 rispettivamente di massa m 1 = 2kg, m 2 = 3kg ed m 3 = 4kg sono collegati come in figura tramite un filo inestensibile. Trascurando
DettagliDatemi il principio di Archimede e terrò in equilibrio il mondo Principio di Archimede in aria
Classe 2I Scuola IIS P. Scalcerle Callegaro Giulia Castiglioni Martino Faggin Riccardo Datemi il principio di Archimede e terrò in equilibrio il mondo Principio di Archimede in aria INTRODUZIONE Inizialmente,
DettagliEsercizio (tratto dal Problema 4.24 del Mazzoldi 2)
1 Esercizio (tratto dal Problema 4.4 del Mazzoldi ) Due masse uguali, collegate da un filo, sono disposte come in figura. L angolo vale 30 o, l altezza vale 1 m, il coefficiente di attrito massa-piano
DettagliTutte le altre grandezze fisiche derivano da queste e sono dette grandezze DERIVATE (es. la superficie e il volume).
Grandezze fisiche e misure La fisica studia i fenomeni del mondo che ci circonda e ci aiuta a capirli. Tutte le grandezze che caratterizzano un fenomeno e che possono essere misurate sono dette GRANDEZZE
DettagliLavoro. Energia. Mauro Saita Versione provvisoria, febbraio Lavoro è forza per spostamento
Lavoro. Energia. Mauro Saita e-mail: maurosaita@tiscalinet.it Versione provvisoria, febbraio 2015. Indice 1 Lavoro è forza per spostamento 1 1.1 Lavoro compiuto da una forza variabile. Caso bidimensionale..........
DettagliDinamica. Relazione tra forze e movimento dei corpi Principi della dinamica Conce4 di forza, inerzia, massa
Dinamica Relazione tra forze e movimento dei corpi Principi della dinamica Conce4 di forza, inerzia, massa Cinematica Moto rettilineo uniforme s=s 0 +v(t-t 0 ) Moto uniformemente accelerato v=v 0 +a(t-t
DettagliFISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica
FISICA Elaborazione dei dati sperimentali Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica LA MISURA GLI STRUMENTI DI MISURA Gli strumenti di misura possono essere analogici o digitali.
DettagliFISICA. Serie 11: Dinamica del punto materiale V. Esercizio 1 Legge di Hooke. Esercizio 2 Legge di Hooke. I liceo
FISICA Serie : Dinamica del punto materiale V I liceo Esercizio Legge di Hooke Una molla è sottomessa ad una deformazione. I dati riportati nel grafico qui sotto mostrano l intensità della forza applicata
DettagliFisica per scienze ed ingegneria
Serway, Jewett Fisica per scienze ed ingegneria Capitolo 15 Blocchetto legato ad una molla in moto su un piano orizzontale privo di attrito. Forza elastica di richiamo: F x =-Kx (Legge di Hooke). Per x>0,
DettagliIDRAULICA STUDIA I FLUIDI, IL LORO EQUILIBRIO E IL LORO MOVIMENTO
A - IDRAULICA IDRAULICA STUDIA I FLUIDI, IL LORO EQUILIBRIO E IL LORO MOVIMENTO FLUIDO CORPO MATERIALE CHE, A CAUSA DELLA ELEVATA MOBILITA' DELLE PARTICELLE CHE LO COMPONGONO, PUO' SUBIRE RILEVANTI VARIAZIONI
DettagliEsercizi Prime A_MIO_1 METODO SPERIMENTALE Scrivere la definizione di scienza Scrivere la definizione di fisica.
METODO SPERIMENTALE 1-1 - Scrivere la definizione di scienza. 1-2 - Scrivere la definizione di fisica. 1-3 - Effettuare una ricerca si Galileo Galilei Per il quaderno di laboratorio. 1-4 - Ricercare la
DettagliCinematica. Descrizione dei moti
Cinematica Descrizione dei moti Moto di un punto materiale Nella descrizione del moto di un corpo (cinematica) partiamo dal caso più semplice: il punto materiale, che non ha dimensioni proprie. y. P 2
DettagliMagnete in caduta in un tubo metallico
Magnete in caduta in un tubo metallico Progetto Lauree Scientifiche 2009 Laboratorio di Fisica Dipartimento di Fisica Università di Genova in collaborazione con il Liceo Leonardo da Vinci Genova - 25 novembre
DettagliLAVORO ED ENERGIA. Dott.ssa Silvia Rainò
1 LAVORO ED ENERGIA Dott.ssa Silvia Rainò Lavoro ed Energia 2 Consideriamo il moto di un oggetto vincolato a muoversi su una traiettoria prestabilita, ad esempio: Un treno vincolato a muoversi sui binari.
Dettagli6. IL MOTO Come descrivere un moto.
6. IL MOTO Per definire il movimento di un corpo o il suo stato di quiete deve sempre essere individuato un sistema di riferimento e ogni movimento è relativo al sistema di riferimento in cui esso avviene.
DettagliUniversità del Sannio
Università del Sannio Corso di Fisica 1 Lezione 6 Dinamica del punto materiale II Prof.ssa Stefania Petracca 1 Lavoro, energia cinetica, energie potenziali Le equazioni della dinamica permettono di determinare
DettagliCompito di Fisica Generale (Meccanica) 13/01/2014
Compito di Fisica Generale (Meccanica) 13/01/2014 1) Un punto materiale inizialmente in moto rettilineo uniforme è soggetto alla sola forza di Coriolis. Supponendo che il punto si trovi inizialmente nella
DettagliCLASSE 3 D. CORSO DI FISICA prof. Calogero Contrino IL QUADERNO DELL ESTATE
LICEO SCIENTIFICO GIUDICI SAETTA E LIVATINO RAVANUSA ANNO SCOLASTICO 2013-2014 CLASSE 3 D CORSO DI FISICA prof. Calogero Contrino IL QUADERNO DELL ESTATE 20 esercizi per restare in forma 1) Un corpo di
DettagliAttrito statico e attrito dinamico
Forza di attrito La presenza delle forze di attrito fa parte dell esperienza quotidiana. Se si tenta di far scorrere un corpo su una superficie, si sviluppa una resistenza allo scorrimento detta forza
DettagliUniversità Politecnica delle Marche, Facoltà di Agraria. C.d.L. Scienze Forestali e Ambientali, A.A. 2009/2010, Fisica 1
C.d.L. Scienze Forestali e Ambientali, A.A. 2009/2010, Fisica 1 Unità di misura - misurare oggetti - grandezze fisiche: fondamentali: lunghezza, tempo, massa, intensità di corrente, temperatura assoluta,
DettagliEsercizi di Statica. Esercitazioni di Fisica per ingegneri - A.A
Esercizio 1 Esercizi di Statica Esercitazioni di Fisica per ingegneri - A.A. 2011-2012 Un punto materiale di massa m = 0.1 kg (vedi FIG.1) è situato all estremità di una sbarretta indeformabile di peso
DettagliErrata Corrige. Quesiti di Fisica Generale
1 Errata Corrige a cura di Giovanni Romanelli Quesiti di Fisica Generale per i C.d.S. delle Facoltà di Scienze di Prof. Carla Andreani Dr. Giulia Festa Dr. Andrea Lapi Dr. Roberto Senesi 2 Copyright@2010
DettagliConoscenze FISICA LES CLASSE TERZA SAPERI MINIMI
FISICA LES SAPERI MINIMI CLASSE TERZA LE GRANDEZZE FISICHE E LA LORO MISURA Nuovi principi per indagare la natura. Il concetto di grandezza fisica. Misurare una grandezza fisica. L impossibilità di ottenere
DettagliDati sperimentali Nella serie di 10 misurazioni di tempo effettuate, si sono ottenuti i seguenti valori espressi in secondi:
ESPERIMENTO DI LABORATORIO DI FISICA MISURE DI TEMPO Obiettivo L obiettivo dell esperimento, oltre che familiarizzare con le misure di tempo, è quello di rivelare gli errori casuali, elaborare statisticamente
DettagliApplicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico
Applicazioni delle leggi della meccanica: moto armnico Discutiamo le caratteristiche del moto armonico utilizzando l esempio di una molla di costante k e massa trascurabile a cui è fissato un oggetto di
DettagliLavoro. Esempio. Definizione di lavoro. Lavoro motore e lavoro resistente. Lavoro compiuto da più forze ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE
Lavoro ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE Cos è il lavoro? Il lavoro è la grandezza fisica che mette in relazione spostamento e forza. Il lavoro dipende sia dalla direzione della forza sia dalla
DettagliChe cos è una forza? 2ª lezione (21 ottobre 2006): Idea intuitiva: forza legata al concetto di sforzo muscolare.
2ª lezione (21 ottobre 2006): Che cos è una forza? Idea intuitiva: forza legata al concetto di sforzo muscolare. L idea intuitiva è corretta, ma limitata ; le forze non sono esercitate solo dai muscoli!
DettagliModulo B Unità 3 Equilibrio dei fluidi Pagina 1. Solidi, liquidi, aeriformi
Modulo B Unità 3 Equilibrio dei fluidi Pagina Solidi, liquidi, aeriformi I solidi hanno forma e volume propri, i liquidi hanno volume proprio e forma del recipiente che li contiene, gli aeriformi hanno
DettagliFisica Generale per Ing. Gestionale e Civile (Prof. F. Forti) A.A. 2010/2011 Prova in itinere del 4/3/2011.
Cognome Nome Numero di matricola Fisica Generale per Ing. Gestionale e Civile (Prof. F. Forti) A.A. 00/0 Prova in itinere del 4/3/0. Tempo a disposizione: h30 Modalità di risposta: scrivere la formula
DettagliFORMULARIO DI FISICA 3 MOTO OSCILLATORIO
FORMULARIO DI FISICA 3 MOTO OSCILLATORIO Corpo attaccato ad una molla che compie delle oscillazioni Calcolare la costante elastica della molla 2 2 1 2 2 ω: frequenza angolare (Pulsazione) ; T: Periodo
Dettagli