CORSO DI MARKETING PROGREDITO MARKETING METRICS II PARTE. Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino Carlo Bo
|
|
- Dino Roberti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CORSO DI MARKETING PROGREDITO MARKETING METRICS II PARTE Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino Carlo Bo 1
2 La marketing scorecard Elementi da stimare ex ante e misurare ex post (esempi) Prospettiva sviluppo Prospettiva clienti Prospettiva ec. fin. La dinamica delle vendite La quota di mercato Le cause degli scostamenti Il valore percepito dai consumatori La soddisfazione La fedeltà Cause di gap tra progr. e realizzato La redditività: - dei clienti - dei prodotti - degli investimenti in marketing Cause di gap tra progr. e realizzato I riflessi di questi parametri sul valore dell impresa 2
3 PROSPETTIVA CLIENTI INDICATORI PER VALUTARE LA SODDISFAZIONE E LA FEDELTA 3
4 INDICATORI DI CUSTOMER SATISFACTION SODDISFAZIONE CLIENTE IMPRESA Progettazione Valore desiderato Valore atteso Valore percepito Realizzazione Comunicazione Comprensione Motivazioni personali Esperienze precedenti Immagine percepita Passaparola Comunicazione concorrenti 4
5 INDICATORI DI CUSTOMER SATISFACTION Come abbiamo già visto il valore desiderato, atteso e percepito può essere misurato con varie metodologie. Una è il modello di Fishbein (approccio di composizione) MODELLO DI FISHBEIN = valore percepito prodotto B = importanza dell i-esimo attributo = performance percepita per l i-esimo attributo di B n = numero degli attributi 5
6 INDICATORI DI CUSTOMER SATISFACTION La soddisfazione può dunque essere misurata come differenza tra il valore percepito del prodotto B (primo addendo della formula) ed il valore atteso (o desiderato) per quel prodotto. i=n S = Ii Xi,b - Ii Xi,b,a i=1 i=n i=1 Xi,b,a = performance attesa per l i-esimo attributo di B Se il calcolo dà un valore negativo il consumatore è insoddisfatto. 6
7 INDICATORI DI FEDELTÀ Ci sono diverse forme di fedeltà, che si realizzano attraverso un processi in 4 fasi: 1. ACQUISTO Valore atteso: definito in funzione dei benefici e dei costi attesi 2. FEDELTA COMPORTAMENTALE Valore percepito dopo acquisto e consumo: conseguenza della fiducia generata dalla soddisfazione per l esperienza d acquisto e di consumo (focus sulle prestazione) 3. FEDELTA COGNITIVA 4. LEALTA Valore differenziale della relazione con quel fornitore: deriva da un giudizio positivo (fiducia) sulle capacità del fornitore in rapporto ai concorrenti (focus sul fornitore) Valore equità: frutto di una valutazione positiva sulla ripartizione dei benefici generati dalla relazione. Fiducia nella correttezza del fornitore 7
8 Modello Dinamico del Customer Loyalty FEDELTA COGNITIVA FIDUCIA RIACQUISTO SODDISFAZIONE AVVIO DELLA RELAZIONE VALORE ATTESO ACQUISTO VALORE RECEPITO FEDELTA COMPORTAMENTALE VALUTAZIONE DEL PRODUTTORE 8
9 Modello Dinamico del Customer Loyalty Valutazione razionale dei vantaggi che possono derivare da un rapporto stabile con quel fornitore Deriva da molteplici fattori: Soddisfazione per gli acquisti precedenti: prestazioni, servizi, tempi consegna FEDELTA COGNITIVA Antecedenti comportamentali: soluzione problemi o conflitti sorti, commitment dimostrato dal fornitore Convinzione di vantaggi di costo nel medio termine: Costi cognitivi: di ricerca informazioni Costi emotivi: percezione di incertezza Costi strutturali: costi di adattamento e di apprendimento 9
10 Modello Dinamico del Customer Loyalty LOYALTY VALORE EQUITA FEDELTA COGNITIVA FIDUCIA RIACQUISTO SODDISFAZIONE AVVIO DELLA RELAZIONE VALORE ATTESO ACQUISTO VALORE RECEPITO FEDELTA COMPORTAMENTALE VALUTAZIONE DEL PRODUTTORE 10
11 Modello Dinamico del Customer Loyalty LOYALTY Deriva dalla certezza di potersi fidare, da un giudizio sui valori e le finalità che guidano il fornitore nella gestione della relazione La lealtà dipende, quindi, dalle dimensioni etiche dello scambio: Fiducia: affidamento sull altrui correttezza e buona fede Commitment: impegno nella relazione Equità: ricerca reciproco vantaggio Responsabilità: rispetto degli impegni 11
12 Modello Dinamico del Customer Loyalty MISURAZIONE DEL CUSTOMER RETENTION RATE clienti fine anno - nuovi clienti acquisiti nell anno CRR = x 100 clienti a inizio anno 1 Anzianità media clientela = CRR 12
13 La marketing scorecard Elementi da stimare ex ante e misurare ex post (esempi) Prospettiva sviluppo Prospettiva clienti Prospettiva ec. fin. La dinamica delle vendite La quota di mercato Le cause degli scostamenti Il valore percepito dai consumatori La soddisfazione La fedeltà Cause di gap tra progr. e realizzato La redditività: - dei clienti - dei prodotti - degli investimenti in marketing Cause di gap tra progr. e realizzato I riflessi di questi parametri sul valore dell impresa 13
14 PROSPETTIVA EC. FINANZIARIA INDICATORI DEI RISULTATI ECONOMICO FINANZIARI 14
15 INDICATORI DEI RISULTATI EC. E FIN. Parametri esaminati con il piano di marketing. Margine di contribuzione: FATTURATO COSTI DIRETTI Utile netto: FATTURATO COSTI TOTALI Sono valori assoluti, che prescindono dal capitale investito e sono influenzati dall azione anche di altre funzioni. 15
16 INDICATORI DEI RISULTATI EC. E FIN. Tra il margine di contribuzione e l utile netto posso individuare altri indicatori intermedi: + Ricavi di competenza (fatturato) - Spese di esercizio (costi generali+costi diretti per i vari prodotti) - Ammortamenti = Reddito operativo lordo (netto se tolgo le tasse) - interessi passivi = Utile lordo - Imposte (calcolate in % sull utile lordo) = Utile netto 16
17 INDICATORI DEI RISULTATI EC. E FIN. Parametri che misurano il risultato in % su altre variabili. Misurano obiettivi generali al cui conseguimento il marketing deve contribuire ROS = RAPPORTO TRA IL REDDITO OPERATIVO E IL FATTURATO (Return On Sales) ROI = REDDITO OPERATIVO / CAPITALE INVESTITO (Return On Investment) 17
18 INDICATORI DEI RISULTATI EC. E FIN. Un indicatore più specifico per il marketing è il ROME ROME: Return On Marketing Expenditure ROME = Variazione della redditività / Variazione delle spese di marketing Andrebbe calcolato per le diverse spese di marketing Difficoltà: difficile distinguere impatto spese di marketing da altre influenze difficile distinguere impatto delle diverse spese di marketing difficile valutare effetti nel tempo 18
19 INDICATORI DEL VALORE DEI CLIENTI E DELL IMPRESA Logica alla base di questo approccio: Obiettivo primo da perseguire: crescita del valore per la proprietà Crescita di valore misurata in base a differenza tra valore di bilancio e valore di mercato dell impresa Valore di mercato deriva da rendimento atteso per il capitale investito Gli investimenti di marketing vanno decisi in base al loro rendimento atteso 19
20 INDICATORI DEL VALORE DEI CLIENTI E DELL IMPRESA Calcolo rendimento atteso, che determina il valore dell impresa: n Ct dove: VA Ct r C 0 VAN = C 0 t=1 (1+r) t = valore attuale del capitale investito = cash flow dell anno t (valore, durata, distrib. temporale) = tasso di sconto (rischio) = investimento iniziale 20
21 INDICATORI DEL VALORE DEI CLIENTI E DELL IMPRESA Il flusso di cassa è determinato dalle vendite che si realizzeranno con i clienti. Il valore dei clienti attuali, misurato in base all attualizzazione dei rendimenti che essi potranno consentire nel tempo, rappresenta dunque una componente molto importante del valore dell impresa. Formula per calcolare il valore di un cliente: n n CE = (Qt Mt) dt rt - (Ft dt) rt A1 t=1 t=1 Dove: CE = Customer Equity Q = Valore delle vendite negli anni M = Margine % d = Tasso di attualizzazione (da calcolarsi in funzione del n. di anni) R = retention rate (probabilità di mantenere il cliente - da calcolarsi in funzione del n. di anni) F = Costi di fidelizzazione e gestione del cliente A1 = sono i costi di acquisizione del cliente, che dovrebbero essere sopportati solo al tempo 1 21
22 I MODELLI 22
23 I MODELLI: CONCETTI BASE Un modello numerico ha quattro grandi componenti: gli input: sono valori che devono inserire gli utilizzatori del modello (budget, risultati intermedi,.). le assumption: sono valori riferiti a condizioni di contesto sulle quali non si è in grado di intervenire (tasso di crescita dell economia, inflazione, ) le formule di calcolo: sono le funzioni matematiche che collegano gli input agli output. Possono essere elaborate sulla base di ricerche di mercato, di sperimentazioni, di esperienze passate, di collegamenti logici. I risultati: indicatori e le tabelle che specificano gli esiti del processo 23
24 Il Modello What If? Il modello What if.? valuta gli effetti di specifiche politiche di marketing o di variazioni che possono intervenire nel mercato What-if? ASSUMPTION INPUT RISULTATI CALCOLI 24
25 Il Modello dello Scenario Scenario 1 Scenario 2 Scenario 3 ASSUMPTION INPUT RISULTATI CALCOLI 25
26 I MODELLI: CONCETTI BASE Può essere elaborato un modello per ogni processo. I processi possono essere collegati tra loro, sequenzialmente e gerarchicamente, fino ad arrivare a spiegare i risultati di valenza più generale (il margine operativo ed il ritorno degli investimenti effettuati). Vedremo due esempi di modelli: 1. Rivolto ad analizzare i fattori che generano variazioni nella quota di mercato 2. Rivolto ad analizzare i fattori che generano variazioni nel margine di contribuzione e nel profitto 26
27 I modelli: evoluzione Q.M. Ogni atto d acquisto di una marca può essere descritto con 3 origini e 3 destinazioni: 1. Coloro che acquistano già la marca A la riacquistano (Fedeltà); 2. La marca A sottrae clienti alla marca B (Attrazione); 3. La marca A conquista nuovi clienti (Attrazione); Attrazione Fedeltà Acquirenti marca A Fuga Acquirenti marca B Attrazione Fuga Non Acquirenti Probabilità di transizione sono Prof. la Giancarlo base per Ferrero formulare Corso di marketing previsioni future 27
28 ESEMPIO Marche acquist. al tempo t Spostamenti al tempo t+1 Levissima A B Vendite tot (milioni lt) al tempo t QM al tempo t Levissima 56,0% 30,0% 14,0% 20 10% Marca A 20,0% 30,0% 50,0% % Marca B 0,0% 20,0% 80,0% 80 40% QMt+1 15,6% 26,0% 58,4% % Levissima t+1= 56%*20+[(20%*100)+(0%*80)]=11,2+20= 31,2 milioni di lt QM Levissima t+1= 31,2/200 *100 = 15,6% 28
29 I modelli: evoluzione Q.M. La QM di lungo periodo è funzione del tasso di attrazione e fedeltà: QMi,t+1=α(Qmi,t)+β(1-Qmi,t) Qmi,t = Quota di mercato della marca i al tempo t α = tasso fedeltà β = tasso attrazione 29
30 I modelli: evoluzione Q.M. Teorema fondamentale della quota di mercato QM = λ ( QM ) + i it i it, + 1, γ M j i M j λ i = frazione della QM che rimane alla marca da t a t+1 γ i = produttività degli investimenti di marketing relativi M i,j = investimenti di marketing della marca i e delle marche concorrenti 30
31 I modelli: variazioni nel margine di contrib. Questo modello analizza le possibili cause degli scostamenti tra obiettivi e risultati con riferimento al margine di contribuzione. Le principali cause di scostamento nel margine di contribuzione possono essere: Variazioni nelle vendite (Volumixmargini) Variazioni negli investimenti di marketing Variazioni nei margini unitari (prezzi-costi) Variazione margine di contribuzione unitario 31
32 I modelli: variazioni nel margine di contrib. Le principali cause di scostamento nelle performance di marketing sono: Variazioni nelle vendite (Volumixmargini) Variazioni negli investimenti di marketing Variazioni nei margini unitari (prezzi-costi) Variazione margine di contribuzione unitario 32
33 Variazione delle vendite Le variazioni nei volumi di vendita si riflettono sul margine di contribuzione in base al margine previsto per unità venduta (considerato come costante). VV t = M p (V a V p ) Dove: VV t = Variazione del rendimento delle vendite al tempo t M p = Margini pianificati a budget al tempo t V a = Volume di vendite realizzate nel periodo t V p = Volume di vendite pianificate a budget al tempo t Quindi lo scostamento del rendimento delle vendite è pari alla differenza tra quantità venduta nel periodo t e la quantità prevista a budget per lo stesso periodo, moltiplicata per i margini pianificati a budget. 33
34 Varianza delle vendite Possibili cause (va stimata l incidenza di ognuno di questi fattori): Espansione mercato Acquisizione nuovi clienti Nuovi mercati Base retention Variazioni volumi di vendita Nuove linee di prodotto 34
35 Variazioni nel margine di contrib. unitario Le principali cause di scostamento nelle performance di marketing sono: Effetti di variazioni nelle vendite (Volumixmargini) Variazioni negli investimenti di marketing Variazioni nei margini unitari (prezzi-costi) Variazione margine di contribuzione unitario 35
36 Variazioni nel margine di contrib. unitario In questo caso consideriamo costanti le vendite e valutiamo gli effetti delle variazioni nei margini unitari. MV t = V a (M a M p ) Dove: MV t = Varianza dei margini al tempo t M a = Margine per unità realizzato M p = Margine pianificato a budget per unità per il periodo t V a = Volume di vendite realizzato al periodo t Quindi lo scostamento dei margini di vendita è pari alla differenza tra il margine attuale del venduto nel periodo t ed il margine previsto originariamente a budget per lo stesso periodo, moltiplicata per le quantità vendute nel periodo di riferimento. 36
37 Variazioni nel margine di contrib. unitario La varianza dei margini dipende principalmente: 1. Dalla varianza dei prezzi; 2. Dalla varianza dei costi non di marketing Varianza dei margini Varianza dei prezzi Varianza dei costi 37
38 Variazioni nelle spese di marketing Le principali cause di scostamento nelle performance di marketing sono: Effetti di variazioni nelle vendite (Volumixmargini) Variazioni negli investimenti di marketing Variazioni nei margini unitari (prezzi-costi) Variazione margine di contribuzione unitario 38
39 Variazioni nelle spese di marketing Analisi dello scostamento determinato dagli investimenti di marketing. MEV t = ME p ME a Dove: MEV t = Varianza delle spese di marketing al tempo t ME a = Spese di marketing nel periodo di riferimento ME p = Spese di marketing pianificate a budget per il periodo t Tale scostamento può essere stato determinato da cause strutturali o congiunturali. 39
40 I modelli: variazioni nel profitto netto La varianza del net profit contribution dipende anche da fattori non imputabili direttamente al marketing. Le cause di un possibile scostamento sono: la varianza nei volumi; la varianza nei margini; la varianza nelle spese di marketing; la varianza nelle spese fisse non di marketing; la varianza nelle spese generali. 40
41 Varianza della bottom line: net profit Variazione margine di contribuzione Variazioni spese fisse non di marketing Variazioni spese variabili indirette Variazioni profitto netto NPC = Domanda x QM x Margine - Costi mkt Spese fisse non mkt Spese overhead 41
CORSO DI MARKETING PROGREDITO MARKETING METRICS. Parte seconda. Prof. Giancarlo Ferrero Università di Urbino Carlo Bo
CORSO DI MARKETING PROGREDITO MARKETING METRICS Parte seconda Carlo Bo 1 MODELLI PER EVOLUZIONE Q. M. Non è sufficiente comprendere le componenti per aree geografiche, canali distributivi, tipologie di
DettagliLA REDDITTIVITA DEGLI INVESTIMENTI NEL MARKETING
LA REDDITTIVITA DEGLI INVESTIMENTI NEL MARKETING Prof. Giancarlo Ferrero 1 I PROBLEMI DA AFFRONTARE 1. A quali finalità deve essere indirizzata l attività di marketing? 2. I risultati vanno misurati in
DettagliMETRICHE QUANTITATIVE PER LA MISURAZIONE DELLA CUSTOMER SATISFACTION. Seconda parte
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea Magistrale in Marketing e Comunicazione per le aziende METRICHE QUANTITATIVE PER LA MISURAZIONE DELLA CUSTOMER SATISFACTION.
DettagliLa gestione degli Investimenti in Beni Patrimoniali. Mario Morolli
La gestione degli Investimenti in Beni Patrimoniali Mario Morolli Convegno ABI Costi & Business Roma, 18 e 19 novembre 2003 INDICE PRESENTAZIONE DEL GRUPPO UNILEVER ITALIA STRATEGIA ED INVESTIMENTI TIPOLOGIE
DettagliLa valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE
La valutazione dell efficienza aziendale EFFICIENZA E LA CAPACITA DI RENDIMENTO O L ATTITUDINE A SVOLGERE UNA DETERMINATA FUNZIONE. E MISURATA DAL RAPPORTO TRA I RISULTATI CONSEGUITI E LE RISORSE IMPIEGATE
DettagliLezione 3: Introduzione all analisi e valutazione delle azioni. Analisi degli Investimenti 2014/15 Lorenzo Salieri
Lezione 3: Introduzione all analisi e valutazione delle azioni Analisi degli Investimenti 2014/15 Lorenzo Salieri Valutazione degli investimenti in azioni Intuitivamente si crea valore quando un azienda
DettagliCapitolo 2 Comprendere le relazioni. UNIVERSITÀ LUMSA Laurea Specialistica in Comunicazione d impresa, Marketing, New media
Capitolo 2 Comprendere le relazioni UNIVERSITÀ LUMSA Laurea Specialistica in Comunicazione d impresa, Marketing, New media IL CONCETTO DI RELAZIONE Le implementazioni di CRM sono concepite nell ottica
DettagliLA PIANIFICAZIONE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero 1
LA PIANIFICAZIONE DI MARKETING Prof. Giancarlo Ferrero 1 Tendenze evolutive nella pianificazione di marketing Il piano di marketing stabilisce, in funzione della strategia di Business e di ipotesi sulla
DettagliFABBISOGNO DI FINANZIAMENTO
FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,
DettagliCONVEGNO La finanza a sostegno delle PMI: strumenti alternativi e complementari al credito bancario. Il Business Plan
CONVEGNO La finanza a sostegno delle PMI: strumenti alternativi e complementari al credito bancario Il Business Plan Roma, 15 maggio 2014 1 Definizione, obiettivi e requisiti [1/2] OBIETTIVI DEL BUSINESS
DettagliLA VALUTAZIONE D AZIENDA (E DELLE QUOTE/AZIONI DI MAGGIORANZA/MINORANZA) A cura di Ciro D Aries
LA VALUTAZIONE D AZIENDA (E DELLE QUOTE/AZIONI DI MAGGIORANZA/MINORANZA) A cura di Ciro D Aries I METODI DI VALUTAZIONE DELLE AZIENDE 2 I Criteri di Valutazione Si devono adottare i criteri di valutazione
DettagliPrincipali indici di bilancio
Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco
DettagliCorso di Marketing Industriale
U N I V E R S I T A' D E G L I S T U D I D I B E R G A M O Facoltà di Ingegneria Corso di Marketing Industriale Prof Ferruccio Piazzoni ferruccio.piazzoni@unibg.it Pianificazione e sviluppo di un nuovo
DettagliCRITERI DI VALUTAZIONE DI UN ALBERGO
CRITERI DI VALUTAZIONE DI UN ALBERGO PERCHE UN AZIENDA ALBERGHIERA VA IN CRISI? 1) PER LA DESTINAZIONE 2) PER MOTIVI GESTIONALI 3) PER MOTIVI ECONOMICO- FINANZIARI OVVIAMENTE LA SECONDA E LA TERZA MOTIVAZIONE
DettagliEconomia e Gestione delle Imprese I A.A. 2007-2008
Valutazione dei progetti d investimento i industriale i Università degli Studi di Firenze 1 Cos è un progetto d investimento? Un insieme di attività, produttive o finanziarie, in cui l'azienda impegna
DettagliIL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti
DettagliAdottato il servizio on line
iltriangolo R I V I S T A T R I M E S T R A L E D I N F O R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S S I O N A L E D E L C O L L E G I O D E I G E O M E T R I E D E I G E O M E T R I L A U R E A T I D E
Dettaglinuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard
nuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard Prospettiva conoscenza e competenze Prospettiva dei processi Prospettiva dei clienti Prospettiva economico finanziaria le relazioni causa-effetto
DettagliL ANALISI PER INDICI
Obiettivo dell analisi per indici è la valutazione delle scelte dell imprenditore attraverso la misurazione degli effetti economici, finanziari e patrimoniale prodotti dalle stesse. La corretta misurazione
DettagliBILANCIO E COMUNICAZIONE FINANZIARIA Simulazione d esame del 27 maggio 2013
NOME: BILANCIO E COMUNICAZIONE FINANZIARIA Simulazione d esame del 27 maggio 2013 COGNOME: N. DI MATRICOLA: Utilizzando lo spazio sottostante a ciascun quesito: 1) Il candidato, dopo avere brevemente spiegato
DettagliCalcolare il costo dei prodotti
Calcolare il costo dei prodotti Metodi alternativi a confronto Prima Puntata www.studiobarale.it Parte 1 di 6 Obiettivi spiegare le diverse metodologie di calcolo dei costi di prodotto, mostrandone logiche
DettagliConfronto tra full costing tradizionale e activity based costing
Esercitazioni svolte 2012 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 25 Confronto tra full costing tradizionale e activity based costing Emanuele Perucci La produzione della Topolino s.p.a. si articola su una gamma
DettagliFUSIONI E ACQUISIZIONI
FUSIONI E ACQUISIZIONI 1. Fusioni e acquisizioni: concetti introduttivi 2. Il valore del controllo di un impresa 3. La redditività di un acquisizione 4. Alcuni tipi particolari di acquisizioni: LBO, MBO
DettagliIl reporting per la misurazione delle performance aziendali
Programmazione e controllo Capitolo 12 Il reporting per la misurazione delle performance aziendali a cura di A. Pistoni e L. Songini 1. Obiettivi di apprendimento 1. Apprendere i criteri di progettazione
DettagliLo studio professionale quale microimpresa?
S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO 11 MEETING NAZIONALE EVOLUZIONE DEI SERVIZI PROFESSIONALI DELLA CONSULENZA ORGANIZZARE L IMPRESA STUDIO Lo studio professionale quale microimpresa? Giulio
DettagliANALISI DEI COSTI PER LE DECISIONI AZIENDALI I COSTI AZIENDALI E L ANALISI COSTI-VOLUMI-PROFITTI. Prof. Lino Cinquini. Dott.
ANALISI DEI COSTI PER LE DECISIONI AZIENDALI I COSTI AZIENDALI E L ANALISI COSTI-VOLUMI-PROFITTI Prof. Lino Cinquini l.cinquini@sssup.it Dott. Andrea Tenucci a.tenucci@sssup.it 13 marzo 2014 Palazzo dei
DettagliESERCIZIO 1. La Zelig S.p.A. viene costituita il 1 gennaio 2004 con 1) il versamento da parte degli azionisti di capitale per 1.000.
ESERCIZIO 1 La Zelig S.p.A. viene costituita il 1 gennaio 2004 con 1) il versamento da parte degli azionisti di capitale per 1.000. Nel corso del periodo 1 gennaio 2004 31 dicembre 2004 si svolgono le
DettagliCorso di. Analisi e contabilità dei costi
Corso di Analisi e Contabilità dei Costi Prof. 1_I costi e il sistema di controllo Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) utile EFFETTUARE
DettagliLa teoria finanziaria del valore asserisce che il valore di una iniziativa dipende essenzialmente da tre fattori:
La teoria finanziaria del valore asserisce che il valore di una iniziativa dipende essenzialmente da tre fattori: i flussi monetario che l iniziativa è in grado di generare il profilo temporale associabile
DettagliIl software pur essendo abbastanza complesso strutturalmente è invece facile da utilizzare.
Il presente software può essere utilizzato da quelle aziende che devono avviare una nuova attività, per effettuare l'analisi di fattibilità economico-finanziaria relativa ai prossimi 5 esercizi. Il software
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO. Corso di Economia e Organizzazione Aziendale (7,5 CFU) Allievi Meccanici. Prof. Michele Meoli
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Corso di (7,5 CFU) Allievi Meccanici Prof. Michele Meoli 3.2 Il Valore Attuale Netto Analisi degli investimenti Overview tecniche di valutazione degli investimenti Tra
DettagliIL TRADE MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero - Università di Urbino
IL TRADE MARKETING 1 DEFINIZIONE Il trade marketing è l insieme delle attività che puntano a conoscere, pianificare, organizzare e gestire il processo distributivo in modo da massimizzare la redditività
DettagliVi ricordate quello che abbiamo visto nelle prime lezioni? LA VALUTAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA DEL PROGETTO. L analisi di sensitività
LA VALUTAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA DEL PROGETTO a cura di Roberto M. Brioli Coll. Arch. Mirko Bisulli LE ANALISI DI SENSIBILITÀ Vi ricordate quello che abbiamo visto nelle prime lezioni? Alcune caratteristiche
DettagliMarketing relazionale. Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006
Marketing relazionale Eleonora Ploncher 27 febbraio 2006 1. Gli obiettivi Gli obiettivi della presentazione sono volti a definire: 1. I presupposti del marketing relazionale 2. Le caratteristiche principali
DettagliIndice di rischio globale
Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario
DettagliI PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero Corso di marketing Università di Urbino
2 I PROCESSI GESTITI DALLA FUNZIONE DI MARKETING 1 IL PROCESSO DI CREAZIONE DEL VALORE Finalità del marketing: la creazione di valore per il cliente e per l impresa. Le fasi del processo di creazione del
Dettaglivalutazione investimento
INTERNI DESIGN Progettazione e realizzazione nuovo prodotto City valutazione investimento Sistema di sedute modulare Prodotto City La INTERNI DESIGN S.p.A. è una azienda leader per quanto riguarda la produzione
DettagliLa valutazione degli investimenti reali
Teoria della Finanza Aziendale La valutazione degli investimenti reali 5 1-2 Argomenti Dai valori mobiliari agli investimenti reali Analisi dei progetti di investimento Determinazione dei flussi di cassa
DettagliIndici di Bilancio. Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo. Milano-Bicocca University All rights reserved
Indici di Bilancio Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo Milano-Bicocca University All rights reserved Milano, marzo 2012 Gli indici di bilancio I dati desumibili dal bilancio possono essere trasformati
DettagliLA PIANIFICAZIONE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero Corso di marketing Università di Urbino
LA PIANIFICAZIONE DI MARKETING 1 La ricerca del valore 1. Ruolo pianificazi one 2. I piani di prodotto 3. Trade mkt plan 4. I piani di category La pianificazione del processo e delle attività La progettazione
DettagliPercezioni del cliente in merito al servizio
Corso di Marketing Strategico Percezioni del cliente in merito al servizio Angelo Riviezzo angelo.riviezzo@unisannio.it Le percezioni del cliente in merito al servizio Marketing dei servizi Le percezioni
DettagliLa gestione del cliente in un ottica di marketing
La gestione del cliente in un ottica di marketing La soddisfazione del cliente Intuitivamente semplice, ma implica un esatta definizione dei parametri misurabili, in base ai quali un cliente si può definire
DettagliAspetto economico. operativa operativa. Indice di redditività globale Reddito Netto Patrimonio Netto. Grado ind.to ROI TIGEC 2 10% 30%
Aspetto finanziario Aspetto economico Grado Grado di di indebitamento indebitamento Cap. Cap. Investito Investito Patr. Patr.. Netto Netto Indice Indice di di redditività redditività operativa operativa
DettagliLa riclassificazione del bilancio d esercizio
La riclassificazione del bilancio d esercizio Testo di riferimento: Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani), Mc Graw-Hill 2001, cap. 4 1 Il bilancio pubblico. Il sistema informativo di bilancio secondo
DettagliCosti unitari materie dirette 30 40 Costi unitari manodopera diretta. Energia 10 20 Quantità prodotte 600 400 Prezzo unitario di vendita 120 180
SVOLGIMENTO Per ogni attività di programmazione e pianificazione strategica risulta di fondamentale importanza per l impresa il calcolo dei costi e il loro controllo, con l attivazione di un efficace sistema
DettagliCosto medio dei mezzi di terzi R.O.I. R.O.I.
RN = Ro - OF RN = Ro K x K _ OF RN = ROI x K _ OF RN = ROI x ( PN + D ) _ ( i x D ) RN = ROI x PN + ( ROI - i ) x D Ipotesi semplificata: assenza gestione accessoria, straordinaria e tributaria Corso di
DettagliAnalisi dei finanziamenti
Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Analisi dei finanziamenti Capitolo 9 Indice degli argomenti 1. Analisi dei finanziamenti: l approccio dinamico 2. Analisi dei finanziamenti:
DettagliSostenibilità e gestione finanziaria nelle casse di previdenza: esperienze a confronto
Sostenibilità e gestione finanziaria nelle casse di previdenza: esperienze a confronto Il punto di vista dell asset manager Michele Boccia Responsabile Clientela Istituzionale Eurizon Capital SGR Milano,
DettagliBudget economico e finanziario per Appalti, Cantieri e Commesse di lavoro
Budget economico e finanziario per Appalti, Cantieri e Commesse di lavoro Il software consente alle Aziende che operano nel campo delle costruzioni, delle manutenzioni, della produzione per commesse di
DettagliIL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004
Marzo Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. IL PATRIMONIO INTANGIBILE COSA SI INTENDE PER PATRIMONIO INTANGIBILE?
DettagliSegmentazione del mercato e scelta del target
Segmentazione del mercato e scelta del target 1 DEFINIZIONE DEL MERCATO: PROCESSO A PIU STADI LIVELLI DI SEGMENTAZIONE (Lambin): 1. Segmentazione strategica: identifica grandi settori di attività CORPORATE
DettagliConcetto e sistema di Marketing
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo Facoltà di Economia Corso di Laurea in INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ECONOMIA, GESTIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE Prof. Fabio Musso A.A. 2008-09
DettagliOrganizzazione e pianificazione delle attività di marketing
Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale
DettagliL ANALISI DI BILANCIO: Caso esemplificativo
L ANALISI DI BILANCIO: Caso esemplificativo Partendo dal bilancio di verifica della società TWENTY SpA si effettui un analisi delle tre dimensioni della: - Liquidità - Solidità - Redditività STATO PATRIMONIALE
DettagliInteresse e tasso di interesse Capitalizzazione e attualizzazione Costi di gestione. Valutazione redditività investimenti impiantistici
Impianti industriali 1 Ingegneria economica Interesse e tasso di interesse Capitalizzazione e attualizzazione Costi di gestione Valutazione redditività investimenti impiantistici Investimenti industriali
DettagliApplicazione: Pianificazione di un impianto con il valore attuale netto
Applicazione: Pianificazione di un impianto con il valore attuale netto Un azienda intende produrre un farmaco che sarà venduto in modo esclusivo per 20 anni, dopo di che il brevetto diverrà pubblico.
DettagliMilano, 30 marzo 2004
Milano, 30 marzo 2004 Gruppo TOD S: crescita del fatturato (+8.1% a cambi costanti). Continua la politica di forte sviluppo degli investimenti. 24 nuovi punti vendita nel 2003. TOD S Il Consiglio di Amministrazione
DettagliEASY SHARE FINANCE S.r.l.
EASY SHARE FINANCE S.r.l. SOCIETA DI CONSULENZA IN FINANZA AZIENDALE E FORMAZIONE certificata ISO 9001:2000 Sincert - accreditata dalla Regione Lombardia Il software si compone di tre sezioni: 1) Controllo
DettagliREDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ
9 aprile 2013 IV trimestre 2012 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Con la pubblicazione dei dati del quarto trimestre del 2012, l Istat diffonde le serie storiche coerenti con
DettagliIl Business Plan (Allegato)
Www.ebitda.it Facebook:Ebitda Twitter: Ebitda Discussion Paper (Allegato) Numero 13 - Maggio 2014 1. Aspetti Generali Il business plan è uno strumento, sia qualitativo che quantitativo, finalizzato alla
DettagliIndici di redditività. Gli indici di redditività. Pag. 1
1 Indici di redditività Gli indici di redditività L analisi della redditività si pone l obiettivo di apprezzare l attitudine della gestione aziendale a remunerare il capitale che ha concorso alla sua formazione.
DettagliGli ambiti della finanza aziendale
LA FUNZIONE FINANZA Finanza aziendale Governo delle risorse di capitale dell azienda, attuato regolando tutti i movimenti di acquisizione e di impiego dei mezzi finanziari Gli ambiti della finanza aziendale
Dettaglial budget di cassa mensile
un esempio molto semplice : dal bilancio previsionale al budget di cassa mensile Lo stato patrimoniale dell anno x : ATTIVO PASSIVO Cassa 5.000 Fornitori Clienti 300.000 Banche Scorte 100.000 Capitale
DettagliAnalisi dei margini: componenti e rischi
Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Analisi dei margini: componenti e rischi Capitolo 7 Indice degli argomenti 1. Principali componenti del reddito operativo 2. Tipici fattori
DettagliLa redazione del bilancio preventivo. Determinazione del fabbisogno finanziario, scelte di copertura e sintesi dei risultati
Michele Pisani La redazione del bilancio preventivo modulo 4 Determinazione del fabbisogno finanziario, scelte di copertura e sintesi dei risultati Le macro-fasi di redazione del preventivo operazioni
Dettagli5.1. LA STRUTTURA DEL MASTER BUDGET: BUDGET OPERATIVI, FINANZIARI E DEGLI INVESTIMENTI
5.1. LA STRUTTURA DEL MASTER BUDGET: BUDGET OPERATIVI, FINANZIARI E DEGLI INVESTIMENTI Master Budget: insieme coordinato e coerente dei budget operativi, finanziari e degli investimenti è rappresentato
DettagliTorreBar S.p.A. Svolgimento
TorreBar S.p.A. Svolgimento 2. Partendo dalle informazioni sopra esposte, si costruisca la mappa strategica specificando le relazioni di causa effetto tra le diverse prospettive della BSC. Azioni Crescita
Dettagli2. Leggi finanziarie di capitalizzazione
2. Leggi finanziarie di capitalizzazione Si chiama legge finanziaria di capitalizzazione una funzione atta a definire il montante M(t accumulato al tempo generico t da un capitale C: M(t = F(C, t C t M
DettagliCome sviluppare un marketing plan
Come sviluppare un marketing plan Fasi del marketing plan 1. analisi della situazione; 2. definizione degli obiettivi; 3. individuazione del target; 4. sviluppo strategia di posizionamento 5. definizione
DettagliI processi di acquisizione/utilizzo dei fattori produttivi pluriennali
I processi di acquisizione/utilizzo dei fattori produttivi pluriennali azienda/fornitori circuiti: flussi fisico tecnici ed economici (in entrata) flussi monetari-finanziari (in uscita) settore fisico-tecnico
DettagliFinanza Aziendale. Lezione 13. Introduzione al costo del capitale
Finanza Aziendale Lezione 13 Introduzione al costo del capitale Scopo della lezione Applicare la teoria del CAPM alle scelte di finanza d azienda 2 Il rischio sistematico E originato dalle variabili macroeconomiche
DettagliLA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO
LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO Prof R Bauer Strumenti di analisi e lettura del bilancio: L analisi di bilancio può essere condotta con : A) la riclassificazione degli schemi di bilancio;
DettagliObiettivi, Valori e Risultati
Corso di Analisi Strategiche Obiettivi, Valori e Risultati Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N. L obiettivo primario dell impresa è la massimizzazione del profitto nel lungo termine. Il valore si
DettagliNozioni di base sulla stesura di un piano economico-finanziario. Daniela Cervi Matteo Pellegrini 10 Febbraio 2014
Nozioni di base sulla stesura di un piano economico-finanziario Daniela Cervi Matteo Pellegrini 10 Febbraio 2014 Il Piano Economico Finanziario Il piano economico-finanziario costituisce la porzione più
DettagliValutazione degli investimenti aziendali
Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Valutazione degli investimenti aziendali Capitolo 18 Indice degli argomenti 1. Definizione e classificazione degli investimenti 2. I profili
DettagliIl controllo economico e il ruolo del budget: aspetti metodologici
Capitolo 10 Il controllo economico e il ruolo del budget: aspetti metodologici di Laura Zoni Il controllo economico e il ruolo del budget: aspetti metodologici OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Comprendere le
DettagliCAPITAL BUDGETING PROGRAMMAZIONE DEGLI INVESTIMENTI
CAPITAL BUDGETING PROGRAMMAZIONE DEGLI INVESTIMENTI DOTT. EMILIO GIANFELICE EMIGIA@YAHOO.IT Corso di Finanza Aziendale Contesto del Capital Budgeting 2 REGOLE DECISIONALI CHIARE VALUTAZIONE RISULTATI RAGGIUNTI
DettagliProf. Pasquale Lucio Scandizzo. Università di Roma Tor Vergata
Analisi e valutazione economico - finanziaria degli investimenti con particolare riguardo a quelli realizzati nell ambito del Docup ob. 2 2000/06 - relativi alle aree "ex Ilva-Cogne" di Aosta e autoportuale
DettagliQUESTIONARIO. Informazioni anagrafiche. Cognome: Ruolo Svolto: Società: Misure di Performance nel fascicolo di bilancio: Utilità
QUESTIONARIO Informazioni anagrafiche me: Cognome: Ruolo Svolto: Società: Fatturato:.. Numero Addetti: Misure di Performance nel fascicolo di bilancio: Utilità 1. Il fascicolo di bilancio attualmente predisposto
DettagliPricing dei servizi bancari
SEMINARIO Pricing dei servizi bancari Nuovi pacchetti di offerta: simulazioni, previsioni, uso degli standard. Piani commerciali e processi formativi 3 ottobre 2013 09.30 Hotel Galileo Milano Corso Europa
DettagliMarketing Management
Marketing Management Modulo 1 Il marketing: costruire una relazione profittevole con il cliente Modulo 1 - slide 1 Obiettivi di apprendimento Obiettivi di apprendimento Che cos è il marketing? Comprendere
DettagliPianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria
Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Bilanci preventivi e piani finanziari perché utilizzarli? Simulazione di scenari e valutazione impatto variabili di business Analisi compatibilità
DettagliLA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0
LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0 LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI PIANIFICAZIONE STRATEGICA NELL ELABORAZIONE
DettagliI PROCESSI FINANZIARI DELLE IMPRESE
I PROCESSI FINANZIARI DELLE IMPRESE Alessandro Russo Università degli studi di Catania Corso di Economia e Gestione delle Imprese IL RUOLO DEL MANAGER FINANZIARIO Ruolo del manager finanziario quale intermediario
DettagliReddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010
8 aprile 2011 Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 Direzione centrale comunicazione ed editoria Tel. +39 06.4673.2243-2244 Centro di informazione statistica Tel.
DettagliOrganizzazione dell azienda farmacia e farmacoeconomia
Organizzazione dell azienda farmacia e farmacoeconomia Sistema di rilevazione: economicità, bilancio, indici di bilancio Claudio Jommi claudio.jommi@pharm.unipmn.it Agenda delle prossime lezioni Equilibrio
DettagliLA GESTIONE FINANZIARIA
LA GESTIONE FINANZIARIA Nella letteratura la gestione finanziaria viene frequentemente definita come il complesso di decisioni ed operazioni volte a reperire ed impiegare il capitale in impresa. La gestione
DettagliAziende Commerciali e servizi:budget e cash flow per Reparti e Consolidato
Aziende Commerciali e servizi:budget e cash flow per Reparti e Consolidato Molto spesso nelle Aziende commerciali e/o di Servizi si ha la necessità di analizzare, sia a livello economico che finanziario,
DettagliTre temi sui saggi impiegati nella stima e nella valutazione dei progetti 26.XI. 2009
Tre temi sui saggi impiegati nella stima e nella valutazione dei progetti 26.XI. 2009 1. La natura finanziaria della capitalizzazione La capitalizzazione dei redditi rappresenta, sotto il profilo finanziario,
Dettagli13.9.2. Metodologia di controllo dei costi per centro di costo. 13.9.3. Un esempio di budget in un azienda di servizi alberghieri
1. L IMPRENDITORE E IL GOVERNO DELLA GESTIONE 1.1. L impresa e l ambiente in cui opera pag. 3 1.2. L impatto dei fattori esterni pag. 5 1.3. Il controllo dei fattori aziendali pag. 8 2. IL SISTEMA DI PIANIFICAZIONE
DettagliLogiche e strumenti per la valutazione degli investimenti
Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Logiche e strumenti per la valutazione degli investimenti Capitolo 13 Indice degli argomenti 1. Definizioni e modalità di classificazione
DettagliRelease : 2014_1 Settore : Start up Commercio Natura giuridica Snc/Ditte Individuali Release 2
Release : 2014_1 Settore : Start up Commercio Natura giuridica Snc/Ditte Individuali Release 2 Guida all Utilizzo del Modello Excel Premessa Il Modello permette di elaborare I Previsionali Patrimoniale,
DettagliI margini lordi nelle aziende che producono su commessa Il caso Sicilyelectronic srl
I margini lordi nelle aziende che producono su commessa Il caso Sicilyelectronic srl Corso di Economia Aziendale (esercitazioni) Università degli Studi di Palermo Agenda Caratteristiche delle aziende che
Dettagli4bis. Dalla valutazione dei. titoli alla valutazione degli investimenti reali. Argomenti. Domande chiave
1-1 4bis Teoria della Finanza Aziendale Prof. Arturo Capasso A.A. 2005-2006 Dalla valutazione dei A. titoli alla valutazione degli investimenti reali 1-2 Argomenti La determinazione dei flussi di cassa
DettagliRelease : 2014_1 Settore : Start up Manifatturiero Natura giuridica s.r.l.
Release : 2014_1 Settore : Start up Manifatturiero Natura giuridica s.r.l. Guida all Utilizzo del Modello Excel Premessa Il Modello permette di elaborare I Previsionali Patrimoniale, Economici e Finanziari
DettagliLE SCELTE STRATEGICHE DI MKTG
LE SCELTE STRATEGICHE DI MKTG IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DI MTKG È LA SEQUENZA LOGICA DI ATTIVITÀ CHE CONSENTE DI: Stabilire gli obiettivi di mtkg, Formulare
DettagliLa valutazione degli degli investimenti reali reali
Teoria della Finanza Aziendale La valutazione degli investimenti reali 5 1-2 Argomenti Dai valori mobiliari agli investimenti reali Analisi dei progetti di investimento Determinazione dei flussi di cassa
DettagliProgrammazione e Controllo Lucidi lezioni dal 28-2 al 4-3
IL CONCETTO DI CONTROLLO DALLA LETTERATURA EMERGONO TRE APPROCCI VOLTI AD EVIDENZIARE ASPETTI DIVERSI: HARVARD UNIVERSITY: PIANIFICAZIONE STRATEGICA CONTROLLO DIREZIONALE CONTROLLO OPERATIVO COLUMBIA UNIVERSITY:
DettagliDati significativi di gestione
182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza
DettagliCapitolo 1. Il marketing: costruire una relazione profittevole con il cliente. Capitolo 1- slide 1
Capitolo 1 Il marketing: costruire una relazione profittevole con il cliente Capitolo 1- slide 1 Obiettivi di apprendimento Che cos è il marketing? Comprendere il mercato e i bisogni del consumatore Obiettivi
Dettagli