I.P. PIÙ AGGREGAZIONE PER USCIRE DALLA CRISI CAMPAGNA SODDISFACENTE PER FRUIT MODENA GROUP KIWI: IN AUMENTO LA PRODUZIONE MONDIALE

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1 I.P. ORTOFRUTTA NoTIZIE OTTOBRE 2011 PIÙ AGGREGAZIONE PER USCIRE DALLA CRISI CAMPAGNA SODDISFACENTE PER FRUIT MODENA GROUP KIWI: IN AUMENTO LA PRODUZIONE MONDIALE

2 ORTOFRUTTA NoTIZIE OTTOBRE 2011 Sommario 4 Più aggregazione per uscire dalla crisi ALINA FIORDELLISI 5 Un nuovo socio per la Aop Finaf MAURO CARDELLI 6 Ortofrutta: aumentano i consumatori, cala la spesa MARIO PARISI 7 Fine campagna in recupero per pesche e nettarine MAURO PAZZAGLIA 8 Avvio positivo per l uva da tavola AUGUSTO RENELLA 9 Campagna soddisfacente per Fruit Modena Group MARIO PARISI 10 Kiwi: in aumento la produzione mondiale GIAMPIERO REGGIDORI 14 Uno strumento software per la collaborazione aziendale CARLO MILLO Le foto sono dell archivio Apo Conerpo Apo Conerpo Via B. Tosarelli, Villanova di Castenaso (BO) Tel Fax info@apoconerpo.com Internet: Insieme per salvare il settore ortofrutticolo Davide Vernocchi Presidente Apo Conerpo P er scongiurare il rischio che nei prossimi anni altre crisi come quella registrata quest estate colpiscano i produttori ortofrutticoli europei è necessario adottare nuove regole. Partendo da questo presupposto, Francia, Spagna e Italia, sostenute dalla Grecia, hanno deciso di fare quadrato. Vogliono convincere la Commissione Europea a modificare gli strumenti di prevenzione e gestione delle gravi crisi di mercato previsti dall attuale normativa comunitaria e propongono l istituzione di un Osservatorio europeo sulle produzioni ortofrutticole, l attualizzazione delle indennità di ritiro, una maggior flessibilità nella determinazione delle quantità da ritirare e un fondo di mutualità per la stabilizzazione del reddito degli agricoltori. Se le proposte presentate da questi paesi verranno sposate anche dagli altri stati membri della Ue e se la Commissione avvierà un percorso di modifica delle norme che consenta di arrivare in tempi brevi ad una proficua rivisitazione dell Ocm si potrà aprire uno spiraglio decisamente importante per la nostra ortofrutta. Ma per salvaguardare questo settore chiave dell economia agricola e garantirgli un adeguato sviluppo non sarà sufficiente la risposta positiva delle Istituzioni: bisognerà infatti che anche il mondo produttivo, al suo interno, faccia un accurato esame di coscienza interrogandosi su quali possano essere le politiche e gli adattamenti organizzativi necessari per rendere più competitivo il settore ortofrutticolo. A tale proposito, è senza dubbio indispensabile mettere a punto un piano di ristrutturazione del comparto che preveda, tra l altro, una più efficiente programmazione produttiva, un adeguato rinnovamento del panorama varietale, una spinta sempre più forte alla concentrazione dell offerta unitamente a revisioni organizzative tese a ridurre i costi della filiera, un miglioramento della azione commerciale ed un ottimizzazione delle iniziative promozionali. Solo così, con questo mix di interventi pubblici e privati, il comparto ortofrutticolo, che rappresenta ben il 20% della produzione lorda vendibile agricola europea, potrà ritrovare lo slancio necessario per competere con successo sul mercato globale garantendo, attraverso la cooperazione, il giusto reddito a migliaia di aziende agricole socie. In tale contesto è indispensabile riscattare l anello più debole della filiera, vale a dire le aziende agricole, perseguendo, anche con l aiuto della politica, un nuovo rapporto con la Grande Distribuzione teso ad un equa ridistribuzione del valore aggiunto tra i vari soggetti ed impostato più sulla condivisione strategica che sulla contrapposizione commerciale.

3 MA LA POLITICA EUROPEA VA NELLA DIREZIONE DELLA FRAMMENTAZIONE Più aggregazione per uscire dalla crisi Alina Fiordellisi Ufficio Stampa Fedagri Al Macfrut di Cesena la cooperazione italiana ha avviato una riflessione congiunta insieme ai rappresentanti di Francia e Spagna. 4 L Ocm è uno strumento fondamentale per traghettare le imprese fuori dalla crisi e la cooperazione sarà protagonista del cambiamento ma serve un operazione trasparenza. È il mo mento di una riflessione comune per aumentare la concentrazione del - l offerta: il 30% della produzione organizzata non è più sufficiente, non è più il tempo dei re gimi as sistenziali. Adesso occorre un impegno comune, al di là delle tensioni e delle speculazioni. Ortofrutta: un quarto del fatturato generato da cooperative U n quarto del fatturato complessivo del segmento dell ortofrutta italiana (24%) viene generato da imprese cooperative, per un valore che supera gli 8 miliardi di euro. Ciò significa che circa un prodotto su quattro è stato coltivato, raccolto o trasformato da cooperative che, per gli approvvigionamenti, nel 69% si avvalgono di materia prima proveniente da un ambito locale. È la mission cooperativa che incontra il concetto di valorizzazione del made in Italy, un binomio tanto più autentico nel campo dell ortofrutta, dove solo lo 0,4% della materia prima proviene dall estero. Sono i dati elaborati dall Osservatorio della Cooperazione agricola italiana, istituito presso il Mipaaf, di cui fanno parte le cinque organizzazioni nazionali di rappresentanza attive in campo agroalimentare (Agci-Agrital, Fedagri- Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, Unci-Coldiretti e Unicoop). I dati sono stati presentati al Macfrut, in occasione della tavola rotonda su Crisi dei mercati ortofrutticoli: quale futuro per la produzione europea, promossa da Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital. L ortoflorofrutticolo è il primo settore cooperativo per ricchezza generata e addetti coinvolti, compresi gli stagionali afferma Ersilia Di Tullio, ricercatrice di Nomisma. Ha dimensioni medie di impresa pari a 6,2 milioni di euro, maggiori rispetto alla media della cooperazione negli altri settori, che risulta pari a 5,9 milioni di euro. Esiste poi un altro primato: sei cooperative ortofrutticole italiane figurano nella Top 15 delle più grandi imprese del settore ortofrutticolo per fatturato. Lo ha dichiarato il presidente di Fedagri-Confcooperative, Maurizio Gardini intervenendo alla tavola rotonda sulla crisi dei mercati organizzata al Macfrut da Fe da gri/ Conf coo perative, Le ga coop/ A gro a li - men tare, Agci/Agrital. Chiederemo ai consigli di amministrazione delle nostre cooperative, ai nostri consiglieri che sono persone oneste ha pro seguito Gardini di prepararsi, stu diare e capire il cambiamento. E que sto perché le cooperative le ab - biamo costruite per dare un futuro ai nostri soci e non viceversa. Il presidente di Fedagri-Confcooperative ha poi sottolineato che non basta una sola misura a risolvere la situazione, occorrono interventi mirati e anche la parte di imprenditori che non rientrano nel bacino della produzione organizzata qualche regola la dovranno seguire, perché bisogna rispondere ad un livello di concentrazione della domanda molto forte. E la risposta ha ag giunto Paolo De Castro, presidente della Commissione europea per l a gricoltura non può che essere un altrettanta concentrazione dell offerta.

4 Un fondo da 250 milioni di euro Il presidente della Commissione agricoltura a Bruxelles ha fatto inoltre sapere che è stata recentemente approvata una dotazione finanziaria, al di fuori del bilancio della Pac, per la gestione delle crisi che ammonta a 250 milioni di euro. Una decisione ha affermato De Castro che conferma come il cammino intrapreso da Bruxelles vada verso un rafforzamento delle strutture organizzate. Lo scenario tracciato per il futuro, al quale la crisi economica ha dato un accelerazione, va verso il rafforzamento del modello dell Ocm ortofrutta, da replicare anche per gli altri settori e verso una maggiore incidenza delle organizzazioni dei produttori tra le quali non deve più prevalere la competizione ha sottolineato Tiberio Rabboni, Assessore all agricoltura dell Emilia Romagna ma la cooperazione. Dall incontro è emerso anche un richiamo alla politica agricola europea che, se da un lato sostiene l aggregazione delle imprese, dall altro non deve fungere da freno per i processi di concentrazione. Ci vuole coerenza, ha affermato Eduardo Baamonde Noche, direttore generale delle cooperative agroalimentari spagnole. È vero che l Ocm guarda al futuro ma nelle norme è previsto che se le imprese superano i 50 milioni di euro non ricevono i contributi europei: è una contraddizione, è una politica che in teoria sostiene l aggregazione, ma nella pratica ci porta verso la frammentazione. Una forma di regolamentazione dei rapporti tra domanda e offerta esiste già in Francia, secondo Jean Michel Delannoy, presidente della Federazione francese per la cooperazione frutticola e orticola, dove la cooperazione ha lavorato con il Ministero dell agricoltura sul tema dei contratti che devono essere accordi tra la cooperativa e il cliente finale. Un nuovo socio per la Aop Finaf P rosegue senza sosta lo sviluppo della Aop Finaf, l Associazione tra Organizzazioni di Produttori di ortofrutta nata nel 2001, che vede la propria base arricchirsi di un nuovo socio. Si tratta della Op Funghi delle Terre di Romagna di Coriano, in provincia di Rimini, azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di funghi coltivati. Per essere costantemente informata delle novità riguardanti l andamento dei mercati, le statistiche, le proiezioni e le innovazioni del settore, la Op si avvale della collaborazione dell A.I.F. (Associazione Italiana Fungicoltori) che riunisce il 90% dei produttori a livello nazionale e associa anche alcune delle aziende aderenti a Funghi delle Terre di Romagna. Il valore del prodotto commercializzato da questa Op ammonta a circa 4,5 milioni di euro. Ottenuta all interno di strutture coperte che si estendono su una superficie di circa 2,5 ettari, la produzione si attesta a poco meno di tonnellate, destinate per il 92% al mercato interno ed in particolare al segmento del mercato tradizionale. I funghi coltivati dai soci della Op sono: Agaricus e Pleurotus, con le loro rispettive specie Bisporus e Brunescens per l Agaricus; Ostreatus, Colombinus e Cornucopiae per il genere Pleurotus. Con l adesione di questa nuova Op l ampia gamma di Finaf, che comprende frutta fresca e trasformata, si arricchisce di un nuovo, importante, prodotto, i funghi coltivati. Parallelamente, si rafforza ulteriormente la base sociale della Aop che può così offrire risposte sempre più adeguate alle nuove esigenze del mercato e dei consumatori. M.C. L ipotesi auspicabile, secondo la cooperazione italiana, è quello di replicare il modello francese anche a livello nazionale. Il prossimo appuntamento in cui la cooperazione agroalimentare italiana farà sentire la sua voce univoca saranno gli Stati Generali dell Agricoltura, in programma a no - vembre a Cremona, dove sarà presentato un progetto cooperativo caratterizzato da una maggiore semplificazione ha dichiarato Giovanni Luppi, presidente della Legacoop Agroalimentare per un settore che deve essere più efficiente e meno costoso. In questa situazione di crisi ha detto Giampaolo Buonfiglio, presidente di Agci Agrital i distinguo non portano da nessuna parte, siamo per l unità che si vede nei comportamenti e non solo nelle parole. 5

5 PRESENTATI AL MACFRUT I DATI DELL OSSERVATORIO SULLE FAMIGLIE Ortofrutta: aumentano i consumatori, cala la spesa Mario Parisi Centro Stampa Il Gruppo Apo Conerpo ha partecipato alla rassegna con gli stand delle business unit Alegra e Naturitalia che nei tre giorni della fiera hanno ospitato i soci delle cooperative e numerosi operatori delle più importanti catene distributive. N ei primi sei mesi del 2011 in Italia si sono acquistate tonnellate di frutta, verdura e ortaggi surgelati (-1,95% sugli oltre 4,2 milioni dei primi sei mesi del 2010) con una spesa di 7 miliardi e 290 milioni di euro, ovvero lo 0,15% in meno rispetto ai 7,3 miliardi del E se le famiglie che hanno acquistato ortofrutta sono cresciute del 2,4%, la borsa della spesa, in media per ogni nucleo, si è ridotta a 174,71 chili contro i 180,95 chili del 2010 (-3,4%) e la spesa media si è fermata a 302,81 euro a fronte dei 310,52 del 2010 (-2,4%). Analizzando più in dettaglio la situazione, si osserva che il totale delle quantità acquistate di verdura fresca è in diminuzione dello 0,9% sul 2010, mentre 6 per la frutta fresca la contrazione è dell 1,3%; la spesa risulta sostanzialmente stazionaria per la verdura e mostra una diminuzione dello 0,2% per la frutta. L acquisto medio per la frutta scende da 89 a 86 chilogrammi (-3,5%) e da 135 a 132 euro per la spesa media (-2,4%), mentre l acquisto per la verdura passa da 86 a 83 chili (-3,2%) e il valore da 158 a 154 euro (-2,4%). Il quadro dell andamento degli acquisti di ortofrutta è emerso dai dati dell Osservatorio dei consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane presentati in occasione del Macfrut, la rassegna internazionale dedicata all ortofrutta svoltasi a Cesena dal 5 al 7 ottobre. La manifestazione è stata inaugurata dal Ministro delle Politiche Agricole, Saverio Romano, e dal Ministro egiziano Essam Faied. L edizione 2011 della fiera cesenate ha infatti avuto una dimensione ancora più internazionale con delegazioni provenienti da ben 80 paesi tra cui alcuni dei più importanti del bacino del Mediterraneo, quali Egitto, Israele, Marocco, Turchia, Tunisia, ed altri come Cina, Nuova Zelanda, Russia. Anche tra gli espositori è risultata decisamente consistente la presenza straniera. Tra quelli italiani anche quest anno ha partecipato al Macfrut il Gruppo Apo Conerpo, la più importante Organizzazione di produttori ortofrutticoli europei. La rassegna internazionale rappresenta infatti un ottima occasione per confrontarsi con i più importanti operatori del settore ortofrutticolo e con i soci delle coo- perative aderenti, per incontrare i principali clienti italiani ed esteri con cui tracciare un bilancio della campagna estiva ed impostare i primi accordi per la commercializzazione della frutta autunnale. Palcoscenico di questi importanti appuntamenti gli stand delle business unit Alegra e Naturitalia che hanno proposto ad ospiti e visitatori le strategie politico-commerciali del Gruppo e le ultime novità di una gamma completa di ortofrutta di qualità, genuina e dalle ottime caratteristiche organolettiche. Un offerta i cui prodotti di punta sono pere, nettarine, pesche, kiwi, mele, susine, albicocche, fragole, uva e ciliegie tra i frutti, pomodori, cocomeri, meloni, carote, patate e cipolle tra gli ortaggi. Ottenuta nelle regioni più vocate del paese, l ortofrutta di Apo Conerpo viene commercializzata allo stato fresco ma anche indirizzata alla trasformazione da cui si ottengono produzioni firmate da marchi storici, conosciuti ed apprezzati dai consumatori (Valfrutta, Yoga, Derby e Cirio).

6 IN NETTO MIGLIORAMENTO SIA I CONSUMI CHE LE QUOTAZIONI Fine campagna in recupero per pesche e nettarine Mauro Pazzaglia Responsabile Comunicazione Agrintesa In settembre sono state collocate tutte le scorte di prodotto immagazzinato durante l estate ed i prezzi di vendita hanno fatto così registrare un sensibile incremento. N ella prima decade di ottobre si è conclusa la campagna 2011 delle pesche e nettarine, che sicuramente sarà ricordata come una delle più pesanti anche se ben cinque delle ultime otto annate hanno fatto registrare difficoltà commerciali, più o meno accentuate. Sorge allora spontanea una domanda: si è per caso conclusa la stagione delle nettarine romagnole? Forse no, ma sicuramente lo scenario è cambiato profondamente. Negli ultimi 25 anni abbiamo assistito ad una forte evoluzione produttiva delle drupacee in tutta Europa che ha interessato sia il panorama varietale, sia le aree di coltivazione. La Spagna ha fatto segnare un sensibile aumento della produzione, accompagnata da una notevole ag - gres sività commerciale, mentre nel no stro paese si è registrata una co stante meridionalizzazione della coltura (in particolare in Campania, Ca labria e Sicilia) ed una forte concorrenza con il prodotto di altre regioni del Nord Italia specializzate nella peschicoltura, Piemonte in primis. Per contrastare questa tendenza, ne gli ultimi 10 anni si è lavorato molto al fine di individuare nuovi sbocchi commerciali che permettessero di ampliare il numero dei paesi verso i quali esportare. Purtroppo fino ad oggi gli sforzi effettuati sia sul fronte produttivo (migliorando la qualità e la quantità), sia sul fronte commerciale (differenziando i mercati), non hanno ancora portato a quei risultati tanto attesi dai produttori per coprire i costi di produzione senza problemi. Pertanto è ragionevole ipotizzare che la superficie di questa coltura sarà destinata a ridursi ul teriormente fino al raggiungimento di un nuovo equilibrio commerciale al quale le cooperative socie di Alegra cercheranno di arrivare evitando traumi produttivi alla propria base so - ciale. Tutto ciò ap punto nonostan te il grande im pegno messo in campo che, ad esempio, nella campagna 2011 ha consentito di esportare le pesche e nettarine emiliano-romagnole in 27 diversi paesi, fra cui quelli storici del vecchio continente, ai quali si sono aggiunti molti nuovi paesi dell Est Europeo, dei Balcani e qualche paese del bacino del Mediterraneo. Come conseguenza, il principale paese di destinazione della produzione proveniente dalla nostra regione è sempre la Germania, ma la sua incidenza percentuale sul volume totale esportato è diminuita dal 50% al 35%. Seguono Polonia e Repubblica Ceca che insieme assorbono il 16% dell export di pesche e nettarine. Questi paesi emergenti hanno superato altri mercati come la Gran Bretagna e la Danimarca che fino a qualche anno fa erano in testa alla classifica delle esportazioni del prodotto romagnolo. La possibilità di valorizzare adeguatamente pesche e nettarine è strettamente collegata alla capacità di esportare questi frutti destinati per il 60% al mercato internazionale. Commentando la campagna 2011 si può affermare che fortunatamente l ultima fase è stata caratterizzata da un andamento leggermente migliore rispetto al resto della stagione. Un segnale positivo sottolinea Gianni Amidei, direttore di Agrintesa è senza dubbio rappresentato dall aumento delle quotazioni delle nettarine. Durante tutta l estate abbiamo assistito ad un accavallamento delle produzioni del nord e del sud con un conseguente crollo dei prezzi, mentre in settembre le cose sono cambiate perché i consumi di prodotto fresco non hanno registrato ulteriori diminuzioni ed è stato così possibile collocare le scorte immagazzinate in agosto. E questo ha inevitabilmente influito sulle quotazioni che hanno mostrato da subito segnali positivi: i prezzi di vendita attestatisi per tutta l estate sui 50/60 centesimi per il prodotto in padella sono passati a circa 70/80 centesimi al chilo nell ultima fase della campagna. Chiaramente, questo risultato positivo non è sufficiente a riequilibrare ciò che è stato perso nei mesi scorsi, ma per la produzione costituisce comunque una boccata d ossigeno vitale. 7

7 PROSEGUONO CON SUCCESSO LE PROMOZIONI SUL MERCATO SCANDINAVO Avvio positivo per l uva da tavola Augusto Renella Responsabile Marketing Naturitalia Trend positivo per le vendite sui mercati esteri, in particolare in Da - ni marca e Svezia. Il livello qualitativo dell uva è mediamente buo no grazie all andamento climatico fa vo revole registrato nel Sud Italia dove si concentra la produzione di Naturitalia. E questo sta favorendo il collocamento sui mercati esteri. N ella prima parte della campagna 2011 Naturitalia, business unit del Gruppo Apo Conerpo, ha registrato un buon andamento delle vendite di uva da tavola indirizzata verso l estero. La domanda di uva con semi rimane su buoni livelli nei principali mercati del Nord Europa come Danimarca, Germania e Svezia e si attende una 8 L seconda parte della stagione con quotazioni in aumento per il prodotto con seme di calibro sostenuto (i cosiddetti grappoloni) delle varietà Italia e Red Globe a causa della minore produzione disponibile. Anche sui mercati del Centro Europa nella prima parte della campagna si è registrato un andamento delle vendite regolare con una buona richiesta di Buon andamento per le pere sui mercati esteri andamento delle esportazioni delle pere Naturitalia verso i principali mercati europei è stato condizionato nella prima parte della stagione dalla abbondante presenza di prodotti tipicamente estivi come pesche e nettarine, in particolare in Germania. Le quotazioni delle pere risentono di una maggiore variabilità rispetto alla stagione precedente; il livello qualitativo dei frutti è generalmente buono, soprattutto per la varietà Santa Maria che ha mantenuto e consolidato la propria presenza sul mercato estero posizionandosi sui volumi dello scorso anno. La buona qualità generale ed il grado zuccherino del prodotto disponibile lasciano ben sperare per il prosieguo della campagna delle pere Abate, le cui quotazioni risentono attualmente di un calo in Italia ed all estero rispetto alla precedente stagione commerciale. uva con semi rispetto al Per quanto riguarda l uva senza semi, il mercato del Nord Europa è stato caratterizzato da una maggiore presenza di uva da tavola di origine spagnola e questo fenomeno ha determinato una contrazione dei volumi di prodotto italiano esportato verso questi paesi. La qualità delle uve è mediamente buona grazie all andamento meteorologico favorevole registrato nelle zone di coltivazione del Sud Italia (Puglia) dove sono concentrate le produzioni di uva di Naturitalia. Questo buon livello qualitativo sta favorendo un collocamento costante del prodotto sui mercati stranieri. E all estero stanno proseguendo con successo le attività di promozione dell uva Naturitalia sul mercato scandinavo: in particolare, la produzione della business unit di Apo Conerpo è stata oggetto di un importante azione promozionale organizzata alla fine di settembre presso i punti vendita di uno dei gruppi distributivi leader nel mercato svedese. Ai consumatori so no state fornite ampie informazioni su questo frutto abbinate alla degustazione del prodotto; la promozione si è concentrata sulle varietà di uva senza semi, un prodotto sempre più richiesto dai mercati internazionali e per il quale Naturitalia vanta una forte specializzazione produttiva. Oltre a consolidare i canali commerciali dove può contare su un forte radicamento, Na turi talia ha av viato un nuovo approccio al mercato cercando di valorizzare le produzioni di uva ottenute con limitato utilizzo di prodotti chimici presso le catene più sensibili alle problematiche dei residui.

8 LA LIQUIDAZIONE AI SOCI È SUPERIORE RISPETTO ALLA ANNATA PRECEDENTE Campagna soddisfacente per Fruit Modena Group Mario Parisi Centro Stampa Con 548 soci, 173 dipendenti, una superficie di ettari ed una capacità frigorifera di quintali, la cooperativa è un colosso mondiale nella lavorazione e commercializzazione delle pere, che rappresentano più dell 85% del prodotto conferito. S i è chiuso con buoni risultati il terzo bilancio d'esercizio di Fruit Modena Group, la cooperativa ortofrutticola socia di Apo Conerpo e aderente a Confcooperative Modena nata il 4 agosto 2008 in seguito alla fusione tra le cooperative Campofrigo di Campogalliano ed Eurofrutta di Sorbara. «Possiamo dire che la cooperativa, o meglio il gruppo, ha completato il suo progetto costitutivo dichiara il presidente di Fruit Modena Group, Angelo Barbieri. Forti delle nostri dimensioni e professionalità, siamo in grado di affrontare il mercato globalizzato». Nel 2010 la cooperativa, un colosso mondiale nella lavorazione e commercializzazione della pera (548 soci conferenti, 173 dipendenti tra fissi e stagionali, ettari coltivati e una capacità frigorifera di 650 mila quintali), ha realizzato un fatturato di 39 milioni di euro e distribuito ai soci 25,8 milioni di euro. Il prodotto conferito ha superato i 510 mila quintali, l 85,8% dei quali costituito dalle Mercato in ripresa per le macchine agricole Bilancio positivo per le vendite di macchine agricole nei primi mesi del Nel periodo gennaio-maggio risultano in crescita, nel nostro Paese, le immatricolazioni di trattrici (+18%), le immatricolazioni di mietitrebbiatrici (+14%), e quelle di rimorchi (+14,7%). Unico dato in flessione quello relativo alle motoagricole, che nei cinque mesi fanno segnare un -5,7%. I dati - elaborati dall Unacoma sulla base delle registrazioni presso gli uffici della motorizzazione, e diffusi in occasione dell assemblea annuale dell associazione - indicano finalmente un inversione di tendenza, dopo gli ultimi anni caratterizzati da una riduzione costante dei volumi di vendite. L incremento, tuttavia, è da attribuire in buona misura agli effetti degli incentivi rottamazione e dei finanziamenti nell ambito dei Piani di Sviluppo Rurale PSR. Molte pratiche presentate a fine 2010, infatti, sono state perfezionate nei primi mesi dell anno nuovo e quindi conteggiate come immatricolazioni pere. «La campagna produttiva 2010/2011 ha registrato un calo globale nella produzione di pere pari al 27% rispetto all'annata 2009/2010 sottolinea Barbieri. La minor offerta ha garantito quotazioni di vendita superiori alla campagna precedente. La liquidazione media riconosciuta ai soci è superiore ai valori dell'annata , anche se i ricavi dei soci restano insufficienti rispetto ai costi sostenuti, al lavoro prestato e al capitale investito; ciò non dipende dalla cooperativa, ma da una situazione socio-economica che penalizza da sempre le produzioni agricole». Oltre ad approvare il bilancio, i 268 soci intervenuti all'assemblea hanno confermato l'intero Consiglio d'amministrazione uscente di Fruit Modena Group; insieme al presidente Barbieri ne fanno parte Adriano Aldrovandi (vicepresidente), i consiglieri Daniele Balboni, Silvio Barbanti, Adriano Barbolini, Maurizio Bolzani, Gianfranco Corradi, Maurizio De Petri, Chelio Goldoni, Maurizio Guerzoni, Ercole Morselli, Davide Nasi, Giuseppe Ori, Luigi Piccinini, Marco Piccinini, Wainer Poppi, Gabriele Silvestri e Massimo Tosatti. 9

9 NELL EMISFERO NORD PREVISTE OLTRE TONNELLATE Kiwi: in aumento la produzione mondiale Giampiero Reggidori Ufficio Produzioni Agricole Apo Conerpo L analisi delle previsioni produttive per il 2011 (Emisfero Nord) e la verifica della produzione consuntiva dell Emisfero Sud, già in commercio, sono state al centro dell IKO (International Kiwi Organization) svoltosi in Nuova Zelanda dal 20 al 22 Settembre. In entrambi gli emisferi la produzione sarà maggiore rispetto al 2010, quando il raccolto risultò inferiore alla media a causa delle condizioni climatiche sfavorevoli, specialmente nell Italia del Nord. Complessivamente quest anno nell Emisfero Nord, senza contare la produzione cinese, si otterranno circa tonnellate (+9,68%). Un valore molto simile alla media del periodo 2006/2009. L abituale incontro dell IKO (International Kiwifruit Organization), formato dai paesi maggiori produttori di actinidia nel mondo, si è tenuto quest anno in Nuova Zelanda, a Tauranga (isola del nord, sulla costa orientale). All appuntamento erano presenti tutte le tradizionali delegazioni che partecipano all Organizzazione In - ter na zionale: Spagna, Francia, Italia, Nuova Zelanda, Cile, Stati Uniti (California), Corea del Sud. Mancavano, per altri impegni, la Grecia, che aveva delegato l Italia, e il Portogallo, che aveva delegato la Spagna. 10 Le previsioni produttive Dal meeting è emerso che il 2011 è stato in generale un anno di produttività media e rese normali per tutte le specie frutticole sia a livello europeo che mondiale. Il clima invernale ed estivo ha mostrato un andamento diverso dalla norma in molti paesi del globo, ma (specialmente in Europa) non ha inciso negativamente sulle produzioni frutticole. Anche i fenomeni pesanti come le alluvioni, gli uragani, le piogge insistenti che hanno colpito molte aree non hanno modificato le medie produttive internazionali in quanto hanno interessato aree geograficamente abbastanza limitate. Per il 2011 nei paesi dell Emisfero Nord è attesa una produzione commercializzabile pari a circa tonnellate (esclusa la Cina) con un incremento del 9,68% ri spetto al dato consuntivo della stagione Impianti di actinidia in Nuova Zelanda. precedente. Per quanto ri guarda la batteriosi, estrapolando i dati sull incidenza della malattia fino ad ora di - sponibili, in tutti i paesi pro duttori di actinidia è sta to applicato un coefficiente, stimato, di perdita produttiva che è già compreso nelle previsioni indicate. Nello stesso tempo i dati tengono conto, per ogni paese, degli abbattimenti dei vecchi impianti e dell entrata in produzione di quelli nuovi (4 anno di vita). Ancora una volta il paese che fa la parte del leone come produttore è l Italia che rispetto al 2010 registra un incremento di circa il 12,40%. La produzione prevista è molto simile alla media dei 3-4 anni che hanno preceduto il La varietà principale è sempre l Hayward (kiwi verde)

10 seguita a debita distanza dalle nuove cultivar a polpa gialla che però (almeno per ora) sono purtroppo il maggior bersaglio della batteriosi. La situazione delle rese produttive quest anno mostra scarsissime differenze fra le diverse regioni del nostro paese, che per quanto concerne le superfici investite a kiwi sono ancora, in ordine decrescente, Lazio, Piemon te, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Calabria e Campania. Le superfici coltivate (in entrambi gli emisferi), come già registrato da alcuni anni, mostrano una significativa tendenza all aumento, soprattutto nei paesi principali produttori come Italia e Nuova Zelanda, ma questo processo è ora influenzato dalla batteriosi che sta colpendo la specie e che non permette di stimare cosa succederà nell immediato futuro. L evoluzione della malattia risentirà sensibilmente dell andamento climatico (piogge, umidità, tempi di bagnatura, temperature) che si registrerà da mag gio a novembre 2011 nell Emisfero Sud e da ottobre 2011 a maggio 2012 per l Emisfero Nord. Il Cile, che negli anni passati registrò i maggiori incrementi in superficie, mostra oggi un rallentamento a Il porto di Tauranga in Nuova Zelanda. causa dell andamento dei prezzi alla produzione non più sufficientemente remunerativi. Tra l altro, si riconferma che la tendenza a spingere al ribasso i prezzi alla produzione di molti prodotti ortofrutticoli, ormai pesantemente registrata negli ultimi anni e in tutti i paesi coltivatori, non gioca affatto a favore del mantenimento di buoni standard qualitativi, della sicurezza alimentare e della coltivazione con tecniche a basso impatto ambientale, soprattutto poi, quando il consumatore non vede diminuire il prezzo che paga e sempre meno comprende il corretto rapporto del prezzo pagato con le differenti qualità fornite. L incontro dell IKO è stato inoltre l occasione per discutere su vari temi come: le diverse batteriosi della coltura che con differente intensità sono presenti nei vari paesi di coltivazione; le modalità con cui continuare a valorizzare il prodotto; le tecniche per aumentare i consumi; le strategie per affrontare meglio i mercati per garantire i produttori agricoli. Il problema batteriosi è stato al centro dell attenzione perché il timore del suo diffondersi preoccupa i vari paesi produttori, a partire da Italia e Nuova Zelanda che registrano il maggior numero di casi, essendo i paesi in cui la specie è maggiormente diffusa. Attualmente sono in corso diversi progetti di ricerca e sperimentazione, soprattutto in Nuova Zelanda, Italia, Francia, Cile, Corea del Sud e Cina. L unico paese che attualmente sembra ancora indenne è la Grecia e sarà quindi interessante capire le ragioni di questo fenomeno per adottare eventuali strategie mirate a ridurre il problema anche negli altri pae si. Il Cile, di screto produttore, sembra non presentare ancora una situazione difficile ma l aller ta è alta. L al tro paese pro duttore che non registra ca si pesanti è la California. Potrebbe fare riflettere la constatazione che Grecia e California siano i meno colpiti, valutando che tra i paesi in cui si coltiva il kiwi questi sono quelli con il clima meno umido. Tenendo in considerazione che, quando si parla di batteri, tutti sanno che gli studi fatti fino ad oggi (anche e soprattutto nella medicina) non possono semplicemente focalizzarsi su fitofarmaci o fisiofarmaci per una difesa preventiva o anche curativa, perché la storia scientifica in questa direzione è povera di soluzioni (salvo gli antibiotici nella salute umana), diventa oltremodo importante mettere insieme come obiettivi ed operatività tutti i progetti che sono già in corso o stanno nascendo in varie parti del mondo sul tema. Sono state già spese ingenti risorse (specialmente da parte dei neozelandesi) per realizzare studi su questo problema e sarebbe il caso di non ritrovarsi a studiare percorsi quasi inutili (vedi fisiofarmaci o pseudo sostanze da alchimie) più che la biologia ed epidemiologia del batterio e le cause che scatenano e diffondono la malattia. In questo senso anche nel corso dell IKO è stata confermata la volontà (a questo punto operativa) di costituire un forum d informazione e di scambio dei risultati dei lavori in corso in tutti i paesi aderenti all Organizzazione. Il CSO per gli aspetti organizzativi (perché funge da segreteria italiana 11

11 dell IKO) e il CRPV (in rapporto ai centri di sperimentazione e servizi fitosanitari delle regioni interessate alla coltivazione del kiwi per la parte tecnica) possono rappresentare il fulcro coordinatore di questa attività. Nel corso dell appuntamento è stata La produzione commercializzabile di kiwi nei paesi più importanti del mondo (tonnellate) Paesi Anno Anno Variazione % su 2010 Consuntivo Previsione Italia ,40% Iran ,00% Grecia ,60% Francia ,69% Giappone ,00% Stati Uniti (California) ,56% Turchia ,44% Portogallo ,82% Corea del Sud ,09% Spagna ,49% Israele ,00% Cina ,11% Totale Emisfero Nord (Cina esclusa) ,68% Totale Emisfero Nord (Cina inclusa) ,18% Nuova Zelanda ,59% Cile ,06% Argentina/Uruguay ,00% Brasile ,00% Australia ,00% Sud Africa ,00% Totale Emisfero Sud ,60% Totale generale (Cina esclusa) ,42% Totale generale (Cina inclusa) ,07% Fonte: IKO 2011, FAO ed altri N.B: la produzione commercializzabile 2011 dei paesi dell Emisfero Nord è da intendersi come previsione, quella dei paesi dell Emisfero Sud è il saldo, stimato per la fine della campagna, sui dati reali fino a settembre e inerente la produzione commercializzata nella campagna in esame. I dati si riferiscono ormai a tutte le varietà (polpa verde e gialla, precoci e non) già in produzione. La produzione della Cina è un dato stimato e riguarda coltivazioni sia agricole che a carattere famigliare, in particolare con varietà a ciclo di conservazione breve. 12 organizzata anche una visita ad alcune aziende coltivatrici di actinidia, in quel momento in fase di ripresa vegetativa. Riportiamo di seguito un breve commento sulle previsioni produttive dei diversi paesi. Italia La produzione 2011 è stimata in tonnellate circa, con un incremento del 12,4% sul Gli impianti colpiti dalla batteriosi e/o quelli già estirpati a causa della malattia, con la loro perdita di produttività, non hanno influito (per il momento) sul volume globale italiano che rimane il più elevato a livello mondiale (se si esclude la Cina che comunque conta una produzione non molto maggiore dell Italia). La batteriosi del kiwi si è diffusa rapidamente ed è presente soprattutto nel Lazio. Complessivamente, nel nostro paese si stima che la superficie investita a kiwi si attesti circa sui ettari (in piena produzione) al netto degli espianti causati dalla batteriosi e dei nuovi impianti recentemente introdotti in coltivazione. L Italia esporta grandi quantità di kiwi indirizzandole in molti paesi del mondo. Francia La produzione commercializzabile di kiwi in Francia per il 2011 è prevista sulle tonnellate, con un aumento del 7,7% sull anno precedente. La superficie in produzione aumenta leggermente, ma non in modo significativo, visto anche il timore della batteriosi. La Francia, considerate le quantità prodotte e i consumi interni, in realtà non esporta molto e tende a collocare sul proprio mercato la maggior parte del prodotto. Le esportazioni sono indirizzate principalmente verso Spagna, Belgio e Lussemburgo. Sono in atto programmi di export verso altri mercati (medio ed estremo oriente). Si registra un leggero aumento dei consumi interni e quindi anche dell import per soddisfare le richieste del mercato. Portogallo La produzione commercializzabile 2011 è stimata intorno alle tonnellate, inferiore a quella dello scorso anno di circa l 8,9%. In questo paese l investimento di nuove super-

12 fici è al momento fermo. Hayward è la varietà prevalente e si registrano nuovi impianti di Summerkiwi ed Early Green. Stabile l export, indirizzato soprattutto verso la Gran Bretagna, la Spagna e l Olanda. Contemporaneamente il Portogallo importa, con un piccolo trend d aumento dei consumi. Spagna Secondo le previsioni la produzione commercializzabile della Spagna si posiziona sulle tonnellate, con un incremento di circa il 6,5% rispetto allo scorso anno. La coltivazione di kiwi è concentrata nelle regioni dell Asturia e della Galizia che si trovano nel nord del paese, affacciate all oceano Atlantico. La varietà prevalente è l Hayward, con piccole presenze di nuove varietà gialle come Summerkiwi e Jingold (varietà Jin Tao). I consumi del prodotto spagnolo sono soprattutto interni al paese e si registra un aumento delle importazioni per soddisfare la domanda locale. Corea del Sud Le stime di produzione indicano per il 2011 un discreto aumento produttivo rispetto all anno precedente ( tonnellate, corrispondenti ad un incremento dell 8,1%). Hayward e a seguire Zespri Gold (Hort 16 A) sono le varietà più coltivate con la prima che è ancora di gran lunga la più importante. Considerando che il kiwi è consumato soprattutto all interno del paese i prezzi alla produzione, ma anche quelli al consumo, sono sempre sensibilmente più elevati rispetto a quelli di riferimento registrati in Europa. Ancora oggi, per soddisfare il consumo interno, la Corea del Sud importa ingenti quantitativi di kiwi provenienti in particolare da Cile e Nuova Zelanda. È attualmente in corso anche l apertura delle frontiere con l Italia. Stati Uniti d America (California) La California è ancora l unico stato dell Unione che coltiva e produce kiwi. Le stime del 2011 indicano un raccolto di quasi tonnellate, con un aumento di circa il 36,6% rispetto al L Hayward è ancora la varietà principale, se - guita da Zespri Gold (Hort 16 A) che però è coltivata su una superficie decisamente inferiore. Grecia La Grecia prevede una produzione di circa tonnellate, con un incremento del 22,6% rispetto all anno precedente. Aumenta leggermente la superficie. La Macedonia è la regione dove si concentra maggiormente la coltivazione. Hayward è la varietà principale, Summerkiwi è una cultivar emergente, come pure Soreli e Tsechelidis; quest ultima però è in diminuzione a causa della minor qualità. Oltre che a soddisfare i consumi interni, piuttosto stabili e non molto elevati, il prodotto è destinato verso i paesi dell Est Europeo, soprattutto Russia e Ucraina, ma anche Romania, Bulgaria e Polonia. Cile La produzione 2011 dovrebbe attestarsi attorno alle tonnellate (-1,1% rispetto al 2010). Anche in questo paese aumenta la superficie coltivata e quindi, in proporzione ai volumi già prodotti, si prospetta una discreta incidenza del Cile sull aumento futuro delle quantità prodotte a livello mondiale con l incognita di un prezzo alla produzione che rimane insoddisfacente da 2-3 anni. L Hayward è la varietà prevalente, pur non crescendo in superficie, mentre sono coltivate nuove varietà già conosciute come Summerkiwi, Jingold (Jin Tao) e Green Light. L export è la forza del kiwi cileno (in maggior parte indirizzato verso l Europa) e le destinazioni sono ormai le più variabili in tutto il mondo, ovviamente con un occhio privilegiato ai grandi paesi confinanti, come il Brasile e l Argentina. Nuova Zelanda Per quest anno si prevede una produzione intorno alle tonnellate, con un incremento del - l 11,6% sul Le superfici sono aumentate negli ultimi anni e oggi sono in produzione. Hayward e Zespri Gold (Hort 16 A) le varietà in monopolio Zespri per la coltivazione nel paese. L azione della batteriosi che interessa soprattutto le cultivar gialle (come Zespri Gold) potrebbe determinare cambiamenti produttivi perché questa varietà è coltivata soprattutto in questo paese. Come già ribadito più volte, soprattutto guardando le attuali coltivazioni mondiali, ci sarà l esigenza di una forte interazione fra i paesi produttori, da una parte cercando di costruire accessi di mercato che evitino assurde concorrenze e dall altra agendo insieme per aumentare i consumi, ma soprattutto per generare la domanda di questo frutto dove è ancora limitata o dove il kiwi è sconosciuto. 13

13 PER MIGLIORARE L EFFICIENZA ORGANIZZATIVA NELLE IMPRESE AGROALIMENTARI Uno strumento software per la collaborazione aziendale Carlo Millo Product Manager Gruppo Sistema La collaborazione tra colleghi e la condivisione di informazioni a - ziendali sono elementi che stanno alla base della efficienza delle im - prese. Microsoft SharePoint, an che nella sua versione gratuita, Foundation, aiuta le organizzazioni che vogliono migliorare il loro modo di lavorare. 14 O ggi le imprese sono chiamate ad un miglioramento continuo. In questo processo gli ingredienti sempre invocati sono la crescita delle competenze e l innovazione ma, in realtà, c è an - che un altra componente molto importante, a volte non considerata: si tratta dell incremento dei processi di collaborazione aziendale. L esigenza di migliorare la collaborazione tra i membri di una organizzazione è sentita sia nelle aziende di produzione che in quelle di servizi, anche tra aree apparentemente di stinte tra loro come funzioni (am- ministrativa, commerciale, produzione, etc.). Questo tema oggi è ancora più rilevante alla luce della maggiore mobilità dei dipendenti e per la delocalizzazioni delle imprese. A tale proposito, Microsoft SharePoint è uno strumento software che già da tempo si è dimostrato un ottimo supporto per gestire le attività di collaborazione aziendale. Si tratta di una tecnologia web che, centralizzando le risorse su un server, attraverso un semplice browser come Microsoft Explorer, permette agli utenti di accedere ai servizi veri e propri siti web interni rispettando i livelli di sicurezza necessari. Microsoft SharePoint, anche nella versione gratuita Foundation, mette a disposizione funzionalità utili per piccole imprese che gestiscono in - formazioni di valore per le loro attività. Nelle aziende del settore agroalimentare possiamo citare le ricette o le procedure di produzione, le certificazioni di qualità, la tracciabilità di prodotto. Presentiamo quattro delle tante funzionalità disponibili, dedicate alla gestione dei documenti e delle in - formazioni aziendali. Gestione contenuti aziendali Attraverso una sola piattaforma, perfettamente integrata con i software di produttività individuale (Microsoft Office), diventa molto semplice la gestione dell intero ciclo di vita dei contenuti e dei documenti pubblicati: dalla creazione alla modifica e collaborazione fino alla scadenza dei contenuti. In questo modo l organiz- zazione ha la sicurezza di disporre sempre di informazioni aggiornate. Creazione condivisa di documenti e Controllo delle versioni Due o più utenti posono modificare contemporaneamente uno stesso documento di Word o una stessa presentazione di PowerPoint ed è sempre possibile tenere traccia delle versioni, in modo da consentire il ripristino della versione precedente. Ricerca contenuti La ricerca dei contenuti è eseguita da un evoluto motore interno a Microsoft SharePoint che segue le modalità, molto efficienti, tipiche dei motori di ricerca utilizzati in internet. Gestione dell accesso ai contenuti Il proprietario o l amministratore del sito interno può concedere livelli di autorizzazione anche molto analitici agli utenti e ai gruppi di utenti, modulandoli su tutte le risorse pubblicate su Sharepoint (raccolte di informazioni e di documenti, cartelle, singoli documenti). Per orientare le imprese nella introduzione di SharePoint, anche nella sua versione gratuita, Gruppo Sistema ( ha una team di esperti, certificati da Microsoft, che sono in grado di realizzare in breve tem - po soluzioni di collaborazione a zien dale con l obiettivo di mi - gliorare l efficienza del - le aziende clienti.

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