LA RECIPROCITÀ NELL EDUCAZIONE AMICIZIA, COMPAGNIA E AIUTO RECIPROCO: IL SALE DELL APPRENDIMENTO

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1 LA RECIPROCITÀ NELL EDUCAZIONE AMICIZIA, COMPAGNIA E AIUTO RECIPROCO: IL SALE DELL APPRENDIMENTO Dario Nicoli Università Cattolica di Brescia Seminario Residenziale Consulte Studenti e Docenti Referenti - Monteortone, dic 2009 La scuola senza studenti: perdita dell inatteso Cosa mancherebbe alla scuola se non ci fossero gli studenti? La domanda sembra bizzarra e la risposta scontata, ma va segnalato come per molti lo studente rappresenti ancora l oggetto da educare e non il soggetto, o almeno uno dei soggetti, dell educazione. Se non ci fossero gli studenti, gli insegnanti finirebbero di essere tali, non nel senso banale di perdita del lavoro, ma di assenza di una relazione che consente loro di essere insegnanti, attraverso non solo il riscontro di ciò che propongono, ma anche l irruzione nel lavoro didattico della novità rappresentata dalla novità dei ragazzi, dall inatteso che riscuote, sfida, mette alla prova, consente di rinnovare la loro stessa identità docente. «Il fatto che l'uomo sia capace d'azione significa che da lui ci si può attendere l'inatteso, che è in grado di compiere ciò che è infinitamente improbabile. E ciò è possibile solo perché ogni uomo è unico e con la nascita di ciascuno viene al mondo qualcosa di nuovo nella sua unicità» (Arendt 1999, 129). Una scuola senza studenti non provoca solo la perdita del destinatario di un fenomeno comunicativo, ma porta ad una perdita dello stesso docente, che si trova solo a ripetere di fronte al vuoto ciò che sa, e non impara nulla mediante quel contributo unico e irripetibile rappresentato dalla voce e dalla vita dei giovani. In questo modo, la sua vita di insegnante, mancando l inatteso, diventa arida, ed egli si trova ad essere sempre lo stesso senza possibilità di diventare sempre nuovo attraverso l incontro con i suoi studenti. Ecco posta la necessità di una reciprocità educativa, a vantaggio di tutti: studenti, insegnanti, famiglie, comunità. La volontà di apprendere Bruner (1999) afferma che la scuola deve saper coltivare le energie naturali che stimolano l apprendimento spontaneo o volontà di apprendere, quelle che non dipendono da una ricompensa esterna, ma intrinseca alla persona, essendo inerente al felice compimento dell attività: la curiosità: la più singolare caratteristica umana è l attitudine ad apprendere (ibidem, 177). Il desiderio di competenza, ovvero lo stimolo ad affrontare e risolvere problemi, così che la competenza diventa a sua volta un fattore di motivazione prima ancora di divenire una capacità conseguita. L aspirazione ad emulare un modello proposto dagli insegnanti intesi in quanto équipe, che non significa necessariamente imitare il maestro, quanto nel fatto che egli divenga parte

2 integrante del dialogo interno dello studente, una persona, cioè, di cui egli desidera il rispetto, di cui vuole far sue le qualità (191). L impegno consapevole ad inserirsi nel tessuto della reciprocità sociale, che rappresenta il desiderio intrinseco nella natura umana di rispondere agli altri e cooperare con essi in vista di un obiettivo comune. Vi è nel legame sociale un energia intrinseca ad apprendere, ed è non già un imitazione, quanto una dinamica in cui si apprende reciprocamente. La volontà di apprendere è un motivo intrinseco, che trova la sua sorgente e la sua ricompensa nell esercizio di sé. Essa diventa un problema soltanto in determinate circostanze: come quelle di una scuola in cui si impone un programma, gli studenti sono privati di ogni iniziativa, la linea da seguire è rigidamente fissata (195). Quindi non vi è un problema di apprendimento in sé, quanto di un metodo di insegnamento che impone compiti che non riescono a far leva sulle energie naturali dell apprendimento proprie dell allievo. L amicizia tra studenti In uno dei primi libri di Piaget, Il giudizio morale nel fanciullo (1932), si trovano alcune importanti ipotesi circa il ruolo dei coetanei nello sviluppo sociale. Secondo Piaget si possono distinguere due tipi di rapporti sociali: quelli basati sul rispetto che una persona prova verso un altra quando ne riconosce la maggiore esperienza e capacità, e quelli basati sulla cooperazione tra persone che si sentono alla pari tra di loro. Il bambino sperimenta rapporti del primo tipo con i genitori, con gli insegnanti e con gli altri adulti, imparando così a confrontarsi con l autorità. Solo con i coetanei il bambino ha l occasione di intrecciare rapporti del secondo tipo: la capacità di cooperare nasce dalla necessità di trovare un accordo con gli altri in una situazione in cui nessuno ha la possibilità di imporsi dall alto. L interazione con i coetanei è una situazione che facilita piuttosto che inibire la disponibilità sociale e la possibilità di scambi adeguati con gli altri. E nell interazione con i coetanei, inoltre, che la persona si trova nelle condizioni adeguate per realizzare i livelli più alti delle capacità che attualmente possiede. Con gli amici lo studente coopera di più che con i semplici conoscenti, riesce a risolvere meglio i problemi. Gli amici sono considerati un appoggio ed una risorsa, ma il loro ruolo non è soltanto strumentale poiché l amicizia non può durare se i partner non si sforzano di contraccambiare ciò che ricevono. L amicizia inoltre, fornisce un ambito dell esistenza in cui mettere alla prova il proprio comportamento, un contesto privilegiato in cui imparare a gestire le situazioni di conflitto che talvolta si impongono nelle relazioni. La compagnia a scuola Accanto all amicizia c è la compagnia, tramite la quale il tempo trascorre in modo più intenso perché si percepisce l esistenza di una dimensione comune, di un noi, che aiuta a condividere le esperienze così da crescere insieme. La compagnia è anche una fonte continua di stimoli: con i compagni si conversa, si mettono alla prova le proprie idee sul mondo e sugli altri, si esplorano cose nuove. 2

3 All inizio il focus del gruppo classe può essere sui problemi e le necessità espresse dai membri, mentre successivamente il valore aggiunto può rivelarsi la costituzione di una base sistematica di conoscenze. Il valore non è sempre immediatamente visibile e compreso dai membri ma emerge nel tempo: svilupparne la consapevolezza con attività, eventi, relazioni risulta quindi d importanza strategica. La compagnia inoltre consente di combinare familiarità e novità. Gli studenti che vivono entro una dinamica di compagnia si sentono confortati e nel contempo sono stimolati a chiedere ed alimentare nuove idee. Le attività che fanno parte della routine della comunità favoriscono la stabilità delle relazioni, gli eventi e le novità il senso di avventura. La compagnia è poi un contesto vitale in grado di dare il ritmo alle attività sia a scuola che a casa; in questo modo, gli impegni non gravano sulle spalle del singolo individuo come fossero un macigno da spingere sempre avanti: condiviso insieme, il peso delle cose da fare diventa più leggero, quasi piacevole. Peer education La peer education (educazione tra pari o educazione dei pari) è definita l insegnamento o lo scambio di informazioni, valori o comportamenti tra persone simili per età o stato (Milburn, 1996). Si tratta di una forma di istruzione già nota nell Inghilterra di inizio Ottocento (monitorial system), che, a partire dagli anni sessanta, è stata sperimentata in diversi contesti (scuola, comunità...) e con target differenti (bambini età prescolare, alunni Scuola Elementare o Scuola Media Inferiore o Superiore, adulti). L educazione tra pari designa oggi un processo formativo complesso sia per la molteplicità di teorie di riferimento (studi sul giudizio morale di Piaget, il costruttivismo di Vygotskij, la teoria sociocognitiva di Bandura..) su cui si basano le sue esperienze sia per le diverse tipologie di intervento etichettate come progetti di peer education. Questi possono essere suddivisi a loro volta in programmi orientati al progresso cognitivo e in programmi orientati al cambiamento di atteggiamenti e alla modifica del comportamento. Tra questi si citano: peer counseling. Questo tipo di intervento vuole modificare gli atteggiamenti su temi sensibili generali (promozione della salute) o specifici (prevenzione gravidanze indesiderate, abuso di alcool, disturbi alimentazione..). Si attua coinvolgendo spesso gli alunni delle Scuole Medie Inferiori e Superiori in una situazione relazionale diadica focalizzata sull ascolto piuttosto che sulla trasmissione di informazioni e competenze; peer support. Il sostegno tra pari è un metodo adottato per affrontare i temi della promozione della salute e della prevenzione di comportamenti a rischio; peer modeling. I pari sono un modello per i coetanei sia con difficoltà che senza difficoltà. Questo metodo è stato applicato in interventi di prevenzione del consumo di alcol o fumo, ma anche in esperienze di promozione di comportamenti tolleranti; peer teaching. Questa forma si applica in modo specifico nei progetti realizzati nel contesto scuola focalizzati su i temi della prevenzione e della promozione della salute; i ragazzi insegnanti forniscono informazioni su tematiche quali la sessualità, l uso di droghe o di alcol. I diversi approcci si differenziano in modo prioritario rispetto al grado di scostamento dalla verticalità che caratterizza il rapporto educativo tradizionale e al corrispondente grado di genuina parità promosso tra i partecipanti. Quest ultimo è da intendersi soprattutto come parità in termini di 3

4 status, di affinità e non tanto in termini d età. Nelle esperienze che fanno leva sull affinità, il fattore chiave è la partecipazione, che coinvolge il peer educator anche nella progettazione e nella messa in atto del programma. Gli interventi di peer education realizzati in ambito scolastico vanno più di tutti ad incidere su prassi educative verticali e la probabilità di successo dipenderà dalla cura della fase di preparazione, in cui si promuove la partecipazione effettiva dei vari attori. È compito quindi degli adulti trasferire correttamente ai giovani educatori dei pari tutta l autonomia necessaria a realizzare esperienze basate su una reale e vincente partecipazione. La proposta: tutoring studenti-studenti. Un esperienza di educazione orizzontale tra coetanei Se la voce degli studenti è indispensabile per il bene della scuola, ciò vale anche per la didattica. Non si tratta soltanto di essere diligenti, impegnati, corretti, ma di poter esercitare una funzione docente sia pure sussidiaria, quella che si sviluppa nei confronti dei compagni al fine di individuare e superare le lacune nell apprendimento. Si tratta di un esperienza già realizzata in alcune scuole del Veneto, e che consiste nel superare le forme tradizionali di recupero, che hanno sortito risultati deludenti, se non addirittura controproducenti, affidando ai ragazzi più preparati il compito di aiutare i propri compagni. Le esperienze di cui siamo a conoscenza hanno portato invece ad esiti positivi non solo in termini di apprendimenti, ma anche di clima scolastico e di partecipazione attiva da parte degli studenti. Questa iniziativa richiede un coordinamento da parte del collegio dei docenti, ed una diretta mobilitazione degli studenti sia sul lato dei tutor sia su quello degli allievi. Inoltre, occorre che vi siano regole di corresponsabilità da parte di tutti affinché l iniziativa si possa svolgere in forme rigorose e serene. Infine, si può proporre una valutazione di eccellenza per quegli studenti che si sono mostrati in grado di aiutare efficacemente i loro compagni a superare le lacune accumulate in specifici ambiti del sapere. In primo luogo si potrebbero mobilitare i rappresentanti studenteschi per raccogliere informazioni sulle esperienze realizzate; successivamente potrebbe essere utile un confronto aperto tra i testimoni diretti di tali esperienze e gli altri rappresentanti studenteschi; a questo punto è possibile elaborare una proposta da replicare anche in altre scuole; infine, sulla scorta di qualche iniziativa realizzata positivamente, si potrebbe dare una veste comunicativa e gioiosa all attività presa nel suo insieme, così da portare a momenti di festa e di premiazione pubblica, anche per rovesciare la prospettiva: gli studenti insegnano! 4

5 Bibliografia essenziale Arendt H., Vita Activa. La condizione umana, Bompiani, Milano, 1999 Baumgartner E. ed al, Dall educazione verticale all educazione orizzontale : i coetanei come risorsa in Psicologia dell educazione e della formazione, volume 6, numero 1, maggio 2004, pp Bruner J.S., Verso una teoria dell istruzione, Armando, Roma, Milburn K., Peer education: young people and sexual health. A critical review. Health Education Board for Scotland, Working Paper No 2. Edinburgh. HEBS, Pepe S., L educazione tra pari: una bibliografia ragionata in Psicologia dell educazione e della formazione, volume 6, numero 1, maggio 2004, pp Piaget J, Il giudizio morale nel fanciullo, Giunti, Firenze,

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