Robot con ridondanza cinematica

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Robot con ridondanza cinematica"

Transcript

1 Corso di Robotica 2 Robot con ridondanza cinematica Prof. Alessandro De Luca A. De Luca

2 Robot ridondanti cinematica diretta del compito r = f(q) f: Q R spazio dei giunti (dim Q = N) spazio del compito (dim R = M) robot ridondante se N > M (più gradi di libertà di quelli necessari ad eseguire il compito) r può essere la posizione e/o orientamento dell organo terminale o qualsiasi altra parametrizzazione del compito (anche non nello spazio di lavoro) si parla quindi propriamente di ridondanza solo rispetto a un compito (task) A. De Luca 2

3 Alcuni compiti e la loro dimensione TASK (per l organo terminale) dimensione M posizionamento nel piano 2 posizionamento nello spazio 3 orientamento nel piano 1 puntamento nello spazio 2 posizione e orientamento nello spazio 6 un robot planare con N = 3 giunti è ridondante rispetto al posizionamento nel piano (M = 2), ma non rispetto al posizionamento + orientamento nel piano (M = 3) A. De Luca 3

4 Casi tipici di robot ridondanti robot 6R montato su binario robot a 6-dof usato per saldature ad arco il compito non richiede di specificare l angolo finale di roll manipolatore su base mobile mano robotica ad elevata destrezza squadre di robot mobili cooperanti la ridondanza cinematica non è l unico tipo ridondanza di componenti (attuatori, sensori) ridondanza nell architettura di controllo e supervisione A. De Luca 4

5 Robot del DLR: LWR-III e Justin manipolatore 7R 2 bracci 7R + tronco 3R + 2 mani A. De Luca 5

6 Esempi video - 1 Dexter 8R: automovimento Planare 6R: obstacle avoidance su cammino assegnato dell E-E A. De Luca 6

7 Esempi video - 2 Uniciclo + planare 2R: controllo di traiettoria con compito su link 1 Magellan + 3R: controllo di traiettoria con puntamento dell E-E A. De Luca 7

8 Esempi video - 3 Magellan + 3R: visual servoing nello spazio immagine di 2 features (M=4) A. De Luca 8

9 La ridondanza può essere usata per evitare ostacoli (nello spazio cartesiano) o singolarità cinematiche (nello spazio dei giunti) aumentare la manipolabilità in determinate direzioni distribuire uniformemente/limitare le velocità di giunto rimanere entro i limiti di fondo corsa dei giunti minimizzare il consumo di energia ottimizzare il tempo di percorrenza, le coppie richieste aumentare l affidabilità rispetto a guasti obiettivi misurabili vantaggi ottenibili al costo di A. De Luca 9

10 Svantaggi della ridondanza maggiore complessità strutturale meccanica (bracci, trasmissioni) di attuazione algoritmi di cinematica inversa e di controllo più complessi A. De Luca 10

11 Problema cinematico inverso trovare q(t) che realizzi f(q(t)) = r(t) (il compito nel tempo) esistono infinite soluzioni se il robot è ridondante (anche per r(t) = r = costante) N = 3 > 2 = M r = posizione E-E costante esistono movimenti interni che sono inosservabili dal punto di vista dell esecuzione del compito (es., moto dell E-E) possono essere scelti in modo da ottimizzare in qualche modo il comportamento del sistema automovimento (self-motion): riconfigurazione del braccio che lascia inalterato il valore delle variabili r del compito A. De Luca 11

12 Risoluzione della ridondanza (come ottimizzazione di una funzione obiettivo) Locale Globale. note r(t) e q(t), t = kt s note r(t), t [t 0, t 0 + T], q(t 0 ) (ottimizzazione di H(q, q& )) t 0 + T (ottimizzazione di H(q, q )d") # t 0 q&(t) ON-LINE q(t), t [t 0, t 0 + T] q ((k +1)T s ) = q(kt s ) + T s " q (kt s ) OFF-LINE A. De Luca 12

13 Metodi di risoluzione locale Tre classi di metodi per risolvere r = J(q) q metodi basati sullo Jacobiano (qui, analitico!) tra le infinite soluzioni, si sceglie ad esempio quella che minimizza una certa norma (eventualmente) pesata metodi con lo spazio nullo si aggiunge alla soluzione a norma minima un contributo che non modifica la traiettoria del compito, ovvero che ℵ(J(q)) metodi basati sul compito aumentato si riduce/elimina la ridondanza aggiungendo S N-M compiti ausiliari (se S = N-M, si quadra il problema) A. De Luca 13

14 Metodi Jacobian-based si cerca una soluzione di J = 1 N M r = J(q) q q = K(q) r K = nella forma requisito minimo per K: J(q)K(q)J(q) = J(q) ( K inversa generalizzata di J) M N " r #$( J(q) ) J(q) [ K(q) r ] = J(q)K(q)J(q) q = J(q) q = r # ad es., se J = [J a J b ], det(j a ) 0, un inversa (destra) di J è K r = J a % $ 0 "1 & ( ' A. De Luca 14

15 Pseudoinversa q = J # (q) r scelta per K = J # J # esiste sempre ed è l unica matrice che soddisfa J J # J = J J # J J # = J # (J J # ) T = J J # (J # J) T = J # J se J è a rango pieno, J # = J T (J J T ) -1 ; altrimenti va calcolata numericamente mediante SVD (Singular Value Decomposition) della J la soluzione q minimizza la norma 1 2 q 2 = 1 2 q T q A. De Luca 15

16 Pseudoinversa pesata q& = J # w (q)p& scelta per K = J # w se J è a rango pieno, = W -1 J T (J W -1 J T ) -1 la soluzione q minimizza la norma pesata 1 2 T 2 q& = w 1 2 q& # J w Wq& W > 0, simmetrica (spesso diagonale) peso W i grande piccola q i (ad es., pesi scelti inversamente proporzionali alle escursioni dei giunti) non è una pseudoinversa (non soddisfa la IV a relazione) A. De Luca 16.

17 Svantaggi dei metodi Jacobian-based non è detto che si evitino globalmente le singolarità durante l esecuzione del compito potrebbero fornire soluzioni non ripetibili cammini ciclici nello spazio del compito non corrispondono a cammini ciclici nello spazio dei giunti dopo 1 giro q in q fin q in q(t) = q in + t # K(q) r (")d" 0 A. De Luca 17

18 Robustezza a singolarità: Inversa Smorzata ottimizzazione non vincolata min q " 2 q J q # r 2 = H( q ) minimi quadrati smorzati (DLS) SOLUZIONE q = J T ( JJ T + "I) #1 r è robusta rispetto alle singolarità (si può usare anche per N = M), ma ne risulta un errore sulla traiettoria del compito scelta del fattore di smorzamento λ 0 di compromesso fra minima norma delle velocità di giunto q& e minimo errore di traiettoria r " J q (scelta ragionevole: λ(q) 0 funzione del minimo valore singolare di J distanza da una singolarità) A. De Luca 18

19 2 una soluzione particolare (qui la pseudoinversa) Metodi con lo spazio nullo.. soluzione generale di J q = r q = J # r + ( I " J # J) q 0 più in generale proiettore nel ℵ(J) simmetrica q = K 1 r + I "K 2 J idempotente: [I J # J] 2 = [I J # J] [I J # J] # = [I J # J] ( ) q 0. come scegliere q 0? tutte le soluzioni dell equazione omogenea associata Jq = 0 (automovimenti) proprietà di [I J # J] K 1, K 2 inverse generalizzate di J (J K i J = J) A. De Luca 19.

20 Ottimizzazione lineare-quadratica Generalità 1 min x ( 2 x " x 0) T W( x " x 0 ) = H(x) c. nec. minimo + c. suff. s.t. J x = y L(x, ") T M x N = H(x) + " " x L = #L #x " % L = Jx $ y = 0 2! x L = W > ( Jx! y) = W( x $ x 0 ) + J T % = 0 0 " = ( JW #1 J T ) #1 ( Jx 0 # y) T M x M invertibile x!ir (simmetrica) A. De Luca 20 N, W > 0 M y!i R, ρ(j) = M Lagrangiana! 1 x = x Jx0! JW J "! y = T x = x 0 " W "1 J T " 1 T 0 " W J 0! ( JW "1 J T ) "1 ( Jx 0 " y)

21 Ottimizzazione lineare-quadratica Applicazione ai robot ridondanti PROBLEMA min q 1 q 2 " ( ) T W( q " ) = H( q 0 J(q) q = r q 0 q ). q 0 è una velocità di giunto privilegiata SOLUZIONE q = q 0 " W "1 J T ( ) ( JW "1 J T ) "1 J q 0 " r # J W q = J W# r + ( I " J # W J) q 0 soluzione a minima. norma pesata (per q 0 = 0) proiettore nel nucleo ℵ(J) A. De Luca 21

22 Gradiente proiettato (PG) q = J # r + ( I " J # J) q 0. la scelta q 0 = q H(q) funzione obiettivo differenziabile realizza un passo di un algoritmo di ottimizzazione vincolata mentre si muove lungo il compito r(t) il robot tende ad aumentare il valore di H(q) gradiente proiettato q 3 q H - ad es., per r fissato. q - S q = {q IR N : f(q) = r - }. q = (I - J # J) q H S q q 2 Robotica 2 q 1 A.A A. De Luca 22

23 Tipiche funzioni obiettivo H(q) manipolabilità (massimizza la distanza dalle singolarità) H man (q) = det J(q)J T (q) joint range (minimizza la distanza dal centro delle escursioni di giunto) H range (q) = 1 2. N # q i " q i & ) 2N % $ q M,i " q ( i=1 m,i ' q 0 = - q H(q) obstacle avoidance (massimizza la distanza dagli ostacoli) H obs (q) = min a"robot b"ostacoli a(q) #b 2 possibili problemi di differenziabilità in questo problema di max-min A. De Luca 23

24 in un compito di posizionamento Singolarità 3R planare H(q) = sin 2 q 2 + sin 2 q 3 -π non è la H man ma ha gli stessi minimi! curve di livello H(q) π q 3 -π q 2 q 3 π -π π q 3 -π q 2 π q 2 indipendente da q 1! A. De Luca 24

25 Commenti sui metodi con lo spazio nullo il proiettore nel nullo (I J # J) ha dimensione N x N ma rango solo N M (se J ha rango pieno), con spreco di informazione metodo effettivo di calcolo della soluzione q = J # r + ( I " J # J) q 0 = q 0 + J # r - J viene comunque richiesto il calcolo della pseudoinversa, oneroso computazionalmente (sia se a rango pieno che non) la complessità di un metodo di risoluzione della ridondanza dovrebbe in effetti dipendere solo dal grado di ridondanza N M esiste un metodo di ottimizzazione vincolata più efficiente del gradiente proiettato (PG) nel caso di Jacobiano a rango pieno q 0 ( ) A. De Luca 25

26 Gradiente ridotto (RG) se ρ(j(q)) = M, allora esiste una partizione dei giunti (a valle di un eventuale riordinamento dei giunti) M x M " q = q a % $ # q ' M b & N-M tale che J a (q) = " f " q a per il teorema delle funzioni implicite, una funzione g f(q a, q b ) = r q a = g(r, q b ) è nonsingolare " g $ con = # " f " q & b %" q a ' ) ( #1 " f = # J #1 a (q) J b (q) " q b si usano le N-M variabili indipendenti q b per ottimizzare un criterio H(q) ( ridotto tramite la g ad una funzione delle sole q b ) con il metodo del gradiente si scelgono poi le q a = g(r, q b ) per assicurare l esecuzione del compito A. De Luca 26

27 Algoritmo del gradiente ridotto H(q) = H(q a,q b ) = H(g(r,q b ),q b ) = H (q b ) (con r al valore corrente) gradiente ridotto (rispetto alle sole q b ) [ " q b H' = #( J #1 a J ) T ] b I " qh ( " # q b H!! ) ALGORITMO q b = " q b H' J a q a + J b q b = r "1 q a = J a ( r " J b ) q b passo nella direzione del gradiente nello spazio ridotto (N-M)-dim soddisfacimento degli M vincoli del compito A. De Luca 27

28 Confronto tra i metodi PG e RG Projected Gradient (PG) Reduced Gradient (RG) q = " q a % $ # q ' = " J a $ b & # 0 q = J # r + ( I " J # J)# q H (1 % ' " r + (J a $ & # I (1 J b % ' ( J a & ( ( (1 J ) T ) b I ) H q RG più conveniente di PG sia dal punto di vista analitico che numerico, ma richiede l individuazione di un minore non singolare (J a ) nello Jacobiano. se r = cost & N-M=1 stessa direzione di q, ma passo RG più lungo altrimenti, RG e PG forniscono evoluzioni diverse A. De Luca 28

29 Esempio analitico: robot PPR l q 1 q 2 q 3 # J = 1 0 "ls 3 & % $ 0 1 lc ( 3 ' = J a J b RG: q = " 1 0% $ 0 1 ' $ # 0 0 ' & r + " $ $ # ( ) ls 3 (lc 3 1 " q a = q 1 % $ # q ' q b = q 3 2 & q = J "1 # a & % ( $ 0 # r + "J a % ' $ I "1 J b % '( ls 3 (lc 3 1)) q H ' & ( ( "1 J b ) T I) ) H q & ( " J a ' PG: q = J # r + ( I " J # J)# q H J # = l l 2 2 # c 3 l 2 s 3 c 3 & % l 2 s 3 c l 2 2 ( s 3 % $ "ls 3 lc ( 3 ' ( I " J # J) = l 2 l 2 2 # s 3 sym& % "l 2 s 3 c 3 l 2 2 ( c 3 % $ ls 3 "lc 3 1 ( ' < 1!! A. De Luca 29

30 " % $ ' q = $ ' ( = T( $ ' $ # ' & coordinate assolute relative # & % ( " = % ( q = T -1 q % ( % $ ( ' Limiti di giunto "90 # $ i # +90 "90 # q i " q i"1 # +90 G q 2 q 4 S compito: moto dell E-E da S a G q 1 confronto fra metodo della pseudoinversa (PS), gradiente proiettato (PG) e gradiente ridotto (RG) A. De Luca 30

31 Simulazione numerica 1 giunto 2 giunto 3 giunto 4 giunto A. De Luca 31

32 Obstacle avoidance gradiente ridotto pseudoinversa q = J # r r r ostacolo x con massimizzazione di H(q) = x sinq 4 " 3 # i=1 l i sin( q 4 " q i ) A. De Luca 32

33 Automovimento con manipolabilità (ottima) max H(q) = 3 # i=1 sin 2 ( q i+1 " q i ) in realtà, non è proprio la funzione di manipolabilità r 0 passi di integrazione RG più veloce di PG (a parità di accuratezza su r) A. De Luca 33

34 3 Metodi con compito aumentato si aggiunge un compito ausiliario (task augmentation) S f y (q) = y S N-M corrispondente a qualche aspetto desiderabile della soluzione " r A = r % $ # y ' & = " f(q) % $ # f y (q) ' & r A = " J(q) % $ # J y (q) ' q = J A (q) q & si cerca ancora una soluzione nella forma q = K A (q) r A J A N M+S o con l aggiunta di un termine nel nullo di J A A. De Luca 34

35 Con un compito aumentato vantaggio: maggiore controllo sulla soluzione inversa svantaggio: si introducono singolarità algoritmiche quando ρ(j) = M ρ(j y ) = S ma ρ(j A ) < M+S dovrebbe essere sempre "( J T ) # "( T J ) y = $ difficile da ottenere globalmente! righe di J e righe di J y linearmente indipendenti A. De Luca 35

36 Compito aumentato esempio r(t) N = 4, M = 2 coordinate di giunto assolute f y (q) = q 4 = π/2 (S = 1) ultimo braccio mantenuto verticale A. De Luca 36

37 Jacobiano esteso (S = N M) J A quadrato: in assenza di singolarità algoritmiche, si può prendere q = J A "1 (q) r A lo schema è evidentemente ripetibile se f y (q) = 0 corrisponde a condizioni necessarie (& sufficienti) di ottimo vincolato per una certa funzione H(q), lo schema assicura permanenza dell ottimalità durante l esecuzione del compito in presenza di singolarità algoritmiche, l esecuzione sia del compito originario che dei compiti aggiuntivi risulta affetta da errore A. De Luca 37

38 Jacobiano esteso esempio manipolatore MACRO-MICRO r(t) N = 4, M = 2 y(t) ( ) r = J q 1,Kq 4 q y = J y ( q 1,q 2 ) q " J A = * * % $ #* 0& ' 4 x 4 A. De Luca 38

39 Priorità di compito se il compito originale r = J(q) q ha una priorità maggiore del compito ausiliario y = J y (q) q si fa prima in modo che venga eseguito il compito prioritario q = J # r + (I " J # J)v e poi si sceglie v in modo da soddisfare (se possibile) anche il compito secondario y = J y (q) q = J y J # r + J y (I " J # J)v = J y J # r + J y v la soluzione generale per v è nella forma usuale v = J # y ( y " J y J # r ) + (I " J # y J y )w a disposizione per eventuali ulteriori compiti a priorità più bassa A. De Luca 39

40 Priorità di compito (cont.) sostituendo l espressione di v in q q = J # r + (I " J # J) J # y ( y " J y J # r ) + (I " J # J)(I " J # y J y )w J y # poiché C [BC] # = [BC] # eventualmente = 0 se C idempotente vantaggio della strategia: compito principale non più affetto dalle singolarità algoritmiche Task 1: seguire Task 2: terzo link verticale SENZA priorità di compito CON priorità di compito A. De Luca 40

41 Estensioni la trattazione dei metodi di risoluzione della ridondanza svolta finora: è definita al primo ordine differenziale (velocità) possibile lavorare in accelerazione non tiene conto di errori nell esecuzione del compito possibile usare un controllo cinematico si applica ai robot manipolatori a base fissa possibile considerare manipolatori mobili (su ruote) A. De Luca 41

42 Risoluzione al secondo ordine r = f(q) r = J(q) q posto nella forma J(q) q = r " J (q) q Δ = x da scegliere assegnata (al tempo t) r = J(q) q + J (q) q. note q e q (al tempo t) il problema è formalmente equivalente a prima, con l accelerazione al posto della velocità ad esempio, nel metodo con lo spazio nullo q = J # (q) x + ( I - J # (q)j(q) ) q 0 soluzione a minima norma di accelerazione 1 = " H #K 2 q 2 q D q stabilizzazione automovimenti A. De Luca 42

43 Controllo cinematico dato un compito desiderato r d (t) (M-dimensionale), per recuperare un errore e = r d - r, iniziale o successivo dovuto a disturbi linearizzazione intrinseca nello Jacobiano (moto al primo ordine) implementazione a tempo discreto è necessario chiudere un anello di feedback sul compito, sostituendo (con guadagni K o K P, K V > 0 e diagonali) r r r d + K r d "r ( ) r d + K v con r = f(q), r = J(q) q r d " r ( ) + K ( P r d "r) nei metodi in velocità in accelerazione A. De Luca 43

44 Manipolatori mobili si combinano coordinate della base q b e del manipolatore q m si utilizza il legame differenziale con i comandi effettivi u b disponibili sulla base e u m sul manipolatore q m r = f(q) (ad es., posa dell E-E) " q = q % b $ ' ( IR N # & q m q b = G(q b )u b q m = u m modello cinematico della base (con vincoli anolonomi) q b " u = u % b $ ' ( R N u I # & A. De Luca 44 u m N u N

45 Jacobiano manipolatore mobile r = f(q) = f(q b,q m ) r = " f(q) q b + " f(q) q m = J b (q) q b + J m (q) q m " q b " q m = J b (q)g(q b )u b + J m (q)u m = J b (q)g(q b ) J m (q) = J NMM (q)u e tutto segue sostituendo. J J NMM q u ( ) u b Nonholonomic Mobile Manipulator Jacobian (M x N u ) A. De Luca 45 # % $ u m (ridondanza se N u - M > 0) ossia gli effettivi comandi disponibili & ( '

Cinematica differenziale inversa Statica

Cinematica differenziale inversa Statica Corso di Robotica 1 Cinematica differenziale inversa Statica Prof. Alessandro De Luca Robotica 1 1 Inversione della cinematica differenziale trovare le velocità di giunto che realizzano una velocità generalizzata

Dettagli

Inversione della cinematica differenziale

Inversione della cinematica differenziale CINEMATICA DIFFERENZIALE relazioni tra velocità dei giunti e velocità dell organo terminale Jacobiano geometrico Jacobiano analitico Singolarità cinematiche Analisi della ridondanza Inversione della cinematica

Dettagli

Corso di Robotica 1 Cinematica inversa

Corso di Robotica 1 Cinematica inversa Corso di Robotica 1 Cinematica inversa Prof. Alessandro De Luca Robotica 1 1 Problema cinematico inverso data una posa (posizione + orientamento) dell end-effector determinare l insieme di valori delle

Dettagli

Introduzione al controllo

Introduzione al controllo Corso di Robotica 2 Introduzione al controllo Prof. Alessandro De Luca A. De Luca Cosa vuol dire controllare un robot? si possono dare diversi livelli di definizione completare con successo un programma

Dettagli

Controllo nello spazio cartesiano

Controllo nello spazio cartesiano Corso di Robotica 2 Controllo nello spazio cartesiano Prof. Alessandro De Luca A. De Luca Controllo di posizione cartesiana PD+ per problemi di regolazione robot proporzionale all errore cartesiano/derivativo

Dettagli

Cinematica differenziale

Cinematica differenziale Corso di Robotica 1 Cinematica differenziale Prof Alessandro De Luca Robotica 1 1 Cinematica differenziale studio dei legami tra moto (velocità) nello spazio dei giunti e moto (velocità lineare e angolare)

Dettagli

CINEMATICA DIFFERENZIALE

CINEMATICA DIFFERENZIALE CINEMATICA DIFFERENZIALE relazioni tra velocità dei giunti e velocità dell organo terminale Jacobiano geometrico Singolarità cinematiche Analisi della ridondanza Inversione della cinematica differenziale

Dettagli

Laboratorio di Automatica Alcuni temi per tesi BIAR in Automazione e Robotica

Laboratorio di Automatica Alcuni temi per tesi BIAR in Automazione e Robotica Laboratorio di Automatica Alcuni temi per tesi BIAR in Automazione e Robotica Prof. Alessandro De Luca deluca@diag.uniroma1.it Laboratorio di Automatica 25.2.2016 Sommario - 1! esperimenti con un sensore

Dettagli

La notazione usata è quella usuale nel caso scalare, ed è estesa al caso generale. Consideriamo una forma quadratica:

La notazione usata è quella usuale nel caso scalare, ed è estesa al caso generale. Consideriamo una forma quadratica: . SU ALCUNI OPERAORI DI DERIVAZIONE Alcune operazioni tipiche dell analisi matematica hanno un diretto riscontro in termini matriciali. Consideriamo ad esempio una forma lineare: f() l l + l +..l n n ;

Dettagli

PIANIFICAZIONE DI TRAIETTORIE

PIANIFICAZIONE DI TRAIETTORIE PIANIFICAZIONE DI TRAIETTORIE generazione degli ingressi di riferimento per il sistema di controllo del moto Percorso e traiettoria Traiettorie nello spazio dei giunti Traiettorie nello spazio operativo

Dettagli

Robotica: Errata corrige

Robotica: Errata corrige Robotica: Errata corrige Capitolo 1: Introduzione pag. 13: Nella nota 2, la frase Il dispositivo che ripartisce adeguatamente la velocità è il differenziale. va modificata come segue: Il dispositivo che

Dettagli

Lezione 3: Le strutture cinematiche. Vari modi per fare un braccio

Lezione 3: Le strutture cinematiche. Vari modi per fare un braccio Robotica Industriale Lezione 3: Le strutture cinematiche Vari modi per fare un braccio Tre G.D.L. traslazionali e tre rotazionali Robot cartesiano Esempio 2 1 Vari modi per fare un braccio Due G.D.L. traslazionali

Dettagli

Modello dinamico dei robot:

Modello dinamico dei robot: Corso di Robotica 2 Modello dinamico dei robot: analisi, estensioni, proprietà, identificazione, usi Prof. Alessandro De Luca A. De Luca Analisi accoppiamenti inerziali robot cartesiano robot cartesiano

Dettagli

Cinematica dei robot

Cinematica dei robot Corso di Robotica 1 Cinematica dei robot Prof. Alessandro De Luca Robotica 1 1 Cinematica dei robot manipolatori Studio degli aspetti geometrici e temporali del moto delle strutture robotiche, senza riferimento

Dettagli

SISTEMI DI CONTROLLO CINEMATICA E DINAMICA DEI ROBOT

SISTEMI DI CONTROLLO CINEMATICA E DINAMICA DEI ROBOT SISTEMI DI CONTROLLO Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica e del Veicolo SISTEMI DI CONTROLLO CINEMATICA E DINAMICA DEI ROBOT Ing. Cristian Secchi Tel. 0522 522235 e-mail: secchi.cristian@unimore.it

Dettagli

Modello dinamico dei robot: approccio Lagrangiano

Modello dinamico dei robot: approccio Lagrangiano Corso di Robotica 2 Modello dinamico dei robot: approccio Lagrangiano Prof. Alessandro De Luca A. De Luca Modello dinamico esprime il legame tra forze generalizzate ut) agenti sul robot movimento del robot

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Facoltà di INGEGNERIA Registro delle Lezioni del Corso di CONTROLLO DEI ROBOT Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria dell Automazione Dettate dal Prof. Bruno

Dettagli

Sistemi lineari - Parte Seconda - Esercizi

Sistemi lineari - Parte Seconda - Esercizi Sistemi lineari - Parte Seconda - Esercizi Terminologia Operazioni elementari sulle righe. Equivalenza per righe. Riduzione a scala per righe. Rango di una matrice. Forma canonica per righe. Eliminazione

Dettagli

Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Ripasso sulla Programmazione Lineare e il metodo del Simplesso (parte I)

Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Ripasso sulla Programmazione Lineare e il metodo del Simplesso (parte I) Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Ripasso sulla Programmazione Lineare e il metodo del Simplesso (parte I) Luigi De Giovanni Giacomo Zambelli 1 Problemi di programmazione lineare Un problema

Dettagli

Richiami di algebra delle matrici a valori reali

Richiami di algebra delle matrici a valori reali Richiami di algebra delle matrici a valori reali Vettore v n = v 1 v 2. v n Vettore trasposto v n = (v 1, v 2,..., v n ) v n = (v 1, v 2,..., v n ) A. Pollice - Statistica Multivariata Vettore nullo o

Dettagli

Soluzione dei Problemi di Programmazione Lineare

Soluzione dei Problemi di Programmazione Lineare Soluzione dei Problemi di Programmazione Lineare Consideriamo un problema di Programmazione Lineare (PL) con m vincoli ed n variabili in Forma Standard dove: ma 0 c A b ( ) 0 ( 2) R è il vettore n delle

Dettagli

Integrazione delle equazioni del moto

Integrazione delle equazioni del moto Giorgio Pastore - note per il corso di Laboratorio di Calcolo Integrazione delle equazioni del moto In generale, le equazioni del moto della meccanica newtoniana si presentano nella forma di sistemi di

Dettagli

Robot Mobili su Ruote Generalità e Cinematica

Robot Mobili su Ruote Generalità e Cinematica Corso di Robotica 1 Robot Mobili su Ruote Generalità e Cinematica Prof. Alessandro De Luca Robotica 1 1 introduzione Sommario robot mobili su ruote (WMR = Wheeled Mobile Robot) ambienti operativi il problema

Dettagli

Capitolo 3: Ottimizzazione non vincolata parte III. E. Amaldi DEI, Politecnico di Milano

Capitolo 3: Ottimizzazione non vincolata parte III. E. Amaldi DEI, Politecnico di Milano Capitolo 3: Ottimizzazione non vincolata parte III E. Amaldi DEI, Politecnico di Milano 3.4 Metodi di ricerca unidimensionale In genere si cerca una soluzione approssimata α k di min g(α) = f(x k +αd k

Dettagli

Proprietà strutturali: Controllabilità e Osservabilità

Proprietà strutturali: Controllabilità e Osservabilità CONTROLLI AUTOMATICI LS Ingegneria Informatica Proprietà strutturali: Controllabilità e Osservabilità Prof. Claudio Melchiorri DEIS-Università di Bologna Tel. 051 2093034 e-mail: claudio.melchiorri@deis.unibo.it

Dettagli

Cenni di ottimizzazione dinamica

Cenni di ottimizzazione dinamica Cenni di ottimizzazione dinamica Testi di riferimento: K. Dixit Optimization in Economic Theory. Second Edition, 1990, Oxford: Oxford University Press. A. C. Chiang Elements of Dynamic Optimization, 1992,

Dettagli

Introduzione al Metodo del Simplesso. 1 Soluzioni di base e problemi in forma standard

Introduzione al Metodo del Simplesso. 1 Soluzioni di base e problemi in forma standard Introduzione al Metodo del Simplesso Giacomo Zambelli 1 Soluzioni di base e problemi in forma standard Consideriamo il seguente problema di programmazione lineare (PL), relativo all esempio di produzione

Dettagli

Controlli automatici per la meccatronica

Controlli automatici per la meccatronica Controlli automatici per la meccatronica Applicazione alla robotica industriale Prof Paolo Rocco (paolorocco@polimiit) Il robot Il robot è un manipolatore multifunzionale riprogrammabile, progettato per

Dettagli

Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del f(x, y) = e (x3 +x) y

Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del f(x, y) = e (x3 +x) y Analisi Matematica II Corso di Ingegneria Gestionale Compito del 8--7 - È obbligatorio consegnare tutti i fogli, anche la brutta e il testo. - Le risposte senza giustificazione sono considerate nulle.

Dettagli

Esercizi su ottimizzazione vincolata

Esercizi su ottimizzazione vincolata Esercizi su ottimizzazione vincolata 1. Rispondere alle seguenti domande (a) Quando un vincolo di disuguaglianza è detto attivo? (b) Cosa è l insieme delle soluzioni ammissibili? Gli algoritmi di ricerca

Dettagli

Metodi computazionali per i Minimi Quadrati

Metodi computazionali per i Minimi Quadrati Metodi computazionali per i Minimi Quadrati Come introdotto in precedenza si considera la matrice. A causa di mal condizionamenti ed errori di inversione, si possono avere casi in cui il e quindi S sarebbe

Dettagli

1. Funzioni implicite

1. Funzioni implicite 1. Funzioni implicite 1.1 Il caso scalare Sia X R 2 e sia f : X R. Una funzione y : (a, b) R si dice definita implicitamente dall equazione f(x, y) = 0 in (a, b) quando: 1. (x, y(x)) X x (a, b); 2. f(x,

Dettagli

Esercizi di ottimizzazione vincolata

Esercizi di ottimizzazione vincolata Esercizi di ottimizzazione vincolata A. Agnetis, P. Detti Esercizi svolti 1 Dato il seguente problema di ottimizzazione vincolata max x 1 + x 2 x 1 4x 2 3 x 1 + x 2 2 0 x 1 0 studiare l esistenza di punti

Dettagli

Metodi di riduzione del modello dinamico Dott. Lotti Nevio

Metodi di riduzione del modello dinamico Dott. Lotti Nevio 1. Metodi di riduzione del modello dinamico Nel mettere insieme modelli dinamici di elementi diversi di una struttura (come avviene nel caso di un velivolo e del suo carico utile, ma anche per i diversi

Dettagli

Corso di Percezione Robotica Modulo B. Fondamenti di Robotica

Corso di Percezione Robotica Modulo B. Fondamenti di Robotica Corso di Percezione Robotica Modulo B. Fondamenti di Robotica Fondamenti di meccanica e cinematica dei robot Cecilia Laschi cecilia.laschi@sssup.it Modulo B. Fondamenti di Robotica Fondamenti di meccanica

Dettagli

Sistemi sovradeterminati

Sistemi sovradeterminati Sistemi sovradeterminati Sia A una matrice m n ove m > n sia b R m trovare una soluzione del sistema sovradeterminato Ax = b significa cercare di esprimere un vettore di R m come combinazione lineare di

Dettagli

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA

DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA DEDUZIONE DEL TEOREMA DELL'ENERGIA CINETICA DELL EQUAZIONE SIMBOLICA DELLA DINAMICA Sia dato un sistema con vincoli lisci, bilaterali e FISSI. Ricaviamo, dall equazione simbolica della dinamica, il teorema

Dettagli

Gestione della produzione e della supply chain Logistica distributiva

Gestione della produzione e della supply chain Logistica distributiva Gestione della produzione e della supply chain Logistica distributiva Paolo Detti Dipartimento di Ingegneria dell Informazione e Scienze Matematiche Università di Siena Convergenza dell algoritmo Se non

Dettagli

Statica. Basilio Bona. DAUIN-Politecnico di Torino. Basilio Bona (DAUIN-Politecnico di Torino) Statica / 16

Statica. Basilio Bona. DAUIN-Politecnico di Torino. Basilio Bona (DAUIN-Politecnico di Torino) Statica / 16 Statica Basilio Bona DAUIN-Politecnico di Torino 2008 Basilio Bona (DAUIN-Politecnico di Torino) Statica 2008 1 / 16 Statica - Introduzione La statica studia le relazioni di equilibrio e/o di equivalenza

Dettagli

Corso di Percezione Robotica (PRo) Modulo B. Fondamenti di Robotica

Corso di Percezione Robotica (PRo) Modulo B. Fondamenti di Robotica Corso di Percezione Robotica (PRo) Modulo B. Fondamenti di Robotica Fondamenti di meccanica e cinematica dei robot Cecilia Laschi cecilia.laschi@sssup.it Modulo B. Fondamenti di Robotica Fondamenti di

Dettagli

Sistemi di Controllo Multivariabile

Sistemi di Controllo Multivariabile Sistemi di Controllo Multivariabile Controllo in retroazione di stato di un robot manipolatore PUMA Carmine Dario Bellicoso M58/028 Andrea Gerardo Barbato M58/036 Processo implementato Robot PUMA Riferimento

Dettagli

Massimi e minimi vincolati

Massimi e minimi vincolati Massimi e minimi vincolati Vedremo tra breve un metodo per studiare il problema di trovare il minimo e il massimo di una funzione su di un sottoinsieme dello spazio ambiente che non sia un aperto. Abbiamo

Dettagli

Stimatori dello stato

Stimatori dello stato Capitolo 5. OSSERVABILITÀ E RICOSTRUIBILITÀ 5. Stimatori dello stato La retroazione statica dello stato u(k) = K x(k) richiede la conoscenza di tutte le componenti del vettore di stato. Tipicamente le

Dettagli

Slide del corso di. Controllo digitale

Slide del corso di. Controllo digitale Slide del corso di Controllo digitale Corso di Laurea in Ingegneria Informatica e dell Informazione Università di Siena, Dip. Ing. dell Informazione e Sc. Matematiche Parte IX Elementi di controllo ottimo

Dettagli

Adams, Calcolo Differenziale I, Casa Editrice Ambrosiana

Adams, Calcolo Differenziale I, Casa Editrice Ambrosiana Argomenti da studiare sui testi di riferimento: Adams, Calcolo Differenziale I, Casa Editrice Ambrosiana P - Preliminari 1 Limiti e continuità 1.1 Velocità, rapidità di crescita, area: alcuni esempi Velocità

Dettagli

Esercizi di ripasso: geometria e algebra lineare.

Esercizi di ripasso: geometria e algebra lineare. Esercizi di ripasso: geometria e algebra lineare. Esercizio. Sia r la retta passante per i punti A(2,, 3) e B(,, 2) in R 3. a. Scrivere l equazione cartesiana del piano Π passante per A e perpendicolare

Dettagli

Funzioni di più variabili a valori vettoriali n t m

Funzioni di più variabili a valori vettoriali n t m Funzioni di più variabili a valori vettoriali n t m Definizione f(x 1, x 2,...x n )=[f 1 (x 1, x 2,...x n ), f 2 (x 1, x 2,...x n ),...f m (x 1, x 2,...x n )] Funzione definita n d m Dove: n = dominio

Dettagli

7.5 Il caso vincolato: preliminari

7.5 Il caso vincolato: preliminari 7.5 Il caso vincolato: preliari Consideriamo ora il problema vincolato 3, che qui riscriviamo: fx gx 0 hx = 0, 13 con g : IR n IR p e h : IR n IR m, m n. Ricordiamo che F = {x IR n : gx 0, hx = 0}, denota

Dettagli

Modello dinamico dei robot: approccio di Newton-Eulero

Modello dinamico dei robot: approccio di Newton-Eulero Corso di Robotica 2 Modello dinamico dei robot: approccio di Newton-Eulero Prof. Alessandro De Luca A. De Luca Approcci alla modellistica dinamica (reprise) approccio energetico (eq. di Eulero-Lagrange)

Dettagli

Esercizi svolti. delle matrici

Esercizi svolti. delle matrici Esercizi svolti. astratti. Si dica se l insieme delle coppie reali (x, y) soddisfacenti alla relazione x + y è un sottospazio vettoriale di R La risposta è sì, perchè l unica coppia reale che soddisfa

Dettagli

Asservimento visuale

Asservimento visuale Corso di Robotica 2 Asservimento visuale Prof. Alessandro De Luca A. De Luca Visual Servoing obiettivo usare informazioni acquisite tramite sensori di visione (telecamere) per controllare la posa/moto

Dettagli

Volumi in spazi euclidei 12 dicembre 2014

Volumi in spazi euclidei 12 dicembre 2014 Volumi in spazi euclidei 12 dicembre 2014 1 Definizioni In uno spazio euclideo reale V di dimensione n siano dati k n vettori linearmente indipendenti e sia Π := Π(v 1 v 2... v k ) il parallelepipedo generato

Dettagli

Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B 20 luglio 2017 Cognome: Nome: Matricola:

Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B 20 luglio 2017 Cognome: Nome: Matricola: Analisi Matematica II - INGEGNERIA Gestionale - B luglio 7 Cognome: Nome: Matricola: IMPORTANTE: Giustificare tutte le affermazioni e riportare i calcoli essenziali Esercizio [8 punti] Data la matrice

Dettagli

Robotica industriale. Richiami di statica del corpo rigido. Prof. Paolo Rocco

Robotica industriale. Richiami di statica del corpo rigido. Prof. Paolo Rocco Robotica industriale Richiami di statica del corpo rigido Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) Sistemi di forze P 1 P 2 F 1 F 2 F 3 F n Consideriamo un sistema di forze agenti su un corpo rigido.

Dettagli

Cinematica e Controllo di un robot mobile

Cinematica e Controllo di un robot mobile Cinematica e Controllo di un robot mobile ARSLAB - Autonomous and Robotic Systems Laboratory Dipartimento di Matematica e Informatica - Università di Catania, Italy santoro@dmi.unict.it Programmazione

Dettagli

Raccolta di esercizi di Calcolo Numerico Prof. Michela Redivo Zaglia

Raccolta di esercizi di Calcolo Numerico Prof. Michela Redivo Zaglia Raccolta di esercizi di Calcolo Numerico Prof. Michela Redivo Zaglia Nota Bene: Gli esercizi di questa raccolta sono solo degli esempi. Non sono stati svolti né verificati e servono unicamente da spunto

Dettagli

ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D)

ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI. (Visione 3D) ESTRAZIONE DI DATI 3D DA IMMAGINI DIGITALI () Calibrazione intrinseca Spesso risulta utile calibrare la sola componente intrinseca di un sistema di visione (matrice K), e non si dispone di oggetti di forma

Dettagli

Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale - Sede di Fermo Anno Accademico 2009/2010 Matematica 2 Esercizi d esame

Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale - Sede di Fermo Anno Accademico 2009/2010 Matematica 2 Esercizi d esame Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale - ede di Fermo Anno Accademico 2009/2010 Matematica 2 Esercizi d esame Nome... N. Matricola... Fermo, gg/mm/aaaa 1. tabilire l ordine di ciascuna delle seguenti

Dettagli

Corso di Matematica per la Chimica

Corso di Matematica per la Chimica Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a. 2013-14 Pivoting e stabilità Se la matrice A non appartiene a nessuna delle categorie precedenti può accadere che al k esimo passo risulti a (k) k,k = 0, e quindi il

Dettagli

Risoluzione di sistemi lineari

Risoluzione di sistemi lineari Risoluzione di sistemi lineari Teorema (Rouché-Capelli) Dato il sistema di m equazioni in n incognite Ax = b, con A M at(m, n) b R n x R n [A b] si ha che: matrice dei coefficienti, vettore dei termini

Dettagli

Progetto e Realizzazione di un Robot a Cinematica Parallela per Applicazioni Mediche

Progetto e Realizzazione di un Robot a Cinematica Parallela per Applicazioni Mediche Università degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria Corso di Dottorato in Meccanica Applicata XVII Ciclo Presentazione finale di Diego Tosi Progetto e Realizzazione di un Robot a Cinematica Parallela

Dettagli

Robotica Modellistica, pianificazione e controllo

Robotica Modellistica, pianificazione e controllo Bruno Siciliano è professore di Automatica presso l Università di Napoli Federico II. Lorenzo Sciavicco è professore di Automatica presso l Università di Roma Tre. Luigi Villani è professore di Automatica

Dettagli

Corso di Matematica per la Chimica

Corso di Matematica per la Chimica Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a. 2013-14 Pivoting e stabilità Se la matrice A non appartiene a nessuna delle categorie precedenti può accadere che al k esimo passo risulti a (k) k,k = 0, e quindi il

Dettagli

Parte V: Rilassamento Lagrangiano

Parte V: Rilassamento Lagrangiano Parte V: Rilassamento Lagrangiano Tecnica Lagrangiana Consideriamo il seguente problema di Programmazione Lineare Intera: P 1 min c T x L I Ax > b Cx > d x > 0, intera in cui A = matrice m x n C = matrice

Dettagli

SISTEMI LINEARI. x y + 2t = 0 2x + y + z t = 0 x z t = 0 ; S 3 : ; S 5x 2y z = 1 4x 7y = 3

SISTEMI LINEARI. x y + 2t = 0 2x + y + z t = 0 x z t = 0 ; S 3 : ; S 5x 2y z = 1 4x 7y = 3 SISTEMI LINEARI. Esercizi Esercizio. Verificare se (,, ) è soluzione del sistema x y + z = x + y z = 3. Trovare poi tutte le soluzioni del sistema. Esercizio. Scrivere un sistema lineare di 3 equazioni

Dettagli

TEORIA DEI SISTEMI E DEL CONTROLLO LM in Ingegneria Informatica e Ingegneria Elettronica

TEORIA DEI SISTEMI E DEL CONTROLLO LM in Ingegneria Informatica e Ingegneria Elettronica TEORIA DEI SISTEMI E DEL CONTROLLO LM in Ingegneria Informatica e Ingegneria Elettronica http://www.dii.unimore.it/~lbiagiotti/teoriasistemicontrollo.html Stima dello stato in presenza di disturbi: il

Dettagli

trovare un percorso senza collisioni per passare da una configurazione ad un altra del sistema robotico

trovare un percorso senza collisioni per passare da una configurazione ad un altra del sistema robotico Problemi da risolvere navigazione trovare un percorso senza collisioni per passare da una configurazione ad un altra del sistema robotico copertura passare un sensore o un attuatore su tutti i punti che

Dettagli

LAGRANGIANE AUMENTATE

LAGRANGIANE AUMENTATE LAGRANGIANE AUMENTATE Le condizioni di minimo vincolato per min f o (x) g i (x) = 0, i I sono legate sia alla funzione P(x,k) = f o (x) +(k/2) g i (x) 2 a al suo minimo x k che alla funzione lagrangiana

Dettagli

Metodi iterativi per sistemi lineari

Metodi iterativi per sistemi lineari Metodi iterativi per sistemi lineari Mirano a costruire la soluzione x di un sistema lineare come limite di una successione di vettori Per matrici piene di ordine n il costo computazionale è dell ordine

Dettagli

Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1

Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Risposta in vibrazioni libere di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Vibrazioni libere non smorzate 1/6 Le equazioni del moto di un sistema

Dettagli

Controllo dei robot. I testi. Introduzione al corso. Sito web con materiale aggiuntivo: home.dei.polimi.it/rocco/controllorobot

Controllo dei robot. I testi. Introduzione al corso. Sito web con materiale aggiuntivo: home.dei.polimi.it/rocco/controllorobot Controllo dei robot Introduzione al corso Prof. Paolo Rocco (paolo.rocco@polimi.it) I testi Sito web con materiale aggiuntivo: home.dei.polimi.it/rocco/controllorobot Controllo dei robot - Introduzione

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso 13. Reti di Petri: analisi strutturale sifoni e trappole Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Introduzione Abbiamo visto in precedenza il ruolo dei P-invarianti

Dettagli

Primi esercizi sulla ricerca di punti di estremo assoluto

Primi esercizi sulla ricerca di punti di estremo assoluto Primi esercizi sulla ricerca di punti di estremo assoluto Riccarda Rossi Università di Brescia Analisi II Riccarda Rossi (Università di Brescia) Esercizi su estremi assoluti (I) Analisi II 1 / 42 Richiami

Dettagli

Si consideri il sistema a coefficienti reali di m equazioni lineari in n incognite

Si consideri il sistema a coefficienti reali di m equazioni lineari in n incognite 3 Sistemi lineari 3 Generalità Si consideri il sistema a coefficienti reali di m equazioni lineari in n incognite ovvero, in forma matriciale, a x + a 2 x 2 + + a n x n = b a 2 x + a 22 x 2 + + a 2n x

Dettagli

1 Cinematica del punto Componenti intrinseche di velocità e accelerazione Moto piano in coordinate polari... 5

1 Cinematica del punto Componenti intrinseche di velocità e accelerazione Moto piano in coordinate polari... 5 Indice 1 Cinematica del punto... 1 1.1 Componenti intrinseche di velocità e accelerazione... 3 1.2 Moto piano in coordinate polari... 5 2 Cinematica del corpo rigido... 9 2.1 Configurazioni rigide......

Dettagli

Programmazione Lineare: problema del trasporto Ing. Valerio Lacagnina

Programmazione Lineare: problema del trasporto Ing. Valerio Lacagnina Problemi di trasporto Consideriamo un problema di programmazione lineare con una struttura matematica particolare. Si può utilizzare, per risolverlo, il metodo del simplesso ma è possibile realizzare una

Dettagli

Geometria BIAR Esercizi 2

Geometria BIAR Esercizi 2 Geometria BIAR 0- Esercizi Esercizio. a Si consideri il generico vettore v b R c (a) Si trovi un vettore riga x (x, y, z) tale che x v a (b) Si trovi un vettore riga x (x, y, z) tale che x v kb (c) Si

Dettagli

Algebra di Boole: minimizzazione di funzioni booleane

Algebra di Boole: minimizzazione di funzioni booleane Corso di Calcolatori Elettronici I A.A. 200-20 Algebra di Boole: minimizzazione di funzioni booleane Lezione 8 Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Forme Ridotte p Vantaggi

Dettagli

Inversa di una matrice

Inversa di una matrice Geometria Lingotto. LeLing: La matrice inversa. Ārgomenti svolti: Inversa di una matrice. Unicita e calcolo della inversa. La inversa di una matrice. Il gruppo delle matrici invertibili. Ēsercizi consigliati:

Dettagli

Rilevazione e isolamento

Rilevazione e isolamento Corso di Robotica 2 Rilevazione e isolamento I) di guasti degli attuatori II) di collisioni ambientali (con reazione) Prof. Alessandro De Luca A. De Luca Diagnosi dei guasti ( faults ) nella diagnosi dei

Dettagli

0.1 Arco di curva regolare

0.1 Arco di curva regolare .1. ARCO DI CURVA REGOLARE 1.1 Arco di curva regolare Se RC(O, i, j, k ) è un riferimento cartesiano fissato per lo spazio euclideo E, e se v (t) = x(t) i + y(t) j + z(t) k è una funzione a valori vettoriali

Dettagli

Economia, Corso di Laurea Magistrale in Ing. Elettrotecnica, A.A Prof. R. Sestini SCHEMA DELLE LEZIONI DELLA QUINTA E SESTA SETTIMANA

Economia, Corso di Laurea Magistrale in Ing. Elettrotecnica, A.A Prof. R. Sestini SCHEMA DELLE LEZIONI DELLA QUINTA E SESTA SETTIMANA Economia, Corso di Laurea Magistrale in Ing. Elettrotecnica, A.A. 2013-2014. Prof. R. Sestini SCHEMA DELLE LEZIONI DELLA QUINTA E SESTA SETTIMANA In sintesi, una tecnologia costituisce un insieme di piani

Dettagli

4.3 Esempio metodo del simplesso

4.3 Esempio metodo del simplesso 4.3 Esempio metodo del simplesso (P ) min -5x 4x 2 3x 3 s.v. 2x + 3x 2 + x 3 5 4x + x 2 + 2x 3 3x + 4x 2 + 2x 3 8 x, x 2, x 3 Per mettere il problema in forma standard si introducono le variabili di scarto

Dettagli

Ricerca Operativa. G. Liuzzi. Lunedí 23 Marzo Il Metodo del Simplesso Java API Problema di Trasporto

Ricerca Operativa. G. Liuzzi. Lunedí 23 Marzo Il Metodo del Simplesso Java API Problema di Trasporto 1 Lunedí 23 Marzo 2015 1 Istituto di Analisi dei Sistemi ed Informatica IASI - CNR SHHHHH... Simplesso in 2 fasi Fase I (rg(a) m) Se P non è ammissibile, STOP Altrimenti 1 elimina da (A... b) eventuali

Dettagli

Componenti per la robotica: Sistemi di misura e Sensori propriocettivi

Componenti per la robotica: Sistemi di misura e Sensori propriocettivi Corso di Robotica 1 Componenti per la robotica: Sistemi di misura e Sensori propriocettivi Prof. Alessandro De Luca Robotica 1 1 Caratteristiche dei sistemi di misura - 1 accuratezza (accuracy) conformità

Dettagli

(a) Si proponga una formulazione di programmazione nonlineare a variabili misto-intere per problema.

(a) Si proponga una formulazione di programmazione nonlineare a variabili misto-intere per problema. 6. Clustering In molti campi applicativi si presenta il problema del data mining, che consiste nel suddividere un insieme di dati in gruppi e di assegnare un centro a ciascun gruppo. Ad esempio, in ambito

Dettagli

Registro Lezioni di Algebra lineare del 15 e 16 novembre 2016.

Registro Lezioni di Algebra lineare del 15 e 16 novembre 2016. Registro Lezioni di Algebra lineare del 15 e 16 novembre 2016 Di seguito si riporta il riassunto degli argomenti svolti; i riferimenti sono a parti del Cap8 Elementi di geometria e algebra lineare Par5

Dettagli

Geometria analitica di base. Equazioni di primo grado nel piano cartesiano Funzioni quadratiche Funzioni a tratti Funzioni di proporzionalità inversa

Geometria analitica di base. Equazioni di primo grado nel piano cartesiano Funzioni quadratiche Funzioni a tratti Funzioni di proporzionalità inversa Equazioni di primo grado nel piano cartesiano Funzioni quadratiche Funzioni a tratti Funzioni di proporzionalità inversa Equazioni di primo grado nel piano cartesiano Risoluzione grafica di un equazione

Dettagli

4 Autovettori e autovalori

4 Autovettori e autovalori 4 Autovettori e autovalori 41 Cambiamenti di base Sia V uno spazio vettoriale tale che dim V n Si è visto in sezione 12 che uno spazio vettoriale ammette basi distinte, ma tutte con la medesima cardinalità

Dettagli

Analisi e Controllo di un manipolatore S.C.A.R.A.

Analisi e Controllo di un manipolatore S.C.A.R.A. Università degli Studi di Napoli Federico II FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria dell Automazione Elaborato Tecnico, Controllo dei Robot Analisi e Controllo di un manipolatore S.C.A.R.A.

Dettagli

Analisi del moto dei proietti

Analisi del moto dei proietti Moto dei proietti E il moto di particelle che vengono lanciate con velocità iniziale v 0 e sono soggette alla sola accelerazione di gravità g supposta costante. La pallina rossa viene lasciata cadere da

Dettagli

Sistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara

Sistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara Sistemi lineari Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara http://utenti.unife.it/lorenzo.pareschi/ lorenzo.pareschi@unife.it Lorenzo Pareschi (Univ. Ferrara)

Dettagli

A Analisi Matematica 2 (Corso di Laurea in Informatica) Simulazione compito d esame

A Analisi Matematica 2 (Corso di Laurea in Informatica) Simulazione compito d esame COGNOME NOME Matr. Firma dello studente A Analisi Matematica (Corso di Laurea in Informatica) Simulazione compito Tempo: ore. Prima parte: test a risposta multipla. Una ed una sola delle 4 affermazioni

Dettagli

Sintesi Sequenziale Sincrona Sintesi Comportamentale di reti Sequenziali Sincrone

Sintesi Sequenziale Sincrona Sintesi Comportamentale di reti Sequenziali Sincrone Sintesi Sequenziale Sincrona Sintesi Comportamentale di reti Sequenziali Sincrone Il problema dell assegnamento degli stati versione del 9/1/03 Sintesi: Assegnamento degli stati La riduzione del numero

Dettagli

Applicazioni lineari e diagonalizzazione. Esercizi svolti

Applicazioni lineari e diagonalizzazione. Esercizi svolti . Applicazioni lineari Esercizi svolti. Si consideri l applicazione f : K -> K definita da f(x,y) = x + y e si stabilisca se è lineare. Non è lineare. Possibile verifica: f(,) = 4; f(,4) = 6; quindi f(,4)

Dettagli

ESERCIZI DI MATEMATICA DISCRETA ANNO 2006/2007

ESERCIZI DI MATEMATICA DISCRETA ANNO 2006/2007 ESERCIZI DI MATEMATICA DISCRETA ANNO 6/7 //7 () Ridurre la seguente matrice ad una a scala ridotta utilizzando il metodo di Gauss-Jordan. Soluzione. () Determinare quante e quali sono le matrici a scala

Dettagli

MECCANICA DEI ROBOT E DELLE MACCHINE AUTOMATICHE LM Anno accademico (ing. M. Troncossi)

MECCANICA DEI ROBOT E DELLE MACCHINE AUTOMATICHE LM Anno accademico (ing. M. Troncossi) MECCANICA DEI ROBOT E DELLE MACCHINE AUTOMATICHE LM Anno accademico 2015-2016 (ing. M. Troncossi) Conoscenze e abilità da conseguire Lo studente acquisisce gli strumenti necessari per effettuare un'analisi

Dettagli

FORMALISMO LAGRANGIANO PER SISTEMI VINCOLATI (Schema del contenuto delle lezioni e riferimenti bibliografici)

FORMALISMO LAGRANGIANO PER SISTEMI VINCOLATI (Schema del contenuto delle lezioni e riferimenti bibliografici) FORMALISMO LAGRANGIANO PER SISTEMI VINCOLATI (Schema del contenuto delle lezioni e riferimenti bibliografici) 1. Vincoli e principio di D Alembert (vd. Fasano Marmi cap 1 (o anche Dell Antonio cap. 6,

Dettagli

ossia può anche essere localizzato univocamente sul piano complesso con la sua forma polare.

ossia può anche essere localizzato univocamente sul piano complesso con la sua forma polare. ALGEBRA COMPLESSA Nel corso dei secoli gli insiemi dei numeri sono andati man mano allargandosi per rispondere all esigenza di dare soluzione a equazioni e problemi sempre nuovi I numeri complessi sono

Dettagli

MINIMIZZAZIONE DEI COSTI

MINIMIZZAZIONE DEI COSTI Ist. di economia, Corso di Laurea in Ing. Gestionale, I canale (A-L), A.A. 2014-2015. Prof. R. Sestini SCHEMA DELLE LEZIONI DELLA SESTA SETTIMANA MINIMIZZAZIONE DEI COSTI Si consideri ora che, se l impresa

Dettagli