Corso di Matematica per la Chimica
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- Filiberto Durante
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1 Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a
2 Pivoting e stabilità Se la matrice A non appartiene a nessuna delle categorie precedenti può accadere che al k esimo passo risulti a (k) k,k = 0, e quindi il metodo di Gauss, così com è stato descritto, non può proseguire. Tuttavia se a (k) k,k = 0 necessariamente qualche altro elemento a (k) i,k, i = k + 1,..., n, della colonna k esima della matrice dei coefficienti deve essere non nullo, altrimenti la matrice dei coefficienti sarebbe singolare. Se, ad esempio, a (k) r,k 0, basta scambiare l equazione k esima con la r esima e poi procedere con le eliminazioni. Dunque ogni sistema non singolare, mediante opportuni scambi di righe, può essere sempre ricondotto alla forma triangolare superiore con il metodo di Gauss.
3 Discutiamo ora della stabilità del metodo di Gauss. È possibile provare che l esistenza di pivot molto piccoli (in valore assoluto) rispetto all ordine di grandezza degli elementi della matrice è causa di cancellazione numerica e quindi di instabilità. Dunque per assicurare una migliore stabilità numerica al metodo di eliminazione di Gauss è possibile permutare l ordine delle equazioni anche quando l elemento pivot non è nullo ma è piccolo. Tale strategia algoritmica è detta pivoting.
4 Il pivoting consiste nello scegliere, al generico passo k esimo, l elemento pivot in maniera ottimale. Le due strategie di pivoting più utilizzate sono le seguenti: pivoting parziale: si sceglie r uguale al più piccolo intero k tale che a (k) r,k = max k i n a(k) i,k e, se r k, si scambia l equazione k esima con l r esima; pivoting totale: si sceglie la coppia (r, s), con r, s k tale che a (k) r,s = max k i,j n a(k) i,j e si scambiamo l equazione k esima con l r esima e l incognita k esima (con il suo coefficiente) con l s esima.
5 La strategia del pivoting totale combinata con il metodo di Gauss assicura la stabilità dell algoritmo complessivo. Tuttavia essa può risultare molto costosa. La strategia di pivoting parziale è meno costosa e, poiché, in generale, risulta soddisfacente nella maggior parte dei casi, essa è la strategia più utilizzata. Osservazione Il metodo di eliminazione di Gauss senza pivoting è comunque numericamente stabile quando: la matrice A del sistema è a diagonale dominante per colonne (in questo caso la strategia di pivot non produce scambi); la matrice A del sistema è simmetrica e definita positiva (in questo caso la strategia effettua scambi ma non produce miglioramenti).
6 Esempio Pivoting e stabilità Consideriamo il sistema lineare Ax = b di ordine n = 18, dove ( a i,j = cos (j 1) 2i 1 ) 2n π, i, j = 1,..., n, e b i = n a i,j, i = 1,..., n, j=1 la cui soluzione esatta è x = (1, 1,..., 1) T. Tale matrice è ben condizionata, risultando cond(a) = A A 1 = Risolvendo il sistema con il metodo di eliminazione di Gauss senza e con la strategia di pivoting parziale, si ottengono i seguenti risultati:
7 Gauss e e e e e e e e e e e e e e e e e e-001 Gauss + pivoting parziale e e e e e e e e e e e e e e e e e e-001
8 Il metodo di eliminazione di Gauss, dal punto di vista matriciale, può essere riletto come la costruzione di una successione di matrici [A b] = [A (1) b (1) ],..., [A (k) b (k) ],..., [A (n) b (n) ] in modo tale che A (n) sia triangolare superiore e b (n) sia il nuovo termine noto. Le matrici della successione sono tra loro legate da una trasformazione del tipo [A (k+1) b (k+1) ] = M (k) [A (k) b (k) ], k = 1,..., n 1
9 dove M (k) = m k+1,k m k+2,k m n,k è detta matrice elementare di Gauss.
10 Si ha quindi che A = [M (1) ] 1 A (2) = [M (1) ] 1 [M (2) ] 1 A (3) = = [M (1) ] 1 [M (n 1) ] 1 A (n) e Ponendo b = [M (1) ] 1 [M (n 1) ] 1 b (n). si ottiene L = [M (1) ] 1 [M (n 1) ] 1, U = A (n) e y = b (n), A = LU e b = Ly, dove U è la matrice triangolare superiore che si ottiene alla fine del metodo di eliminazione di Gauss e L è una matrice triangolare inferiore (è prodotto di inverse di matrici triangolari inferiori).
11 La matrice L è definita come m 2, L =.. m k+1,k 1... m..... k+2,k m n, m n,k m n,n 1 1 e dunque per costruirla basta, ad ogni passo del metodo di Gauss, memorizzare i moltiplicatori cambiati di segno.
12 schema algoritmo for k=1:n-1 for i=k+1:n a i,k = a i,k /a k,k ; costruzione matrice L for j=k+1:n a i,j = a i,j a i,k a k,j ; costruzione matrice U end end end L=eye(n)+tril(A,-1) U=triu(A)
13 Dunque, con piccoli accorgimenti algoritmici, dal metodo di Gauss è possibile calcolare le due matrici L ed U tali che A = LU. Si effettua in tal modo una decomposizione della matrice A detta fattorizzazione LU di A.
14 Calcolate le matrici L e U, il sistema Ax = b, può essere risolto mediante i due sistemi Ly = b e Ux = y, il primo triangolare inferiore e il secondo triangolare superiore. Risolvere il primo sistema equivale a calcolare il nuovo termine noto. La differenza con l algoritmo di Gauss è che, invece di farlo contestualmente alla riduzione in forma triangolare, tale calcolo viene effettuato in modo indipendente. Il costo computazionale complessivo ammonta dunque a n3 3 + n2 di cui n3 3 per la fattorizzazione LU e n2 per le due sostituzioni (all indietro e in avanti).
15 Le fattorizzazioni di matrici hanno diversi utilizzi. Nel caso specifico della fattorizzazione LU la prima immediata applicazione è il calcolo del determinante di A. Infatti det(a) = det(lu) = det(l) det(u) = det(u) = n u i,i. i=1
16 Un altra possibile applicazione scaturisce dall esigenza di risolvere p sistemi che hanno tutti la stessa matrice dei coefficienti A, cioè o in altri termini il sistema Ax 1 = b 1, Ax 2 = b 2,..., Ax p = b p, AX = B, con A R n n, X, B R n p. Infatti in tal caso la fattorizzazione viene effettuata una sola volta e ogni sistema viene poi risolto mediante 2 algoritmi di sostituzione, per un costo computazionale ( ) complessivo che si riduce quindi a n pn2 (contro p n n2 2 se si risolvesse ciascun sistema indipendentemente dagli altri). Osserviamo infine che se p = n e B = I, risolvere il sistema AX = B, è equivalente a calcolare A 1.
17 Il metodo di Gauss con la variante del pivoting esegue ancora una fattorizzazione di matrice nei seguenti termini PA = LU e Pb = Ly dove P R n n, detta matrice di permutazione, contiene le informazioni relative agli scambi di righe. Vale il seguente Teorema Per ogni matrice A R n n esiste una matrice di permutazione P R n n tale che PA = LU.
18 Chiudiamo questa carrellata dei principali metodi diretti per la risoluzione di un sistema lineare descrivendo le principali function di Matlab che implementano tali metodi. Sia allora A una matrice non singolare di ordine n e b un vettore colonna di ordine n. risoluzione dei sistemi diagonali: se la matrice dei coefficienti A è diagonale, A\b risolve il sistema mediante n operazioni di divisione; risoluzione dei sistemi triangolari: se la matrice dei coefficienti A è triagolare (superiore o inferiore) A\b risolve il sistema mediante algoritmo di sostituzione (all indietro o in avanti a seconda struttura della matrice);
19 risoluzione di sistemi con matrice dei coefficienti qualsiasi: A\b risolve il sistema mediante metodo di eliminazione di Gauss (in realtà con la fattorizzazione LU) con pivoting e gli algoritmi di sostituzione; risoluzione di un sistema con matrice simmetrica e definita positiva: A\b risolve il sistema mediante metodo di Cholesky e gli algoritmi di sostituzione; fattorizzazione LU: il comando [L,U,P] = lu(a) calcola i fattori L, U e la matrice di permutazione P tali che PA = LU; fattorizzazione di Cholesky: se la matrice A è simmetrica e definita positiva, il comando R = chol(a) calcola il fattore triangolare superiore R tale che A = R T R;
20 calcolo del determinante di una matrice: det(a) calcola il determinante della matrice non singolare A, utilizzando la fattorizzazione LU; condizionamento: il comando cond(a,p), con p = 1, 2, inf, fro, calcola il numero di condizionamento rispettivamente in norma 1, 2, infinito e Frobenius; inversa di una matrice: inv(a), calcola l inversa della matrice utilizzando la fattorizzazione LU.
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